Un “Astolfo” contemporaneo

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Un “Astolfo” contemporaneo
Un “Astolfo” contemporaneo
Era l’ennesima partita di calcio truccata, quando
Orlando, uno dei partecipanti a queste scommesse,
perse due milioni di euro. Era infuriato perché non
vinceva mai e perché era al “verde”. Orlando era
furioso, e quando tornò nella sua villa distrusse
tutto: dal portone al letto, dai mobili alla cucina; il
maggiordomo e la moglie dalla paura scapparono.
Dall’altra parte della città viveva Astolfo, un uomo
povero che riusciva a vivere chiedendo l’elemosina, però non era analfabeta, bensì era
laureato in ingegneria aereospaziale . Un giorno Astolfo incontrò un uomo, di cui non
conosceva il nome, che gli chiese se, per tre milioni di euro, poteva andare sulla Luna
con uno space shuttel per recuperare l’ampolla dove era custodito il senno di Orlando,
perché stava facendo degli enormi disastri in città. Lui accettò e dopo qualche
settimana partì per recarsi nella base aereospaziale negli Stati Uniti. Quando arrivò
venne vestito con la tuta e salì sul razzo. Entrò e si stupì, perché era diverso da come
se lo ricordava: c’erano più tute in caso se ne rompesse una, le bombole di ossigeno
erano più grandi e contenevano più aria e c’era anche il pilota automatico che andava in
funzione solo quando Astolfo usciva dallo shuttel. Iniziò il conto alla rovescia e il razzo
partì con un’enorme velocità. Dopo qualche ora arrivò sulla Luna: sulla superficie di
questo satellite si trovano conche di diversa grandezza e profondità formatesi per
l’impatto con dei meteoriti, poi ci sono dei “rilievi” e delle “pianure”. Mentre stava
camminando, Astolfo cadde in un cratere: qui si trovavano le ampolle. Queste erano
più di quelle che si aspettava: fluttuavano “nell’aria” e su ogni ampolla c’era il nome di
chi aveva perso il senno e come l’aveva perso: alcuni per amore, alcuni per potere,
alcuni per denaro, alcuni per odio… L’ampolla più grande non era quello di Orlando, ma
era quella di una ragazza che aveva perso il senno per il tradimento di una’amicizia.
Dopo aver recuperato il senno di Orlando, raggiunse lo space shuttel e ritornò sulla
Terra. L’ultimo compito di Astolfo era quello di restituirlo ad Orlando. Gli venne subito
un'idea, cioè di farglielo bere, e così fu. Orlando in preda alla sua follia, venne
bloccato dall’esercito e costretto a bere il liquido, cadde in un sonno profondo. Si
svegliò solo qualche giorno dopo confuso e stordito, ma riuscì a riprendersi presto e a
tornare tranquillo e sereno com’era, accettando la sua condizione di povero. Invece
Astolfo, completando la sua missione, come previsto, ricevette il denaro e divenne
ricco…per sua fortuna Astolfo non perse mai il senno.
Edoardo Marconi, classe 3^ B