Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini - scheda tecnica

Transcript

Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini - scheda tecnica
www.sibillini.net
Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini si estende per 70.000 ha tra l’Umbria e le Marche,
comprendendo l’omonima catena montuosa e parte della fascia collinare circostante. I
circa 30 km di catena montuosa si estendono da nord a sud contando più di venti cime
che si elevano oltre i duemila metri, mentre nella fascia collinare diciotto comuni
aggiungono valore storico e artistico ad un contesto ambientale di grande pregio
naturalistico. E’ un territorio solcato dall’uomo da millenni e la rete storica di sentieri
che solcano la catena montuosa costituisce oggi una formidabile eredità sfruttata dal
Parco per la valorizzazione turistica dell’area.
L’ambiente montano è caratterizzato da valli glaciali, profondissime gole, vaste praterie
di alta quota e pareti rocciose. I Monti Sibillini si trovano leggermente ad est rispetto
alla dorsale umbro marchigiana, in posizione privilegiata che consente di spaziare con
lo sguardo dalla Toscana al Lazio, fino a tutta la montagna abruzzese e al vicino mare
Adriatico che nelle giornate limpide si può anche abbracciare in un unico sguardo fino
alla costa dalmata. E’ una catena prevalentemente calcarea, dove la presenza dei
fenomeni carsici si manifesta modellando il paesaggio con doline e inghiottitoi. Questa
posizione, così panoramica, è in realtà strategica anche per la biodiversità in quanto la
catena è collocata all’incirca dove ricade il confine di due diverse aree bio-climatiche:
la mediterranea e la continentale. Questo conferisce una grande diversità di habitat
che custodiscono quasi 2000 specie floristiche ed oltre 200 specie di vertebrati.
La flora comprende, tra gli altri, il genepì dell'Appennino (Artemisia petrosa ssp.
eriantha), la stella alpina dell'Appennino (Leontopodium alpinum ssp. nivale) ed
inoltre Viola eugeniae, Anemone millefoliata, Gentiana dinarica, Dryas octopetala; nei
ghiaioni e nelle zone detritiche è inoltre possibile rinvenire Drypis spinosa ssp.
spinosa, Isatis allionii, Linaria alpina, Robertia taraxacoides, ecc. Rilevante è anche la
presenza di Ephedra nebrodensis nella Valnerina e di Carex disticha che, nel Pian
Grande di Castelluccio di Norcia, ha una delle sue due uniche stazioni italiane.
Infine la fauna, che annovera il lupo (di cui i Monti Sibillini sono stati per lungo tempo
l’areale di presenza più settentrionale d’Italia), il gatto selvatico, l'istrice (che,
diffusosi solo da qualche decennio, occupa le zone più termofile) e il capriolo. Grazie a
specifici progetti di reintroduzione, oggi nel Parco sono tornati a vivere il cervo e
il camoscio appenninico. Fra gli uccelli sono invece da ricordare l'aquila reale, che
dall'istituzione del parco ha iniziato a nidificare anche in zone abbandonate da anni,
l'astore e lo sparviere (tipici abitanti dell’ambiente boschivo), il falco pellegrino, il
lanario e il biancone. Fra gli rapaci notturni è invece presente il gufo reale mentre fra i
galliformi, la coturnice. Frequenti sono anche il gracchio alpino e quello corallino.
Interessante è inoltre la presenza del piviere tortolino, del codirossone, del sordone,
del fringuello alpino e del picchio muraiolo. Fra i rettili è particolarmente interessante
la presenza della vipera dell'Ursini (che, anche in questo caso, sui Sibillini raggiunge il
limite settentrionale di diffusione in Italia). Quanto agli invertebrati ricordiamo il
chirocefalo del Marchesoni, endemico del lago di Pilato, unico lago di origine glaciale di
tutto l’Appennino.