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BIMESTRALE DELLA ORGANIZZAZIONE DEI PRODUTTORI APOFRUIT ITALIA
Sped. in abbonamento postale - 70% - DCB Forlì Aut. Trib. FO n. 178 del 5/4/88 - Reg. Stampa n. 10/88
Redazione e Amm.: v.le Della Cooperazione, 400 - Pievesestina, Cesena (FC) Tel. 0547 414111 - Fax 0547 414166
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Direttore: Enzo Treossi - Direttore Responsabile: Maurizio Magni
Editing e progetto grafico: PrimaPagina - Cesena
Comitato di Redazione: Gianluca Balzani, Giancarlo Battistini, Giuseppe Bubani, Antonio Bucella, Gianluca Casadio,
Flavio Mancini, Curzio Firenzuola, Franco Girotti, Renzo Malatesta, Roberta Montaguti, Paolo Pari, Nicola Serio,
Giovanni Teresi, Piero Turroni, Mirco Zanotti, Maurizio Magni, Carlotta Benini, Luca Casadei
notizie
Anno XVII n°4 - Settembre/Ottobre Duemila8
sommario
Enzo Treossi
riconfermato alla guida
di Apofruit Italia
3
Tante novità per la 4ª
edizione di Macedonia
4
PAGINE TECNICHE
Bilancio fitosanitario della
campagna 2008
di pesche e nettarine
5-8
Importanti investimenti
nello stabilimento
di Longiano
di CONTRIBUTI OCM
a favore delle aziende agricole
Con un milione di euro in più di contributi previsti
rispetto agli anni scorsi la cooperativa getta le basi
per una programmazione strategica della produzione
per i prossimi anni
al prossimo anno Apofruit Italia
mette a disposizione per gli
investimenti strategici nelle aziende
agricole oltre 1 milione di euro in più
di contributi.
Gli investimenti previsti a favore delle
aziende agricole socie della cooperativa potranno raggiungere complessivamente i 7 milioni di euro, portando
così il contributo annuale 2009 per
interventi diretti delle aziende socie a
3,5 milioni (pari al 50% della spesa
sostenuta) rispetto ai precedenti 2,5
milioni di euro (anno 2007 e 2008).
E’ infatti in via di definizione il programma operativo 2009 delle
Organizzazioni Comuni di Mercato
(OCM), che vede un forte impegno
da parte di Apofruit Italia per aumen-
D
9
DALL’EMILIA
Campagna produttiva 2008
di patate e cipolle
10
DAL METAPONTO
Apofruit Italia lancia
il progetto Uva Seedless
11
DAL LAZIO
Prove sperimentali
sulla varietà di susina
TC Sun
Apofruit Italia destina
3 milioni e mezzo
12
tare la qualità del prodotto e favorire
un continuo rinnovamento dell’offerta
attraverso un pacchetto di investimenti strategici a favore delle imprese agricole.
Si tratta di un notevole passo in avanti per sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’Unione Europea per
incentivare la produzione e la valorizzazione dei prodotti ortofrutticoli e
soprattutto per programmare la produzione di Apofruit Italia nel lungo
periodo.
“Il prossimo quinquennio è quello che
ci consentirà di sfruttare le ultime
consistenti opportunità offerte
dall’Unione Europea – interviene il
Presidente di Apofruit Italia, Enzo
Treossi – e quindi riteniamo fondasegue a pagina 2
2
notizie
continua da pagina 1
OCM E PROGRAMMI
OPERATIVI: GLI INTERVENTI
DI APOFRUIT ITALIA
DIRETTI AI SOCI
Almeno il 50% del programma operativo
sarà pertanto destinato ad interventi
diretti ai soci, con possibilità di aumentare questa percentuale al 60% in base
alle esigenze tecniche e ai preventivi
che emergeranno da un confronto con
le singole aziende. Le azioni rivolte ai
soci riguarderanno in primis investimenti
sul rinnovamento varietale, per aumentare il valore e la qualità delle produzioni
ritenute strategiche. I contributi per l’acquisto del materiale vivaistico riguardano
le specie e varietà indicate negli elenchi
varietali della cooperativa. Questo intervento sarà abbinato ad un ulteriore contributo per le spese di impianto.
Maggiori incentivi sono previsti per quelle specie e varietà per le quali è stato
pianificato un progetto strategico per il
futuro che coinvolgerà in particolare le
uve senza semi, le albicocche tardive, le
nettarine bianche, le varietà di pesche e
nettarine “dolci”, le ciliegie e le susine
estive e nuove varietà di clementine. Il
programma operativo rivolto ai soci prevede anche contributi per l’installazione
di reti antigrandine e per gli impianti di
microirrigazione. Sono previsti contributi
anche per l’acquisizione di mezzi tecnici
(confusione sessuale e altri prodotti
innovativi a basso impatto ambientale),
serre, tunnel, plastiche di coperture,
pacciamatura, tessuto non tessuto,
reti ombreggianti, taratura atomizzatori
e certificazione aziende biologiche.
L’ampio pacchetto di contributi proposto
andrà, come ogni anno, a coinvolgere
oltre 1.000 aziende agricole associate.
Per informazioni e per pianificare
gli interventi rivolgersi agli uffici tecnici
di riferimento.
INVESTIMENTI PER LE AZIENDE AGRICOLE Sopra un particolare di reti antigrandine sulle piante.
Nella foto in basso un particolare di un impianto di microirrigazione.
mentale programmare l’intera produzione per il prossimo medio lungo
periodo, con interventi diretti ai soci:
una strategia che Apofruit Italia ha
scelto di adottare essendo una struttura capitalizzata in grado di disporre
di proprie risorse per gli investimenti
strutturali e preferendo quindi investire importanti risorse direttamente ‘a
casa’ di ogni singolo produttore”.
“Ed è proprio con questo programma
operativo, uno strumento fondamentale di programmazione strategica,
che andremo a costruire il futuro di
Apofruit Italia - spiega Treossi Questo sia per quanto riguarda le
singole aziende agricole, attraverso
interventi volti a favorire il rinnovamento varietale e ad elevare il livello
imprenditoriale dei nostri soci, sia per
quanto riguarda la cooperativa stessa, che sarà coinvolta da investimenti in ammodernamenti tecnologici,
innalzamento della qualità dei prodotti e interventi per la valorizzazione del-
l’offerta”. La nuova strategia prevede
investimenti e interventi che andranno a coprire tutte le esigenze di rinnovamento nelle varie aree produttive
di Apofruit Italia, dall’Emilia Romagna
alla Sicilia.
Il programma operativo che sarà
adottato da Apofruit Italia è stato
approvato nel consiglio del 21 agosto
scorso, dove sono stati in particolare
definiti gli interventi e le azioni strategiche che riguarderanno i soci e la
cooperativa.
Per il 2009 si prevede un programma
operativo con un piano finanziario di
spesa previsto di circa 15,5 milioni
per Apofruit Italia, a cui si aggiungono oltre 3,5 milioni di euro per le attività realizzate da alcune cooperative
associate (coop. Sole in Campania,
Coltor in Abruzzo e altri partner del
gruppo) per un totale di circa 19
milioni di euro, di cui circa 2 milioni
saranno destinati alla misura di prevenzione e gestione delle crisi.
3
ENZO TREOSSI riconfermato
alla guida di Apofruit Italia
In seguito all’assemblea dei soci del 26 giugno scorso Treossi è stato eletto nuovamente
Presidente del gruppo. Positivi i suoi commenti sulla chiusura del bilancio 2007 di Apofruit
Italia, che registra un fatturato in crescita del 26% e utile netto a 1,2 milioni di euro.
i è tenuta il 26 giugno scorso
l’assemblea dei soci di Apofruit
Italia, che parallelamente all’elezione
del
nuovo
Consiglio
di
Amministrazione ha visto una riconferma di Enzo Treossi alla Presidenza
del gruppo. Al suo fianco i vicepresidenti Gianluca Balzani e Mirko
Zanotti, che lo accompagneranno
nella guida della cooperativa per i
prossimi tre anni. “Ringrazio tutti i
consiglieri per questa riconferma –
ha commentato il Presidente al
momento della sua rielezione – Il mio
impegno sarà quello di continuare,
come sempre, ad operare nell’esclusivo interesse dei nostri soci produttori”.
Forlivese, classe 1951, proprietario e
conduttore di un fondo a Castiglione
di Forlì, Treossi è alla guida di
Apofruit Italia sin dal 1991, anno di
costituzione della cooperativa.
Diciassette anni di crescita continua
per l’azienda, leader di settore a livello nazionale, che attualmente conta
11 stabilimenti e 6 centri di ritiro
distribuiti tra Emilia-Romagna, Lazio,
Basilicata e Sicilia, dando lavoro a
160 dipendenti fissi e 2.400 stagionali. “Sono molto soddisfatto di come
la cooperativa abbia chiuso il 2007
con un ottimo bilancio e con buone
S
AI VERTICI DI APOFRUIT ITALIA Nella foto, a destra, il Presidente di Apofruit Italia Enzo Treossi.
Insieme a lui il Direttore Generale Renzo Piraccini
liquidazioni, soprattutto per quanto
riguarda la frutta invernale. Questi
positivi risultati derivano certamente
da un mercato favorevole ma anche
da una ottima gestione dei prodotti e
di scelte commerciali azzeccate fatte
dalla nostra impresa”, continua
Treossi commentando le scelte strategiche di Apofruit Italia, che negli
ultimi tre anni ha investito 24,6 milioni di euro in strutture e nuove tecnologie.
Il 2007 è stato anche l’anno che ha
visto
l’incorporazione
della
Cooperativa Agra-Aiproco in Apofruit
Italia. Un’azione che è incisa ulteriormente sui risultati positivi del bilancio
2007, che si è chiuso con 248.000
tonnellate di ortofrutta trattata (nel
2006 erano state 196.000) e valore
della produzione pari a 210 milioni di
euro (232 a livello consolidato). Un
fatturato in crescita del 26% rispetto
al 2006, per un utile netto di 1,2
milioni di euro (il doppio rispetto ai
676.000 del 2006). Così il patrimonio netto dell’azienda raggiunge i 61
milioni di euro. “Questi positivi risultati - commenta il Direttore Generale di
Apofruit Italia, Renzo Piraccini - sono
anche il frutto delle strategie portate
avanti in questi anni, incentrate su
innovazione, efficienza e qualità dei
prodotti. Le buone liquidazioni dei
prodotti biologici sono il frutto delle
politiche di valorizzazione sul marchio
Almaverde Bio, che si riconferma
leader di mercato”.
4
notizie
MACEDONIA:
LA PROGRAMMAZIONE
La prima puntata, con intervista a Enzo
Treossi e Renzo Piraccini, andrà in
onda mercoledì 22 ottobre alle 22 su
Tele 1. L’emittente trasmetterà ogni settimana le repliche il sabato alle 13.30 e
la domenica alle 13 e alle 22. Il 29 ottobre andrà in onda la seconda puntata
dedicata a pesche e nettarine. A
novembre Macedonia prosegue il 5 con
una puntata dedicata alle patate, il 12
con una puntata sulle pere, il 19 con
l’uva come protagonista e il 26 novembre con la sesta puntata che ha come
argomento le susine. A dicembre nella
puntata di mercoledì 3 si parlerà di
mele, mentre il 10 dicembre si prosegue con uno speciale sui prodotti biologici. Mercoledì 17 dicembre puntata
dedicata ai kiwi. Macedonia si chiude il
24 dicembre con la messa in onda della
decima puntata incentrata sulla liquidazione dei prodotti estivi. Una settimana
più tardi, a partire dal 31 ottobre, le
puntate di Macedonia saranno trasmesse su alcune emittenti emiliano-romagnole: E’ TV Emilia Romagna (in onda il
venerdì alle 22.15, con replica il sabato
alle 8 e la domenica alle 8.30),
Videoregione (in onda il venerdì alle
22.25, con replica il sabato alle 13.05,
la domenica alle 10.05 e il lunedì alle
19.25) Erreuno Tv (in onda il venerdì
alle 22.40, con replica il sabato alle
13.05, la domenica alle 11.05 e il lunedì alle 19.25), Antenna 1 (in onda il
venerdì alle 22.10 e il sabato alle 8.30).
Per i soci del Lazio Macedonia sarà trasmessa a partire da domenica 2
novembre su Tele Etere (puntate in
onda la domenica alle 12.55, con replica il giovedì alle 18.55 e il sabato alle
12.15), mentre nell’arco ionico la trasmissione andrà in onda sull’emittente
calabrese Metrosat (puntate a partire
dal 28 ottobre, in onda il martedì alle 19
e la domenica alle 22) e sull’emittente
pugliese Telepuglia 9, tutte le domeniche alle 12 a partire dal 2 novembre.
Per i soci dell’area Sicilia, infine,
Macedonia sarà trasmessa su
Videoregione Sicilia tutti i venerdì alle
22.40, con prima puntata in programma il 31 ottobre, e su Blu Tv il lunedì
alle 22.30 a partire dal 3 novembre.
TANTE NOVITÀ
per la quarta edizione
di Macedonia
ono tante le novità della quarta
stagione di “Macedonia”, la trasmissione dedicata ai prodotti ortofrutticoli prodotta da Tele 1 in collaborazione
con Apofruit Italia. La prima riguarda il
format, che prevede per ogni puntata
20 minuti di riprese in esterno, dopo
l’introduzione di una scheda iniziale
dove verrà presentato il tema della puntata. La seconda sarà la presenza di un
nuovo conduttore, Daniele De Leo,
giornalista, agronomo e organizzatore di
eventi enogastronomici, che girerà per
l’Italia andando a intervistare i soci di
Apofruit Italia e le persone di riferimento per l’azienda. Nella prima delle dieci
puntate di “Macedonia” saranno intervi-
S
stati il presidente di Apofruit Italia Enzo
Treossi e il direttore generale Renzo
Piraccini, che illustreranno i progetti
aziendali per il prossimo futuro.
L’ultima, invece, sarà incentrata sulla
liquidazione dei prodotti estivi e presenterà il bilancio della campagna 2008
appena terminata. Per la quarta edizione di “Macedonia” aumenta il numero
delle emittenti televisive che trasmetteranno il programma, che sarà così visibile in tutta Italia: la trasmissione andrà
in onda su Tele 1, E’ Tv Emilia
Romagna, Antenna 1, Videoregione,
Erreuno Tv, Tele Etere (Lazio),
Metrosat (Calabria), Telepuglia 9,
Videoregione Sicilia, Blu Tv (Sicilia).
L’ORTOFRUTTA IN ONDA SU TELE1 Nella foto, un momento della registrazione di una puntata
di Macedonia, con al centro il nuovo conduttore Daniele De Leo.
PAGINE TECNICHE 5
BILANCIO FITOSANITARIO
della campagna 2008
di pesche e nettarine
A conclusione della campagna estiva 2008 di pesche e nettarine Apofruit Italia
fornisce ai soci una sintesi sull’andamento dell’annata per quanto riguarda
le avversità che hanno colpito queste produzioni
a campagna estiva relativa alla
produzione di pesche e nettarine
sta volgendo al termine ed è possibile
quindi formulare un primo bilancio fitosanitario dell’annata. In queste operazioni di sintesi si è portati spesso a
comparare l’andamento di una annata
con quello delle precedenti; non
dimentichiamo tuttavia che i fattori
agronomici, varietali, ambientali e fitoiatrici sono in costante mutamento e
rendono quindi necessaria una lettura
attenta dei fatti che tenga conto
appunto di tali evoluzioni. È importante inoltre ricordare che scrupolose
osservazioni accompagnate da una
buona conoscenza delle circostanze
possono aiutare a comprendere molte
cose, ma la validazione dei dati deve
avere un approccio sperimentale onde
evitare che ciascuno insegua le proprie sensazioni.
L
Bolla del pesco
(Taphrina deformans)
In generale la presenza di questa
malattia è stata contenuta nella
norma. Conosciamo bene il patogeno,
come si comporta, come intervenire,
sappiamo inoltre che la profilassi deve
MALATTIE DI PESCHE E NETTARINE
Sopra un germoglio di pesco colpito da bolla.
A destra marciume da monilia su nettarine
avere carattere estintivo (trattamenti
autunnali) e soprattutto preventivo
(trattamenti di fine inverno). Dal punto
di vista epidemiologico le prime piogge, successive alla rottura delle
gemme a legno che segna l’inizio
della suscettibilità dei germogli, sono
occorse nell’ultima decade di marzo.
Possiamo ribadire il fatto che contro
l’agente della bolla nessun trattamento può ritenersi inutile, avendo sempre
una valenza estintiva sull’inoculo presente, tuttavia è dalla rottura delle
gemme che inizia il vero rischio di infezione ed è in questa fase fenologica
che bisogna concentrare la difesa. Dal
punto di vista sperimentale, l’attività
svolta nell’anno in corso si è concen-
trata sulla valutazione dell’efficacia di
formulati a base di dodina. Negli ultimi
anni, infatti, sono stati riportati con
maggiore frequenza casi di insoddisfacente controllo della malattia legato all’impiego di questa sostanza attiva.
L’esito della sperimentazione dà conferma di una maggiore debolezza della
dodina nei confronti di ziram o captano, mentre non sono emerse sostanziali differenze tra le formulazioni
impiegate.
Moniliosi delle drupacee
(Monilia laxa e fructigena)
Le frequenti piogge che hanno interessato il periodo di fioritura dei peschi
e l’inizio dell’estate, hanno creato
condizioni estremamente favorevoli al
6 PAGINE TECNICHE
notizie
diffondersi di infezioni di monilia. La
presenza di una alta densità di inoculo
del patogeno in epoca così precoce
ha avuto ripercussioni su tutta la produzione peschicola. Erano diversi anni
che non si vedeva in campo un’incidenza così elevata della malattia che,
come ben sappiamo, ha risvolti ancora più negativi in fase di postraccolta.
Ad aggravare la situazione hanno contribuito, soprattutto nelle varietà medio
tardive, i forti attacchi di insetti carpofagi (Cidia e Anarsia) che con le loro
lesioni hanno reso il prodotto ancora
più sensibile ai marciumi. La profilassi
può contare sull’impiego di prodotti
efficaci (tebuconazolo, fenbuconazolo,
boscalid-piraclostrobin) che vanno tuttavia gestiti oculatamente sia in fioritura che nel periodo che precede di 1-2
settimane la raccolta. Durante la fase
di fioritura possono essere impiegati
con successo anche prodotti quali
Switch® o Score®. I limiti imposti dal
disciplinare di produzione integrata
all’impiego di prodotti antimarciume
sono finalizzati alla doverosa prevenzione dell’insorgenza di fenomeni di
resistenza, a cui tutti dovremmo tene-
MUMMIA DI MONILIA Frutto di pesca colpito
da monilia e mummificato (la presenza di frutti
mummificati colpiti da monilia rappresenta una
consistente fonte di inoculo, vanno pertanto
asportati accuratamente)
re un occhio di riguardo. La sperimentazione condotta durante la campagna
2008 non ha interessato nuovi principi attivi, bensì formulazioni di sostanze
attive note. I risultati hanno confermato l’assoluta importanza dell’attuazione di una difesa antimonilia nelle due
settimane che precedono la raccolta e
hanno evidenziato, come ricordato,
un’incidenza dei marciumi in postraccolta nelle tesi non trattate, ben al di
sopra della norma.
Batteriosi delle drupacee
(Xanthomonas campestris pruni)
Negli ultimi anni la presenza di
Xanthomonas nei pescheti romagnoli
è stata riscontrata in maniera diffusa,
interessando impianti di diverse età,
varietà e condizioni agronomiche. Gli
agricoltori sono stati ampiamente sensibilizzati sulla necessità di attuare una
adeguata profilassi contro questo
patogeno, la cui presenza ormai ubiquitaria nelle zone di coltivazione del
pesco rappresenta una realtà in parte
sfuggente sia nelle manifestazioni dei
sintomi, discontinue e fortemente
influenzate dalle condizioni climatiche,
che nella definizione delle cause (sensibilità varietale, condizioni climatiche,
materiale vivaistico infetto). E’ importante ricordare che le colonie del batterio hanno carattere epifitico: proliferano cioè esternamente sui vegetali,
determinando infezioni attraverso
aperture naturali o ferite indotte sulle
piante. La profilassi più accreditata
dalla sperimentazione attuata fa riferimento dunque a trattamenti di copertura che abbiano la funzione di abbas-
sare il potenziale di inoculo, soprattutto nelle fasi in cui il patogeno ha maggiore valenza infettiva ed in concomitanza di piogge insistenti e prolungati
periodi di bagnatura (aprile-giugno). In
tale ottica i formulati che hanno dato
risultati più continuativi sono stati
quelli rameici. La stagione primaverile
estiva 2008, considerando le frequenti piogge occorse nell’ultima decade di
maggio, lasciava supporre una presenza diffusa di batteriosi nei nostri
pescheti che diversamente si è risolta
BATTERIOSI DEL PESCO
Tipici sintomi di batteriosi su frutto di nettarine
in una casistica molto contenuta sia
per frequenza che per gravità. Molto
probabilmente le condizioni climatiche
(temperatura e durata della bagnatura
della vegetazione) non hanno raggiunto livelli tali da consentire un’alta incidenza della malattia.
Mosaico latente del pesco
(PLMVd)
Il viroide agente patogeno di questa
malattia è largamente presente delle
zone di coltivazione del pesco. Le sue
manifestazioni sono discontinue e,
come accaduto nella stagione appena
trascorsa, si manifesta tendenzial-
PAGINE TECNICHE 7
mente negli impianti più vecchi con
una serie di sintomi dei quali il più evidente al produttore è a carico dei frutti maturi, sui quali compaiono numerose e piccole areole tondeggianti (2-3
mm di diametro) di colore bianco
crema. Questo sintomo può essere
accompagnato da deformazioni del
frutto per la presenza di gibbosità più
o meno pronunciate a ridosso della
sutura, che può presentare anche piccole fenditure trasversali. Le varietà di
pesco che più di frequente presentano sintomi indotti dal viroide sono:
Elegant Lady, Suncrest, Fayette,
Springcrest e Maycrest.
Manifestazioni di mosaico latente
sono pure frequenti in alcune varietà
di nettarine quali: Spring Red, Maria
Aurelia, Maria Laura, Stark Red Gold.
Il viroide del mosaico latente si trasmette per innesto.
In campo alcune evidenze sperimentali sembrano indicare che il trasferimento dell’infezione da una pianta
all’altra si realizza attraverso strumenti
di taglio con i quali si operano le potature. La trasmissione biotica ha individuato come principale vettore l’afide
MOSAICO SU PESCA
Tipiche areole di colore bianco crema
su frutti di pesca
verde (Myzus persicae); tuttavia tale
tipo di contagio non dovrebbe rivestire
importanza pratica.
La lotta contro la malattia ha carattere
esclusivamente preventivo e va attuata essenzialmente attraverso l’impiego
di materiale di propagazione sano per
la realizzazione degli impianti. La presenza di piante sintomatiche in campo
dovrebbe indurre quantomeno l’agricoltore a segnalarle e a provvedere ad
una disinfezione delle lame da taglio
impiegate nella potatura.
Lepidotteri carpofagi (Cidya
molesta e Anarsia lineatella)
Le perdite di prodotto imputabili all’attività di questi due insetti possono
essere tra le più consistenti a carico
sia di pesche che nettarine. Fare un
bilancio dell’annata 2008 significa
cercare di considerare tutti gli aspetti
che possono avere condizionato e
determinato il successo o meno delle
strategie di difesa adottate. Si comprende bene che le variabili da considerare sono tante e non tutte facilmente comprensibili. Innanzi tutto la
stagione estiva appena trascorsa è
stata caratterizzata nuovamente dalla
presenza di A. lineatella, specie che
nelle due stagioni precedenti si era
manifestata in maniera sporadica ed
occasionale senza incidere in maniera
particolarmente negativa sulla produzione. I danni provocati da questo
insetto si sono evidenziati già con la
prima generazione (soprattutto su
albicocche) ma, come di consueto, è
stata la seconda generazione (luglio)
quella che in maniera puntuale e quin-
di non certamente diffusa ha creato i
maggiori problemi. Per quello che
riguarda C. molesta, l’insetto ha esordito con una prima generazione (aprile) fortemente condizionata dall’andamento climatico piovoso, per poi tornare su livelli di norma con la seconda
(giugno) e terza (luglio) generazione.
Fino a questa epoca le strategie di
difesa attuate in generale hanno dato
risultati soddisfacenti. Dopo la prima
decade di agosto la situazione è sembrata per certi versi sfuggire di mano,
con livelli di pressione dell’insetto
notevoli ed una difesa che in diverse
occasioni è apparsa incapace nel contenere l’attività del carpofago al di
sotto di una soglia accettabile. In tale
contesto si sono inserite sia le evoluzioni nelle strategie di difesa, che i
cambiamenti nel settore fitoiatrico.
Per quanto riguarda l’evoluzione delle
strategie di difesa non possiamo certamente trascurare il principale elemento di novità del 2008, caratterizzato dal grande impulso che ha avuto
la diffusione del metodo della confusione sessuale nelle sue diverse
forme e modalità. E’ difficile quantificare in termini tecnici l’impatto che
migliaia di ettari di pescheto coperti da
confusione sessuale in Romagna possono avere avuto sia sull’insetto bersaglio che sugli esiti della difesa nel
suo complesso. Tuttavia l’esperienza
dei soci della nostra cooperativa ci
insegna che una adeguata integrazione della difesa chimica con la confusione sessuale ha portato nel medio
periodo a risultati estremamente positivi, sia nel contenimento dell’attività di
8 PAGINE TECNICHE
notizie
certi insetti che dell’impiego di insetticidi. In campo fitoiatrico il 2008 non ha
visto la registrazione e quindi l’inserimento di nuovi insetticidi impiegabili
contro C. molesta e A. lineatella.
Si è invece dovuto fare i conti con l’assenza di uno storico prodotto,
Azinphos-metile, la cui registrazione è
stata revocata a livello europeo ed il
cui impiego è ad oggi fuori legge.
L’umano e spontaneo esercizio che
porta a rimpiangere tutto ciò che non
c’è più ha indotto alcuni ad imputare a
tale assenza la principale causa che ha
determinato l’impossibilità di contenere i danni da cidia sulle varietà più tardive: tale supposizione forse può dare
un contributo alla verità, ma resta
alquanto riduttiva.
Non bisogna, infatti, andare molto
indietro nel tempo per ritrovarsi in
annate ricche di cidia e di Azinphosmetile. Il paniere dei formulati insetticidi impiegabili sia per C. molesta che
per A. lineatella non è poi così sguarnito, tuttavia la tipologia delle sostanze
attive disponibili ha assunto negli ultimi
anni un carattere di maggiore specificità in termini di modalità d’azione. Le
esperienze sperimentali condotte nell’ultimo biennio confermano ciò e indicano per molti prodotti una tendenza
ad agire con livelli di efficacia molto differenti in funzione del momento di
intervento.
In particolare si è evidenziata la tendenza per molte sostanze attive ad
esprimere il massimo della loro attività
insetticida in un lasso di tempo compreso tra l’ovodeposizione e la nascita
delle larve, lasciando probabili margini
di minore vulnerabilità per gli stadi larvali successivi di C. molesta.
Conseguentemente a ciò la migliore
conoscenza del ciclo biologico dell’insetto e delle sue fasi così come degli
strumenti pratici atti ad individuarli
assume una importanza sempre più
rilevante. Può sembrare quindi banale
e ripetitivo, ma la consultazione settimanale dei modelli previsionali, il mantenimento e l’osservazione bisettima-
CREPATURA DA MOSAICO Tipiche crepature lungo la linea di sutura
su frutti di pesca provenienti da piante colpite dal viroide agente
del mosaico latente delle drupacee
nale delle trappole a feromoni per il
monitoraggio degli adulti ed un periodico controllo dello stato di infestazione dei germogli e della dimensione
delle larve presenti, rappresentano,
nell’insieme, informazioni molto importanti sullo stato della difesa del nostro
pescheto e per l’impostazione dei trattamenti da effettuare.
In tale contesto, inoltre, un formulato
in grado di sostituire un insetticida
meno specifico ma di grande impatto
sulla popolazione di C. molesta (adulti
e larve) come Azinphos-metile può
sembrare un problema pratico difficile
da risolvere. Tuttavia la soluzione dei
problemi, se vogliamo rimanere su un
piano tecnico e professionale al quale
cerchiamo di richiamarci, non può che
passare dall’approfondimento delle
questioni in oggetto (modelli previsionali, attività specifica e posizionamento degli insetticidi disponibili, formulazione di strategie adeguate, conoscenza degli insetti) e da una solida
attività di ricerca e sperimentazione.
CYDIA MOLESTA
Nella foto una larva matura di Cydia su un frutto di pesca
9
Investimenti per 7 milioni di euro
nello stabilimento di LONGIANO
L’ampliamento della struttura e le nuove tecnologie introdotte faranno di questo
stabilimento uno dei più importanti dell’intero gruppo
n nuovo capannone, nuove celle
frigorifere e nuove linee ad alta
tecnologia per la lavorazione del biologico, più un grande impianto fotovoltaico
della capacità di 200mila kilowatt all’anno. Sono in fase avanzata i lavori nello
stabilimento Apofruit Italia di Longiano
(Fc), zona strategica della produzione
della cooperativa e punto di riferimento
per i soci dell’area Rubicone e per tutti i
fornitori di prodotto biologico. A partire
dall’inizio dell’estate lo stabilimento specializzato in tutte le lavorazioni del biologico e degli ortaggi (convenzionali e bio)
è stato coinvolto da una serie di interventi di ampliamento e di ammodernamento degli ambienti e dei reparti di ritiro e lavorazione del prodotto, per un
investimento complessivo che si aggirerà intorno ai 7 milioni di euro. Entro il
prossimo anno Apofruit Italia farà così di
questa struttura una delle più importanti
del gruppo, attiva costantemente per 12
mesi all’anno: il più importante stabilimento in Italia della frutta biologica.
Entro il 15 ottobre sarà completato l’intervento per la realizzazione di un nuovo,
grande impianto frigorifero della capacità di 65mila quintali (composto da 24
celle), che consentirà di concentrare
nella struttura di Longiano tutta la lavorazione del kiwi biologico. In fase di realizzazione anche una sala di lavorazione
che fungerà da raccordo fra la nuova
area frigo e lo stabilimento già attivo,
dove verrà collocato un moderno
impianto di pre-calibro per kiwi, pesche,
nettarine e susine. I lavori, iniziati fra
maggio e giugno 2008, stanno proce-
U
STABILIMENTO DI RITIRO, STOCCAGGIO E LAVORAZIONE DI ORTAGGI E PRODOTTO BIOLOGICO
In alto il rendering che mostra come sarà lo stabilimento Apofruit Italia di Longiano al termine dei lavori.
dendo secondo i programmi. L’area
frigo sarà poi sormontata da un grande
impianto fotovoltaico - energia pulita e
rinnovabile - della capacità produttiva di
300mila KW annui, in grado di soddisfare una parte del fabbisogno energetico
dell’azienda. Dai primi di settembre
sono partiti inoltre i lavori per la realizzazione di una sala nella parte posteriore
dello stabilimento attuale, che ospiterà
un’area di circa 1.000 mq dedicata al
ritiro, stoccaggio e lavorazione della frutta destinata alla IV gamma (frutta fresca
tagliata, attività attualmente in capo alla
società Speedy Frutta). L’area, completamente climatizzata per mantenere la
shelf-life dei prodotti, sarà completata
entro dicembre, in modo da poter
garantire l’inizio della lavorazione della
frutta di IV gamma già da gennaio
2009. Fra l’inverno e la primavera è
inoltre previsto un intervento di restyling
dell’ingresso dello stabilimento, che
sarà ampliato andando a recuperare lo
spazio lasciato libero dal Consorzio
Agrario e dove verrà realizzata anche
un’area ristoro-mensa. E’ inoltre prevista la realizzazione di un nuovo e capiente parcheggio e la modifica della circolazione sia per i camion che per i mezzi
dei soci, evitando l’attuale pericolosa
immissione diretta sulla via Emilia. Gli
investimenti in questione avranno anche
una ricaduta positiva sull’occupazione.
Questo grosso investimento corrisponde
agli sviluppi strategici di Apofruit Italia
sul biologico, e contribuirà a rendere più
efficiente l’organizzazione, ad abbassare
i costi di lavorazione, ad aumentare le
capacità di stoccaggio e confezionamento, con una ricaduta positiva sull’occupazione. Infatti l’aumento della lavorazione si tradurrà in una crescita di
circa il 20% degli occupati (attualmente a Longiano sono impiegati 410 degli
oltre 2.200 stagionali in forza negli stabilimenti di Apofruit). Si respira una
grande soddisfazione ed orgoglio per
quello che si sta facendo, frutto della
programmazione e della progettualità di
un team interno diretto da Giancarlo
Battistini.
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DALL’EMILIA
notizie
Campagna produttiva 2008
di PATATE e CIPOLLE
di Franco Girotti
ono sostanzialmente terminate
nel periodo di Ferragosto le raccolte di patate e cipolle tardive. Si
può quindi a questo punto stilare un
resoconto preciso della campagna
produttiva. Curzio Firenzuola,
responsabile Apofruit Italia per l’area
emiliana, sottolinea che per quanto
riguarda la patata, la scarsa piovosità del mese di luglio e della prima
quindicina di agosto, ha permesso
alle aziende agricole di procedere
alla escavazione del prodotto senza
particolari interruzioni. In questo
modo è stato possibile raccogliere
una merce con il giusto grado di
maturazione, con un buon colore
della buccia e di buona qualità anche
per altri aspetti come il calibro. La
percentuale di “fiorone” (75+) è
rimasta infatti nella norma nonostante le abbondanti piogge di maggio e
giugno, e altrettanto si può dire per i
calibri piccoli (tondello 25/40). Per
S
RACCOLTA DELLE CIPOLLE Nella foto un
momento della campagna produttiva 2008.
quanto concerne l’aspetto fitosanitario, in campo si sono registrati alcuni
casi di peronospora, che non si è
quasi mai trasferita sui tuberi; qualche problema in più invece è stato
creato dalla tignola, che in alcune
aziende è arrivata a danneggiare sino
al
30%
di
prodotto.
Complessivamente, comunque, grazie anche ad una attenta e non sempre facile difesa fitosanitaria, l’insetto
è stato ben controllato. Firenzuola
PARLANO I PRODUTTORI
Serra Moreno, cinquantaduenne, produttore socio di San
Giovanni in Persiceto (BO), nella sua azienda di 23 ettari
ha coltivato 3,60 ettari di patate. “Alle varietà tradizionali
Agata, Ambra e Vivaldi ho affiancato quest’anno una piccola superficie di una nuova varietà ‘Chopin’ che si è
dimostrata interessante - spiega - Le vecchie varietà si
sono comunque dimostrate all’altezza,in quanto ho prodotto mediamente 450
q.li per ettaro e la qualità è stata veramente molto buona. Per quanto riguarda
la preoccupazione maggiore, cioè la tignola, non ho avuto problemi e non ho
dovuto registrare danni. È comunque importante tenere monitorato lo sviluppo dell’insetto con l’ausilio delle trappole a feromoni”.
aggiunge che molto positiva è stata la
risposta delle patate arricchite con il
selenio, in quanto solo in pochissimi
casi le partite non sono risultate idonee. La produzione conferita dai soci
in cooperativa ha superato i 130.000
q.li, con una resa unitaria superiore ai
400 q.li per ettaro. Sotto l’aspetto
commerciale, al momento della raccolta il prezzo registrato è stato di un paio
di centesimi inferiore a quello dello
scorso anno nello stesso periodo. Per
la cipolla l’andamento della produzione
ha rispettato in termini quantitativi le
aspettative di pre-campagna. La peronospora che si era manifestata con
consistenti attacchi sull’apparato
fogliare, grazie alla difesa fitosanitaria
non si è poi trasferita ai bulbi che sono
rimasti sani. Alcune problematiche si
sono invece verificate a causa del
clima molto caldo e delle alte temperature che si sono avute nella fase di
scavo ed essiccazione, che hanno provocato sulle varietà rosse e bianche
scottature e macchie di “assolato”. “È
da rilevare - conclude Firenzuola - che
sia per le patate che per le cipolle, nel
periodo luglio-agosto, i consumi sono
stati inferiori allo stesso periodo della
trascorsa annata. Ci si attende però,
con l’arrivo dell’autunno e l’abbassamento delle temperature, un risveglio
dei consumi”.
DAL METAPONTO
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APOFRUIT ITALIA lancia
il progetto Uva Seedless
di Filippo Mele
pofruit Italia ha lanciato il
“Progetto uva seedless” nel
corso di un incontro svoltosi a
Scanzano Jonico (MT) il 7 agosto
scorso. All’iniziativa hanno preso
parte circa ottanta partecipanti tra
produttori e tecnici. “È un progetto –
spiega Giuseppe Sicuro, tecnico di
Apofruit Italia - con cui la cooperativa
si prefigge di incentivare la produzione di uve senza semi. Un prodotto
molto richiesto soprattutto nei Paesi
del nord Europa, ed in particolare
dalla Gran Bretagna che rappresenta
per Apofruit Italia uno dei mercati più
importanti. L’obiettivo è raggiungere
A
le 5mila tonnellate in 3-4 anni con un
investimento su 200 ettari di nuove
varietà della Sun World di cui Apofruit
Italia è una degli esclusivisti per
l’Italia”. I viticoltori, provenienti da
Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia,
hanno visitato un campo dimostrativo.
“I nostri ospiti – continua Giuseppe
Sicuro – hanno potuto constatare di
persona le caratteristiche e le performance di quattro nuove varietà”. Si
tratta di: Coachella, bianca, buon
sapore, interessante per le zone molto
precoci, matura 7-10 giorni prima
della Superior; Midnight beauty, nera,
buon sapore, grappolo e bacca di ragguardevoli dimensioni, buona produt-
AL VIA IL PROGETTO UVA SEEDLESS
Nella foto un momento dell’Open Day che si è svolto a Scanzano Jonico il 7 agosto scorso.
tività, pari epoca di Superior, ottima
conservabilità; Sable, nera, dall’eccellente sapore, a grappoli e bacche di medie dimensioni, abbastanza produttiva, matura agli inizi di
agosto; Sofia, bianca, grappolo e
bacca di buone dimensioni, ottimo
sapore di moscato, molto produttiva, matura dalla metà di agosto.
“Puntiamo molto su Midnight beauty e Sofia”, sottolinea. Ma i produttori che vorranno riconvertire i vecchi impianti o installarne di nuovi
potranno contare su specifici aiuti?
“Sì. Vecchi e nuovi soci potranno
contare sui contributi previsti nei
nostri Piani operativi finanziati dalla
UE per il 50% sulle spese per piante, irrigazione, reti antigrandine,
copertura con film plastico e spese
varie. Per il restante 50% potranno
chiedere finanziamenti agevolati ad
istituti di credito convenzionati. Ed
avranno assistenza tecnica completa per garantire i migliori risultati
produttivi.
I vincoli riguardano l’estensione
(almeno un ettaro per gli attuali
soci e tre per i nuovi), la durata di
adesione ad Apofruit Italia (7 anni),
la diffusione del prodotto tramite
club”. Ci sono già i primi risultati?
“In pochissimi giorni abbiamo raccolto numerose adesioni”.
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DAL LAZIO
notizie
Prove sperimentali sulla
varietà di SUSINA TC Sun
L’ufficio tecnico di Aprilia sta mettendo a punto una nuova tecnica
di concimazione per migliorare la qualità e ridurre i costi di produzione
di questa varietà di susina
di Fabio Marocchi
produttori di TC Sun, varietà di
susina a buccia e polpa gialla,
avranno un alleato in più nella tecnica colturale, che li aiuterà a
migliorare la qualità e ridurre i costi
di produzione di questa varietà.
L’ufficio tecnico di Aprilia, in collaborazione con una ditta di fertilizzanti e la preziosa opera di alcune
aziende agricole, stanno infatti
mettendo a punto un tipo di tecnica che prevede l’utilizzo di un concime, dato per via fogliare, per
attuare un diradamento chimico dei
fiori. Oggi il costo maggiore per
gestire questa varietà è il diradamento manuale che, vista la capacità di allegagione della TC SUN, è
intorno ai 1.500-2.000 euro.
Infatti, nelle normali annate di produzione, si devono eliminare
manualmente circa il 50-70% dei
frutticini allegati. Per quanto
riguarda la qualità finale dei frutti è
di fondamentale importanza che
questa operazione avvenga in
modo rapido ed immediatamente
subito dopo l’allegagione, per far sì
che i frutti rimanenti abbiano tutta
l’energia e le sostanze per poter
I
crescere nel miglior modo possibile ed
avere, alla raccolta, frutti di miglior pezzatura e miglior sapore. È la stessa tecnica che viene usata da alcuni anni
anche sulle mele.
La tecnica prevede di eseguire un trattamento al 40-50% di fiori aperti con
questo prodotto, che viene normalmente utilizzato come concime, per far sì
che l’effetto caustico del concime vada
a devitalizzare il pistillo del fiore e ad
impedirne così la fecondazione e la
successiva allegagione. Sono state
eseguite negli ultimi tre anni diverse
prove anche con altri prodotti ed in
epoche differenti, ma il risultato migliore è stato quello sopraindicato.
La sperimentazione svolta presso
l’azienda Feruglio Ada ha dato ottimi risultati sia in termini di pezzatura del prodotto, sia in termini di
quantità, e sia in termini di risparmio di tempo e di costi nel diradamento pari a circa il 70%.
Le superfici investite dai soci con
questa varietà permettono di produrre circa 8.000 q.li di susine TC
Sun nella provincia di Latina, ed è
di fondamentale importanza avere
un prodotto di buona qualità,
soprattutto in termini di pezzatura.
In un mercato che è sempre più
concorrenziale, è importante sviluppare e far adottare ai produttori le
tecniche adatte a migliorare la qualità ed abbattere i costi.