La teoria degli orbitali molecolari
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La teoria degli orbitali molecolari
DIDATTICA ATTIVA - Approfondimento La teoria degli orbitali molecolari La teoria del legame di valenza, proposta da Pauling nel 1930, prevede che il legame covalente si formi per parziale sovrapposizione di orbitali atomici. Secondo questa teoria gli elettroni di legame appartengono agli atomi di partenza e la densità di carica degli elettroni di legame è massima nella regione di sovrapposizione degli orbitali (figura 1). La teoria non riesce a spiegare in modo convincente alcune proprietà delle molecole. Per esempio, l’ossigeno è molto reattivo ed è paramagnetico, cioè viene attratto da un campo magnetico. Queste caratteristiche sono proprie delle molecole con elettroni spaiati e non sono spiegabili con la teoria del legame di valenza. Esiste un’altra teoria derivata dalla meccanica quantistica, che prevede che gli elettroni, a seguito della formazione del legame, non appartengano più ai singoli atomi, ma all’intera molecola. Secondo questa teoria, quando si forma un legame chimico, due orbitali atomici si combinano e si formano due orbitali diversi, chiamati orbitali molecolari. orbitali atomici di partenza, mentre l’orbitale molecolare di antilegame ha energia superiore. Consideriamo la formazione della molecola più semplice, la molecola di idrogeno H2. Gli orbitali atomici 1s dei due atomi di idrogeno si combinano e formano un orbitale molecolare di legame σ1s con energia inferiore e un orbitale molecolare di antilegame σ*1s con energia superiore. Gli elettroni si dispongono nell’orbitale molecolare a energia minore e si genera una molecola stabile, in quanto l’energia degli elettroni è divenuta inferiore rispetto a quella posseduta nei due atomi isolati (figura 2). H2 Energia H H σ*1s 1s L’orbitale molecolare è una nuova funzione d’onda, che si ottiene dalla combinazione matematica di due orbitali atomici interessati dalla formazione di un legame. 1s σ1s Il primo orbitale molecolare è detto di legame; il secondo di antilegame e si contrassegna con un asterisco *. L’orbitale molecolare di legame ha energia inferiore rispetto ai due figura 2 La formazione degli orbitali molecolari può essere rappresentata con un diagramma che riporta gli orbitali atomici agli estremi del grafico e al centro gli orbitali molecolari che si formano. O O O O π σ + σ π O figura 1 Formazione di un doppio legame covalente nella molecola di ossigeno secondo la teoria del legame di valenza. Ogni atomo di ossigeno ha due orbitali p con singoletto. Per prima cosa i due atomi di ossigeno formano un legame covalente sigma (σ) grazie alla sovrapposizione dei O2 due orbitali p indicati in verde. Successivamente si sovrappongono lateralmente gli orbitali p colorati in rosso, perpendicolari ai primi, e si forma un secondo legame, che è chiamato pi greco (π). Nella molecola di ossigeno non sono presenti elettroni spaiati. 1 Mario Rippa - La O chimica di Rippa - secondo biennio - Italo Bovolenta editore - 2012 DIDATTICA ATTIVA - Approfondimento Le regole con cui si riempiono gli orbitali molecolari sono le stesse con cui vengono riempiti gli orbitali atomici: vengono riempiti prima gli orbitali molecolari a energia inferiore, seguendo la regola di Hund. Un orbitale molecolare può contenere al massimo due elettroni con spin opposto. Per stimare la forza di un legame e la stabilità di una molecola può essere utilizzato il concetto di ordine di legame. Più l’ordine di legame è grande, più un legame è forte. L’ordine di legame di una molecola si ottiene dividendo per due la differenza tra il numero di elettroni di legame e il numero di elettroni di antilegame. orbitali π*2p. La rappresentazione ottenuta con il modello degli orbitali molecolari giustifica il paramagnetismo dell’ossigeno e la sua elevata reattività. He2 He He Energia σ*1s 1s 1s σ1s ordine di legame = n° di elettroni di legame – n° di elettroni di antilegame 2 figura 3 Per costruire il diagramma degli orbitali molecolari della molecola di elio occorre inserire quattro elettroni. I primi due si inseriscono nell’orbitale molecolare di legame σ1s con energia inferiore e i restanti due elettroni occupano l’orbitale molecolare di antilegame σ*1s con energia superiore. L’ordine di legame è 0 e la molecola è instabile. Nella molecola di idrogeno vi sono due elettroni di legame e nessun elettrone di antilegame e l’ordine di legame risulta: ordine di legame = 2–0 2 O2 =1 Applichiamo la teoria a una ipotetica molecola di He2. L’atomo di elio ha configurazione elettronica 1s 2 e utilizza gli orbitali atomici 1s per generare gli orbitali molecolari (figura 3). Dal diagramma risulta come nella molecola di He2 vi siano due elettroni di legame che hanno diminuito la loro energia e due di antilegame che l’hanno aumentata. L’ordine di legame è zero e la molecola è meno stabile rispetto ai due atomi separati. Questa considerazione è in accordo con il fatto che i gas nobili sono costituiti da particelle monoatomiche e non da molecole biatomiche. Fin qui abbiamo considerato solo orbitali atomici di tipo s, ma cosa accade nel caso di atomi che possiedono anche elettroni in orbitali p? Analizziamo la molecola di ossigeno O2. La configurazione elettronica degli atomi di ossigeno è 1s 2 2s 2 2p 4. Possiamo semplificare la trattazione degli orbitali molecolari considerando che la combinazione degli orbitali atomici avvenga esclusivamente tra orbitali dello stesso tipo (figura 4). Dal diagramma degli orbitali si nota come due coppie di orbitali p si sovrappongano lateralmente generando quattro orbitali π, due di legame e due di antilegame, mentre l’altra coppia si sovrappone frontalmente generando un orbitale σ di legame e uno di antilegame. L’energia dell’orbitale di legame σ2p dovrebbe essere inferiore a quella dei due orbitali π2p, in quanto le interazioni σ sono più forti di quelle π. I valori di energia degli orbitali atomici 2s e 2p sono però molto simili e può avvenire un mescolamento tra gli orbitali s e p. Di conseguenza le energie degli orbitali σ2p e π2p risultano invertite. L’ordine di legame per la molecola di ossigeno è 2 e sono presenti due elettroni spaiati nei due σ*2p O 2p 2p π*2p 2p 2p 2p 2p σ2p π2p π2p σ*2s 2s 2s σ2s σ*1s 1s 1s σ1s figura 4 Il diagramma dell’energia degli orbitali molecolari dell’ossigeno prevede che sei degli otto elettroni p occupino i tre orbitali molecolari 2p di legame, mentre i restanti due elettroni si trovino in due orbitali molecolari π*2p separati e isoenergetici. Il diagramma spiega il paramagnetismo dell’ossigeno molecolare. 2 Mario Rippa - La O π*2p chimica di Rippa - secondo biennio - Italo Bovolenta editore - 2012