SISTEMA SUPPORTO CONDOTTA SOTTOSISTEMA DI

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SISTEMA SUPPORTO CONDOTTA SOTTOSISTEMA DI
SPECIFICA DEI REQUISITI DEL
SOTTO SISTEMA DI TERRA VOLUME 2
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Progetto ATC
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SISTEMA SUPPORTO CONDOTTA
SOTTOSISTEMA DI TERRA
Allegato 3 – Volume 2
STANDARDIZZAZIONE DELLA
DOCUMENTAZIONE DI UN PROGETTO
Rev. Data
B
31/03/08
Descrizione
Emissione
ufficiale per
BL1plus
Redazione
Stefano Rosini
Massimo Franzini
Gianvito Gallo
Verifica
Autorizzazione
Giorgio Bonafè
Fabio Senesi
Stefano Geraci
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comunicato a terzi senza specifica autorizzazione
SPECIFICA DEI REQUISITI DEL
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INDIC E
1
INTRODUZIONE...................................................................................................3
1.1
SCOPO............................................................................................................................................ 3
1.2
CAMPO DI APPLICAZIONE........................................................................................................... 3
2
RIFERIMENTI .......................................................................................................4
2.1
NORME DI RIFERIMENTO............................................................................................................. 4
2.2
DOCUMENTI DEL CLIENTE .......................................................................................................... 4
2.3
DOCUMENTI GETS DI INGRESSO ............................................................................................... 4
2.4
DEFINIZIONI, SIGLE ED ACRONIMI ............................................................................................. 6
2.5
ELENCO DEGLI AGGIORNAMENTI ............................................................................................. 7
3
4
CONSISTENZA E DESCRIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DI UN PDS ....8
3.1
ELENCO DISEGNI (TAV. 00) ......................................................................................................... 8
3.2
PIANO SCHEMATICO SSC (TAV. 01)........................................................................................... 9
3.3
TABELLA DATI DI IMPIANTO (TAV. 02) .................................................................................... 13
3.4
PIANO CAVI E CUNICOLI SSC (TAV. 03)................................................................................... 16
3.5
INTERFACCE IS-SSC E CONFIGURAZIONE INGRESSI HW (TAV. 04)................................... 17
3.6
TABELLA TELEGRAMMI DEGLI ENCODER DEI PI (TAV. 05) ................................................. 19
3.7
REGISTRO CONFIGURAZIONI (TAV. 06)................................................................................... 21
3.8
RELAZIONE PROGETTO ESECUTIVO (RPE)............................................................................ 21
ALLEGATI TIPOLOGICI ....................................................................................23
INDICE DELLE TABELLE
Tabella 1 – Regole per la denominazione dei PI ................................................................................... 10
Tabella 2 – Elenco dei tipologici allegati................................................................................................ 23
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1 INTRODUZIONE
1.1 SCOPO
Gli obiettivi del presente documento sono:
• uniformare gli interventi e le rappresentazioni nelle varie tipologie di impianto;
• standardizzare la documentazione prevista.
1.2 CAMPO DI APPLICAZIONE
Quanto descritto nel presente documento si riferisce alla progettazione del sottosistema
di terra del SSC.
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2 RIFERIMENTI
2.1 NORME DI RIFERIMENTO
Riferimento
Descrizione
Edizione
Rif. 1
CENELEC CEI EN 50126
Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filotranviarie, metropolitane La specificazione e la dimostrazione di Affidabilità, Disponibilità,
Manutenibilità e Sicurezza (RAMS)
Marzo
2000
Rif. 2
CENELEC CEI EN 50128
Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filoviarie e metropolitane Sistemi di telecomunicazione, segnalamento ed elaborazione Software per sistemi ferroviari di comando e di protezione
Aprile
2002
Rif. 3
CENELEC CEI EN 50129
Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filoviarie e metropolitane Sistemi di telecomunicazione, segnalamento ed elaborazione Sistemi elettronici di sicurezza per il segnalamento
Gennaio
2004
2.2 DOCUMENTI DEL CLIENTE
Riferimento
Rif. 4
Rif. 5
Rif. 6
Descrizione
RFI TC.PATC SR AP 01 R01 C
Specifiche dei Requisiti Funzionali SSC (Sistema Supporto Condotta)
Specifica dei Requisiti di Sistema del Sistema di Supporto alla Condotta
(SSC)
Integrazioni alla versione Baseline 1 – BL1 plus
Specifica dei Requisiti di Sistema SSC – Sottosistema di Terra All. 5 al
Vol. 2
Elaborato applicativo ai fini della standardizzazione della
documentazione
Circuiti elettrici di interfaccia IS-SSC
08/07/2005
17/01/2008
20/11/2007
2.3 DOCUMENTI GETS DI INGRESSO
Riferimento
Rif. 7
Rif. 8
Descrizione
SPC-PRG-SSC-001
Specifica del Protocollo di Comunicazione SSC
SRSYS-AEN-SSC-001
Sistema Supporto Condotta - Sottosistema di Terra - Regole Telegrammi
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Descrizione
SRSYS-AEN-SSC-002
Rif. 9
Sistema Supporto Condotta - Sottosistema di Terra – Implementazione delle Funzionalità
tramite PI
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2.4 DEFINIZIONI, SIGLE ED ACRONIMI
Termine
B.A.B.c.c.
B.A.c.c.
B.A.c.f.
B.c.a.
B.E.M.
B.T.
C.I.
F.C.L.
F.O.
F.V.
G.d.F.
I.S.
P.B.A.
P.B.I.
P.C.O.S.
P.G.O.S.
P.d.S.
P.I.
P.L.
P.L.L.
P.N.F.
p.p.F.
P.R.
P.S.
P.U.P.O.S.
P.V.P.L.
R.C.C.
R.G.
R.S.
R.S.C.
S.S.C.
S.P.C.
S.S.B.
S.S.T.
T.d.C.
V.P.P.A.
Descrizione
Blocco Automatico Banalizzato a correnti codificate
Blocco Automatico a correnti codificate
Blocco Automatico a correnti fisse
Blocco conta assi
Blocco Elettrico Manuale
Blocco Telefonico
Complesso Informativo
Fascicolo Circolazione Linea
Fascicolo Orario
Fabbricato Viaggiatori
Grado di Frenatura
Impianti di Sicurezza
Posto di Blocco Automatico
Posto di Blocco Intermedio
Prefazione Compartimentale Orario di Servizio
Prefazione Generale Orario di Servizio
Posto di Servizio.
Punto Informativo.
Passaggio a Livello
Passaggio a Livello di Linea
Punto di Normale Fermata
Percentuale di Peso Frenato
Posto Ripetitore
Piano Schematico
Prefazione Unità Periferiche Orario di servizio
Punto di Variazione Parametri di Linea
Ripresa Campionamento Codici
Riconoscimento Giunto
Regolamento Segnali
Ripetizione Segnali Continua
Sistema di Supporto alla Condotta
Specifica del Protocollo di Comunicazione
Sottosistema di Bordo
Sottosistema di Terra
Tabella delle Condizioni
Variazione Percentuale di Peso Assiale
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2.5 ELENCO DEGLI AGGIORNAMENTI
AGGIORNAMENTI
Rev.
Descrizione
(Prima emissione per definizione BL1+: vengono riportate le modifiche rispetto al
documento SRSYS-PRG-SSC-104 rev. 00 del 30/01/2006 applicabile per BL1)
Aggiornato § 3 per gestione documentale PLL dotati di PS-IS proprio.
Modificato § 3.2 (Tav. 01) per: integrazione PS-SSC al PS-IS; inserimento tabella
regole di denominazione dei PI; precisazioni sulle quote dei PI non da segnale;
esplicitata ubicazione delle bandierine di inizio e fine sistema SSC; precisazioni
sull’orientamento dei PI; necessità di elencazione dei PI idonei alla gestione dei
rallentamenti; inammissibilità di utilizzo di NID_PI pari a zero; esplicitata formula per la
valorizzazione del campo ID dei telegrammi.
00
Modificato § 3.3 (Tav. 02) per aggiornamento informazioni elencate in foglio “Segnali”
e aggiunta distanze misurate tra enti IS.
Modificato § 3.5 (Tav. 04) per variazione titolo documento di progetto e ampliamento
descrizione dei suoi contenuti.
Modificato § 3.6 (Tav. 05) per spostamento misure di terra in Tav. 02 e aggiornamento
contenuti del foglio “Dati Encoder”.
Introdotti § Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. e 3.8 per descrizione
documenti di progetto Tav. 07 ed RPE.
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3 CONSISTENZA E DESCRIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DI UN
PDS
La descrizione della documentazione di seguito riportata fa riferimento ai tipologici degli
elaborati di progetto del sottosistema di terra del SSC.
All’interno di ciascun elaborato, le tabelle contenenti i richiami ad altri documenti di
progetto SSC riporteranno solo l’identificativo dello stesso, inteso come nome tavola e
codice, e la denominazione dell’impianto. La versione e la data di realizzazione saranno
riportate dettagliatamente sull’elenco dei disegni (Tav. 00). La Tav.00 deve riportare
anche la versione della applicazione SST implementata, riferita alle SRS vol.2 utilizzate
ed eventuali eccezioni o deroghe che dovranno essere riferite.
Gli elaborati di progetto di una stazione dovranno considerare anche tutto ciò che ricade
in una delle due tratte interstazionali afferenti (PL, posti di blocco, PVPL in linea,
fermate, etc.), tenendo conto che:
• per “tratta interstazionale” (per brevità “tratta”) si intende la parte di linea
compresa tra il segnale di avviso isolato di una stazione ed il segnale di avviso
isolato per il senso di marcia opposto della stazione limitrofa, in caso di linee
senza BA, oppure la parte di linea compresa tra il segnale di protezione di una
stazione ed il segnale di protezione per il senso di marcia opposto della stazione
limitrofa, in caso di linee con BA (BAcc, BAcf);
• relativamente ai PL di linea, questi saranno di norma indicati negli elaborati della
stazione cui vengono trasmessi i relativi allarmi, tranne per i PL che hanno un PSIS indipendente, in tal caso, anche quello di SSC sarà realizzato in maniera
indipendente;
• la descrizione di una tratta dovrà essere inserita per intero negli elaborati di una
delle due stazioni afferenti;
• in deroga a quanto appena detto, sarà possibile suddividere la tratta in due parti
(che saranno attribuite separatamente alle due stazioni di competenza) solo nel
caso in cui siano presenti più complessi di protezione di PL in linea, i cui allarmi
siano trasmessi a stazioni diverse;
• per quanto riguarda i posti di blocco su linee con segnalamento a tre aspetti, il
segnale di prima categoria dotato di avviso del successivo segnale di protezione
di stazione dovrà essere considerato a tutti gli effetti nell’ambito stazione.
3.1 ELENCO DISEGNI (TAV. 00)
Tale elaborato riporta l'elenco delle tavole di progetto del PdS e deve essere
organizzato nelle seguenti figure:
• Frontespizio (fig. 1);
• Indice dei documenti e Legenda (fig. 2).
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In fig. 2 saranno riportati in dettaglio i nomi e la numerazione delle tavole (anche quelle
non emesse), nonché il livello di revisione e data di ogni tavola.
3.2 PIANO SCHEMATICO SSC (TAV. 01)
Il Piano Schematico SSC costituisce un’integrazione al Piano Schematico IS e,
pertanto, l’attrezzaggio e le altre informazioni utili ai fini SSC dovranno essere aggiunte
al PS-IS esistente.
Qualora il PS-IS esistente non sia stato redatto a CAD, esso dovrà essere riportato su
tale formato, in modo da poter essere maggiormente fruibile per l’inserimento delle
informazioni utili ai fini SSC e per le eventuali successive operazioni di
aggiornamento/modifica.
L’approvazione del Piano Schematico SSC, per quanto riguarda la parte IS, che non sia
necessaria per il SSC, riportata a CAD da altro formato, rimane comunque a carico
della Committenza.
•
Le informazioni utili per la redazione del PS-SSC sono dunque costituite dal PSIS completo, a cui è necessario aggiungere le informazioni schematiche delle
tratte limitrofe, secondo quanto indicato al precedente § 3.
La base così ottenuta deve essere completata con le informazioni necessarie allo
sviluppo del progetto SSC desunte dagli altri elaborati di base (Fascicolo Orario e/o
Fascicolo Linea, Tabelle delle Condizioni, etc.), da eventuali attività di sopralluogo sul
campo e dall’attrezzaggio SSC:
• posizione topografica dei punti informativi, comprensiva di:
o nome di identificazione (riferimento ente/funzione), redatto secondo quanto
indicato in Tabella 1;
esempio esplicativo applicato ad un PI:
‰ nome “A–C”:
‰ “A” indica che il PI si riferisce ad un segnale di avviso;
‰ “C” indica che il segnale di avviso cui il PI si riferisce è il Segn. C;
TIP
Significato
TAG
Data Tag
AVV
Avviso isolato su linea senza BAcc
AVV PL
Avviso proprio di passaggio a livello
AVV BACC
Avviso isolato su linea con BAcc
PROT
Protezione di PdS su linea con o senza BAcc
PROT PL
Protezione propria di passaggio a livello
Nome PI associato
T-xxx
A-xxx
xxx = nome segnale in
precedenza al quale è
posto il Data Tag
xxx = nome segnale in
asse al quale è posto il PI
Pr-xxx
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PROT BACC
PBA su linea con BAcc
PART CT
Partenza con itinerario di CT su linea senza BAcc
PART CT BACC
Partenza con itinerario di CT su linea con BAcc
PART DV
Partenza senza itinerario di CT su linea senza BAcc
PART DV BACC
Partenza senza itinerario di CT su linea con BAcc
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P CT-xxx
P DV-xxx
nnn = scudetto di
itinerario (prefisso L se PI
posato in uscita da PdS
o
o
prefisso LL se PI posato
per realizzazione fronte di
LL-nnn
appuntamento o gestione
rallentamenti)
mmm = numero
progressivo di
identificazione del PVPL
V-mmm
(per PI di gestione dei
o
PVPL)
F-mmm
o
oppure
FV-mmm
xxx = nome segnale in
oppure
precedenza al quale è
posto il PI (se PI R su
R-xxx
stazionamento)
o
o
R-nnn nnn = numero progressivo
di identificazione della
ricalibrazione sul singolo
PS (se PI R in linea)
L-nnn
LINEA
PI di tipo L
PI di gestione dei PVPL
PVPL
oppure
PI di ricalibrazione
Tabella 1 – Regole per la denominazione dei PI
o progressiva chilometrica; distanza da altri punti significativi (quotati e non) o da
altri PI;
‰ la progressiva chilometrica dovrà essere prevista sui PI posati in asse ai
segnali (coincide con la progressiva dei segnali stessi);
‰ la distanza da punti significativi (quotati e non) o da altri PI, dovrà essere
prevista:
1. con i PI di tipo L rispetto alla punta scambi estrema o rispetto alla traversa
limite del deviatoio stesso preso di calcio;
2. con i PI da segnale se disassati da questo;
3. con i PI di ricalibrazione, posati in stazione, rispetto all’ultimo ente (punta
scambi o traversa limite) che immette sullo stazionamento;
4. in generale, con i PI non da segnale, rispetto all’ente IS di riferimento dotato
di progressiva chilometrica;
o numero identificativo del PI all’interno dell’area geografica di appartenenza (ai
Data Tag viene attribuito lo stesso numero del PI immediatamente a valle,
preceduto da una “T”); qualora i Nid_PI e gli identificativi di area a disposizione
fossero terminati considerando anche le scorte del singolo PS SSC (indicati nella
tavola 12), all’interno del singolo Compartimento, si procederà alla utilizzazione
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della versione telegramma al Valore pari a 1 utilizzando i Nid_PI assegnati ai
singoli impianti. Tali PI devono essere chiaramente identificati all’interno del PS
SSC. Per fare questo antecedentemente al NID_PI sarà indicato il valore 1
separati da lineetta: esempio 1-237.
• indicazione delle informazioni rilevanti ai fini del progetto:
o distanze di appuntamento tra PI, eventualmente distinte per:
‰ corretto tracciato (CT);
‰ itinerario deviato (DV): quest’ultimo indicante il livello di velocità ridotta indicato
nel telegramma del PI;
o posizionamento degli scudetti dei PVPL di tipo (V), (F) e (V,F) in asse al punto di
variazione dei parametri di linea, con relativa progressiva chilometrica;
o lunghezza di fine deviata trasmessa dai PI a valle dei quali sono possibili itinerari
su percorso deviato;
•
eventuali punti di inizio e fine zona attrezzata SSC, segnalati da apposite
bandierine orientate ubicate in corrispondenza, rispettivamente, del primo PI e
dell’ultimo PI incontrato dal PdM – nel caso in cui l’ingresso o l’uscita dal sistema
sia in corrispondenza di un fronte di segnali, dovrà essere tracciata una linea
tratteggiata e la bandierina di inizio o fine tratta SSC dovrà essere collocata in
prossimità di tale linea (si precisa che l’ingresso in una stazione di testa non
comporta l’uscita da zona attrezzata SSC sul segnale di protezione di stazione,
così come la partenza da una stazione di testa non comporta l’ingresso in zona
attrezzata SSC sul fronte di segnali di partenza dei singoli binari tronchi);
•
orientamento dei PI (direzione nominal/reverse), segnalato da apposito segno
grafico costituito da una coppia di frecce tra loro opposte, posizionate in
prossimità del FV - si precisa che la valorizzazione della direzione di un PI
(nominal/reverse) non potrà essere basata, a priori, sul senso di marcia dei treni
(pari/dispari), anche se è preferibile attribuire orientamento “nominal” ai PI
incontrati dai treni “pari” e viceversa;
• a completamento delle informazioni, dovranno essere riportate le seguenti tabelle:
o identificativo di area geografica a cui appartiene il PdS;
o tipo di distanziamento adottato sulle linee afferenti il PdS, riportandone per intero
la tipologia (es. Blocco Automatico a correnti codificate: -3 aspetti per marcia sx e
-2 aspetti per marcia dx) ed indicando se il tratto di linea interessato è a
doppio/semplice binario;
o misure di distanza non allineate rilevanti ai fini del progetto SSC e desunte da
rilievi sul campo, non coerenti con quelle ottenute dalle progressive chilometriche
riportate sul piano schematico IS (in ogni caso le progressive chilometriche degli
enti rappresentati sul piano schematico SSC devono essere allineate a quelle del
piano schematico IS); dovranno essere riportate solo le misure il cui
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disallineamento è > ±1%, inoltre qualora i valori misurati siano inferiori ai minimi
ammessi normativi e lo scostamento è > dell’1%, dovranno essere notificati alla
Direzione Lavori e evidenziati sull’elaborato “Realizzazione Progetto Esecutivo”;
o tabella dei PI idonei alla gestione dei rallentamenti, ad uso dei manutentori,
riportante l’elenco dei PI (nome e NID_PI) che possono/devono essere
riconfigurati in presenza di rallentamenti, come mostrato in Figura 1 – a questo
proposito, si ricorda che i PI idonei alla gestione dei rallentamenti sono
esclusivamente quelli aventi TIP “Avviso PL”, “Protezione PL”, “Avviso”, “Avviso
BAcc”, “Protezione BAcc” e “Linea”;
o legenda della simbologia e note occorrenti;
o gli aggiornamenti dell’elaborato con indicato l’indice di revisione, la data, la
redazione, la progettazione, la verifica, la validazione e l’autorizzazione.
Figura 1 – Tabella dei PI idonei alla gestione dei rallentamenti
Sul PS-SSC, agli estremi dei binari di linea, dovrà essere indicata la direzione (stazione
estrema della linea) e la stazione limitrofa all’interno di parentesi, utilizzando le
denominazioni indicate su FCL; inoltre dovrà essere indicata la parità/disparità della
marcia.
La numerazione dei PI dovrà partire dall’identificativo (NID_PI) n° 1 (non è ammesso
l’identificativo n° 0, qualunque sia l’area geografica) e sarà incrementata possibilmente
seguendo l’ordine crescente delle progressive chilometriche. La numerazione degli
identificativi PI deve essere dispari se il PI trasmette con frequenza F1 e pari se
trasmette in frequenza F2, le applicazioni ed i progetti realizzati prima della emissione
della presente specifica dovranno essere gradualmente adeguati in occasione del primo
intervento.
Per ogni impianto dovranno essere mantenuti dei numeri identificativi “di scorta”, da
quantificarsi in numero pari al 10% del numero totale dei PI necessari all’attrezzaggio di
un singolo impianto (stazione con eventuale tratta afferente), che non dovranno
comunque scendere sotto il livello minimo delle 3 unità.
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La combinazione degli identificativi di area geografica e di NID_PI viene utilizzata per la
valorizzazione del campo ID dei telegrammi dei PI, applicando la seguente formula:
ID = (16384 * "Versione telegramma") + (1024 * "Identificativo Area") + "NID_PI",
dove "Versione telegramma" è di norma pari a 0, a meno della necessità di ricorrere
alla versione telegramma pari a 1 come precedentemente descritto, e "Identificativo
Area" è l'area geografica di riferimento.
3.3 TABELLA DATI DI IMPIANTO (TAV. 02)
In tale documento sono raccolti e riordinati per tipologia i dati di input provenienti dal
progetto di base da utilizzare nel progetto funzionale, costruttivo e applicativo.
Il documento sarà organizzato nelle seguenti figure:
• Frontespizio (fig. 1);
• Indice dei documenti - Legenda (fig. 2);
• Documenti in Input (fig. 3);
• Segnali (fig. 4);
• Velocità Massima della/e Linea/e (fig. 5);
• Velocità Massima della/e Linea/e afferente/i (fig. 6);
• Grado di Frenatura della/e Linea/e (fig. 7);
• Grado di Frenatura della/e Linea/e afferente/i (fig. 8);
• Distanze da progressive tra PI ed enti IS / PI (fig. 9);
• Distanze misurate tra PI ed enti IS / PI (fig. 10);
• Distanze tra PI e PVPL (fig. 11);
• Varie - Particolarità (fig. 12).
Su ogni figura è previsto:
• Figura 1 (Frontespizio): oltre ad essere riportate le informazioni per
l’individuazione dell’impianto, dovrà essere prevista una parte in cui sono indicati i
dati che individuano il titolo della figura, il livello di revisione e la data;
•
Figura 2 (Indice dei documenti - Legenda): dovrà riportare sempre l’elenco
completo di tutte le figure componenti la tavola e, nei casi in cui alcune tipologie di
dati non siano presenti per il particolare impianto considerato, in corrispondenza
della/e figura/e mancante/i, nelle caselle delle note sarà riportata la sigla “P.M.”;
nella legenda sono riportati gli acronimi utilizzati nelle tavole, corredati dal
corrispondente significato;
•
Figura 3 (Documenti in Input): dovranno essere riportati tutti i documenti di
riferimento utilizzati per la progettazione e delle modifiche successive, tra cui
almeno il PS-IS, la TdC ed il FCL;
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•
o
o
o
o
o
o
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Figura 4 (Segnali): dovranno essere riportati tutti i segnali presenti nell’impianto
(stazione ed eventuale tratta adiacente, come da PS-SSC), con i relativi aspetti
presentati e gestiti con SSC. Per ogni segnale, inoltre, nelle apposite finche
dovranno essere indicate le seguenti informazioni:
tipo di segnale a schermo mobile (RS) o a specchi dicroici (SDO) – da notare che,
per i segnali di protezione propria dei PL, dovrà essere riportata la tipologia di
segnale SDO;
numero di luci;
frequenza transponder associato (“f1” se il segnale è posato alla sinistra del
binario oppure “f2” in caso di posa a destra);
direzione (nominal/reverse);
necessità di posa del “Cartello di Limite Fermata SSC” (Art. 77bis RS) – questo
cartello è da prevedere nel caso in cui, da progetto SSC, risulti che il punto di
posa del PI da segnale debba essere previsto in posizione anticipata di più di 5mt
rispetto al segnale cui si riferisce il PI stesso;
necessità di posa del Picchetto a sezione circolare di identificazione dei PI posati
ad una distanza maggiore di 20mt a valle dei segnali.
•
Figura 5 (Velocità Massima della/e Linea/e): la figura dovrà riportare le velocità
massime della linea per ranghi, indicando gli eventuali punti di variazione
ricadenti all’interno dell’impianto.
o Velocità Massima di Linea (Variazioni): questa sezione deve essere compilata
solo se nell’impianto ricadono variazioni di velocità, in tal caso dovrà essere
riportato:
‰ la progressiva chilometrica del punto di variazione;
‰ le velocità di rango a monte e a valle per binario e per senso di marcia; nel
caso in cui non siano presenti tutti i ranghi, quelli mancanti assumeranno il
valore della velocità dell’ultimo presente;
o Velocità Massima di Linea (Assenza di Variazioni): questa sezione deve essere
compilata se nell’impianto, per il binario ed il senso di percorrenza considerato,
non ci sono variazioni di velocità e in tal caso dovrà essere riportata la velocità di
linea per binario, senso di marcia e ranghi; qualora non siano presenti tutti i
ranghi, quelli mancanti assumeranno il valore della velocità dell’ultimo presente.
•
Figura 6 (Velocità Massima della/e Linea/e afferente/i): la figura dovrà riportare le
velocità massime delle linee afferenti per ranghi, indicando gli eventuali punti di
variazione ricadenti all’interno dell’impianto.
o Velocità massima della/e linea/e in ingresso e uscita dall’impianto (Variazioni):
questa sezione deve essere compilata solo se ricadono variazioni di velocità su
linea/e afferente/i in ingresso e uscita dall’impianto, in tal caso:
‰ dovrà essere riportata la progressiva chilometrica del punto di variazione;
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comunicato a terzi senza specifica autorizzazione
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le velocità di rango a monte e a valle, per binario e senso di marcia; nel caso in
cui non siano presenti tutti i ranghi, quelli mancanti assumeranno il valore della
velocità dell’ultimo presente.
o Velocità massima della/e linea/e in ingresso e uscita dall’impianto (Assenza di
Variazioni): questa sezione deve essere compilata se nell’impianto, per il binario
ed il senso di percorrenza considerato, non ci sono variazioni di velocità sulla/e
linea/e afferente/i e in tal caso dovrà essere riportata la velocità di linea per
binario, senso di marcia e ranghi; qualora non siano presenti tutti i ranghi, quelli
mancanti assumeranno il valore della velocità dell’ultimo presente.
‰
•
Figura 7 (Grado di Frenatura della/e Linea/e): la figura dovrà riportare il grado di
frenatura della linea, indicando gli eventuali punti di variazione ricadenti all’interno
dell’impianto.
o Grado di Frenatura (Variazione): questa sezione deve essere compilata solo se
nell’impianto o nel tratto di linea in questione ci sono variazioni del grado di
frenatura, in tal caso dovrà essere riportato:
‰ la progressiva chilometrica del punto di variazione;
‰ il grado di frenatura di monte e di valle per binario e senso di marcia;
o Grado di frenatura (Assenza di Variazioni): questa sezione deve essere compilata
solo se nell’impianto non ci sono variazioni del grado di frenatura e in tal caso
dovrà essere riportato il grado di frenatura per binario e senso di marcia.
•
Figura 8 (Grado di Frenatura della/e Linea/e afferente/i): la figura dovrà riportare i
gradi di frenatura delle linee afferenti, indicando gli eventuali punti di variazione
ricadenti all’interno dell’impianto.
o Grado di Frenatura in ingresso e uscita dall’impianto (Variazioni): questa sezione
deve essere compilata solo nel caso che ci siano variazioni del grado di frenatura
e in tal caso dovrà essere riportata:
‰ la progressiva chilometrica del punto di variazione;
‰ il grado di frenatura di monte e di valle per binario e senso di marcia.
o Grado di Frenatura in ingresso e uscita dall’impianto (Assenza di Variazioni):
questa sezione dovrà essere compilata solo nel caso che nell’impianto non ci
siano variazioni del grado di frenatura e in tal caso dovrà essere riportato il grado
di frenatura per binario e senso di marcia.
•
Figura 9 (Distanze da progressive tra PI ed enti IS / PI): dovranno essere riportate
le distanze fra PI ed enti IS rilevabili dalle progressive chilometriche, con le
distanza di appuntamento arrotondate al multiplo di 10 metri per eccesso, quelle
di fine deviata arrotondate al multiplo di 50 metri per difetto e le eventuali distanze
di appuntamento secondarie approssimate al multiplo di 100mt per eccesso.
A termine di legge RFI S.p.A. si riserva la proprietà di questo documento che non potrà essere copiato, riprodotto o
comunicato a terzi senza specifica autorizzazione
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•
Figura 10 (Distanze misurate tra PI ed enti IS / PI): per tutte le distanze desunte
da progressive, riportate in fig. 9 e suddivise tra movimenti nominal e reverse,
devono essere indicate:
o le distanze realmente misurate sul campo;
o le corrispondenti misure corrette dall’errore sistematico introdotto dallo strumento
di misura;
o le misure utili ai fini SSC (distanze di appuntamento, di fine deviata e distanza di
appuntamento secondario), arrotondate seguendo i criteri già illustrati per le
distanze di fig. 9.
•
Figura 11 (Distanze misurate tra PI e PVPL): dovranno essere riportate le
distanze tra PI e PVPL ricavate da progressive ed arrotondate al multiplo di 100
metri, con l’indicazione delle velocità in rango massimo fino al rango C, con
l’esclusione del rango P, a monte e a valle dei PVPL, rilevate da FCL e indicando:
e indicando :
o le distanze realmente misurate sul campo;
o le corrispondenti misure corrette dall’errore sistematico introdotto dallo strumento
di misura;
o le misure utili ai fini SSC, arrotondate al multiplo di 100 metri, in eccesso, se la
variazione è restrittiva, in difetto, se liberatoria.
•
o
o
o
o
o
o
o
Figura 12 (Varie - Particolarità): tale figura raccoglie alcuni dati relativi all’impianto
IS, e al SSC, che sono rispettivamente:
la tipologia di distanziamento delle linee afferenti l’impianto;
l’identificativo dell’area geografica;
gli identificativi dei PI utilizzati e di scorta all’interno dell’area geografica;
l’identificati dei PI con M_Versione che è uguale a 1 a causa dell’esaurimento dei
NID-AREA e NID_PI con M_versione uguale a 0;
le particolarità di gestione che non trovano completo riscontro nelle SRS;
le particolarità di associazione di funzioni di un PI ad altri per la gestione di alcuni
dati (esempio variazione di velocità in aumento ricadente in prossimità di un PI di
tipo L, variazioni di velocità non indicate su PS-SSC gestite dai PI dell’impianto
considerato, etc.) che altrimenti non troverebbero evidenza in altro documento;
eventuali altre particolarità.
Il documento dovrà contenere tutte le informazioni utili per la progettazione e la
manutenzione (con manutenzione si intende anche modifiche future al SSC) tali da
permettere l’immediata interpretazione della gestione in altro modo non individuabile.
3.4 PIANO CAVI E CUNICOLI SSC (TAV. 03)
La tavola del piano cavi e cunicoli SSC non presenta niente di innovativo nei confronti
di quelle tradizionali IS.
A termine di legge RFI S.p.A. si riserva la proprietà di questo documento che non potrà essere copiato, riprodotto o
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Sulla tavola sarà riportato il PS dell’impianto per quanto possibile concorde con quanto
riportato su PS SSC, così attrezzato:
• piano del ferro senza riportare la tipologia di armamento sugli scambi e senza
numerazione dei C.d.B.;
• numerazione degli scambi;
• segnali privi di aspetti con sola numerazione e progressiva chilometrica;
• punti informativi e Data Tag con relative quote da enti di riferimento (ma senza
eventuali indicazioni di distanze).
Su tale PS dovrà essere riportato il disegno schematico delle canalizzazioni
dell’impianto utilizzate dal SSC, con le seguenti indicazioni:
• utilizzazione di canalizzazioni esistenti e/o realizzazione di nuove specificando in
tal caso la tipologia di cunicolo;
• rappresentazione della cassetta di smistamento in prossimità del PI con relativo
cunicolo affiorante e tubo corrugato fino all’encoder;
• altre indicazioni, quando si rendessero necessarie, per l'interpretazione di
situazioni particolari.
Dovrà essere riportata inoltre la disposizione schematica degli encoder e dei
transponder con indicazione generica del segnale a cui sono riferiti, mostrando:
• i cavi che si derivano da ogni encoder fino al transponder del PI con indicazione
di tipologia del cavo;
• i cavi che si derivano da ogni encoder fino alla cassetta di smistamento con le
relative tipologie.
La tavola, infine, dovrà riportare una tabella per l’installazione dei transponder dei PI e
dei Data Tag, riportante per ciascun transponder il tipo di sostegno, l’angolo del
transponder, il posizionamento del Data Tag dove previsto e il tipo di kit d’installazione
necessario.
Infine, in analogia a quanto detto per il PS-SSC, dovranno essere riportati:
• la legenda della simbologia e note occorrenti;
• gli aggiornamenti dell’elaborato con indicato l’indice di revisione, la data, la
redazione, la progettazione, la verifica, la validazione e l’autorizzazione.
3.5 INTERFACCE IS-SSC E CONFIGURAZIONE INGRESSI HW (TAV.
04)
Le modalità di interfaccia sono riportate nel documento di cui al RIF[6] a cui si rimanda
per tutte le caratteristiche sia funzionali, che tecniche e di sicurezza.
A termine di legge RFI S.p.A. si riserva la proprietà di questo documento che non potrà essere copiato, riprodotto o
comunicato a terzi senza specifica autorizzazione
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La tavola dell’allacciamento cassette segnali SSC non presenta niente di innovativo nei
confronti di quelle tradizionali IS e descrive principalmente, per ciascun PI:
• le alimentazioni encoder;
• le interfacce tra encoder e cassetta segnale;
• le configurazioni degli ingressi encoder;
• la morsettiera encoder e le sue caratteristiche.
Sulla tavola saranno riportate le sole morsettiere rilevanti ai fini SSC, complete di tutti i
morsetti, con le seguenti informazioni:
• numerazione progressiva o altra indicazione che ne permetta l’immediata
individuazione;
• per ogni gruppo di morsetti riferiti ai canali seriali di ogni encoder, in prossimità
sarà riportato l’encoder e il/i segnale/i a cui si riferiscono con indicazione degli
aspetti utilizzati;
• collegamento schematico dei cavi con i relativi colori dalla morsettiera all’encoder;
• all’interno della cassetta terminale dovranno essere rappresentati i morsetti con
relativa numerazione e l’ammarro dei cavi di arrivo dall’encoder, nonché il nome
della cassetta terminale;
• rappresentazione schematica dei cavi in uscita in tratteggio con l’allacciamento
del segnale.
La tavola deve presentare anche un primo foglio con funzione di frontespizio ed elenco
disegni, con una breve descrizione del contenuto della tavola.
Dovrà essere presente, inoltre, una parte che descriva i circuiti di inserzione/esclusione
dell’encoder al segnale ed i tappi di chiusura, applicabili sulle morsettiere, per inibire
l’inserimento delle spine di corto circuito sui morsetti di prelevamento serie delle
condizioni.
La tavola non farà riferimento ai PI realizzati mediante Tag configurabili, poiché privi di
encoder e di interfacce verso l’apparato IS.
Infine, in analogia a quanto detto per il PS-SSC, dovranno essere riportati:
• la legenda della simbologia e note occorrenti;
• gli aggiornamenti dell’elaborato con indicato l’indice di revisione, la data, la
redazione, la progettazione, la verifica, la validazione e l’autorizzazione.
All’interno sempre della tavola 4, o su un allegato alla stessa tavola anche se in formato
diverso, saranno riportati gli interventi su impianto IS dovuti agli eventuali stralci
circuitali per alimentazione/interfacciamento dedicato dei PI con impianto IS.
in tale elaborato saranno riportati gli interventi sull’impianto IS che si rendono necessari
per la corretta configurazione dell’attrezzaggio SSC, in particolare per tutti i casi in cui
non sia sufficiente l’interfacciamento encoder dalle cassette segnali.
A termine di legge RFI S.p.A. si riserva la proprietà di questo documento che non potrà essere copiato, riprodotto o
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Su tale tavola possono essere riportati:
• le condizioni di interfaccia tra l’impianto IS e il SSC necessarie per la gestione
delle informazioni di segnalamento previste (ad es. per l’interfacciamento degli
encoder in presenza di indicatori bassi di partenza) – in tal caso dovranno essere
rappresentate le catene di alimentazione, gli interruttori di protezione, le
condizioni IS complete di tutte le indicazioni a seconda della tipologia
dell’impianto (es. connettori, tocchi delle unità, ecc.) e quanto altro necessario alla
progettazione dell’interfaccia;
• gli interventi realizzati sui circuiti esistenti, la creazione di eventuali relé ripetuti, le
modifiche da apportare all’impianto per adeguamento o necessarie per il SSC, la
tabella per l’utilizzazione dei contatti dei relé esistenti, ecc.;
• realizzazione di nuovi circuiti;
• i circuiti dei PI alimentati direttamente da cabina (interruttori Js, attestazione cavi
in morsettiera, ecc.) .
• elenco dei segnali SDO cui è richiesta l’applicazione dello shunt.
• varie ed eventuali per la realizzazione di interventi in cabina.
In analogia a quanto detto per il PS-SSC, nel caso in cui gli interventi su impianto IS
siano rappresentati su allegato della tavola 4, dovranno essere riportati:
• la legenda della simbologia e note occorrenti;
• gli aggiornamenti dell’elaborato con indicato l’indice di revisione, la data, la
redazione, la progettazione, la verifica, la validazione e l’autorizzazione.
3.6 TABELLA TELEGRAMMI DEGLI ENCODER DEI PI (TAV. 05)
L’elaborato contiene i dati in chiaro di configurazione dei telegrammi trasmessi dagli
encoder dei PI dell’impianto.
Il documento sarà organizzato nelle seguenti figure:
• Frontespizio (fig. 1);
• Indice dei documenti - Legenda (fig. 2);
• Documenti in Input (fig. 3);
• Dati Encoder (fig. 4);
• Tabelle Telegrammi (fig. 5).
La tabella dei telegrammi dovrà essere compilata utilizzando esclusivamente i valori
previsti dalle Regole Telegrammi del sottosistema di terra SSC.
Le figure 1÷3 saranno redatte con gli stessi criteri con cui realizzare quelle della Tavola
02, mentre le figure 4÷5 saranno realizzate su apposite tabelle:
A termine di legge RFI S.p.A. si riserva la proprietà di questo documento che non potrà essere copiato, riprodotto o
comunicato a terzi senza specifica autorizzazione
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•
Figura 4 (Dati Encoder): per ciascun PI presente sul PS-SSC verrà riportato
l’identificativo dell’area geografica, l’identificativo del PI all’interno dell’area
geografica, il numero di luci da interfacciare all’encoder (di norma pari al numero
di luci presentate dal segnale per PI da segnale, altrimenti pari ad uno) e il tipo di
encoder corrispondente:
• SDO in caso di interfacciamento con encoder per segnali a specchi dicroici
(ad es. PI per segnali a specchi dicroici, PI per segnali di protezione propria
dei PL, ecc.) o per pi di tipo L o LL relativi a impianti con segnali a specchi
dicroici (per uniformità della tipologia di encoder utilizzato nell’impianto) – in
questo caso verranno indicati solamente gli aspetti che possono essere
assunti dalle singole luci del segnale, per PI da segnale, oppure verrà indicato
il solo aspetto di verde, per tutti gli altri PI (si precisa che, per PI non da
segnale, l’indicazione dell’aspetto di verde nel foglio ‘Dati Encoder’ non
intende che i PI in questione trasmettano al SSB tale aspetto, ma serve ad
indicare che, per l’alimentazione di detti PI, deve essere utilizzato
l’interfacciamento tramite collegamento sul canale del verde);
• RS in caso di interfacciamento con encoder per segnali a schermo mobile
(relé schermo) o per pi di tipo L o LL relativi a impianti con segnali a schermo
mobile (per uniformità della tipologia di encoder utilizzato nell’impianto) – in
questo caso, oltre alle indicazioni sugli aspetti che possono essere assunti
dalle singole luci, dovranno essere indicate anche tutte le tensioni di manovra
dei singoli aspetti;
• Tag configurabile in caso di punti informativi che non necessitano di encoder
(pi di tipo F, FV, V, R ) – in questo caso i pi non sono relativi a segnali e
l’indicazione di aspetto di verde nel foglio ‘Dati Encoder’ è effettuata per
uniformità con i casi precedenti.
Le indicazioni degli aspetti che possono essere assunti dalle singole luci del segnale
non dovranno fare riferimento all’aspetto del segnale nella sua configurazione
complessiva (ad es. Gx, R/G/V, ecc.), ma dovranno elencare semplicemente i “colori”
che le luci possono assumere (R, G, V o spento). Anche le condizioni di
lampeggiamento non necessitano di essere indicate, poiché riconosciute
direttamente a livello hardware.
Tali indicazioni, infatti, non hanno significato dal punto di vista del segnalamento
ferroviario in senso stretto, bensì sono relative alle modalità di interfacciamento ai
canali encoder.
Si precisa che, per uniformità di gestione, occorrerà indicare su foglio Dati Encoder
anche i PI realizzati mediante Tag configurabile (benché privi di encoder), secondo le
modalità sopra specificate.
Inoltre, viste le peculiarità degli encoder prodotti dalle aziende, il foglio Dati Encoder
può contenere informazioni diverse da quelle indicate per consentire le specifiche
configurazioni dell’encoder.
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•
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Figura 5 (Tabelle Telegrammi): per ciascun punto informativo dovranno essere
riportati il nome, l’identificativo dell’area geografica, l’identificativo del PI all’interno
dell’area geografica, gli aspetti di segnale gestiti dal PI ed i relativi telegrammi in
chiaro redatti sulla base delle Regole Telegrammi.
3.7 REGISTRO CONFIGURAZIONI (TAV. 06)
L’elaborato riporta i dati di configurazione delle apparecchiature dell’impianto.
Il documento sarà organizzato nelle seguenti figure:
• Frontespizio (fig. 1);
• Indice dei documenti - Legenda (fig. 2);
• Documenti in Input (fig. 3);
• Registro configurazione PI (fig. 4).
Le figure 1÷3 saranno redatte con gli stessi criteri con cui realizzare quelle della Tavola
02, mentre la figura 4 riporterà, per ogni PI:
• nome PI, identificativo di area geografica e identificativo del PI all’interno dell’area
geografica;
• nome file di configurazione dei telegrammi trasmessi dal PI;
• livello di revisione del file di configurazione;
• serial number delle apparecchiature di cui è composto (solo quelle sostituibili,
come ad esempio encoder, transponder, etc.);
• frequenze di funzionamento del transponder associato all’encoder e
dell’eventuale transponder Tag (quando presente).
3.8 RELAZIONE PROGETTO ESECUTIVO (RPE)
L’elaborato costituisce una relazione organica di riferimento per tutte le fasi progettuali e
riporta indicazioni di carattere generale su documentazione di progetto, attività di
sopralluogo, campagna di misure, particolarità impiantistiche.
Il documento deve riportare:
• i riferimenti ai certificati di taratura degli strumenti utilizzati per l’esecuzione delle
campagne di misure e citati nelle figure di Tav. 02 relative alle misure di terra;
• eventuali riferimenti alla documentazione dell’Impresa scaturita da attività di
sopralluogo dell’impianto;
• i riferimenti alle specifiche del SST utilizzate per la progettazione e realizzazione
SSC;
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l’elenco della documentazione della Committenza, suddivisa tra documenti
vincolanti e non vincolanti, utilizzata come documentazione di base per la
progettazione e realizzazione SSC;
le criticità emerse, in fase di progettazione, dall’analisi della documentazione di
base;
le criticità emerse, in fase di progettazione, per incongruenze tra documenti di
base e realtà impiantistica o a seguito dei sopralluoghi e/o dei rilievi sul campo;
l’elenco della documentazione mancante ai fini del progetto SSC;
l’analisi delle non conformità al progetto SSC eventualmente riscontrate da
DCI/DCM, con indicazione delle azioni intraprese per la loro chiusura;
dichiarazione di conformità delle campagne di misure ai criteri indicati nelle
specifiche di terra SSC;
indicazione di eventuali interventi di cabina o di piazzale (ad es. per inserimento
shunt segnali SDO, interventi sulle cassette segnali, etc.);
elenco tavole di impianto IS eventualmente modificate;
tipologia di encoder utilizzati nell’impianto;
particolarità riscontrate durante le fasi di progettazione costruttiva e applicativa.
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4 ALLEGATI TIPOLOGICI
Allegato
Tavola
Elaborato
Rif. 1
00
Elenco Disegni
Rif. 2
01
Piano Schematico SSC
Rif. 3
02
Tabella Dati di Impianto
Rif. 4
03
Piano Cavi e Cunicoli SSC
Interfacce IS-SSC e configurazione ingressi HW - Interventi su
impianto IS - Stralci circuitali per alimentazione/interfacciamento
dedicato PI con impianto IS
Interventi su impianto IS - Stralci circuitali per
alimentazione/interfacciamento dedicato PI con impianto IS
Rif. 5
04
Rif. 6
04All.1
Rif. 7
05
Tabella Telegrammi degli Encoder dei PI
Rif. 8
06
Registro Configurazioni
Rif. 8
RPE
Relazione Progetto Esecutivo
Tabella 2 – Elenco dei tipologici allegati
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