Ottobre - Azienda per i Servizi Sanitari n. 6
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Ottobre - Azienda per i Servizi Sanitari n. 6
Periodico d'informazione Ri i r schi da isult lavo pe i Ra ati d rati r l pp el vi, a S re lo icu sen stu rez tan di za ti pro (R dei mo LS ) Lav sso or a to ri OTTOBRE AsSei numero ne zio ina cc A, va za la ie en ta or flu lia eg In nsig cat co r le io pe isch ar AsSei Periodico d'informazione c la uor pa e d ro el in la a le d un gli on co esp ne a S nve ert , an gn i Vi o to ina cc A, va za la ie en ta or flu lia eg In nsig cat co r le io pe isch l’editoriale di ottobre ar Rischi lavorativi, i risultati dello studio promosso dai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Paolo Andrian Il tra segnalazioni e linee di responsabilità che al meglio garantiscono la trasmissione delle informazioni e l’attivazione delle azioni di miglioramento; - Un altro aspetto critico è stato rilevato dal 50% dei questionari che descrive la carenza di una formazione specifica sui rischi connessi con le attività proprie di ciascun operatore. Tale dato suggerisce all’Azienda un’elevata attenzione alla formazione, pur nella consapevolezza che per le competenze che ogni operatore sviluppa nel percorso professionale questa non possa che essere inquadrata che in un’attività di formazione continua sul rischio specifico; - I dati concernenti la conoscenza del rischio da movimentazione manuale dei carichi e quelli relativi al rischio biologico sono stati disaggregati per singola figura professionale ed appaiono particolarmente critici per la diffusione delle patologie riconosciute in relazione a tali rischi: ciò spinge a focalizzare il problema della relativa formazione e ad aumentare il senso di responsabilità professionale che deve essere sempre richiamato per il corretto utilizzo dei presidi di protezione individuale ovvero di una formazione specifica sulle procedure più a rischio in particolare per le figure maggiormente esposte (OSS); - Un problema molto evidenziato dai questionari si è rivelato quello della formazio- ne effettuarsi in futuro. In breve, sintetizzando gran parte del lavoro di analisi dei dati, si possono mettere in evidenza almeno i seguenti aspetti: - Una quota rilevante di chi ha risposto al questionario (37,5%) ritiene di non conoscere in maniera appropriata i propri obblighi di dipendente e di non essere stato adeguatamente informato all’atto dell’assunzione sugli aspetti collegati ai rischi lavorativi; tale osservazione manifesta sicuramente un elevato interesse del dipendente alla conoscenza dei livelli di tutela che l’Azienda garantisce. Ne consegue la necessità di perseguire, per il tramite del medico competente, un costante rapporto con il dipendente riguardo al rischio specifico e al controllo clinico garantendo che la documentazione sanitaria sia aggiornata e a disposizione; - I riferimenti aziendali, intesi sia come responsabili della sicurezza nel proprio ambito lavorativo sia come rappresentanza dei lavoratori per la sicurezza è estremamente incerta e pone in evidenza la mancanza di riferimenti chiari e univoci nell’individuare, per le varie aree, i nominativi dei referenti per la sicurezza del lavoratore; per entrambe le risposte si sono osservati valori positivi per solo il 20% dei questionari. Ciò induce l’evidenza che ne sono compromessi quei percorsi di coordinamento aziendale zio Nel corso del 2008 era stato chiesto a tutti i dipendenti dell’ASS6 di compilare un questionario per analizzare le conoscenze e la percezione del rischio che gli stessi hanno relativamente alla propria protezione e sicurezza, ritenendo importante valutare la consapevolezza e la soddisfazione riguardo alle iniziative che l’Azienda mette in atto per la sicurezza sul lavoro. I risultati di quello studio sono stati oggetto di una prima valutazione descrittiva e di riflessione per l’avvio delle azioni di miglioramento possibili. Un dovuto ringraziamento va quindi innanzitutto a tutti quelli che hanno contribuito al raggiungimento di questo traguardo sia compilando il questionario sia elaborando i dati raccolti. Le schede processate sono state circa 400, nonostante che presso l’ospedale di San Vito sia venuto a mancare un contenitore per la raccolta dei questionari: tale fatto giustifica in parte lo sbilanciamento nella composizione del campione rispetto alle figure professionali esistenti in Azienda e una riduzione nel rapporto tra numero di risposte e numero dei dipendenti. Nonostante queste e altre difficoltà, molte informazioni sono state ugualmente validate, anche nella consapevolezza che dalla conoscenza delle questioni percepite dai lavoratori può partire la discussione e la condivisione degli indirizzi e degli interventi migliorativi da Conoscenza dei rischi correlati alla movimentazione manuale dei carichi Mansione OPERATORE SOCIO SANITARIO 58,9% PROFESSIONE SANITARIA 54,7% FUNZIONE DI COORDINAMENTO 44,4% PROFESSIONE TECNICA 18,9% ALTRO 11,7% FUNZIONE DIRIGENZIALE 10,6% 0 2 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 Percentuale 0,7 0,8 0,9 1 Conoscenza delle procedure correlate a rischio biologico 83,0% PROFESSIONE SANITARIA 74,1% Mansione FUNZIONE DI COORDINAMENTO OPERATORE SOCIO SANITARIO 71,8% FUNZIONE DIRIGENZIALE 71,8% ALTRO 35,3% PROFESSIONE TECNICA 31,6% 0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 Percentuale ne sulla prevenzione del rischio relativo all’utilizzo dei videoterminali (quasi 80% di risposte negative) e per l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI); - Tra le valutazioni di maggior interesse sicuramente anche i dati riguardanti la conoscenza delle procedure in caso di emergenza sul luogo di lavoro per la scarsa riconoscibilità dei referenti (<8%) e le iniziative aziendali sul tema della sicurezza che non soddisfano, nel loro complesso, nel 72,5% delle risposte. In conclusione i dati rilevati nel 2008 sono suggestivi di una percezione sostanzialmente critica da parte dei sunto ed altre 3 sono in calendario entro l’anno; è ripartita la formazione per la movimentazione manuale del paziente (1+2 edizioni) ed è iniziata la formazione per le posture errate. Si è modificata la formazione per la prevenzione incendi e gestione delle emergenze adottando un approccio diretto sul posto di lavoro (15 edizioni previste entro il 2009); sono iniziati i corsi di primo soccorso e sono previsti 2 corsi per la responsabilità dei preposti (SIMPLEDO) e a loro riservati. Questi risultati, condivisi tra Direzione Generale, Amministrativa, SPP e RLS nella riunione del 9 settembre, tenziamento. In considerazione dei risultati del questionario sopra illustrati, Azienda e RLS hanno concordato una prima serie di iniziative: avviare la realizzazione di articoli informativi tematici da pubblicare sul giornale aziendale e da esporre alle bacheche aziendali; predisporre informative scritte sui rischi specifici propri delle principali mansioni, da affiggere nei reparti e negli uffici; pubblicare presso ciascun Servizio i riferimenti degli incaricati per le emergenze; creare e pubblicizzare un indirizzo e-mail dedicato ai RLS con il quale il personale possa comunicare e segnalare Conoscenza e utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale 65,4% Mansione FUNZIONE DI COORDINAMENTO PROFESSIONE SANITARIA 64,2% 53,9% OPERATORE SOCIO SANITARIO 32,5% FUNZIONE DIRIGENZIALE PROFESSIONE TECNICA 23,1% ALTRO 14,3% 0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 Percentuale dipendenti; le evidenze prevalenti sembrano esprimere l’esigenza di una maggiore chiarezza organizzativa e comunicativa, di una maggiore formazione specifica e informazione preventiva sui rischi. Già in sede di predisposizione del piano formativo strategico per il 2009 era stata rilevata la necessità di agire nelle aree che i dati del questionario ha poi confermato essere le criticità più evidenti e percepite. Proprio a cura del Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP), la formazione del 2009 ha sicuramente avuto una miglior programmazione. In particolare, si sono svolte 4 edizioni dei corsi per il personale neoas- motivano gli impegni che sono stati assunti in tale sede: puntuale analisi, anche organizzativa, della situazione esistente; potenziamento nell’informazione e nella formazione generica obbligatoria all’ingresso, con verifica, per tutti e in particolare per la dirigenza e il coordinamento (i preposti); ma anche formazione specifica partendo dalle criticità evidenziate (vedi rischio biologico per gli OSS) e rivalutazione delle funzioni anche formative che vengono garantite del Medico Competente, una delle figure chiave nell’organizzazione aziendale della gestione del rischio lavorativo, la cui attività sarà oggetto di po- ogni eventuale criticità; attuare una più frequente consultazione tra tutti i referenti per la sicurezza al fine di analizzare le carenze conoscitive e formative dei lavoratori e programmare i conseguenti interventi migliorativi. L’auspicio di tutti è che una seconda verifica dei dati, da condurre il prossimo anno, possa evidenziare in modo positivo l’effetto delle iniziative messe in campo. I risultati completi dell’indagine saranno a breve disponibili sul sito intranet aziendale. L’occasione è infine opportuna per dare il benvenuto ai RLS nuovi eletti ed augurare loro un proficuo lavoro. 3 Influenza A, consigliata la vaccinazione per le categorie a rischio Oriana Feltrin 4 Il virus A/H1N1 responsabile della influenza A o pandemica, detta anche “influenza suina”, è un virus nuovo che non era stato precedentemente osservato nell’uomo. Non c’è quindi nella popolazione un’immunità preesistente legata ai continui contatti con il virus veicolato dagli ammalati o dai portatori, come nel caso dell’influenza stagionale. Il virus dell’influenza A inoltre è più contagioso rispetto a quello della classica forma influenzale stagionale e si diffonde più rapidamente. La malattia che provoca è generalmente di lieve entità ed è caratterizzata da febbre uguale o superiore a 38°C, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari e/o articolari e sintomi respiratori come tosse, raffreddore, mal di gola, difficoltà respiratoria; non è pertanto distinguibile dalla forma stagionale. La maggior parte dei soggetti con influenza A, specialmente adolescenti e giovani adulti, guariscono in pochi giorni spontaneamente o con l’uso di farmaci sintomatici, antifebbrili e/o antinfiammatori. Le persone che possono sviluppare complicanze, e quindi definite a rischio, sono adulti e bambini affetti da malattie croniche, polmonari, cardiache, renali, epatiche, malattie del sangue, gli immunodepressi, i diabetici, le donne in gravidanza. Al fine di ridurre la trasmissione del virus nella collettività, di ridurre il numero di casi complicati e per proteggere l’integrità del sistema sanitario, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ed il Ministero della Salute raccomandano di immunizzare con il vaccino pandemico, dal momento della sua effettiva disponibilità, le seguenti categorie di persone in ordine di priorità: a) persone ritenute essenziali per il mantenimento della continuità assistenziale e lavorativa: personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza, della protezione civile, del corpo dei vigili del fuoco e delle forze armate; personale delle Amministrazioni ed Enti che assicurano i servizi pubblici essenziali; donatori di sangue periodici; b) donne al secondo o terzo trimestre di gravidanza, donne che hanno partorito da meno di 6 mesi o, in loro assenza, la persona che assiste il bambino in maniera continuativa; c) bambini di età superiore a 6 mesi di vita ed adulti con malattie croniche; d) bambini di età superiore a 6 mesi che frequentano l’asilo nido; minori che vivono in comunità o istituzionalizzati; e) persone di età compresa tra più di 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti; f) persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti. Il vaccino specifico per questa nuova influenza sarà disponibile tra la fine del mese di ottobre e gli inizi di novembre e il personale sanitario e socio-sanitario dell’Azienda che, responsabilmente, vorrà aderire alla campagna vaccinale potrà recarsi presso le sedi vaccinali del Dipartimento di Prevenzione. Si ricorda che, per il personale della sede centrale, la vaccinazione potrà essere effettuata nell’ambulatorio del viaggiatore, primo piano stanza 16, in orari in via di definizione: informazioni in merito potranno essere chieste telefonando allo 0434.369.984. La vaccinazione relativa all’influenza stagionale, anch’essa consigliata per il personale sanitario, può essere effettuata nel corso della stessa seduta vaccinale. Il 1° ottobre, nella storica cornice del Teatro Arrigoni di San Vito, medici, infermieri ed esperti si sono confrontati sugli aspetti epidemiologici, preventivi e terapeutici delle cardiopatie che riguardano la popolazione femminile. Abbiamo chiesto alla dottoressa Daniela Pavan, organizzatrice dell’evento e primario dell’Unità di cardiologia, alcune impressioni e riflessioni in merito. Dottoressa Pavan è dunque necessario affrontare i problemi riguardanti il cuore delle donne con un’attenzione specifica, potremmo dire genere-specifica? Sì, è così. La donna in generale, nel suo rapporto con la malattia, è maggiormente condizionata da fattori legati alla situazione culturale, economica, religiosa in cui le donne vivono. Dati relativamente recenti dimostrano inoltre che anche la fisiopatologia, i sintomi e la risposta ad alcuni esami diagnostici sono diversi nelle donne rispetto agli uomini.Queste considerazioni sono necessarie sia nell’approccio diagnostico che nella prevenzione delle cardiopatie nella donna. Quali sono le principali differenze? La donna nel periodo fertile è maggiormente protetta dalle malattie cardiovascolari dalla sua situazione ormonale, in particolare dagli estrogeni; tale “protezione” viene meno con la menopausa. Nelle donne la percezione e la descrizione dei sintomi è diversa, più eterogenea rispetto all’uomo; inoltre alcuni fattori di rischio pesano di più nella donna rispetto all’uomo e purtroppo alcuni di questi sono in aumento nella popolazione femminile, in particolare il fumo ma anche l’obesità. Vero è che molto di ciò che sappiamo sulle cardiopatie in realtà, è frutto della ricerca su popo- L’intervista a... Daniela Pavan Il cuore delle donne, la parola agli esperti in un convegno a San Vito Qualità dei servizi, al via il secondo ciclo del programma regionale di Audit Civico Silvana Corona a cura di Anna Maria Falcetta lazioni maschili, mentre molto è ancor da approfondire per quanto attiene l’universo femminile, compresa la descrizione di alcune malattie tipiche del genere femminile, come la cardiomiopatia da stress o sindrome di Tako-Tsubo. Dal punto di vista dell’informazione quali rimedi suggerisce? È importante attivare campagne di comunicazione perché le donne siano consapevoli della loro condizione di salute e del rischio cardiovascolare soprattutto dopo la menopausa. L’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna ha assegnato all’Ospedale di San Vito il bollino rosa per la particolare attenzione dedicata alla salute e alla cura della donna. Quali sono le strategie messe in campo dalla cardiologia di San Vito? Le iniziative sono molteplici, sia nel campo della ricerca, in particolare per la cardiomiopatia da stress o sindrome di Tako-Tsubo, che nella pratica clinica: direi senz’altro una maggiore attenzione alle problematiche femminili, la presenza da anni di percorsi dedicati all’universo femminile, a cominciare dalla diagnosi prenatale delle cardiopatie congenite, in collaborazione con il Dipartimento materno - infantile. In definitiva è soddisfatta dell’esito del convegno? Sono emerse novità o suggerimenti per le future azioni da intraprendere in questo campo? Direi che sono soddisfatta, dal confronto con i colleghi operanti in altri centri sono emersi numerose idee e suggerimenti, in conclusione…. c’è moltissimo da fare! Il 19 ottobre è iniziato il secondo ciclo del programma regionale di Audit civico, promosso da Cittadinanzattiva in collaborazione con l’Agenzia Regionale della Sanità, per intraprendere insieme a una rappresentanza qualificata di cittadini un percorso di valutazione della qualità che coinvolgerà tutte le strutture non valutate nel corso del primo ciclo svolto nel 2007. In particolare, l’Audit civico si propone come finalità generale quella di valutare, sulla base di dati oggettivi, se la conclamata centralità del cittadino resta una dichiarazione retorica o si stia effettivamente traducendo in azioni tecnicamente strutturate e concretamente verificabili. L’azione delle aziende sanitarie è valutata, prevalentemente, in relazione a tre componenti: a. l’orientamento ai cittadini, cioè l’attenzione dimostrata dall’azienda per ambiti spesso problematici per gli utenti dei servizi sanitari (accesso alle prestazioni, rispetto dell’identità personale, culturale e sociale, personalizzazione delle cure, informazione logistica e sanitaria, supporto ai degenti e alle loro famiglie, comfort-prestazioni alberghiere, tutela dei diritti, ecc.); b. l’impegno dell’azienda nel promuovere alcune “politiche” di particolare rilievo sociale e sanitario (gestione del rischio clinico, sicurezza delle strutture e degli impianti, malattie croniche e oncologia, medicina del dolore); c. il coinvolgimento delle organizzazioni civiche nelle politiche aziendali. Le tre componenti sono studiate secondo un approccio nazionale, strutturato centralmente, volto ad assicurare la copertura di alcune aree tematiche e la successiva possibilità di sviluppare esperienze di benchmarking e di “ buone pratiche”. Ogni azienda, quindi, avrà l’opportunità di interpretare i risultati del proprio Audit Civico in un contesto più ampio e quindi individuare eventuali aree di eccellenza o eventuali ritardi che la pongono indietro rispetto alle altre aziende e rispetto alle legittime richieste dei cittadini. Lo studio delle tre componenti è effettuato, principalmente, su 3 livelli: 1. livello aziendale (l’azienda sanitaria nel suo complesso); 2. livello dell’assistenza ospedaliera; 3. livello delle cure primarie che comprende: 3a. l’assistenza sanitaria di base (distretti – medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, assistenza domiciliare); 3b. l’assistenza specialistica territoriale (poliambulatori); 3c.l’assistenza specialistica territoriale e semiresidenziale (CSM/Ser.T). I dati necessari per l’Audit Civico saranno raccolti, sia attraverso l’osservazione diretta delle strutture sia attraverso l’intervista alla direzione aziendale e ai responsabili dei servizi. Le valutazioni saranno condotte da un’apposita équipe composta da operatori aziendali e da rappresentanti locali di Cittadinanzattiva opportunamente formati. Le strutture aziendali che, in questo secondo ciclo, saranno sottoposte a valutazione sono riportate nell’apposito piano locale e riguardano le tre sedi dell’Ospedale Unico, i Distretti Nord, Est, Urbano, Ovest, il Dipartimento di Salute Mentale e il Dipartimento per le Dipendenze. Al termine delle operazioni sul campo, i dati raccolti saranno trascritti, a cura dell’équipe locale, sul supporto informatico e trasmessi alla sede nazionale di Cittadinanzattiva per la successiva elaborazione dei dati necessari per la costruzione del nostro rapporto locale. 5 Ragazzi della Panchina, “La Pankina” sbarca a Napoli 6 “La Pankina” sbarca a Napoli Raccontare la trasferta a Napoli dei Ragazzi della Panchina non è cosa facile, molte le cose che si sono intrecciate: incontri, visite, il teatro, il viaggio, nuove amicizie e progetti per il futuro. Ma andiamo con ordine. Si parte domenica 27, chi in aereo e chi in furgone. Il gruppo è di una ventina di persone: tra gli altri il dott. Zamai, Pino Roveredo, il presidente dell’Associazione Ada Moznich e il resto della “compagnia” che unisce ragazzi della sede, musicisti, amici della città ma anche di Trieste, Udine, ecc. Ad attenderci il calore del Sud con operatori, responsabili, psicologi e ragazzi che orbitano attorno alle attività del SERT di Casavatore, comune di 20 mila abitanti alla periferia nord di Napoli dove droga e camorra sono ben inserite nel quotidiano, una realtà che non è nemmeno paragonabile a quello che da noi avveniva in via Montereale...comunque anche qui troviamo tanta voglia di invertire ogni giorno la rotta: durante il soggiorno avremo infatti modo di vedere e confrontarci con attività come il centro diurno Gulliver, la cooperativa “Il fiore per la vita” e la Doppia diagnosi. Lunedì 28 è giornata dedicata al teatro, fin dalla mattina siamo al teatro Le Maschere di Arzano raggiunti anche dalla dott.ssa Roberta Sabbion, direttore Lavoro e disabiltà, il punto nella tavola rotonda di Azzano Decimo I Ragazzi della Panchina Luciano Innocente del Dipartimento per le Dipendenze, e dal Direttore Sanitario Paolo Piergentili. Nella mattinata incontriamo ragazzi e responsabili del centro diurno Gulliver alla presenza del dott. D’Auria, responsabile del Dipartimento per le tossicodipendenze dell’Ass Napoli Nord 2 e dello Psicologo dott. Scurti, che ci accompagnerà ogni giorno durante la nostra permanenza in Campania. La serata è dedicata alla ormai rodata rappresentazione de “La Pankina” di Pino Roveredo con la solita onda di emozioni e complimenti che creano un forte legame tra Napoli e Pordenone. “Facciamo in modo che questo sia solo l’inizio per una relazione che annulli le distanze fisiche tra Napoli e Pordenone, vi aspettiamo anche il prossimo anno”dirà il dott. D’Auria e già si parla anche di una loro visita qui da noi a Pordenone. Martedì mattina altra visita guidata: Scampia, Secondigliano e l’hinterland napoletano vengono esplorati con tanto di guide e spiegazioni di chi, quei posti, li ha vissuti in profondità trovando poi il coraggio di uscirne o di aiutare chi era scivolato in basso. Nel pomeriggio poi c’è giusto il tempo di un’immersione nel caos del centro per andare a vedere il mare partenopeo e poi si riparte, chi in aereo e chi in furgone. Breve diario di un’esperienza da ricordare. “Inserimento lavorativo delle persone con disabilità: un servizio mirato, un servizio integrato” è questo il titolo della tavola rotonda organizzata sabato 26 settembre nel contesto di “Associazzano” che ha visto la dott.ssa Chiara Cristini - Referente Pari Opportunità dell’Agenzia regionale per il lavoro, la dott.ssa Flavia Maraston ed il dott. Luciano Innocente - coordinatori del Servizio Integrato Collocamento Mirato Disabili (Co.Mi.Dis.), il dott Paolo Tomasin - coordinatore scientifico dell’Osservatorio Politiche Sociali della Provincia di Pordenone confrontarsi sul tema dell’inserimento lavorativo delle persone disabili. Ha moderato l’evento Sergio Silvestre, coordinatore nazionale Associazioni delle persone con sindrome Down. Ad un anno circa dall’avvio del Servizio Integrato Co.Mi.Dis., istituito dall’ASS6 “Friuli Occidentale” e dalla Provincia di Pordenone, l’evento è stato anche l’occasione per fare il punto sull’inserimento lavorativo delle persone disabili in uno scenario economico nuovo, che ha visto il progressivo deteriorarsi di tutti gli indicatori relativi all’occupazione. Il Co.Mi.Dis. ha inteso rilanciare l’azione a favore delle persone disabili, riattivando con forza proprio l’interlocuzione con le imprese, attraverso un’azione di contatti “porta-porta” e visite aziendali che, se ha permesso di toccare con mano il forte momento di crisi, ha anche consentito di rilanciare i rapporti con tanta imprenditoria che si dimostra, nonostante le difficoltà, sensibile ed attenta alle problematiche sociali ed ai bisogni delle persone più deboli. La presentazione infine di un video, parte della recente ricerca della Provincia sulle “disabilità emergenti”, che raccoglie interviste a persone disabili che hanno visto rendersi possibile un’opportunità di normalità attraverso la concreta possibilità di un lavoro, ha reso ancor più evidente il valore e il significato di percorsi che si dimostrano possibili, a patto che si accetti da più parti di superare pregiudizi e scetticismo per rendere esigibili i diritti per tutti. Biblioteca: vetrina delle novità a cura della Biblioteca Scientifica [email protected] Elezioni Consiglio dei Sanitari e Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, gli eletti Per il Consiglio dei Sanitari (organismo, presieduto dal Direttore Sanitario, di rappresentanza elettiva della componente sanitaria aziendale, esprime parere obbligatorio sui principali atti di programmazione ed organizzazione dei servizi sanitari) sono stati eletti i seguenti candidati, che rimarranno in carica tre anni: Personale medico ospedaliero: CELOTTO Roberto BUZZI Fulvio FIORETTI Massimo ROBIEUX Isabelle TASSOTTI Nazario NADALIN Gabriella Personale medico per i servizi territoriali: PASSANISI Giovanni CIRESOLA Daniele CICCHIRILLO Caterina Personale sanitario laureato non medico: PITTON Marina BOMBEN Luciano DRIGO Raffaella Personale veterinario: BERTON Damiano Personale infermieristico: COZZI Cinzia DE LORENZI Cristina MAZZON Cristian Personale Tecnico sanitario: ZANELLA Adelina ORO Ada SCARAVELLI Maria Per i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (organismo previsto dall’art. 47 del D.lgs n. 81/2008) sono stati eletti i seguenti candidati, che rimarranno in carica tre anni: Dirigenza: Callea Salvatore Esposito Patrizia Comparto: Auty Manuela Del Bianco Romano Beltrame Corrado Frigeni Sergio Ufficio Affari Generali e Legali Volontariato, al via il corso di formazione su ansia e panico “Ansia e panico l’incertezza del vivere oggi – le risposte del gruppo AMA ai nuovi disagi” è il tema del nuovo corso di formazione sull’auto mutuo aiuto promosso dall’Associazione APA, Il corso si tiene presso il Dipartimento di Salute Mentale di Via De Paoli 19 di Pordenone dalle 18.00 alle 20.30, nelle seguenti giornate: - 21 ottobre 2009 “Vincere l’attacco di panico attraverso il gruppo”; - 28 ottobre 2009 “Liberarsi dal panico. Imparare l’aiuto reciproco”; - 04 novembre “Vivere d’ansia o vivere l’ansia: l’incertezza del vivere”; - 11 novembre “Fare gruppo, essere gruppo: esperienze del gruppo”. Per informazioni e iscrizioni: Casa del Volontariato e dell’Auto Mutuo Aiuto Tel/fax: 0434 20042 cell: 340 1004102 e-mail: [email protected] Quando le madri non sono felici. La depressione post-partum. Il pensiero scientifico 2007 Avvalendosi della letteratura scientifica più recente il libro di Ammaniti, Cimino e Trentini offre un inquadramento sistematico delle problematiche cliniche relative alla depressione con insorgenza nelle prime settimane dopo il parto, della varietà dei percorsi interpretativi e delle necessarie strategie di supporto. Addio a Romano Gallici Romano se n’è andato, improvvisamente, inaspettatamente, lasciandoci tutti con un profondo senso di amarezza, di tristezza, con un grande dolore. Dolore e amarezza ancor maggiori per non essere riusciti a leggere dietro ai suoi occhi, nel suo pensiero, a volte traditi dal suo volto sorridente che era quello con cui raccontava le sue barzellette, le sue battute. Ma dietro a tutto questo si mascherava un profondo malessere. Era ritornato molto spesso da noi, nel suo posto di lavoro, quello che aveva lasciato dopo aver, giustamente, maturato l’anzianità di servizio. Era entrato in pronto soccorso nel lontano 19 maggio 1979, dopo aver lavorato già come ausiliario per l’allora USL n. 9. Trent’anni passati in Pronto Soccorso. Ma quel distacco è stato per lui via via più difficile da accettare. Quel pomeriggio di giovedì 8 ottobre, il Duomo di S. Vito era gremito di gente, di familiari, di amici, di colleghi, di conoscenti. Una folla di persone che gli hanno testimoniato tutto il loro affetto. Oltre a stringerci nel dolore con tutti i familiari resterà per tutti noi che abbiamo lavorato con lui un grande vuoto. Romano, resterai per sempre nei nostri cuori. Il Personale del Pronto Soccorso di San Vito La continuita’ di cura e assistenza al paziente complesso. Manuale pratico sull’organizzazione dei percorsi di cura integrati. C.G. Edizioni medico scientifiche 2009 La continuità delle cure, intesa come strategia per migliorare l’approccio al paziente complesso e a garanzia di un trattamento di qualità, è il tema affrontato dagli autori di questo volume. Dalle testimonianze di esperienza qui esposte emerge chiaramente la necessità di affrontare una tematica così importante in una dimensione progettuale più organica e completa. Il volume è rivolto a quanti, avendo a cuore la salute e la sicurezza del paziente, sono disposti a rinunciare a pregiudizi per avviare un sincero e fruttuoso confronto, consapevoli che l’integrazione professionale tra operatori delle strutture territoriali ed ospedaliere costituisce un passaggio difficile ma obbligato. 7 Marco Castelletto i, viz o ser cicl e l ei o na o àd d lit on gio ivic ua ec re Q il s ma dit C via am Au al ogr di pr l de Direttore responsabile Redazione Silvana Corona, Antonella D’Arenzo, Anna Maria Falcetta, Alessandro Gislon, Nevio Iacuzzi, Ornella Miot, Luciana Pignat, Sandro Santarossa, Sergio Saracchini, Paola Segato, Carmela Zuccarelli Segreteria Progetto grafico Michele Berardi Impaginazione e Grafica Sergio Saracchini Stampa Tipografia Sartor Pordenone Reg. Trib. di Pordenone n. 515 del 28 Luglio 2004 8 Il A questo numero hanno collaborato: Paolo Andrian Direttore S.O.C. Qualità e Performance Silvana Corona Responsabile Ufficio per le Relazioni con il Pubblico Anna Maria Falcetta Responsabile Biblioteca Scientifica Aziendale Oriana Feltrin Dipartimento di Prevenzione Luciano Innocente Coordinamento Sociosanitario - S.I.L. Daniela Pavan Direttore S.O.C. Cardiologia Il Personale del Pronto Soccorso di San Vito Ufficio Affari Generali e Legali I Ragazzi della Panchina c la uor pa e d ro el in la a le d un gli on co esp ne a S nve ert , an gn i Vi o to Ornella Miot, Luciana Pignat Tel. 0434-369917 Fax 0434-522650 e-mail: [email protected] [email protected]