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Comunità islamiche in Italia
Identità e forme giuridiche
Comitato Scientifico
Prof. Carlo Cardia, Università degli Studi Roma Tre
Prof. Giuseppe Dalla Torre, Libera Università Maria SS. Assunta, Roma
Prof.ssa Pierangela Floris, Università degli Studi di Cagliari
Prof. Paolo Cavana, Libera Università Maria SS. Assunta, Roma
Prof.ssa Erminia Camassa, Università degli Studi di Trento
Comunità islamiche
in Italia
Identità e forme giuridiche
a cura di
Carlo Cardia e Giuseppe Dalla Torre
G. Giappichelli Editore – Torino
© Copyright 2015 - G. GIAPPICHELLI EDITORE - TORINO
VIA PO, 21 - TEL. 011-81.53.111 - FAX 011-81.25.100
http://www.giappichelli.it
ISBN/EAN 978-88-348-4890-6
Pubblicazione finanziata con il Progetto nazionale PRIN 2009 dal titolo: “Islam e comunità musulmane in Italia. Status giuridico, realtà socio-economica, problematiche
d’integrazione”.
La Ricerca, coordinata dal prof. Carlo Cardia, è stata realizzata (2011-2013) da tre
Unità di ricerca: Univeristà di Roma Tre - Università di Cagliari (1a Unità), Università
di Trento (2a Unità), Università LUMSA-Roma (3a Unità).
Stampa: Stampatre s.r.l. - Torino
Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/
fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della
legge 22 aprile 1941, n. 633.
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da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108,
20122 Milano, e-mail [email protected] e sito web www.clearedi.org.
INDICE
pag.
PARTE I
SAGGI E ANALISI
CARLO CARDIA
LE RAGIONI DI UNA RICERCA. LE ORIGINALITÀ
DELL’ISLAM, LE DIFFICOLTÀ DELL’INTEGRAZIONE
1. Le ragioni e il metodo di una ricerca
2. Galassia islamica e sue articolazioni. Mimetismo ed evoluzione delle
forme giuridiche
3. Libertà di culto. Moschee, Imam
4. Tradizione islamica e società. Famiglia, adozione, separazione tra i
sessi
5. Segue. Rapporti di lavoro e mondo della finanza
6. Islam e ordinamento italiano. Gradualità di confronto, rapporti con
il Ministero dell’Interno
7. Federazione islamica o frantumazione
8. Difficoltà per un traguardo sistemico. Il miraggio dell’Intesa
GIUSEPPE DALLA TORRE
CONSIDERAZIONI SULLA CONDIZIONE GIURIDICA
DELL’ISLAM IN ITALIA
1. Premessa
2. L’art. 1 dello Statuto albertino e il diritto coloniale
3. La peculiare situazione giuridica dei territori italiani ancora soggetti
all’impero austro-ungarico
4. La legislazione ecclesiastica del fascismo
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VI
Indice
pag.
5. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica nella Costituzione repubblicana
6. La condizione giuridica attuale dell’Islam
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PAOLO CAVANA
ISLAM E SISTEMA DELLE FONTI IN ITALIA
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1. La condizione dell’Islam in Italia
2. Il sistema delle fonti del diritto ecclesiastico in una fase di transizione
3. L’assenza di un’intesa con lo Stato e suoi effetti sulla condizione delle comunità islamiche
4. Le fonti vigenti applicabili alle comunità islamiche
5. Proposte de jure condendo. Il progetto di legge generale sulla libertà
religiosa e l’applicazione del diritto comune
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PIERANGELA FLORIS
COMUNITÀ ISLAMICHE E LACUNE NORMATIVE. L’ENTE
CHE NON C’È: L’ASSOCIAZIONE CON FINE DI RELIGIONE
E DI CULTO
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1.
2.
3.
4.
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88
Introduzione. Figure religiose e lacune di normazione
Tra enti ecclesiastici ed enti non profit: le figure ponte
L’associazione con fine di religione e di culto. Tratti identitari
Ipotesi di disciplina
RITA BENIGNI
LE ORGANIZZAZIONI MUSULMANE
A DIMENSIONE NAZIONALE.
ASSETTO GIURIDICO ED AZIONE, TRA MIMETISMO,
EMERSIONE DEL CARATTERE CULTUALE,
RAPPRESENTATIVITÀ DI UN ISLAM ITALIANO
1. L’associazionismo islamico in Italia tra pluralità di azione e mimetismo istituzionale
2. Le organizzazioni islamiche di religione e di culto a dimensione nazionale. Status giuridico e realtà materiale
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Indice
VII
pag.
3. Segue. Una realtà in movimento tra celamenti, emersione del carattere cultuale, vecchie e nuove istanze di rappresentatività dell’Islam
italiano
117
ERMINIA CAMASSA
CARATTERISTICHE E MODELLI ORGANIZZATIVI
DELL’ISLAM ITALIANO A LIVELLO LOCALE:
TRA FRAMMENTARIETÀ E MIMETISMO GIURIDICO
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1. I mutamenti in corso
2. Dall’immaginario monolite al mosaico reale: aspetti di una religione
frammentata
3. La scelta delle forme organizzative a livello locale e il mimetismo giuridico: scelta consapevole o necessitata?
3.1. Scarse risorse e semplificazione: le associazioni non riconosciute
3.2. L’accesso ad un favorevole regime fiscale: le ONLUS
3.3. Un’importante deroga urbanistica: le APS e i luoghi di culto
3.4. Dall’Al-waqf al-Islami alle fondazioni: la titolarità degli immobili
4. I rapporti tra organizzazioni e comunità locali, nazionali e intermedie
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SILVIA ANGELETTI
LE ATTIVITÀ DELLE COMUNITÀ ISLAMICHE
A LIVELLO LOCALE.
ALCUNE CONSIDERAZIONI
ALLA LUCE DEI RISULTATI DELLA RICERCA
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1. Le Comunità islamiche in Italia tra società e diritto
2. Le sale di preghiera e le pratiche di culto
2.1. Gli operatori religiosi nei centri islamici
2.2. La diffusione dell’Islam e i rapporti con le altre confessioni religiose
3. L’osservanza dei precetti islamici: macellazione halal e sepoltura rituale
3.1. La macellazione rituale
3.2. La sepoltura islamica
4. L’assistenza religiosa nelle strutture segreganti
5. Attività di carattere solidaristico, umanitario, culturale e ricreativo
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VIII
Indice
pag.
FRANCESCA OLIOSI
LA QUESTIONE DEI LUOGHI DI CULTO ISLAMICI
NELL’ORDINAMENTO ITALIANO:
ALLA RICERCA DI UN PORTO SICURO
175
1. Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
Una piccola premessa
2. I punti cardinali: libertà religiosa e luoghi di culto nelle fonti
2.1. La Costituzione e il diritto garantito “a tutti” di libertà religiosa
2.2. Le leggi ordinarie: il concetto di “attrezzatura religiosa”
2.3. Il mosaico della legislazione regionale: la geometria variabile del
diritto di libertà religiosa
3. I Venti contrari
3.1. Moschee e non: questioni oltre il problema definitorio
3.2. I centri islamici: luoghi di promozione sociale o di culto?
3.3. Il titolo di utilizzo degli immobili: proprietà, locazione e temporaneo utilizzo gratuito
4. Una rotta possibile
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207
MATTEO CARNÌ
ISLAM E MINISTRI DI CULTO
211
1.
2.
3.
4.
Islam e categorie occidentali
I ministri di culto nell’ordinamento giuridico italiano
I ministri di culto nell’Islam: la nozione di imam
I ministri di culto islamici tra iniziative de iure condendo e diritto
comune vigente
4.1. Segue. Le bozze di Intesa
4.2. Segue. Le proposte della CO.RE.IS
4.3. Segue. Gli imam nel parere del Comitato per l’Islam italiano
4.4. Segue. L’assistenza spirituale
5. La formazione degli imam in Italia tra immigrazione ed integrazione
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Indice
IX
pag.
JACOPO PACINI
LE RELAZIONI DEI CENTRI ISLAMICI
CON ENTI ED ISTITUZIONI LOCALI
1. Premessa
2. Le iniziative delle istituzioni territoriali per l’integrazione delle Comunità islamiche
3. Le strategie relazionali per la costruzione di edifici destinati al culto
islamico. Alcune esperienze a confronto
4. Pratiche alimentari e prestazioni sanitarie. Le risposte degli enti locali
alle istanze identitarie delle Comunità islamiche
MARIASSUNTA COZZOLINO
PROFILI D’INCLUSIONE E INTEGRAZIONE
FINANZIARIA DEI MIGRANTI MUSULMANI
TRA MIGRANT BANKING E FINANZA ISLAMICA.
INIZIATIVE GOVERNATIVE E PRASSI BANCARIE
IN ITALIA ED IN EUROPA
1. Introduzione
2. Profili d’inclusione finanziaria
2.1. Le iniziative governative
2.2. Il Migrant Banking nelle prassi bancarie: a) Il ruolo della Banca
d’Italia e dell’ABI
2.3. Segue. b) Iniziative di singole banche: una sintetica rassegna
2.4. Segue. c) Una banca ad hoc: “Extrabanca”
2.5. Segue. Indicazioni di best practices nel Regno Unito, in Francia e
in Spagna
3. Profili d’integrazione finanziaria
3.1. La finanza islamica: spunti ricostruttivi
3.2. Le criticità: a) il divieto di ribā; b) lo Sharia’ah Supervysor Board
3.3. Opportunità e rischi
4. Conclusioni
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X
Indice
pag.
FRANCESCO SAVERIO DALBA
FORME E MODALITÀ DI FINANZIAMENTO
DELLE ASSOCIAZIONI CONFESSIONALI ISLAMICHE IN ITALIA
299
1. Prolegomeni
2. Il finanziamento da parte degli Stati
2.1. L’intervento finanziario straniero a sostegno delle associazioni
islamiche negli Stati dell’Unione europea
2.2. Il finanziamento da parte di Stati terzi in Italia: gracili appelli ad
una regolamentazione
2.3. Cronologia degli interventi di finanziamento da parte di Stati
terzi a favore di enti esponenziali dell’Islam in Italia
2.4. Forme di finanziamento indiretto da parte di Stati stranieri
2.5. Potenziali procedimenti adottati per l’erogazione dei fondi
2.6. Disciplina normativa applicabile alle donazioni e questioni di
diritto internazionale privato
3. La zakāt (‫)زكاة‬
3.1. Forme e modalità dell’esazione
3.2. Fonti normative regolanti la zakāt
4. Le altre forme di finanziamento in Italia: cenni
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ENRICO GIARNIERI
MATRIMONIO ISLAMICO: CARATTERI E LIMITI
DI COMPATIBILITÀ CON L’ORDINAMENTO ITALIANO
335
1. Le peculiarità del matrimonio islamico
2. La forma di celebrazione e gli impedimenti
3. Gli effetti derivanti dal matrimonio islamico nell’ambito della comunità coniugale
4. La fase patologica del vincolo: casi di scioglimento, ripudio, divorzio
5. Limiti di compatibilità con l’ordinamento giuridico italiano e profili
di interreligiosità
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Indice
XI
pag.
DAVID DURISOTTO
POLIGAMIA E ORDINAMENTI EUROPEI
1.
2.
3.
4.
5.
Poligamia e ordine pubblico
Le soluzioni fornite dai diversi Stati europei. Francia
Segue. Regno Unito
La situazione in Italia
Ricongiungimento familiare in caso di poligamia e politica immigratoria
MAURIZIO MARTINELLI
I RAPPORTI DI FILIAZIONE NELL’AMBITO
DELLA FAMIGLIA ISLAMICA E IN QUELLA OCCIDENTALE.
L’ISTITUTO DELL’ADOZIONE NELL’ORDINAMENTO
ISLAMICO E IN QUELLO ITALIANO
1. Due modelli familiari a confronto. I referenti antropologico-culturali
dell’istituto familiare nei due diversi contesti
2. I rapporti di filiazione e l’adozione nei rispettivi ambiti ordinamentali
3. L’istituto islamico della kafalah
4. Alcune questioni aperte nell’ambito ordinamentale italiano. Il dibattito giurisprudenziale e la difficile armonizzazione tra ordinamenti
disomogenei: l’istituto islamico della kafalah, le norme di diritto internazionale privato, il diritto straniero e i principi dell’ordine pubblico interno
5. La ricerca di un necessario equilibrio tra legislazioni collegate. “Ordine pubblico attenuato” o “pluralismo tipizzato” alla prova del multiculturalismo
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XII
Indice
pag.
DANIELA BIANCHINI JESURUM
RUOLO DELLA FAMIGLIA E DELLA SCUOLA
NEL CAMMINO VERSO L’INTEGRAZIONE
1. Osservazioni circa la presenza islamica in Italia. A) Note introduttive
2. Segue. B) Postilla sull’ambito di indagine
3. Caratteristiche, modelli educativi ed aspettative delle famiglie immigrate islamiche
4. La scuola in una società globale: uno sguardo alle nuove esigenze legate all’immigrazione islamica
5. Brevi riflessioni conclusive in tema di educazione religiosa nell’attuale scuola pubblica, nel rispetto della laicità e del pluralismo
ANNA ACQUAVIVA
SCUOLA PUBBLICA E PRIVATA E ISLAM
1. L’Islam tra scuola pubblica e scuola privata: le aspettative dei genitori musulmani. Questioni preliminari da risolvere
2. Gli insegnamenti obbligatori di religione: il caso Han e Zengin c.
Turchia e il corso obbligatorio di “cultura religiosa ed etica” di matrice islamica. La funzione “interpretativa eminente” della Corte di
Strasburgo
3. Programmi di religione islamica: l’esperienza del Belgio e della Spagna per la scuola primaria e la scuola secondaria
4. Questioni preliminari da risolvere per l’“ora di religione islamica”
5. Proposte e sperimentazioni: “About”, “Into”, “From”. Ovvero imparare qualcosa di sé e da sé
6. Le scuole private islamiche. La scuola araba “Naghib Mahfuz” di
Milano tra difficoltà e progettualità
7. L’Educazione alla cittadinanza democratica
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Indice
XIII
pag.
FRANCESCO RICCIARDI CELSI
FATTORE RELIGIOSO E LAVORATORI
DI RELIGIONE ISLAMICA. ASPETTI RIGUARDANTI
LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
E GLI ACCORDI SINDACALI
1. Introduzione
2. Fattore religioso e mondo del lavoro nelle bozze d’Intesa con le Comunità islamiche
2.1. Le richieste concernenti il mondo del lavoro
2.2. Segue. Venerdì festivo e altre festività religiose
2.3. Segue. La preghiera rituale islamica
2.4. Segue. Il tempo del Ramadan e il pellegrinaggio alla Mecca
2.5. Segue. Le prescrizioni alimentari
2.6. Considerazioni
3. Contratti di lavoro e Accordi sindacali a favore dei lavoratori musulmani
3.1. Contratti e accordi sindacali che prevedono norme in tema di libertà religiosa per i lavoratori immigrati
3.2. Contratti e accordi sindacali che prevedono norme specifiche
per i lavoratori di religione musulmana
4. Conclusioni
FRANCESCO IACOBELLIS
LA BIOETICA ISLAMICA, TRA MEDIOEVO E MODERNITÀ
1. Introduzione
2. Le origini dell’etica medica islamica: medicina profetica e medicina
scientifica
3. Le fonti dell’etica medica islamica
4. I principi di necessità e di pubblico beneficio
5. La sacralità del corpo ed i trattamenti post mortem
6. La discussione sul concetto di morte
7. Xenotrapianti
8. La donazione e la vendita degli organi
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XIV
Indice
pag.
STEFANO TESTA BAPPENHEIM
ACCORDO FRA LIBERA CITTÀ ANSEATICA DI AMBURGO
E COMUNITÀ ISLAMICHE LOCALI. UN PROTOTIPO
PER LA GERMANIA, UNA PROSPETTIVA PER ALTRI PAESI?
1. Introduzione
2. Lo status giuridico
3. Punti specifici
3.1. L’insegnamento, come materia curricolare nelle scuole statali
dell’obbligo, anche della religione islamica
3.2. La chiamata del muezzin alla preghiera può essere limitata, il
suono delle campane, no
3.3. Il velo
3.3.1. Il velo delle docenti
3.3.2. Il velo delle allieve
3.4. Le lezioni d’educazione fisica
3.5. I mezzi di comunicazione di massa
3.6. I giorni festivi
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PARTE II
DOCUMENTAZIONE
SEZIONE I
ISTITUZIONI CENTRALI E ISLAM
CARLO CARDIA
INTRODUZIONE
1. Una strategia graduale e realistica
2. Progetto e realizzazione della Carta dei valori della cittadinanza e
dell’integrazione del 2007
3. Gli effetti della Carta dei valori. Progetto di una Federazione dell’Islam Italiano
4. Alcuni problemi particolari. La gestione delle moschee e la selezione
degli imam
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Indice
XV
pag.
5. Nuove interpretazioni della galassia islamica e prospettive di aggregazione dell’Islam italiano
6. Il Comitato per l’Islam Italiano nominato nel 2008. Iniziative per
nuove aggregazioni musulmane successive al 2008
572
CARLO CARDIA
EVOLUZIONE DELL’ISLAM ITALIANO E DEI SUOI RAPPORTI
CON LE ISTITUZIONI (2003-2008).
(DOCUMENTAZIONE E CRONOLOGIA)
575
GIULIANO AMATO, CARLO CARDIA
CARTA DEI VALORI DELLA CITTADINANZA
E DELL’INTEGRAZIONE
597
CARLO CARDIA, FRANCO TESTA, MARIA PATRIZIA PABA
RELAZIONE SULL’ISLAM IN ITALIA
617
Prefazione
1. Premessa. Il lavoro del Consiglio Scientifico
2. Esperienze europee a confronto
3. Segue. Tendenze comuni e divaricazioni
4. L’Islam in Italia. Caratteristiche dell’insediamento
5. Le difficoltà dell’aggregazione. La tendenza atomistica
6. Le posizioni nei confronti della Carta dei valori. Profili sociali della
questione islamica
7. Il problema di una rappresentatività reale
8. La regolamentazione delle moschee
9. La questione degli imam
10. I risultati raggiunti negli incontri con i soci fondatori della Federazione dell’Islam italiano. Statuto e documenti
11. La Dichiarazione di intenti di alcuni esponenti dell’Islam italiano
12. Prospettive e possibilità di aggregazione dell’Islam in Italia
13. Proposte concrete
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655
XVI
Indice
pag.
LA DICHIARAZIONE DI INTENTI
PER LA FEDERAZIONE DELL’ISLAM ITALIANO
659
DOCUMENTI DEL COMITATO PER L’ISLAM ITALIANO
663
Burqa e niqab. Parere del Comitato per l’Islam italiano
Luoghi di culto islamici. Parere del Comitato per l’Islam italiano
Comitato per l’Islam italiano – Parere su Imam e formazione
663
669
679
SEZIONE II
RICERCA TERRITORIALE, STATUTI.
FONTI, GIURISPRUDENZA
ORGANIZZAZIONI ISLAMICHE NAZIONALI
695
1.
2.
3.
4.
695
717
739
Centro Culturale Islamico d’Italia (CCII)
Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (UCOII)
Comunità Religiosa Islamica Italiana (CO.RE.IS)
Donna ONLUS, Associazione della Comunità Marocchina delle
Donne in Italia (ACMID)
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ORGANIZZAZIONI ISLAMICHE LOCALI
SELEZIONE PER TIPOLOGIA DI STATUS GIURIDICO
761
1.
2.
3.
4.
5.
6.
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796
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841
Premessa metodologica
Associazioni di fatto
Associazioni culturali
Associazioni di Promozione Sociale (APS)
Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale (ONLUS)
Fondazioni
Indice
XVII
pag.
SELEZIONE FONTI NAZIONALI PRIMARIE E SECONDARIE
863
1. Leggi ed atti aventi forza di legge
2. Fonti secondarie
3. Selezione disegni di legge
4. Prospetto atti normativi regionali
5. Selezione di Giurisprudenza sull’Islam
Status giuridico delle organizzazioni islamiche
Edilizia di culto
Libertà religiosa
Matrimonio islamico
Filiazione, tutela ed educazione del minore
Kafala Islamica
Maltrattamenti in famiglia
Cittadinanza asilo politico
Fondamentalismo islamico
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958
XVIII
Indice
PREMESSA
Con questa Ricerca PRIN s’è voluto elaborare uno strumento di conoscenza e interrelazione tra culture e tradizioni religiose. I numerosi Autori,
tra i quali diversi giovani studiosi, che hanno realizzato la Ricerca si sono
impegnati nell’esaminare spicchi e settori specifici della presenza islamica
in Italia, e dell’attività delle comunità musulmane, e l’hanno fatto restando
quanto più possibile aderenti alla realtà sociale e giuridica (non sempre immediatamente decifrabile) oggetto della loro analisi. Ma sono uniti anche
nell’intento di favorire un progetto d’integrazione tra culture come dato
essenziale della propria identità di giuristi. L’esperienza in materia d’immigrazione, e rapporti con l’Islam, è per l’Italia più recente che in altri Paesi
europei, e ciò ha provocato alcuni scompensi iniziali in termini di conoscenza, e approccio all’interculturalità. Però, altri fattori hanno permesso
di affrontare la questione in ottica positiva: il radicamento pluralista e democratico della Carta costituzionale, la maturazione di una laicità positiva
nell’ordinamento e nella società civile, una certa disposizione naturale della
società e delle istituzioni all’accoglienza di chi proviene da altri mondi e
realtà, tutto ciò ha favorito la cultura e la pratica dell’incontro con popolazioni nuove nel contesto civile e il rifiuto quasi generale di ogni forma di
razzismo e xenofobia. Molto c’è ancora da fare, ma il nostro ordinamento
ha risposto bene a questioni nuovissime insorte negli ultimi decenni.
La ricerca ha ad oggetto le comunità islamiche presenti n Italia, la loro
identità giuridica, le loro relazioni con lo Stato e le istituzioni pubbliche, e
dedica alcune analisi ad una molteplicità di temi relativi alla concezione
dello Stato, della libertà religiosa, della famiglia, dei rapporti tra uomo e
donna, come emergono nelle scuole di pensiero e nella cultura dell’Islam.
Fra i tanti argomenti trattati nella Ricerca, di cui si trova testimonianza in
questo Volume, due possono citarsi in premessa. La presenza islamica, come altre d’ogni derivazione religiosa, merita accoglienza e piena parità di
XX
Premessa
diritti nella realtà sociale e giuridica italiana, ma questa accoglienza deve
accompagnarsi all’eguale rispetto dei diritti per tutte le persone, compresi
gli appartenenti alle comunità musulmane, anzitutto per ciò che riguarda
la libertà religiosa e il principio d’eguaglianza tra uomini e donne. Questa
simmetria di rispetto delle persone e della loro dignità è il riflesso di quel
principio universalista dei diritti umani che deve estendersi ovunque nell’epoca della globalizzazione, ispirando e intessendo i rapporti tra religioni
e tradizioni diverse. È vero, poi, che in Italia, come in altri Paesi d’Occidente, l’Islam incontra difficoltà nello strutturarsi in modo tale da ottenere
il riconoscimento da parte dello Stato come confessione religiosa ai sensi
dell’articolo 8 della Costituzione, con le conseguenti prerogative ordinamentali. La Ricerca si sofferma ampiamente sulle molteplici ragioni che
sono d’ostacolo per il conseguimento di questo risultato, e le proposte che
si rinvengono nello scorrere il volume possono essere d’aiuto perché all’Islam sia fatta in Italia la medesima condizione prevista per le altre confessioni. Ciascuno, però, deve fare la sua parte: lo Stato e le istituzioni pubbliche con interventi flessibili di sostegno e incoraggiamento, le comunità e
gli esponenti musulmani responsabili che devono saper superare divisioni
e conflittualità interne e realizzare aggregazioni strutturate, in grado di garantire vera rappresentatività e capacità di interlocuzione con lo Stato e i
soggetti pubblici e privati che agiscono nell’ordinamento. Si possono ottenere entrambi i risultati ma occorre buona volontà e un’intenzione vera di
agire in coerenza con i nostri principi costituzionali e nel rifiuto netto d’ogni
forma di fondamentalismo. Un rifiuto che si presenta sempre più necessario, anche per sconfiggere la piaga del terrorismo che nei tempi più recenti
ha raggiunto livelli di raccapricciante ferocia, colpisce persone e popolazioni innocenti, provoca pesanti conseguenze sui rapporti tra culture e religioni diverse.