- Direzione Didattica 2° Circolo Spoleto

CAPITOLO QUARTO BIS
“UNO STRANO OMINO”
IL GIORNO DOPO GIGETTO E GIGETTA SI
SVEGLIARONO MOLTO PRESTO….IL TELEFONO
CONTINUAVA A SQUILLARE ED IL CAMPANELLO
DELLA PORTA SEMBRAVA FOSSE IMPAZZITO…IL
SONNO ERA STATO AGITATO, MA CHE GIOIA,
OGNUNO AVEVA DORMITO NELLA PROPRIA
CASA !!!
LO STOMACO BRONTOLAVA, ERA ORA DI
COLAZIONE E GIGETTO SI ALZÒ DUBBIOSO:
ERA STATO SOLO UN BRUTTO SOGNO?...CORSE
ALLO SPECCHIO E SI GUARDO’…QUEL CHE VIDE
LO RALLEGRÒ…ERA INTERO.
TORNAVA TUTTO:
GLI OCCHI ERANO DUE,
DUE LE ORECCHIE, BEN ATTACCATE AI LATI
DELLA TESTA, BRACCIA E GAMBE ERANO A
POSTO LORO…FECE UN SALTINO DI GIOIA…
FINALMENTE POTEVA VEDERSI…! CERTO, NON
ERA UN BEL VEDERE: I CAPELLI ERANO
SPORCHI E ARRUFFATI IN TESTA, IL SUO VISO
ERA PALLIDO E MAGRO, GLI OCCHI ERANO
SBARRATI E GRANDI COME LA PADELLA CHE LA
MAMMA USAVA PER PREPARARE LA FRITTATA,
IL SUO PIGIAMA ERA COSI’ LARGO CHE CI
SAREBBE ENTRATO ANCHE LO ZIO ASTOLFO...
ERA FELICISSIMO,
MA SAREBBE RICOMINCIATO TUTTO COME
PRIMA? …SVEGLIA PRESTO E VIA A SCUOLA,
TABELLINE…7X8 …9X6… 6X7…BOH…
LA PORTA SI APRÌ ED ENTRÒ LA MAMMA CHE
ESCLAMO’
COME
AL
SOLITO:
“FORZA
POLTRONE, VUOI FORSE ARRIVARE TARDI!!!”…
QUESTA PER GIGETTO FU LA PROVA CHE NO,
NON SI ERA TRATTATO DI UN BRUTTO SOGNO
MA ERA SUCCESSO TUTTO PER DAVVERO E SI’
SAREBBE RICOMINCIATO TUTTO COME PRIMA…
”MUOVITI GIGETTO, ADESSO SEI UN EROE,
DICONO…
I
GIORNALISTI
TI
STANNO
ASPETTANDO PER UNO SPECIALE IN DIRETTA”
GIGETTO FRASTORNATO SCESE LE SCALE E
NOTO’ IN BELLA MOSTRA IL FAZZOLETTONE
DELLO ZIO ASTOLFO INCORNICIATO SOPRA IL
CAMINO. ENTRO’ IN SALA E VENNE ASSALITO
DALLO STAFF DI PARRUCCHIERI, TRUCCATORI,
SARTI, TECNICI DELLA LUCE, E CHI PIÙ NE HA
PIU’ NE METTA…CHE LO RIMISERO A NUOVO!
POI, SI RITROVÒ SEDUTO SUL DIVANO A
FIANCO DI GIGETTA TUTTA IN GHINGHERI,
SEMBRAVA LA CLERICI AL FESTIVAL DI SAN
REMO…QUANT’ERA RIDICOLA! UNA TELECAMERA
E UN MICROFONO GLI FURONO PUNTATI
ADDOSSO E L’INTERVISTATORE, DALL’ALITO
PUZZOLENTE, INIZIO’: ”SAPPIAMO TUTTO
DELLA STORIA DELL’INVISIBILITA’, DELL’ FBI,
DELLA BANDA DELLA PANDA VERDE E DELLE
VOSTRE PERIPEZIE, ORA PERO’ CI CHIEDIAMO:
CHE COSA NE FARETE DEL FAZZOLETTONE
DELLO ZIO ASTOLFO?...”
N
ELLA STANZA REGNAVA IL CAOS
TOTALE: UN GRUPPO DI GIORNALISTI
ANDO’ ADDOSSO AI DUE EROI COME
UNA MANDRIA DI BUFALI IMBUFALITI, UN
FOTOGRAFO URTO’ IL VASO E LO RUPPE IN MILLE
PEZZI COSICCHE’ ALLA MAMMA SI RIZZARONO I
CAPELLI E IL VISO LE DIVENTO’ ROSSO COME UN
PEPERONE PICCANTE.
A GIGETTO E A GIGETTA SCOPPIAVA LA
TESTA, MA PRONTAMENTE IL SINDACO PRESE LA
PAROLA:” ZITTI TUTTI FATE PARLARE I NOSTRI
EROI, SOLO LORO POTRANNO SVELARCI IL
SEGRETO DEL FAZZOLETTO MAGICO. SIAMO
TUTTI CURIOSI DI SAPERE COSA E’ SUCCESSO”.
MENTRE IL SINDACO PARLAVA, I FOTOGRAFI
SCATTAVANO LORO TANTISSIME FOTO MENTRE
POSAVANO COME DUE STAR DI HOLLYWOOD.
“ORA BASTA CON LE FOTO!!!!” URLO’
QUALCUNO.
FINALMENTE I RAGAZZI RIUSCIRONO A
PARLARE E RACCONTARONO TUTTA LA LORO
AVVENTURA A PARTIRE DA QUANDO GIGETTO
ANDO’ IN SOFFITTA A CURIOSARE NEL BAULE
DELLO ZIO ASTOLFO NEL QUALE AVEVA
TROVATO IL FAMOSO FAZZOLETTO. LUI VENNE
ATTRATTO DA QUEL PEZZO DI STOFFA
STROPICCIATO PERCHE’ SI INTRAVEDEVANO
STAMPATI DEI DRAGHI DORATI E STRANE
SCRITTE INDECIFRABILI.
SAPEVA CHE LO ZIO ASTOLFO ERA UN
“GIRAMONDO”E CHE UNA VOLTA ERA ANDATO
FINO IN CINA CON LA SUA HARLEY DAVIDSON.
LI’ AVEVA INCONTRATO UNA BELLA CINESINA
CHE SI INNAMORO’ DI LUI. QUANDO SI
LASCIARONO LEI GLI AVEVA REGALATO QUELLO
STRANO FAZZOLETTO.
GIGETTO IN SOFFITTA COMINCIO’ A
STARNUTIRE A CAUSA DELLA POLVERE E SI PULI’
IL NASO PROPRIO CON IL FAZZOLETTO DELLO
ZIO ASTOLFO.
LA NOTTE SOGNO’ TANTI DRAGHI CHE GLI
CUOCEVANO LE SUE GIOVANI CHIAPPETTE.
SENTIVA ODORE DI POLPETTE SBRUCIACCHIATE,
AVEVA TANTO CALDO.... E COMINCIO’A SUDARE.
GLI SEMBRAVA DI STARE NEL DESERTO DEL
SAHARA INSIEME AI BEDUINI. COSI’ MENTRE
DORMIVA AVEVA PRESO IL FAZZOLETTO CHE
STAVA SOPRA AL COMODINO PER SPEGNERE LE
FIAMME CHE NEL SOGNO STAVANO PIAN PIANO
AVVOLGENDO IL SUO CORPO. MENTRE CERCAVA
DI SPEGNERE L’INCENDIO SENTI’ LA VOCE DELLA
MAMMA CHE GLI URLAVA DI ALZARSI PERCHE’
DOVEVA ANDARE A SCUOLA. PER LO SPAVENTO
GIGETTO CADDE DAL LETTO. ANCORA MEZZO
ADDORMENTATO, MISE UN PIEDE SULLO SKATE,
DETTE UNA “CAPOCCIATA” SULL’ARMADIO E
ROTOLO’ GIU’ PER LE SCALE FINO ALLE CIABATTE
DELLA MAMMA. SOLO LA PUZZA DI QUESTE LO
FECE SVEGLIARE E COSA AVVENNE POI TUTTI LO
SANNO.
A QUESTO PUNTO UN GIORNALISTA PRESE LA
PAROLA E DOMANDO’:” COSA NE FARETE DEL
FAZZOLETTO DELLO ZIO ASTOLFO?”
GIGETTA, CHE NON AVEVA ANCORA PARLATO,
DISSE
AL
SINDACO
E
A
TUTTI
I
PRESENTI:”USIAMO IL FAZZOLETTO MAGICO PER
FAR SPARIRE LASCUOLA!!! NIENTE PIU’ COMPITI,
NE’ MAESTRE, NE’ URLA E PUNIZIONI...”.
UN URLO DI APPROVAZIONE DEI BAMBINI SI
LEVO’ SULLA CITTA’ COME LA BOMBA DI
HIROSHIMA. ALCUNI DI LORO PIANSERO DI
GIOIA E ALTRI VOLEVANO ELEGGERE GIGETTA “
SINDACO AD ONORIS CAUSA”. GIGETTA VENNE
PRESA DAGLI STUDENTI PRESENTI NEL SALOTTO
E
LANCIATA
IN
ARIA
ALL’URLO
DI :”HIP,HIP,URRA!”, MA VENNE MANDATA
TROPPO IN ALTO TANTO CHE FINI’ SUL
LAMPADARIO A
CUI RIMASE AGGRAPPATA COME UN BABBUINO
SU UN ALBERO DI BANANE!
QUANDO TUTTO SI CALMO’, IL PORTONE DI
CASA SI SPALANCO’ ED ENTRO’ UNO STRANO
TIPO. ERA UN OMINO ALTO QUANTO GIGETTO,
AVEVA LA BARBA LUNGA 3 KM, GLI OCCHI A
MANDORLA GUARDAVANO UNO A DESTRA E UNO
A SINISTRA, INDOSSAVA UNA SOTTANA ROSSA
LUNGA FINO AI PIEDI E SCARPE CON LA PUNTA
ARROTOLATA. SULLA SUA VESTE C’ERANO
DISEGNATI GLI STESSI DRAGHI DORATI CHE
C’ERANO SUL FAZZOLETTO DELLO ZIO ASTOLFO!!!
L’UOMO SALI’ SOPRA AL TAVOLINO DEL
SALOTTO. TUTTI RIMASERO IN SILENZIO, MUTI
AD ASPETTARE CHE LO STRANO INDIVIDUO
DICESSE O FACESSE QUALCOSA.
AD UN TRATTO TIRO’ FUORI DALLE TASCHE
UN SACCHETTO CONTENENTE UNA POLVERINA
BRILLANTE, RECITO’ UNA STRANA FORMULA IN
UNA LINGUA INCOMPRENSIBILE, GETTO’ LA
POLVERE IN ARIA E IL FAZZOLETTO SCOMPARVE
INSIEME A LUI.
GIGETTA SUL LAMPADARIO FU INVESTITA DA
UNA NUVOLA DI POLVERE E CADDE A TERRA A
GAMBE ALL’ARIA RIMANENDO IN MUTANDE
POICHE’ LA GONNA CHE
SPARITA CON IL CINESE.
INDOSSAVA
ERA
GIGETTO ERA RIMASTO A BOCCA APERTA
COME UN ALLOCCO SENZA CAPIRE COSA STESSE
SUCCEDENDO.
E IL FAZZOLETTO DELLO ZIO ASTOLFO?
SPARITO!.... E NESSUNO SEPPE MAI CHI FOSSE LO
STRANO OMINO CON LA VESTE CON I DRAGHI
DORATI.