00 inizio - Appartamenti Palm Beach Peschici Gargano
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Foggia e la sua provincia Puglia Mare e Porti Il mare accomuna le genti. Viaggi di conquista e colonizzazione, viaggi di fede e d’affari, vincendo l’ignoto della navigazione e con il vento a favore, hanno favorito nei secoli l’osmosi e la convivenza tra le diverse civiltà del Mediterraneo. Sin dalla Preistoria, il territorio costiero della Puglia settentrionale ha attratto popoli di remota provenienza: Micenei, Illiri, Greci, Romani e poi ancora Bizantini, Ebrei, Arabi, Armeni, Dalmati, Slavi, Albanesi, Turchi sono approdati sulle coste foggiane, ciascuno lasciando il segno indelebile di una frequentazione non sempre pacifica. Dalle eroiche vicende di personaggi leggendari come Dauno e Diomede, alle divinità di Calcante e Polidario fino al Cristianesimo che, in queste terre e non solo, giunse dal mare. Da Oriente approda il culto dell’Arcangelo Michele, attestato in Frigia nel III secolo d.C., da qui passa a Costantinopoli per diffondersi in Occidente. Il vescovo Lorenzo che fu protagonista delle apparizioni micaeliche del 490-492 d.C. proveniva proprio da Costantinopoli. Per tutto il Medioevo e l’Età Moderna, centri come Rodi, Peschici, Vieste e Manfredonia, hanno mantenuto forte la vocazione marinara che ha costituito il tramite privilegiato di linguaggi culturali del tutto particolari. Paesaggio costiero del Gargano LE ROTTE E LE GENTI La linea di costa che dalle lagune di Lesina e Varano passa per il massiccio garganico scendendo fino alle Saline di Margherita di Savoia è un alternarsi naturalistico di caleidoscopica bellezza: litorali sabbiosi, zone umide, aspre scogliere incise da grotte e cale lambite da un mare turchino sul quale si proietta il verde odoroso della macchia mediterranea. Entro questo orizzonte convivono le tracce dell’intervento umano: dai siti archeologici alle torri di vedetta, costruite nel XVI secolo per difendersi dai Turchi, per finire ai trabucchi, tradizionali strumenti di pesca abbarbicati alle scogliere. Un ideale itinerario costiero, partendo da Mattinata, non può non contemplare le baie di Vignanotica, delle Zagare e di Pugnochiuso, celebri località turistiche. In prossimità della Testa del Gargano, si erge la Torre di San Felice che guarda il cosiddetto Architiello, un ardito arco di roccia aperto sul mare. In questo tratto si aprono splendide grotte marine come la grotta dei contrabbandieri, la grotta calda e la grotta sfondata. In prossimità di Peschici, meritano una sosta la baia di Sfinale e di Sfinalicchio dove sono documentati villaggi dell’Età del Bronzo e del Paleolitico. Suggestiva è la baia di San Nicola, incorniciata da due trabucchi, mentre nel grottone presso la baia di Manaccora, sono le tracce di uno stanziamento umano che dall’Età del Bronzo giunge sino al VI secolo a.C. Sulla strada per Rodi Garganico, si incontra la Torre di Monte Pucci dove sono stati rintracciati i segni di una necropoli paleocristiana. Chiude l’itinerario la Foce di Capoiale che pone in comunicazione il lago di Varano con il Mare Adriatico. Vieste. Architiello Trabucco (foto N. Di Rodi) NAVIGANDO SOTTO COSTA Nel 1154, il geografo arabo al Idrisi della corte normanna di Palermo tracciava nel cosiddetto Libro di Ruggero una descrizione del mondo allora conosciuto fornendo una descrizione dettagliata degli scali marittimi della Puglia settentrionale. La preziosa fonte geografica testimonia l’importanza di queste città portuali, veri e propri scrigni di storia adagiati sulle scogliere garganiche. Rodi Garganico, antica colonia cretese poi insediamento rodio, è oggi una gradevole località balneare incorniciata da odorosi agrumeti. Legato alle vie del mare è il santuario della Madonna della Libera. Peschici, fondata nel 970 dagli Schiavoni, accoglie nell’intreccio di strade, dalle quali si scorgono fazzoletti di mare azzurrissimo, i resti del castello e della chiesa parrocchiale. Vieste, identificata con l’antica Uria Garganica, divenne nel Medioevo importante scalo nonché sede vescovile. Nel 1554 fu assediata dai Turchi che decapitarono migliaia di viestani presso la “chianca amara”. Nel centro storico, un nugolo di suggestive viuzze, sorge la cattedrale romanica e il castello voluto da Federico II. A qualche chilometro dall’abitato, è il santuario di Santa Maria di Merino, sul luogo della città di Merinum ricordata da Plinio. Attivo porto commerciale è la città di Manfredonia, fondata nel 1256 da re Manfredi che vi trasferì i fuggiaschi della vicina Siponto. Fuori dall’abitato, lungo la litoranea sorgono l’importante Parco Archeologico di Siponto e la chiesa medievale di San Leonardo in Lama Volara, che fu sede di un insediamento di Teutonici e luogo di sosta per i pellegrini diretti a Monte Sant’Angelo. A sud è Margherita di Savoia, resa celebre per la presenza delle note Saline, la cui origine risale al III secolo a.C. Vieste. Scorcio Peschici. Veduta del Borgo antico (foto R. Tanzella) (foto G. Olivieri - www.flickr.com/photos/vestanus/) LE CITTÀ E I PORTI La città di Vieste da secoli custodisce segretamente la memoria storica di un mare solcato da vele: il tempio rupestre della Venere Sosandra che in maniera suggestiva documenta la sacralità tra le genti di mare dall’antichità sin quasi ai nostri giorni. Il luogo di culto, individuato nel 1987, è ubicato in una grotta sull’isolotto di Sant’Eufemia, oggi proprietà della Marina Militare nonché postazione del poderoso faro marittimo. Per la sua strategica ubicazione, al centro delle trafficate rotte marittime, l’isolotto ha fornito per secoli riparo e protezione ai naviganti. Del loro pas- saggio rimane traccia nelle centinaia di iscrizioni votive incise sulle pareti tufacee a partire dal III secolo a.C. Le più antiche, in greco e in latino, sono invocazioni alla Venere Sosandra, ovvero “salvatrice di uomini”, appellativo attestato anche sull’Acropoli ateniese. In età medievale, la grotta divenuta luogo di culto cristiano dedicato a Sant’Eugenia, non perse la sua importanza confermata dall’epigrafe che ricorda la sosta, nel settembre 1002, del doge Pietro Orseolo II che vi approdò con la sua flotta prima di dirigersi verso Bari assediata dai Saraceni. Vieste. Penisola del centro storico (foto R. Tanzella) Vieste. Isolotto di Sant’Eufemia (foto R. Tanzella) IL TEMPIO DEI NAVIGANTI Il geografo greco Strabone descrive nel I secolo d.C. gli scali marittimi della Puglia ricordando, per la Daunia, i porti di Uria, Siponto e Salapia, ormai scomparsi. Le indagini archeologiche, alcune sporadiche ricognizioni subacquee nonché la lettura delle fonti letterarie costituiscono il tentativo di ricostruire la fisionomia di questi importanti scali dell’antichità. Se Uria Garganica è ormai concordemente identificata nell’attuale città di Vieste, Siponto e Salapia erano inserite nella laguna costiera del Tavoliere, compresa tra le attuali Manfredonia e Margherita di Savoia. Siponto, la “Ravenna del sud” ubicata immediatamente a sud di Manfredonia a circa 700 m dall’attuale linea di costa, è una città di straordinaria importanza storica la cui vicenda si dipana dall’età pre-romana al Medioevo. In età romana e tardo antica, il suo porto diventò un importante scalo marittimo, collegato alla rete di comunicazione viaria e fluviale, dove confluiva gran parte della produzione cerealicola dauna. Nel Medioevo, la città fu importante sede vescovile mentre il porto diventò uno snodo centrale nella pratica del pellegrinaggio. Dello splendore di questa città rimane il Parco archeologico e la Basilica romanica di Santa Maria. Salapia era ubicata nei pressi delle Saline di Margherita di Savoia. Fondata in età pre-romana, in età romana costituì lo sbocco a mare di Canosa, Herdoniae, Arpi. Sede vescovile nel Medioevo, decadde per l’impaludamento del Lago salato di Salpi, caro all’imperatore Federico II di Svevia. Nella zona di Porto Canale, è stata rinvenuta una statuetta bronzea di Mercurio, che documenta la vivacità culturale ed economica di questa zona costiera. Zona Umida della Salina di Margherita di Savoia - Ex lago Salpi (foto Archivio del Museo Storico della Salina di Margherita di Savoia) I PORTI SCOMPARSI Secondo Strabone, l’eroe Diomede sarebbe approdato sul Gargano dopo la guerra di Troia. A seguito di intricate vicende sarebbe scomparso sulle isole prospicienti la Tremiti. Isola di San Nicola costa dauna dove anche i favorisce l’habitat di diverse specie vegetali e faunistiche. Dalla macchia mediterranea alle gorgonie, dal falco alla murena: cielo, mare e terra si confondono in questo lembo di Puglia. Perla monumentale dell’arcipelago è l’abbazia di Santa Maria a Mare sull’isola di San Nicola, potente suoi compagni furono tramutati in uccelli. Per questo definite Diomedee, meglionotecomeTremiti, queste isole costituiscono un’oasi incontaminata, azzurra di mare e di cielo, in cui i segni della storia sono immersi in uno scenario naturale di rara e selvaggia bellezza. L’arcipelago, dal 1989 Riserva Naturale, è composto dalle isole di San Nicola, San Domino, Cretaccio, Caprara e Pianosa, caratterizzate da un ricco ecosistema che baluardo d’origine medievale strategicamente inserito nelle rotte adriatiche e mediterranee. La fondazione, ad opera dei monaci Benedettini di Montecassino, risale alla fine del IX secolo. Nel 1237 passò ai Cistercensi e successivamente dal 1412 ai Canonici Regolari Lateranensi. Il monastero fu soppresso nel 1782. La chiesa è il risultato di compositi interventi architettonici i cui momenti fondamentali sono la fase romanica e la ristrutturazione quattrocentesca, evidente soprattutto nel portale d’ingresso realizzato da Andrea Alessi di Durazzo e Niccolò di Giovanni Cocari. Dell’arredo si segnalano il mosaico pavimentale dell’XI secolo, il Crocifisso a due facce dell’inizio del XIII secolo, il polittico in legno scolpito e dorato con la Vergine e Santi realizzato a Venezia nel XV secolo. Annualmente, il 15 agosto, una solenne processione conduce la statua trecentesca della Vergine per le vie di terra e di mare. Tremiti. Paesaggio costiero (foto G. Simeone) Tremiti. Isola di San Nicola, Abbazia di Santa Maria DOVE RIPOSA DIOMEDE: LE ISOLE TREMITI Peschici Rodi Garganico Chieuti Serracapriola San Paolo di Civitate Carpino Lesina Vieste Ischitella Sannicandro Garganico San Severo Monte Sant’Angelo San Giovanni Rotondo Torre Maggiore Manfredonia Castelnuovo della Daunia Foggia Lucera Trinitapoli Carapelle Troia Cerignola Deliceto Ascoli Satriano A Zapponeta Ofanto Margherita di Savoia Trani Barletta B arletta a rletta letta etta ta ta An Andria A n ndri C A14 t Molfetta B © 2008 MP Mirabilia S.r.l. per i testi e il progetto grafico DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIA Foggia e la sua provincia Tremiti M B T T Prodotto editoriale realizzato da: “Iniziativa finanziata con fondi della U.E. - P O R Puglia 2000/2006” www.mpmirabilia.it G