Notes 02/2003

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Notes 02/2003
il giornale degli architetti della provincia di lecco
NOTES - n. 2 ottobre 2003 Spedizione in A.P. - 70% - Lecco - Iscr. Tribunale di Lecco n. 12/03 - Reg. Giorn. e Periodici del 1/10/2003
ottobre03
giornata mondiale
dell’urbanesimo
la casa digitale
architettura e contesto:
maestri a confronto
architetture sensoriali
e spazio relazionale
due concorsi: una speranza
intervista a Giosué Micheli
criteri di valutazione paesistica
n tes
ottobre03
Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e
conservatori della provincia di Lecco
Via Roma, 28
23900 LECCO
tel 0341 287130
fax 0341 287034
e-mail: [email protected]
Gli articoli firmati esprimono solo l’opinione
dell’autore. Non impegnano l’editore né la
redazione.
Stampato nel settembre 2003 da
Tipografia Commerciale
Via Ugo Bassi, 17 - Lecco
il giornale degli architetti della provincia di lecco
NOTES - n. 2 ottobre 2003 - Spedizione in A.P.-70%
- Lecco; Iscr. Tribunale di Lecco n. 12/03 - Reg. Giorn.
e Periodici del 1/10/2003
n tes
direttore responsabile
Ferruccio Favaron
Presidente Ordine Architetti di Lecco
direttore editoriale
Arnaldo Rosini
Segretario Ordine Architetti di Lecco
coordinamento editoriale
Tiziana Lorenzelli
redazione
Alfredo Combi
Guido De Novellis
Gerolamo Ferrario
Tiziana Lorenzelli
Arnaldo Rosini
editore
Ordine degli Architetti Pianificatori
Paesaggisti e Conservatori della
Provincia di Lecco
Presidente Ferruccio Favaron
Segretario Arnaldo Rosini
Tesoriere Carmen Carabús
Alfredo Combi
Consiglieri Davide Bergna
Massimo Dell’Oro
Gerolamo Ferrario
Elio Mauri
Massimo Mazzoleni
segreteria editoriale
Anna Acquistapace, Raffaella Oluic
progetto grafico e impaginazione
Daniela Fioroni
indice
2 giornata mondiale dell’urbanesimo
di Carmen Carabus
6 la casa digitale
di Tiziana Lorenzelli
10 architettura e contesto: maestri a confronto
di Guido De Novellis
12 architetture sensoriali e spazio relazionale
di Giulio Ceppi
14 due concorsi: una speranza
di Gerolamo Ferrario
18 intervista a Giosué Micheli
a cura di Notes
20 criteri di valutazione paesistica
di Elio Mauri
22 rubriche
a cura della Segreteria dell’Ordine
in copertina
Educatorium - Università di Utrecht (NL)
ARCH. REM KOOLHAAS
foto archivio De Novellis
Dalle testimonianze ricevute sembra proprio che il primo numero del
giornale sia stato accolto con interesse, non solo dagli architetti lecchesi
ma da tutti quanti hanno a cuore questo territorio, che pur con tutte
le contraddizioni che esprime, rimane uno dei piú belli del nostro
paese.
Nel bel mezzo della prima manifestazione della calura estiva sono
arrivati due provvedimenti destinati certamente a non passare
inosservati: l'ultima versione del Piano Territoriale della Provincia e la
Variante alle Norme di Attuazione del Piano Regolatore della cittá di
Lecco.
Ci eravamo resi disponibili a ripetere in sede locale l'esperienza fatta
in Regione per la predisposizione della nuova legge urbanistica.
Siamo stati invece chiamati in causa a giochi pressoché fatti.
Lo spazio che ci viene offerto è quello delle osservazioni.
Sinceramente visto l'impegno profuso in sede regionale e i risultati
raggiunti si sperava in qualcosa di piú.
Si è attivato un gruppo di lavoro esteso a tutte le professioni dell'area
tecnica che aderiscono ad ALPL per formulare osservazioni che spero
vengano prese in seria considerazione dai due enti interessati.
Nel frattempo il 25 luglio il ministro Urbani ha fatto approvare dal
Consiglio dei Ministri il disegno di legge quadro sulla qualità
dell'architettura, che dovrá ora affrontare i due rami del Parlamento.
Gli architetti italiani sin dal Congresso di Firenze del 1998 hanno
sollecitato una proposta di legge sull'architettura sul modello di quella
francese.
Questo provvedimento interviene finalmente per cercare di porre
rimedio alla profonda crisi che ha caratterizzato gli ultimi trent'anni
dell'architettura italiana, affrontando sul piano legislativo il problema
essenzialmente culturale della promozione della qualitá architettonica
e urbanistica del nostro paese.
Con i suoi incentivi concreti e bene orientati, puó determinare condizioni
favorevoli per il rilancio dell'architettura all'interno di un nuovo rapporto
tra progettualità contemporanea e tutela dei beni culturali.
E' lecito aspettarsi da una legge la risoluzione di una crisi le cui cause
sono tanto diffuse?
Quali risultati concreti possiamo aspettarci dalla proposta?
Sará finalmente possibile tutelare e valorizzare, nel rispetto della
memoria del passato come avviene nei paesi europei piú evoluti,
anche l'architettura moderna e quella contemporanea?
L'obiettivo di fondo presente nel testo del provvedimento è quello di
rilanciare e sostenere nel paese la crescente domanda di buona
architettura.
Buona architettura a cui corrispondano una maggiore qualità urbana
ed ambientale ma anche processi amministrativi veloci e trasparenti.
Per questo viene incentivato il ricorso ai concorsi di progettazione,
strumento poco utilizzato in Italia ma di cui vi è particolare bisogno
soprattutto per le opere e i lavori che piu' direttamente hanno un
impatto sul tessuto urbano.
Auguro al progetto di legge del ministro Urbani una maggior fortuna
di quelli dei suoi predecessori Veltroni e Melandri. Mi sembra peró
importante sottolineare che l'auspicata inversione di tendenza proposta
si possa attuare solo mediante il coinvolgimento degli operatori della
cultura, della professionalità e dell'imprenditoria direttamente interessati
nella realizzazione dell'opera architettonica, in stretta sinergia sia con
le scuole di architettura e gli ordini professionali che con gli enti locali
nell'ambito di specifici progetti o di accordi di programma quadro.
Ferruccio Favaron
1
C
PAESAGGIO
ostruire l'anima della città.
Significa sapere chi siamo, significa
capire cosa vogliamo, risposte che
provengono dallo "sfruttamento "delle
risorse che abbiamo nel territorio e dalle
caratteristiche comportamentali di chi la
abita. Accettare il nostro patrimonio
culturale come métissage e trasformarlo
in testimonianza da tramandare ai nostri
figli. Una città si può mostrare sia come
stereotipo classico, turistico, pittoresco,
etnico, oppure con l'altra faccia, quella
della crudeltà e dell'emarginazione.
foto ............................???????
L’applicazione delle nuove
procedure burocratiche per la
valorizzazione del territorio
8 novembre
giornata
mondiale de
l’urbanesimo
di Carmen Carabús
Ricordare questa data
significa coniugare
memoria e riflessione sui
temi urbanistici;
"pensare" la città non più
come luogo di potere di
una società ma come
luogo di svolgimento di
interscambio di attività socio economiche
dinamiche, flessibili ma integrate nel suo
paesaggio urbano.
Oggi il concetto di città è cambiato. Il
sistema di informazioni immediato e la
gestione delle stesse da parte di un
qualsiasi utente, dà la possibilità ad ognuno
di comunicare con il resto del mondo; ciò
condiziona le nostre vecchie abitudini; si
" naviga" con nuove energie e
contraddizioni e la nostra vita si evolve in
una città virtuale e invisibile che si
sovrappone alla fisionomia della città che
fisicamente abitiamo.
La realtà e l'effimero si amalgamano in
una unica dimensione, e il desiderio di
progresso completa un percorso
proveniente dall' origine stessa dell'uomo:
per costruire l'anima delle nostre città è
indispensabile capire le nostre esigenze
nel vivere quotidiano e canalizzarle verso
il futuro; bisogna anche rendersi conto che,
in ogni città, c'è un dentro e un fuori; per
esempio, Milano all'interno delle sue
tangenziali ha 2 milioni di abitanti che
raddoppiano se si considerano gli
agglomerati urbani adiacenti; è evidente,
quindi, che le esigenze di vita possono
variare notevolmente se, in una metropoli,
ci si limita ad esaminare il nucleo urbano
e non la conurbazione complessiva.
Lecco ha una dimensione ridotta di abitanti
e può, quindi, vantare una gestione
apparentemente più semplice; bisogna,
comunque, prevedere la sua crescita e la
sua trasformazione come fosse un
processo inarrestabile; quindi, l'estensione
che da Milano si verifica verso nord
diventando una sola conurbazione, una
megalopoli, potrebbe raggiungere Lecco?
Lecco ne è al confine ?
Prevedere e pianificare lo sviluppo della
città rappresenta, quindi, un compito
primario per addetti ai lavori ed
amministratori; eventi occasionali potrebbero costituire lo spinta ideale per "ripensare" e "guidare" la crescita della città.
Calando questo esercizio in una realtà
conosciuta, possiamo prendere come
esempio di evoluzione di città (valido per
analisi e discussioni, non certo per aprire
una discussione polemica) la prossima
costruzione del polo universitario di Lecco.
I sostenitori di questo insediamento hanno
avuto questa visione di città estendibile;
poiché la concentrazione di attività del
Politecnico di Milano stava diventando una
pressione negativa sulla città rispetto al
raggio d'influenza, si è pensato di creare
poli esterni così da rappresentare una
garanzia per uno sviluppo equilibrato fra
domanda e offerta. Gli studi possono
avvicinarsi alle realtà locali,
approfondendoli con ricerche focalizzate
al territorio di appartenenza degli utenti e
permettere al laureato l' inserimento più
immediato nella realtà lavorativa.
In questo momento, sono sul tavolo della
Amministrazione locale decisioni importanti
circa il progetto di costruzione del campus
dell'università; un intervento molto
importante per il rinnovo della nostra città;
si realizzerà un concorso progettuale che
per la città significherà un cambio non solo
fisionomico ma provocherà un impatto
importante nella vita quotidiana. Sarebbe
stato interessante che il dibattito avesse
dapprima privilegiato un'analisi circa
l'ubicazione ideale di una così prestigiosa
sede; l'urbanistica deve segnalare le
strategie e creare le basi per una buona
architettura. Ad esempio, (e qui parte
l'esercizio, al limite della utopia) si sarebbe
potuto rivedere la città nella sua
complessità; immaginare una città
universitaria ai piedi del Resegone, a
Falghera o alla Bonacina; immersa nel
verde, occasione per una valorizzazione
della fascia pedemontana; infatti,
"usurpando" uno spazio al bosco, si
sarebbe però data una forte spinta alla
città; avrebbe innescato un processo di
vera riflessione per l'intera città e di
revisione della sua viabilità, dei suoi
accessi, dei rioni e delle loro connessioni,
dei suoi fiumi come protagonisti del nuovo
disegno urbano.
Un bel progetto avrebbe eliminato la
demonizzazione di costruire ex novo in
una area nuova in quanto la costruzione
di una sede universitaria è sempre
un'occasione che impegna la intera
collettività e la nobilita.
Trasformare l'area dell'ex ospedale come
un parco urbano, attrezzato con una
biblioteca ed un centro ricerca di importanti
dimensioni ? Realizzare un collegamento
con una metropolitana sotterranea
aiuterebbe la realizzazione di una vera
città estendibile?
Se è primario solo il vantaggio della
centralità del luogo, la scelta dell'area
dell'ex Ospedale si presenta senz'altro
valida; dovrà essere l'architettura, quella
microurbanistica delle composizioni e delle
disponibilità a trasformare e gestire l'area
in modo tale da giustificarne la scelta e lo
sforzo che si deve affrontare per la
realizzazione di una struttura di grande
scala che nasce con poca possibilità di
crescita.
3
4
L'area del vecchio ospedale è immersa
nella città che pretende però che la vita di
tutti gli altri cittadini possa seguire con le
stesse garanzie; forse, sempre, rimarrà il
dubbio dell'ubicazione ideale.
La nuova sede universitaria sorgerà,
dunque, nell'area del vecchio ospedale; ci
si augura che la nuova progettazione non
debba tener conto del vecchio manufatto;
la demolizione è anch'essa un atto di
coraggio progettuale.
Passando da uno scenario locale ad uno
più internazionalmente conosciuto si può
sostenere che la giornata mondiale
dell'urbanesimo, guardando dall'altra parte
dell'oceano, può rappresentare
un'occasione per fare un accenno sul
concorso di progettazione, indetto per
ricostruire l'area occupata, fino all'11
settembre 2001 delle Torri gemelle a NY;
stato di fatto
a due anni di distanza dalla tragedia che
le ha distrutte, si sono conosciuti i risultati
di un concorso cui hanno partecipato
progettisti di livello internazionale; un
progetto importante, nel cuore di Manhattan
che riesce a far discutere sulla città.
Si tratta, infatti, di ricostruire l'anima della
città: quello che è, oggi, la memoria del
dolore risorgerà dalle ceneri grazie a una
costruzione con la quale Libeskind,
progettista autorevole, riesce a coniugare
la volontà di perdonare senza dover
dimenticare. Nel suo linguaggio progettuale
la forma si muove (e commuove) lasciando
il segno del suo percorso,come la vita
stessa; irregolare, sorprendente,
imprevedibile, gesto di amore e sofferenza,
inavvertitamente radicata in un sito che la
storia e il destino le hanno assegnato; il
nuovo progetto non sostituirà le Twin
Towers, ma le accompagnerà.
e progetto da CD
TECNOLOGIE
“L’
universo é infinito, ma é l'uomo con il suo
sguardo che lo restringe o lo allarga.
La differenza tra gli uomini é qui: ci sono approcci
- idee, comportamenti - che restringono il campo
visuale, altri che lo allargano”
Albert Hoffman
Viaggi Acidi, 1992
Paolo Bodega, Giulio Ceppi, Obelisco di luce 3M, Roma, 1999 - Progetto
di una scultura ambientale per il Giubileo dell'anno 2000, capace di
cogliere le qualitá cromatiche della luce e condensarle in effetti di
colore ed intensitá, proiettandole a terra per il passaggio dei pellegrini.
La sensibilitá odierna, irritata
dall'eccesso di grigiore artificiale,
sembra riscoprire le qualitá
profonde dell'architettura,
oltre gli stili e le accademie del
gusto, verso spazi artificiali dotati
di profonditá antropologica,
occasione di esperienze
sensoriali coscienti.
architetture
sensoriali
e spazio
relazionale
di Giulio Ceppi
Sistemi notazionali e
disegno sensoriale del mondo
Alle classiche qualitá hard del progetto, oggettive
e misurabili per quantitá, integriamo per complementarietá il progetto delle qualitá soft, relative e
soggettive, qualitative in senso profondo: la valorizzazione dell'aspetto sensoriale legato alla percezione soggettiva della luce e del colore di un
determinato ambiente, delle sue proprietá acustiche,
delle caratteristiche tattili e olfattive dei materiali e
delle finiture che lo compongono.
Non solo architetti e designer, ma anche artisti,
psicologi e neurologi hanno recentemente indagato
il tema delle qualitá sensoriali degli ambienti, evidenziando come la nostra cultura occidentale abbia
ridotto, con l'avvento del Moderno, la ricchezza
sensoriale del mondo.
Ma il progetto delle qualitá sensoriali é legato
inevitabilmente al problema della notazione delle
qualitá sensoriali stesse: come quantifico, misuro,
determino a monte ció che voglio poi ottenere a
valle, in quanto qualitá experita?
La difficoltá insita nel rispondere a questa domanda
dichiara la totale insufficienza del nostro bagaglio
strumentale di progettisti nel momento in cui affrontiamo il tema dell'aggettivazione delle qualitá sensoriali di un ambiente.
Se noi tutti abbiamo un'esperienza diretta e incarnata della sensorialitá, nel progettare dobbiamo
prevederne la restituzione attraverso dei mezzi di
rappresentazione. Siamo quindi consapevoli che
la rappresentazione dei sensi implica di necessitá
e per sua natura una riduzione della complessitá
del tutto, un processo di semplificazione rispetto
alla percezione diretta e fenomenica: ma d'altro
canto si dimostra cosí la volontá culturale di dilatare
e ampliare l'iter di progetto con una maggiore
riflessione sulle qualitá finali dell'architettura, sulla
sua "produzione".
Se i nostri sistemi di rappresentazione grafica,
tramite prospettive, assonometrie, proiezioni e
sezioni ci permettono un grandissimo e raffinato
controllo formale della realtá, assai poco ci aiutano
per tutto quanto coinvolge gli aspetti soft e soggettivi,
le qualitá legate alla percezione energetica e sensoriale del mondo.
Ma non saranno certo i sofisticatissimi programmi
di simulazione illuminotecnica o di emulazione
cromatica virtuale a dotarci di conoscenze progettuali specifiche: semmai il rischio dei nuovi media
elettronici é di renderci sempre piú impotenti sul
piano delle scelte, pur avendo ampliato il ventaglio
delle opzioni. Serve invece progettare strumenti
che siano la conseguenza di grammatiche consapevoli e incarnate, i filtri di esperienze corporali
coscienti.
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Nuove architetture sensoriali
Occorre progettare grammatiche sensoriali, rimpossessarci di strumenti che abbiamo forse perduto,
inventarne di nuovi, traslare da altri campi disciplinari, come la musica, la scenografia, la letteratura...
Non si tratta di apparire nostalgici, dichiarando
l'ennesima perdita di sensibilitá e di saperi passati,
ma semmai di attrezzare il nostro bagaglio tecnico
e culturale per affrontare quanto l'accelerazione
tecnologica ci impone, contrastando la piattezza
patinata e retinica di tanta architettura d'oggi.
Ma non é il controllo sensoriale totale, inteso come
iperconfezionamento estetico dell'architettura che
si vuole raggiungere: per qualitá sensoriali intendiamo un percorso che gestisca differenze e discontinuitá, che lavori per eccesso e per difetto,
ad alta e bassa definizione, capace di restituire
all'uomo la consapevolezza di essere un sistema
percipiente attivo e reattivo.
L'architettura sensoriale non é la tecnica subliminale
per il bagno nel gusto artificiale corrente, americanizzando l'ideale avanguardistico della GesamkunstWerk, dell'opera d'arte totale. Essa é semmai
forma di esperienza di una realtá complessa,
occasione di organizzazione aperta di modi e ritmi
non usuali: attenzione ai processi, non alle strutture.
Ricerca, non metodologia.
Anche la cittá diventa allora un ambiente da leggere
in termini di trasformitá (transformity), misurando
Mensa Leuci, Lecco, 2001 - Riqualificazione di uno spazio produttivo
con nuova destinazione a mensa aziendale: ampie partizioni in vetro
colorato giocano sulle temperature della luce e sulle sue trasparenze,
dotando lo spazio di profondità e dinamica percettiva.
gerarchie energetiche, cogliendone le entropie e
progettandone la compatibilitá reciproche.
Compito nostro é fare proprio quanto elaborato da
altri, da tutti, e restituirlo in forma spaziale, in un
racconto ambientale che si produca attraversandolo:
non interessa l'ammaestramento formale di tanta
architettura, l'idea di rappresentazione come riduzione della complessitá.
L'architettura é piuttosto ipotetigrafia, scrittura
fenomenologica, proiezione che si fa ricezione:
architettura non "per fare", ma "per organizzare".
Il disegno sensoriale del mondo é quindi la gestione
di un sistema aperto, fatto di interazione tra occasioni attive di ascolto, pratiche di notazione e scelte
forse invisibili a piú, ma che alludono a memorie
profonde che fanno di noi ció che siamo oggi, e
che saremo forse domani.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Paolo Bodega, Giulio Ceppi, Alberto Piancastelli, Grafiche Cola, Lecco,
1995 - Edificio industriale prefabbricato in cui gli elementi di copertura
e i piani di calpestio poggiano su un doppio sistema di travi, aumentando
la dinamica della percezione dello spazio e la libertá d'uso dei singoli
ambienti. Lame di luce scendono dalla copertura per tutta la lunghezza
della travatura.
• Virginio Bettini, Elementi di ecologia urbana, Einaudi, Torino, 1996
• Pier Luigi Capucci (a cura di), Il corpo tecnologico, Baskerville, Bologna, 1994
• Giulio Ceppi, I sensi differiti, in Domus 785, Settembre 1996
• Giulio Ceppi, Michele Zini (a cura di), Bambini, spazi, relazioni Edizioni Reggio
Children, 1998
• Derrick De Kerckhove, Brainframes-Technology, mind and business Bosch &
Keuning, Utrecht, Olanda (trad. it. Brainframes-Mente, tecnologia, mercato,
Baskerville, Bologna , 1993)
• Steven Holl, Juhani Pallasmaa, Alberto Perez-Gomez Questions of perception Phenomenolgy of architecture A+U, special issue July 1994, Tokyo
• Clino Trini Castelli, Antonio Petrillo, Il lingotto primario, Arcadia Edizioni, Milano,
1987
• Francisco Varela, Evan Thompson, Eleanor Rosch, The embodied mind. Cognitive
science and human experience, Mit Press, 1991, (trad. it. La via di mezzo della
conoscenza, Feltrinelli, Milano,1992)
S
TECNOLOGIE
Alina Capellino, Sistema audiovisivo
Politecnico di Milano, Laurea breve 2002/3,
Laboratorio Molinari-Lorenzelli
L’automazione domestica
nel presente
la casa
digitale
di Tiziana Lorenzelli
e uno dei compiti del progettista è quello
di perseguire l'innovazione
intuendo precocemente le trasformazioni
sociali e comportamentali degli individui
per rispondere meglio ai bisogni, è proprio
l'ambito domestico il luogo che maggiormente risente dei nostri mutamenti di stile
di vita, in quanto cuscinetto di ammortamento tra l'uomo in evoluzione e il mondo
esterno lavorativo e di interrelazione col
prossimo.
Le recenti innovazioni tecnologiche suggeriscono un ventaglio di idee quasi senza
confini: alveolari con caratteristiche estetiche e strutturali eccezionali, tessuti luminosi
a fibre ottiche, rivestimenti costituiti da
polimeri sottili, schiume poliuretaniche ad
alta densità che reagiscono al peso e alla
temperatura corporea adattandosi perfettamente alla forma e alla posizione del
corpo, pannelli compositi senza formaldeide, poliuretani saldati a radiofrequenza,
inchiostri profumati, fibre di poliestere,
maglie metalliche estensibili, gel a base
poliuretanica, tessuti con pigmenti fotosensibili, che modificano il colore con la luce,
pellicole in poliestere a controllo visivo,
che cambiano da trasparente a traslucido
a seconda del punto di osservazione, fibre
di lega di titanio e nylon per tessuti che
non si stirano, lampadine che riproducono
quasi fedelmente la luce solare, pellicole
da applicare sui vetri che sciolgono lo
sporco grazie alla luce solare (in commercio
in U.S.A. da quest'anno), robot per la pulizia
che se non si adatteranno all'arredo costringeranno quest'ultimo ad adattarsi di
conseguenza.
Nel concepire le abitazioni del prossimo
futuro ci si concentrerà maggiormente sul
contenuto tecnologico di gestione, di controllo e di comfort che sull'espressione di
nuovi linguaggi estetici; vivremo in abitazioni sempre più sotto l'egemonia informatica e ci troveremo nella necessità di progettare nuove tipologie di arredi che
integrino le tecnologie o che siano di corollario ad esse.
Climatizzazione, acustica, illuminazione,
sicurezza, sono alcune delle componenti
soggette al controllo e alla gestione intelligente, il cui punto focale è costituito da
nuovi prodotti informatici, visti come elementi di connessione e di accesso per
innumerevoli funzioni, legate alla casa, al
lavoro, allo svago. La casa si arricchirà di
radar, di telecamere, di monitor e il problema dei cavi rappresenterà il punto difficile
del progetto delle abitazioni e dell'arredo,
anche in presenza di alcune tecnologie
senza fili.
In sintesi l'arredo nell'immediato futuro, in
parte già accessibile e collaudato, si concentrerà sull'individuazione di nuovi prodotti, compatibili con il network informatico.
Il citofono diventerà un punto in cui ricevere
e dare informazioni, sarà dotato di telecamere ed avrà un collegamento diretto con
l'interfaccia portatile, da casa si potranno
controllare i bambini all'asilo e da fuori si
potrà controllare l'andamento domestico.
Le porte di ingresso saranno dotate di
comparti frigoriferi a chiusure digitali per
il ricevimento della spesa ordinata on line.
Si potranno progettare ad hoc i sistemi di
sicurezza e di risparmio energetico, le case
saranno dotate di interfacce programmate
per il completo ed efficace monitoraggio
di tutto l'ambito domestico interagibile da
ogni luogo. Attraverso la nostra interfaccia
portatile, che non sarà il telefono cellulare
ma un nuovo prodotto, controlleremo i figli,
l'illuminazione, l'oscuramento, gli elettrodomestici, l'impianto elettrico, l'irrigazione,
il condizionamento, la pulizia. Centraline
intelligenti saranno in grado di individuare,
mostrare e riparare eventuali danni ai sistemi.
Un esempio pratico di casa intelligente si
trova nel quartiere in costruzione EuroMilano, con oltre 900 unità abitative realizzate
con domotica My Home della Bticino messa
a punto attraverso la collaborazione con
un gruppo di aziende italiane che hanno
lavorato insieme per superare la barriera
dell'intercomunicabilità tra i propri sistemi.
Lo stile di vita relativo ad una di queste
abitazioni si può ipotizzare nel seguente
modo:
Avvicinati alla porta, dopo esserci assicurati
che il citofono- segreteria non contenga
messaggi, accediamo attraverso una serratura a lettura di impronta digitale. Contemporaneamente si accendono automaticamente le luci di benvenuto, si
inseriscono lo stereo o il programma televisivo preferito, si alzano le tapparelle e
si attivano i dispositivi secondo gli schemi
di programmazione progettati a monte
inseriti nella centralina, in modo che ogni
operazione risulti semplificata e che non
richieda più energia del semplice premere
un bottone quando serve.
Attraverso l'impostazione illuminotecnica
che prevede diverse accensioni, possiamo
cambiare scenari a seconda di umori e
Silvia Bassani Antivari, Zoccolino multifunzionale
Politecnico di Milano, Laurea breve 2002/3,
Laboratorio Molinari-Lorenzelli
Andrea Andreetta, Tappeto-divano acustico
Politecnico di Milano, Laurea breve 2002/3,
Laboratorio Molinari-Lorenzelli
9
10
funzioni, mentre nei locali
ciechi la variazione luminosa
è garantita dalle innovative
plafoniere concepite secondo
il sistema di illuminazione
variabile a regolazione automatica Sivra, che consente di
riprodurre intensità, colore e
dinamismo della luce solare.
Sempre con il proposito di
raggiungere l'estremo benessere vengono distribuiti
negli ambienti diffusori elettronici di oli essenziali per
un'aromaterapia personalizzata in attesa che la vasca
con idromassaggio a ultrasuoni inizi a riempirsi automaticamente alla temperatura
ideale.
è dotato di microtelecamere
della dimensione di un pulsante
di accensione, che permettono
il controllo on line dall'esterno,
oppure, attraverso i videocitofoni integrati che funzionano
da terminale, telefono e sistema di automazione domestica, si possono monitorare
le diverse stanze.
gli elettrodomestici, che
hanno perso la loro identità
di prodotti per assumere
Silvia Bernasconi, Totem da quella di terminali di servizi,
ingresso con sistema di depu- saranno programmati per
razione e ventilazione degli abiti
Politecnico di Milano, Laurea funzionare alle ore desiderate
breve 2002/3, e per trasmetterci, tramite sms,
Laboratorio Molinari-Lorenzelli dati inerenti il loro funzionamento se siamo fuori, potranno inoltre essere collegati direttamente
al centro assistenza della casa produttrice
che provvederà a riparare il danno eventualmente anche on line.
Ad esempio Bticino dispone di un vero
web server attraverso il quale si accede a
tutte le funzionalità di gestione e controllo
in locale e remoto. Con il pagamento di un
canone e dei soli costi vivi dell'invio dei
messaggi, il sistema My Home prevede
che attraverso il sito internet predisposto,
si possa accedere al proprio sistema domestico da un computer o da un cellulare
ed avere una mappa chiara e descrittiva
della situazione reale di tutte le apparecchiature connesse, con la possibilità di
intervenire, sempre on line, attivando o
disattivando gli impianti (tranne il solo
sistema d'allarme che per sicurezza può
essere inserito solo dal telecomando) o
monitorando le telecamere.
Tutto questo ci semplifica davvero la vita?
Senza dubbio sì, starà poi ai progettisti
rendere le interfacce sempre più fruibili e
friendly, compatibili con le necessità di
utenza allargata in un contesto di popolazione in cui la terza età rappresenta una
nicchia sempre più consistente.
E il forno che scarica le ricette da internet?
Il frigorifero che ordina direttamente il latte
on line o che ci avverte tramite sms
l'infausto messaggio che abbiamo lasciato
la porta aperta mentre ci troviamo ai Caraibi? Se l'effettiva utilità di questi servizi
ci fa sorridere, non dimentichiamoci che
se non ci fosse qualcuno che vola, magari
anche troppo alto, resteremmo tutti tragicamente ancorati al passato.
Il due ottobre prossimo la Fiera di Milano
ospita lo Smau, che anche quest'anno
dedicherà ampio spazio al tema della casa
intelligente. All'interno dell'attesa manifestazione sarà presente una mostra di progetti di laurea breve degli studenti di Disegno Industriale del Politecnico di Milano
che hanno affrontato questo tema.
Daniela Casagrande, Asciugabiancheria da bagno
Politecnico di Milano, Laurea breve 2002/3,
Laboratorio Molinari-Lorenzelli
GRP engineering
ITINERARI D’ARCHITETTURA
5
7
6
34
2
1
2
terra di confine tra Svizzera,
Germania e Francia
architettura e
contesto:
maestri a
confronto
di Guido De Novellis
ei riguardi dell’architettura di Jean
“N
Nouvel, è d’obbligo rifarsi ai termini
programmatici di una poetica più volte
enunciata dall’autore come esplicazione
di alcune perfomance divenute celebri:
impossibile non vedere i tentativi di
smaterializzare le superfici, o di ottenere
una sorta di dissoluzione-fusione tra
l’edificio e l’ambiente circostante, (…).
E tuttavia, a Lucerna, tutti questi mezzi
concorrono a un risultato fuori dal comune
a causa di una componente concettuale
per la quale, paradossalmente, questa
architettura così ricca di dettagli,
di tecnologia, di risorse ambientali sembra
più pensata che disegnata”
P. Nicolin (Lotus 107)
Nell'area di confine tra Basilea (CH), Weil
am Rhein (D) e Belfort (F), particolari condizioni culturali ed economiche hanno permesso il fiorire di numerose opere dei
maggiori interpreti dell'architettura dell'ultimo decennio. Mostri sacri quali Piano,
Tadao Ando fino a Zaha Hadid, hanno
voluto lasciare il proprio segno in questo
territorio. Sono edifici per la cultura, edifici
per il lavoro, nuovi modi di concepire gli
spazi. In ognimodo il dibattito tra edificio
e contesto trova nuovi spunti di lettura in
questo campionario di opere per molti versi
uniche.
1
2
1. LUZERN CULTURE AND CONGRESS CENTER (KKL), Lucerna CH, Jean Nouvel 1999
Il Centro culturale e congressuale di Lucerna, si affaccia sull'omonimo lago in una zona centrale
della città. Dal lago l'edificio domina lo skyline urbano ma il profilo orizzontale della copertura ne
ingentiliscono l'inserimento, lasciando intatta la vista sulle montagne alle sue spalle. L'edificio
comprende tre spazi funzionalmente e compositivamente caratterizzati, quasi tre navate che la lastra
di copertura e l'ardita tettoia in facciata rendono uniformi. Le tre parti sono: una sofisticata sala
concerti, uno spazio flessibile per varie attività ed infine una galleria d'arte con annessa caffetteria.
Il tocco di Nouvel si percepisce anche nella cura dei dettagli e delle finiture interne, soprattutto nel
foyer della sala concerti.
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2. FONDAZIONE BEYELER, Basilea CH, Renzo Piano
Per alloggiare la collezione Beyeler, Renzo Piano ha progettato un museo che pone come elemento
principale il legame diretto tra la contemplazione delle opere e la quiete, anche visiva, dell'ambiente
in cui è immerso. La struttura dell'edificio poggia su quattro muri rivestiti in pietra rossa e coperti
da un tetto piatto trasparente che contribuisce a dosare in maniera perfetta la luce all'interno delle
sale museali.
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3. TINGUELY MUSEUM, Basilea CH, Mario Botta
Collocata nella parte Est del parco "Solitude", a ridosso del tracciato autostradale e affacciata sul
Reno, la costruzione si misura con gli elementi del luogo. Il corpo più alto con il volume cilindrico
delle scale definisce una barriera verso l'autostrada, sul fronte opposto si aprono verso il verde
cinque navate formate da lame in muratura. Su di esse poggiano le caratteristiche travi reticolari
"a fuso" della copertura.
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4. SCHAULAGER, Basilea CH, Herzog e De Mouron
Gli architetti hanno voluto creare uno spazio assolutamente fuori dagli schemi canonici per il
Schaulager. Il loro obbiettivo era di progettare un contenitore dove potessero trovare spazio magazzini
per le opere d'arte moderna, ateliers di lavoro ed esibizioni pubbliche. Il tutto raccolto in un edificio
all'apparenza brutale, con le pareti perimetrali in cemento a vista e pietre con spaccature che rivelano
i serramenti. La facciata principale crea invece una piazza urbana coperta su cui si apre l'edificio.
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5. VITRA FACTORY, Weil am Rhein D, AAVV 1993
Vitra, la fabbrica di mobili, ha proposto ad una varietà di grandi architetti di progettare i suoi edifici
in un terreno vicino a Basilea, giusto al confine tra Germania, Francia e Svizzera. Il fatto che siano
presenti opere di Tadao Ando, Alvaro Siza, Nicholas Grimshaw e Zaha Hadid fanno del posto un
misto tra un distretto industriale ed un villaggio modello. L'edificio di Ando, primo lavoro fuori dal
Giappone, l'austero ed elegante centro conferenze è in aperto e deliberato contrasto con le linee
curve del museo del design di Gehry. All'interno della fabbrica si trova l'ardita stazione dei pompieri
della Hadid e il rigoroso edificio industriale di Siza.
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6. LF1, Weil am Rhein D, Zaha Hadid 1999
L'edificio è stato concepito più come elemento di paesaggio che seguendo un ordine geometrico
preciso. La sinuosa struttura in cemento armato sorge come una geometria fluida dal terreno del
parco che la accoglie, seguendo la rete dei sentieri circostanti: uno arriva da Sud, un altro sale dal
retro e diventa esso stesso copertura, mentre il terzo taglia diagonalmente attraverso l'interno
dell'edificio. Gli spazi principali, sala espositiva e caffetteria, nascono tra queste "linee di forza" e
permettono alla luce di entrare attraverso larghe vetrate in facciata. Serramenti e arredi interni
contribuiscono ad accentuare l'idea di movimento e di dinamicità.
7. NOTRE DAME DU HAUT, Ronchamp F, Le Corbusier 1950
"Il Surrealismo è la chiave di lettura di alcune opere tarde di Le Corbusier, soprattutto la chiesa di
Ronchamp (1950-54). Pragmaticamente l'edificio è semplice - una unica navata, due entrate laterali,
un altare principale in asse e tre cappelle in corrispondenza delle torri- costruito in "beton brut".
Formalmente e simbolicamente, comunque, questo piccola costruzione situata in cima alla collina,
è immensamente forte e complessa..." (M. Trachtenberg e I. Hyman, From Prehistory to PostModernism)
1
3
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7
l’INTERVISTA
Felix Claus & Kees Kaan, Amsterdam, quartiere di
Haarlemmerbuurt
Integrazione tra un edificio monumento nazionale e un intervento
di nuova progettazione
il conflitto tra il vincolo burocratico
e l’architettura di qualità alla luce
delle Linee Guida Regionali del
D.R.G. 8/11/2002 n. 7/11045
per la valutazone paesistica
intervista a
Giosué
Micheli
N
otes: Arch. Giosuè Micheli, Lei era
presente agli incontri organizzati
dall'Ordine degli Architetti sui nuovi criteri
di valutazione paesistica ed è intervenuto
con una sincera autocritica ma contemporaneamente con una precisa accusa
all'apparato Burocratico-Legislativo.
Ci vuoi chiarire il tuo pensiero?
“Sono da sempre profondamente convinto
che norme e vincoli non creano una buona
architettura e tanto meno un bel paesaggio.
Ritengo perciò che questo nuovo impegno
burocratico non farà altro che produrre
montagne di carta inutile con ulteriori
ricadute vincolistiche e normative,
creazione di nuovi "controllori" e altre
commissioni che dall'alto del loro potere
diranno ai progettisti cosa e come fare,
con grande dispendio d'energia e di tempo.
D'altra parte da trent'anni, se si escludono
gli ultimi tre anni in cui, per qualche verso,
si è verificata una certa inversione di
tendenza, il peso normativo vincolistico è
andato sempre crescendo a discapito
naturalmente della creatività progettuale.
E non mi pare che conseguentemente si
sia verificato un miglioramento
generalizzato del paesaggio, dell'ambiente
e meno ancora del prodotto architettonico
che risulta mediamente di basso livello
rispetto ad altri paesi dove il peso di norme
e vincoli è meno oppressivo”.
notes: Perché, secondo te, il peso
normativo-vincolistico ha influito
negativamente sugli architetti?
“Questa situazione normativo-vincolistica,
propriamente italiana, che dura ormai da
diversi anni, ha costretto i progettisti a muoversi in un campo dove l'impegno maggiore
è rivolto a interventi di questo tipo: restauro
conservativo di edifici vincolati spesso
senza valide motivazioni; ristrutturazione
di vecchi edifici di scarso o, a volte, nullo
valore artistico-architet-tonico; demolizione
e fedele ricostruzione dei vecchi edifici
spesso con il recupero e riposizionamento
dei vecchi elementi architettonici; nuova
edificazione in ambiti vincolati, per la
presenza di vecchi edifici o nuclei storici
o elementi naturali di pregio, con l'obbligo
di conformarsi ai criteri dell'architettura
locale usando quindi materiali costruttivi e
finiture esterne, tali da garantire un corretto
inserimento paesistico-ambientale nel
massimo rispetto dei connotati architettonici
prevalenti del tessuto edilizio esistente;
vale a dire edifici falso-antichi.
Operando in questo modo anche quando
un progettista si trova ad operare in zone
senza vincolo, non sviluppa sufficiente
conoscenza dei nuovi materiali e delle
nuove tecnologie ed in generale di una
nuova architettura, quindi finisce per
partorire quegli edifici "falso-antichi falsomoderni" che piacciono al pubblico e al
privato di cui è piena l'Italia.
notes: Quali sono le conseguenze?
“Semplicemente che:
a) La maggior parte degli architetti dopo
tentativi (tanti o pochi a secondo della
capacità di sopportare richieste spesso
umilianti degli Enti preposti, delle
Commissioni Edilizie, degli Esperti
ambientali, dei funzionari degli enti
superiori e soprattutto della necessità di
lavorare per vivere) scivolano lentamente
e spesso inconsciamente in una
progettazione rinunciataria in cui forme
e tecnologie innovative sono messe da
parte per lasciar posto a forme e tipologie
del passato;
b) La maggior parte dei progettisti rinuncia
a conoscere e sperimentare forme,
materiali e tecnologie nuove, perché
difficilmente accettabili con conseguente
mancanza di crescita culturale e
professionale;
c) La maggior parte degli architetti, privi
di una completa libertà di pensiero e
quindi di un'idea forte di partenza,
condizionati da norme e vincoli, finiscono
per partorire edifici già vecchi, di scarso
valore architettonico e il più delle volte
anche sgrammaticati rispetto al lessico
del passato.
d) La maggior parte dei tecnici comunali,
dei membri delle Commissioni Edilizie,
degli esperti ambientali, dei funzionari
degli enti competenti in materia, nati e
cresciuti in tale ambiente, sono
completamente incapaci di valutare i nuovi
progetti e le nuove tecnologie,
costringendo i progettisti, che ancora
nutrono desideri di nuovo, a partorire
mostri di compromesso.
e) Infine buona parte della gente e della
committenza, da sempre abituata a
vedere un'edilizia di tipo tradizionale, e
non educata gradualmente a vedere cose
nuove, non è in grado di capire, valutare
e quindi di accettare l'architettura
moderna.
D'altra parte anche nelle altre sfere della
politica e della burocrazia il più delle volte
il nuovo è accettato come un male
inevitabile”.
notes: Secondo te cosa si potrebbe o
dovrebbe fare per cambiare o migliorare
la situazione attuale?
Si dovrebbero verificare alcune condizioni
favorevoli; prima di tutto ci devono essere
bravi architetti, poi Amministratori e
Pianificatori illuminati e lungimiranti
coadiuvati da funzionari preparati che si
muovano nel loro ambito di competenza,
evitando, come spesso accade, di peccare
di onnipotenza. Infine, cosa più importante,
servono leggi chiare, certe e di facile
applicazione. Solo a queste condizioni gli
architetti potrebbero portare avanti la loro
idea che è pur sempre l'essenza del
progetto, senza doversi confrontare a più
riprese con una miriade di tecnici,
funzionari, esperti e commissioni, il più
delle volte fortemente condizionati dal
prodotto del passato e incapaci di valutare
un'architettura con contenuti d'attualità e
che per di più hanno il potere di
schiaffeggiare, umiliare, calpestare l'idea
progettuale con il triste risultato di produrre
aborti edilizi di cui è pieno il paese.
Solo così, poco per volta, si potrebbe
produrre un'inversione di tendenza tale
per cui gli architetti potrebbero riacquistare
quella capacità e genialità, propria del
nostro popolo, in modo di poter manifestare
senza vergogna l'orgoglio di essere
architetti del nostro tempo con l'impegno
di lasciar tracce della nostra generazione
e quelle che verranno!
15
G
PAESAGGIO
foto De Novellis
L’applicazione delle nuove
procedure burocratiche per la
valorizzazione del territorio
criteri di
valutazione
paesistica
di Elio Mauri
li incontri organizzati lo scorso maggio
dall'Osservatorio dell'Ordine Architetti
con il patrocinio ed il contributo della
Provincia di Lecco, sul tema della
valutazione paesistica dei progetti (d.g.r.
8/11/2002 n. 7/11045), sono stati presieduti
dal presidente arch. Ferruccio Favaron,
che ha illustrato l'attenzione che l'Ordine
Architetti ha dedicato ed ancor più intende
dedicare alle tematiche del Paesaggio.
Durante il ciclo di incontri l'arch. Anna
Rossi, responsabile dell'Unità Operativa
Piani e Programmi per la Valorizzazione
Paesistica, ha sottolineato il concetto base
che relaziona paesaggio e democrazia,
che intende i significati attribuiti non come
casualità, ma quale conoscenza e
consapevolezza. Lo spirito del
provvedimento consiste anzitutto nella
necessità di comprendere il paesaggio,
sperimentando la collaborazione tra
cittadini, amministratori e operatori.
L'arch. Ernesto Crimella, Dirigente Settore
Territorio della Provincia di Lecco, ha
discusso del Piano Territoriale di
Coordinamento Provinciale, quale Piano
Paesistico, individuandone caratteristiche
e orientamenti. Egli ha precisato come
l'applicazione della d.g.r. in discussione
riguardi porzioni assai ridotte del territorio
provinciale che si presenta per la massima
parte (90%) vincolato con esclusione quindi
dell'obbligatorietà applicativa. Crimella ha
inoltre illustrato i caratteri identificativi delle
varie parti del territorio provinciale.
Riguardo alle linee guida del PTCP in corso
di elaborazione, egli ha sottolineato
l'esigenza di ottemperare ai criteri di
redazione emanati dalla Regione in
proposito. Per quanto riguarda invece
l'obbligatorietà della carta dei vincoli per
ogni comune, ha ricordato la ricerca in atto
da parte dell'Amministrazione Provinciale
per estendere la superficie soggetta a
vincoli di tutela, con l'approfondimento dei
contenuti dei vincoli a carattere sistemico
quali quelli della Galasso, evidenziando il
criterio della tutela paesaggistica prevista
lungo le fasce stradali (300 m.). Ha
sottolineato come il concetto di
"perturbazione" dello stato di fatto porti ad
un periodo di turbolenza, quindi ad un
nuovo assetto. Ha poi concluso con
l'auspicio che i criteri di valutazione si
avvalgano preferibilmente di giudizi sintetici
qualitativi, piuttosto che a quelli quantitativi
espressi con coefficienti numerici.
L'arch. Aldo Marchi ha parlato delle
elaborazioni e delle procedure per acquisire
la valenza paesistica dei PRG Comunali.
Dalla relazione è emerso come il Piano
Regolatore Comunale con valenza
paesistica, essendo coerente con i piani
sovraordinati, risulta di maggior definizione,
e quindi per disposizione del Piano
Paesistico Regionale il paesaggio risulta
gestibile dal comune stesso. Gli esempi di
analisi paesaggistica territoriale alle varie
scale illustrati hanno mostrato la fattibilità
del percorso di coerenza dai piani
sovraordinati a quelli di dettaglio.
L'intervento dell'arch. Silvio Delsante ha
illustrato il quadro generale dei temi
riguardanti il quadro della Valutazione
Paesaggistica, che oggi trova un chiaro
ed efficace supporto culturale ed operativo
nella Convenzione Europea del Paesaggio
presentata per la sottoscrizione degli stati
membri del Consiglio di Europa il 20 ottobre
2000 a Firenze, sottolineando in particolare
come per "Paesaggio si designi una
determinata parte del territorio, così come
è percepita dalle popolazioni, il cui carattere
deriva dall'azione di fattori naturali e/o
umani e dalle loro interrelazioni". Inoltre
come "sia necessario garantire il governo
del paesaggio al fine di orientare ed
armonizzare le sue trasformazioni
provocate dai processi di sviluppo sociali,
economici ed ambientali".
La modernità del concetto di paesaggio
che ci perviene dalla convenzione europea,
porta di conseguenza ad una profonda
modifica dei ruoli degli attori che si
occupano della materia, verso forme
qualificate di buona progettualità delle
qualità dei futuri paesaggi, mediante un
processo che tenda a scelte aperte e
condivisibili.
Il seminario si è svolto con il coordinamento
dell'arch. Elio Mauri, vicepresidente
dell'Ordine Architetti il quale ha esposto a
titolo esemplificativo la formulazione di
indicazioni integrative per la metodologia
di valutazione paesistica proposta dalla
Regione, in particolare per le classificazioni
della d.g.r. che considerano di fatto ogni
intervento come evento perturbativo del
paesaggio, senza permettere di
considerare gli aspetti positivi e di
valorizzazione quando presenti nelle
proposte progettuali.
L'assessore provinciale al Territorio,
Pierfranco Mastalli, ha ribadito la necessità
di perseguire studi e sperimentazioni sul
paesaggio per giungere a valutazioni dello
stesso condivisibili da parte degli operatori
e dei cittadini in un quadro di crescita
culturale generale.
I presenti alla Tavola Rotonda, considerata
la positività dei risultati emersi dal ciclo di
seminari effettuati, hanno indicato l'utilità
del coinvolgimento, nelle forme che si
riterranno più opportune, dell'Osservatorio
dell'Ordine Provinciale Architetti all'ulteriore
processo di definizione del Piano Paesistico
Regionale
Da parte della Provincia, sempre con
modalità da definirsi, la realizzazione di
una concreta partecipazione dell'Ordine
Architetti nella formulazione in itinere del
Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale in corso.
A tal fine l'Ordine Architetti è stato sollecitato
a proseguire nell'esame concreto delle
situazioni sotto il profilo operativo che
riguardano i temi del paesaggio e più in
generale della sostenibilità delle
trasformazioni legate al nostro territorio,
con particolare attenzione ai compiti in
essere e futuri della Pianificazione di livello
comunale.
17
CONCORSI
Due concorsi che si pongono
come obiettivo centrale
la rivalutazione del ruolo e
dell’importanza che gli elementi
naturali, nello specifico
il lago e i corsi d’acqua,
devono avere nelle ipotesi di
trasformazioni urbane e territoriali
due concorsi:
una speranza
di Gerolamo Ferrario
L’
aspetto positivo di questi due concorsi
che hanno come tema il "progetto di
suolo" sta proprio nel fatto che considerano
questi luoghi naturali privilegiati (il lago, i
corsi d'acqua, la montagna) come veri e
propri materiali dell'opera architettonica.
Accomunati da una passata valenza di
motori economici nello sviluppo della città,
sottolineano che proprio nello scontro
dialettico tra "natura" ed "artificio" si sono
realizzati grandi capolavori della nostra
disciplina.
L'aspetto negativo è che, trattandosi di
concorsi di idee che non prevedono come
fine la effettiva realizzazione dell'opera,
esiste la quasi certezza che tutto si
esaurisca con la consegna dei premi e con
le congratulazioni di rito per i vincitori,
senza lasciare una traccia materiale e
concreta sul territorio e sul suo aspetto.
Allora l'auspicio, la speranza, la
sollecitazione da parte nostra è che
comunque tutto questo patrimonio di idee,
questo sforzo intellettuale per affrontare
due progetti difficili sia per il tema che per
il contesto, non diventi solo qualcosa da
archiviare e da dimenticare ma venga
concretamente usato. Che quindi il
contributo specialistico possa servire nella
stesura di tutti quegli elaborati a corredo
della nuova pianificazione urbana o almeno
possa avere una larga divulgazione per
coinvolgere la più vasta parte dell'opinione
pubblica su argomenti delicati e che
richiedono la massima concertazione come
le trasformazioni del territorio e la
valorizzazione dei suoi elementi naturali.
In conclusione un ringraziamento alle
Amministrazioni che hanno bandito questi
concorsi per la loro iniziativa non consueta
per la nostra Provincia e ai concorrenti per
la generosità dell'impegno nel confrontarsi
con due temi complessi che hanno richiesto
uno sforzo preliminare fatto di analisi
puntuali nonché di conoscenze storiche
e culturali dei siti su cui intervenire con
un progetto di trasformazione.
Progetto segnalato - Gruppo Costa
SCHEDA DEL CONCORSO
titolo
Concorso di Idee Vie d'acqua:
dal lago alla montagna
anno
2002
ente banditore
Comune di Lecco, settore Ambiente
e Pianificazione Territoriale
P.za Diaz 1 – Lecco
Progetto segnalato- Gruppo Muscogiuri
tipo di intervento
Riqualificazione urbanistica ed ambientale
nell'ambito del processo di Agenda 21 locale
finalizzato alla gestione sostenibile del territorio
e alla crescita della qualità urbana.
premi
Primo classificato:
Secondo classificato:
Terzo classificato:
E 12.000
E 7.000
E 4.500
partecipanti
n.10
Progetto segnalato- Gruppo Rossi
risultati
Segnalate quattro proposte che, pur nella loro
incompletezza, si sono rivelate più vicine agli
obiettivi del concorso e quindi meritevoli di un
particolare riconoscimento.
•CAPOGRUPPO: Fezzi Giulio
Componenti: arch. Michele Berutti,
Silvia Cazzaniga naturalista
•CAPOGRUPPO: Elisabetta Marta Rossi
Componenti: arch: L. Milani
Progetto segnalato - Gruppo Fezzi
•CAPOGRUPPO: Emilia Amabile Costa
Componenti: dott. F. Albani; arch. R. Anelli;
ing. P. Biscotti; arch.M. Brambilla;
arch.G.Cavalleri; A. Cipriani; arch. E.Dentis;
arch. M. Ferraresi
•CAPOGRUPPO: Marco Muscogiuri
Componenti: Gruppo Infrastrutture Sociali
Politecnico di Milano - Polo di Lecco;
arch. prof. G. Fiorese
19
20
SCHEDA DEL CONCORSO
titolo
Concorso di Idee per la realizzazione
di un attracco battelli con pontile
e zona rimessaggio sul lago di Lecco,
località Parè di Valmadrera
anno
2002
ente banditore
Gestione associata del Lario
e dei Laghi Minori,
con sede presso la Provincia di Lecco,
P.za Lega Lombarda, 4 – Lecco
Gruppo Gardella - 1° Classificato
tipo di intervento
Riqualificazione urbanistica ed ambientale della
sponda lacuale in località Parè
premi
Primo classificato:
Secondo classificato:
Terzo classificato:
E 5.000
E 2.000
E 1.000
partecipanti
n.12
risultati
•1 – CAPOGRUPPO:
arch. Alfredo Gardella - Milano
Componenti: Arch. Paolo Gardella,
Ing. Adriano Alderighi
Gruppo Locatelli - 2° Classificato
•2 – CAPOGRUPPO:
Ing. Piergiorgio Locatelli - Lecco
Componenti: Arch. Giorgio Proserpio
•3 – CAPOGRUPPO:
Arch. Nicola Gibertini - Lecco
Componenti: Arch. Daniele Borin,
Arch. Martino Matika,
Arch. Davide Luchetta
Gruppo Gibertini - 3° Classificato
letture
di Gerolamo Ferrario
musica
di Gerolamo Ferrario
Giancarlo Consonni
Ry Cooder-Manuel Galban
Edizioni Einaudi - 2003
genere: poesia
Cgd East-West- 2003
LUÌ
MAMBO SINUENDO
oltre cinque anni di distanza dal mitico "Buena
en noto a molti di coloro che stanno leggendo
B
Vista Social Club", Ry Coodrer ritorna sul luogo
per la sua attività di eminente docente della
A
del delitto e sforna un altro album di musica cubana
Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano,
Giancarlo Consonni è alla sua ennesima fatica
letteraria.
Dopo “Viridarium” e “Vùs” è uscita, sempre per i
tipi dell'Einaudi, una sua nuova raccolta di poesie
con il titolo di “Luì”. Il Luì è una creatura alata che
popola i cieli della nostra terra (Consonni è nato a
Merate nel 1943 e abita a Verderio ) nella nostra
vita quotidiana e rappresenta simbolicamente tutti
i temi di queste liriche che sono dedicate agli
elementi elementari della natura e del lavoro: alberi,
uccelli, macchine, colori.
Le nuove poesie, scritte non più in dialetto milanese
come in “Vùs” ma in un italiano essenziale e
minimale, ci raccontano, in poche righe e con
immagini fulminanti, la “geografia” e “l'urbanità” (in
fondo i temi essenziali della sua materia di
insegnamento e anche della nostra disciplina
professionale) di un mondo passato: il mondo rurale
e schietto della
Lombardia della sua
infanzia.
Un mondo che, lo
vediamo quotidianamente, sta fisicamente sparendo travolto dai ritmi odierni
sempre più vorticosi
e confusi verso mete
(di progresso, ma
sarà tale?) che neanche riconosciamo
più e che ci spingono
a voltarci indietro per
assaporare, almeno
per lo spazio di una
poesia, quei "profumi"
semplici di una vita
con minore complessità dell'attuale.
anni 50/60.
Questa volta si avvale della collaborazione non di
un gruppo di arzilli nonnetti, ma di un solo musicista,
altrettanto stagionato per altro, e cioè il leggendario
chitarrista Manuel Galbàn che, negli anni '60, militava nel gruppo cubano dei Los Zafiros.
Il grande Ry, antesignano del genere ethno-music,
ci ha ormai abituato a questi dischi di musica "non
convenzionale": per tutti si segnala e si consiglia,
per chi ama il genere, un memorabile album realizzato in collaborazione con il musicista hawaiano
Gabby Pahinui, coadiuvato da un gruppo di altri
musicisti locali, intitolato "The Gabby Pahinui Hawaiian Band-Vol. 1" pubblicato nel 1975 e ristampato
su CD nel 2000, tutto basato, ovviamente, sulla
musica tradizionale hawaiana.
Per tornare a "Mambo Sinuendo", l'inevitabile
paragone con il precedente "Buena Vista" è un po'
ingeneroso e proporlo è probabilmente anche
fuorviante. Sicuramente questo nuovo lavoro non
sottende un grande progetto culturale e commerciale come il precedente ma rappresenta, comunque, un lavoro dai suoni deliziosamente vintage
ricchi di un fascino elegante e a tratti irresistibile.
In definitiva, un album di "musica leggera", ma di
gran classe, gradevole e rilassante, ma anche ricco
del calore e dei ritmi della musica cubana, con
grandi duetti chitarristici
interpretato con la spirito
e la musicalità dell'epoca in una proposta
di musica "latina" intelligente e lontana anni
luce dalle insulse scimmiottature del genere
che, purtroppo, prolificano in questi anni.
TRACKLIST:
Drume negrita • Monte Adentro
• Los twangueros Patricia •
Caballo viejo • Mambo sinuendo
• Bodas de oro • Echale salsita
• La luna en tu miriada • Secret
love • Bolero sonnambulo •
Maria la o
21
22
segnalazioni culturali
di Tiziana Lorenzelli
50ª Biennale di Venezia
15 giugno / 2 novembre 2003
Giardini della Biennale - Arsenale
www.labiennale.org
L’opera con 18.000 pillole di Damien Hirst
L
Lo scorso 14 Giugno si è inaugurata la 50°
Biennale di Venezia diretta da Francesco
Bonami, in visione fino al 2 Novembre.
Il titolo di questa Biennale "Sogni e Conflitti, la
dittatura dello spettatore" invoca un momento di
mediazione tra il sogno puramente estetico e i
conflitti del mondo e del suo quotidiano e incita lo
spettatore a creare il proprio percorso e a riappropriarsi del controllo dell'immaginazione
nell'interpretazione delle opere esposte.
La rassegna focalizza l'attenzione sulle diversità
che compongono la realtà artistica contemporanea,
restituendone però una visione frammentaria di
difficile lettura, priva di quell'impatto che il visitatore
si aspetterebbe, perdendo l'opportunità di costituirsi
veicolo privilegiato per trasmettere le voci che più
di altre riescono ad evocare l'attualità attraverso il
messaggio artistico.
L'affluenza internazionale dei visitatori, la posizione
della manifestazione nel carismatico panorama
veneziano, l'autorevolezza dei padiglioni, le suggestive architetture come l'arsenale auspicherebbero
installazioni appositamente realizzate per contrastare e trarre dalla forza degli spazi potenza espres-
siva. Fa soffrire invece i veterani il vedere lo spazio
fortemente evocativo dell'arsenale frazionato attraverso la creazione di stand, dove l'assenza di opere
di particolare impatto e di un filo conduttore restituisce una visione complessiva da centro sociale.
Lo spazio istituzionale dei Giardini, reso più vivace
dalle mostre all'aperto, si apre con un'installazione
di tronchi d'albero su cui è appollaiata la setta
artistica Cof, è rallegrato dall'apparizione fugace
del clone su triciclo di Maurizio Cattelan e offre tra
le esposizioni a tema nazionali opere di artisti già
consacrati. Sebbene la visita dovrebbe essere
capillare, oltre al Padiglione Italia, segnalo il Padiglione Islanda, con la mostra "Acque in pericolo"
dell'artista Ruri, che a mio avviso riflette meglio di
altri preoccupazioni, sogni e speranze del vivere
contemporaneo usando la tecnologia come mezzo
poetico di riflessione.
Sempre ai Giardini, il Padiglione permanente
dell'Uruguay è dedicato interamente all'artista
naturalizzato lecchese Pablo Atchugarry che presenta l'opera "Sognando La Pace", una monumentale installazione di otto sculture in un'atmosfera
metafisica che concilia la meditazione.
l’esperto risponde
novità
di Gerolamo Ferrario
DOMANDA:
L’articolo (del numero precedente. Ndr) spiega che la
superficie dei boxes, fino alla concorrenza di 1/10 del
volume dell'abitazione di pertinenza, non è soggetta al
contributo, ma la Circolare Regionale 21 aprile
2000,n.24 sostiene che "tutti i parcheggi, pertinenziali
e non, anche quelli eccedenti la quota minima richiesta
per legge, sono gratuiti" e precisa che "la gratuità dei
parcheggi risulta rilevante anche ai fini del costo di
costruzione, incidendo sulla classe dell'edificio e sul
computo della superficie complessiva".
Desidererei pertanto un chiarimento in merito.
(arch. Roberto Spreafico)
a domanda fa riferimento alla ormai famosa
circolare della Regione Lombardia n.24 del 21
Laprile
2000 e intitolata "Seconda circolare
dell'Assessore regionale all'Urbanistica per
l'applicazione della Legge Regionale 19 novembre
1999 n.22, in tema di parcheggi,D.I.A., sottotetti e
P.P.A." .Tale circolare ha sollevato molte speranze
e illusioni e generato in pratica ulteriore confusione
sull'argomento parcheggi ma ha il valore di
un'interpretazione, anche se autorevole, un parere
fornito dall'allora assessore regionale Avv. Giuliano
Sala che poi è stato drasticamente smentito, ad
esempio, da una sentenza del Consiglio di Stato
del 2000.
Il mio parere, ribadendo quanto espresso nel
precedente articolo, è che fino alla concorrenza
ella misura quantità minima obbligatoria per legge
(1 mq. ogni 10 mc. di volume dell'unità immobiliare
di pertinenza) la superficie destinata a parcheggio
non è soggetta al pagamento del costo di
costruzione e neppure deve essere inserita nel
calcolo per la determinazione della classe
dell'edificio. La parte eccedente può usufruire dello
stesso trattamento solo con la presentazione da
parte del concessionario di un atto di vincolo
unilaterale da trascrivere nei registri immobiliari
che garantisca la pertinenzialità del parcheggio con
le relative unità immobiliari.
Per chi volesse farsi una propria opinione addentrandosi
nella giungla legislativa che riguarda i parcheggi, concludo
con un elenco ,sicuramente non esaustivo, di leggi,
sentenze, circolari sull'argomento:
- Legge 24 marzo 1989, n.122 (c.d. Tognoli)
- Legge Regionale 19 novembre 1999, n.22
- Circolare Regionale 6 dicembre 2999, n.60
- Seconda Circolare Regionale 21 aprile 2000, n.24
- Sentenza TAR Lombardia, Sez. II, 23 marzo 1999 n.914
- Sentenza Consiglio di Stato, sez. V, 24 ottobre 2000,
n.5676
- Circolare ANCI n.2, prot. 20/01/GP/GT del 9 gennaio
2001
NOTIZIE INARCASSA
cadenze Inarcassa connesse alle varie forme di condono.
S
Gli architetti che avessero aderito a talune forme di
condono: integrativa semplice o concordato per gli anni
pregressi (non il condono tombale che non aumenta gli
imponibili) e che comportano incrementi del reddito o del
volume d'affari professionale per gli anni dal 1997 al 2001,
sono tenuti ad integrare anche i contributi previdenziali che
scaturiscono dai maggiori imponibili con le percentuali di
contribuzione in vigore negli anni interessati. La regolarizzazione deve avvenire entro 60 giorni dalle scadenze previste
per le sanatorie fiscali.
Per maggiori ragguagli, sul sito Inarcassa tra le news (Istruzioni
per beneficiare delle sanatorie fiscali) sono indicati dettagliatamente gli adempimenti da eseguire.
Scadenze Inarcassa ordinarie. Scade il 31 dicembre, il termine
per effettuare i conguagli di contribuzione soggettiva ed
integrativa sul reddito professionale e volume d'affari 2002.
Chi avesse omesso la comunicazione del reddito professionale
o del volume d'affari 2002 che doveva essere eseguita entro
il 31.8.2003, potrà effettuarla entro il 31.1.2004 beneficiando
di una sanzione ridotta (7,5% del contributo soggettivo
minimo anziché 15%). Se la regolarizzazione avviene in breve
termine, consente l'emissione dei MAV di conguaglio per il
31.12.2003 altrimenti dovrà provvedervi direttamente
l'interessato.
Convenzione per finanziamento agevolato. Sempre Inarcassa
ha istituito un servizio di finanziamento convenzionato con
Banca Popolare di Sondrio finalizzato all'anticipo su committenze su incarichi professionali ricevuti oppure all'avvio di
studio professionale (con un massimo di E 15.000 per
attività
individuale e E 45.000 per studio associato).
Anche in questo caso maggiori dettagli sono contenuti nel
sito sotto Finanziamento On-line.
23
24
concorsi premi corsi
bacheca
L'Ordine degli Architetti di Lecco e Europaconcorsi, hanno
stretto un accordo che consente a tutti gli iscritti che ne
faranno richiesta di usufruire gratuitamente EC-PRO: un
pacchetto servizi estremamente diversificato che oltre fornire
i bandi integrali dei concorsi e delle gare di progettazione
bandite in Italia e all'estero, informa su nuove possibilità di
lavoro, nuovi corsi di formazione, risultati dei concorsi di
progettazione. L'attivazione di EC-PRO è stata offerta all'Ordine
gratuitamente fino alla fine di dicembre 2003. Dopo tale data
l'Ordine, in base al riscontro ottenuto ed alla richiesta
economica da parte di Europaconcorsi, deciderà se proseguire
l'iniziativa.
Per usufruire di questa opportunità sarà sufficiente collegarsi
con l'indirizzo internet:
http://www.europaconcorsi.com/OALC e compilare un
semplice form d'iscrizione
Offerti abbonamenti 2004
Sono in fase di definizione e di prossima pubblicazione due
nuovi Concorsi di architettura, banditi dal Comune di Lecco:
"CONCORSO DI IDEE: CITTA' DEL DIVENIRE: AREA EX PICCOLA
VELOCITÁ"
"CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE
DI CINQUE PIAZZE DEL COMUNE DI LECCO"
Per informazioni aggiornate e dettagliate sui bandi, relativi
tempi e scadenze, gli interessati alla partecipazione possono
contattare la Segreteria dell'Ordine o direttamente il Comune
di Lecco.
Agli iscritti all'Ordine Architetti di Lecco sono state riservate
particolari condizioni di abbonamento alle riviste:
• LOTUS Int. (4 numeri)
o 76 anzichè o 86 (prezzo di copertina 27)
• NAVIGATOR (3 numeri)
o 34 anzichè o 39 (prezzo di copertina 17)
• LOTUS + NAVIGATOR al prezzo di o 99
• ABITARE (11 numeri)
o 48 anzichè o 73.70
• COSTRUIRE (12 numeri)
o 43.70 anziché o 67.20
• CASE DA ABITARE (10 numeri)
o 26 anziché o 37
• COSTRUIRE IMPIANTI (11 numeri)
o 45 anziché o 68.20
Le richieste di sottoscrizioni possono essere trasmesse
direttamente alla Segreteria dell'Ordine.
AAA Cercasi Offresi
Sono disponibili presso la Segreteria
dell’Ordine numerosi Curriculum di persone
che offrono collaborazione.
IMPORTANTE:
In riferimeto all'iniziativa della stampa del tesserino
professionale si sollecitano gli iscritti che non
l'avessero ancora fatto ad inviare la foto tessera
Ulteriori aggiornamenti e notizie sono consultabili
sul sito dell’Ordine
www.lc.archiworld.it
Valmadrera (Lecco) via xxv Aprile, 74 www.eluce.it - tel. 0341583150 fax 0341 583150
Milano via Borgonuovo, 5 - tel. 02 862721 fax 02862721
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Valmadrera via della Pace tel. 0341 207000
Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e
conservatori della provincia di Lecco

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