Il patto di Parigi per salvare l`autotrasporto occidentale

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Il patto di Parigi per salvare l`autotrasporto occidentale
03/02/17 15:43
Il patto di Parigi per salvare l’autotrasporto
occidentale
Anche l’Italia nell’alleanza a guida francese per contrastare il dumping
sociale
Su iniziativa di Alain Vidalies, Segretario di Stato francese con delega ai Trasporti, 9 paesi europei hanno
firmato a Parigi pochi giorni fa l’Alleanza della Strada: oltre alla Francia, Italia, Germania, Svezia, Austria,
Belgio, Danimarca, Lussemburgo e Norvegia.
L’iniziativa nasce dall’esigenza comune nei 9 paesi di supportare le proprie imprese dell’autotrasporto,
messe in difficoltà dalla concorrenza di quelle dell’est Europa, soprattutto grazie al minor costo del lavoro.
“Una concorrenza sleale – si legge nella nota diffusa dal dicastero di Vidalies – che poggia principalmente
sul dumping sociale. Il trasporto su strada è particolarmente esposto alla frode sofisticata e all’aggiramento
delle regole del mercato interno e del diritto del lavoro”.
Da qui l’iniziativa di creare un’alleanza fra i 9 paesi, allo scopo di promuovere “una concorrenza sana ed
equa fra attori economici e di garantire i diritti sociali dei lavoratori”. Da un punto di vista pratico l’Alleanza si
fonda su un piano d’azione, declinato in 8 misure e avente due obiettivi: “Armonizzare le normative nazionali
di applicazione della regolamentazione europea per facilitarne il rispetto da parte degli operatori e migliorare
la vita dei lavoratori; affinare le pratiche di controllo sulla base delle reciproche esperienze e rafforzare la
cooperazione per rendere più efficace la lotta contro le frodi”.
L’iniziativa francese e l’adesione italiana (attribuita alla volontà del sottosegretario ai Trasporti Simona
Vicari), mirate evidentemente ad esercitare pressione sulla Commissione Europea affinché si faccia carico
delle problematiche delle imprese di autotrasporto dei paesi del blocco occidentale dell’Unione, è stata
salutata con favore dalle principali associazioni di categoria italiane, dalla confindustriale Anita a
Conftrasporto e Confartigianato Trasporti.
Nel frattempo, poche ore dopo la sottoscrizione dell’Alleanza, la Commisione Europea ha annunciato la
presentazione di una proposta di legge per l’aggiornamento e il chiarimento delle normative in materia di
qualifica professionale e formazione periodica degli autisti di bus e camion. “L’obiettivo – si legge nella
relativa nota diffusa da Bruxelles – è contribuire ad innalzare gli standard della sicurezza stradale e facilitare
la mobilità degli autisti professionisti. Fra le principali novità la modernizzazione della formazione e il
riconoscimento della formazione svolta nei paesi membri”. La proposta sarà ora esaminata dal Parlamento
Europeo e dai 28 stati membri.
Baumgartner avalla la Road Alliance
Il Presidente di Anita: “Documento fondamentale per l’autotrasporto in Europa”
“Non possiamo che essere felici per l'affermazione secondo la quale la liberalizzazione del trasporto stradale
non possa essere perseguita se non dopo che sia stata messa in atto un’armonizzazione della legislazione
sociale” ha così commentato il presidente di Anita, Thomas Baumgartner, la firma a Parigi del memorandum
Road Alliance da parte di 8 Paesi membri dell’Unione europea – Italia, Francia, Austria, Belgio, Danimarca,
Germania, Lussemburgo e Svezia – e dalla Norvegia, che mira a promuovere una politica integrata per la
tutela dei diritti sociali dei lavoratori e della sicurezza stradale nel settore dell’autotrasporto, fissando un
piano d'azione che persegue due obiettivi: far convergere alcune misure nazionali di attuazione regolamenti
europei e migliorare la vita dei lavoratori e armonizzare le pratiche di controllo sulla base di reciproche
esperienze, rafforzando la cooperazione per una lotta più efficace contro le frodi.
“È un documento fondamentale per la risoluzione di problematiche oggettive; rinnoviamo la nostra
disponibilità a proseguire il confronto col governo, solo con la collaborazione e la condivisione si possono
ricercare soluzioni adeguate a riposizionare le imprese italiane nel mercato europeo. Siamo soddisfatti
anche della volontà di agevolare l'uso della CMR elettronica (e-CMR) attraverso l'adesione al protocollo
aggiuntivo UNECE; bisogna essere aperti alle innovazioni e soprattutto a quelle che riducono abusi e
illegalità nelle attività di autotrasporto” ha concluso Baumgartner.