LE DONNE NELLA NUOVA STAGIONE DEL MEDITERRANEO

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LE DONNE NELLA NUOVA STAGIONE DEL MEDITERRANEO
CONFERENZA INTERNAZIONALE: “LE DONNE NELLA NUOVA STAGIONE DEL MEDITERRANEO”
Le donne del Mediterraneo si impegnano a sviluppare una
“Dichiarazione di Valencia” per continuare il lavoro
• La Fondazione Terzo Pilastro con il suo Presidente, il Professor Emanuele, sarà
responsabile della creazione di una piattaforma per proseguire il lavoro in questa
direzione
• Le relatrici che hanno partecipato al Forum, hanno concordato sull'importanza
dell'unione fra i paesi del nord e del sud del Mediterraneo per progredire ancora
Valencia, 8 Maggio 2015. Con l’impegno di istituire una "Dichiarazione di Valencia" che raccolga
nuovi obiettivi affinché le donne mediterranee lavorino unite per migliorare la propria situazione
economica, sociale e culturale, si è conclusa oggi la conferenza internazionale "Le donne nella
nuova stagione del Mediterraneo ", che ha avuto luogo ieri e oggi presso l’Oceanografico di
Valencia.
Durante il discorso di chiusura, il Prof. Emmanuele F.M. Emanuele, Presidente della Fondazione
Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, ha sottolineato che la creazione della "Dichiarazione di
Valencia" è un piano d'azione con proposte concrete, ma la cosa importante è che la leadership è
nelle mani, nella testa e nel cuore delle donne del Mediterraneo. Questa azione sarà completata
con un canale permanente in formato web che costituisca un punto di incontro tra le due sponde
del Mediterraneo.
L'evento si è concluso con una cerimonia di premiazione: l’onorificenza di Re Giacomo II "Il
Giusto", fondatore del Monastero Reale di Santa Maria de la Valldigna, è stata conferita dalla
Generalitat Valenciana al Professor Emanuele.
Principali conclusioni.
Donne e Società Civile.
Nel pomeriggio di ieri, la seconda parte della Conferenza è stata dedicata alle Donne e alla
Società Civile. Dopo i vari interventi, tutte le partecipanti hanno convenuto che l’impegno delle
donne nella società civile è essenziale per i processi interni di cambiamento. Non solo
rappresentano la metà della popolazione, ma forniscono un punto di vista differente.
Cristina De Luca, esperta di politiche sociali in Italia, ha proposto di rafforzare la leadership
delle donne, di lavorare con le nuovi generazioni, continuare a investire in istruzione,
informazione e occupazione delle donne, e promuovere l’associazionismo attraverso le reti
sociali.
Un grande esempio dell’influenza femminile nella società civile è quello presentato dalla
spagnola Maite Pagazurtundúa, prima donna Presidente della Fondazione vittime del
terrorismo, che ha attribuito alla sua minore difficoltà nell’esprimere sentimenti il passo avanti
compiuto dalle donne per rivendicare l'umanità delle vittime del terrorismo di “ETA”. Ella ha
anche sottolineato che "le coraggiose che hanno rotto quel tabù hanno rifiutato di trasmettere la
vendetta ai loro figli evitando una spirale destabilizzante".
Hana El Gallal, Direttore del Centro Libico per lo Sviluppo e Diritti Umani e Hanadi Zahlout,
attivista per i diritti umani in Siria, hanno sollevato le testimonianze più toccanti, evidenziando
il ruolo essenziale che le donne in questi paesi in conflitto esercitano contro il radicalismo.
Attualmente, la società civile è stata schiacciata, e le donne hanno svolto un ruolo attivo in
questa guerra fratricida, che ha causato decine di migliaia di prigionieri politici.
D'altra parte, Dzevada Susko, Direttore dell'Istituto di Tradizioni Islamiche Bosniache della
Bosnia-Erzegovina, ha difeso il ruolo della religione, in particolare islamica, come veicolo di una
maggiore uguaglianza e riconoscimento dei diritti. "L’identità civica e l’identità religiosa non si
escludono a vicenda, sono complementari", ha aggiunto prima di chiedere che si rispettino i
valori locali, invece di cercare di imporre quelli del liberalismo occidentale.
Da parte sua, la libanese Joumana Haddad, giornalista, scrittrice e attivista per i diritti umani,
ha concluso che i pieni diritti delle donne arabe possono essere realizzati solo in una società
laica, giusta e che rispetti le differenze. Ha anche attribuito alle donne arabe la responsabilità
di approfondire la loro partecipazione alla società civile.
Donne e Cultura
In questo terzo e ultimo blocco è stato trattato il ruolo delle donne nella cultura e l`arte come
strumenti di espressione del punto di vista femminile sulla trasformazione delle società
mediterranee.
Pilar de Aristegui e Petit, pittrice, scrittrice e accademica spagnola, ha recuperato dai suoi
quadri e i suoi libri la figura di donne che hanno fatto la storia, e sostiene che "dobbiamo
cominciare con la conoscenza della nostra storia, perché, purtroppo, le donne hanno avuto
successo durante la loro vita solo per essere dopo rapidamente dimenticate, e le loro tracce,
cancellate".
Ziba Jalali-Naini, Presidente della Editoriale "Shirazeh", ha fatto una panoramica dei
cambiamenti politici che hanno influenzato le donne iraniane negli ultimi decenni fino ad oggi,
dove gli atteggiamenti di uomini e donne stanno cambiando e la società civile è la forza
trainante della società moderna.
Ghania Mouffok, Scrittrice e giornalista algerina, ha evidenziato il drama delle donne nella sfera
pubblica, e ha sostenuto l'importanza dell'identità femminile.
Rita El Khayat, psichiatra e presidente della casa editrice "Edizioni Aini Bennaï" in Marocco, ha
raccontato che le donne oggi sono ancora analfabete al 60%, addirittura fino al 90% nelle zone
rurali del suo paese. “Regrediamo giorno dopo giorno - ha detto - dobbiamo unire le forze in
modo che la nostra cultura non scompaia."
Da parte sua, Maram Al - Masr, poetessa siriana, ha veicolato attraverso la poesia l’agonia che
sta vivendo la Siria, un paese che ella stessa ha definito "un incubo e una speranza."
Simonetta Agnello Hornby, scrittrice italiana, ha parlato del dramma dell'immigrazione che vive
il Mediterraneo, e in particolare degli immigrati che arrivano in Italia. Il problema più grande è
che le donne sono costrette a prostituirsi. Simoneta ha ricordato che "la cultura ci può unire,
può darci piacere straordinario", e ha aggiunto: ”Abbiamo dignità di esseri umani, le donne e gli
uomini hanno lo stesso valore."
Il contenuto della Conferenza è apparso in tempo reale su Facebook e Twitter, attraverso il
profilo WoMed15.
Per maggiore informazioni:
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FONDAZIONE TERZO PILASTRO – ITALIA E
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