il mondo del bianco
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focus I l complesso dei tre macro-distretti italiani della componentistica e delle forniture tecnologiche del bianco costituisce per gli studiosi di economia industriale un esempio di straordinaria vitalità territoriale e un esempio quasi impossibile da esportare. O da clonare. Tanto che i produttori mondiali di Majap (Major Appliances) comprese le multinazionali cinesi ricorrono ai fornitori italiani di componenti, attrezzature tecnologiche e linee di controllo. Alcune aziende della supply chain hanno addirittura dovuto realizzare siti il mondo del bianco produttivi all’estero, in prossimità dei centri industriali dei loro clienti proprio su richiesta di questi, in Cina, Messico, Polonia, Russia. La competizione sui prezzi molto bassi del Far East in questo settore riguarda quasi soltanto componenti poveri e banalizzati, non elettronici. O alcune lavorazioni e stampi di basso valore aggiunto e di bassa qualità. Come dichiarò al Sole 24 Ore qualche anno fa Zhang Rui Min, amministratore delegato della Haier, autore del successo mondiale di Haier (6° produttore del bianco su scala mondiale secondo Fortune) il primo proble- ma per un gigante del bianco non sono i costi del lavoro bensì la certezza di poter contare su forniture costanti nella qualità e nella affidabilità. Tanto più che a determinare i costi dell’onerosissimo servizio post-vendita è la qualità del componente. Le aziende sono ben disposte ad affrontare gli investimenti che possono ridurre drasticamente questi costi e la difettosità dei prodotti. Elettronica ed efficienza energetica L’intero comparto italiano del bianco – prodotto finito e supply chain-costituisce dagli anni ‘60 un caso molto interessante di integrazione tra differenti tecnologie quali l’elettrotecnica, la meccanica, la meccatronica e, di recente, quella elettronica, senza di- SELEZIONE DI Elettronica Febbraio 2007 26 menticare la chimica e la lavorazione delle plastiche, integrazione che ha generato prodotti di massa fabbricati a costi mediamente competitivi, di design eccellente e con un grado di affidabilità costante. E con un portato di innovazione ottimale accresciuto da un efficienza energetica più alta della media dei competitor di altre aree. L’innesto dell’elettronica soprattutto con il booster dell’efficienza energetica è stato graduale e diffuso ed ha “performato” sia i prodotti finiti sia i componenti sia soprattutto, i processi industriali, in assoluto considerati i migliori oggi praticabili. Ad esempio, una piattaforma di produzione per il lavaggio proveniente dall’Italia – solo cinque sono gli specialisti nel settore - è l’unica scelta possibile per un produttore che voglia impiantare una nuova focus il mondo del bianco Tutte le sfumature del bianco Un ribaltamento della tendenza Europa-estremo oriente è un sogno da molto coccolato e richiesto a gran voce soprattutto nel comparto tecnologico. Esiste però un settore in cui tale tendenza ha già da tempo preso il verso opposto, trascinando le grandi aziende del Far East verso i lidi europei, primo fra tutti il nostro Paese. Parliamo del bianco e delle potenzialità offerte da un settore trainante, in forte crescita e che farà parlare di sé in modo sempre più insistente nel prossimo futuro. di Paola Guidi fabbrica ad alta automazione di lavatrici e di lavastoviglie che sia anche contemporaneamente molto flessibile. E lo stesso avviene per i frigoriferi, le cappe e gli apparecchi per la cottura. E tra processi e componenti esiste un’integrazione stretta che ha determinato nei decenni quella compattezza territorialeindustriale così unica della quale abbiamo detto in apertura. Il massimo livello viene raggiunto nella fabbricazione della lavabiancheria dove la presenza di più di 150 pezzi di differenti tipologie e origine richiede una integrazione multisettoriale non facile da clonare. Oggi un fornitore consegna non il singolo componente nel quale ha acquisito competenza, ma set completi con più componenti che consentono di ridurre tempi e costi di assemblaggio in linea. Con- ditio sine qua non: compresenza – e vicinanza -sul territorio di una rete di aziende tra loro collegate e integrate. L’elettronica è stata usata con grande “naturalezza” perché si è andata a innestare su una rete di terzisti ai quali i clienti hanno trasferito nel tempo know-how e persino R&D. E che vantano il requisito essenziale della prossimità. Quale ricaduta? La ricaduta tecnologica nel settore dei Majap ha seguito il percorso tradizionale - avionica - auto - elettrodomestici - sino agli anni ‘90. Poi qualcosa è cambiato grazie all’elettronica poiché il programma di efficienza energetica europeo ha trainato la più importante fase di innovazione mai avvenuta nel bianco negli ultimi 20-30 anni. E per poterlo realizzare è stato necessa- 27 SELEZIONE DI Febbraio 2007 Elettronica A new trend for the future A turn-around in the Europe -Far East trend is a very welcome sign and has been much awaited, especially in the technological field. However, there is one sector in which a reversal of this tendency has been happening for some time, bringing the big companies of the Far East to European shores, above all to Italy. The sector in question is household appliances, a leading sector with high potential and rapid growth, which will be spoken about more and se more in the near future. rio portare quasi all’esasperazione l’integrazione tra tecnologie industriali tradizionali e tecnologie e software del- l’IT, della robotica, delle nanotecnologie e della microelettronica. Le decisioni prese dal Ceced (l’associazione pa- focus I numeri del bianco il mondo del bianco Ceced Italia neuropea dei produttori di elettrodomestici) e dalla Ue sul piano della riduzione delle emissioni di Co2 in ordine agli impegni presi con il protocollo di Kyoto hanno così creato un vantaggio competitivo rispetto alle altre industrie – asiatiche e nordamericane - più arretrate sul piano dell’efficienza energetica e delle prestazioni. Solo da un anno negli USA e nell’assenza totale di un programma governativo di risparmio energetico sta partendo un’iniziativa dell’industria americana su parametri EnergyStar. E da un anno la Cina ha reso obbligatoria l’etichetta energetica, identica a quella europea. La logica fuzzy Negli anni 70-80 l’elettronica on board era soprattutto un gadget da esibire all’annuale appuntamento mondiale del settore, la Domotechnica di Colonia. Solo il 5% delle lavatrici e della lavastoviglie di fascia alta aveva controlli elettronici (Miele, AEG, Thomson). Dall’inizio degli anni ‘90 i controlli elettronici vengono inseriti per migliorare le prestazioni e cominciano a essere usati sensori sia fisici che virtuali. E Francesco Caio allora amministratore delegato di Merloni Elettrodomestici, l’attuale Indesit Company, porta per primo la logica fuzzy nel lavaggio e avvia la collaborazione dell’azienda con il Mit di Negro- Fatturato medio degli ultimi anni Export: 10 miliardi di euro 7-6,7 miliardi di euro Ceced Pan-Europa (ovest ed est) Fatturato medio degli ultimi anni 40 miliardi di euro Supply chain italiana 3 distretti con progettazione, componentistica, forniture tecnologiche, servizi. 560-600 aziende Fatturato medio degli ultimi anni 6-7 miliardi di euro 76,4% distretto del nord 16,7 % distretto del centro 6,9% distretto del sud Fonti: Ceced, Ceced Italia, Il Sole 24 Ore, Prometeia ponte. Parte nel 1994 il programma europeo di risparmio energetico, il primo al mondo, con l’etichettatura delle classi energetiche che coinvolge tutti i produttori paneuropei. Con l’avvio del programma di labeling energetico della UE e del Ceced la ricerca rivoluziona l’intera supply chain determinandone l’autonomia progettuale e industriale in molti segmenti. Il ricorso all’elettronica è massiccio anche per i prodotti di fascia bassa con un innesto in molti componenti “sensibili” (pompa dell’acqua, compressore, sicurezze anti-allagamento, programmatore) di controlli digitali. Al miglioramento delle prestazioni l’elettronica aggiunge un uso più semplice e automatizzato e quella connettibilità che agli inizi degli anni 2000 venne soprattutto sbandierata come simbolo di tecnologia avanzata ma che la mancanza della banda larga rendeva – allora - puramente teorica. Sensori virtuali Un’interessante evoluzione hanno avuto nel bianco i sensori – fisici e virtuali- destinati a captare odori, so- SELEZIONE DI Elettronica Febbraio 2007 28 stanze e gas particolari. Servono per verificare la torpidità dell’acqua di lavaggio, la presenza di detersivo o di sporco, per captare gas, fumi caldi, temperature e umidità nelle cappe e nei frigoriferi. Servono a guidare il funzionamento degli apparecchi per il trattamento dell’aria. E, in sintesi, nella misura in cui vengono applicati ottengono in una misura maggiore risparmi sino al 80-90% di acqua, gas, elettricità e detersivi contribuendo così a tagliare consumi e inquinamento rispetto ad apparecchi degli inizi degli anni ‘90. Ma anche a stimolare fortemente la ricerca. Come ci ha dichiarato Cristina Cristalli, ingegnere, del gruppo Loccioni (uno dei n. 1 mondiali nei controlli di qualità degli elettrodomestici e delle auto), quella del “naso artificiale” basata su reti neurali, è una lunga storia intorno alla quale lavorano da anni i centri R&D dei big del settore ma ancora da completare poiché risulta molto complesso l’addestramento al riconoscimento delle tante sostanze e dei tanti gas presenti nell’ambiente o all’interno degli apparecchi. Ma le applicazioni ci sono già. focus il mondo del bianco Quale sarà il futuro? Enrico Loccioni e i suoi esperti non hanno dubbi. L’elettronica, le frontiere della visione artificiale. “Che per noi non è futuro. Le stiamo già da tempo applicando perché abbiamo messo a punto con i ricercatori dell’Università delle Marche un sistema non fisico di controllo su sensori on board che trasmettono i dati della macchina. E siamo solo agli inizi. Grazie all’elettronica i sofisticati controlli hanno trasmigrato dalla linea finale lungo i processi produttivi via via sino alla fase della progettazione”. E oggi i sensori virtuali a bordo degli apparecchi comunicano direttamente con il sistema di controllo negli step delle lavora- zioni in modo che di ogni apparecchio sia possibile ricostruire in ogni momento l’intera “storia”. Con un vantaggio finale: tagliare le difettosità che, con la garanzia biennale, costano molto molto care…. L’industria italiana del componente, pur con una storia così importante e un presente tuttora rilevante e con vantaggi competitivi notevoli, ha investito forse troppo in processi industriali e non sufficientemente in innovazione. E oggi sono sempre più aggressivi i competitor asiatici che lavorano sull’innovazione come i coreani che hanno messo a punto il motore direct drive per il lavaggio e il compressore lineare per il freddo. Anni fa, quando i tecnici suggerivano agli italiani di investire in questa direzione, raccoglievano critiche. Le multinazionali del bianco facevano infatti la fila alle porte delle fabbriche dei componentisti e l’elettronica insieme alla robotica faceva fare un salto di qualità ai processi produttivi davvero notevole. Oggi l’innesto dell’elettronica in questo settore andrebbe ripensata per collegare e integrare maggiormente l’IT, la domotica e le tecnologie delle comunicazioni wireless e plc. I componentisti italiani otterrebbero così risultati irraggiungibi- li in altri Paesi poiché controllano e mantengono un’eccellenza ancora imbattuta nelle loro specializzazioni tradise zionali. Paola Guidi, Sole 24 Ore