Aprile - Azienda per i Servizi Sanitari n. 6

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Aprile - Azienda per i Servizi Sanitari n. 6
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Nicola Delli Quadri
Mercoledì 14 Aprile, Ospedale di San
Vito, ore 16.00. Lo spazio antistante la
mensa è pieno di persone in attesa.
Voci, risa, commenti, battute scherzose si rincorrono quasi ad esorcizzare
una tensione che si è accumulata già
da metà della settimana precedente a
Spilimbergo, quando è iniziata la visita
finale degli ispettori JCI per l’accreditamento dei nostri ospedali di Spilimbergo e San Vito. Dopo due anni e più di
lavoro ci troviamo alla stretta finale. Fra
pochi minuti ci diranno come siamo andati, se abbiamo fatto bene il nostro lavoro, se, secondo l’opinione di esperti
internazionali, i nostri ospedali sono di
qualità e a quale livello di qualità possiamo collocarci. Ognuno forse ripensa alle varie fasi che ci hanno portato
all’appuntamento di oggi. La formazione iniziale, la stesura dei documenti,
la realizzazione di buone pratiche, già
in parte presenti, le riunioni, le discussioni: e questo si può fare, questo no,
e manca il personale e mancano le risorse e la struttura è inadeguata e via
così. Ma siamo andati avanti, abbiamo
superato un discreto numero di difficoltà, dimostrato che insieme si può gettare il cuore oltre l’ostacolo e realizzare,
in qualche caso, l’impensabile. Siamo
stati tutti sotto pressione, l’organizzazione ha imparato, ha rifatto in parte i
suoi abiti, si presenta meglio, ma soprattutto è viva, respira con un solo
respiro, vive l’ansia e si aspetta molto.
La nostra organizzazione ha sentimento, quello di tutti singolarmente presi e
quello di tutti insieme. Lì dentro, nella
sala della Direzione Sanitaria, gli ispettori stanno relazionando alla Direzione
Aziendale, si sono presi anche un po’ di
tempo in più oltre il previsto: cosa vorrà
dire, ci sono problemi? Alla fine, verso
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l’editoriale di aprile
le 16,30 escono e vengono a sedersi
dietro il tavolo lungo usato per queste
occasioni. Il Direttore Generale passa subito la parola agli ispettori, dopo
averli ringraziati per la loro cortesia, disponibilità, pazienza e grande professionalità. Quindi ognuno di loro prende
la parola e piano piano la tensione si
scioglie. Ci sono apprezzamenti, buone considerazioni, in qualche caso
giudizi ottimi, oltre alla segnalazione di
dover sistemare alcuni aspetti non ancora perfetti. Ma insomma si fa avanti la certezza che l’accreditamento ci
sarà ed è concretamente percepibile
la soddisfazione e la gioia. Sono stampate nei visi di tutti, nei loro sguardi.
Il direttore prende la parola ma, come
gli accade spesso recentemente, non
riesce ad andare avanti perché viene
sopraffatto dalla commozione: senilità
o altro? Alla fine si ricompone e assicura di voler continuare ad accompagnare questo processo fino alla fine. Il
capo delegazione Antonio Silva Perez
consegna al direttore la cartellina con
il rapporto preliminare e la riunione si
scioglie lentamente in un clima di generale soddisfazione, ci si congratula
a vicenda e si programma già il lavoro
per l’immediato futuro. Un grande risultato per un grande gruppo persone con
le quali ho avuto la fortuna, l’onore e il
privilegio di avere come collaboratori e
dai quali molto ho imparato.
Giovedì 15 Aprile, Sacile, ore 17.30.
Si inaugura la sede della Casa del Volontariato, nella rinnovata palazzina
dell’ex servizio psichiatrico di diagnosi
e cura. Neanche un mese prima Antonio Gabrielli, l’ottimo direttore del Distretto Ovest, mi aveva chiamato per
propormi l’iniziativa: “Nicola, dobbiamo
incontrare le associazioni di volontaria-
to per proporre la nuova sede ed invitarle a distribuirsi gli spazi e ad organizzarsi le attività”- “Va bene Antonio,
fissa la data e ci vediamo”. Ci siamo
visti un pomeriggio di Marzo, siamo
andati a vedere i locali, erano presenti i dirigenti di tutte le 16 associazioni
che opereranno nella loro nuova sede.
In piedi, nella sala riunioni non ancora
arredata, abbiamo velocemente concordato i tempi, i modi e i contenuti di
questa bella collaborazione. In piedi,
con grande naturalezza e motivazione,
quasi sorpresi che fosse stato così facile mettere d’accordo tante persone,
sensibilità, esigenze diverse. Ed ora,
secondo i tempi e i modi programmati,
siamo qui, a Sacile, in un tiepido pomeriggio di dolce primavera tra persone care, felici di questo appuntamento.
Il Sindaco di Sacile ha belle parole di
apprezzamento per l’iniziativa, il direttore ringrazia tutti, la Signora Mara, coordinatrice delle Associazioni, illustra
il senso di cosa sarà il lavoro comune
in questi locali, il Parroco benedice e
quindi si taglia il nastro: poi tutti dentro
a firmare la convenzione ed ogni rappresentante di ogni singola associazione racconta brevemente quello che
fanno, come sono organizzati e, soprattutto chi aiutano e come. Tante persone, tante necessità, tante passioni,
una indistruttibile volontà di aiutare chi
soffre, di dare un senso alla vita nell’incontro con l’altro. Infine ritrovarsi nel
suo sguardo e, attraverso i volti di tutti
ricostruirsene uno proprio, vero. Quello della verità e della bellezza del bene
comune. Un altro bellissimo momento
come tanti altri che ho vissuto insieme
a tutte/i Voi.
Ciao
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Joint Commission
International
Ospedale,
tutto sulla medicina vascolare
nel convegno di Lestans
Giuliano Gaspardo
Fides Bertuzzi
Foto dell’importante assemblea che si è svolta il
14 aprile a San Vito al Tagliamento, nel corso della quale i 3 ispettori di JCI hanno presentato i risultati preliminari della visita per l’accreditamento.
Venerdì 26 marzo 2010, nella cornice della Villa Sarvognan, a Lestans di
Sequals, si è svolta una “giornata” di
incontro su temi di medicina vascolare, organizzato dalla Medicina di Spilimbergo. Un precedente convegno
(giugno 2007) aveva trattato il paziente
arteriopatico per l’aspetto del rischio
cardiovascolare globale, con l’obiettivo di pianificare percorsi diagnosticoterapeutici condivisi, strategia dimostratasi la migliore nel ridurre morbilità
e mortalità cardiovascolare. A due anni
di distanza, questo secondo incontro è
stato focalizzato su problemi vascolari
specifici quali la gestione dell’arteriopatia cronica periferica e le vasculiti. I
principali professionisti delle strutture
locali e regionali di riferimento sono
intervenuti e si sono confrontati sulla gestione dei vari livelli di gravità di
queste patologie altamente invalidanti, che interessano oltre un milione di
persone in Italia e trenta milioni di persone nel mondo, numeri che oltretutto
sono in continuo aumento. La prima
sessione di lavori è stata dedicata al
management dell’arteriopatia cronica
periferica, dall’epidemiologia alle strategie diagnostiche ottimali, preliminari
alle decisioni terapeutiche che, come
è stato ribadito, devono sempre essere
interpretate nel contesto clinico del paziente. Messaggi clinici strategici sono
arrivati dalla lettura magistrale del Prof.
Andreozzi, angiologo di fama internazionale e autore di molta della letteratura di riferimento. Nella seconda sessione si sino interfacciati nella discussione
sulle indicazioni terapeutiche un chirurgo vascolare, un radiologo interventista
e un internista, con focus specifico alla
gestione dell’ischemia critica, problema
emergente nell’evoluzione dell’AOP
(arteriopatia obliterante periferica). Nonostante la maggiore disponibilità di
farmaci, il miglioramento delle tecniche
chirurgiche e radiologiche-interventistiche, l’incidenza delle amputazioni rimane sempre molto elevata; il miglior trattamento è spesso la combinazione di
varie modalità terapeutiche variamente
combinate. La giusta scelta terapeutica
in ogni paziente è d’importanza vitale e
dipende dalla collaborazione tra i vari
specialisti. La terza parte del convegno
è stata dedicata alle vasculiti, patologia meno frequente, ma che interessa
fasce di pazienti di età più giovane e
si manifesta con interessamento vascolare, anche critico. Dalla discussione è emerso che risposte omogenee,
condivisioni dei criteri decisionali e organizzazione di percorsi diagnosticoterapeutici, sono requisiti fondamentale perché la gestione dell’arteriopatia
obliterante periferica, trovi risposte razionali ed efficaci nell’ambito delle rete
territoriale; dal confronto con i colleghi
operanti in altri centri, anche extraregionali, sono emersi problemi e criticità,
ma anche idee e proposte organizzative
per il consolidamento di un “team multidisciplinare” di riferimento per questa
patologia, nell’ottica dell’ottimizzazione e valorizzazione delle risorse locali
e dei collegamenti con le strutture di
area vasta e regionali di riferimento. Il
convegno ha registrato un elevato tasso di partecipazione anche da parte dei
Medici di Medicina Generale, principali
responsabili del “clinical management”
del paziente.
3
Emergenze, concluso con successo il
corso di supporto vitale sul campo di gara
4
Lino Rosada
Lavanderia-guardaroba
di Sacile, la parola
al Caposervizio
Luigi Blarasin
Fulvio Kette
Anche quest’anno si è rinnovato il tradizionale appuntamento formativo e
di aggiornamento professionale nella
località sciistica ai piedi del massiccio del Monte Cavallo. Dopo le linee
Guida ERC (European Resusitation
Counsil) del 2006, l’ipotermia nel 2007,
il convegno sul “Ruolo e la responsabilità del soccorritore volontario” nel
2009, quest’anno si è concretizzata la
volontà della Sezione Regionale della
Federazione Medico Sportiva Italiana,
presieduta dal Dott. Fernando Agrusti
di Casarsa della Delizia. Questo evento
è stato possibile grazie all’organizzazione del CEFORMED
(Centro di formazione per la Medicina
Generale di Monfalcone), della Sezione di Pordenone del
Corpo Nazionale del
Soccorso Alpino e
Speleologico, coordinato dal Dr. Carlo
Fachin del Servizio di
Medicina dello Sport
dell’ASS6 e con la
determinante collaborazione del Gruppo di Formazione sulle Emergenze del
Dipartimento di Emergenza dell’ASS6.
L’assistenza medica agli eventi sportivi
(regolamentata autonomamente dalle
diverse Federazioni Sportive) viene abitualmente garantita da Medici iscritti alla
Federazione Medico Sportiva Italiana;
ma la gestione degli eventi traumatici
e di natura internistica, che si possono
manifestare sul campo di gara o tra gli
spettatori presuppone conoscenze specifiche e il possesso di abilità a carattere multidisciplinare (medicina d’urgenza
e di emergenza, tecniche rianimatorie
di base, procedure di immobilizzazione e trasporto). Per questo motivo, su
esplicita richiesta degli Operatori Medici
L’intervista a...
a cura di Silvana Corona
e di diverse Federazioni Sportive, il CEFORMED, unitamente agli Istruttori della Federazione Medico Sportiva Italiana
del Friuli Venezia Giulia, hanno inteso
dare una risposta a tale richiesta formativa e di addestramento. In considerazione della riconosciuta competenza e
del curriculum formativo del Gruppo di
Formazione sulle Emergenze del DEA
della nostra Azienda Sanitaria, è stato
naturale coinvolgere il gruppo stesso
nell’organizzazione del convegno. Nei
due giorni di corso, oltre 30 medici e
circa 40 uditori (soccorritori volontari del
Soccorso e Sicurezza Piste, Agenti
del Corpo Forestale
della Regione, unitamente a numerosi
componenti di società di Soccorso di
Volontariato) si sono
esercitati presso la
Sala Convegni di
Piancavallo, hanno
seguito tematiche dagli elevati contenuti
scientifici sul soccorso e sugli infortuni nei
diversi ambiti sportivi
ed hanno attivamente
partecipato a sessioni pratiche di addestramento sulle principali emergenze
ed urgenze traumatiche e cardiologiche correlate alla pratica sportiva. Il
gradimento finale alla manifestazione
è stato, a detta degli intervenuti, molto elevato e la rilevanza dell’iniziativa è
stata testimoniata anche dalla presenza
alla cerimonia di chiusura di numerose
Autorità, tra cui l’Assessore allo Sport
della Regione Friuli Venezia Giulia,
Dott. Elio De Anna, ed il Presidente del
CONI Provinciale, Dr. Lorenzo Cella.
L’appuntamento quindi è per il prossimo
inverno, sempre tra le nevi Pordenonesi di Piancavallo, con nuovi e attuali
temi da approfondire.
Lino ci può parlare brevemente della storia di questo servizio?
Certamente. Ho assunto il coordinamento del servizio di lavanderia e guardaroba nel 1997. Allora la lavanderia era un
servizio interno e successivamente, con
gli interventi di ristrutturazione che hanno
interessato l’Ospedale di Sacile, il servizio
è stato progressivamente esteso a tutte
le strutture dell’ASS6 (Ospedali, Distretti,
RSA) e ad alcune strutture esterne come
la Casa di Riposo di Sacile, l’ARPA e da
ultimo il Centro di Riferimento Oncologico
di Aviano.
Quali sono le tipologie di biancheria?
C’è la biancheria
“piana” che comprende lenzuola,
federe, copriletti,
telini ecc. (in colore verde per la
sala operatoria)
e le “divise del
personale”, nelle diverse fogge
e colori secondo l’ambiente di
lavoro e il ruolo
professionale.
Quanto alla dotazione di macchinari, che
cosa ci può dire?
Per le operazioni di lavaggio, sono utilizzate 7 lavatrici con capacità di carico da
15 fino a 200Kg; per la stiratura, disponiamo di due mangani per la piana, 2 cabinet (robot) per la stiratura delle divise, 3
essicatoi utilizzati per particolari capi. Per
la fase di confezionamento sono in dotazione 120 carrelli (roller) e 2 macchine imbustatrici/sigillatrici.
Ci può descrivere sinteticamente le principali fasi del processo produttivo?
Innanzitutto, i capi che arrivano in lavanderia devono seguire un preciso percorso
che eviti la contaminazione tra biancheria
da trattare e biancheria trattata attraverso
una distinzione delle zone di lavorazione e di stoccaggio. Una volta ricevuta la
biancheria negli appositi sacchi di raccolta, gli operatori provvedono alla selezione
dei capi in base alla tipologia, al colore e
Hospice,
l’assistenza ai morenti nel convegno
di San Vito al Tagliamento
Maria Anna Conte
Antonio Loperfido
Donatella Piazza
alle caratteristiche del tessuto. La biancheria infetta, contenuta in appositi sacchi, è
gestita separatamente. Successivamente,
si procede al carico nelle macchine di lavaggio, e si avviano i relativi programmi. A
fine processo, la biancheria lavata, viene
immessa nei diversi sistemi di stiratura,
previa eliminazione dei capi deteriorati o
macchiati irrimediabilmente. L’ultima fase
di lavorazione è dedicata alla suddivisione
dei capi in base alle destinazioni. In tutte le
fasi di lavorazione è attivo il controllo qualità da parte dei nostri operatori.
Quanta biancheria viene lavata
giornalmente?
Complessivamente, 30 quintali in otto ore di
lavoro al giorno.
Provvediamo a
ritirare e consegnare la biancheria in 24 ore.
E… del servizio
di guardaroba?
E’ un servizio che
garantisce, attraverso i “guardaroba di presidio”
la fornitura, a tutte le strutture aziendali, di calzature, lenzuola, materassi, cuscini, coperte, divise,
vestiario 118, giacche a vento, ecc… Viene
svolto anche il lavoro di adattamento e aggiustamento delle divise per gli operatori,
nonché il rammendo dei capi con rotture
o imperfezioni. Nel guardaroba di Sacile si
effettua la marcatura e l’etichettatura delle
divise.
Quanti sono gli operatori addetti al servizio
lavanderia-guardaroba?
Attualmente, il processo di lavaggio e stiratura è appaltato ad una cooperativa ed
impegna mediamente 15 operatori, mentre
il controllo qualità ed il servizio di guardaroba è gestito da cinque operatori della
nostra azienda. Colgo l’occasione per sottolineare la grande professionalità di tutto il
personale aziendale che ha sempre dimostrato in tante situazioni di cambiamento e
di scarsità di organico una grande dedizione e passione per il proprio lavoro.
Giovedì 15 e venerdì 16 aprile, nel Te- morente, l’accompagnamento spirituale
atro Arrigoni di San Vito al Tagliamento, tende ad essere inserito nei programmi
si è svolto il convegno “Accompagna- terapeutici. Tra i molteplici fattori che
re il morire, accompagnare il morente: hanno contribuito a questo cambiaviaggio tra professionalità e spiritualità” mento di prospettiva, il più importante
organizzato dall’Hospice “Il gabbiano” è stato certo l’affermarsi della filosofia
dell’Ass6, che dal dicembre 2007 ac- delle cure palliative di Cicely Saunders
coglie pazienti terminali, che non pos- e di Elisabeth Kübler-Ross, che hanno
sono più essere seguiti a domicilio per elaborato concetti che risulteranno decercare di migliorare la qualità di vita terminanti per la pratica delle cure palresidua. Sono state due giornate inten- liative. Tali concetti, ripresi e sviluppati
se, nel corso delle quali si sono alterna- anche da molteplici altri studi e ricerte le testimonianze di medici, palliativi- che, hanno dato un contributo rilevante
sti cattolici e laici, infermieri (che hanno alla filosofia assistenziale degli hospiun ruolo chiave negli hospice), volon- ce, sottolineando che la presa in carico
della persona
tari, psicologi,
morente deve
teologi, filosofi,
essere fisica,
con l’obiettivo
psicologica,
di divulgare la
morale, spiriconoscenza
tuale. E questo
dell’accomperché la propagnamento
spettiva della
spirituale della
morte prossima
persona in fase
mette in crisi
terminale e di
un sistema di
modificare l’approccio da una
valori nel quale
Equipe dell’Hospice
visione purala persona ha
mente biologica e meccanicistica a una creduto durante tutta la sua vita. Utili
visione che consideri anche una parte sono state anche le ricerche sul rapporrelazionale e spirituale. Durante gli ul- to tra la spiritualità, la morte e il morire.
timi decenni, il progresso scientifico- Il morire è un processo altamente spiritecnico e i cambiamenti socio-culturali tuale; suscita interrogativi concernenti il
hanno causato una notevole evoluzio- senso ultimo delle relazioni con sé, con
ne nell’assistenza di malati morenti. Nel gli altri, con l’universo. In una situaziopassato, l’aspetto dell’approccio al mo- ne critica come quella della morte, inrente era considerato compito esclusi- fatti, la rottura dell’unità soggettiva provo degli operatori pastorali, soprattutto voca, nel paziente, uno squilibrio che
del sacerdote. Ad essi i medici affida- gli fa toccare con più realismo la misura
vano il morente quando non vi era più dei suoi limiti e il senso del suo essere.
nulla da fare dal punto di vista sanitario. Non va, infine, trascurata la forte ricerTale atteggiamento era frutto dello spic- ca di spiritualità presente nella nostra
cato orientamento organicistico della società, intesa come una dimensione
medicina che portava ad una visione essenziale dell’uomo, che coordina
riduttiva del paziente, considerato più tutte le altre dimensioni della persona
nella sua rilevanza biologica che in umana - fisica, psichica, affettiva- verso
quella relazionale e spirituale. Nel nuo- la propria autorealizzazione entro una
vo modo di concepire l’assistenza al determinata situazione di vita.
5
ASS6:
interessanti
pubblicazioni
Distretto Ovest,
inaugurata la
“Casa del Volontariato
di Sacile”
Antonio Gabrielli
6
Sono freschi di
stampa tre agili
volumi che raccolgono le relazioni di
importanti convegni
che si sono tenuti
nel corso degli ultimi due anni per iniziativa dell’ASS6.
La quale ha curato
anche la pubblicazione dei volumi in collaborazione con
la Casa Editrice Zadig di Roma, specializzata in edizioni di carattere socio
sanitario e di rilevanza nazionale. I volumi si riferiscono al convegno tenutosi in
gennaio 2008 dal titolo Cronicità: lessico e paradigma e raccoglie gli interventi
di esperti anche internazionali su una
tematica di scottante attualità e sulla
quale si confrontano i sistemi sanitari di
tutti i paesi del mondo occidentale. Il
secondo
volume
riguarda un importante convegno sul
Consultorio Familiare Pubblico tenuto a Casarsa della
Delizia in ottobre
2008 e rappresenta una messa a
punto articolata e
completa dell’universo “consultorio” affrontato da molte
angolature, da quella normativa a quella etico sociale che attraversano il complesso mondo della famiglia tra difficile
salute e patologia. Il terzo volume dal
titolo L’adolescenza tra metamorfosi e
breakdown evolutivo rappresenta la tematica dell’adolescenza affrontata in un
convegno svoltosi a Casarsa della Delizia in novembre 2008, in collaborazione
con l’Istituto Scientifico Materno Infantile “Burlo Garofolo” di Trieste. Le relazioni presenti nella raccolta testimoniano
della progettualità e della necessità di
un approccio multidisciplinare rispetto
ad una problematica
per la quale è necessaria una continua emersione da
un pericoloso oblio
oltre che una convinta
valutazione
e sperimentazione
scientifica e delle
buone pratiche.
Il 15 aprile è
stata inaugurata, alla presenza del Direttore
Generale della
ASS6, dr. Nicola Delli Quadri,
del Sindaco di
Sacile dr. R. Ceraolo, dell’Assessore ai
Servizi Socio Sanitari del Comune di Sacile, dr. A. Covre e di varie altre personalità, la “Casa del Volontariato di Sacile”.
La Casa del Volontariato ospita 16 associazioni: Erika Forever, Auser Alto Livenza, A.i.l., S.o.g.i.t., A.v.o., La Vela,
A.f.d.s., A.d.o., A.d.m.o., Croce Rossa Italiana, A.a.f.t., L’Aquilone, Associazione Alzheimer, Associazione
Ictus, A.d.l., A.c.a.t., ed è localizzata
all’interno della struttura ospedaliera,
negli spazi dell’ex padiglione Villa Giardino. Il coordinatore di questa nuovo
servizio è la Sig.ra Mara Pasin, della
Associazione Erika Forever.
16 Maggio 2010,
5°Giornata
Nazionale del
Malato Oncologico
Marco Castelletto
La terza domenica di maggio di ogni
anno è stata indetta la “giornata nazionale del malato oncologico” al fine di
focalizzare l’attenzione pubblica sui problemi della persona malata di cancro e
di quanti ne sono direttamente o indirettamente coinvolti, in analogia a quanto
già avviene in Canada e negli Stati Uniti
con il National Cancer Survivors Day.
La Giornata, dedicata ai malati, agli ex
malati, ai sopravvissuti al cancro e a tutti coloro che hanno vissuto da vicino la
malattia condividendone ansie, preoccupazioni, speranze, vuole essere una
vera e propria celebrazione della vita
da parte di chi ha imparato ad amarla,
ma vuole anche offrire la possibilità, a
malati e ai loro familiari, di parlare e far
parlare dei risvolti medici, psicologici
e sociali di una malattia che a molti fa
ancora paura, ma che ogni giorno trova
armi nuove e sempre più efficaci, in grado di sconfiggerla definitivamente.
La Forza, la Bellezza e il Coraggio
delle Donne
Volontariato, un nuovo punto di riferimento per i malati reumatici
L’Associazione Malati Reumatici del
FVG onlus (A.Ma.Re.) ha un nuovo punto di riferimento in Regione: è costituita
la sezione di Pordenone operativa presso la Casa del Volontariato e dell’AutoMutuo Aiuto di Via De Paoli n.19. L’associazione ha come finalità: favorire la
cura dei malati e la conoscenza delle
malattie reumatiche; sostenere i malati
con servizi informativi ed assistenziali;
offrire ai malati e ai loro familiari spazi
di confronto e solidarietà; sostenere e
difendere il diritto alla salute e i diritti
dei malati; favorire e sostenere la ricerca scientifica sulle malattie reumatiche.
Orario Segreteria: martedì dalle 17.00
alle 18.30 - Tel. 366-4732208 E-mail:
[email protected] - sito web:
www.malatireumaticifvg.org
L’8 Maggio 2010, con inizio alle ore
20.30, si terrà presso l’Auditorium
Concordia di Pordenone la seconda
edizione, de “La Forza, la Bellezza e
il Coraggio delle Donne”, manifestazione organizzata dall’ANDOS comitato di Pordenone, rappresentato dalla
neo Presidentessa Renza Zanon in
collaborazione con la S.O.C. di Oncologia dell’AOSMA, rappresentata dalla
Dott.ssa Silvana Saracchini. La serata
vedrà donne operate al seno e seguite
nella terapia dalla dott.ssa Saracchini,
sfilare con abiti da sera, a sottolineare
il coraggio della donna nell’affrontare
una patologia neoplastica al seno senza rinunciare alla propria eleganza e
femminilità. L’incasso della serata sarà
totalmente devoluto alle finalità statutarie dell’ANDOS di Pordenone.
Biblioteca:
vetrina delle
novità
a cura della
Biblioteca Scientifica
[email protected]
... a Anita Zambon
Solidarietà in Burkina Faso
Grande trovata fece quell’omino che inventò il centralino / perché la macchina da lui
concepita la sperimentò la Zambon Anita!
/ Anni di scuola dovette fare, per poterla…
manovrare / e quando il corso fu completato, / vinse il concorso a cui aveva partecipato. / Lei con tutti i suoi pensieri, / arrivò
tra tanti medici e bravi infermieri, / che per
non farla scappar via, / la rinchiusero nel
retro portineria! / Con la dolce sua vocina
rispondeva: / “PRONTO” già di prima mattina, / per proseguir tutto il tempo a render
l’utente sempre contento. / Di “PRONTO
OSPEDALE” / ne ha detto a milioni, / sempre gentile e con buone intenzioni / e nonostante i tanti numeri che ha dato, / il buon
umore ha sempre conservato. / Che dir ora
che te ne vai in pensione, / ci lasci in tanti
col… magone. Con il cuore ti ringraziamo
per averci dimostrato che volontà e determinazione, uniti a umiltà e intelligenza, aiutano a superare tutte le barriere.
Tanti auguri
I tuoi Colleghi
Venerdì 23 aprile si è tenuto un’interessante serata organizzata dall’Associazio�ne “La Fenice” di San Vito al Tagliamento.
Nel corso della serata è stato affrontato
il tema della collaborazione tra “La Fenice” e l’Azienda Ospedaliera per una
iniziativa di solidarietà in Burkina Faso a
sostegno di un ospedale situato nel Villaggio di Nanorò. La componente clinica
è rappresentata dal prof. Aldo Infantino
come presidente della Società Italiana di
Chirurgia Colo-Rettale, dal dott. Franco
Galanti e da altri operatori della Chirurgia
di San Vito al Tagliamento. Nel corso della serata il dott. Rosario Sisto ha inoltre illustrato i risultati, molto soddisfacenti, dei
programmi di screening aziendali.
... un caro saluto da... Olimpia
Il 17 marzo ha segnato la mia cessazione
dal servizio ed ora mi aspetta la meritata
pensione. Approfitto di questo spazio, concessomi dalla Redazione del Periodico
Aziendale, per ringraziare e salutare con
affetto gli operatori dell’Ospedale di Spilimbergo e del Laboratorio-Centro Trasfusionale di San Vito al Tagliamento e Pordenone e tutti ncoloro che conosco e rimarrano
nei miei ricordi di amici ed ex colleghi.
Ciao Olimpia
... un caro saluto a… Veneranda
La nostra storica cuoca Veneranda Rosolen, dopo 30 anni di servizio, nella cucina
dell’Ospedale di Sacile, ha raggiunto il
traguardo della pensione. Finalmente potrai dedicarti alla tua adorata nipote e ai
piaceri della vita. A noi tutti mancherà la
tua allegria, il tuo sorriso, la tua grande e
sincera amicizia, la disponibilità verso tutti, capace di tradurre emozioni e passioni
per la tua “amata” cucina, che non sarà
più la stessa... A nome di tutti i colleghi
che hanno avuto il piacere di lavorare con
te ti auguriamo giorni felici per il futuro.
Con affetto e stima i colleghi
della Cucina di Sacile
Spasticità Semeiotica e trattamento.
Edi-ermes 2010
Il testo rappresenta il frutto dell’ultima fatica editoriale del dott. Vincenzo Rucco,
specialista in Fisioterapia e Reumatologia
e Direttore dell’Unità Operativa di Riabilitazione dell’Ospedale di Spilimbergo. Lo spirito di questo manuale è quello di rendere
più semplice a medici, fisiatri neurologi,
neurochirurghi e fisioterapisti l’approccio
ai trattamenti focali e regionali della spasticità nei pazienti che presentano esiti di
ictus. La spasticità si manifesta con alcuni
atteggiamenti caratteristici che debbono
essere individuati, congiuntamente ai muscoli primariamente coinvolti, per decidere
la strategia terapeutica più appropriata.
Nel volume è stato dato ampio spazio
alla descrizione di segni, sintomi e pattern
motori tipici della spasticità. Il trattamento
può essere generalizzato o focale: sono
descritti i trattamenti focali di breve durata
(applicazione di tutori, ortesi o bendaggi
e blocchi anestetici dei tronchi nervosi) e
media durata (blocchi neuromuscolari con
tossina botulinica di tipo A e neurolisi con
fenolo dei rami motori o dei punti motori
dei muscoli). Poiché questi farmaci agiscono a livelli diversi, la tossina sulla placca neuromuscolare e il fenolo sul nervo,
le indicazioni terapeutiche non sono del
tutto sovrapponibili, presentando ognuna
peculiarità e limiti che devono essere ben
conosciuti da chi li utilizza.
Al nostro caro Eraldo Pillon
Per la tua bontà, per la tua disponibilità, per la tua dignità, nell’affrontare la malattia, per la tua simpatia (non negavi un sorriso a
nessuno), per la tua professionalità, per la tua voglia di vivere,
per la tua amicizia, resterai per sempre nei nostri cuori per tutto
quello che ci hai dato in tanti anni, mille volte grazie.
I tuoi colleghi della sala operatoria di San Vito al Tagliamento
7
Marco Castelletto
a
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Direttore responsabile
Redazione
Silvana Corona, Antonella D’Arenzo,
Anna Maria Falcetta, Alessandro Gislon,
Nevio Iacuzzi, Ornella Miot,
Luciana Pignat, Sandro Santarossa,
Sergio Saracchini, Paola Segato,
Carmela Zuccarelli
Segreteria
A questo numero
hanno collaborato:
Fides Bertuzzi Dipartimento di Medicina Clinica - Spilimbergo e Maniago
Luigi Blarasin Dipartimento di Emergenza - Spilimbergo e Maniago
Marco Castelletto Direttore S.O.C. Rete di Coordinamento dei Processi di Continuità Assistenziale e di Inclusione Sociale
Maria Anna Conte Responsabile Medico Palliativista Hospice - San Vito al Tagliamento
Silvana Corona Responsabile Ufficio per le Relazioni con il Pubblico
Nicola Delli Quadri Direttore Generale
Antonio Gabrielli Responsabile Distretto Ovest
Giuliano Gaspardo Dipartimento di Medicina Clinica - Spilimbergo e Maniago
Fulvio Kette Direttore Dipartimento di Emergenza
Antonio Loperfido Dipartimento di Salute Mentale
Donatella Piazza Capo Sala Hospice - San Vito al Tagliamento
Progetto grafico
Michele Berardi
Impaginazione e Grafica
Sergio Saracchini
Stampa
Tipografia Sartor
Pordenone
Reg. Trib. di Pordenone
n. 515 del 28 Luglio 2004
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Ornella Miot, Luciana Pignat
Tel. 0434-369917
Fax 0434-522650
e-mail: [email protected]
[email protected]