31 Ottobre 2016 - Comune di Vittoria
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31 Ottobre 2016 - Comune di Vittoria
CITTÀ DI VITTORIA UFFICIO STAMPA RASSEGNA STAMPA Lunedì 31 Ottobre 2016 LA SICILIA 4. LUNEDÌ 31 OTTOBRE 2016 primo piano Incubo sisma Cosa accadrebbe con il “Big One”? Sicilia, le 10 città nella lista nera La simulazione: vittime e sfollati in caso di magnitudo pari al massimo storico MARIO BARRESI CATANIA. Cosa accadrebbe in Sicilia terra di abusi edilizi, ad altissimo rischio sismico - se arrivasse il Big One? L’ultima risposta a questa domanda è in un dossier del Servizio sismico nazionale del 2013. Credevamo (e speravamo) che ci fossero stati degli aggiornamenti in positivo. E invece no. “ MAURIZIO CROCE Sul dissesto idrogeologico 800 milioni in arrivo, ma richieste per 2 miliardi Ripartiamo dalla domanda: quali conseguenze avrebbe oggi, nell’Isola, un terremoto pari all’intensità massima di quelli registrati nella storia dei singoli territori? E riprendiamo il dossier del 2013. Una simulazione realizzata usando alcuni parametri: la densità abitativa, ma soprattutto i dati del Sige, Sistema informatico di gestione delle emergenze della Protezione civile, sulla vulnerabilità degli edifici (in base ad altezza e a epoca/materiali di costruzione) e sul tipo di terreno dove sorgono. Su queste variabili, lo studio elabora i cosiddetti “scenari di danno comunali”. Con tre diversi scenari simulati: terremoti di bassa, media e alta intensità. Per l’ultima ipotesi si calcola la potenza massima della storia sismica di ogni singolo territorio. Ad esempio: per il sud-est siciliano il riferimento è il terremoto dell’11 gennaio 1693 (7,4 di magnitudo, 54mila morti e una cinquantina di città rase al suolo); per il Messinese è il 28 dicembre 1907 (7,1 di magnitudo, circa 70mila vittime). Se oggi si ripetessero quegli eventi, il quadro - secondo il dossier del Servizio sismico nazionale - sarebbe apocalittico. Catania sarebbe la città italiana con il maggior numero di quelle che nel documento si chiamano “persone coinvolte” (morti e feriti): ben 161.829. A cui si aggiungerebbero 136mila senza tetto. Segue Messina, con 111.622 colpiti e 95.365 sfollati. Siracusa è al quinto posto (63.480 morti e feriti; 49.859 senza tetto), preceduta da Reggio Calabria (84.559 e 74.187) e Foggia (73.539 e 64.468). Pesante anche la stima su Ragusa (32.168 “persone coinvolte” e 27.493 senza più casa), Vittoria (26.399 e 22.835), Noto (10.264 e 8.612) e Pachino (8.278 e 9.245). Il dossier esami- na 10 città-campione in Sicilia. Il bilancio: 436.347 fra vittime e feriti; 373.544 senza tetto. Terrorismo sismico? No: cifre. Nero su bianco. Come l’inserimento del sud-est siciliano fra le zone a rischio sismico “1” (il massimo, su una scala che scende fino a “4”), insieme con Appennino centro-meridionale, parte della Calabria e Friuli Venezia Giulia. Anche perché - e di ciò la natura non ha colpa - i dati della sismicità vanno incrociati con quelli sul rischio idrogeologico, amplificato dalla cementificazione selvaggia. Nell’ultimo “Rapporto sull’abusivismo edilizio” della Regione si evince che l’84% degli immobili abusivi sorge in zone a rischio sismico: 423.603,61 metri cubi sui complessivi 500.752,01 fuorilegge. «Questi numeri sono in aggiornamento - ammette Maurizio Croce, assessore regionale al Territorio e ambiente ma non si discostano molto dal 2013». Croce non ha competenze in materia sismica (affidata alla protezione civile), ma spinge sull’altro fronte: la mitigazione del rischio idrogeologico. «Fra Patto per il Sud e fondi Ue - ricorda - la Sicilia avrà a disposizione circa 800 milioni». Che non serviranno a rispondere a «una domanda di interventi stimata in circa due miliardi di euro». Ora «bisognerà decidere se affidare progettazione esecutiva e gare ai Comuni o centralizzare l’iter a Paler- mo». Ripartono, intanto, con 17,5 milioni di risorse europee, le “microzonazioni”: le mappe dettagliate, interrotte nel 2010 (si arrivò a coprire soltanto 58 comuni sui 282 a rischio). Non c’è tempo da perdere. Né si può rimuovere - o fingere di farlo - un altro dato, sempre del 2013, dell’Ordine regionale dei geologi: in Sicilia la probabilità di sisma di magnitudo 7, nei prossimi 150 anni, è del 99%. Twitter: @MarioBarresi LA SICILIA 6. LUNEDÌ 31 OTTOBRE 2016 inSicilia Ragusa-Catania tutti d’accordo ora progetto e via Il l nuovo percorso della Ragusa-Catania, arteria fondamentale per collegare il mercato di Vittoria e lo scalo aeroportuale di Comiso il mercato di Vittoria e l’aeroporto di Comiso con il Nord dell’Isola, passando per Catania». «Non si può dire proprio per questo - aggiunge Sica - che l’investimento non sia più utile come in passato perché, nel frattempo, è andata avanti la Catania-Siracusa-Gela». Si va avanti, dunque. S’era parlato di perplessità del gruppo Bonsignore, capo fila delle imprese che devono realizzare l’opera. Su questo fronte ha lavorato nei mesi scorsi l’assessore Pistorio, ma anche il Comitato ha avuto notizie confortanti. «I vertici dell’impresa - dice Ingallinera - hanno confermato l’interesse e la volon- Il Comitato per la “514”: «Nessun dubbio anche dai vertici dell’impresa Bonsignore» per 16mila operai Cracolici «Forestali giornate garantite» PALERMO. Sembra destinato a rientrare il rischio di sospensione del servizio per 16mila lavoratori forestali addetti alla manutenzione dei boschi per i quali si attende da parte della Regione l’emissione dei decreti attraverso cui garantire la prosecuzione delle attività. L’evenienza dello “stop” era stata avanzata nei giorni scorsi dai vertici della Flai (Federazione lavoratori agroindustria) Cgil che aveva nutrito dubbi sulla potenziale reattività da parte dell’amministrazione regionale a coprire finanziariamente la scadenza del prossimo 1º novembre. Dalla Ragioneria della Regione fanno sapere che non ci saranno problemi specifici, mentre ancora più esplicito nella rassicurazione è l’assessore Antonello Cracolici : «Verranno effettuate le giornate di legge così come avevamo garantito. Tutti lavoreranno per 78,101 e 151 giornate. In questi giorni abbiamo messo in pagamento settembre. Ogni impegno assunto verrà rispettato». Il problema nasceva dal fatto che entro la fine dell’anno i lavoratori devono svolgere il numero delle giornate ricompreso tra le 78 e le 151, tassativamente senza possibilità di recupero e sforamento nell’anno successivo. Qualora venissero a mancare delle giornate di lavoro recuperarle sotto il profilo economico ed effettivo della prestazione diventerebbe impossibile. In passato, in particolare nel 2015, questo problema si era già verificato. Da ciò è nato il grido d’allarme dei sindacati chiamati a vigilare sull’operato del governo. Le situazioni contingenti del passato, come quelli in cui la Regione si è trovata a non potere anticipare i trasferimenti da parte dello Stato con cui procedere ai relativi pagamenti, costituiscono quindi i precedenti che hanno impensierito le parti, lavoratori innanzitutto, coinvolte nella vicenda. Adesso il livello delle rassicurazioni, nonostante l’imminente scadenza dei prossimi giorni, pare scongiurare il ripetersi del problema. Garantire il numero delle giornate per questi lavoratori diventa di basilare importanza anche per la possibilità di integrare il loro reddito. In passato sulle indennità percepite a integrazione dai lavoratori della forestale si è molto discusso. In realtà la disoccupazione agricola è una particolare indennità a cui hanno diritto gli operai che lavorano in agricoltura iscritti negli elenchi dei lavoratori agricoli. G. B. ANDREA LODATO NOSTRO INVIATO RAGUSA. Che ci sia una quota di dubbio sugli annunci che la nuova Ragusa-Catania finalmente si farà, è comprensibile e frutto di tanti stop and go, tanti “si parte”, per poi accorgersi che si era davanti ad un’altra falsa partenza. Ma quella quota di dubbio per il Comitato che da anni segue le vicende della nuova autostrada, oggi può tranquillamente cadere. Tutti gli ultimi atti, raccontano Salvatore Ingallinera, Sebastiano Guerrieri e Roberto Sica, confermano non solo che la nuova strada si farà, ma che non esistono più nemmeno eventuali presupposti negativi per potere tornare indietro. Insomma il dato è tratto. «Nel momento in cui la Corte dei Conti ha registrato il decreto che approva la convenzione tra il Ministero delle Infrastrutture e la Società autostrada RagusaCatania dice Gurrieri - si può dire che la parte finale dell’iter programmatico sia concluso. E più che positivamente. Non Passaggi. Non ci sono c’era ragione prima per fermare il progetto, tanto più non c’è alcun motivo a questo punto anche solo per pensare che possa esserci qualche nuovo intoppo. Siamo a registrare soltanto i tempi tecnici in cui l’impresa che si è aggiudicata il project financing consegnerà il progetto definitivo. Dopo di che potrà essere convocata la conferenza del servizi». Passaggi obbligati, spiega il Comitato, ma a questo punto anche passaggi che non dovrebbero essere né trappole, né rallentamenti del percorso progettuale. Anche perché si può dire che la politica nel suo insieme su questo progetto stia marciando unita. «In questi anni - dicono Sica e Ingallinera - diciamo che tutti gli esponenti politici dell’area del Ragusano hanno spinto per la realizzazione dell’opera. Ed è un particolare, questo, che non va sottovalutato, perché se siamo arrivati a questo punto, è anche per questa forte volontà politica». Il Comitato sorvola su quei passaggi che provocarono un forte rallentamento dell’iter per questioni squisitamente legate a dissidi politici. Oggi la Regione sta facendo la sua parte, e il governo nazionale, recuperando una gaffe, ha confermato che la Ragusa-Catania è prioritaria. «Il ministro Delrio - spiega ancora Guerieri - ha risposto sempre positivamente a tutte le interrogazioni ed è chiaro che anche al governo nazionale non sfugge l’importanza strategica della nuova “514” per l’economia dell’area del SudEst. E’ questa la strada che deve collegare COMITATO PER LA 514 Roberto Sica, Sebastiano Gurrieri e Salvatore Ingallinera seguono da anni l’evolversi della situazione. Ipab, situazione sempre più disastrosa da due anni niente contributi regionali Anche gli enti che avevano mantenuto un profilo virtuoso dei conti adesso traballano GIUSEPPE BIANCA PALERMO. La situazione finanziaria delle Ipab siciliane si aggrava sempre più. Il disavanzo complessivo ha raggiunto ormai la cifra vertiginosa di 35 milioni di euro. Nel 2015 e nel 2016 nessuna Ipab ha ricevuto il contributo da parte della Regione per il pagamento degli stipendi. Oltre venti mesi di stipendi arretrati per l’Ipab “Testasecca di Caltanissetta”, il “Burgio Corsello” di Canicattì, tra i quindici ed i diciotto mesi di stipendi arretrati per “Oasi Cristo Re di Acireale”, il “Rizzuti Caruso” di Caltabellotta, in provincia di Agrigento. Anche gli enti che in questi momenti difficili di crisi prolungata avevano mantenuto un profilo virtuoso dei conti, adesso traballano. Ad e- sempio l’Ipab Villa Betania di Agrigento che per dieci anni consecutivi aveva chiuso i conti con un avanzo di amministrazione, a causa dell’aggravarsi della situazione complessiva soffre ormai apertamente, al pari di altri, per problemi di liquidità e di gestione. Secondo Giovanni Farruggia, segretario generale aggiunto Cisl fp di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, manca al momento una visione chiara ed una volontà precisa da parte della politica : “Gli enti sono tutti in dissesto. Il governo regionale si disinteressa al problema, l’unica soluzione potrebbe essere il transito dei lavoratori nelle Asp. I Comuni sono già alla prese con la stabilizzazione Oltre venti mesi di stipendi arretrati per l’Ipab “Testasecca Caltanissetta”, il “Burgio Corsello” di Canicattì, tra i quindici ed i diciotto mesi di stipendi arretrati per “Oasi Cristo Re di Acireale”, il “Rizzuti Caruso” di Caltabellotta, in provincia di Agrigento problemi economici e nel giro di un paio di mesi sarà presentato il progetto definitivo tà di fare l’autostrada. Non ci sono problemi economici, nel giro di un paio di mesi ci è stato garantito che sarà presentato il progetto definitivo. Dopo di che entro 30 giorni dovrà essere convocata la conferenza dei servizi. Lì potranno essere presentate dagli enti accreditati obiezioni, eventuali difformità e chiarimenti. Superato anche questo passaggio si andrà al via ai lavori. Entro quanto tempo? Prevediamo non oltre una decina di mesi». Ottimismo lucido, questo del Comitato, che vuole anche tenere al riparo il progetto da qualsiasi tentativo di strumentalizzazioni a fini di propaganda elettorale per le Regionali che verranno. E, su tutto, massima legalità: «Coinvolgeremo - dicono - il Prefetto per tutte le verifiche del caso e per rigorosi e puntuali protocolli di legalità per tutti i lavori». dei precari” I dipendenti pubblici di ruolo in tutta la Sicilia sono 750, mentre ci sono 1300 dipendenti tra professionisti in convenzione ed assunzioni a tempo indeterminato. La legge nazionale 328/00 prevedeva che la legge di riforma del settore doveva essere fatta entro 180 giorni. In Sicilia dopo oltre 15 anni il riordino di disciplina del settore ancora non c’è. L’assessore Miccichè ha provato in più fasi portare a casa il risultato. Un testo di legge incardinato in Aula ancora non c’è. La legge 22/86 prevede che le Ipab che non sono più in condizione di funzionare vengano ”estinte” attraverso un decreto. L’Ipab S.Vincenzo De Paoli di Ravanusa ha ottenuto da sei anni l’estinzione. I beni ed il personale devono confluire nell’amministrazione comunale di riferimento. Nonostante questo il comune di Ravanusa non ha ancora proceduto ad assorbire risorse e beni ed è pronto un commissario ad acta per le assunzioni. Al momento solo in due hanno vinto la causa per essere assunti. Mancanza di liquidità da parte dei comuni, patto di stabilità, precari già in alcuni casi in esubero o da stabilizzare, le ragioni per cui gli enti locali non portano avanti la transizione. Palermo, agente ferito a sprangate da ladro africano SICILIA VIOLENTA. Extracomunitari hanno ostacolato l’arresto del ghanese sorpreso a rubare LEONE ZINGALES MASSICCIO INTERVENTO DE 113 DOPO L’AGGRESSIONE PALERMO. Un agente di polizia ha rischiato di morire dopo che aveva sventato un furto in un appartamento nel quartiere Oreto di Palermo. Il poliziotto, infatti, è stato colpito a sprangate da un africano 41enne che era stato sorpreso a scassinare la porta di un appartamento disabitato. Il colpo di spranga sferrato con violenza inaudita era diretto alla testa dell’agente che, per coprirsi il capo, ha alzato un braccio. E questo movimento lo ha salvato: il braccio, infatti, si è spezzato in due punti. La donna-poliziotto che era intervenuta assieme al collega ha riportato lievi ferite nella colluttazione che è scaturita dopo la barbara aggressione. L’episodio si è verificato nella tarda serata di sabato in via Oreto. Secondo la ricostruzione della polizia, la proprietaria di un appartamento aveva sentito dei rumori provenire dalla rampa di scale. Qualcuno stava cercando di forzare la porta di casa di un appartamento a primo piano. La donna ha chiamato i proprietari che sono arrivati immediatamente e hanno trovato il ghanese che ha cercato di colpirli con una spranga senza riuscirci. Contemporaneamente sono arrivate due volanti della polizia. Il poliziotto della prima “volante” arrivata in via Oreto ha cercato di bloccare l’africano ma quest’ultimo ha urlato contro l’agente e ha cercato di colpire con una spranga di ferro il tutore dell’ordine. L’agente, per proteggersi la testa, ha ricevuto una sprangata al braccio. L’agente si è fratturato il braccio in più punti ed è finito in ospedale. La prognosi è di 40 giorni. L’extracomunitario ha aggredito anche una poliziotta. Ma non è finita a quel punto. Poco dopo, mentre gli agenti si apprestavano a trasferire l’africano in Questura per gli adempimenti di rito, sono arrivato in via Oreto gruppetti di extracomunitari, molti dei quali di origine africana. Gli stranieri hanno cercato di ostacolare l’arresto e nella strada sono state smistate altre sette “volanti”. In via Oreto è scoppiato il caos. Mentre l’agente ferito veniva trasportato in ospedale, il ghanese veniva caricato su una “pantera” e trasferito negli uffici di polizia. Gli agenti hanno avviato le indagini per risalire all’identità di coloro che hanno ostacolato il fermo. Il ghanese è un irregolare con precedenti che risponderà di violenza, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e tentativo di furto. Inoltre due anni fa aveva aggredito i carabinieri che erano intervenuti per spegnere un rogo appiccato dall’extracomunitario. LUNEDÌ 31 OTTOBRE 2016 LA SICILIA ragusa provincia ELEZIONI A SCICLI «Sarò un sindaco a tempo pieno» Morana si presenta Di Maio la sostiene Verso il voto. La sfida della candidata pentastellata: «Ai volponi della vecchia politica dico venite sul palco» CONCETTA BONINI SCICLI. “L’entusiasmo di questa piazza è così grande, il calore dei cittadini è così forte, che questa è la vera spinta che ci incoraggia giorno dopo giorno ad affrontare questa sfida che per noi è un onore, ma anche un onere, ben conoscendo la disastrosa situazione del Comune che andremo ad amministrare”. Scesa dal palco del primo comizio che ha aperto non solo la sua campagna elettorale ma a tutti gli effetti quella della città, il candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle Concetta Morana si prende l’abbraccio di una piazza Italia affollata di tanta gente che evidentemente non stava nella pelle non solo all’idea di ascoltare lei e, al suo fianco, il vicepresidente della Camera dei deputati Luigi Di Maio, ma innanzitutto all’idea di riprendere in mano il percorso democratico di Scicli. “Lo so, io sono stata la prima a soffrire moltissimo, a sentirmi umiliata ha detto infatti la Morana all’inizio del suo intervento - per questi 18 mesi di mancanza di democrazia. I tre commissari hanno preso decisioni di vitale importanza per la città senza ascoltare nessuno. Ora tocca a noi scegliere, ricordando che il voto non è un fatto di riconoscenza ma piuttosto di riconoscimento: non lo scambio di un favore che spesso è un diritto ma la fiducia verso persone valide per il ruolo che devono svolgere. Noi di competenze ne abbiamo tante e ne hanno anche gli altri, ma purtroppo vediamo che persino dietro le candidature più valide ci sono i soliti nomi. Ai volponi della vecchia politica che spingeran- LA SVOLTA Insegnante, pronta a lasciare il lavoro, Concetta Morana assicura trasparenza, zero sprechi e afferma: «Scicli deve essere il primo pensiero del primo cittadino e non un secondo lavoro» no le liste in modo occulto, dico: venite piuttosto anche voi qui, su questo palco, a confrontarvi anche voi coi cittadini, pronti a correre il rischio di prendere persino i fischi se è questo che meritate”. Un punto, questo della scelta della classe dirigente, su cui ha battuto molto anche Di Maio, dicendosi “orgoglioso di candidare a Scicli una donna sindaco”: “Quando andrete a votare avrete due scelte: da un lato questa squadra che presentiamo stasera, dall’altro tutti gli altri. E dovrete ricordarvi che non andrete a votare delle persone ma piuttosto un’idea di pae- se. La nostra è questa: tutto quello che non serve, gli sprechi e i privilegi verranno tagliati, i bilanci verranno risananti e le risorse che si recuperranno saranno destinate ai servizi essenziali e agli investimenti che creano sviluppo e lavoro. Sto dicendo una cosa semplicissima, lo so, una cosa di una banalità tale che non dovrebbe nemmeno essere urlata dal palco di una campagna elettorale per le amministrative, eppure nel nostro Paese non è scontata. Ricorderete come si sono scagliati contro di noi, quando il sindaco del Comune di Roma ha detto che se avesse accettato di fare le Olim- LA LISTA. Il Movimento 5 Stelle sabato ha presentato anche la lista dei candidati consiglieri comunali che ha ottenuto ufficialmente la certificazione dallo Staff dell'Ufficio Legale del Movimento 5 Stelle di Milano. I candidati sono: Sebastiano Albergamo, Michele Aprile, Giuseppe Arrabito, Palma Borzacchiello, Guglielmo Burletti, Piero Angelo Causarano, Tiziana Cicero, Bartolomeo Donzella, Giuseppe Giacalone, Girolamo Manenti, Michelangelo Manenti, Mariacristina Nigro, Elio Puglisi, Evelina Ragusa, Laura Scifo piadi avrebbe mandato in default le casse del suo Comune. Bene, quelli che volevano dare a noi lezioni di sviluppo per il Paese, sono gli stessi che per anni hanno mangiato sulla progettazione delle grandi opere italiane, poi bloccate dagli scandali della corruzione, fino agli arresti di due giorni fa, mentre da Nord a Sud ci cadono i ponti sulle strade per mancanza di manutenzione. E allora siete voi cittadini i primi a a sapere come si dovrebbero spendere, per priorità, i soldi delle tasse che pagate”. E proprio a proposito di come si spendono i soldi, la Morana e Di Maio - con al fianco i deputati nazionali Maria Marzana e Maria Lucia Lorefice, i deputati regionali Giancarlo Cancelleri e Vanessa Ferreri, la senatrice Ornella Bertorotta e il sindaco di Ragusa Federico Piccitto - hanno anticipato quello che considerano il primo punto programmatico del Movimento 5 Stelle per Scicli: “Per prima cosa - ha spiegato Morana - affideremo ad un’agenzia terza la certificazione del bilancio comunale. Apriremo finalmente tutti i cassetti che sono rimasti chiusi per tanto tempo e faremo chiarezza una volta per tutte sulla reale situazione finanziaria del Comune”. L’operazione “trasparenza” sembra davvero essere tra le priorità di Morana. “Vi racconto un aneddoto”, ha detto ancora dal palco: “Quando abbiamo fatto l’operazione ‘Fiato sul collo’, abbiamo studiato tutte le norme e il regolamento comunale e ci siamo chiesti come mai il Consiglio comunale non venisse registrato e mandato in onda come previsto. Quando abbiamo capito che potevamo farlo noi da cittadini, ci siamo presentati con una telecamera in Consiglio ed è successa la baraonda: nemmeno il segretario comunale sapeva come fare per impedirci di riprendere e trasmettere quello che tutti i cittadini dovrebbero invece normalmente sentire e vedere. Se quelli erano i professionisti della politica, allora siamo meglio noi: essere neofiti non vuol dire essere incompetenti”. Concetta Morana, 43 anni, nata e cresciuta a Scicli, sposata, laureata in Pedagogia con specializzazione in Pedagogia Giuridica, insegnante impegnata nel mondo del volontariato e in numerose battaglie sociali e ambientali, sostenendo i diritti delle donne e dei disabili, e portando avanti le campagne No Muos e No Triv. Ha annunciato di volere essere una “sindaca a tempo pieno”, perché “Scicli merita di essere il primo pensiero del suo primo cittadino, e non un secondo lavoro”. «Noi senza paga, noi strozzati dal Consorzio. Chi ci aiuta?» ACATE. La città aspetta il vicepresidente della Camera e la piazza si riempie di lacrime e striscioni LE PROTESTE VALENTINA MACI ACATE. Il vice presidente della Camera, Luigi Di Maio, in Sicilia per spiegare le motivazioni del No al referendum si confronta con i problemi dei dipendenti del Comune di Acate senza stipendio da 5 mesi, con le proteste degli agricoltori schiacciati tra la concorrenza sleale dei paesi dell’altra sponda del Mediterraneo e i costi di gestione ormai insostenibili, con le famiglie dei giovani disabili. Ad attenderlo in piazza Matteotti, c’erano proprio gli impiegati comunali con uno striscione con tanto di scritta: “5 mesi senza stipendio”. Portavoce Gaetano Cirino, ispettore di polizia municipale, è stato lui a scrivere una toccante lettera al presidente del Consiglio e al presidente della Repubblica, è lui a spiegare il perché della manifestazione: “Chiediamo un diritto sancito dalla Costituzione, niente più che questo. Un diritto che però se non viene rispettato può portare a conseguenze catastrofiche, nelle famiglie e nelle persone. Abbiamo scelto questo momento del comizio di Di Maio perché abbiamo visto che si deve rendere eclatante la situazione, portandola a conoscenza di tutti, onde evitare che venga sottovalutata. Il sindaco, Francesco Raffo, che abbiamo incontrato un paio di giorni fa, ci descrive sempre la stessa situazione, ci dice che stanno cercando di convincere la politica a fare un decreto che sarebbe identico a quello che è scaduto a novembre 2015”. A parlare con il vicepresidente della Camera è stata, invece, Clotilde Leone, istruttore amministrativo Ufficio Ragioneria Comune di Acate: “Gli ho prospettato la situazione del Comune di Acate, ha voluto i nostri contatti, ci ha detto che cerche- Riuniti contro le bollette del Consorzio (a sinistra) gli agricoltori, e in piazza i comunali senza stipendio (a destra): è stato vissuto così il lungo sabato acatese LA POLITICA. A 360 gradi contro il governo il comizio dei Cinque stelle «Fermiamo tutti i trattati europei stanno uccidendo l’agricoltura» ACATE. La piazza di Acate si infiamma ascoltando gli esponenti del Movimento 5 Stelle che in un crescendo di intensità raggiungono l’apice con Cancelleri e Di Maio. Il vice presidente della Camera parte dalle ragioni del ‘No’ ma affronta tutti i problemi che affliggono il nostro Paese, in particolare le classi più disagiate. Prima dell’intervento del leader peantastellato sul palco la mamma di un ragazzo diversamente abile, che ha rappresentato le difficoltà quotidiane e l’emarginazione vissuta da questi ragazzi che non possono andare a scuola per la mancanza di fondi. Di Maio non si lascia sfuggire l’occasione ed approfitta dell’assist fornitogli da Giancarlo Cancelleri e dalla mamma che l’hanno preceduto per rimarcare le vere priorità del- l’Italia: dall’assistenza ai disabili, alla crisi della sanità pubblica, dalle imprese in difficoltà al mancato assenso dei parlamentari di maggioranza alla riduzione degli stipendi, passando per l’analisi delle motivazioni del No. “Nessuno – afferma Di Maio - riuscirà a convincermi che creare un nuovo Senato non eletto da nessuno in cui mandare Crocetta, De Luca, i consiglieri regionali, a prendersi l’immunità parlamentare e a fare le leggi sulla sanità che hanno già massacrato, sia la priorità del paese. Nessuno durante i nostri incontri con la gente ci ha parlato di legge elettorale o riforma costituzionale, tutti ci hanno parlato di reddito di cittadinanza, di Equitalia, dei problemi legati alle imprese che muoiono, dei trattati europei che hanno ammazzato la nostra agricoltura. Ci stanno fregando un’altra volta -continua il vice presidente della Camera-, non possiamo permettere a queste persone di riformare la Costituzione. Il 4 dicembre decidete voi: con il ‘Si’ create un Senato che non potete più votare. Vi diranno che hanno abolito 200 senatori, ma non vi dicono che hanno creato contemporaneamente 25000 nuove poltrone per consiglieri comunali e 6000 nuove poltrone per assessori. Aboliscono 200 poltrone a Roma, ne creano 30000 sul territorio nazionale. Se votiamo ‘No’ ci liberiamo una volta per tutte di questi signori e cambiamo il Paese con noi al Governo”. V. M. rà di far fare un altro decreto, tipo quello Salva-Catania, per cercare di sbloccare la situazione”. Mentre Di Maio saliva sul palco, la sala consiliare del castello di Acate si riempiva di agricoltori, piccoli proprietari agrumicoli, coltivatori diretti, proprietari delle aziende agricole ricadenti nel bacino del Consorzio di Bonifica n 8. Una riunione voluta dal gruppo Insieme Acate, che tuttavia ha voluto sottolineare l’importanza di non dare un colore politico alla riunione, che ha voluto stabilire le “le linee guida da adottare nella ‘Battaglia della Vita’ e del diritto alla ‘Salvaguardia delle Aziende’”. L’assemblea ha costituito un comitato di lavoro formato da: Gianfranco Ciriacono; Fausto Campagnolo; Fabio Rizzo; Vincenzo Zagami; Paolo Ventura; Roberto Ficicchia. A loro il compito di avviare tutte le iniziative decise all'unanimità dall'assemblea. Il presidente del Consiglio di Acate, Biagio Licitra, ha promesso un Consiglio comunale aperto per affrontare la tematica con tutte le forze politiche e gli agricoltori. “Oggi il problema ce lo siamo trovati addosso, qui siamo imprenditori agricoli non forze politiche. Il fallimento di questa battaglia ha detto Ginfranco Ciriacono del gruppo Insieme Acate - porterà alla fine dell’agricoltura”. A questo incontro ha preso parte anche l’assessore allo sviluppo economico di Acate, Carmelo Campagnolo, oltre ai consiglieri del gruppo Insieme Acate. Le prime decisioni del tavolo si riassumono in tre punti: non pagare il tributo emanato dal Consorzio; vagliare con un legale la possibilità di impugnare le cartelle inviate dal Consorzio di Bonifica; convocare un incontro con il prefetto per evidenziare la problematica. .21 IL CONVEGNO COLTURE DI POMODORI A RISCHIO Malattie da virus «Difendiamo l’ortofrutta» La Sicilia 31/10/2016 GIUSEPPE LA LOTA VITTORIA. Studiosi e scienziati del settore agricolo scendono in campo per debellare “Bemisia Tabagi”, l’insetto vettore della “virosi” che ha messo in ginocchio l’agricoltura prima ancora che cominci la nuova stagione agraria. Molte aziende, a causa anche dell’effetto caldo dei giorni scorsi, hanno dovuto estirpare tutte le piantine già in fase di crescita compromettendo il lavoro e le speranze economiche di un anno. Un convegno specifico alla sala Avis, organizzato da Progetto impresa, si è svolto nei giorni scorsi, avente per tema “Diagnosi, prevenzione e impatto economico delle malattie da virus nell’ortofrutta meridionale”. Il seminario, è stato introdotto dall’agronomo Francesco Cassisi. Sono intervenuti: Giuseppe Puglisi, di Progetto Impresa, Biagio Di Mauro, dirigente dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, Giuseppe Cunsolo, di Coldiretti. Erano presenti anche i rappresentanti di Confagricoltura e Cia. Non solo Vittoria, dunque, ma tutto il meridione è tenuto sotto scacco da questo micidiale nuovo virus che fa strage di ortofrutta, privilegiando pomodoro e zucchino. Il professore Salvatore Walter Davino, dell’Università di Palermo, ha spiegato qual è la situazione attuale delle virosi che colpiscono le piante ortive e che causano gravi danni al comparto agricolo. I primi sintomi? Appena compare “l’accartocciamento fogliare” lo sviluppo della pianta è già compromesso. Ai virus individuati in questi anni in Sicilia, di recente è stato individuato un nuovo virus, proprio in alcune colture in provincia di Ragusa, ancora allo studio da parte dell’Università di Palermo. L’individuazione del nuovo virus e la sua pericolosità sono la novità dell’evento organizzato a Vittoria. “Il nuovo virus – spiega il prof. Davino – ha caratteristiche simili al New Delhi. Lo abbiamo isolato, grazie ad un progetto, denominato Lamp, messo a punto dall’Università di Palermo (Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali) e dalla Bionat Italia, azienda che opera nel campo della diagnostica. Il nuovo metodo ci consente di realizzare l’amplificazione isoterica di un tratto del genoma del virus. Ci siamo subito resi conto che, nonostante i sintomi fossero simili, si trattava di un virus diverso – e forse più pericoloso – rispetto al New Delhi. Lo abbiamo individuato anche con l’ausilio di un laboratorio specializzato statunitense. Attualmente esso è in fase di studio. Non sappiamo se si trasmette meccanicamente o con altra modalità”. Come difendersi nell’immediato? “Non bisogna affidarsi solo alla lotta chimica, pur utile e necessaria – ha detto Davino – sia per gli effetti negativi per l’ambiente dell’utilizzo eccessivo di fitofarmaci, sia per evitare che la “bemisia tabaci”, l’insetto vettore dei virus, sviluppi una resistenza ad essi. Il metodo migliore è quello della cosiddetta “lotta integrata””.