La collettività egiziana in Italia

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La collettività egiziana in Italia
La collettività egiziana in Italia
L’Egitto è un paese con il quale l’Italia, nel XIX e XX secolo, ha conosciuto un rilevante
passato di emigrazione: diversi lavoratori e contadini, ma anche professionisti e tecnici, si sono
trasferiti nel paese nord-africano, trovandovi ottime occasioni di lavoro e sistemazione. Attualmente
sono circa 4mila gli italiani in Egitto. I primi flussi egiziani verso l’Italia si collocano, invece, negli
anni ’70 del secolo scorso e vedono come protagonisti – seppure in maniera sporadica e con
dimensioni non di massa – giovani, per lo più celibi, della classe sociale media, desiderosi di
migliorare la propria formazione. Tuttavia, una volta in Italia, l’opportunità di un lavoro immediato
ha portato diversi di loro a trascurare lo studio e la prospettiva del ritorno.
La crisi economica, che ha investito l’Egitto nella metà degli anni ’80, ha incentivato
ulteriormente i flussi verso l’Italia e ha indotto molti progetti migratori a trasformarsi da temporanei
in stabili, dando il via, di conseguenza, a numerosi ricongiungimenti familiari.
Negli anni ’90 la presenza degli egiziani in Italia si consolida ed inizia ad affermarsi la loro
vocazione imprenditoriale, che trova sbocco negli stessi comparti in cui avevano in precedenza
lavorato come dipendenti. Attualmente circa 1 egiziano su 10 esercita un lavoro autonomo e, per
numero di imprenditori in Italia, l’Egitto è al quinto posto dopo il Marocco, la Romania, la Cina e
l’Albania, tutte collettività ben più numerose.
Del resto, se fino a 30 anni fa i giovani che sceglievano di venire in Italia avevano finito (o
quasi) i propri studi e sceglievano essi stessi, più o meno consapevolmente, di emigrare, oggi
arrivano molti minori non accompagnati inviati in Italia dalle famiglie. E molti di loro sono proprio
egiziani. Per questi giovanissimi migranti è forte il peso della responsabilità delegata loro. Sebbene
ancora adolescenti e in età scolare, hanno in mente un solo obiettivo: trovare un impiego, anche mal
retribuito, che consenta loro di inviare soldi a casa.
I soggiornanti egiziani in Italia: dati e caratteristiche socio-demografiche
Secondo gli archivi del Ministero dell’Interno revisionati dall’Istat, all’inizio del 2013 gli
egiziani titolari di un permesso di soggiorno sono, in Italia, 123.529, il 3,3% di tutti i non
comunitari soggiornanti nel paese, di cui costituiscono così l’ottava collettività più numerosa.
Tra di essi le donne incidono soltanto per il 29,1%, ovvero 20 punti percentuali in meno che
nella media di tutti gli stranieri soggiornanti (49,3%). Una delle principali caratteristiche di questa
collettività in Italia è, quindi, la sua composizione prevalentemente maschile, nonostante non
manchi l’insediamento stabile di nuclei familiari.
Per quanto attiene l’età, gli immigrati egiziani si caratterizzano soprattutto per una quota di
minorenni (31,3%) sensibilmente più elevata della media dei non comunitari (24,1%), a scapito
delle classi d’età dei 18-24enni (7,2% a fronte di una media del 9,3%) e, soprattutto, degli
ultra40enni (23,9% contro 33,0% di media tra tutti i non comunitari, mentre rappresentano ben il
37,5% gli egiziani tra i 25 e i 39 anni. Si tratta, quindi, di una collettività giovane e con una forte
componente minorile, che include – come osservato – anche molti minori non accompagnati (ben
1.147 al 30 maggio 2013, un numero che fa dell’Egitto il secondo paese di origine di questi
minorenni).
L’area nazionale di maggiore concentrazione della collettività egiziana è il Nord, con ben
l’81,6% del totale; seguono nell’ordine il Centro (16,9%) e quindi il Sud (1,1%) e le Isole (0,5%),
dove si registrano quote assolutamente residuali.
A determinare il primato del Settentrione è quasi esclusivamente il Nord Ovest, che da solo
ospita il 75,9% dei soggiornanti egiziani in Italia, mentre è appena del 5,7% la quota relativa al
Nord Est, che in media accoglie invece il 28,2% degli stranieri non comunitari in Italia.
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La regione con più soggiornanti egiziani è la Lombardia (84.251 presenze, pari addirittura al
68,2% del totale nazionale). Al secondo posto si colloca il Lazio (17.199 e 13,9%), cui seguono
rispettivamente Piemonte (7.074 e 5,7%), Emilia Romagna (5.130 e 4,2%) e Toscana (3.035 e
2,5%).
Tra le provincie di insediamento, la prima in assoluto è quella di Milano, dove soggiorna
poco meno della metà degli egiziani presenti in Italia (46,9%, pari a 57.930 presenze); seguono le
province di Roma (13,5%), Brescia (6,2%), Torino (4,6%) e Pavia (3,6%).
La lunga storia migratoria degli egiziani in Italia si traduce anche nell’elevato numero di
titolari di permesso CE per lungo-soggiornanti, un titolo non soggetto a scadenza che viene
rilasciato dopo almeno 5 anni di permanenza regolare e continuativa (71.900, il 58,2% di tutti gli
egiziani regolarmente presenti, contro una media complessiva dei non comunitari pari al 54,3%).
Tra i 9.871 permessi di soggiorno rilasciati per la prima volta nel corso del 2012 a cittadini
egiziani, 1.297 avevano una durata fino a 6 mesi, 2.559 da 6 a 12 mesi e 6.015 superiore a un anno.
Tralasciando il primo gruppo, che rappresenta il 13,0% dei nuovi soggiornanti ed è destinato a
lasciare l’Italia nell’arco di poco tempo, l’analisi dei motivi di rilascio mostra che, tra quelli di
durata dai 6 ai 12 mesi, i motivi di lavoro (36,3%) hanno prevalso su quelli di famiglia (29,9%) e
sul resto degli altri motivi (33,8% nel complesso); mentre, tra i permessi di durata superiore ai 12
mesi, sono prevalsi, seppure di poco, i motivi di famiglia (48,8%), seguiti da quelli di lavoro
(46,1%) e dagli altri motivi (5,2%).
Infine, i recenti aggiornamenti Istat sulle iscrizioni anagrafiche annuali di nuovi residenti
stranieri provenienti dall’estero rilevano, per il 2012, una diminuzione complessiva del 9,3% (da
354mila a 321mila) che trova conferma anche tra gli egiziani, diminuiti del 9,9% (8.623 nuovi
iscritti dall’estero a fronte dei 9.572 registrati nel 2011).
ITALIA. Soggiornanti egiziani per genere, lungo-soggiornanti e permessi rilasciati nel 2012 (01.01.2013)
di cui
% su tot.
di cui nuovi
Paese
Totale
di cui M
di cui F % F % su tot.
lungo-soggiornanti
permessi permessi 2012
Egitto
123.529
87.592
35.937 29,1
3,3
71.900
58,2
9.871
Africa
758.386
453.359 305.027 40,2
20,1
699.545
92,2
Totale 3.764.236 1.907.543 1.856.693 49,3
100,0
2.045.662
54,3
263.968
FONTE: Centro Studi e Ricerche IDOS. Elaborazioni su dati Ministero dell'Interno/Istat
Gli egiziani nel mercato del lavoro: inserimento e aspetti economici
L’inserimento degli immigrati nel mercato del lavoro italiano può essere analizzato
attraverso diverse fonti statistiche, ciascuna caratterizzata da differenti livelli di osservazione e da
parametri non sempre omogenei, ma tutte coerenti nel delineare le tendenze generali della
partecipazione al lavoro di quanti provengono dall’estero.
In questa breve scheda si fa riferimento ai dati più significativi rintracciabili nella
Rilevazione Campionaria sulle Forze Lavoro (RCFL) dell’Istat 1 e nel Sistema Informativo delle
Comunicazioni Obbligatorie del Ministero del Lavoro2, secondo l’analisi riportata nei Rapporti
1
La Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat è un’indagine campionaria che, per sua stessa natura, non può raggiungere
tutti i lavoratori; inoltre, il campione è costruito a partire dalle liste anagrafiche, per cui esclude chi non ha ancora la
residenza in Italia. Il metodo utilizzato considera occupate le persone con almeno 15 anni che nella settimana
precedente a quella in cui avviene l’intervista hanno svolto almeno un’ora di lavoro. La sua natura campionaria e il
riferimento ai soli stranieri residenti ne fanno una fonte da usare con prudenza man mano che si scende nel particolare,
sia per territorio (regioni e province) che per cittadinanza del lavoratore.
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Le Comunicazioni Obbligatorie fanno riferimento a dati di flusso, considerano come stranieri i lavoratori nati in paesi
esteri non comunitari (al di là della loro cittadinanza) e rilevano tutti i rapporti di lavoro attivati e cessati nel corso di un
anno, escludendo tipologie di lavoro quale quello indipendente, i tirocini, le occupazioni socialmente utili.
2
annuali sulle principali comunità straniere presenti in Italia, aggiornati al 2013 e pubblicati dal
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sul proprio Portale Integrazione
(www.integrazionemigranti.gov.it).
In Italia la popolazione di cittadinanza egiziana con più di 15 anni, e dunque in età da
lavoro, ammonta a 54.047 persone. Di queste, quelle effettivamente occupate sono il 52,1% a fronte
di una media del 57,6% tra tutti i non comunitari ultra15enni. Un altro 11,3% è composto da
egiziani in cerca di lavoro (disoccupati), mentre è del 36,6% la quota relativa alle persone inattive,
ossia che non soltanto non hanno svolto nemmeno un’ora di lavoro nella settimana di riferimento
dell’indagine, ma non hanno neanche cercato un lavoro nelle quattro settimane che precedono la
settimana di riferimento, né sono disponibili a lavorare entro le due settimane successive.
Risulta inoltre elevato il tasso di disoccupazione degli egiziani, che ha raggiunto il 17,8% a
fronte del 14,5% rilevato in media tra tutti i non comunitari.
ITALIA. Egiziani, africani e stranieri non comunitari di 15 anni e oltre per condizione professionale (2012)
Egitto
Africa
Non comunitari
Totale ultra15enni
54.047
698.144
2.718.329
di cui %: Occupati
52,1
51,5
57,6
In cerca di lavoro
11,3
13,2
9,7
Inattivi
36,6
35,3
32,7
Tasso di disoccupazione
17,8
20,4
14,5
FONTE: Rapporto “La Comunità Egiziana in Italia – 2013” (www.integrazionemigranti.gov.it)
La partecipazione delle donne egiziane al mercato del lavoro italiano è quasi assente se si
pensa che tra gli occupati di questa collettività la componente maschile ammonta a oltre il 96%
(mentre tra tutti gli occupati nati all’estero le donne incidono, complessivamente, per il 40%).
L’analisi per settori e comparti occupazionali mostra che il terziario impiega, nel complesso,
ben il 65% (2 terzi) dei lavoratori egiziani e che, all’interno di questo settore, il solo comparto degli
alberghi e ristoranti assorbe oltre un terzo (36%) degli occupati egiziani, mentre resta bassa, rispetto
agli altri lavoratori non comunitari, la canalizzazione nei servizi pubblici, sociali e alle persone (4%
a fronte del 28%). Non va trascurato, infine, che ben un quarto degli occupati egiziani lavora
nell’edilizia.
In particolare, l’analisi per professioni mostra che il 27% degli occupati egiziani lavora
come esercente nelle attività di ristorazione, il 17% come personale non qualificato nei servizi di
pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli e il 12,6% come artigiano ed
operaio specializzato addetto alle costruzioni e al mantenimento di strutture edili.
ITALIA. Egiziani, africani e non comunitari con almeno un rapporto di lavoro attivato/cessato per settore
durante l’anno (2012)
Rapporti attivati
Rapporti cessati
Settori
Egitto
Africa
Non comunitari
Egitto
Africa
Non comunitari
Agricoltura
2,6
26,2
16,6
2,7
26,5
17,0
Industria
38,3
19,8
18,9
39,2
21,1
20,1
di cui costruzioni
32,7
11,2
8,4
33,5
11,6
9,3
di cui industria in senso stretto
5,7
8,6
10,4
5,6
9,4
10,9
Servizi
59,0
53,9
64,6
58,1
52,2
62,9
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
FONTE: Rapporto “La Comunità Egiziana in Italia – 2013” (www.integrazionemigranti.gov.it)
I dati di flusso relativi ai rapporti di lavoro avviati e cessati nel corso del 2012, registrano
per la collettività egiziana un numero di avviamenti (44.628, di cui 59,0% nei servizi, 38,3%
3
nell’industria e 2,6% in agricoltura) superiore a quello delle cessazioni (41.701), per un saldo
occupazionale che è quindi positivo. Tuttavia, tenendo conto di quanto osservato sulla più alta quota
di persone disoccupate o inattive tra gli egiziani, questo dato mostra che le difficoltà che la
collettività sta incontrando nel mercato del lavoro italiano stanno producendo, con molta
probabilità, una maggiore frammentazione dei contratti di lavoro e della loro durata.
Merita di essere evidenziata anche la partecipazione al lavoro autonomo: nel 2012, con ben
13.446 imprese guidate da un egiziano (1.152 in più rispetto all’anno precedente), questa collettività
estera era la settima, in Italia, per numero di titolari d’impresa, per la quasi totalità maschi (94,2%).
Anche in questo caso le attività da essi avviate si concentrano per lo più nell’ambito della
ristorazione.
Tra le ricadute economiche positive delle migrazioni vi sono certamente le rimesse spedite
ai parenti rimasti nel paese di origine. Dall’Italia, nel 2012, sono stati inviati in Egitto, mediante il
circuito delle banche e dei money transfer, 18 milioni e 306 mila euro. Di questo flusso di denaro, il
39,0% è partito dalla Lombardia, il 16,2% dal Lazio, il 10,3% dal Piemonte, l’8,2% dall’Emilia
Romagna e il 5,9% dalla Toscana.
Le nuove generazioni e l’inserimento scolastico
Gli archivi del Ministero dell’Istruzione registrano, nell’anno scolastico 2012/2013, una
presenza in Italia di 13.663 studenti di cittadinanza egiziana.
La distribuzione per gradi scolastici rileva i numeri più alti di alunni egiziani nella scuola
primaria, che con 5.284 iscritti ne assorbe il 38,7%; seguono la scuola dell’infanzia (3.616 iscritti
pari al 26,5% del totale), la secondaria di I grado (2.460 e 18,0%) e la secondaria di II grado (2.303
e 16,9%). Il confronto con la ripartizione per ordini scolastici osservata per la totalità degli alunni
stranieri mostra che gli egiziani si concentrano in misura maggiore nella scuola dell’infanzia (che
oltretutto non rientra nei gradi dell’obbligo) e in quella primaria, a scapito delle secondarie di I e II
grado, dove si abbassa anche la partecipazione femminile.
Tra gli iscritti alle scuole superiori, inoltre, il 42,5% frequenta un istituto tecnico (a fronte
del 38,5% rilevato in media tra gli stranieri), il 41,1% un istituto professionale (a fronte del 38,5%),
mentre è del 14,8% la quota degli iscritti ai licei (19,8% nella media degli stranieri) e dell’1,7%
quella relativa all’istruzione artistica.
In linea con quanto osservato per la popolazione egiziana soggiornante in Italia, anche gli
studenti si concentrano, a livello territoriale, in Lombardia (68,1%; 50,4% solo nella provincia di
Milano), Lazio (9,9%) e Piemonte (9,0%).
ITALIA. Studenti di cittadinanza egiziana, africana e straniera per grado scolastico e genere (a.s. 2012/2013)
di cui
% su
di cui
% su
di cui
% su
Grado
Egitto
Africa
Stranieri
F
tot.
F
tot.
F
tot.
Infanzia
3.616
45,2
26,5
48.835
47,3
25,8
164.589
47,5
20,9
Primaria
5.284
45,2
38,7
70.594
47,8
37,3
276.129
48,1
35,1
Secondaria I grado
2.460
42,3
18,0
38.321
45,6
20,3
170.792
46,4
21,7
Secondaria II grado
2.303
30,5
16,9
31.376
45,9
16,6
175.120
49,8
22,3
Totale
13.663
42,2
100,0
189.126
46,9
100,0
786.630
48,0
100,0
FONTE: Centro Studi e Ricerche IDOS. Elaborazioni su dati Miur
Centro Studi e Ricerche IDOS/Immigrazione Dossier Statistico
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