India: economia e società
Transcript
India: economia e società
028_Core marketing_mag 9-05-2008 16:45 Pagina 28 RUBRICA “Ogni persona al mondo è nata in India in almeno una delle sue vite precedenti.” Core marketing Così scrive Gregory David Roberts nel suo romanzo Shantarami. Dopo aver “raccontato” la Cina, proseguiamo il nostro percorso esplorativo nei paesi emergenti concentrando la nostra attenzione sull’India. Qualche pennellata per delineare il contesto politico sociale del paese. La democrazia è in fermento. Il Governo è altamente burocratico e vi è una forte corruzione soprattutto nelle province e nei governi locali. D’altra parte, esiste una stampa dinamica e alcune ONG molto attive controllano l’attività dei politici e delle compagnie. In alcuni settori le restrizioni imposte dal Governo sugli investimenti greenfield rendono necessarie le joint-venture con partner locali. Ad esempio, l’apertura di monomarca prevede una quota non superiore al 51% all’investitore estero. Inoltre, vi sono altissimi dazi sui beni voluttuari. Laddove il Governo consente gli investimenti diretti esteri, le imprese devono affrontare difficoltà di tipo burocratico per l’elevata quantità di documenti da presentare alle autorità competenti. L’India è caratterizzata da un forte sviluppo del sistema bancario. Le multinazionali possono contare sulle banche locali per i fabbisogni locali. C’è disponibilità di equity sia per le entità locali che straniere. La crescita della popolazione indiana è sensazionale. Oggi si contano 1,2 miliardi di persone e il tasso di crescita dal 1950 è del 345%. Si stima che nel 2050 sarà il paese più popoloso al mondo con 1,7 miliardi di abitanti. Considerando che l’India rappresenta oggi il 20% della popolazione mondiale al di sotto dei 20 anni, rappresenterà un paese relativamente giovane nel 2050. Le zone ricche si concentrano nelle aree urbane che circondano New Delhi, Mumbai e in quelle delle province di Gujarat, Maharashtra, Karnataka, Kerala e Tamil Nadu. Mentre Bangalore rappresenta il centro nevralgico dell’industria indiana dell’Information Technology. Ricordiamo che l’India è uno dei primi paesi al mondo nella produzione di software. Il paese manifesta una forte crescita del PIL che si attesta intorno al 8% circa. Veniamo ai dati relativi al livello di reddito della popolazione, particolarmente interessanti per le aziende italiane. L’India osserva una crescita sensazionale della popolazione HNWI (High Net Worth Individual) pari al 18% con tassi di crescita tre volte superiori agli USA. A questa classe 28 appartengono persone con liquidità maggiore ai 500.000 US$. Upper class (liquidità maggiore a 25.000 US$). Attualmente sono 25 milioni, nel 2050 si stima che saranno 60 milioni. La Upper class è composta dalle famiglie di anziani con figli appartenenti alla casta dei Bramini; da imprenditori self-made; da professionisti del settore IT, outsourcing e call center; da manager occidentali che si spostano per lavoro. Middle class (5-25.000 US$): oggi è pari a 170 milioni, nel 2050 raggiungerà i 210 milioni. Lo sviluppo della middle class è connesso allo sviluppo delle aziende IT, ma in parte è “limitato” dalla cultura delle “caste”. Dopo aver tracciato i primi colori dello straordinario paese dei sadhu, delle vacche sacre e dell’information technology, nel prossimo numero approfondiremo il quadro delineando le modalità di acquisto dei consumatori indiani, la percezione dei brand italiani, il modo di vivere il lusso. Marco Di Dio Roccazzella, partner Value Lab