New slett er - striding system

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New slett er - striding system
Numero 8
Ottobre 2015
L’agenda del Direttore
Febbraio 2015
Striding®...un piccolo bilancio
dell’estate
Striding® Newsletter
di Vito Iozzo (Master Instructor)
Il primo weekend di settembre ha
battezzato il primo Corso ufficiale di Striding®
Circuit Training che ha ospitato numerosi fra i migliori insegnanti della nostra
disciplina. E’ stata una due giorni faticosa e intensa che credo abbia regalato
a chi ha frequentato il Corso, nozioni importanti su un allenamento
metabolicamente e biomeccanicamente diverso da quello abituale, associato
a nuovi modi di proporsi in palestra.
Per me è stata un’esperienza fantastica, non solo per il fatto di averla
condivisa con tanti amici, ma anche perché avevano tutti una concentrazione
ed una motivazione come poche altre volte ho visto.
Da entrambi i lati abbiamo intuito che questo Corso è una grande
opportunità, aziendalmente perché ci consente di completare un
programma già molto ricco e di sensibilizzare all’uso del treadmill, oltre ai
nostri, tanti insegnanti che provengono dalla tonificazione, per gli istruttori,
professionalmente, perché hanno colto la potenzialità di un corso che li
rende più completi ed aumenta le loro occasioni di lavoro, visto l’interesse
Redazione e impaginazione: Vito Iozzo, Sara Giavante—Web Master: Guido Renna
che molte palestre stanno manifestando per questa nuova lezione.
A parte questo è stato davvero bello, ancora una volta, faticare
intellettualmente e fisicamente tutti insieme fra sforzi e risate.
Ma il Circuit Training è stato solo uno dei capitoli positivi di quest’estate,
durante la quale ogni giorno è stato buono per noi e per il nostro movimento
Let’s keep in touch:
per fare ulteriori passi in avanti.
Un primo poderoso salto in avanti lo abbiamo fatto con la
riorganizzazione dei social network dei quali abbiamo affidato la regia alla
www.stridingsystem.com
passione di Marco Claudio Tavazzani coadiuvato da Roberto Ghirelli e Fabio
Facebook: Striding® Italia
Rinaldi. Grazie al loro impegno che ha dato operatività alle nostre idee, la
Twitter: Striding World
Instagram: striding_world
presenza del movimento Striding® su Facebook è oggi molto più solida e
[email protected]
siamo fra le prime aziende di Fitness ad essere presenti anche su Twitter,
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Tel. 06 43 68 01 59
Cell. 340 71 20 023
Instagram e ad aver aperto un canale ufficiale su Youtube.
Fax 06 43 59 95 66
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L’agenda del Direttore
Un’altra collaborazione che mi sento di sottolineare è quella con Sara Giavante che
probabilmente sorriderà leggendo il suo nome nel mio articolo mentre impagina la
Newsletter. A Sara ed al suo modo di lavorare abile ed ordinato abbiamo affidato la
direzione della Newsletter che lei ha incominciato subito a curare ed a collegare con altre
iniziative (vedi il gruppo “Striding® Non solo selfie” su Facebook), che ci hanno
ulteriormente tutti avvicinati e tenuti uniti anche in vacanza.
Altra iniziativa importante è stato l’aver terminato l’operazione di riordino della
Segreteria Generale, che sarà gestita da Cristina D’Amico in collaborazione per
determinate materie con Cristina Testa, e che consentirà una maggiore precisione per
tutto ciò che riguarda la gestione dei grandi eventi, l’organizzazione del movimento
Strider, l’invio del materiale acquistato e, più in generale, permetterà agli utenti di avere
tante informazioni sulle iniziative dell’Accademia.
Abbiamo appena chiuso l’edizione 2015 di Mondofitness, che come sempre per lo
Striding® ha rappresentato un successo, un divertimento ed un’occasione per
approfondire particolari relazioni sociali e tentare di aiutare chi sta peggio di noi (vedi le
lezioni del nostro Presidente in collaborazione con la Onlus Vitattiva, la bella iniziativa
all’interno del carcere di Casal del Marmo per la quale ringrazio espressamente Fabio
Rinaldi, l’adesione di tutto il nostro gruppo alla giornata di beneficenza organizzata
dall’AIL per raccogliere fondi per la ricerca sui tumori ematici ecc.).
Chiuso Mondofitness, dicevo, stiamo già pensando alle tante iniziative per la prossima
stagione.
L’appuntamento più importante e più atteso anche per quest’anno sarà lo Striding®
Summit che per questa edizione si presenterà in chiave rinnovata, su una due giorni di
lezioni con intervento nelle lezioni anche dei nostri due National Max Gazzetto e Giuseppe
Musmarra.
Accanto ad esso sarà data grande enfasi allo sviluppo di numerosi piccoli e medi eventi
locali per l’organizzazione dei quali esortiamo le Palestre e gli Insegnanti, che hanno a
cuore la passione dei loro allievi, a prendere l’iniziativa ed organizzare essi stessi tante
occasioni per stare insieme. In particolare la formula evento che sta riscuotendo molto
interesse presso tutte le categorie (Accademia-Centri-Insegnanti-Allievi), lo ricordo ancora
una volta, è quella dell’Affiliation Days che nasce con lo scopo di riaffiliare i Centri
all’Accademia per la stagione a venire e che rappresenta un guadagno per tutti, per il
Centro che ottiene l’affiliazione senza esborsi diretti, per l’Accademia che ottiene ordine e
regolarità nelle riaffiliazioni, per gli Insegnanti che guadagnano sulle lezioni ed anche per
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L’agenda del Direttore
gli allievi perché verrà loro consentito, con un’addizionale di soli 5 euro, di ottenere il loro
rinnovo come Strider con maglietta, sconti ed altri annessi.
Ad enfatizzare tutto ciò, ci sarà tanta energia ed orgoglio da parte nostra per portare il
nostro marchio sempre più in alto laddove già c’è e per farlo conoscere ed apprezzare
dove ancora non è presente.
Vito Iozzo
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Sommario
L’Agenda del Direttore
Striding®...un piccolo bilancio dell’estate (di V. Iozzo)……...…………………….……………….pag. 1
Fiere - Eventi - Corsi - Centri ufficiali - Convenzioni……………………...……………….………..pag. 5
Notizie e Curiosità
Camminare aiuta a ricordare?...............................................................................….…pag. 9
Correre per passione…….………………………………………………………………………….……….….…pag. 9
C’è un programma per tutti………………………………………………………………………….………….pag. 10
Pianeta Striding®
Conosciamo i nostri Striding® Regional Presenter……………..……………………..….…….…..pag. 11
Striding® Non solo Selfie………………………………………………………………..…………………..…..pag. 17
La parola agli allievi
Il “mio” Striding® (di E. Palmieri)……………..……………………………………………………..…...….pag. 19
Piccolo vademecum dell’apprendista strider (ovvero come sudare copiosamente
camminando su di un tappeto ad inclinazione fissa ed essere felici) (di D. Pagano)…pag. 21
Pillole di Anatomia, Tecnica e Ricerca
Chi ha fatto attività fisica si ammala di meno (a cura di D. Banfi)……………….…………….pag. 24
Camminare è prevenire (a cura di F. Biagioli)…….…………………………………………………….pag. 25
Dalla parte dell’anima
Cinque esercizi per allenare la memoria (di E. Ferretti)…..…….………..………………...…….pag. 26
Vuoi scrivere sulla Striding® Newsletter? Ti piacerebbe che venisse affrontato un tema in particolare?
Contatta Vito Iozzo e Sara Giavante per ogni curiosità, dubbio, idea che hai!
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Fiere - Eventi - Corsi - Centri ufficiali - Convenzioni
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Fiere - Eventi - Corsi - Centri ufficiali - Convenzioni
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Fiere - Eventi - Corsi - Centri ufficiali - Convenzioni
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Fiere - Eventi - Corsi - Centri ufficiali - Convenzioni
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Notizie e curiosità
Camminare aiuta a ricordare?
Sembra che una semplice passeggiata aiuti a fissare i concetti nella
mente perché potenzia la materia grigia. Ricercatori dell’Università di
Pittsburgh (Usa) hanno registrato per quattro anni le distanze percorse
in una settimana da 299 persone non affette da demenza. Gli scienziati
hanno poi raccolto le scansioni del cervello dei partecipanti per
misurarne le dimensioni: in coloro che hanno percorso da 6 a 9 chilometri il volume della
materia grigia è risultato maggiore rispetto a quello di coloro che hanno camminato di
meno.
Dopo altri 4 anni i partecipanti sono stati sottoposti a test per determinare se avessero
sviluppato deterioramento cognitivo o demenza, cosa che era accaduta a 116
partecipanti. E i ricercatori hanno scoperto che in coloro che camminavano di più il rischio
di andare incontro a problemi di memoria era dimezzato. I risultati della ricerca
incoraggerebbero quindi a praticare esercizio fisico per prevenire demenza e morbo di
Alzheimer.
Correre per passione
Per la prima volta un italiano si dà alla “corsa pedestre”.
Si chiama Achille Bargossi ed è di Forlì. E’ il 21 agosto 1873.
Va in giro a scommettere che può correre a lungo, molto a
lungo, e che lo può fare a velocità vicine a quelle dei
cavalli. Lo prendono per il solito matto che gironzola tra
un’osteria e una piazza. Bargossi, però, matto non lo è
proprio.
Parte da Milano, Porta Venezia, e corre fino ai primi contrafforti di Monza in 58 minuti,
vincendo la bellezza di 120 lire dell’epoca (circa 400 euro di oggi) tra gli scommettitori.
Questi, dapprima sicuri di vincere facilmente la sfida che considerano una buffonata, poi
perplessi nel vedere il forlivese che non si ferma, infine un po’ scocciati per aver perso
denaro contro una specie di “uomo-cavallo” assistono, loro malgrado, a qualcosa di
nuovo. E’ la prima volta che in Italia si corre non su pista, ma lungo una strada.
Nasce quello che verrà chiamato podismo, tutto indirizzato a gare e record da battere.
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Notizie e curiosità
C’è un programma per tutti
Ti senti un supereroe oppure trascorri molto tempo davanti la TV?
Non c’è problema, Neila Rey, personal trainer ed esperta di fitness e di arti marziali, ha
il programma di allenamento giusto per te! Nel primo caso ogni serie di esercizi è pensata
per “sviluppare” determinati super-poteri, nel secondo caso puoi sfruttare al meglio tutti
gli intervalli pubblicitari.
Come sua abitudine, Neila Rey propone esercizi facili da svolgere e veloci da
apprendere, grazie ad una funzionale rappresentazione grafica e seguendo la filosofia in
base alla quale un po’ di esercizio fisico fa bene a tutti; gli esercizi suggeriti da Rey non
richiedono attrezzi e sono quindi facili da eseguire a casa.
http://darebee.com/
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Pianeta Striding®
Conosciamo i nostri Regional Presenter
di Sara Giavante (Strider)
Cristina Paniccia - RP Lazio
1) Dove insegni Striding®?
Roma.
2) Da quanto tempo sei nel “pianeta Striding®”?
7 anni.
3) Cosa hai pensato quando hai visto per la prima volta una lezione di Striding®?
Non avevo mai visto prima questa disciplina, l'ho provata direttamente sulla mia pelle...ed
ho pensato "non arriverò alla fine".
4) Cosa significa per te essere un insegnante Striding®?
E' un piacere difficile da descrivere...vuol dire sentirsi completa, appagata nel corpo e nell'anima e
sicuramente fiera di appartenere ad uno dei gruppi più belli, appassionati e travolgenti che esistano.
5) Quando sei diventato Striding® Regional Presenter?
Settembre 2010.
6) Qual è il tuo Profilo Striding® preferito?
Weight.
7) Qual è il tuo genere musicale preferito nello Striding®?
Tribale.
8) Scrivi un aggettivo/una frase che descriva ognuno dei quattro Striding® National Event:
Striding® Shift Biella: un invito a cena a casa di grandi amici che si vedono solo poche volte l'anno.
Striding® Riminiwellness: una vacanza di 5 giorni con le persone con cui la stessa vacanza vorresti che non
finisse mai...tanto è il piacere e l'unicità del momento.
Striding® at Sunset Time: una piacevolissima serata d'estate con un obiettivo comune... camminare al
tramonto.
Striding® Summit: prima una giornata solitamente caratterizzata da tanti sforzi e tanta fatica...poi tutta la
stanchezza svanisce e l'unica cosa che resta è il puro piacere di vivere quel momento insieme.
9) Hai un consiglio da dare a chi fa Striding® per la prima volta?
Non avere mai fretta e raggiungere gli obiettivi passo dopo passo mese dopo mese...solo così si scalano
davvero bene tante montagne.
10)Cosa suggeriresti a chi vuole diventare insegnante Striding®?
Essere certi di avere tanta energia, passione e voglia di condividere...perché sono le caratteristiche
fondamentali per esserci; noi ci siamo perché abbiamo principalmente tutto questo.
Laura Melilli - RP Sicilia
1) Dove insegni Striding®?
Modica (RG).
2) Da quanto tempo sei nel “pianeta Striding®”?
5 anni.
3) Cosa hai pensato quando hai visto per la prima volta una lezione di Striding®?
Mi sono avvicinata prima al Walking Program pensando fosse la stessa attività...poi quando
ho visto e provato Striding® ho pensato: questo è il vero allenamento per la camminata", un’emozione
unica, un obiettivo da raggiungere ad ogni camminata!
4) Cosa significa per te essere un insegnante Striding®?
Seguire un'unica direzione, parlare la stessa lingua anche se lontani dall'Accademia.
5) Quando sei diventato Striding® Regional Presenter?
Marzo 2012.
6) Qual è il tuo Profilo Striding® preferito?
Weight.
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Pianeta Striding®
7) Qual è il tuo genere musicale preferito nello Striding®?
Accolgo qualsiasi genere musicale mi dia l'input per partire, continuare e arrivare sul “cucuzzolo” della
montagna, insieme alle mie classi. Secondo me ogni profilo necessità di diversi generi musicali.
8) Scrivi un aggettivo/una frase che descriva ognuno dei quattro Striding® National Event:
Striding® Shift Biella: si va sempre “più in alto”.
Striding® Riminiwellness: ogni volta un’emozione importante.
Striding® at Sunset Time: è una magia.
Striding® Summit: in autunno è una carica.
9) Hai un consiglio da dare a chi fa Striding® per la prima volta?
Semplicemente di aprire la mente e il cuore, lasciarli fondere in un unico battito, e viaggiare lontano!
10) Cosa suggeriresti a chi vuole diventare insegnante Striding®?
Fare l'istruttore di Striding® è molto impegnativo. Occorre preparare degli allenamenti, adattare delle
musiche, tenersi sempre aggiornati, confrontarsi con i colleghi, ecc... se vivi a Roma questo forse è più
semplice, in Sicilia devi darti da fare molto di più!
Marco Belli - RP Lazio
1) Dove insegni Striding®?
Roma.
2) Da quanto tempo sei nel “pianeta Striding®”?
5 anni.
3) Cosa hai pensato quando hai visto per la prima volta una lezione di Striding®?
“Questi sono tutti matti”.
4) Cosa significa per te essere un insegnante Striding®?
E’ un motivo di soddisfazione e di orgoglio! La passione guida le scelte e con la passione superi anche la
fatica e sacrifichi con piacere tempo ed “ore di sonno” trascorse davanti al pc a studiare o a preparare
lezioni.
5) Quando sei diventato Striding® Regional Presenter?
Febbraio 2013.
6) Qual è il tuo Profilo Striding® preferito?
Interval ma non disdegno le Fusion.
7) Qual è il tuo genere musicale preferito nello Striding®?
“Alcuni” direbbero musica “tamarra”(electro house, progressive...).
8) Scrivi un aggettivo/una frase che descriva ognuno dei quattro Striding® National Event:
Striding® Shift Biella: tornare a casa di amici.
Striding® Riminiwellness: passione e grandezza.
Striding® at Sunset Time: giocare in casa/speriamo funzioni tutto.
Striding® Summit: riabbracciare tutti dopo l'estate.
9) Hai un consiglio da dare a chi fa Striding® per la prima volta?
Innanzitutto consiglio di non avere fretta di “spingere”, e poi suggerirei di “assaporare” ogni singolo
passo.
10) Cosa suggeriresti a chi vuole diventare insegnante Striding®?
Puntare tantissimo sulla formazione ed essere curiosi di camminare con gli altri istruttori.
Giuseppe Lupo - RP Lazio
1) Dove insegni Striding®?
Roma.
2) Da quanto tempo sei nel “pianeta Striding®”?
7 anni.
3) Cosa hai pensato quando hai visto per la prima volta una lezione di Striding®?
All’inizio la disciplina non mi è piaciuta, ero insegnante di un’altra disciplina di Indoor
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Pianeta Striding®
Walking che poco aveva a che fare con lo Striding®.
4) Cosa significa per te essere un insegnante Striding®?
Trasmettere passione ed emozioni. Cioè far vivere ciò che ho vissuto io nell'avvicinarmi alla disciplina.
5) Quando sei diventato Striding® Regional Presenter?
Febbraio 2013.
6) Qual è il tuo Profilo Striding® preferito?
Non ho profili preferiti. Ognuno di essi ha un messaggio intrinseco che permette di far divertire ed
allenare gli allievi.
7) Qual è il tuo genere musicale preferito nello Striding®?
Ogni genere, se ben inserito nel profilo da creare, può risultare efficace; a me piace tutta la musica in
generale.
8) Scrivi un aggettivo/una frase che descriva ognuno dei quattro Striding® National Event:
Striding® Shift Biella: l'evento dell'"UNIONE”.
Striding® Riminiwellness: l'evento dell'esplosione.
Striding® at Sunset Time: l'evento della spensieratezza.
Striding® Summit: l'evento della rinascita.
9) Hai un consiglio da dare a chi fa Striding® per la prima volta?
Seguire il proprio istruttore sin dall'inizio e avere costanza: se mi piace camminare posso togliermi tante
soddisfazioni, sia sul piano fisico che su quello dell'autostima.
10) Cosa suggeriresti a chi vuole diventare insegnante Striding®?
Crederci sin dall'inizio, sperimentare, collaborare con i propri colleghi e condividere i tanti momenti di
divertimento e formazione.
Stefano Spadaro - RP Lazio
1) Dove insegni Striding®?
Roma.
2) Da quanto tempo sei nel “pianeta Striding®”?
7 anni.
3) Cosa hai pensato quando hai visto per la prima volta una lezione di Striding®?
“Oddio cos’è ‘sta roba, non lo insegnerò mai!”
4) Cosa significa per te essere un insegnante Striding®?
Donarsi anima e cuore per una disciplina in cui credo, tanto da dedicargli tante ore del giorno e della
notte. Comprendere, distinguere, conoscere e motivare ogni singolo allievo portandolo attraverso
sudore, fatica e un gran bagaglio di emozioni in cima alla propria montagna.
5) Quando sei diventato Striding® Regional Presenter?
Febbraio 2013.
6) Qual è il tuo Profilo Striding® preferito?
Weight.
7) Qual è il tuo genere musicale preferito?
Progressive Trance, Goa Trance, Trance e Chillout.
8) Scrivi un aggettivo/una frase che descriva ognuno dei quattro Striding® National Event:
Striding® Shift Biella: un modo per condividere una passione con gli amici del nord.
Striding® Rimini wellness: emozionante e stancante.
Striding® at Sunset Time: suggestivo.
Striding® Summit: divertente.
9) Hai un consiglio da dare a chi fa Striding® per la prima volta?
Ascoltare i consigli dell’insegnante (certificato), vivere la lezione basandosi sulle sensazioni personali
senza strafare o andare oltre le proprie possibilità, affrontare la lezione con il sorriso e con serenità, senza
competizione.
10) Cosa suggeriresti a chi vuole diventare insegnante Striding®?
Certificarsi solo se si è realmente appassionati e motivati: è l’unico modo per diffondere in maniera positiva
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Pianeta Striding®
lo Striding®, e considerare la certificazione non come un arrivo ma come una partenza.
Flavio Mulè - RP Piemonte
1) Dove insegni Striding®?
Torino.
2) Da quanto tempo sei nel “pianeta Striding®”?
5 anni.
3) Cosa hai pensato quando hai visto per la prima volta una lezione di Striding®?
"Io, quella roba lì, mai!!!".
4) Cosa significa per te essere un insegnante Striding®?
Significa essere una specie di navigatore satellitare che ti indica sempre il percorso più panoramico
possibile...quindi non il più veloce...non il più breve...ma il più panoramico!
5) Quando sei diventato Striding® Regional Presenter?
Gennaio 2014.
6) Qual è il tuo Profilo Striding® preferito?
Weight.
7) Qual è il tuo genere musicale preferito nello Striding®?
Ci sono diversi generi...io spazio dal Tunz Tunz alla musica italiana "di un certo tipo".
8) Scrivi un aggettivo/una frase che descriva ognuno dei quattro Striding® National Event:
Striding® Shift Biella: protagonista.
Striding® Riminiwellness: marasma cosmopolita.
Striding® at Sunset Time: intermittente (nel senso che riesco ad andarci ad intervalli non
regolari...intermittenti!).
Striding® Summit: sorprendente (perché ogni volta che vado a Roma, i miei simpatici colleghi, mi
organizzano sempre qualcosa che mi lascia di stucco...basito!!)
9) Hai un consiglio da dare a chi fa Striding® per la prima volta?
Non scoraggiarti e lasciati trasportare dalla musica...che, assieme al camminare, è la cosa più semplice del
mondo.
10) Cosa suggeriresti a chi vuole diventare insegnante Striding®?
Rimanere costantemente aggiornati, perché lo Striding®, come i nostri nastri (s)corre sempre!!!!
Elisabetta Sconocchia - RP Umbria
1) Dove insegni Striding®?
Roma.
2) Da quanto tempo sei nel “pianeta Striding®”?
3 anni.
3) Cosa hai pensato quando hai visto per la prima volta una lezione di Striding®?
Ho pensato che fosse un buon allenamento, divertente ed efficace.
4) Cosa significa per te essere un insegnante Striding®?
Essere un insegnante Striding® può significare professionalità e dedizione.
5) Quando sei diventato Striding® Regional Presenter?
Gennaio 2014.
6) Qual è il tuo Profilo Striding® preferito?
Fartlek anaerobico.
7) Qual è il tuo genere musicale preferito?
Non c'è un genere di musica che preferisco ma mi piacciono tutte le musiche ben cadenzate e definite,
anche “quadrate”.
8) Scrivi un aggettivo/una frase che descriva ognuno dei quattro Striding® National Event:
Striding® Shift Biella: camminare sotto la frizzante neve.
Striding® Riminiwellness: fantasmagorico.
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Pianeta Striding®
Striding® at Sunset Time: estate romana.
Striding® Summit: energia autunnale colorata.
9) Hai un consiglio da dare a chi fa Striding® per la prima volta?
provare lo Striding® almeno 10 volte di seguito.
10) Cosa suggeriresti a chi vuole diventare insegnante Striding®?
Prima di diventare insegnanti allenatevi.
Marco Claudio Tavazzani - RP Lazio
1) Dove insegni Striding®?
Roma.
2) Da quanto tempo sei nel “pianeta Striding®”?
6 anni.
3) Cosa hai pensato quando hai visto per la prima volta una lezione di Striding®?
“Questi sono proprio scemi!!! Ma che si sono fumati?!?”
4) Cosa significa per te essere un insegnante Striding®?
Cercare di rendere “belli” quei 50-60 minuti della vita delle persone che si trovano in quel momento con
me.
5) Quando sei diventato Striding® Regional Presenter?
Gennaio 2014.
6) Qual è il tuo Profilo Striding® preferito?
Fartlek Aerobico Anaerobico.
7) Qual è il tuo genere musicale preferito nello Striding®?
Progressive e trance.
8) Scrivi un aggettivo/una frase che descriva ognuno dei quattro Striding® National Event:
Striding® Shift Biella: stimolante.
Striding® Riminiwellness: meraviglioso.
Striding® at Sunset Time: passionale.
Striding® Summit: magnetico.
9) Hai un consiglio da dare a chi fa Striding® per la prima volta?
Mantieni lo stupore e gustati con calma il cammino…esattamente come facevi da piccolo quando andavi
per la prima volta alla scoperta di qualcosa di nuovo!
10) Cosa suggeriresti a chi vuole diventare insegnante Striding®?
Sii sempre te stesso e fatti aiutare dagli altri…vedrai che quei “primi passi” in piccola andatura
diventeranno in poco tempo sempre più sicuri (media “dolce”), sempre più decisi (media “decisa”),
sempre più appassionati (grande andatura)!
Elisabetta Giaquinto - RP Abruzzo
1) Dove insegni Striding®?
Avezzano (AQ).
2) Da quanto tempo sei nel “pianeta Striding®”?
3 anni.
3) Cosa hai pensato quando hai visto per la prima volta una lezione di Striding®?
È stato amore a prima vista.
4) Cosa significa per te essere un insegnante Striding®?
Prima di tutto è un grande onore, inoltre in ogni lezione dai e ricevi energia: è bellissima la sensazione
che si ha quando si arriva in cima tutti insieme.
5) Quando sei diventato Striding® Regional Presenter?
Marzo 2015.
6) Qual è il tuo Profilo Striding® preferito?
Weight e Fusion.
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Pianeta Striding®
7) Qual è il tuo genere musicale preferito nello Striding®?
Mi piace la psy-trance e la musica elettronica.
8) Scrivi un aggettivo/una frase che descriva ognuno dei quattro Striding® National Event:
Striding® Shift Biella: emozionante (il mio battesimo come Striding® Regional Presenter è avvenuto lì per
cui ha un posto particolare nel mio cuore).
Striding® Riminiwellness: adrenalinico e coinvolgente.
Striding® at Sunset Time: energico e faticoso (temperature proibitive).
Striding® Summit: ben strutturato ed intenso.
9) Hai un consiglio da dare a chi fa Striding® per la prima volta?
Non datevi per vinti.
10) Cosa suggeriresti a chi vuole diventare insegnante Striding®?
Rivolgersi all’Accademia e seguire il percorso formativo per intero, non fermandosi alla sola
certificazione... lo Striding® è un mondo da scoprire...una montagna da scalare !
Manuela Sassoli - RP Lazio
1) Dove insegni Striding®?
Roma.
2) Da quanto tempo sei nel “pianeta Striding®”?
4 anni.
3) Cosa hai pensato quando hai visto per la prima volta una lezione di Striding®?
“Ma che so' un criceto? Figo però…”
4) Cosa significa per te essere un insegnante Striding®?
Riuscire a trasmettere la passione e le emozioni.
5) Quando sei diventato Striding® Regional Presenter?
Marzo 2015.
6) Qual è il tuo Profilo Striding® preferito?
Interval.
7) Qual è il tuo genere musicale preferito nello Striding®?
Tribale.
8) Scrivi un aggettivo/una frase che descriva ognuno dei quattro Striding® National Event:
Striding® Shift Biella: il mio primo evento , amore vero.
Striding® Riminiwellness: travolgente e surreale, finisce e già ti manca.
Striding® at Sunset Time: un evento nell'estate romana.
Striding® Summit: un’atmosfera bollente in un giorno d'inverno.
9) Hai un consiglio da dare a chi fa Striding® per la prima volta?
Non lasciarti "intimorire " dalla manopolina che non riuscirai a gestire, bastano poche lezioni e tutto sarà
facile.
10) Cosa suggeriresti a chi vuole diventare insegnante Striding®?
Non bastano tre giorni di corso per diventare insegnante. Da quel momento comincia un lungo percorso
di studi.
Grazie ai Regional Presenters per essersi prestati “all’interrogatorio”!
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Pianeta Striding®
Striding® Non solo Selfie
di Sara Giavante (Strider)
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Pianeta Striding®
“Scatta un selfie con Striding®!!!
Fotografa Striding®!!!”
Il tema era: “Striding® Summer”.
Bastava entrare a far parte del
gruppo Facebook "Striding® Non
solo Selfie", caricare le proprie foto
e farle votare.
Sono state postate circa quaranta
foto e coloro che hanno ricevuto il
maggior numero di “mi piace” sono:
Vito Iozzo con 46 “mi piace”
Stefano Spadaro con 36 “mi piace”
Riccardo Zelli con 33 “mi piace”
Un “Grazie” a tutti quelli che hanno partecipato e...arrivederci al
prossimo tema!
Perché Striding® non è solo
“allenamento” ma vuol dire anche
“comunità”.
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La parola agli allievi
Il “mio” Striding®
di Elena Palmieri (Strider)
Sono 6 anni che faccio Striding®, 6 anni di camminate sul quel tappeto, 6
anni di emozioni.
Per alcuni il tappeto Striding® è solo un mezzo per fare allenamento, altri non ne
conoscono l’esistenza, ma per me quel tappeto ha un significato particolare. Rappresenta
una passione nata passo dopo passo, una passione che mi ha portato ad andare agli
eventi organizzati dall’Accademia, a fare 5 ore di lezione di seguito, a conoscere tante
persone che hanno la mia stessa passione e la condividono con me, anche se a volte ci
sono chilometri a dividerci. E così mi sono ritrovata ad amare certi profili Striding® invece
di altri, a preferire un genere di musica invece di un altro.
Questa disciplina mi ha insegnato anche cosa voglia dire “essere un gruppo”, e ciò è
anche merito di tutti gli istruttori dell’Accademia, con molti dei quali ormai condivido
anche un cammino di amicizia.
Spiegare e mettere tutte queste emozioni “nero su bianco” non è facile, devi viverle e
sentirle. A me piace fotografare i momenti più belli che vivo, e Striding® è sempre
presente nelle mie foto, ne ho scelte alcune per mostravi il “mio” Striding®.
Quando scatto le foto dei momenti più belli.
I “miei” istruttori, un gruppo unito e affiatato diviso solo
dalla distanza.
Il National Max Gazzetto, persona straordinaria, le sue weight sono da
brividi sulla pelle.
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La parola agli allievi®
Rimini 2013, un’emozione che non scorderò mai: aver
camminato la lezione di chiusura della fiera sul palco con
Vito Iozzo, Fausto Cherubini e Sara Giavante. E alla fine
tutti insieme sul palco per la foto ricordo.
Rimini 2014: due passioni insieme -Striding® e Ligabue- e
un’amicizia -Cristina Paniccia.
Rimini 2015: un nome che dice
tutto -Giuseppe Lupo.
Manuela Sassoli, una piccola
donna dall’energia esplosiva.
Non poteva mancare lei, Sara Giavante, la mia compagna di
camminate, instancabile sul tappeto e sempre disponibile a dare una
mano (lei mi ha convinto a scrivere questo articolo).
La foto parla da sola, il “mio Gruppo preferito”.
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Numero 8
La parola agli allievi
Piccolo vademecum dell’apprendista strider (ovvero come
sudare copiosamente camminando su di un tappeto ad
inclinazione fissa ed essere felici)
di Daniela Pagano (Strider)
Strider si nasce o si diventa? Gli antropologi si dibattono da anni sul tema senza
esserne venuti a capo: alcuni a sostegno della prima tesi individuano nei caratteri genetici
quali lo spirito di sacrificio, l’irrequietezza fisica, la propensione per i cori da stadio e lo
spirito goliardico – irriverente, elementi imprescindibili nell’attività dello strider. Altri,
riferendosi al Walkabout e alle teorie del nomadismo come condizione originaria
dell’umanità, affermano che ogni essere umano è potenzialmente uno strider, pertanto
solo tramite l’esercizio della propria volontà il potenziale si potrà realizzare.
Su una questione però tutti gli antropologi concordano: allo Striding® non si arriva per
caso, c’è una sorta di Vocazione, una chiamata proveniente da un’Energia Superiore
esterna che agisce sul tuo subconscio e che fa sì che tu, in quel preciso giorno, in quel
preciso luogo ed in un quel preciso istante inciampi su un tapis roulant magnetico. Poco
importa se l’Energia Superiore si manifesta tramite un amico/a che ti ha frantumato le
orecchie a forza di decantarti l’Interval Piramidale Inverso, oppure tramite “l’esaltato di
turno” che distribuisce volantini durante l’evento di Striding® a Mondofitness
(diciamocelo, in tutte le associazioni ce n’è sempre uno), salvo poi scoprire essere uno dei
Master Instructor che condurrà a breve la Masterclass, alla quale ti sei incoscientemente
e sub coscientemente iscritto, e che per un destino beffardo ti invita a salire sul palco
prima dell’inizio della hike, dinanzi ad un’arena eccitata di striders.
Oramai il contatto sul nastro è avvenuto, niente sarà più lo stesso: ti sei infatuato, hai
pure le farfalle nello stomaco (o sono crampi?). Con la seconda lezione inizia il processo di
Affiliazione, la fase più delicata a cui tutta la comunità di striders partecipa,
incoraggiandoti, incitandoti a non fermarti mai durante la lezione, suggerendoti la piccola
andatura. Perché il desiderio di mollare è forte, soprattutto quando a metà di una hike,
sudando in punti del corpo la cui esistenza di ghiandole sudoripare ti era ignota, hai la
netta sensazione che in un tempo breve il tuo cuore collasserà e stramazzerai sul
pavimento. Affranto ti guardi intorno, osservando negli ultimi istanti della tua breve
esistenza di strider i tuoi compagni di sventura, che sudano, s’asciugano, bevono, urlano e
continuano a camminare a tempo, come soldati scelti per una missione impossibile. E
mentre sta calando il sipario, uno di loro incrocia lo sguardo con te, e seppur provato dalla
fatica ti sorride. Miracolo!!!! Rinfrancato da quel semplice gesto di complicità, racimoli le
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La parola agli allievi®
tue ultime forze e decidi di provare a resistere fino alla fine della lezione, parafrasando
nella tua mente un antico proverbio indiano "Ogni volta che vuoi giudicare uno strider,
cammina prima per tre hike di seguito sul suo tappeto".
Ora, piccolo apprendista strider, sei pronto ad imparare la prima lezione. Rimanere in
equilibrio sul Tappeto, questo sconosciuto: si muove solo se cammini, ha una pendenza
fissa che puoi regolare solo all’inizio della lezione, la resistenza è quella manopolina che “a
saperla usare” regola la fluidità del nastro e quindi il tuo equilibrio. Ma “tu non la sai
usare” e durante la lezione perdi un sacco di tempo a stringere ed allentare la resistenza,
inchiodandoti sul nastro o sentendoti trascinare dallo stesso verso l’abissale fondo del
tappeto, mentre t’aggrappi disperatamente al manubrio per rimanere a galla. Come per
incanto, riesci a trovare un equilibrio fra la resistenza ed il tuo passo, equilibrio che potrai
utilizzare tranquillamente per tutto il defaticamento, visto che nel frattempo si è giunti
alla fine della lezione.
Mentre fai pratica con la resistenza del tappeto e prosegui ad allenarti con costanza,
inizi a sviluppare preferenze sui Profili delle hikes: Fartlek, Interval, Weight, Endurance. A
pensarci bene ricordano un po’ le modalità con cui le persone fanno l’amore; c’è chi parte
in quarta, si ferma di colpo, poi riprende in maniera più tranquilla, poi ha un’impennata e
così via; c’è chi codifica metodicamente performances e tempi di recupero; chi invece
parte piano e aumenta progressivamente intensità fino al raggiungimento dell’apice; chi,
infine, ratica l’amore tantrico come Sting. Oltre, esiste solo la Fusion.
Sulla Musica piccolo apprendista strider scoprirai che c’è “chi la vole cotta e chi la vole
cruda”. La comunità si divide fra gli integralisti della musica tecnica strumentale e gli
ortodossi della musica pop cantata: “in medio stat virtus”. L’importante è che sia buona
musica e che sia adatta allo specifico momento; potrebbe essere difficile spiccare il volo
nei momenti decisivi di una hike ascoltando Il “Gayatri Mantra” di Deva Premal e rilassarsi
nelle fasi di defaticamento e di stretching sulle note di “Will we rock you” dei Queen.
Non da meno sarà il favore che incontreranno gli Insegnanti: a te la scelta fra il
performante atletico ed il mental coach, il poeta ed il selvaggio, il serioso ed il clown,
l’analista e l’emotivo. Chi fra loro arriverà alla parte più profonda del tuo essere diverrà la
tua guida spirituale. In casi estremi anche il tuo personal shopper.
Ogni percorso di crescita presenta l’Iniziazione, momento in cui devi dar prova
dell’attaccamento alla disciplina: potrebbe accaderti settimanalmente quando, al telefono
per prenotarti alla tua lezione preferita, scoprirai di essere il decimo in lista d’attesa;
oppure, in caso tu sia a Roma per un weekend estivo lungo, potresti essere invitato ad
un’alzataccia alle prime luci dell’alba per camminare con “I Mattinieri” in quel di
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La parola agli allievi
Mondofitness. Ricordati sempre durante la prova che non sarai solo: la Comunità
itinerante degli striders condividerà con te sacrificio e sudore. E poco importa se causa
musica ad alto volume ed urla rischierai il D.A.SPO. dai luoghi sacri del Fitness; per la tua
devozione sarai ricompensato con una simpatica maglietta dell’evento, bagno in piscina
senza cuffia, qualche dolcetto e foto di gruppo con tag.
Superata la prova sei divenuto strider a tutti gli effetti; a questo punto è necessario
metterti in guardia su alcuni Effetti Collaterali riscontrati negli striders avanzati. Questi
soggetti hanno sviluppato un rapporto morboso col tappeto: spesso si aggirano in maniera
circospetta nella sala, andando alla ricerca del “tappeto” che consentirà loro la migliore
performance. Alcuni di loro non si accontentano di occuparlo con asciugamano o
bottiglietta dell’acqua, ma lo segnano con nastri o vi incidono sopra dei segni per
riconoscerlo, poiché nelle lezioni future torneranno sempre allo stesso tappeto, un po’
come gli albatros, animali monogami ed abitudinari. Per essere sicuri di non essere
defraudati del loro bene, arriveranno prima dell’apertura della sala e difenderanno il
tappeto dagli altri striders, infierendo su di loro con asciugamani intrisi di sudore. Al fine
di evitare il propagarsi di violenza gratuita, si è recentemente costituita l’Anonima
Striders, un’organizzazione no profit che offre supporto a chi, a seguito della troppa
esaltazione da Walkabout, non c’ha più una vita da vivere.
Ed eccoci al termine del vademecum, o piccolo apprendista strider; ecco la fine della
strada, il raggiungimento dell’obiettivo, il Picco Finale. Il motivo per cui ogni volta sali su
quel tappeto e tieni duro fino alla fine, lanciandoti in una danza fatta di Piccola e Grande
Andatura, Free e Power, Change Position e Up and Back. Saranno in molti a chiederti
perché cammini, a partire dagli amici sfiniti dalle tue descrizioni sulle meraviglie della
Weight, fino ai detrattori dello Striding®, quelli che si sono arresi perché era
dannatamente faticoso. Tu non ti curar dei secondi e prova a spiegarlo ai primi, anche se
la motivazione interiore inizialmente non la conoscerai. La scoprirai strada facendo.
Buon viaggio.
"Para mi solo recorrer los caminos que tienen corazon, cualquier camino que tenga corazon. Por ahi yo
recorro, y la unica prueba que vale es atravesar todo su largo. Y por ahi yo recorro mirando, mirando, sin
aliento”.
“Per me c'è solo il viaggio su strade che hanno un cuore, qualsiasi strada abbia un cuore. Là io viaggio, e
l'unica sfida che valga è attraversarla in tutta la sua lunghezza. Là io viaggio guardando, guardando, senza
fiato” (Carlos Castaneda, da “Gli insegnamenti di Don Juan”).
Dedicato a Pamela Russo, Alessandra (che incrocio sempre a Mondofitness), Vito Iozzo,
Elena Palmieri, Cristina Rambotti e Marco Claudio Tavazzani per l’estate del 2013.
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Pillole di Anatomia, Tecnica e Ricerca
Chi ha fatto attività fisica si ammala di meno
a cura di D. Banfi
Anche a distanza di anni gli uomini più in forma sono meno
soggetti a sviluppare un cancro e hanno più possibilità di
sopravvivere. Lo dimostra uno studio americano presentato
all'ASCO di Chicago.
Che l’attività fisica sia un vero e proprio toccasana per una
vecchiaia in salute non lo scopriamo di certo oggi. Che possa addirittura proteggere dal
cancro anche dopo vent'anni dalla cessazione dell'esercizio è molto meno scontato.
Secondo un grande studio presentato al congresso dell’American Society of Clinical
Oncology (ASCO) di Chicago -il più importante convegno mondiale dedicato all’oncologianegli uomini che hanno svolto un’intensità attività fisica a 50 anni si registrano, nei
decenni successivi, meno casi di tumore e una mortalità più bassa sia per neoplasie che
per malattie cardiovascolari.
NON SOLO CUORE- Come dichiara la dottoressa Susan Lakoski -professore presso la
Vermont University e autrice dello studio-, «Lo scarso esercizio fisico è un fattore
predittivo dello sviluppo di possibili malattie a carico del cuore. Ciò è ampiamente
dimostrato da numerosi studi. Quello che invece ancora non si conosceva in maniera
approfondita era la relazione tra allenamento cardiovascolare, incidenza di tumore e
prognosi della malattia». Una relazione che sembrerebbe essere molto forte anche a
distanza di anni dalla cessata attività e che potrebbe rivoluzionare il modo con cui fare
diagnosi precoce.
LO STUDIO- L’analisi, che ha coinvolto per circa 20 anni 17 mila uomini statunitensi,
aveva come obiettivo la valutazione dell’incidenza e della mortalità di alcune forme di
cancro in relazione all’attività fisica. Per stabilire il grado di allenamento gli individui sono
stati sottoposti al MET-Test, un esame in cui viene valutato l’indice di performance
durante la corsa su tapis-roulant. I risultati sono stati stupefacenti: a distanza di anni
coloro che erano in forma fisica migliore a 50 anni hanno evidenziato un rischio diminuito
del 68% di sviluppare un tumore dei polmoni e del 38% per quello del colon. Non solo,
ottimo risultato anche in termini di sopravvivenza: in chi era ben allenato i rischi di morte
per cancro sono scesi del 14% e per disturbi di cuore del 23%.
IL PARERE- «Questi risultati –spiega la dottoressa Sandra Swain –presidente dell’ASCOsono davvero importanti perché mostrano che il grado di allenamento negli uomini è un
fattore predittivo indipendente sia di rischio che di prognosi per alcuni tipi di tumore. Sarà
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Pillole di Anatomia, Tecnica e Ricerca
ora interessante valutare questa tendenza anche nelle donne. Un dato però è certo: con
piccoli cambiamenti nello stile di vita è possibile ridurre il rischio cancro».
IL FUTURO- Un risultato, quello dei ricercatori statunitensi, che potrebbe ora
modificare il futuro della prevenzione oncologica. «Da oggi i pazienti dovranno essere
spronati a raggiungere un determinato livello di forma fisica. Questo potrà essere
misurato in maniera oggettiva e accurata nell’ambito dei controlli medici periodici ai quali
le persone si sottopongono. Una situazione ben diversa da quella attuale dove è il
paziente a riportare al medico quanta attività fisica svolge» conclude la dottoressa
Lakoski.
Camminare è prevenire
a cura di F. Biagioli
Abbiamo elencato già diversi motivi per camminare ogni giorno ma sempre nuovi
benefici di questa pratica tanto naturale, semplice e alla portata di tutti vengono messi in
luce dalla scienza. Una nuova ricerca segnala come camminare sia utile anche a chi è
affetto da cancro, dato che permetterebbe ai malati di vivere meglio e più a lungo.
Ad arrivare a questa conclusione sono stati alcuni ricercatori affiliati al Macmillian
Cancer Support, fondazione che si occupa del cancro sia a livello preventivo che post
malattia e che tra le altre cose organizza appunto delle passeggiate. Secondo i calcoli fatti
dai ricercatori, basati sulle linee guida del Chief Medical Officer che consiglia 150 minuti di
attività fisica in una settimana, il movimento moderato ma costante che si compie
camminando sarebbe utilissimo alle persone malate e potrebbe evitare una morte
prematura in particolare se si è affetti da tumore al seno o alla prostata.
Non basta però semplicemente camminare, bisogna farlo per un chilometro e mezzo
procedendo ad un ritmo moderato, ovvero con una velocità di circa 5 chilometri all’ora.
L’alternativa è passeggiare alla stessa velocità per venti minuti al giorno.
Quanti e quali sarebbero i benefici su queste persone? Molti, secondo i ricercatori. Tra
questi riduzione della sensazione di affaticamento, meno gonfiore agli arti e maggiore
mobilità oltre che miglioramento dell’umore. L’attività fisica dunque, qualunque sia lo
stato di salute di cui si gode, è sempre molto importante: “Non possiamo continuare a
chiudere gli occhi di fronte a una soluzione ovvia e molto semplice. L’attività fisica è un
farmaco meraviglioso e gli operatori sanitari devono prescrivere l’attività fisica, come per
esempio camminare, come una parte standard di recupero dal cancro” ha dichiarato
Ciaran Devane, del Macmillan Cancer Support.
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Dalla parte dell’anima
Cinque esercizi per allenare la memoria
a cura di E. Ferretti
Se c’è un problema che unisce i giovani e gli anziani è probabilmente
quello della memoria: se, infatti, chi è un po’ più avanti con gli anni può
preoccuparsi di non avere più le capacità di memorizzazione di un tempo,
anche i ragazzi – a causa della scuola e degli esami universitari – possono
desiderare ardentemente di ricordare più cose con meno sforzo. Ebbene, per gli uni e per
gli altri c’è una buona notizia: per quanto la memoria sia più sviluppata in alcuni soggetti e
meno in altri e possa infiacchirsi con l’età, essa può comunque essere allenata, in maniera
simile a come si farebbe con un qualsiasi muscolo del proprio corpo.
Gli esercizi, da questo punto di vista, possono essere molti e molto variegati (oltre che
semplici): ad esempio può bastare giocare con regolarità a carte, o a Memory, o a
qualsiasi altro gioco che implichi forme di memorizzazione; oppure cercare di imparare a
memoria dei numeri di telefono, o la lista della spesa. Le possibilità sono pressoché
infinite, e legate anche all’esperienza quotidiana: l’importante, come in ogni successione
di esercizi che si rispetti, è soprattutto la regolarità, la costanza. Ci sono cinque
suggerimenti – che secondo gli esperti sono particolarmente efficaci.

Dalla memoria visiva alla tecnica dei loci
Si fa presto a dire che bisogna memorizzare; meno facile è capire come fare. Esistono
per fortuna numerose tecniche che sono state affinate nel corso degli anni e, sebbene
ogni persona si possa trovare più a suo agio con l’una che con l’altra, vale la pena di
sperimentarle. Ad esempio, molti insistono sull’importanza della memoria visiva: per
questo, si sente dire spesso agli studenti di strutturare gli appunti tramite schemi, frecce e
diagrammi, scrivendo alcune parole con un carattere più ampio e altre con colori diversi,
in modo da rendere la pagina del quaderno un’opera visiva più facile da memorizzare. A
questo poi bisogna aggiungere la ripetizione a voce alta; in generale, l’idea di fondo è: più
sensi si coinvolgono, più è facile che l’uno aiuti l’altro nel favorire il ricordo.
Altri esperti suggeriscono di utilizzare le tecniche tipiche della poesia, che non a caso
erano quelle utilizzate da chi nelle epoche antiche recitava in pubblico le grandi epopee: e
quindi può essere utile cercare di mettere in rima alcuni concetti che si vuole ricordare,
oppure sfruttare delle allitterazioni; ancora, sembrano funzionare bene gli acronimi
(formare una nuova parola con le iniziali delle parole che si vuole ricordare) e ancora
meglio gli acrostici, che sono quelle frasi di senso compiuto in cui l’iniziale di ogni parola
forma la parola che si vuole ricordare.
Infine, merita una citazione la tecnica dei loci: si tratta di un metodo di memorizzazione
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Numero 8
Dalla parte dell’anima
già teorizzato dai retori greci e romani che consiste nell’associare le cose da ricordare a
specifici luoghi di una casa o di una strada, in modo che, quando sarà giunto il momento
di ricordarle, basterà ripercorrere mentalmente quel luogo per farsi tornare in mente le
varie cose. Questa tecnica, attualmente, sembra essere la più efficace a disposizione del
grande pubblico, utilizzata spesso anche da chi trionfa nelle varie competizioni
mnemoniche che si tengono in giro per il mondo.

Quando lo smartphone può aiutare il cervello
Se avete paura di non essere troppo bravi ad esercitarvi da soli, da qualche tempo sono
disponibili su tutti i principali smartphone delle app che aiutano ad allenare la memoria e
che potete portare sempre con voi, in modo da poter lavorare sulla vostra mentre anche
mentre siete in coda alle poste o dal dentista.
Innanzitutto bisogna partire dalle rivisitazioni dei classici del settore, come Memory
Mastermind o iMimic Dice (clone virtuale del vecchio gioco anni ’80 Simon). Se invece
volete qualcosa di graficamente più accattivante vi consigliamo il simpatico Grooh, un
gioco che segue un buffo personaggio intento a muoversi attraverso un percorso da
memorizzare e da ricostruire con l’intelligenza (disponibile per iOS, Windows Phone e
Android). Se infine cercate app più complesse e specifiche, capaci di lavorare sulla vostra
memoria ma anche sulle vostre capacità logiche, vi consigliamo Memorando, Peak –
Giochi del cervello e Fit Brains Trainer, sicuramente tra le migliori del settore.

Ripercorrere gli eventi della giornata
Altro esercizio che, secondo gli esperti, può essere particolarmente efficace nell’aiutare
le persone a tenere bene allenata la mente è una semplice attività che si può compiere
stando ben sdraiati nel proprio letto mentre si cerca di prendere sonno la sera: invece di
mettersi a contare le pecorelle, infatti, gli esperti di memorizzazione suggeriscono di
ripensare alla giornata che si è appena conclusa, rivivendo nella propria mente passo
dopo passo tutti gli eventi che si sono susseguiti.
Un’attività che, bene o male, molti di noi già compiono, ma che diventa
particolarmente efficace se lo sguardo con cui si svolge quest’esercizio non è “a volo
d’uccello”, ma particolarmente dettagliato: non basta ripercorrere a grandi linee gli eventi
della giornata, bisogna sforzarsi di ricordare i dettagli. Ad esempio, non basta dire “sono
andato al lavoro”, ma si deve cercare di ricordare le vetrine dei negozi visti mentre ci si
recava in ufficio, le persone che si sono incrociate per la strada, le frasi di circostanza che
si è scambiato con i colleghi, le cose che si sono mangiate a pranzo (e le loro quantità
esatte) e così via. Fare questo esercizio con costanza tutti i giorni permetterà di prestare
maggiore attenzione anche durante la giornata a quello che si fa, aiutando a ricordare
anche le cose più importanti.
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Dalla parte dell’anima

Seguire una dieta specifica
La scienza ha ampiamente dimostrato che un certo tipo di cibo favorisce le sinapsi,
come se il nostro cervello – similmente al motore di un’automobile – avesse bisogno di
essere rifornito della benzina giusta, di miglior qualità, per funzionare al meglio. In
assoluto, le sostanze più importanti da questo punto di vista sono gli omega-3, acidi grassi
polinsaturi che hanno un effetto benefico sul colesterolo, ma che abbassano anche il
rischio di sviluppare l’Alzheimer e in generale il decadimento delle funzioni cerebrali. La
maggior fonte di omega-3 è indubbiamente il salmone, seguito a stretta distanza da
sgombri, alici, sardine, aringhe; se invece non siete amanti del pesce, possono comunque
fare al caso vostro le noci, i fagioli, gli spinaci, i broccoli, i semi di soia e i semi di zucca.
Altri cibi che possono per un motivo o per l’altro dare beneficio alla vostra memoria sono
la esempio frutta e la verdura – soprattutto quelle più colorate – sono ricche di
antiossidanti, e quindi è buona norma consumare banane, albicocche, meloni, angurie,
cavoli, lattuga, bietole, oltre ai già citati spinaci e ai broccoli. Infine, pare che anche il tè
verde abbia un effetto particolarmente positivo sulle sinapsi del cervello.

Riposare e controllare lo stress
E’ decisivo anche come e quanto si riposa. La mente, infatti, può essere allenata,
rafforzata e resa in un certo senso più agile, ma non può essere stressata oltre un certo
limite, perché sotto un eccessivo stress finisce per rendere molto meno di quanto
potrebbe. Tutti gli esercizi segnalati – dalle tecniche di memorizzazione alle applicazioni
che aiutano a rafforzare il cervello – non devono essere utilizzate in maniera esagerata,
pena la perdita di tutti i vantaggi che potrebbero dare.
Bisogna cercare di mantenere un buon equilibrio tra il proprio corpo (e la sua fatica) e
la propria mente. Gli studiosi sottolineano l’importanza di cicli di sonno il più possibile
completi e regolari, perché è proprio l’irregolarità a generare una situazione di stress per il
cervello.
Infine, un punto chiave pare essere proprio la gestione dello stress: tutto ciò che altera
e sconvolge la mente (ivi compresa la depressione) influisce anche sulle capacità
percettive e in particolare sulla memoria, e per questo motivo gli esperti suggeriscono di
praticare anche della meditazione: studi specifici infatti dimostrano che qualche minuto di
rilassamento e di isolamento su di sé e sul proprio corpo, soprattutto se praticato ogni
giorno, non è tempo perso, ma aumenta anche in maniera importante le capacità di
concentrazione e memorizzazione.
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