Perdonanza, patrimonio Unesco

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Perdonanza, patrimonio Unesco
Perdonanza, patrimonio Unesco
Domani la cultura italiana si ritrova a Roma
a sostegno della candidatura
GIUSTINO PARISSE
L’AQUILA. L’idea era venuta per primo a Francesco Sabatini, abruzzese, presidente emerito dell’Accademia della
Crusca: far riconoscere L’Aquila come patrimonio dell’Unesco. Un punto di partenza importante in vista della
ricostruzione. Analizzando concretamente la questione fu lo stesso Sabatini a suggerire di puntare su un evento che al
solo nome fosse in grado di essere ricondotto alla storia civile e religiosa dell’Aquila. Si è pensato alla transumanza con
i suoi riti, i suoi percorsi lungo i tratturi, la sua importanza nella storia economica delle terre d’Abruzzo. Dopo una serie
di incontri e confronti la scelta è caduta sulla Perdonanza che nonostante i tentativi di offuscarne l’immagine da parte
di amministratori che negli anni hanno provato a trasformarla in una festa nazional-popolare - in cui Celestino V con la
sua storia di eremita e di Papa e il suo messaggio di pace e riconciliazione è stato considerato poco più di una
comparsa di uno spettacolo circense - resta il filo conduttore della storia aquilana dalla fondazione, a metà del XIII
secolo, sino a oggi. Ed ecco allora che la cultura italiana si mobilita per presentare la candidatura al riconoscimento
della Perdonanza quale patrimonio immateriale dell’Unesco. L’evento, organizzato dalla Società geografica italiana
(che aveva sposato sin da subito la proposta di Sabatini), si terrà domani a Roma, alle 11, nella sede della società al
Palazzetto Mattei di Villa Celimontana, in via della Navicella 12. Alla manifestazione parteciperà, in rappresentanza del
Comune dell’Aquila, l’assessore Vladimiro Placidi, che sta lavorando al progetto attraverso una serie di contatti e di
iniziative a livello nazionale e internazionale. «La manifestazione - scrive la Società geografica italiana - nasce dalla
volontà di una popolazione, quella aquilana, duramente colpita dal sisma del 6 aprile 2009, e dalla necessità e dal
desiderio degli aquilani di riappropriarsi di un’identità e di un senso di appartenenza ad una comunità, che deriva dal
peculiare patrimonio culturale e, nella fattispecie, da una tradizione plurisecolare: la Perdonanza Celestiniana. Molte
sono le attese in tal senso - prosegue la nota - fatte proprie dal Comitato promotore per il riconoscimento della
Perdonanza quale patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. In tale direzione alcuni enti e associazioni, aquilani e
non, intendono lavorare in maniera solidale per raggiungere l’obiettivo prefissato. L’iniziativa si concluderà con
l’inaugurazione della mostra fotografica Perdonanza: istantanee di un patrimonio immateriale, a cura di Marco
Maggioli e Pierluigi Magistri». Il riconoscimento darebbe all’Aquila un’attenzione mondiale (che c’è stata dopo il sisma
ma poi è scemata) e sarebbe un ottimo viatico all’opera di ricostruzione.