Presentazione di PowerPoint - Facoltà di Medicina e Chirurgia

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Presentazione di PowerPoint - Facoltà di Medicina e Chirurgia
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI
DELL’AQUILA
Prof. Loreto Lancia
CORSO DI METODOLOGIA DELLA
RICERCA INFERMIERISTICA
(3 CFU)
Obiettivi del corso
A conclusione del corso gli studenti dovrebbero essere in grado
di:
Comprendere potenzialità e limiti della metodologia della
ricerca in ambito biomedico ed assistenziale.
Rispondere a quesiti derivanti dalla pratica clinica e gestionale
attraverso una lettura critica delle evidenze scientifiche
riportate in letteratura.
Capire i processi di trasferimento dei risultati della ricerca
alla pratica infermieristica.
Predisporsi in modo critico all’identificazione di quesiti di
pertinenza infermieristica che potrebbero generare ipotesi di
ricerca.
Hospitals are “held together, glued
together, enabled to function
…………….. by the nurses”
Lewis Thomas (1913 – 1993)
Anno e rivista
N. Articoli
N. Ricerche
N.studi/anno
1952-53
Nursing Reaserch
17
14
14
1960
Nursing Reaserch
25
20
20
1970
Nursing Reaserch
Int. J. Nursing Studies
66
23
54
9
63
1980
Nursing Reaserch
Int. J. Nursing Studies
Res.in Nursing and Health
Wester J. Nursing Research
76
28
18
14
50
17
16
12
Totale
267
192
95
192
MAGNET HOSPITAL
Magnet is the highest award an organization can receive for nursing care as
established by the American Nurses Credentialing Center, a division of the
American Nurses Association. Magnet Status is awarded to a healthcare
organization that has demonstrated provides the very best in nursing and
patient care through its support of international nursing professional
standards
………. e in Italia?
RIDOTTO
SVILUPPO
DELLA
RICERCA
LE DIFFICOLTA’ DELLA RICERCA
INFERMIERISTICA IN ITALIA
CAUSE
•Socio-culturali
•Politico-organizzative
RIDOTTO SVILUPPO DEL NURSING
ASPETTI SOCIO-CULTURALI CONNESSI CON LO SVILUPPO DEL NURSING
L’evidenza della specificità inf.ca, presupposto necessario per lo sviluppo del
nursing, è direttamente influenzata dal modello concettuale di salute
prevalente.
SALUTE
INTEGRITA’ BIO-MEDICA
INTEGRITA’ BIO-PSICO-SOCIALE
RIDUZIONISMO DOGMATICO
INTERDIPENDENZA FUNZIONALE
MODELLO TECNICO
MODELLO PROFESSIONALE
DIPENDENZA PROFESSIONALE
SPECIFICITA’ PROFESSIONALE
ASPETTI POLITICO-ORGANIZZATIVI CONNESSI CON LO SVILUPPO DEL NURSING
Perché è utile la ricerca infermieristica?
I pazienti che ricevono interventi basati sulla ricerca
riportano risultati migliori dei pazienti che ricevono
un’assistenza di routine.
È eticamente irrinunciabile erogare interventi dei quali sia
stata dimostrata l’efficacia.
Interventi efficaci hanno un rapporto costo/benefici più
favorevole.
La ricerca si trasferisce più rapidamente rispetto alla
formazione nella realtà operativa quotidiana.
EBM: DEFINIZIONI
La medicina basata sulla prova, è quella medicina che si
è sviluppata in contrapposizione alla medicina
tradizionale, in parte basata sulle impressioni, sulle
intuizioni o sul cosiddetto occhio clinico.
Silvio Garattini in: Clinical Evidence, Ministero della Salute 2001
EBM: DEFINIZIONI
La EBM cerca il più possibile attraverso gli studi clinici
controllati, ripetuti più volte per poter realizzare
metanalisi, e gli studi osservazionali in condizioni di
pratica medica corrente, di stabilire quale tipo di
trattamento abbia probabilità di essere utile al
paziente in termini di benefici-rischi.
Silvio Garattini in: Clinical Evidence, Ministero della Salute 2001
EBM: un po’ di storia
1972: l’epidemiologo scozzese Archibald L.
Cochrane dimostra che molti trattamenti medici
non avevano giustificazione scientifica.
A. L. Cocrane in: Effectiveness and efficiency 1972
1992: comparsa della denominazione “EBM” sul
Journal of American Medical Association (JAMA)
Florence Nightingale e l’EBN
TESTO ORIGINALE
“At
Florence Nightingale’s House, London.
Diagramma
polare
July the 30th, eighteen hundred and ninety.
(coxcombs),
utilizzato
When I am no longer even a memory, just a
per rappresentare i tassi
name, I hope my voice may perpetuate the
di mortalità durante la
great work of all my life. God bless my dear
guerra in Crimea (1854old Comrades at Balaclave and bring them
56)
safe to shore.
Lancia L, Petrucci C. Florence Nightingale:
l'efficacia dell'assistenza infermieristica.
L'Infermiere 2005; 4: 6
Florence Nightingale e l’EBN
Barrack Hospital - Scutari
Migliorarono:
Il vitto
Le corsie
Le fognature e i servizi igienici
L’igiene personale e ambientale
LA MORTALITÀ TRA I RICOVERATI SCESE DRASTICAMENTE
Florence Nightingale e l’EBN
Cosa inaudita per quei tempi, Florence raccoglie dati e li analizza
Diagramma polare
(coxcombs), utilizzato per
rappresentare i tassi di
mortalità nell’ospedale di
Scutari (1854-55)
Nasce il nursing moderno
basato sull’evidenza.
Florence Nightingale e l’EBN
Nasce il nursing moderno basato su prove di efficacia
Florence venne accolta nella Royal Statistical Society (per una donna
era impensabile all’epoca!) e più tardi divenne membro onorario della
American Statistical Association
Florence Nightingale e l’EBN
1860: Florence fonda la prima scuola per infermiere
Annessa al Saint Thomas Hospital nel 1860 costituì il primo centro di formazione
infermieristica di tipo moderno, la Scuola Nightingale. Delineò il percorso formativo
delle infermiere nella durata, nei contenuti e nella ferrea disciplina
EBN: trasferimento delle conoscenze
FORMAZIONE
RICERCA
ESPERIENZA
E B N
PENSIERO CRITICO
PRATICA CLINICA
MIGLIORE
RISORSE
Le innovazioni di successo sono quelle che nascono con il
contributo degli operatori*
SMART DRUG INFUSION
PUMP
by Massachusetts General
Hospital
*Von Hippel, E. (2005). Democratizing innovation. Cambridge, MA: The MIT Press.
Le innovazioni di successo sono
quelle che nascono con il
contributo degli operatori*
BAR CODE TECHNOLOGY
By James A. Haley Veterans’
Hospital
……………….. oppure sono quelle introdotte con il contributo degli
operatori
A comparison between EASI system 12-lead ECGs and
standard-12 lead ECGs for improved clinical nursing practice.
Lancia L, et al. (2008). Journal of Clinical Nursing 17(3),370-7.
…..oppure sono quelle introdotte con il contributo degli
operatori
A comparison between EASI system 12-lead ECGs and
standard-12 lead ECGs for improved clinical nursing
practice.
STANDARD
EASI
j_point (+/-)
in mm
(mean)
S.D.
j_point (+/-)
in mm
(mean)
S.D.
L1
-0.06
0.22
-0.04
0.32
<0.05
L2
0.35
0.52
0.22
0.67
NS
L3
0.49
0.55
0.27
0.5
<0.05
aVR
0.02
0.32
-0.03
0.51
NS
aVL
-0.18
0.35
-0.05
0.22
<0.05
aVF
0.44
0.58
0.25
0.54
<0.05
V1
0.08
0.56
0.03
0.69
NS
V2
0.18
1.07
0.13
1.11
NS
V3
0.25
1.22
0.19
1.02
NS
V4
0.08
1.08
0.05
0.69
NS
V5
-0.05
0.96
0.03
0.74
NS
V6
0.09
0.49
0.07
0.56
NS
Lead n=1096
Lancia L, et al. (2008). Journal of Clinical Nursing 17(3),370-7.
Difference P
Percutaneous and
Mucocutaneous Exposures in
Nursing Students: An Italian
Observational Study
TABLE I
Events: Frequency and distribution
Students exposed
Number of accidents
Number of accidents
Hours.
/1000 Training
1st YEAR
(n 702)
12.82%
16.95%
2nd YEAR
(n 756)
10.45%
12.57%
3rd YEAR
(n 757)
7.79%
10.44%
TOT
(n 2215)
10.29%
13.23%
0.43
0.33
0.24
0.33
2
1,8
1,6
1,4
1,2
1
0,8
0,6
0,4
0,2
0
%
15
10
5
0
1° anno
2° anno
3° anno
1° vs 2°
1° vs 3°
1° vs (2°+ 3°)
Petrucci C, Alvaro R, Cicolini G, Pisegna Cerone M, Lancia L, (2009).
Journal of Nursing Scholarship, 2009; 41(4),337-343.
L. Lancia et al. : Nurse Educ Today. 2013 Dec;33(12):1501-5
L. Lancia et al. : Nurse Educ Today. 2013 Dec;33(12):1501-5
L. Lancia et al. : Nurse Educ Today. 2013 Dec;33(12):1501-5
METODO SCIENTIFICO
=
APPROCCIO SISTEMATICO E LOGICO ALLA
SOLUZIONE DEI PROBLEMI, BASATO SUI
DATI E SULLA VERIFICA DELLE IPOTESI.
Parola chiave: R I P R O D U C I B I L I T A’
ALCUNI AMBITI DELLA RICERCA
BIOMEDICA
Frequenza del problema
(misure di prevalenza e di incidenza)
Causa del problema
(studi clinici osservazionali)
Trattamento del problema
(studi clinici sperimentali)
APPROCCI INVESTIGATIVI NELLA
RICERCA BIOMEDICA
 STUDI SPERIMENTALI (CLINICI)
 STUDI OSSERVAZIONALI
(EPIDEMIOLOGICI)
Approccio investigativo
STUDI SPERIMENTALI
Sono studi in cui il ricercatore interviene attivamente
modificando alcuni parametri e valutando gli effetti del suo
intervento.
Per motivi etici sono più diffusi nella ricerca preclinica.
Approccio investigativo
STUDI OSSERVAZIONALI
Sono studi attraverso i quali si indaga la probabilità di
sviluppare la malattia in rapporto all’esposizione a fattori di
rischio.
Non vi è alcun intervento da parte del ricercatore che si
limita a raccogliere i dati ed a confrontarli.
Hanno un livello di evidenza minore di quelli sperimentali,
rispetto ai quali, pero’, sono solitamente meno costosi.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELL’AQUILA
FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE INFERMIERISTICHE
STUDI SPERIMENTALI (Requisiti)
Rappresentatività del campione
Gruppi (sperimentale e controllo)
Dimensione della ricerca
Determinazione degli effetti e cecità
Limiti spaziali
Limiti temporali
STUDI SPERIMENTALI (Clinici)
Effectiveness of intravenous thrombolytic treatment in acute myocardial infarction.
Gruppo Italiano per lo Studio della Streptochinasi nell'Infarto Miocardico (GISSI).
In an unblinded trial of intravenous streptokinase (SK) in early
acute myocardial infarction, 11 806 patients in one hundred
and seventy-six coronary care units were enrolled over 17
months. Patients admitted within 12 h after the onset of
symptoms and with no contraindications to SK were randomised
to receive SK in addition to usual treatment and complete data
were obtained in 11 712. At 21 days overall hospital mortality
was 10.7% in SK recipients versus 13% in
controls, an 18% reduction (p = 0.0002, relative
risk 0.81).
Lancet. 1986 Feb 22;1(8478):397-402
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELL’AQUILA
FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE INFERMIERISTICHE
STUDI OSSERVAZIONALI
Studi di prevalenza (cross-sectional studies)
Studi longitudinali (cohort studies)
Studi caso controllo (case-control studies)
CROSS-SECTIONAL STUDIES
Define target population
Take sample
Devise case definition
Complete case-ascertainment
Analysis
La stima della prevalenza può essere utile per prevedere i
bisogni di assistenza sanitaria.
Essendo influenzata dalla durata della malattia, non può essere
usata per valutarne la correlazione con i fattori di rischio. Per
tale valutazione sono necessari studi di coorte.
COHORT STUDIES
Define hipothesis
Define the cohort (year of birth, stable population,
industrial exposure, ecc)
Identify exposed and non-exposed (questionnaire, clinical
measurements, occupational exposure records, etc)
Exclude cases who already have the disease
Follow up
Monitor for outcome events
Gli studi di coorte (o longitudinali) implicano il “follow-up” degli
individui.
COHORT STUDIES
L’infezione cronica di Epatite B (HBV) può essere la causa del carcinoma epatocellulare (HCC)?
HCC
NO
TOTALE
HBsAg
HCC
SI
SI
40 (a)
3.414 (b)
3.454
NO
1 (c)
19.252 (d)
19.253
TOTALE
41
22.666
22.707
Risk of HCC in HBsAg pos = 40/3.454 (a/a+b) = 0,01158
Risk of HCC in HBsAg neg = 1/19.253 (c/c+d) = 0,00005
Relative risk (RR) = 0,01158 / 0,00005 = 223
Il rischio d’insorgenza di un carcinoma epatocellulare è 223
volte più alto negli individui ’HBs Ag positivi rispetto a quelli
negativi.
Beasley et al. Lancet 1981 1129-33
COHORT STUDIES
PROSPETTICI PROPRIAMENTE DETTI
STUDI DI COORTE
PROSPETTICI STORICI
COHORT STUDIES
PRO
CONTRO
Studiano le esposizioni rare
Inefficaci nelle malattie rare
Studiano gli effetti multipli delle
esposizioni (es. fumo)
Se non sono storici consumano
molte risorse
Dimostrano le associazioni
temporali
Bias per perdite in follow up (dropout)
Minimizzano i bias nelle misura
delle esposizioni
Misurano l’incidenza della
malattia
CASE CONTROL STUDIES
Identify cases
Recruit control subjects without the diseases from
the same population
Test cases and controls for prior exposure to the
suspected risk factor
Analyse results
Gli studi di caso-controllo sono utili per investigare malattie
rare
CASE CONTROL STUDIES
Cigarette smoking and lung cancer (LC)
SMOKERS
NON SMOKERS
TOTALE
LC
SI
LC
NO
TOTALE
647 (a)
622 (b)
1269
2
27 (d)
29
649
1298
(c)
649
a x d 647x27
OR (Odds Ratio) = c x b = 622x2 = 14,04
Il rischio d’insorgenza di tumore al polmone è 14.04 volte più
alto nei fumatori rispetto ai non fumatori.
Doll and Hill BMJ 1950: 739-748
CASE CONTROL STUDIES
Esposti e non esposti a lavorazioni industriali tra pazienti con tumore
alla vescica e controlli
INDUSTRIA TUMORE SI TUMORE NO
SI
118
69
TOTALE
187
NO
257
299
556
TOTALE
375
368
743
OR= 118x299 = 1,99
257x69
I lavoratori dell’industria in esame hanno un rischio stimato 1,99
volte più alto di contrarre il tumore rispetto alla popolazione non
esposta che si assume avere rischio pari a 1.
STUDI SPERIMENTALI VS STUDI OSSERVAZIONALI
STUDI SPERIMENTALI
Esito
sfavorevole
Esito
favorevole
Farmaco
(a)
(b)
Placebo
(c)
(d)
STUDI OSSERVAZIONALI
Esito
sfavorevole
Esito
favorevole
Rischio SI
(a)
(b)
Rischio NO
(c)
(d)
FATTORE CONFONDENTE
FATTORE DI
ESPOSIZIONE
MALATTIA
FATTORE
CONFONDENTE
E’ un terzo elemento indipendentemente associato all’esposizione che
costituisce anche un fattore di rischio per la malattia
FATTORE CONFONDENTE
INFARTO
SI
INFARTO
NO
TOTALE
MOLTO CAFFE’
78 (a)
1322 (b)
1400
POCO CAFFE’
48 (c)
1352 (d)
1400
TOTALE
126
2674
1298
OR = (a x d) / (b x c) = 1,66
FATTORE CONFONDENTE
INFARTO
SI
INFARTO
NO
TOTALE
MOLTO CAFFE’
78 (a)
1322 (b)
1400
POCO CAFFE’
48 (c)
1352 (d)
1400
TOTALE
126
2674
2800
OR = (a x d) / (b x c) = 1.66 , 95 % CI =1.15÷2.40
L’intervallo di confidenza è una misura di precisione della
stima (e, quindi, deve contenere la stima)
FATTORE CONFONDENTE
INFARTO
SI
INFARTO
NO
TOTALE
MOLTO CAFFE’
78 (a)
1322 (b)
1400
POCO CAFFE’
48 (c)
1352 (d)
1400
TOTALE
126
2674
2800
…… un ricercatore scettico sul risultato osservato stratifica i
soggetti in fumatori e non fumatori …….
INFARTO SI
INFARTO NO
CONSUMO DI CAFFE’
CONSUMO DI CAFFE’
POCO
MOLTO
POCO
MOLTO
FUMATORI’
28
70
372
930
NON FUMATORI
20
8
980
392
TOTALE
48
78
1352
1322
FATTORE CONFONDENTE
FUMATORI
INFARTO
SI
INFARTO
NO
TOTALE
MOLTO CAFFE’
70 (a)
930 (b)
1000
POCO CAFFE’
28 (c)
372 (d)
400
TOTALE
98
1302
1400
OR=1
INC=98/1400=7%
NON FUMATORI
INFARTO
SI
INFARTO
NO
TOTALE
MOLTO CAFFE’
8 (a)
392 (b)
400
POCO CAFFE’
20 (c)
980 (d)
1000
TOTALE
28
1372
1400
OR=1
INC=28/1400=2%
FATTORE CONFONDENTE
…………ed ora non teniamo più conto del caffè ……
INFARTO
SI
INFARTO
NO
TOTALE
FUMATORI
98 (a)
1302 (b)
1400
NON FUMATORI
28 (c)
1372 (d)
1400
TOTALE
126
2674
2800
OR=3.69, 95% CI=2.41÷5.65
STUDI EPIDEMIOLOGICI
STUDI SPERIMENTALI (Clinici)
•Popolazione
•Campione
STUDI OSSERVAZIONALI (Epidem.)
Trasversali
Di coorte
(o longitudinali)
Caso-controllo
•Gruppi
•Randomizzazione
•Cecità
•Limiti temporali
•Limiti spaziali
Prospettici
Prospettici storici
EBM: opposizioni
La medicina è un’arte
Esperienza clinica ed intuizione rappresentano
valori irrinunciabili
Eccessiva
enfatizzazione
scientifiche
delle
pubblicazioni
Evidence Based Nursing
Per EBN si intende il processo per mezzo del quale
le infermiere e gli infermieri assumono le decisioni
cliniche utilizzando le migliori ricerche disponibili, la
loro esperienza clinica e le preferenze del paziente,
in un contesto di risorse disponibili.
Di Censo A., Cullum N., Ciliska D., Impmementing evidence based
nursing: some misconception [Editorial], Evidence Based Nursing
1998; 1:38-40
EBN: trasferimento delle conoscenze
FORMAZIONE
RICERCA
ESPERIENZA
E B N
PENSIERO CRITICO
PRATICA CLINICA
MIGLIORE
RISORSE
LINEE GUIDA
DEFINIZIONE
Le linee guida sono raccomandazioni di comportamento clinico,
elaborate mediante un processo sistematico, con lo scopo di
aiutare operatori e pazienti a decidere le modalità assistenziali
più appropriate in specifiche situazioni cliniche*
* Institute of Medicine
LINEE GUIDA
OBIETTIVI
 riduzione della variabilità dei comportamenti
 diffusione di nuove acquisizioni con notevole impatto positivo
sui pazienti
 diffusione di pratiche meno costose a parità di efficacia
 riduzione dei rischi per i pazienti
LINEE GUIDA
METODOLOGIA DI ELABORAZIONE
 LINEE GUIDA ESISTENTI
LINEE GUIDA
BANCHE DATI
 www.pnlg.it
 www.guideline.gov
 www.cdc.gov
 www.cma.ca/cpgs/
 htpp://Show.cee.hw.ac.uk/sign/home.htm
LINEE GUIDA
METODOLOGIA DI ELABORAZIONE
 LINEE GUIDA ESISTENTI
 GRUPPO DI LAVORO
LINEE GUIDA
GRUPPO DI LAVORO
 Operatori interessati
 Metodologi
(In assenza di conflitto di interessi)
LINEE GUIDA
METODOLOGIA DI ELABORAZIONE
 LINEE GUIDA ESISTENTI
 GRUPPO DI LAVORO
 FONDAMENTI SCIENTIFICI
LINEE GUIDA
FONDAMENTI SCIENTIFICI
Banche bibliografiche
Medline
Mbase
Cinahl
Cochrane library
Riviste di letteratura scientifica
Evidence Based Medicine
Evidence Based Nursing
LINEE GUIDA
METODOLOGIA DI ELABORAZIONE
 LINEE GUIDA ESISTENTI
 GRUPPO DI LAVORO
 FONDAMENTI SCIENTIFICI
 PARERE DEGLI ESPERTI
LINEE GUIDA
METODOLOGIA DI ELABORAZIONE
 LINEE GUIDA ESISTENTI
 GRUPPO DI LAVORO
 FONDAMENTI SCIENTIFICI
 PARERE DEGLI ESPERTI
 CONTENUTI
LINEE GUIDA
CONTENUTI
La linea guida deve essere chiara, concisa e contenere
applicazioni riproducibili
Attenzione agli aspetti organizzativi, gestionali ed etici
Le raccomandazioni dovrebbero essere distinte per “livello di
evidenza”
PIRAMIDE DELLE EVIDENZE
APPROCCIO
SPERIMENTALE
SR e MA
Revisioni sistematiche /
meta-analisi (studi di studi)
RCDBS
Studi Controllati Random.
in Doppio Cieco
Studi di coorte
APPROCCIO
OSSERVAZIONALE
Studi caso-controllo
Serie di Casi
Case-Report
Idee, Editoriali, Opinioni di esperti
Ricerca su animali
Ricerca in vitro
Le raccomandazioni sono divise per livelli di evidenza
I = studi randomizzati e controllati di grosse dimensioni, con
differenze statisticamente molto significative – buone
metanalisi
IIa = altri studi controllati randomizzati
IIb = studi sperimentali controllati non randomizzati
IIIa = studi osservazionali longitudinali e caso-controllo
IIIb = studi osservazionali di associazione
IV = studi di casistica senza controlli
V = parere di esperti
Evidence Based Nursing
Presupposti
•Capacità di decision making
•Capacità di pensiero critico
Un qualsiasi atto infermieristico è “evidence based”
quando è progettato, orientato al risultato e
confrontato con la ricerca.
IL PENSIERO CRITICO
E’ un’attività mentale intenzionale necessaria a
trasferire le conoscenze teoriche del nursing
all’esercizio professionale ed implica:
•Razionalità e fondatezza
•Riflessione
•Capacità ed atteggiamenti
•Pensiero creativo
•Conoscenze (cliniche e statistiche)
Evidence Based Nursing
A quali domande risponde?
• E’ giusto quello che sto’ facendo?
• Ci sono alternative a questo trattamento?
• Quali potrebbero essere le reazioni del
paziente?
• ecc.
DUBBIO
CONOSCENZE
Evidence Based Nursing
ATTENZIONE
Non confondete l’EBN con la ricerca !
La ricerca è la metodologia per accrescere le conoscenze di una
disciplina: è un’indagine sistematica intrapresa per scoprire
fatti o relazioni e raggiungere conclusioni usando un metodo
scientifico.
EBN: le fasi del processo
Conversione del dubbio in quesito clinico definito
Ricerca delle migliori prove di efficacia nelle banche dati
biomediche
Analisi critica
Integrazione nella pratica clinica e rivalutazione della
performance professionale
E B N
A review of current literature
(metodi e risultati di 16 studi)
Hospital Nurse Staffing and Patient Outcomes
Diane Heinz
Dimensions of Critical Carte Nursing; Jan/Feb 2004, Vol. 23 Issue 1, p.44-51
Obiettivo degli studi
Nurse staffing
Patient outcomes
•Mortality
•Length of stay
•Patient complication
EFFICACIA CLINICA DELL’ASSISTENZA
INFERMIERISTICA IN OSPEDALE
L’assistenza infermieristica se adeguata e qualificata riduce
gli eventi avversi e migliora la qualità di vita.
Hospital
nurse staffing and patient mortality, nurse burnout, and job
dissatisfation.
Aiken LH, ed altri
JAMA 2002 Oct 23-30;288(16):2040-1
Jack Needlman, ed altri
Nurse-
staffing levels and the quality of care in Hospitals
The New England Journal of Medicine 2002 n.22-346:1715-1722
Infermieri e mortalità dei pazienti
La presenza di infermieri specializzati, l’incremento del
rapporto infermieri/pazienti e la maggiore abilità degli
infermieri si correlano con una diminuzione del tasso di
mortalità.
Aiken LH …….Hospital restructuring: does it adversely affect care and outcomes? J
Nurs Admin 2000; 30(10):457-465.
Czaplinski PJ……The effect of staff nursing on length of stay and mortality. Med
Care 1998;36(12):1626-1638.
Bond CA ……Health care professional staffing, hospital characteristics, and hospital
mortality rates. Pharmacotherapy 1999;19(2):130-138.
Tourangeau AE……Nursing related determinants of 30-day mortality for
hospitalized patients.Canadian J Nurs Res.2002;33(4):71-88.
Aiken LH…….Hospital nurse staffing and patient mortality, nurse burnout, and
job dissatisfation. JAMA.2002.288(16):1987-1993
Infermieri e lunghezza della degenza
Alcuni studi hanno trovato in media un incremento della
lunghezza della degenza correlato ad un abbassamento del
rapporto numerico infermieri/pazienti
Czaplinski PJ……The effect of staff nursing on length of stay and mortality. Med
Care 1998;36(12):1626-1638.
Aiken LH ……..organization and outcomes of impatient AIDS care. Med
Care.1999;37(8):760-772
Amaravadi RK ……ICU nurse-to patient ratio is associated with complication and
resource use after esophagectomy. Intensive Care Med. 2000;26:1857-1862
Needleman J ……Nurse staffing levels and quality of care in Hospitals. N Engl J
Med 2002;346:1715-1722
Infermieri e complicanze
Molti studi hanno confermato una relazione inversa tra
numero di infermieri ed eventi avversi quali: cadute, errori
nella somministrazione dei farmaci, aumento dell’incidenza
delle ulcere da decubito.
Aiken LH…….Hospital nurse staffing and patient mortality, nurse burnout, and job
dissatisfation. JAMA.2002.288(16):1987-1993.
Dang D ……Postoperative complications:Does intensive care unit staff nursing make
a difference? Heart Lung 2002;31(3):219-228.
Blegan MA …. Nurse staffing and patient outcomes. Nurs Res 1998;47(1):43-50.
Kovner C …..Nurse staffing levels and adverse events following surgery in US
hospitals. Image:J Nurse Scholar.1998;30(4):315-321.
Pronovost PJ ….. Intensive care unit staffing and the risk of complications after
abdominal aortic surgery. Effect Clin Pract 2001; 4 (5):199-206
Needleman J ……Nurse staffing levels and quality of care in Hospitals. N Engl J
Med 2002;346:1715-1722
EBN E PRATICA CLINICA
DRAWING UP AND ADMINISTERING
INTRAMUSCOLAR INJECTIONS
A REVIEW
OF THE LITERATURE
Rodger, Michael A., King, Lindy, Journal of Advanced Nursing,
03092402, Mar 2000, Vol.31, Issue 3
EBN E PRATICA CLINICA
DRAWING UP AND ADMINISTERING
INTRAMUSCOLAR INJECTIONS
REVIEW OF THE LITERATURE
A
Definizione:
Le iniezioni intramuscolari costituiscono uno dei più
diffusi metodi per la somministrazione della terapia. In
letteratura sono descritte diverse tecniche di cui è
necessario approfondire le conoscenze per orientare la
pratica clinica
Rodger, Michael A., King, Lindy, Journal of Advanced Nursing, 03092402, Mar
2000, Vol.31, Issue 3
EBN E PRATICA CLINICA
DRAWING UP AND ADMINISTERING
INTRAMUSCOLAR INJECTIONS
REVIEW OF THE LITERATURE
A
Obiettivo:
Individuare, attraverso la ricerca bibliografica, i
principi che possano fungere da linee guida nella
preparazione e somministrazione della terapia
intramuscolare.
Rodger, Michael A., King, Lindy, Journal of Advanced Nursing, 03092402, Mar
2000, Vol.31, Issue 3
EBN E PRATICA CLINICA
DRAWING UP AND ADMINISTERING
INTRAMUSCOLAR INJECTIONS
REVIEW OF THE LITERATURE
A
Materiali e metodi:
La ricerca è stata condotta consultando Medline,
Cinhal, testi infermieristici.
Rodger, Michael A., King, Lindy, Journal of Advanced Nursing, 03092402, Mar
2000, Vol.31, Issue 3
EBN E PRATICA CLINICA
DRAWING UP AND ADMINISTERING
INTRAMUSCOLAR INJECTIONS
REVIEW OF THE LITERATURE
Risultati:
Organizzazione della conoscenze su:
•Sito di iniezione
•Lesioni associate alla somm.ne intramuscolare
•Selezione dell’ago
•Volume somministrato
A
EBN E PRATICA CLINICA
GUIDELINES FOR THE PREVENTION OF INTRAVASCULAR
CATHETER-RELATED INFECTION
CDC of Atlanta. August,2002
•Cat.1A: fortemente raccomandato per l’implementazione e fortemente
supportato da studi ben disegnati sperimentali, clinici o epidemiologici.
•Cat.1B: fortemente raccomandato per l’implementazione e supportato da
alcuni studi sperimentali, clinici o epidemiologici ed un forte razionale
teorico.
•Cat.C: richiesto da regolamentazioni federali.
•Cat.II: suggerito per l’implementazione e supportato da studi clinici o
epidemiologici suggestivi o da un forte razionale teorico.
•Problema irrisolto: non sufficienti evidenze
EBN E PRATICA CLINICA
GUIDELINES FOR THE PREVENTION OF INTRAVASCULAR
CATHETER-RELATED INFECTION
•Igiene delle mani (1A)
•Uso di tecniche asettiche durante l’inserzione (1A)
•Utilizzare gli arti superiori negli adulti (1A)
•Disinfezione del sito con Clorexidina al 2% - Iodofori – alcool 70%
•Evitare applicazione routinaria di antibiotici topici (1A)
•Sostituire il CVP ed ogni 72-96 (1A)
•Infondere le soluzioni contenenti lipidi entro 24 ore (1B)
•Completare le infusioni di sangue ed emoderivati entro 4 ore (1B)
CDC of Atlanta. August,2002
EBN E PRATICA CLINICA
GUIDELINES FOR THE PREVENTION OF INTRAVASCULAR
CATHETER-RELATED INFECTION
•Porre i tappi a tutte le estremità dei rubinetti non utilizzate (1B)
•Miscelare le soluzioni parenterali sotto cappa (1B)
•Utilizzare fiale monodosi ove possibile (II)
•Lavare routinariamente il CVP con Soluz. Fisiologica o con soluz. contenente
eparina (10 U.I./ml) nel caso in cui il CVP è stato usato per prelievo di sangue
(1B)
•Mancano evidenze sull’uso topico routinario di vasodilatatori
antinfiammatori per ridurre il rischio di flebiti (problema irrisolto)
ed
•Non utilizzare routinariamente filtri nelle linee di infusione al finne di
prevenire il rischio infettivo (1A)
CDC of Atlanta. August,2002
EBN E PRATICA CLINICA
Management of Short term Indwelling Urethral
Catheters to Prevent Urinary Tract Infections
Joanna Briggs Institute, vol.4 (1), 2000
EBN E PRATICA CLINICA
Management of Short term Indwelling Urethral
Catheters to Prevent Urinary Tract Infections
Definizione
Il cateterismo vescicale viene utilizzato nel 15-25% dei pazienti
ospedalizzati e puo’ rappresentare un rischio per lo sviluppo di
infezioni delle vie urinarie
Joanna Briggs Institute, vol.4 (1), 2000
EBN E PRATICA CLINICA
Management of Short term Indwelling Urethral
Catheters to Prevent Urinary Tract Infections
Obiettivo
Sintesi delle migliori evidenze disponibili nella gestione del
catetere vescicale
Joanna Briggs Institute, vol.4 (1), 2000
EBN E PRATICA CLINICA
Management of Short term Indwelling Urethral
Catheters to Prevent Urinary Tract Infections
Materiali e metodi
Ricerca nelle banche dati di revisioni sistematiche.
Joanna Briggs Institute, vol.4 (1), 2000
EBN E PRATICA CLINICA
Management of Short term Indwelling Urethral
Catheters to Prevent Urinary Tract Infections
Risultati:
Approfondimento delle conoscenze su:
•Cateterismo di breve durata
•Cateterismo in asepsi VS cateterismo puliito
•Cura del meato
•Sistema di raccolta
•Immissione nel sistema di raccolta di sostanze disinfettanti o antibiotiche
per la riduzione della batteriuria
Joanna Briggs Institute, vol.4 (1), 2000
EBN E PRATICA CLINICA
PROVE DI EFFICACIA DELLA GINNASTICA VESCICALE PRIMA
DELLA RIMOZIONE DEL CATETERE
Patelli M., Ruggeri M., Centro studi EBN Attività 2002:14-22
Risultati:
La ginnastica vescicale è una pratica inutile e dannosa
basata su un razionale smentito dalla fisiologia della
minzione
EBN E PRATICA CLINICA
DOES DRAWING UP TECNIQUE INFLUENCE
PATIENTS’ PERCEPTION OF PAIN AT THE
INJECTION SITE?
Rock D., Australian and New Zeland journal of Mental Health
Nursing, 2000, 9, 147-151
Risultati:
Non esistono differenze significative in termini di
percezione del dolore se si cambia o non si cambia ago
dopo aspirazione per la somm.ne i.m. di neurolettici
EBN E PRATICA CLINICA
NURSES’ PRACTICE NOT EVIDENCE BASED
Averis A.,Pearson A., Australian Nursing Journal Oct.2003, Vol. 11
Issue 4, p.22
Risultati:
Oltre 200 “important gaps” con l’evidenza in più di 20
aree di intervento infermieristico in Australia
EBN: perché?
I pazienti che ricevono interventi basati
sull’evidenza riportano risultati migliori dei pazienti
che ricevono un’assistenza di routine.
È eticamente irrinunciabile erogare interventi dei
quali sia stata dimostrata l’efficacia.
Interventi
efficaci
hanno
costo/benefici più favorevole.
un
rapporto
La ricerca si trasferisce più rapidamente rispetto
alla formazione nella realtà operativa quotidiana.
Testi consigliati:
"Metodologia della Ricerca Infermieristica" - McGraw-Hill;
Geri Lo Biondo-Wood Judith Haber; Edizione italiana a cura di
Julita Sansoni.
"Manuale per la ricerca infermieristica"; M.Fiamminghi, O.
Passera, A. Simmini; Casa editrice Ambrosiana.