31 Ottobre 2016 - Comune di Vittoria

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31 Ottobre 2016 - Comune di Vittoria
CITTÀ DI VITTORIA
UFFICIO STAMPA
RASSEGNA STAMPA
Lunedì 31 Ottobre 2016
LA SICILIA
4.
LUNEDÌ 31 OTTOBRE 2016
primo piano
Incubo sisma
Cosa accadrebbe
con il “Big One”?
Sicilia, le 10 città
nella lista nera
La simulazione: vittime e sfollati in caso
di magnitudo pari al massimo storico
MARIO BARRESI
CATANIA. Cosa accadrebbe in Sicilia terra di abusi edilizi, ad altissimo rischio sismico - se arrivasse il Big One?
L’ultima risposta a questa domanda
è in un dossier del Servizio sismico nazionale del 2013. Credevamo (e speravamo) che ci fossero stati degli aggiornamenti in positivo. E invece no.
“
MAURIZIO CROCE
Sul dissesto
idrogeologico
800 milioni
in arrivo, ma
richieste per
2 miliardi
Ripartiamo
dalla domanda: quali conseguenze avrebbe oggi, nell’Isola, un terremoto
pari all’intensità massima di quelli registrati nella storia dei singoli territori?
E riprendiamo il dossier del 2013.
Una simulazione realizzata usando
alcuni parametri: la densità abitativa,
ma soprattutto i dati del Sige, Sistema
informatico di gestione delle emergenze della Protezione civile, sulla
vulnerabilità degli edifici (in base ad
altezza e a epoca/materiali di costruzione) e sul tipo di terreno dove sorgono. Su queste variabili, lo studio elabora i cosiddetti “scenari di danno comunali”. Con tre diversi scenari simulati: terremoti di bassa, media e alta
intensità. Per l’ultima ipotesi si calcola la potenza massima della storia sismica di ogni singolo territorio. Ad esempio: per il sud-est siciliano il riferimento è il terremoto dell’11 gennaio
1693 (7,4 di magnitudo, 54mila morti
e una cinquantina di città rase al suolo); per il Messinese è il 28 dicembre
1907 (7,1 di magnitudo, circa 70mila
vittime).
Se oggi si ripetessero quegli eventi,
il quadro - secondo il dossier del Servizio sismico nazionale - sarebbe apocalittico. Catania sarebbe la città italiana con il maggior numero di quelle
che nel documento si chiamano “persone coinvolte” (morti e feriti): ben
161.829. A cui si aggiungerebbero
136mila senza tetto. Segue Messina,
con 111.622 colpiti e 95.365 sfollati.
Siracusa è al quinto posto (63.480
morti e feriti; 49.859 senza tetto), preceduta da Reggio Calabria (84.559 e
74.187) e Foggia (73.539 e 64.468).
Pesante anche la stima su Ragusa
(32.168 “persone coinvolte” e 27.493
senza più casa), Vittoria (26.399 e
22.835), Noto (10.264 e 8.612) e Pachino (8.278 e 9.245). Il dossier esami-
na 10 città-campione in Sicilia. Il bilancio: 436.347 fra vittime e feriti;
373.544 senza tetto.
Terrorismo sismico? No: cifre. Nero
su bianco. Come l’inserimento del
sud-est siciliano fra le zone a rischio
sismico “1” (il massimo, su una scala
che scende fino a “4”), insieme con Appennino centro-meridionale, parte
della Calabria e Friuli Venezia Giulia.
Anche perché - e di ciò la natura non
ha colpa - i dati della sismicità vanno
incrociati con quelli sul rischio idrogeologico, amplificato dalla cementificazione selvaggia. Nell’ultimo “Rapporto sull’abusivismo edilizio” della
Regione si evince che l’84% degli immobili abusivi sorge in zone a rischio
sismico: 423.603,61 metri cubi sui
complessivi 500.752,01 fuorilegge.
«Questi numeri sono in aggiornamento - ammette Maurizio Croce, assessore regionale al Territorio e ambiente ma non si discostano molto dal 2013».
Croce non ha competenze in materia
sismica (affidata alla protezione civile), ma spinge sull’altro fronte: la mitigazione del rischio idrogeologico.
«Fra Patto per il Sud e fondi Ue - ricorda - la Sicilia avrà a disposizione circa
800 milioni». Che non serviranno a rispondere a «una domanda di interventi stimata in circa due miliardi di
euro». Ora «bisognerà decidere se affidare progettazione esecutiva e gare ai
Comuni o centralizzare l’iter a Paler-
mo». Ripartono, intanto, con 17,5 milioni di risorse europee, le “microzonazioni”: le mappe dettagliate, interrotte nel 2010 (si arrivò a coprire soltanto 58 comuni sui 282 a rischio).
Non c’è tempo da perdere. Né si può
rimuovere - o fingere di farlo - un altro
dato, sempre del 2013, dell’Ordine regionale dei geologi: in Sicilia la probabilità di sisma di magnitudo 7, nei
prossimi 150 anni, è del 99%.
Twitter: @MarioBarresi
LA SICILIA
6.
LUNEDÌ 31 OTTOBRE 2016
inSicilia
Ragusa-Catania
tutti d’accordo
ora progetto e via
Il l nuovo percorso della Ragusa-Catania, arteria
fondamentale per collegare il mercato di Vittoria
e lo scalo aeroportuale di Comiso
il mercato di Vittoria e l’aeroporto di Comiso con il Nord dell’Isola, passando per
Catania». «Non si può dire proprio per
questo - aggiunge Sica - che l’investimento non sia più utile come in passato perché, nel frattempo, è andata avanti la Catania-Siracusa-Gela».
Si va avanti, dunque. S’era parlato di
perplessità del gruppo Bonsignore, capo
fila delle imprese che devono realizzare
l’opera. Su questo fronte ha lavorato nei
mesi scorsi l’assessore Pistorio, ma anche
il Comitato ha avuto notizie confortanti.
«I vertici dell’impresa - dice Ingallinera
- hanno confermato l’interesse e la volon-
Il Comitato per la “514”: «Nessun dubbio
anche dai vertici dell’impresa Bonsignore»
per 16mila operai
Cracolici
«Forestali
giornate
garantite»
PALERMO. Sembra destinato a
rientrare il rischio di
sospensione del servizio per
16mila lavoratori forestali
addetti alla manutenzione dei
boschi per i quali si attende da
parte della Regione l’emissione
dei decreti attraverso cui
garantire la prosecuzione delle
attività. L’evenienza dello
“stop” era stata avanzata nei
giorni scorsi dai vertici della Flai
(Federazione lavoratori
agroindustria) Cgil che aveva
nutrito dubbi sulla potenziale
reattività da parte
dell’amministrazione regionale
a coprire finanziariamente la
scadenza del prossimo 1º
novembre. Dalla Ragioneria
della Regione fanno sapere che
non ci saranno problemi
specifici, mentre ancora più
esplicito nella rassicurazione è
l’assessore Antonello Cracolici :
«Verranno effettuate le giornate
di legge così come avevamo
garantito. Tutti lavoreranno per
78,101 e 151 giornate. In questi
giorni abbiamo messo in
pagamento settembre. Ogni
impegno assunto verrà
rispettato». Il problema nasceva
dal fatto che entro la fine
dell’anno i lavoratori devono
svolgere il numero delle
giornate ricompreso tra le 78 e
le 151, tassativamente senza
possibilità di recupero e
sforamento nell’anno
successivo. Qualora venissero a
mancare delle giornate di
lavoro recuperarle sotto il
profilo economico ed effettivo
della prestazione diventerebbe
impossibile. In passato, in
particolare nel 2015, questo
problema si era già verificato.
Da ciò è nato il grido d’allarme
dei sindacati chiamati a vigilare
sull’operato del governo.
Le situazioni contingenti del
passato, come quelli in cui la
Regione si è trovata a non
potere anticipare i
trasferimenti da parte dello
Stato con cui procedere ai
relativi pagamenti,
costituiscono quindi i
precedenti che hanno
impensierito le parti, lavoratori
innanzitutto, coinvolte nella
vicenda. Adesso il livello delle
rassicurazioni, nonostante
l’imminente scadenza dei
prossimi giorni, pare
scongiurare il ripetersi del
problema. Garantire il numero
delle giornate per questi
lavoratori diventa di basilare
importanza anche per la
possibilità di integrare il loro
reddito. In passato sulle
indennità percepite a
integrazione dai lavoratori della
forestale si è molto discusso. In
realtà la disoccupazione
agricola è una particolare
indennità a cui hanno diritto gli
operai che lavorano in
agricoltura iscritti negli elenchi
dei lavoratori agricoli.
G. B.
ANDREA LODATO
NOSTRO INVIATO
RAGUSA. Che ci sia una quota di dubbio sugli annunci che la nuova Ragusa-Catania
finalmente si farà, è comprensibile e frutto di tanti stop and go, tanti “si parte”, per
poi accorgersi che si era davanti ad un’altra falsa partenza. Ma quella quota di
dubbio per il Comitato che da anni segue
le vicende della nuova autostrada, oggi
può tranquillamente cadere. Tutti gli ultimi atti, raccontano Salvatore Ingallinera, Sebastiano Guerrieri e Roberto Sica,
confermano non solo che la nuova strada
si farà, ma che non esistono più nemmeno eventuali presupposti negativi per potere tornare indietro. Insomma il dato è
tratto.
«Nel momento in cui la Corte dei Conti
ha registrato il decreto che approva la
convenzione tra il Ministero delle Infrastrutture e la Società autostrada RagusaCatania dice Gurrieri - si può dire che la
parte finale dell’iter programmatico sia
concluso. E più che positivamente. Non
Passaggi. Non ci sono
c’era ragione prima per fermare il progetto, tanto più non c’è alcun motivo a questo punto anche solo per pensare che possa esserci qualche nuovo intoppo. Siamo
a registrare soltanto i tempi tecnici in cui
l’impresa che si è aggiudicata il project financing consegnerà il progetto definitivo. Dopo di che potrà essere convocata la
conferenza del servizi».
Passaggi obbligati, spiega il Comitato,
ma a questo punto anche passaggi che
non dovrebbero essere né trappole, né
rallentamenti del percorso progettuale.
Anche perché si può dire che la politica
nel suo insieme su questo progetto stia
marciando unita.
«In questi anni - dicono Sica e Ingallinera - diciamo che tutti gli esponenti politici
dell’area del Ragusano hanno spinto per
la realizzazione dell’opera. Ed è un particolare, questo, che non va sottovalutato,
perché se siamo arrivati a questo punto, è
anche per questa forte volontà politica».
Il Comitato sorvola su quei passaggi che
provocarono un forte rallentamento dell’iter per questioni squisitamente legate a
dissidi politici. Oggi la Regione sta facendo la sua parte, e il governo nazionale, recuperando una gaffe, ha confermato che
la Ragusa-Catania è prioritaria.
«Il ministro Delrio - spiega ancora Guerieri - ha risposto sempre positivamente
a tutte le interrogazioni ed è chiaro che
anche al governo nazionale non sfugge
l’importanza strategica della nuova
“514” per l’economia dell’area del SudEst. E’ questa la strada che deve collegare
COMITATO
PER LA 514
Roberto Sica,
Sebastiano
Gurrieri e
Salvatore
Ingallinera
seguono da
anni l’evolversi
della
situazione.
Ipab, situazione sempre più disastrosa
da due anni niente contributi regionali
Anche gli enti che
avevano mantenuto un
profilo virtuoso dei conti
adesso traballano
GIUSEPPE BIANCA
PALERMO. La situazione finanziaria
delle Ipab siciliane si aggrava sempre più. Il disavanzo complessivo ha
raggiunto ormai la cifra vertiginosa
di 35 milioni di euro. Nel 2015 e nel
2016 nessuna Ipab ha ricevuto il
contributo da parte della Regione
per il pagamento degli stipendi. Oltre venti mesi di stipendi arretrati
per l’Ipab “Testasecca di Caltanissetta”, il “Burgio Corsello” di Canicattì,
tra i quindici ed i diciotto mesi di stipendi arretrati per “Oasi Cristo Re di
Acireale”, il “Rizzuti Caruso” di Caltabellotta, in provincia di Agrigento.
Anche gli enti che in questi momenti difficili di crisi prolungata avevano mantenuto un profilo virtuoso dei conti, adesso traballano. Ad e-
sempio l’Ipab Villa Betania di Agrigento che per dieci anni consecutivi
aveva chiuso i conti con un avanzo di
amministrazione, a causa dell’aggravarsi della situazione complessiva
soffre ormai apertamente, al pari di
altri, per problemi di liquidità e di
gestione. Secondo Giovanni Farruggia, segretario generale aggiunto Cisl
fp di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, manca al momento una visione
chiara ed una volontà precisa da parte della politica : “Gli enti sono tutti
in dissesto. Il governo regionale si disinteressa al problema, l’unica soluzione potrebbe essere il transito dei
lavoratori nelle Asp. I Comuni sono
già alla prese con la stabilizzazione
Oltre venti mesi di stipendi
arretrati per l’Ipab “Testasecca
Caltanissetta”, il “Burgio
Corsello” di Canicattì, tra i
quindici ed i diciotto mesi di
stipendi arretrati per “Oasi
Cristo Re di Acireale”, il “Rizzuti
Caruso” di Caltabellotta, in
provincia di Agrigento
problemi economici
e nel giro di un paio
di mesi sarà presentato
il progetto definitivo
tà di fare l’autostrada. Non ci sono problemi economici, nel giro di un paio di mesi
ci è stato garantito che sarà presentato il
progetto definitivo. Dopo di che entro 30
giorni dovrà essere convocata la conferenza dei servizi. Lì potranno essere presentate dagli enti accreditati obiezioni, eventuali difformità e chiarimenti. Superato anche questo passaggio si andrà al
via ai lavori. Entro quanto tempo? Prevediamo non oltre una decina di mesi».
Ottimismo lucido, questo del Comitato,
che vuole anche tenere al riparo il progetto da qualsiasi tentativo di strumentalizzazioni a fini di propaganda elettorale per
le Regionali che verranno. E, su tutto,
massima legalità: «Coinvolgeremo - dicono - il Prefetto per tutte le verifiche del
caso e per rigorosi e puntuali protocolli di
legalità per tutti i lavori».
dei precari”
I dipendenti pubblici di ruolo in
tutta la Sicilia sono 750, mentre ci sono 1300 dipendenti tra professionisti in convenzione ed assunzioni a
tempo indeterminato. La legge nazionale 328/00 prevedeva che la legge di riforma del settore doveva essere fatta entro 180 giorni. In Sicilia
dopo oltre 15 anni il riordino di disciplina del settore ancora non c’è. L’assessore Miccichè ha provato in più
fasi portare a casa il risultato. Un testo di legge incardinato in Aula ancora non c’è.
La legge 22/86 prevede che le Ipab
che non sono più in condizione di
funzionare vengano ”estinte” attraverso un decreto. L’Ipab S.Vincenzo
De Paoli di Ravanusa ha ottenuto da
sei anni l’estinzione. I beni ed il personale devono confluire nell’amministrazione comunale di riferimento. Nonostante questo il comune di
Ravanusa non ha ancora proceduto
ad assorbire risorse e beni ed è pronto un commissario ad acta per le assunzioni. Al momento solo in due
hanno vinto la causa per essere assunti.
Mancanza di liquidità da parte dei
comuni, patto di stabilità, precari già
in alcuni casi in esubero o da stabilizzare, le ragioni per cui gli enti locali
non portano avanti la transizione.
Palermo, agente ferito a sprangate da ladro africano
SICILIA VIOLENTA. Extracomunitari hanno ostacolato l’arresto del ghanese sorpreso a rubare
LEONE ZINGALES
MASSICCIO INTERVENTO DE 113 DOPO L’AGGRESSIONE
PALERMO. Un agente di polizia ha rischiato di morire dopo che aveva sventato un furto in un appartamento nel quartiere Oreto di Palermo. Il
poliziotto, infatti, è stato colpito a sprangate da
un africano 41enne che era stato sorpreso a scassinare la porta di un appartamento disabitato. Il
colpo di spranga sferrato con violenza inaudita
era diretto alla testa dell’agente che, per coprirsi
il capo, ha alzato un braccio. E questo movimento lo ha salvato: il braccio, infatti, si è spezzato in
due punti. La donna-poliziotto che era intervenuta assieme al collega ha riportato lievi ferite
nella colluttazione che è scaturita dopo la barbara aggressione. L’episodio si è verificato nella
tarda serata di sabato in via Oreto. Secondo la ricostruzione della polizia, la proprietaria di un
appartamento aveva sentito dei rumori provenire dalla rampa di scale. Qualcuno stava cercando di forzare la porta di casa di un appartamento
a primo piano. La donna ha chiamato i proprietari che sono arrivati immediatamente e hanno
trovato il ghanese che ha cercato di colpirli con
una spranga senza riuscirci. Contemporaneamente sono arrivate due volanti della polizia. Il
poliziotto della prima “volante” arrivata in via
Oreto ha cercato di bloccare l’africano ma quest’ultimo ha urlato contro l’agente e ha cercato di
colpire con una spranga di ferro il tutore dell’ordine. L’agente, per proteggersi la testa, ha ricevuto una sprangata al braccio. L’agente si è fratturato il braccio in più punti ed è finito in ospedale. La prognosi è di 40 giorni. L’extracomunitario ha aggredito anche una poliziotta. Ma non è
finita a quel punto. Poco dopo, mentre gli agenti
si apprestavano a trasferire l’africano in Questura per gli adempimenti di rito, sono arrivato in
via Oreto gruppetti di extracomunitari, molti dei
quali di origine africana. Gli stranieri hanno cercato di ostacolare l’arresto e nella strada sono
state smistate altre sette “volanti”. In via Oreto è
scoppiato il caos. Mentre l’agente ferito veniva
trasportato in ospedale, il ghanese veniva caricato su una “pantera” e trasferito negli uffici di
polizia. Gli agenti hanno avviato le indagini per
risalire all’identità di coloro che hanno ostacolato il fermo. Il ghanese è un irregolare con precedenti che risponderà di violenza, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e
tentativo di furto. Inoltre due anni fa aveva aggredito i carabinieri che erano intervenuti per
spegnere un rogo appiccato dall’extracomunitario.
LUNEDÌ 31 OTTOBRE 2016
LA SICILIA
ragusa provincia
ELEZIONI A SCICLI
«Sarò un sindaco
a tempo pieno»
Morana si presenta
Di Maio la sostiene
Verso il voto. La sfida della candidata pentastellata:
«Ai volponi della vecchia politica dico venite sul palco»
CONCETTA BONINI
SCICLI. “L’entusiasmo di questa piazza
è così grande, il calore dei cittadini è
così forte, che questa è la vera spinta
che ci incoraggia giorno dopo giorno
ad affrontare questa sfida che per noi
è un onore, ma anche un onere, ben
conoscendo la disastrosa situazione
del Comune che andremo ad amministrare”. Scesa dal palco del primo comizio che ha aperto non solo la sua
campagna elettorale ma a tutti gli effetti quella della città, il candidato a
sindaco del Movimento 5 Stelle Concetta Morana si prende l’abbraccio di
una piazza Italia affollata di tanta gente che evidentemente non stava nella
pelle non solo all’idea di ascoltare lei
e, al suo fianco, il vicepresidente della
Camera dei deputati Luigi Di Maio, ma
innanzitutto all’idea di riprendere in
mano il percorso democratico di Scicli. “Lo so, io sono stata la prima a soffrire moltissimo, a sentirmi umiliata ha detto infatti la Morana all’inizio
del suo intervento - per questi 18 mesi di mancanza di democrazia. I tre
commissari hanno preso decisioni di
vitale importanza per la città senza ascoltare nessuno. Ora tocca a noi scegliere, ricordando che il voto non è un
fatto di riconoscenza ma piuttosto di
riconoscimento: non lo scambio di un
favore che spesso è un diritto ma la fiducia verso persone valide per il ruolo
che devono svolgere. Noi di competenze ne abbiamo tante e ne hanno
anche gli altri, ma purtroppo vediamo
che persino dietro le candidature più
valide ci sono i soliti nomi. Ai volponi
della vecchia politica che spingeran-
LA SVOLTA
Insegnante,
pronta a lasciare il lavoro, Concetta
Morana assicura trasparenza, zero
sprechi e afferma: «Scicli
deve essere il
primo pensiero del primo
cittadino e
non un secondo lavoro»
no le liste in modo occulto, dico: venite piuttosto anche voi qui, su questo
palco, a confrontarvi anche voi coi cittadini, pronti a correre il rischio di
prendere persino i fischi se è questo
che meritate”.
Un punto, questo della scelta della
classe dirigente, su cui ha battuto
molto anche Di Maio, dicendosi “orgoglioso di candidare a Scicli una donna sindaco”: “Quando andrete a votare avrete due scelte: da un lato questa
squadra che presentiamo stasera,
dall’altro tutti gli altri. E dovrete ricordarvi che non andrete a votare delle
persone ma piuttosto un’idea di pae-
se. La nostra è questa: tutto quello che
non serve, gli sprechi e i privilegi verranno tagliati, i bilanci verranno risananti e le risorse che si recuperranno
saranno destinate ai servizi essenziali
e agli investimenti che creano sviluppo e lavoro. Sto dicendo una cosa
semplicissima, lo so, una cosa di una
banalità tale che non dovrebbe nemmeno essere urlata dal palco di una
campagna elettorale per le amministrative, eppure nel nostro Paese non
è scontata. Ricorderete come si sono
scagliati contro di noi, quando il sindaco del Comune di Roma ha detto
che se avesse accettato di fare le Olim-
LA LISTA. Il
Movimento 5
Stelle sabato
ha presentato
anche la lista
dei candidati
consiglieri comunali che ha
ottenuto ufficialmente la
certificazione
dallo Staff
dell'Ufficio Legale del Movimento 5 Stelle di Milano. I
candidati sono: Sebastiano Albergamo, Michele
Aprile, Giuseppe Arrabito, Palma Borzacchiello,
Guglielmo
Burletti, Piero
Angelo Causarano, Tiziana Cicero,
Bartolomeo
Donzella, Giuseppe Giacalone, Girolamo Manenti,
Michelangelo
Manenti, Mariacristina Nigro, Elio Puglisi, Evelina
Ragusa, Laura
Scifo
piadi avrebbe mandato in default le
casse del suo Comune. Bene, quelli
che volevano dare a noi lezioni di sviluppo per il Paese, sono gli stessi che
per anni hanno mangiato sulla progettazione delle grandi opere italiane, poi bloccate dagli scandali della
corruzione, fino agli arresti di due
giorni fa, mentre da Nord a Sud ci cadono i ponti sulle strade per mancanza di manutenzione. E allora siete voi
cittadini i primi a a sapere come si dovrebbero spendere, per priorità, i soldi delle tasse che pagate”. E proprio a
proposito di come si spendono i soldi,
la Morana e Di Maio - con al fianco i
deputati nazionali Maria Marzana e
Maria Lucia Lorefice, i deputati regionali Giancarlo Cancelleri e Vanessa
Ferreri, la senatrice Ornella Bertorotta e il sindaco di Ragusa Federico Piccitto - hanno anticipato quello che
considerano il primo punto programmatico del Movimento 5 Stelle per
Scicli: “Per prima cosa - ha spiegato
Morana - affideremo ad un’agenzia
terza la certificazione del bilancio comunale. Apriremo finalmente tutti i
cassetti che sono rimasti chiusi per
tanto tempo e faremo chiarezza una
volta per tutte sulla reale situazione
finanziaria del Comune”.
L’operazione “trasparenza” sembra
davvero essere tra le priorità di Morana. “Vi racconto un aneddoto”, ha detto ancora dal palco: “Quando abbiamo fatto l’operazione ‘Fiato sul collo’,
abbiamo studiato tutte le norme e il
regolamento comunale e ci siamo
chiesti come mai il Consiglio comunale non venisse registrato e mandato in onda come previsto. Quando abbiamo capito che potevamo farlo noi
da cittadini, ci siamo presentati con
una telecamera in Consiglio ed è successa la baraonda: nemmeno il segretario comunale sapeva come fare per
impedirci di riprendere e trasmettere
quello che tutti i cittadini dovrebbero
invece normalmente sentire e vedere. Se quelli erano i professionisti della politica, allora siamo meglio noi:
essere neofiti non vuol dire essere incompetenti”. Concetta Morana, 43
anni, nata e cresciuta a Scicli, sposata,
laureata in Pedagogia con specializzazione in Pedagogia Giuridica, insegnante impegnata nel mondo del volontariato e in numerose battaglie sociali e ambientali, sostenendo i diritti
delle donne e dei disabili, e portando
avanti le campagne No Muos e No
Triv. Ha annunciato di volere essere
una “sindaca a tempo pieno”, perché
“Scicli merita di essere il primo pensiero del suo primo cittadino, e non un
secondo lavoro”.
«Noi senza paga, noi strozzati dal Consorzio. Chi ci aiuta?»
ACATE.
La città aspetta il vicepresidente della Camera e la piazza si riempie di lacrime e striscioni
LE PROTESTE
VALENTINA MACI
ACATE. Il vice presidente della Camera,
Luigi Di Maio, in Sicilia per spiegare le
motivazioni del No al referendum si
confronta con i problemi dei dipendenti del Comune di Acate senza stipendio da 5 mesi, con le proteste degli
agricoltori schiacciati tra la concorrenza sleale dei paesi dell’altra sponda del Mediterraneo e i costi di gestione ormai insostenibili, con le famiglie
dei giovani disabili. Ad attenderlo in
piazza Matteotti, c’erano proprio gli
impiegati comunali con uno striscione con tanto di scritta: “5 mesi senza
stipendio”.
Portavoce Gaetano Cirino, ispettore di
polizia municipale, è stato lui a scrivere una toccante lettera al presidente
del Consiglio e al presidente della Repubblica, è lui a spiegare il perché della manifestazione: “Chiediamo un diritto sancito dalla Costituzione, niente più che questo. Un diritto che però
se non viene rispettato può portare a
conseguenze catastrofiche, nelle famiglie e nelle persone. Abbiamo scelto questo momento del comizio di Di
Maio perché abbiamo visto che si deve rendere eclatante la situazione,
portandola a conoscenza di tutti, onde
evitare che venga sottovalutata. Il sindaco, Francesco Raffo, che abbiamo
incontrato un paio di giorni fa, ci descrive sempre la stessa situazione, ci
dice che stanno cercando di convincere la politica a fare un decreto che sarebbe identico a quello che è scaduto a
novembre 2015”. A parlare con il vicepresidente della Camera è stata, invece, Clotilde Leone, istruttore amministrativo Ufficio Ragioneria Comune di
Acate: “Gli ho prospettato la situazione del Comune di Acate, ha voluto i
nostri contatti, ci ha detto che cerche-
Riuniti contro le
bollette del Consorzio (a sinistra)
gli agricoltori, e in
piazza i comunali
senza stipendio (a
destra): è stato
vissuto così il lungo sabato acatese
LA POLITICA. A 360 gradi contro il governo il comizio dei Cinque stelle
«Fermiamo tutti i trattati europei
stanno uccidendo l’agricoltura»
ACATE. La piazza di Acate si infiamma
ascoltando gli esponenti del Movimento 5 Stelle che in un crescendo
di intensità raggiungono l’apice con
Cancelleri e Di Maio. Il vice presidente della Camera parte dalle ragioni del ‘No’ ma affronta tutti i problemi che affliggono il nostro Paese,
in particolare le classi più disagiate.
Prima dell’intervento del leader
peantastellato sul palco la mamma
di un ragazzo diversamente abile,
che ha rappresentato le difficoltà
quotidiane e l’emarginazione vissuta da questi ragazzi che non possono
andare a scuola per la mancanza di
fondi. Di Maio non si lascia sfuggire
l’occasione ed approfitta dell’assist
fornitogli da Giancarlo Cancelleri e
dalla mamma che l’hanno preceduto per rimarcare le vere priorità del-
l’Italia: dall’assistenza ai disabili, alla crisi della sanità pubblica, dalle
imprese in difficoltà al mancato assenso dei parlamentari di maggioranza alla riduzione degli stipendi,
passando per l’analisi delle motivazioni del No.
“Nessuno – afferma Di Maio - riuscirà a convincermi che creare un nuovo Senato non eletto da nessuno in
cui mandare Crocetta, De Luca, i
consiglieri regionali, a prendersi
l’immunità parlamentare e a fare le
leggi sulla sanità che hanno già massacrato, sia la priorità del paese.
Nessuno durante i nostri incontri
con la gente ci ha parlato di legge elettorale o riforma costituzionale,
tutti ci hanno parlato di reddito di
cittadinanza, di Equitalia, dei problemi legati alle imprese che
muoiono, dei trattati europei che
hanno ammazzato la nostra agricoltura. Ci stanno fregando un’altra
volta -continua il vice presidente
della Camera-, non possiamo permettere a queste persone di riformare la Costituzione. Il 4 dicembre
decidete voi: con il ‘Si’ create un Senato che non potete più votare. Vi
diranno che hanno abolito 200 senatori, ma non vi dicono che hanno
creato
contemporaneamente
25000 nuove poltrone per consiglieri comunali e 6000 nuove poltrone per assessori. Aboliscono 200
poltrone a Roma, ne creano 30000
sul territorio nazionale. Se votiamo
‘No’ ci liberiamo una volta per tutte
di questi signori e cambiamo il Paese con noi al Governo”.
V. M.
rà di far fare un altro decreto, tipo
quello Salva-Catania, per cercare di
sbloccare la situazione”. Mentre Di
Maio saliva sul palco, la sala consiliare
del castello di Acate si riempiva di agricoltori, piccoli proprietari agrumicoli, coltivatori diretti, proprietari
delle aziende agricole ricadenti nel
bacino del Consorzio di Bonifica n 8.
Una riunione voluta dal gruppo Insieme Acate, che tuttavia ha voluto sottolineare l’importanza di non dare un
colore politico alla riunione, che ha
voluto stabilire le “le linee guida da adottare nella ‘Battaglia della Vita’ e del
diritto alla ‘Salvaguardia delle Aziende’”.
L’assemblea ha costituito un comitato
di lavoro formato da: Gianfranco Ciriacono; Fausto Campagnolo; Fabio
Rizzo; Vincenzo Zagami; Paolo Ventura; Roberto Ficicchia. A loro il compito di avviare tutte le iniziative decise all'unanimità dall'assemblea. Il
presidente del Consiglio di Acate, Biagio Licitra, ha promesso un Consiglio
comunale aperto per affrontare la tematica con tutte le forze politiche e gli
agricoltori. “Oggi il problema ce lo siamo trovati addosso, qui siamo imprenditori agricoli non forze politiche. Il fallimento di questa battaglia ha detto Ginfranco Ciriacono del
gruppo Insieme Acate - porterà alla fine dell’agricoltura”. A questo incontro ha preso parte anche l’assessore
allo sviluppo economico di Acate, Carmelo Campagnolo, oltre ai consiglieri
del gruppo Insieme Acate. Le prime
decisioni del tavolo si riassumono in
tre punti: non pagare il tributo emanato dal Consorzio; vagliare con un legale la possibilità di impugnare le cartelle inviate dal Consorzio di Bonifica;
convocare un incontro con il prefetto
per evidenziare la problematica.
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IL CONVEGNO
COLTURE DI POMODORI A RISCHIO
Malattie
da virus
«Difendiamo
l’ortofrutta»
La Sicilia 31/10/2016
GIUSEPPE LA LOTA
VITTORIA. Studiosi e scienziati
del settore agricolo scendono in
campo per debellare “Bemisia
Tabagi”, l’insetto vettore della
“virosi” che ha messo in ginocchio l’agricoltura prima ancora
che cominci la nuova stagione
agraria. Molte aziende, a causa
anche dell’effetto caldo dei
giorni scorsi, hanno dovuto estirpare tutte le piantine già in
fase di crescita compromettendo il lavoro e le speranze economiche di un anno. Un convegno
specifico alla sala Avis, organizzato da Progetto impresa, si è
svolto nei giorni scorsi, avente
per tema “Diagnosi, prevenzione e impatto economico delle
malattie da virus nell’ortofrutta
meridionale”. Il seminario, è
stato introdotto dall’agronomo
Francesco Cassisi. Sono intervenuti: Giuseppe Puglisi, di Progetto Impresa, Biagio Di Mauro,
dirigente dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, Giuseppe Cunsolo, di Coldiretti. Erano
presenti anche i rappresentanti
di Confagricoltura e Cia. Non solo Vittoria, dunque, ma tutto il
meridione è tenuto sotto scacco
da questo micidiale nuovo virus
che fa strage di ortofrutta, privilegiando pomodoro e zucchino.
Il professore Salvatore Walter
Davino, dell’Università di Palermo, ha spiegato qual è la situazione attuale delle virosi che
colpiscono le piante ortive e che
causano gravi danni al comparto agricolo.
I primi sintomi? Appena compare “l’accartocciamento fogliare” lo sviluppo della pianta è
già compromesso. Ai virus individuati in questi anni in Sicilia,
di recente è stato individuato
un nuovo virus, proprio in alcune colture in provincia di Ragusa, ancora allo studio da parte
dell’Università di Palermo. L’individuazione del nuovo virus e
la sua pericolosità sono la novità dell’evento organizzato a Vittoria. “Il nuovo virus – spiega il
prof. Davino – ha caratteristiche simili al New Delhi. Lo abbiamo isolato, grazie ad un progetto, denominato Lamp, messo a punto dall’Università di Palermo (Dipartimento di Scienze
Agrarie e Forestali) e dalla Bionat Italia, azienda che opera nel
campo della diagnostica. Il nuovo metodo ci consente di realizzare l’amplificazione isoterica
di un tratto del genoma del virus. Ci siamo subito resi conto
che, nonostante i sintomi fossero simili, si trattava di un virus
diverso – e forse più pericoloso
– rispetto al New Delhi. Lo abbiamo individuato anche con
l’ausilio di un laboratorio specializzato statunitense. Attualmente esso è in fase di studio.
Non sappiamo se si trasmette
meccanicamente o con altra
modalità”. Come difendersi
nell’immediato? “Non bisogna
affidarsi solo alla lotta chimica,
pur utile e necessaria – ha detto
Davino – sia per gli effetti negativi per l’ambiente dell’utilizzo
eccessivo di fitofarmaci, sia per
evitare che la “bemisia tabaci”,
l’insetto vettore dei virus, sviluppi una resistenza ad essi. Il
metodo migliore è quello della
cosiddetta “lotta integrata””.