Editoriale 4/2014
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Editoriale 4/2014
editoriale Ciao Chris, artista e amico uesto è l'editoriale che non avrei voluto scrivere. A metà luglio, il nostro grafico, Chris Carpi, ci ha improvvisamente lasciati, dopo una fulminante malattia. Con lui tramonta anche una stagione felice per la rivista Terzaetà: si chiude un sodalizio i cui risultati sono stati sotto gli occhi di tutti. Sarà difficile ricomporre un'alleanza così stretta tra le ragioni della bellezza e quelle della necessità. Perché Chris non era semplicemente un grafico, era un artista. Le pagine che componeva erano esplosioni di colore, erano visioni, suggerimenti, emozioni. Al rigore e all'inventiva della scuola di Max Huber da cui proveniva e a cui rimase sempre fedele, univa un temperamento passionale e impulsivo che si traduceva in tratti originali sulla pagina e in... colossali litigate con chi osava metterne in discussione i principi. Eppure, alla fine di confronti anche aspri dove la genialità talvolta sconfinava nella testardaggine e nella tentazione del rifiuto, si arrivava sempre a una soluzione e non si trattava di un compromesso – lui era l'uomo del bianco o del nero, il grigio mai – ma semplicemente del risultato migliore. Così quelle pagine colorate e quelle copertine così armoniose erano a volte il frutto rappacificato di battaglie che approdavano sempre alla sintonia. Potevano essere diverse le esigenze della redazione e quelle del grafico, ma il gusto era lo stesso e perfettamente combaciante l'idea di rivista che avevamo in mente. Un "magazine" culturale, come vetrina dei gusti di un'anzianità profondamente cambiata, non più schiava del bisogno, più attenta alle ragioni del superfluo. Un'anzianità informata e partecipe di una realtà globale; che viaggia, legge, vuole informarsi e divertirsi e mostra nel ricambio Q generazionale le ragioni di questo cambiamento. Chris Carpi era su questa strada, sempre avanti nel cogliere novità nel campo delle tendenze e nel tradurle sulla pagina; lui stesso nuovo anziano – avrebbe compiuto a dicembre 65 anni – che amava profondamente i grandi anziani, i noss vecc, come li chiamava, ma aveva dell'invecchiamento un concetto dinamico e anticonformista, impertinente e libertario. Era noto nel mondo ticinese per le sue sortite contro l'establishment politico e istituzionale, come nella stampa di francobolli “d’autore” che lo vide coinvolto in un caso giudiziario con la Posta, o nella ideazione (con Fredy Conrad) e pubblicazione del libello La repubblica di Olk, rilettura satirica della storia svizzera. Ma era eclettico negli interessi: grafico, editore, autore, conoscitore della filosofia medievale, al punto di aver pubblicato una straordinaria Tabula Magna venduta a molte biblioteche nel mondo; appassionato di astronomia, cultore e lettore di Dante, di cui conosceva a memoria il Paradiso. Chris Carpi sapeva essere anche testardo fino all’esasperazione, polemico, irriverente ed eccentrico, ma aveva il talento del professionista, la passione del rivoluzionario e la stoffa dell'artista. Così, quando l'ho visto preparato per il sonno eterno come una rock star, con gli occhiali scuri e le scarpe da ginnastica, ho pensato che lui era lì, ma anche altrove, insieme agli altri morti "giovani" della nostra memoria collettiva. Mi piace pensarlo che scherza con il folletto di Amadeus, fa la corte a Marylin o disegna un logo per il caffè in paradiso: a pensarlo morto, in silenzio e in riposo, proprio non ci riesco. Mariella Delfanti ASSOCIAZIONE TICINESE TERZA ETÀ terzaetà 3