Stampi: la filiera perfetta per la plastica e il metallo

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Stampi: la filiera perfetta per la plastica e il metallo
Eventi
Lunedì 12 ottobre 2015
Fare impresa a Nordest
Case History
SAGA
Stampi: la filiera perfetta
per la plastica e il metallo
Studiata in partnership nel 2006, la tecnologia della lega amorfa apre orizzonti strategici
I
l futuro contempla lo
stampaggio del metallo,
in particolare di una lega
molto resistente e contemporaneamente molto flessibile. Una rivoluzione. In
questa dimensione Saga ha
già messo saldamente piede,
determinata a essere uno dei
soggetti fondamentali della
filiera: l’azienda cioè che ha
già maturato l’esperienza per
produrre gli stampi adeguati
e che si accompagna con la
società che ha il brevetto della materia prima e con quella
che ha messo a punto la pressa per queste produzioni. La
prospettiva la mette ben in
chiaro il presidente di Saga,
Aronne Meneghetti, uno dei
quattro soci che nel 1978 avviarono l’azienda, nata come
costruttrice di stampi e poi
divenuta stampista in materie plastiche. “Siamo uno
dei pochi casi in cui un
numero tale di soci
continua ad andar
d’accordo per così
tanti anni e a macinare progressi”, afferma con
soddisfazione
Meneghetti, ricordando i compagni
di cordata ancora
tutti con compiti
operativi in azienda: Silvano Lunardi, Gabriele Calore,
Augusto Pinton. È dall’acronimo dei nomi di battesimo
dei quattro soci che si è prodotto il nome dell’azienda.
Partirono mettendo a fattor
comune ciascuno la propria
esperienza per sfondare nel
settore degli stampi per componenti in termoplastica a
iniezione. Attraverso costanti investimenti in tecnologia
e conoscenza, Saga è rapidamente cresciuta diventando
interlocutore
importante
nel settore degli stampisti di
materie plastiche per i settori automotive, elettronica ed
elettrico e anche nei casalin-
Ingranaggio in lega amorfa
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ghi di alta gamma. “La complessità non ci spaventa, anzi
ci piace. Il motto di Saga è
infatti: Impossible is nothing”,
sottolinea Meneghetti, per
evidenziare i “prodotti di
elevatissima precisione” che
Saga realizza oggi in percentuale maggiore per l’automotive. “Il nostro portafoglio clienti - prosegue - è
cresciuto soprattutto con il
passaparola”. Oggi ad affiancare i fondatori c’è una
squadra di otto persone che
rappresenta la seconda generazione in azienda, affiancata
da tecnici di elevato valore.
Fanno parte della capacità
di crescere in competitività
anche i frequenti progetti di
collaborazione che l’azienda
ha avviato in questi anni con
diversi dipartimenti universitari, per testare nuove opportunità provenienti dalle
biotecnologie e nanotecnologie. È in questa
costante ri-
Connettore per automotive
cerca di novità che, racconta
Meneghetti, Saga ha fatto il
primo incontro con quella
che oggi, più di ieri, sembra
diventare una reale possibilità di ulteriore sviluppo
grazie allo stampaggio del
metallo.
“Nel 2006 realizzammo una
joint venture con la californiana Liquidmetal Technologies per produrre alcune
parti in metallo amorfo”. In
Oggetto casalingo di design
sostanza, si tratta di una
“tecnologia che consente di produrre mediante
fusione una lega a base
di zirconio, titanio e
altri che, opportunamente processati, restano allo stato amorfo”. Il
metallo che si è ottiene ha
caratteristiche davvero innovative, poiché “è resistente
alle abrasioni, non si deforma, è molto duro (HRC 5253), flessibile e amagnetico.
Può quindi essere impiegato
in ambienti e situazioni di
particolare stress”. Con queste caratteristiche si presta
“a essere utilizzato per produrre pezzi con particolari
geometrie assimilabili
a quelle ottenibili
con la plastica, con
l’indubbio vantaggio, però, di avere
un prodotto in metallo”. Su questo pro-
La sede di Saga
Contenitore per laser
in lega amorfa
getto Saga ha lavorato per sei
anni e, dopo un paio d’anni
di stand-by legati anche ai
costi di questa innovativa
tecnologia, le prospettive
del metallo liquido stanno tornando a far gola al
mercato, grazie all’interesse
manifestato da grandi e influenti società internazionali interessate al suo utilizzo
Isole robotizzate e ingegnerizzazione spinta
per andare al cuore del successo
In soli tre anni il fatturato di Saga è cresciuto da 12 a 20
milioni, spinto da investimenti in tecnologia, professionalità
e innovazione di processo del valore di oltre 4 milioni: 3 milioni nel biennio 2010-2012, quando l’azienda ha anche allargato i suoi spazi fisici realizzando il quarto capannone, e
un altro milione abbondante tra il 2013 e il 2014. “La storia
più recente di Saga è caratterizzata da una profonda riorganizzazione a tutti i livelli che ci ha consentito un completo
cambio di marcia nel segno dell’efficienza, della produttività e, conseguentemente, di una maggiore competitività”,
fa sintesi il responsabile commerciale e tecnico dell’azienda,
Giancarlo Peruzzo. Appartiene ai risultati ottenuti da questo percorso anche l’acquisizione della certificazione Iso-Ts
16949, il top per un’azienda il cui mercato è costituito per
il 70% dal settore automotive. Uno degli snodi significativi
di questo nuovo corso è costituito dall’ingresso in azienda
di importanti impianti di lavorazione, unici nel loro genere.
“Abbiamo realizzato un’isola robotizzata che è stata sviluppata ad hoc per le nostre esigenze - sottolinea il manager
- La sua peculiarità, unica in Italia e in Europa, è che i due
robot umanoidi che operano 24 ore al giorno in quest’isola,
7 giorni su 7, riescono a gestire macchine che hanno ben 6
tecnologie diverse. La vera sfida è stata proprio questa, far
gestire con processo di automazione tanta e tale diversità”.
In questo luogo che è uno dei cuori pulsanti dell’azienda, si
realizzano le parti fondamentali dello stampo, con assoluta
precisione e adoperando in contemporanea metodologie differenti per le diverse parti del prodotto. Il processo di informatizzazione che ha interessato tutti i settori aziendali oggi
consente a Saga di avere un sistema che controlla in tempo
reale e coordinato ogni aspetto della vita aziendale e tutte
le macchine sono collegate fra loro e si interfacciano a sistema. “Il salto organizzativo compiuto è davvero significativo
- sottolinea l’ingegner Carraro Diego, direttore generale - e,
tra l’altro, ci consente una continua implementazione perché
questo è ciò che chiede il mercato”. Altro “nodo” fondamentale nella rete aziendale è l’ufficio tecnico, dove gli ingegneri di Saga analizzano ogni fase
della produzione, dal disegno del
prodotto - anche attraverso le simulazioni virtuali - allo studio
del processo di produzione, incluso ogni passaggio automatizzato. Questo reparto ha all’attivo
6 stazioni di lavoro Cad, quattro
stazioni Cam e una postazione
Fem. Negli anni Saga ha collaborato con il dipartimento di
Chimica e con il dipartimento
di Farmacologia e Rigenerazione dei tessuti dell’Università di
Padova, nell’ambito del progetto
“Biotech”, finanziato dalla Regione del Veneto, per la sperimentazione di biopolimeri e polimeri nanocaricati; con il
Cnr di Padova per analisi di speciali trattamenti sugli acciai
per stampi; con il Parco Scientifico e Tecnologico di Padova
per la sperimentazione su materiali innovativi e azioni di
trasferimento tecnologico. In piena salute, Saga “sta assumendo periti e ingegneri, che si aggiungono ai quasi cento
dipendenti in organico”, conclude Peruzzo.
nella componentistica elettronica, dei telefoni cellulari, nel settore del medicale,
dell’automotive e hobbistico. Il cambio di rotta trova
naturalmente Saga pronta a
tornare in pista, già ricontattata dagli altri soggetti
della filiera perché “il livello
di conoscenza che abbiamo
acquisito nell’utilizzo di tale materiale non ha eguali
a livello mondiale”. Questa
punta avanzata dell’azienda
si inserisce in un contesto
tutto altamente qualificato e
dove la perfezione è tale che
“si è praticamente arrivati
vicini all’obiettivo ‘scarto zero’ (slogan aziendale)”, puntualizza il presidente. Ciò
implica, oltre a impianti tecnologicamente avanzati per
le fasi produttive, un ufficio
tecnico qualificatissimo a
livello professionale e anche
un investimento importante
sul controllo qualità, oggi
garantito da una struttura di
dieci persone dedicate.