dai segnali di fumo al web_Rebolini
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Gestione del Gruppo Classe :dinamiche relazionali. (Metodologia e applicazione operativa) Dr. Giorgio Rebolini Lavagna, 26 aprile 2010 “L’obiettivo non è quello di plasmare gli uomini a nostra immagine e somiglianza, ma aiutarli a diventare quello che sono” (Nietzsche) Riferimenti bibliografici • “L’epoca delle passioni tristi” di Miguel Benasayag-Gerard Schmit, Feltrinelli Ed. Milano 2004 • “La funzione del gruppo in adolescenza” di Cesare Freddi, Franco Angeli Ed.Milano 2005 • “Manuale di psicologia dell’adolescenza: compiti e conflitti” di Alfio Maggiolini et al. Franco Angeli Ed. Milano 2004 • “Il corpo come se, il corpo come sé: trasformazione della società e agiti autolesivi in adolescenza” a cura di D. Albero,C. Freddi,E. Pelanda Franco Angeli Ed. Milano 2008 “Viviamo in un’epoca dominata da quelle che Spinoza chiamava le “passioni tristi” : un senso pervasivo di impotenza e incertezza che ci porta a rinchiuderci in noi stessi, a vivere il mondo come una minaccia, alla quale bisogna rispondere “armando” i nostri figli….tutto deve servire a qualcosa e questo utilitarismo si riverbera sui giovani e li plasma” (M. Benasayang-G. Schmit, L’epoca delle passioni tristi) L’utilitarismo scolastico (iperinvestimento degli adulti) • Nel gioco dell’utilitarismo scolastico il voto viene considerato come una specie di biglietto d’ingresso nel mondo degli adulti, perché si pensa che chi non studia sarà disoccupato, avrà una vita mediocre ecc. • Così nella pratica quotidiana dell’educazione si passa “dall’invito al desiderio” a una variante più o meno dura di quello che potremmo chiamare “apprendimento sotto minaccia” Non ci si può concedere il lusso di imparare cose che non servono Gli sforzi di tutti, allievi ed insegnanti, devono essere tesi alla ricerca delle competenze migliori e dei diplomi più qualificati, sola garanzia di sopravvivenza in questo mondo pieno di pericoli e di insicurezza, caratterizzato dalla lotta economica di tutti contro tutti. In questa logica un infermiere,ad esempio, è uno che non era in grado di fare il medico, perché ha perso la gara per arrivare in cima. Anche il lavoro clinico è influenzato dall’efficientismo La sanità (l’intervento terapeutico) come “impresa” può portare a ragionare quasi esclusivamente in termini di logica economica e strategica Il ritorno del “rimosso sociale”… Dimenticare le minacce ed occuparci delle nostre faccende, attivare quindi una “rimozione sociale”, ma la rimozione come sappiamo è una scommessa persa in partenza, perché il rimosso ed il ritorno del rimosso sono due momenti dello stesso movimento. Fattori interni ed esterni caratterizzanti l’adolescenza • • • • Rimaneggiamento del narcisismo e riorganizzazione dell’identità Elaborazione del lutto per il disinvestimento, la differenziazione e la separazione dai genitori oggetto d’amore infantile Elaborazione della triangolazione edipica e risoluzione dei conflitti legati alla bisessualità, scelta del proprio orientamento sessuale Processo di individuazione secondaria attraverso il controllo delle pulsioni messe al servizio delle funzioni dell’Io e costruzione dell’identità • Mancanza di un ancoraggio ad un mondo specifico • Messa in crisi dei valori e dei codici culturali di riferimento • Confronto con i compiti e le richieste che provengono dalla realtà sociale ed economica e con le prospettive di inserimento Elaborazione del lutto di tre principali separazioni • La separazione dal corpo infantile • La separazione dai genitori idealizzati dall’infanzia • La separazione dalla sua identità e dal suo ruolo nel mondo infantile Che cos’è un gruppo ? Ciò che connota essenzialmente un gruppo non è la somiglianza o la dissomiglianza tra i suoi membri, ma la loro interdipendenza. Esso è quindi una totalità dinamica: il cambiamento di una parte interessa tutte le altre Quali gruppi ? • 1) I gruppi etnici : famiglia, popoli, nazioni e razze (modelli di allevamento dei figli , riti di passaggio) • 2) I gruppi istituzionali : scuola, aziende (hanno un compito primario la cui realizzazione garantisce la sopravvivenza dei gruppi etnici) • 3) I piccoli gruppi interattivi : possono essere istituzionali es. una classe in una scuola, gruppi terapeutici, o per aggregazione spontanea non formalizzati (coetanei) • Vanni (1984) La funzione del gruppo dei pari • Nicchia protettiva fonte di sostegno narcisistico • Spazio transizionale che, attraverso un gioco di identificazioni speculari, fornisce un nuovo ancoraggio • Corpo gruppale è un nuovo oggetto sé, equivalente simbolico del corpo della madre • Fonte di gratificazioni e decisivo nel sostenere il processo di deidealizzazione dei genitori Se il gruppo non c’è : • Iperadattamento e accesso precoce a comportamenti adulti • Repressione e negazione di parti importanti di sé • Attivazione di comportamenti regressivi (abban. scolastico, droghe, fughe, disturbi alimentari ecc.) L’ISTITUZIONE SCUOLA Almeno tre gruppi: • 1) il gruppo degli insegnanti • 2) il gruppo degli allievi • 3) il gruppo degli insegnanti e degli allievi • - il gruppo dei genitori La Classe • Struttura formalizzata con norme stabilite • Omogeneità per l’età, disomogeneità per sesso, classe sociale, confessione religiosa ecc. • Gruppo obbligato : attenuazione delle ansie “mi è imposto ciò che desidero” • Di fronte a forti bisogni di dipendenza l’adolescente può attivare atteggiamenti di opposizione nei confronti di un insegnante o dei genitori • Fonte di investimenti multipli : compagni, insegnanti, genitori, quartiere • Funziona come uno spazio psichico allargato • Due culture : una insegnante/classe – la seconda il gruppo dei pari • (continua) La Classe (continua) • Propone due tipi di relazioni : una verticale con un adulto ed una orizzontale con i compagni • Obbliga l’adolescente a fare i conti con nuove aspettative e ad assumere nuovi ruoli, modificando così il proprio schema interno strutturato all’interno della famiglia • Partecipa al processo trasformativo con il quale l’adolescente costruisce un nuovo modello relazionale interno di riferimento che modifica il suo apparato psichico e che diventerà la struttura portante della sua identità adulta La figura dell’insegnante • L’adolescente osserva con sguardo critico e acuto i propri insegnanti per verificare chi di loro può costituire un modello di identificazione • La figura che lo attrae di più è generalmente quella alternativa rispetto ai genitori ---------------------------------Lettura di “Lettera a un ginnasiale” (1914) di S. Freud Che cosa si aspetta l’adolescente dall’insegnante ? • Autorevole • Giusto e capace di far rispettare le regole • Che non disprezzi chi è debole e non tema i prepotenti • Imparziale nei giudizi • Autorità incorruttibile • Competente nella sua disciplina e che la sappia trasmettere • Che abbia dei valori e principi morali in cui crede • Che sappia stabilire una buona relazione affettiva • Che lo sappia valorizzare ed incoraggiare • Che non utilizzi i suoi errori per estendere un giudizio negativo su tutta la persona ----------------------------Lettura da “L’eleganza del riccio” di Muriel Barbery Autorevolezza e Autoritarismo • E’ uno stato mentale che mette la persona che esercita l’autorità in contatto reale sia con il senso della sua autorità sia con le limitazioni ad essa connesse, ma nel rispetto delle regole stabilite • “auctoritas” dal latino augeo = cresco riconoscimento e rispetto dell’allievo • E’ uno stato mentale in cui prevalgono i sentimenti di onnipotenza, dominio ed esercizio del potere sull’altro. • Assoggettare l’allievo al proprio volere, ai propri obiettivi. • L’insegnante è più centrato su di sé e sul suo bisogno di affermazione personale Concetto di leadership (tre fattori) • L’insegnante-autorità e sua legittimazione, sue competenze, motivazioni e suoi obiettivi e caratteristiche personali • Il contesto-struttura della classe, tipo di compito, norme storia del gruppo, progetto più o meno conscio • Gli allievi della classe – competenze, motivazioni, aspettative, caratteristiche personali e atteggiamenti rispetto al compito La comunicazione nel Gruppo Classe • • • • Veicolata attraverso 4 canali tipici della comunicazione umana: 1) canale verbale 2) canale mimico 3) canale comportamentale 4) canale del sistema neurovegetativo Le Vine (1974) dice che, per quel che riguarda la maggiore o minore corrispondenza tra gli atti comunicativi e le emozioni, sono più vicini al vero le emozioni e i sentimenti espressi attraverso il sistema neurovegetativo, poi quelli con il comportamento e la mimica facciale ed infine con le parole. Winker (1988) • EVIDENZIA LA SPROPORZIONE NELLA DISTRIBUZIONE DEGLI INTERVENTI E DELLA COMUNICAZIONE VERBALE IN CLASSE : CIRCA IL 60 % DI TUTTE LE PAROLE VENGONO PRONUNCIATE DALL’INSEGNANTE. SOLO l’ 1 o il 2 % RIMANE ALL’ALUNNO. • CIO’ E’ DOVUTO NON SEMPRE E NON TANTO AD UN ATTEGGIAMENTO AUTORITARISTICO, QUANTO AD UN’ANSIA DI PERDITA DEL PROPRIO RUOLO, ALL’INCOMPRENSIONE DEI BISOGNI DEGLI ALLIEVI, ALLA PAURA DI PERDERE TEMPO PREZIOSO RISPETTO ALLO SVOLGIMENTO DEL PROGRAMMA, AL NON ESSERE CONVINTI FINO IN FONDO DELL’UTILITA’ ED EFFICACIA PER LO SVILUPPO DELLE CAPACITA’ INTELETTUALI DEGLI ALLIEVI DELLA LIBERA DISCUSSIONE DI GRUPPO Gruppo terapeutico e Gruppo classe differenze • Oggetto della conoscenza è il funzionamento psichico • Autocentrato • Lavoro fondato su riconoscimento delle emozioni, delle angosce, delle difese sottostanti alle relazioni • Adolescenti sofferenti con difficoltà ad affrontare i compiti evolutivi connessi alla loro età • Oggetto della conoscenza è l’apprendimento • Eterocentrato • Lavoro fondato sul processo di formazione e di apprendimento, promuovendo una certa distanza dalle emozioni e dai fantasmi interni per rendere possibile l’investimento sul compito di lavoro Gruppo terapeutico e Gruppo classe analogie In certe fasi della propria storia entrambi possono essere pervasi da fantasmi ed angosce primarie che compromettono massicciamente la possibilità di funzionare come gruppi di lavoro Difficoltà del gruppo classe • Incapacità a governare il mondo pulsionale • Difficoltà a livello dell’attaccamento affettivo e della separazione • Presenza di sintomi : l’inibizione intelettuale,passività, o eccitazione debordante • Classi che avevano vissuto eventi traumatici (abbandoni o lutti per perdite di insegnanti, separazioni ripetute ecc.) • Gravidanze di insegnanti Le classi difficili :osservazione ( C. Freddi, 2005) Interazione con alcuni insegnanti ritenuti ingiusti o insufficientemente autorevoli. Insegnanti che proteggevano eccessivamente i deboli con modalità troppo materne suscitando aggressività nel gruppo, con la comparsa di leaders e di capri espiatori, perché il gruppo tendeva a creare delle leggi al posto dell’insegnante. O il gruppo classe assumeva un comportamento antiscolare, funzionando come se gli insegnanti non ci fossero.O classi che avevano perso insegnanti per trasferimento procedevano come se fossero ancora in relazione con l’insegnante precedente a volte idealizzato, a volte temuto. In tutti i gruppi, quindi anche nel gruppo classe, vi è un continuo intrecciarsi di comunicazioni e di operazioni, alcune finalizzate al raggiungimento del compito di lavoro ed altre connesse ai bisogni affettivi e difensivi Alcuni individui più di altri possono essere portatori e rappresentanti di queste due funzioni diverse : sono questi gli individui che si prestano a impersonare i ruoli “centrati sul compito” e ruoli “centrati sulla difesa dall’ansia” 1) Il ragazzo difficile , il capro espiatorio • Sono generalmente ragazzi impulsivi, che hanno sfoghi violenti, oppositivi ecc. • L’idea che si sviluppa progressivamente nella mente di tutti e che se quel ragazzo se ne andasse sarebbe meglio per tutti • Ma dobbiamo considerarlo come la spia di un disagio dell’intera classe, da riconoscere ed affrontare. Non si vuole negare l’esistenza di alunni disturbati e disturbanti, ma alcuni Autori (Jacques, Henselwood, Obholzer) fanno notare come l’individuo problematico venga utilizzato per rispondere ai bisogni inconsci del gruppo o dell’istituzione. A volte può essere designato il più aggressivo, a volte il più inibito La dinamica dei gruppi ci conferma che se un gruppo imbocca la strada del capro espiatorio dopo averne costituito uno ed averlo espulso, ne costituirà ed espellerà un secondo, e così via…. 2) Il bullo • Se l’insegnante non è autorevole, il bullo può diventare il leader dell’opposizione, della cultura dell’anticompito • Sono soggetti designati perché non hanno la capacità di contenimento pulsionale e vanno alla ricerca di un limite e provocano l’insegnante perché assolva a questa funzione di “argine” ai loro comportamenti aggressivi Il gruppo è fondamentale per la creazione del fenomeno del bullismo : le statistiche dicono che nell’85 % dei casi gli episodi di bullismo che avvengono dentro le scuole italiane avvengono in presenza del gruppo al quale il bullo e la vittima appartengono. Cosa possono fare gli insegnanti ? E’ importante che gli insegnanti si costituiscano come modello di riferimento equilibrato, giusto, poco incline alla prevaricazione ed al vittimismo. E’ importante che nella istituzione scolastica passi il messaggio che non si accettano in nessun modo prepotenze e che si vigili affinchè esse abbiano fine. Gli insegnanti devono essere consapevoli che quando si sviluppa questo fenomeno significa che nella scuola non è passato il messaggio del rispetto della dignità dell’altro, della legge e dell’autorità o che, quantomeno, questo messaggio è in crisi L’indifferenza degli adulti verso il tema della violenza, non fa che confermare che il mondo è una giungla dove vige la legge del più forte 3) Il mediatore • Sono gli allievi che riconoscono l’autorità dell’insegnante, accettano la dipendenza da lui, rispettano le sue decisioni • Sono tuttavia dotati di autonomia di pensiero e pertanto capaci di valutare criticamente anche le prese di posizione dell’insegnante • Sono capaci di stabilire relazioni paritarie con i coetanei e sono una risorsa molto importante per il gruppo e per gli insegnanti 4) Il dipendente • Sono i “seguaci” dell’insegnante, con un atteggiamento di dipendenza passiva, acritica, aspettandosi da lui la soluzione dei problemi, sono fedeli esecutori di compiti • Sono ragazzi con un profondo bisogno di una relazione privilegiata con l’insegnante, con bisogni di conferma, protezione e rassicurazione • Tendono a ritirarsi, a non confrontarsi direttamente con i pari, attaccando i compagni che si mettono in gioco Va sottolineato che per gli insegnanti è importante avere dei “seguaci”(dipendenti) e degli “alleati” (mediatori) nel portare avanti il lavoro didattico. Ciò però li induce spesso a privilegiare la relazione con i “dipendenti” rinforzando in tal modo la loro dipendenza ed innescando, indirettamente,la conflittualità con gli altri componenti della classe L’insegnante può mostrare più interesse, dare più informazioni, rivolgersi direttamente più spesso, ricevere confidenze da alcuni e avere con altri rapporti più formali e distaccati. Questi comportamenti diventano atti comunicativi dinamici che hanno degli effetti sull’interazione della classe ed è importante che l’insegnante ne sia consapevole Vi ringrazio per l’attenzione