Spirito n.7-8/2004
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Spirito n.7-8/2004
Anche su internet: www.cgil.it/marche LUGLIO/AGOSTO 2004 Tariffa R.O.C. - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB Roma Supplemento a LiberEtà n.7-8/2004 - mensile del Sindacato pensionati italiani della Cgil / a cura dello Spi Cgil regionale Marche Elezioni, la vittoria dei diritti ■ di Oscar Barchiesi a tornata elettorale appena conclusa ha dato un esito chiaro ed inequivocabile: in Europa hanno vinto i sostenitori della pace contro l’avventurismo e la guerra preventiva di Bush e poi coloro che hanno difeso e sostenuto la coesione sociale e con essa il modello di stato sociale con la centralità del ruolo pubblico a garantire giustizia, solidarietà ed universalità a tutti i cittadini in materia di pensioni, sanità, assistenza, scuola,.. Infatti è evidente che chi ha scelto e partecipato all’avventura irachena come la Gran Bretagna,la Spagna, l’Olanda, l’Italia è stato sonoramente battuto mentre in quei paese come Francia e Germania che pure non hanno fatto tale scelta l’elettorato si è concentrato sui temi interni ed hanno penalizzato i governi che sono intervenuti ed hanno ridotto i sistemi di protezione e di diritti sociali. In Italia l’esito è stato altrettanto chiaro: Berlusconi ha subito una sconfitta clamorosa. Il dato più evidente è in quei quattro milioni di voti persi in soli tre anni da quando ha vinto le elezioni del 2001. Perdere oltre l’otto per cento del proprio consenso in così poco tempo è un fatto che raramente è successo nel nostro paese. La sconfitta non è però solo personale ma delle politiche che Berlusconi ha rappresentato e perseguito con il suo governo: l’attacco alle regole democratiche a partire dalla giustizia e dall’informazione e poi i diritti dei lavoratori con l’articolo 18 ed a quelli sociali, pensioni, sanità, assistenza. Il fallimento della sua politica economica che ha prodotto una recessione che dura da tre anni; il carovita, l’inflazione, la perdita del potere d’acquisto degli stipendi e delle pensioni. Nelle nostre iniziative di questi anni avevamo registrato questa perdita di consenso ed ora i cittadini italiani lo hanno dimostrato anche nell’urna. Anzi rispetto alle ultime elezioni europee e diversamente da quanto avvenuto negli altri paesi, in Italia sono aumentati i votanti, ciò significa che in tanti hanno valutato questa tornata elettorale come la prima occasione per votare contro di lui e le sue politiche. Si aprono scenari nuovi nei quali l’opposizione uscita maggioranza nel paese dovrà saper gestire bene le proprie mosse perseguendo l’unità di tutte le forze e proponendo al paese la costruzione di un pro- gramma partecipato così come ha perseguito Sergio Cofferati a Bologna che lo ha portato ad una straordinaria vittoria. Un programma in cui siano chiari obiettivi,valori e proposte per candidarsi a governare il paese,risolvere i problemi e riconfermare modelli economici e sociali avviati nella preceden- te esperienza della fine degli anni novanta. Ma il risultato è stato altrettanto positivo e per certi versi clamoroso anche nelle elezioni amministrative. La destra e Berlusconi escono sconfitti quasi ovunque, anche nelle loro roccaforti ormai senza difese con un ceto politico sempre più distante dai bisogni della gente, che privilegia i propri interessi e quelli delle loro corti, che smantellano regole e contenuti del confronto sociale ed istituzionale. Avevamo indicato come questo voto fosse importante: bisognava partecipare per decidere il nostro futuro, per scegliere tra modelli e politiche alternativi. Nel nostro ruolo di forza sociale e non politica anche noi abbiamo dato il nostro contributo perché tutto questo avvenisse. Mostra del cinema: le donne Spi incontrano la “Passionaria” “Casa mia”, servizi a rischio. L’allarme del sindacato per i lavoratori Ex Cia di Pesaro, la fabbrica che non c’é più: i ricordi delle operaie Donne in assemblea contro la guerra e per i diritti Caro gas nel fermano: bollette da capogiro lo Spi indaga a pag. 2 a pag. 5 a pag. 6 a pag. 7 a pag. 8 segretario generale Spi Cgil Marche L Le donne - opinioni e progetti a cura dei Coordinamenti donne pensionate Lo Spi Cgil incontra Maria Novaro, regista alla Mostra del cinema Storia di vita tra realtà e finzione A Pesaro va in scena il cinema messicano ed é subito successo ■ di Anna Colafrancesco segretario Spi Marche L’ assemblea nazionale delle donne Spi che si è svolta a Pesaro il 30 giugno e l’1 e 2 luglio ha avuto una felice concomitanza: in quei giorni era in corso la “Mostra internazionale del Nuovo Cinema”. L’occasione non poteva essere ignorata e così è stato organizzato un incontro che si è rivelato veramente toccante e significativo. Si è conosciuto attraverso il cinema una realtà di donne apparentemente lontana e diversa ma che in fondo ripropone gli stessi problemi di tutte. Quest’anno la Mostra ha avuto come ospite straniero il nuovo ci- Il caso “C traccia”. Il film è la storia di due amiche, Aurelia che decide di cambiare il destino dei suoi figli e Anna, trafficante d’arte pre-ispanica. Inseguite da un poliziotto corrotto e da una banda di narcotrafficanti, attraversano il paese da Ciudad a Cancun. Una storia che racconta la voglia di avere qualcosa di più dalla vita, ma è anche il ritratto di un Messico bello e contraddittorio. La regista messicana, nata a Città del Messico nel 1951, concentra il suo lavoro su ritratti politici di donne che vivono due apposte realtà; la vita quotidiana fatta di impegni e la vita interiore fatta di segreti e speranze.I suoi primi film sono girati in Super8 e risalgono al 1981, nello stesso anno entra a far parte del “Cine Mujer” una cooperativa cinematografica messicana. Tutti i suoi film sono caratterizzati da un uso del colore che assume toni espressionistici. È considerata una delle registe messicane di maggior successo, ha ricevuto numerosi premi e i suoi film sono stati distribuiti in molti paesi europei. “Note di viaggio“: l’ultimo libro di Bravetti onosci il mondo e lo spirito che lo abita… note di viaggio” è l’ultimo libro di Bruno Bravetti, Humana Editrice, pagine 270. Sono 25 racconti di viaggio, dal 1963 al 2003, che Bravetti ha efettuato per interessi politici e culturali. Significati quelli nella RDT (1963), in Ucraina (1967), in URSS (1971 –72), in Ungheria (1976) paesi del cosiddetto “socialismo realizzato” che in un epoca in cui molti andavano senza nulla vedere o non vo- 2 nema messicano e così la sera del 30 al Teatro Sperimentale il sindacato ha incontrato una regista d’eccezione, Maria Novaro, ed assistito alla proiezione del suo film “Senza lasciare lendo capire, Bravetti, invece, descrive con un forte spirito critico. Di rilievo le riflessione che riguardano i nuovi Stati nati dal disfacimento della Federazione Jugoslava: Croazia, Montenegro, Bosnia, Erzegovina, Macedonia che Bruno ha visitato come Segretario del Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio. Ma è nei capitoli che riguardano il Nicaragua, nel periodo della rivoluzione sandinista, “che si trova con maggior forza il cuore e l’a- nima di Bruno Bravetti”, come sottolinea nella postfazione il prof. Enzo Pesciarelli Preside della facoltà di economia di Ancona. Egli infatti, per anni, si è occupato di questo piccolo paese centro - americano presiedendo l’Associazione di amicizia che è tutt’oggi attiva. Ma oltre queste altre pagine interessanti riguardano il Popolo Saharawi che vive in esilio nel deserto algerino, l’Eritrea oggi indipendente, il Cile di Salvador Allende, la Norvegia dove si pesca il merluzzo che diventa poi stoccafisso, piatto molto amato dagli anconetani. Bruno Bravetti poi ha voluto impreziosire il volume ospitando un toccante racconto di Ricardo Madrid, esule cileno oggi cittadino italiano, che ci fa rivivere le sensazioni che ha avuto quando, dopo decenni, rivisita, a Isla Negra, la Casa Museo del Poeta Pablo Neruda, luogo dove era stato da bambino con il padre. Bravetti con un linguaggio asciutto e sempre da “agenda da lavoro” ci offre la possibilità di un viaggio di grande respiro ma anche molto legato all’attualità. Previdenza NOTIZIE UTILINOTIZIE UTILINOTIZIE UTILINOTIZIE UTILINOTIZIE UTILINOTIZIE UTILINOTIZIE UTILI a cura dell’ Inca Cgil Marche C ol messaggio n. 16838 del 31 maggio, l'Inps dà comunicazione che, a partire dalla rata in pagamento oggi, 1° giugno, su circa 300.000 pensioni verrà corrisposto un aumento dell'importo netto. L'importo netto di pensione aumenta perché l'Inps vi ha applicato quello sgravio fiscale che si chiama deduzione d'imponibile e che dal 1° gennaio 2003 sostituisce le vecchie detrazioni d'imposta. In quella occasione l'Inps trasformò automaticamente in deduzione le detrazioni d'imposta già esistenti sulle pensioni. Quando sulla pensione non esisteva detrazione d'imposta, l'Inps non attribuì neanche la deduzione, nel presupposto che il pensionato lavorasse e preferisse usufruire degli sgravi fiscali sulla retribuzione invece che sulla pensione. Come le detrazioni, infatti, anche la deduzione spetta una sola volta ed è possibile scegliere di usufruirne su uno qualsiasi dei redditi percepiti; per di più, dal 1° gennaio 2003 la deduzione per lavoro dipendente (7.500 euro) è più vantaggiosa di quella per pensione (7.000 euro). Successivamente, l'Agenzia delle entrate del Ministero delle finanze ha stabilito invece che gli Enti previdenziali debbano applicare d'ufficio la deduzione su tutti i trattamenti di Lo Spi fa il punto sugli gravi fiscali pensione, e che possono non applicarla solo in presenza di esplicita richiesta dell'interessato. Con circolare n. 52 del 18 marzo 2004 l'Inps ha annunciato la modifica nell'attribuzione della deduzione e, il 17 maggio u. s., ha inviato una lettera agli interessati avvertendoli del conguaglio di giugno e della possibilità di revocare la deduzione dalla pensione per mantenerla su eventuali altri redditi. Infine, in data odierna, sono stati posti in pagamento gli importi netti di pensione aumentati e relativi arretrati. Per una parte dei pensionati (secondo stime dell'Inps, i 70.000 pensionati residenti all'estero e altri 70.000 residenti in Italia) quest'operazione significa ottenere finalmente l'applicazione del diritto agli sgravi fiscali: diritto che non avevano azionato, non conoscendolo, o che avevano trascurato di ripristinare sulla pensione una volta cessata l'attività lavorativa. Per l'altra parte, invece, i pensionati che lavorano, quest'operazione non costituisce un beneficio, ma comporta una serie di adempimenti cui i pensiona- ti dovranno far fronte per restituire l'aumento; infatti, gli interessati dovranno farsi parte attiva per chiedere alla sede dell'Inps la revoca della deduzione e dovranno subire una decurtazione delle prossime mensilità di pensione finché l'INPS non avrà reincas- sato quanto ha erogato per conguaglio Irpef senza esserne richiesto. Le organizzazioni sindacali dei pensionati della Cgil, della Cisl e della Uil hanno chiesto subito chiarimenti all'Inps sull'opportunità di tale operazione e sulle modalità di restituzione da parte dei pensionati non interessati alla deduzione. In base a tali richieste, è avvenuto oggi un incontro con la Direzione centrale prestazioni nel corso del quale le organizzazioni sindacali hanno avuto le spiegazioni sopra esposte ed hanno presentato le seguenti richieste: mettere in grado i pensionati che preferiscono usufruire della deduzione per lavoro dipendente di notificare alla sede dell'Inps la loro volontà nel più breve tempo possibile, con un fac simile di richiesta, per evitare la costituzione di rilevanti importi da restituire; stabilire tempi stretti di ricostituzione a cura delle sedi Inps, non appena ricevuta la dichiarazione dei pensionati, per la stessa ragione di cui sopra; dilazionare i tempi di restituzione fino a febbraio dell'anno prossimo; inviare ogni anno a tutti i pensionati titolari di trattamenti assoggettabili all'Inps il modello Detro 1 per metterli in grado di modificare e, se occorre, correggere, la loro situazione fiscale nei confronti del sostituto d'imposta. Per maggiori chiarimenti rivolgersi alle locali sedi Spi e Inca. 3 I consigli di MATORIFEDERCONSUMATORIFEDERCONSUMATORIFEDERCONSUMATORIFEDER a cura di Pierino Chiacchiarini responsabile regionale Estate, attenzione a come farsi “belli” L’ estate è ormai è arrivata, ed ecco che siamo tutti alla ricerca di un centro estetico per migliorare il nostrocorpo. All'insegna del fidarsi e' bene, non fidarsi e' meglio, dopo le polemiche dei mesi scorsi e le denunce di alcuni clienti scontenti, la Federconsumatori raccomanda: 1. Prima di scegliere un centro estetico accertarsi che la ditta sia regolarmente iscritta alla Camera di Commercio per l’attività che dichiara di esercitare. 4. Informarsi sul personale medico che opera presso il centro estetico o su quello accreditato per gli specifici trattamenti. Informarsi sugli orari di presenza presso il centro, verificandone successivamente il rispetto. 5. Pretendere che il trattamento indicato sia dettagliatamente messo per iscritto e che siano dichiarati i risultati estetici previsti al termine dello stesso. 6. Consultare il proprio medico di fiducia circa i trattamenti a cui si desidera sottoporsi. 7. Pretendere che siano rese note eventuali controindicazioni relative al trattamento e che i prodotti usati presso il centro siano prelevati da confezioni integre, complete delle indicazioni relative al prodotto ed alle norme d’uso, che sia ben individuabile la casa produttrice e che siano rispettate le norme di conservazione. 8. Richiedere sempre una dettagliata ricevuta delle spese sostenute in relazione al trattamento e informarsi circa l’esistenza di coperture assicurative previste nei riguardi dei clienti del centro e chiedere in quale misura sia prevista la possibilità di interrompere il trattamento ed il conseguente pagamento. 9. Diffidare sempre delle promesse miracolose e di trattamenti di particolare intensità. 10. Ricordare sempre che un trattamento estetico è un intervento sul proprio corpo, quindi è paragonabile ad una terapia medica sotto moltissimi aspetti, e che la ricerca di migliorare la propria immagine non deve essere perseguita a danno della propria salute fisica e mentale. Il carovita non va in ferie 2003: prezzi e tariffe alle stelle 2. Nell’incontro col responsabile del centro, e comunque nel primo contatto, accertarsi che il centro sia in regola con le normative di sicurezza, igieniche ed ambientali relative ai locali ed alle attrezzature, che il personale operante presso il centro sia regolarmente registrato e disponga dei requisiti e delle qualifiche adeguate per operare nelle strutture del centro e nelle specifiche mansioni. 3. Chiedere informazioni sulle caratteristiche tecniche e sanitarie delle attrezzature che vi propongono di usare, le necessarie omologazioni e l’età dell’impianto, il livello di specializzazione richiesto per l’eventuale operatore, eventuali controindicazioni specifiche all’uso. 4 N el 2003 nessun servizio a tariffa o bene a prezzo controllato ha avuto una variazione di prezzo in linea con il tasso di inflazione programmato che per il 2003 il Governo aveva fissato nell’1,4%. È quanto emerge dall’Osservatorio Federconsumatori che, sulla base degli stessi dati Istat, ha calcolato la variazione di prezzi e tariffe nel 2003 rispetto al 2002 in diversi settori liberalizzati o a prezzo controllato. Le variazioni di prezzi e tariffe in questi settori sono comprese fra il +26,7% dei servizi di bancoposta e il +2,6% dei trasporti ferroviari. Ben superiori sia al tasso di inflazione programmato sia all’inflazione media (2,5%) risulta l’incremento di prezzi e tariffe per le utenze dome- stiche. In particolare la raccolta dei rifiuti urbani subisce un incremento delle tariffe del 4,2%. Questi dati assumono una particolare rilevanza so- ciale in quanto si tratta di beni e servizi che incidono pesantemente sui redditi più bassi, già falcidiati dal considerevole aumento dei prezzi di largo consumo, e Beni e servizi liberalizzati e tariffe: variazioni 2002 -2003 Assicurazioni sui mezzi di trasporto Servizi bancari Servizi di bancoposta Servizi finanziari Pedaggi autostradali Raccolta rifiuti solidi urbani Acqua potabile Altri servizi per l'abitazione Energia elettrica Gas Trasporti ferroviari Trasporti urbani multimodali 5,0% 8,9% 26,7% 12,3% 6,7% 4,1% 3,5% 3,8% 2,9% 5,0% 2,6% 4,5% il cui onere aggiuntivo non trova una compensazione adeguata nei meccanismi di rivalutazione di salari e pensioni. A questo punto ci si domanda a cosa serva il tasso di inflazione programmato se lo stesso Governo non riesce a governare i prezzi che esso stesso dovrebbe controllare. L’Intesa Consumatori avanza, quindi, la proposta di abolire definitivamente questo strumento di programmazione che è servito unicamente a contenere salari e pensioni sotto il tasso effettivo di inflazione. L’Intesa Consumatori chiede che il tasso programmato di inflazione sia sostituito da un tasso programmato delle tariffe sul quale chiamare a rendere conto imprese e autorità governative e locali. Da mesi la vertenza della casa di riposo crea disagi ai lavoratori ■ di Valeria Talevi ANCONA - La situazione della struttura “Casa Mia” di Ancona non è diversa da altre strutture similari nella nostra provincia che non avendo nessun tipo di finanziamento pubblico, sono a rischio di ridimensionamento o comunque di riduzione dei servizi “Casa mia”: servizi a rischio i sindacati si mobilitano erogati agli anziani ospiti della struttura, in una regione, la nostra, ad alta densità di popolazione anziana e dove i posti per i casi di “Alzheimer” sono sicuramente insufficienti rispetto alla domanda. La struttura privata aperta dal febbraio 2002 come casa protetta, è gestita da una società francese: Orpea/Qualisanità che ha affidato la gestione dei servizi socio/sanitari e alberghieri alla cooperativa sociale Ass. Coop. La struttura ospita 83 anziani di cui: 29 non autosufficienti, 28 parzialmente autosufficienti, 26 affetti da Alzhaimer e demenze senili. Gli operatori della struttura sono circa 43, per la maggior parte addetti alle mansioni di assistenza tutelare, infermieristica e dei servizi alberghieri. Oltre l’assistenza in struttura è stato attivato il servizio ADI (Assistenza Domiciliare Integrata), sulla scorta di tale attività la parte datoriale si è attivata per l’acquisizione dell’accreditamento come Rsa (Residenza sanitaria assistita). Scaduta il 31/12/2003 la convenzione tra Qualisanità ed Ass.coop., quest’ultima richiedeva la ridefini- Ferrovieri, le novità sulla previdenza N ella seduta del 21 aprile 2004, la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge proposto dalla Commissione Lavoro ed ora è all’esame del Senato. Se il testo sarà approvato anche dal Senato della Repubblica, verrebbe istituito un apposito “Fondo per il trattamento di quiescenza del personale delle Ferrovie dello Stato”. Il disegno di legge però non stabilisce come sarà gestito il Fondo e non indica i provvedimenti successivi. Il Fondo ha lo scopo di integrare il trattamento di quiescenza normale e privilegiato, nonchè di reversibilità del personale delle Ferrovie dello Stato cessato dal servizio tra il 1° gennaio 1981 ed il 31 dicembre 1995. L’integrazione sulla pensione spetterebbe a coloro che hanno cessato il servizio prima di aver percepito tutti gli aumenti stipendiali previsti per il “triennio contrattuale” nel quale è avvenuta la cessazione dal servizio. Per gli interessati, gli aumenti verrebbero attribuiti sullo stipendio pensionabile ad integrazione della pensione in godimento, con modalità di calcolo non precisate e decorrenze da stabilire. Non ci saranno arretrati, nè interessi, ma sarà prevista la perequazione del costo della vita. Per successive comunicazioni vi rimandiamo alla illustrazione definitiva del testo di Legge (sempre se questa sarà approvata dal Senato). Giuliano Vedova zione dei contenuti economici e gestionali della stessa, a fronte anche della nuova legge regionale sulla garanzia dei livelli assistenziali delle strutture protette. Qualisanità respingeva tale richiesta proponendo, già da allora, una riduzione dei livelli assistenziali. In risposta a tale atteggiamento le organizzazioni sindacali hanno proclamato uno stato di agitazione che ha consentito una proroga alle stesse condizioni fino al 31/03/2004. La situazione è precipitata quando Qualisanità, senza tenere in considera- zione le istanze dei sindacati e dei lavoratori da esse rappresentate, è tornata a riproporre un metodo e un assetto organizzativo che, di fatto, riproduce una riduzione dei livelli assistenziali e conseguentemente degli stessi livelli occupazionali, secondo una logica prettamente aziendalista finalizzata al conseguimento del massimo profitto, contravvenendo a quei principi fondamentali di tutela dei bisogni dell’anziano che devono essere alla base di una seria e corretta gestione dei servizi sociosanitari. A Senigallia riunito il coordinamento Le donne Spi discutono ■ di Mirella David I n preparazione dell’assemblea nazionale delle donne Spi a Pesaro (30 giugno - 1 e 2 luglio) si è tenuta a Senigallia il 9 giugno la riunione del Coordinamento donne Spi della provincia di Ancona. È da registrare la straordinaria partecipazione, (circa 60 donne), oltre in termini di presenza anche di dibattito, delle nostre pensionate. La presenza di tutta la segreteria provinciale e la presidenza del segretario generale Lino Zingaretti, hanno apportato insieme all’intervento di Anna Colafrancesco, Spi Marche, un notevole contributo. I lavori sono stati ben conclusi da Lia Losa del Coordinamento nazionale donne Spi. Colgo l’occasione per esprimere la mia grande soddisfazione ed un ringraziamento personale alle nostre pensionate e a tutti i partecipanti. Ipost: lo sportello per pensionati L’iniziativa è promossa da Spi Cgil e Slc Cgil ANCONA - L o Spi-Cgil di Ancona e la Slc-Cgil (sindacato dei dipendenti di Poste italiane) hanno avviato una stretta collaborazione al fine di assistere più concretamente gli ex dipendenti di Poste italiane. Questo per permettere ai Pensionati Ipost di essere correttamente informati e tutelati, per non essere raggirati da sedicenti sindacati di pensionati postali. Sono state programmate assemblee in tutte le nostre sei leghe per illustrare il progetto e si stà anche predisponendo uno sportello nella nostra provincia per assistere i pensionati Ipost Slc-Cgil. 5 Ex Cia: i ricordi delle “ragazze” di allora La storia di una fabbrica chiusa da dieci anni Due immagini delle operaie ex Cia ■ di Marina Druda FOSSOMBRONE – La fabbrica, ex Cia, è chiusa da più di 10 anni. Anche il prete di San Martino del Piano, Don Giulio, quando passa davanti allo stabilimento della ex Cia ammette di sentire un “nodo in gola” e i ricordi volano a quegli anni incredibili quando la fabbrica di camicie dava lavoro a più di mille operaie. Lo stesso nodo e la stessa emozione che hanno provato le donne che hanno fatto la storia di quella fabbrica e che hanno deciso di rivedersi dopo tanti anni, il 23 maggio scorso, a Sant’Ippolito per festeggiare. “Un’’emozione incredibile, bella davvero, è stato come rivivere quella gioventù” dice Alba Damiani che ha dato vita assieme ad altre compagne al comitato impegnato nella non facile impresa di ricontattare le ex ragazze della Cia per la festa del 23 maggio. Vedersi dopo vent’anni e rivivere una giovinezza che non c’è più. Ovvero l’illusione, svanita, che quella fabbrica non dovesse finire mai. Gli stabilimenti della Cia (in origine Lar) specializzata nella produzione di camicie, centro importantissimo per lo sviluppo dell’entroterra, ha chiuso i battenti nel 1992 ma ha segnato la vita di tante donne come Alba ognuna con una sua storia da raccontare. Alba Damiani, per esempio, assieme ad altre ragazze ha cominciato a lavorare a 16 anni. La mattina partivano da Sterpeti con la bicicletta pe- dalando con la forza della loro giovinezza e la speranza di poter guadagnare qualcosa per aiutare la famiglia. Ricorda il primo stipendio, sette mila lire per quindici giorni di lavoro. “Era una bella cifra per una ragazzina di campagna come me”. Nel 1962 la fabbrica sembra sull’orlo del fallimento. Per tenerla aperta ci sono da firmare cambiali da tre mila lire. Ci vogliono le Lavoraiemm tla Cia So una d’cl’donn, dl’più anzièn, Ch’a pièd, in bicicletta o in muturin, Giv’n a lavorè tla C.I.A a S.Martin. Per prim’a a Fosombron, a porta Fèn Tla manifattura del tabacc, tun cl’opific, El L.A.R s’è miss a fè l’camisc. V’arcordèt la facenda dl’gambièl? Enn è statt na bella storia ! Femm finta d’avè pèrs la memoria. Tra mugugn, vitupèri e acìdent, Vo veda che stt’fatt ha datt la carrica Per fè nì la voia d’tirè so’ na fabbrica? Ho d’chel temp un bel ricord, Na robba da gnent, ch’aveva da servì Chi al gionr a chèsa ènn c’podev’ argì. Chi ha lavorèt’ tel L.A.R s’a d’arcordè! Era na mensa, un po’d’sedi e do’ tavlin Tun scantìnet, sol la mnestra, trenta lir. Da alora el progress è statt enorm, mensa per contratt e un prànz complèt, Cla bastava anca sol quella di prèt. A Tavernèl, Calcinèl e ti paès d’intorn Era pin d’capanon, pareva na mania, E anca da no è nèta la fabbrica dla C.I.A. Era forsi la più grande d’la valeta. Anca mill person c’podev’n lavorè , Più grande e bella, s’podeva sol sognè. L’camisc niv’n fòra com’i boconott, se l’vlevi, tl’fèv’n’anca su misura, fatt con stoffa bona e tanta cura. Chi aveva ka fortuna d’essa asunt, Stèva tranquill,el post era scigur, Notizie in breve S’podeva fè’n progett per el futur. Alla mattina, alle sett’e mezza in punt, al toc d’mezzgiorn o alle sei di sera Quand dalla C.I.A ariveva la coriera, Pareva ch’Fosombron s’risveghièva, Tle botègh c’era quasi sempr n’aventor. J’afèri giv’n ben, s’marceva a tutt vapore. La gent spendeva d’più e còmpreva. L’euro c’ha miss t’nafèri più compless, alla fin del mès, c’s’ariveva mèi d’adess. Per trent’ann è gita com na viola, Preva ch’anicò girava normalment Po’ la crisi ha fatt gì tutt più malament. A milen dicev’n che la C.I.A armeteva, En arivèti licenziament e cass’integrazion, Do’ parol, alora, poc’usèt a Fosombron-. Dopp i viagg, fatti a Roma e Milèn, l’agitazion d’j operai e sindachèl, la nutizia è comparsa sel giornèl: La C.I.A d’Fosombron chiud’i batènt! C’ho piant, ènn c’vleva creda, ma era vera, Chel post scigur, ènn era più quel ch’era! C’vria do’ righ d’più per dìv sta storia. La fabbrica è malè, è sempre bella, Ma senza d’noiatr…ènn è più quella. Adèss, ai present e aj’organizatori Digg un grazie gross e con tutt el cor; Ma prima d’argì a chèsa vria sàvè Perché c’avèt fatt nì tutti machè: E’ sol perché lavoriemm tla C.I.A o c’lega qualcò d’più d’na simpatia? (emmegi) garanzie, Alba è una di quelle che firmano. Per fortuna le cose si aggiustano e il 1° luglio 1963 la ex Lar divenuta Cia, si trasferisce nel nuovo stabilimento. Comincia il boom del lavoro, si assume, si apre la mensa, ci sono le corriere. La vita di fabbrica si intreccia con la vita sociale. Nel 1968 c’è il primo sciopero destinata a dare un’altra svolta.. “Quella mattina arrivammo davanti ai cancelli come sempre – ricorda Albaqualcuno non voleva entrare. Girava voce che si doveva far sciopero. C’erano le ragazze più grandi che non volevano entrare perché avevano saputo che tutta l’Italia scioperava”. Tra paura, entusiasmo, confusione e incertezze, Alba assieme a tante altre donne quella mattina non varcarono i cancelli della fabbrica e andarono insieme davanti alla Camera del Lavoro dove nel frattempo erano giunti da Pesaro “I sindacalisti…quelli della Cgil”. Lo sciopero durò tre giorni. Ci furono minacce, arrivarono i celerini e molte si iscrissero per la prima volta al sindacato che fece così il suo ingresso alla Cia. a cura di Marco Genga Urbino - I nonni Auser incontrano i bambini – Guido rincorre un carretto lanciato per la discesa. Poi prende arco e frecce e centra un bersaglio di cartone. Poi impugna una pistola di legno e lascia partire l’elastico tenuto da una molletta da bucato. Intorno a lui i bambini ridono, osservano e imitano i suoi gesti. Domenica 9 maggio, a Urbino, Legambiente ha organizzato “100 Strade per giocare” per promuovere i giochi all’aperto e far conoscere quelli più antichi. Guido Edera, 56 anni, presidente Auser di Urbino ha collaborato all’iniziativa prestandosi come nonno Auser alla costruzione di giocattoli in legno, zufoli, carretti …divertendosi un mondo. 58 Anni di Consiglio comunale/Urbino celebra 250 tra consiglieri e sindaci – Le prime elezioni del dopoguerra il 23 marzo 1946. Il primo sindaco eletto, dopo i due nominati dal comando alleato, è Veris Giovannini. Comincia così la storia repubblicana di Urbino, celebrata sabato 15 maggio 2004 con un incontro al Teatro Sanzio al quale hanno partecipato molti dei 250 consiglieri e protagonisti di 58 anni di politica urbinate. Per organizzare la manifestazione c’è voluto un lungo lavoro tra gli archivi e presto l’elenco completo sarà in rete nel sito del comune. Schieti - Nuova sede per medici e poste: restaurato vecchio deposito ferroviario – Sabato 29 maggio il sindaco di Urbino ha inaugurato un vecchio magazzino ferroviario mai utilizzato, restaurato dal Comune. Costato 180 mila euro, l’edificio è situato sulla strada che attraversa il paese e ospiterà l’ambulatorio del medico di base e l’ufficio postale. I due servizi vicini agli anziani e già presenti a Schieti si troveranno in una sede molto più centrale comoda da raggiungere. 6 Donne tutte insieme per la pace e per i diritti ■ di Giancarlo Aliscioni TOLENTINO - S è svolta il 10 giugno presso il motel 77 di Tolentino l’assemblea territoriale donne dello Spi Cgil della provincia di Macerata. Questa assemblea è stata organizzata in preparazione del coordinamento nazionale che si svolgerà a Pesaro il 30 giugno/1–2 luglio 2004. Il lavoro dell’assise si è svolto su tre temi distinti di cui il coordinamento ha scelto la forma degli “appunti di lavoro” in modo da raccogliere i contributi che arriveranno dal dibattito; sarà poi compito dell’assemblea nazionale definire le attività che impegneranno con i coordinamenti l’insieme delle strutture. I tre temi toccati dall’assemblea sono: Dal bisogno al diritto: le linee per una contrattazione di genere che rafforzi il concetto di “benessere” come elemento centrale delle politiche dello Spi. Le priorità di questo tema sono anzitutto la difesa del potere di acquisto delle pensioni e contro il carovita, dove il basso reddito, Alcune immagini dell’iniziativa fa pagare un prezzo altissimo alla popolazione in special modo alle donne. La gestione del dopoguerra ha portato nel paese ulteriore rischio terrorismo e ha creato insicurezza internazionale. abbinato all’aumento del costo della vita, incide in forma esponenziale sui consumi. Quindi, dare attuazione alla legge 328/2000 su interventi e servizi sociali, partendo dall’attuazione del fondo per la non autosufficienza. Organizzazione, democrazia e rappresentanza. La presenza delle donne nel sindacato Spi pone l’esigenza di un loro utilizzo appropriato superando il problema e la difficoltà da parte delle compagne di poter assumere ruoli di responsabilità e di impegni di rilievo. Pace, guerra, solidarietà, sviluppo. Europa e politica dei redditi. Il quadro politico internazionale, con la guerra in Iraq non è certo migliorato; questa guerra immotivata Ci sono situazioni critiche anche in altri paesi, Afghanistan, Cecenia, paesi balcanici, Palestina, Israele e l’Africa dove oltre alle guerre ci sono malattie, la fame , i bambini soldato. In molte parti del mondo, i diritti fondamentali delle donne sono calpestati. L’impegno del coordinamento è di continuare nelle azioni di solidarietà attraverso le organizzazioni a noi più vicine, con le quali si sono avute importanti esperienze come Progetto sviluppo, Intersos, Emergency, Auser. La richiesta in questa Europa allargata, è che venga inserita nella nuova Carta Costituzionale Europea, il ripudio alla guerra come risoluzione dei conflitti. 7 A Sant’Elpidio a Mare LiberEtà in festa: Barchiesi sul palco Si è svolta il 22 maggio scorso in una bella contrada di Sant’Elpidio a Mare la 1° festa di LiberEtà organizzata dalla Lega Spi di Fermo. In un soleggiato pomeriggio centinaia di pensionati e di pensionate hanno trascorso alcune ore di svago ascoltando musica e degustando prodotti tipici locali. Non è mancato l’appuntamento con l’attualità politica-sindacale, con l’ntervento di Oscar Barchiesi, segretario generale Spi Marche che ha affrontato i drammatici fatti della guerra e la grave situazione italiana. Per concludere, durante la festa sono stati attivati 8 abbonamenti annuali e 2 semestrali a LiberEtà. Un momento della festa A tutto gas: bollette alle stelle ■ di Sandro Cipollari C on la bolletta “salata” o, per meglio dire, “bollente” del gas metano ricevuta nel mese di maggio dalle famiglie fermane (comprendente il consumo dei mesi più freddi: gennaio, febbraio e marzo), alcuni nostri iscritti ci hanno segnalato serie difficoltà a pagarla. Ed è tutto dire, se si considera il fatto che la tariffa del gas metano che si paga a Fermo è più bassa rispet- to a quella applicata ai cittadini residenti nei comuni limitrofi. Come per l’acqua, anche per il metano ad uso domestico vige la regola: dimmi dove abiti e ti dirò quanto paghi. A far lievitare, fino a quasi raddoppiare il costo del “puro” consumo del metano è il ricarico delle imposte (accise), dell’addi- zionale regionale e, “dulcis in fundo” (mica tanto) dell’Iva al 20% che grava sull’intero imponibile. Dunque un’imposta sopra le altre imposte che rappresenta uno dei momenti più alti della fantasia dei legislatori italiani. Per dare una dimostrazione “visiva” di quanto abbiamo detto pubblichiamo il prospetto di consumo del gas metano che ci ha consegnato il nostro solerte iscritto F.C. P.con un nucleo familiare di quattro persone. Infine la Lega Spi di Fermo dovrà farsi carico di verificare in quanti e quali comuni del comprensorio si tiene conto di destinare contributi alle spese di fornitura del gas metano a favore degli anziani. Consumo di gas combustibile relativo al periodo dal 9 gennaio2004 al 14 aprile 2004 CONSUMO dal 09.01.2004 al 31.03.2004 dal 01.04.2004 al 14.04.2004 mc mc 592 x € 0,2878650 100 x € 0,2877690 € € 170,42 28,78 IMPOSTA DI CONSUMO dal 09.01.2004 al 14.04.2004 dal 09.01.2004 al 14.04.2004 mc mc 66 x € 0,400000 26 x € 0,1732000 € € 2,64 108,42 ADDIZIONALE REGIONALE dal 09.01.2004 al 14.04.2004 mc 692 X € 0,0155000 € 10,73 n 3 x € 3,33 € € € € 10,00 66,20 0,00 -0,19 € € 397,00 397,00 QUOTA FISSA Periodo GENN.04 – MARZ.04 I.V.A. 20% imponibile € 330,99 F.C.I. imponibile € -0,19 Arrotondamento attuale mc TOTALE FATTURA EURO TOTALE FATTURA Il nuovo progetto Auser nell’ascolano Al via “Telefono amico” per gli anziani ASCOLI PICENO - Il numero verde, 800995988, senza scatto alla risposta è attivo dal lunedì al venerdi dalle 8 alle 19. L’Auser Filo D’Argento ha inaugurato il servizio “Telefono amico anziani” a Porto Sant’Elpidio quartiere Faleriense e a Centobuchi di Monteprandone che è operativo sin dai primi giorni di giugno grazie ad operatori telefo- 8 nici volontari che sono stati adeguatamente formati per dare risposte, consigli a numerosi utenti anziani che possono trovarsi in difficoltà. Alle due cerimonie di inaugurazione del servizio telefonico, oltre ai dirigenti dell’Auser e delle Leghe Spi-Cgil, erano presenti gli amministratori comunali e i rappresentanti dei Centri Sociali. Segreteria regionale Spi Cgil Marche: Oscar Barchiesi, Carlo Santoni, Anna Colafrancesco A cura di: Maria Federica Buroni Hanno collaborato: le segreterie Spi provinciali di Ancona, Pesaro, Macerata e Ascoli Piceno Grafica: Media Graphics Collaborazione fotografica: Daniele Cimino, Giusy Marinelli Stampa: F.lli Spada - Ciampino Roma Sede: Via Primo Maggio, 142/a - Ancona Tel. 071/285741 Fax 071/2857400