vi seminario di studi e di formazione sul “patrimonio culturale”

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vi seminario di studi e di formazione sul “patrimonio culturale”
Con la collaborazione di
Istituto Centrale per i Beni sonori ed audiovisivi
Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici delle Università di Perugia, Siena,
Firenze, Milano Bicocca, Torino
Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici del Dipartimento di “Storia Culture
Religioni”, “Sapienza” Università di Roma
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VI SEMINARIO DI STUDI E DI FORMAZIONE SUL “PATRIMONIO CULTURALE”
Anno Accademico 2012-2013
Interventi e discussioni su “Patrimonio e forme di valorizzazione della diversità
culturale”
a cura di Pietro Clemente e Alessandro Simonicca
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22 marzo ore 15,30 Istituto Centrale dei Beni Sonori e Audiovisivi, Via
Caetani 32, Roma,
SEMINARIO
PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE:
comunità, partecipazione, inventari
Il direttore dell’ICBSA Massimo Pistacchi presenta l’Istituto nel quadro dei beni
culturali.
Introduce Alessandra Broccolini, discutono Renata Meazza (Regione Lombardia),
Roberta Tucci (ICCD) intervengono Alberto Sobrero, Vito Lattanzi e Pietro Clemente.
Conclude Valentina Zingari
Il seminario vuole riflettere sull'"imperativo partecipativo" che a livello
mondiale si sta imponendo negli ultimi anni nelle attuali politiche dei Beni
Culturali che riguardano il patrimonio culturale immateriale.
Com’è noto la Convenzione UNESCO del 2003 (Convenzione per la
Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale ICHC) ha introdotto il tema
della “partecipazione comunitaria” al patrimonio culturale intesa come
momento fondamentale per l’espressione dei valori di una società civile e
democratica, attraverso la messa in atto di azioni di salvaguardia, trasmissione
e valorizzazione del patrimonio culturale immateriale. Questa attenzione
dell'UNESCO per i temi della partecipazione di soggetti collettivi e di singoli
individui portatori del patrimonio, trova riscontro nella legislazione
internazionale che già da anni ha affermato l'importanza di un approccio
partecipativo nel campo dello sviluppo sostenibile e dei diritti umani. Una
istanza che è entrata in seguito anche in ambito comunitario europeo con
l’introduzione del concetto di “comunità patrimoniale” (comunità di eredità),
contenuta nella Convenzione di Faro del 2005 del Consiglio d'Europa, di
recente ratificata dal'Italia, che sottolinea la necessità di riconoscere un ruolo
attivo delle comunità locali e dei soggetti portatori nella definizione e gestione
del Patrimonio Culturale.
Questa nuova istanza nei confronti del patrimonio culturale immateriale, che si
sta imponendo come una "norma globale" espressione, per dirla con Herzfeld,
di una nuova "gerarchia globale dei valori" (Herzfeld 2004), contiene una
visione che fa prevalere l'approccio partecipativo rispetto a quello specialisticodisciplinare. Un mutamento di scenario che chiama in causa le nostre discipline
che tradizionalmente rivendicano una sfera di competenze su questo ambito,
nonché il ruolo professionale dell'antropologo che in questo nuovo panorama
va ridefinito. Gli inventari rappresentano un campo particolarmente rilevante
nel dibattito sul rapporto tra partecipazione comunitaria e competenze
scientificho-disciplinari. Secondo l'articolo 12 della Convenzione, infatti, che ne
prescrive la compilazione da parte degli stati parte, gli inventari vanno sempre
più pensati in un'ottica partecipata, e con un coinvolgimento bottom-up delle
comunità nell'individuazione e nella definizione degli elementi.
Tuttavia, il tema della partecipazione comunitaria applicata al patrimonio
immateriale si rivela difficile da definire e pieno di insidie dovute alla
complessità degli scenari che emergono, alla eterogeneità dei soggetti coinvolti
e alle ricadute che la partecipazione può generare. Inoltre negli stati parte
esistono anche diverse concezioni e tradizioni scientifico-disciplinari legate alla
pratica degli inventari, o come è chiamata in Italia la catalogazione del
Patrimonio Culturale. Queste si incardinano dentro specifiche politiche nazionali
dei beni culturali, ma anche in specifici percorsi di riconoscimento di ruoli
professionali, campo questo che è particolarmente sentito nella comunità
antropologica italiana.
Su questi temi sono state invitate a discutere nel corso del seminario: Roberta
Tucci, responsabile del Servizio per i beni etno-antropologici dell'Istituto
Centrale per il Catalogo e la Documentazione del MIBAC e Renata Meazza
responsabile dell'Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione
Lombardia.
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Materiali, pubblicazioni e link utili
R. Tucci, Beni demoetnoantro1pologici immateriali, in “Antropologia Museale”,
I, 1, 2002, pp. 54-59.
R. Tucci, La catalogazione dei Beni demoetnoantropologici immateriali: le
schede dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, in “Voci”, II,
1, 2005, pp. 51-64.
R.
Tucci,
Il
patrimonio
demoetnoantropologico
immateriale
fra
territorio,documentazione e catalogazione, in Strutturazione dei dati delle
schede di catalogo. Beni demoetnoantropologici immateriali. Scheda BDI,
seconda parte, Roma, ICCD, 2006, pp. 20-29.
R. Tucci, Tra ricerca e istituzioni. I beni DEA, in “Melissi”, LXXI, 14/15, 200708, pp. 62-67.
R. Tucci, Etnomusicologia e beni culturali immateriali: pertinenze, competenze,
processi, in L'etnomusicologia italiana a sessanta anni dalla nascita del CNSMP
(1948-2008), Atti del Convegno (Roma, 13-15 Novembre 2008), a cura di F.
Giannattasio e G. Adamo, Roma, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, 2012,
pp. 207-221.
Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per
la società, Consiglio d’Europa (Faro, 27.X.2005), Roma, MiBAC, 2013.
Link
http://www.iccd.beniculturali.it/index.php?it/115/standard-catalografici
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Regione Lombardia:
immateriale.
Legge
regionale
sul
patrimonio
culturale
LEGGE REGIONALE N. 27 DEL 23-10-2008 - REGIONE LOMBARDIA 23/10/2008
n. 27 - B.U.R. 28/10/2008 , n.44 - Valorizzazione del patrimonio
culturale immateriale
Art.1
Ambito di applicazione e finalità
1. La Regione, in conformità a quanto previsto dal proprio Statuto e ispirandosi
alla Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale,
ratificata con la legge 27 settembre 2007,
n. 167 (Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la salvaguardia del
patrimonio culturale immateriale, adottata a Parigi il 17 ottobre 2003 dalla
XXXII sessione della Conferenza generale dell'Organizzazione delle Nazioni
Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO),
riconosce e valorizza, nelle sue diverse forme ed espressioni, il patrimonio
culturale immateriale
presente sul territorio lombardo o presso comunità di cittadini lombardi
residenti all'estero o comunque riferibile alle tradizioni lombarde
2. Ai fini della presente legge per patrimonio culturale immateriale regionale si
intendono:
a) le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, i saperi, e
quanto ad esso connesso, che le comunità locali, i gruppi sociali o i singoli
individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale, della loro
storia e della loro identità ;
b) la memoria di eventi storici significativi per la loro rilevanza spirituale,
morale e civile di carattere universale, nonché per la loro rilevanza culturale
identitaria per le comunità locali e le tradizioni orali, i miti, le leggende ad essi
connessi ....
link:http://www.crdc.unige.it/doc/dir_linguistici/palermo/leggeLombardia-27-2008-patrimonio-culturale-immateriale.pdf
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Regione Lombardia. Archivio di Etnografia e storia sociale
L’Archivio di Etnografia e Storia Sociale è una istituzione pubblica che si
occupa del patrimonio di cultura tradizionale delle comunità lombarde, della
cultura delle differenze, del patrimonio immateriale nelle sue varie componenti.
L’Archivio di Etnografia e Storia Sociale svolge attività di conservazione,
digitalizzazione e catalogazione di documenti di interesse etnoantropologico,
promuove ricerche etnografiche sul campo, acquisisce fondi documentari
sonori, fotografici e videocinematografici provenienti da collezioni private, da
enti e associazioni, sostiene e coordina progetti per la conoscenza delle culture
e delle tradizioni locali.
link: http://www.aess.regione.lombardia.it/joomla15/
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Regione Lombardia: R.E.I.L. (Registro delle Eredità immateriali della
Lombardia)
Il R.E.I.L. si articola – coerentemente con le indicazioni Unesco – in cinque
settori:





Registro dell’Oralità, dedicato alle tradizioni orali (formalizzate e non),
alle modalità espressive, ai registri linguistici, ai valori e alle memorie
collettive
Registro delle Arti e dello Spettacolo, dedicato alle performance
artistico-espressive, come la musica, il ballo, il teatro, le arti figurative,
fino a comprendere le rappresentazioni tradizionali dello spettacolo di
piazza e degli artisti ambulanti
Registro delle Ritualità, dedicato ai riti religiosi e laici, alle feste, alle
pratiche sociali collettive legate ai cicli di vita e dell’anno,
all’intrattenimento e ad altri momenti significativi della vita culturale dei
singoli e delle comunità
Registro dei Saperi Naturalistici, dedicato alle pratiche e alle
conoscenze legate alla natura e all’universo
Registro dei Saperi Tecnici, dedicato alle tecniche lavorative e ai
saperi agricoli e artigianali collegati alla produzione di oggetti duraturi ed
effimeri, all’alimentazione, all’allevamento, alla caccia e pesca.
Nel 2010, attraverso invito pubblico, sono stati finanziati 29 progetti. Azioni
esemplari rivolte alla sensibilizzazione verso il patrimonio immateriale e alla
sua conoscenza, che possano aiutare lo sviluppo locale in termini di
sostenibilità. La promozione di questi interventi può produrre un forte impatto
sulle realtà locali, accrescere la consapevolezza verso le risorse culturali dei
territori, favorire il rafforzamento del legame tra beni culturali e identità
territoriale, coinvolgere le generazioni più giovani in esperienze dirette di
ricerca sul patrimonio culturale immateriale.
Link: http://www.aess.regione.lombardia.it/reil/
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Portale E.CH.I. (Etnografie Italo-Svizzere per la valorizzazione del
patrimonio immateriale)
Link: http://www.echi-interreg.eu/
E.CH.I. - Intangible Search - Inventario del patrimonio culturale
La Convenzione Unesco del 2003 riconosce il patrimonio culturale immateriale
come parte significativa e fondante delle comunità del mondo. Afferma la
necessità di rispettare il patrimonio culturale immateriale per salvaguardare i
tratti specifici e distintivi di ciascuna comunità. La Convenzione non intende
stabilire una gerarchia, né tanto meno conferire un valore maggiore o minore
ai patrimoni. Afferma invece che il patrimonio immateriale di tutte le comunità
debba essere salvaguardato.
Tra le misure destinate a garantire la vitalità del patrimonio culturale
immateriale, la Convenzione invita ad attivare la realizzazione di inventari.
Intangible Search è uno di questi strumenti. L’inventario online rende
accessibile e diffonde la conoscenza dei "beni viventi", che si manifestano
attraverso le tradizioni orali, le lingue, le arti performative, i saperi tecnici, le
pratiche sociali, gli eventi rituali e festivi. La Convenzione Unesco per la
salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del 2003 è alla base di
questo inventario online, realizzato da Regione Lombardia in collaborazione con
i partner del progetto E.CH.I. "Etnografie italo-svizzere per la valorizzazione
del patrimonio immateriale" - Programma Italia-Svizzera 2007-2013.
L’inventario è costantemente aggiornato e implementato dalle comunità e dai
soggetti detentori e protagonisti del patrimonio culturale immateriale.
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1)
Convenzione UNESCO per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale
Immateriale
link: http://www.echiinterreg.eu/assets/uploads/CONVENZIONE_UNESCO_IT.pdf
2) C. Bortolotto e M. Severi, "Inventari del patrimonio immateriale: top-down o
bottom-up?", (Antropologia Museale, 2012, n. 28/29)
link: http://halshs.archivesouvertes.fr/docs/00/69/08/09/PDF/Bortolotto_Severo_AMdef.pdf
3) "Identificazione partecipativa del patrimonio culturale immateriale" ( a cura
di ASPACI - Associazione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale
Immateriale - Progetto E.CH.I. Etnografie italo-svizzere per la valorizzazione
del patrimonio immateriale - P.O. di Cooperazione Transfrontaliera
Svizzera 2007-2013.
Italia
link:http://www.echiinterreg.eu/assets/uploads/Identificazione_partecipativa_Patrimonio
_Immateriale_dossier.pdf
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Forum Ricercatori ICH:
link www.ICHresearchers-forum.org