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20 CAMPIONATO DI GIORNALISMO
MARTEDÌ 27 MAGGIO 2014
S CU O LE ME D I E L OR EN Z O B R U N E T T I
PENNE E PC
Fantasia
Dalle origini ai giorni
nostri, gli studenti hanno
imbracciato carta, penna
e calamaio (come si
diceva una volta) e sono
andati alla scoperta dei
vari tipi di giocattolo
AL COMPUTER
I ragazzi della 1C della scuola
secondaria Brunetti
di Porto Tolle sono stati guidati
dall’insegnante Babila Belluco
In questi mesi hanno prodotto
pregevoli lavori, dimostrando
impegno, creatività
e grande passione
«Dadi e carte, abbiamo giocato con la storia»
Inchiesta dei giovani reporter sul mondo dei passatempi, tra antico e presente
GIOCHI NEL TEMPO
Gli antichi romani consideravano sacro divertimento diversi momenti rituali: religiosi, guerrieri e commemorativi. Molto praticate le corse con i cocchi in onore di divinità agrarie o militari. I ludi (giochi) romani
magni furono istituiti da Tarquinio Prisco
in onore di Giove ed erano eventi annuali.
In età tardo repubblicana vennero stabiliti
ben sedici giorni di giochi, le corse dei carri si svolgevano nel Circo Massimo e seguivano poi giorni di mercato. I ludi plebei,
più recenti, duravano quattordici giorni e
si svolgevano nel circo Flaminio. Uno svago per i signori di Roma erano i giochi circensi: le corse dei carri furono quindi i più
antichi spettacoli praticati a Roma, le pro-
ve a cui i partecipanti erano sottoposti erano tipiche di una società primitiva a base
agricola. C’erano anche giochi d’azzardo
molto amati come il gioco dei dadi; l’imperatore Nerone ne era uno sfrenato giocatore.
Emma Barbuiani
I principali giocattoli dei bambini romani
erano animali di terracotta, usati dalle bambine, i maschi preferivano carrozze in miniatura e cavallini di coccio costruiti da loro stessi, trascinati con un laccio di cuoio.
Lo scopo era imitare le corse con le bighe e
le campagne militari degli adulti.
Per le ragazzine il gioco principale erano le
bambole che potevano essere tenute fino al
matrimonio, tutte rappresentavano ragazze ben formate. Le bambole delle bambine
Ecco come si accudisce un neonato
Parola del poeta francese
IL POETA FRANCESE Eustache Dechamp,
nella seconda metà del ‘300, elenca oggetti
usati da una famiglia cittadina per il nascituro: panni, balia, fornelli e catino, oltre alle pappe. Nel XIII secolo, l’Outillement au
vilain, riporta tutto ciò che occorre per accudire il neonato in un ambiente rurale:
culla, biancheria, paglia sempre fresca per
il materasso, tinozze o catinelle per il bagnetto e per allattare ci si poteva aiutare
con il biberon-sonaglino, che consisteva in
un vasetto con un beccuccio a cui veniva
fissato un pezzo di stoffa così il bambino
poteva bere.
Mattia Finotti, Matteo Cattin, Sofia
Burgatto, Giacomo Pregnolato
I ragazzi della 1C della scuola secondaria di
Porto Tolle sono stati guidati dall’insegnante Babila Belluco. Grande l’impegno
che hanno dimostrato in questi mesi con il
nostro campionato di giornalismo.
più ricche avevano i propri minuscoli gioielli d’oro: anelli, orecchini, bracciali ed
avevano arti snodabili. Alle bambine più
povere non andava così bene: le loro bambole avevano bastoni o canne da cavalcare
al posto dei cavallucci ed erano di pezza. I
giochi di gruppo più praticati erano: nascondino, mosca cieca e giochi con la palla
come il trigone (una sorta di palla a mano).
Valentina Cattin
I MATERIALI
DEI GIOCATTOLI
I primi giocattoli furono costruiti, come i
primi utensili, con pietra, legno e argilla.
Dai siti archeologici emergono rappresentazioni in miniatura di persone (bambole e
soldatini), animali e di strumenti usati dagli adulti. Nelle tombe di ragazze morte an-
cora in giovane età sono state ritrovate delle bambole con arti snodabili e fornite di
vestiti e mobili per la casa proprio come alcune bambole moderne. Nell’antico Egitto
esistevano delle bambole di pietra, porcellana o legno, con capelli finti e arti snodabili.
Nell’antica Roma si giocava con bambole
fatte di cera o terracotta e con archi e frecce
finti. Uno dei giocattoli più antichi è lo yoyo che risale ad almeno 2500 anni fa ed era
di legno, di pietra o di terracotta(esempi
dalla Cina). In tutte le epoche la scelta del
giocattolo ha segnato precise differenze di
genere: esaltare ruoli vincenti nei maschi e
istruire le bambine alla vita familiare, per
diventare brave mogli e brave madri.
Sofia Milani, Simone Grandi, Andrea
Pregnolato
Nel Settecento brillano le lanterne
Un secolo nel segno della magia
DOBBIAMO arrivare nel ‘700 per vedere
l’esplosione del gioco in tutte le sue varianti: carte, abbecedari, giocattoli animati (gli
odierni Robot), stampe per fanciulli, tombole, lanterne magiche. Le differenze sociali si facevano sentire anche nei giocattoli.
Nel 1775 fecero apparizione i primi soldatini di piombo e stagno. Poi figurine incise
nello stagno, piatte e grezze. Compaiono le
figurine in piombo, più spesse, ad uso dei
generali di Napoleone. Da qui al mercato il
passo è breve. Nel 1870 una nota azienda fa
uscire figurine su antico Egitto, sui Romani e su Troia. colombe trattenute da nastri.
Giorgia Rossi, Alice Crepaldi
Ecco un’altro piccolo esempio della
creatività messa in campo dai ragazzi delle
scuole medie Lorenzo Brunetti di Porto
Tolle. La loro bravura e la loro passione
per la scrittura traspaiono dalla pagine che
hanno fatto partecipano a cronisti in
classe.