Il governo coloniale. 1813 - 1885

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Il governo coloniale. 1813 - 1885
Il governo coloniale. 1813 - 1885
L'Impero britannico, l'economia coloniale.
1813 -1885 Il XIX° secolo in India si apre con l'abolizione del monopolio commerciale della Compagnia d
elle Indie Orientali
, avvenuta nel 1813. Numerosissime piccole imprese inglesi, sempre sotto la protezione e
l'organizzazione della Compagnia, si stabilirono in India. Nel 1833 il Parlamento inglese decise
che la Compagnia doveva cessare di essere una impresa commerciale e che pertanto doveva
procedere alla liquidazione di tutti i suoi beni, commerciali ed industriali. Si evolse allora in
funzione di
banca d'affari
, finanziando anche i nuovi imprenditori indiani e trasferendo i tributi ottenuti a Londra. Pur
seguendo il sistema dei precedenti governanti, per esempio nel
sultanato di Mysore
, gli Inglesi si erano infatti rivelati molto più efficienti e determinati dei predecessori nella
riscossione delle tasse.
Anche l'educazione fu utilizzata per gli scopi coloniali inglesi, rivelandosi però col tempo un
clamoroso boomerang per le mire dell'impero britannico. Ci furono contrasti accademici, tra
orientalisti e anglicisti, e questi ultimi ebbero la meglio, impostando gli studi degli Indiani che
ambivano a titoli accademici, e quindi alle professioni, sulla cultura e la lingua britannica,
mentre l'amministrazione pubblica restò prerogativa esclusiva degli Inglesi. Ciò portò col tempo
i rampolli delle classi abbienti indiane a perfezionare in Gran Bretagna i loro studi, per tornare
poi in patria occidentalizzati nei modi ma anche nel pensiero e nelle idee, costituendo così la
futura classe nazionalista del Paese. Ma l'arroganza e il disconoscimento della millenaria
cultura indiana portò inevitabilmente gli Inglesi a fare un passo falso, innescando
involontariamente una rivolta che rapidamente dilagò in buona parte dell'India settentrionale. Il
10 Maggio 1857, le truppe di Sepoy
della guarnigione di Meerut si ammutinarono, dando il via alla prima ribellione indiana. Erano
state distribuite loro delle nuove cartucce, lubrificate con grasso animale, e si sparse la voce
che si trattasse di un mix di grasso di vacca e di maiale, utilizzato appositamente allo scopo di
umiliarli e contaminarli. Le truppe, tanto gli indù quanto i musulmani, si rifiutarono di toccarle ed
insorsero di fronte all'affronto subito. I ribelli marciarono poi su Delhi e si strinsero intorno al
Gran Moghul
, formalmente ancora sovrano dell'India. Questi, anziano ed incapace, assegnò la guida ad un
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ex ufficiale col quale gli insorti tennero Delhi e misero sotto assedio anche Lucknow
. Presto si unirono alla rivolta anche i
Rajput
ei
Gujjar,
guidati dall
a
regina di Jhansi
, alla quale i Britannici avevano sottratto il regno, come già l'anno prima al
Nawab
dell'Oudh. Per quasi un anno, l'India settentrionale sembrò perduta, finchè con l'ausilio di truppe
irregolari
Sikh
,
gli Inglesi sconfissero gli insorti nella battaglia di
Gwalior
, dove anche la
Rani
di Jhansi perse la vita.
L'ammutinamento produsse cambi sia dal punto di vista economico sia da quello politico. Le
casse della Compagnia si ritrovarono vuote e il parlamento inglese, nel 1858, ne votò la
destituzione e la nazionalizzazione totale, lasciando così l'India in mano alla corona inglese.
Grandi investimenti erano impegnati nella costruzione delle ferrovie indiane, volte a collegare i
grandi centri di produzione agricola con i porti, e all' economia indiana fu data una impronta
tipicamente coloniale, con l'esportazione di materie prime, come il cotone per l'Inghilterra o
l'oppio
verso la Cina e l'importazione di prodotti britannici finiti, in particolare tessili, mandando così alla
definitiva rovina le produzioni locali. L'apertura del Canale di Suez, nel 1869, aveva nel
frattempo incrementato moltissimo il commercio marittimo europeo da e verso l'Oriente. La
stessa regina Vittoria comprensibilmente dimostrò grande entusiasmo per questo suo nuovo
patrimonio:
prese lezioni di Hindi e Urdu e nel
1876
assunse il titolo di
Imperatrice d'India
, mentre il Governatore dei tempi della
Compagnia
divenne Vicerè, una carica comunque elettiva e della durata di 5 anni. In questo contesto,
anche le lodevoli iniziative inglesi, come la soppressione di antiche ed inumane pratiche, come
ad esempio la
Sati
, cioè l'uso di immolare la vedova sulla pira dello sposo defunto, o l'
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uccisione delle neonate
, vennero interpretate come ingerenze e perciò rifiutate dalla popolazione.
Dopo la ribelione dei Sepoy, tuttavia non fu fatto più alcun tentativo di integrazione culturale su
larga scala, mentre gli sforzi britannici vennero concentrati sulle spese militari, con l'esercito
che venne grandemente potenziato, pronto a spegnere qualunque nuova scintilla di rivolta e,
all'occorrenza, espandere o mantenere i confini dell'Impero verso la Birmania e l'Afghanistan. Il
primo atto del Vicerè fu comunque il restituire alla formale giurisdizione locale circa il 40 % del
territorio, che si trovò però così frazionato sotto il controllo di ben 562 principi. A seguito del
fallimento della ribellione del 1857, i primi neonati tentativi di coscienza nazionalistica indiana
sembravano nel frattempo essersi spenti. Ma verso la fine del secolo, una nuova generazione di
Indiani istruiti cominciò a riunirsi, dando vita ad organizzazioni politiche e intellettuali. Nel 1885,
nacque così l'
Indian
National Congress,
che radunò a Bombay le principali figure della cultura del Paese del tempo e che cominciarono
a codificare le ragioni del malcontento e a formulare ipotesi di libertà e autodeterminazione.
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