OPERARE IN ITALIA TRAMITE UNA LIMITED INGLESE

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OPERARE IN ITALIA TRAMITE UNA LIMITED INGLESE
Diritto e Impresa
OPERARE IN ITALIA TRAMITE
UNA LIMITED INGLESE
di Francesco Napolitano, Avvocato - [email protected]
e Alessandro Dagnino, Avvocato - [email protected]
L'implementazione delle libertà fondamentali previste
dal Trattato CE in alcuni casi ha consentito agli operatori
economici dei Paesi membri di agire in un regime di
maggiore concorrenza, in altri sono stati addirittura gli
ordinamenti giuridici statuali ad essere posti di fronte
alle sfide della concorrenza.
Questo è avvenuto anche nel settore del diritto
societario. In passato ogni Stato, pur riconoscendo a
società costituite all'estero la possibilità di operare nel
proprio territorio, richiedeva a tali società di adeguarsi
alle norme imperative stabilite nel proprio ordinamento.
Successivamente, con importanti pronunce (Centros,
Inspire Art), la Corte di Giustizia ha fissato che la libertà
di stabilimento garantita dal Trattato CE obbliga gli Stati
membri a consentire alle società costituite in
qualunque altro Stato membro di operare nel proprio
territorio, applicando le regole giuridiche del Paese di
origine. Il fenomeno, ancora poco conosciuto in Italia,
ha avuto negli ultimi anni un enorme sviluppo in altri
Paesi, come la Germania. Il principio enunciato dalla
Corte di Giustizia rende possibile il cosiddetto “forum
shopping”, cioè la costituzione di società nel Paese che
ha la legislazione più favorevole alle esigenze
dell'imprenditore, nonché la burocrazia più snella ed
efficiente.
Al riguardo, particolare interesse ha suscitato
l'ordinamento britannico per il regime giuridico della
“private limited company” (detta anche limited o ltd),
che, per certi versi, è il corrispondente della s.r.l.
italiana, anche se, in realtà, può essere meglio
accostata ad una piccola società per azioni.
In Germania negli ultimi anni sono state costituite più di
30mila ltd, che operano esclusivamente nel mercato
tedesco mediante sedi secondarie istituite in loco. Si
tratta di aziende di dimensioni piccole e medie, che
hanno preferito il modello di società inglese alla GmbH
(l'omologo tedesco della s.r.l.).
Ma perché la limited ha successo? I vantaggi sono
notevoli, specie se comparati con le s.r.l. italiane. La ltd,
come la s.r.l., è dotata di personalità giuridica, cosicché
la responsabilità dei soci per le obbligazioni della
società è limitata al capitale sociale conferito; in altri
termini, i creditori della società non possono aggredire
il patrimonio personale dei soci e degli amministratori.
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Dicembre N.10/2007
Ma a fronte di tale beneficio, la legge italiana prevede
per le s.r.l. una serie di rigidità, cui le ltd non sono
assoggettate. In primo luogo, il capitale sociale minimo
di una ltd è pari ad una sterlina (circa 1,5 euro), mentre
per la s.r.l. è previsto un capitale minimo di ben 10.000
euro. In secondo luogo, mentre lo statuto di una s.r.l.
deve tassativamente e dettagliatamente indicare
l'oggetto sociale, una ltd inglese può dichiarare lo
svolgimento di general business o di all legal activities,
senza costringere l'imprenditore ad immaginare a priori
tutti i settori di attività in cui potrà operare.
In terzo luogo, una ltd nasce nello stesso giorno di
presentazione della domanda se questa è presentata
entro le ore 16 di un giorno lavorativo (!).
In quarto luogo, la società possiede bassissimi costi di
costituzione e gestione (non occorre l'intervento del
notaio per trasferire quote, modificare lo statuto, ecc.),
e per i conferimenti in natura è sufficiente una semplice
dichiarazione da parte dell'amministratore.
Non è poi previsto il collegio sindacale, ma solo il
controllo contabile e solo per le imprese di dimensioni
molto elevate (ad es.: fatturato superiore a 5,6 milioni
di sterline, cioè circa 8,4 milioni di euro), laddove in
Italia, le s.r.l. hanno l'obbligo di nominare il collegio
sindacale non appena il capitale raggiunge i 120mila
euro. In più, è possibile mantenere anonimi i nomi degli
amministratori e dei soci, ricorrendo ai cosiddetti
nominee directors e nominee shareholders.
Infine, il suffisso “ltd” è più noto, a livello
internazionale, rispetto a quello “s.r.l.” e pertanto una
società limited gode di un certo prestigio anche al di
fuori dei confini nazionali. Sembra dunque che anche in
Italia vi siano i presupposti per ripetere l'esperienza
tedesca. La costituzione di una limited inglese, che
operi esclusivamente in Italia mediante una sede
secondaria mantenendo nel Regno Unito la sede legale
(presso una delle numerose società di servizi che
forniscono sedi dove ricevere la corrispondenza,
occupandosi dell'inoltro in Italia), consentirebbe
notevoli risparmi in termini di costi e semplicità. Dal
punto di vista tributario, poi, una limited operante
esclusivamente in Italia verrebbe considerata
fiscalmente residente nel territorio italiano, rimanendo
assoggettata agli stessi obblighi di una comune s.r.l..