corso di prestigiazione
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T. BINARELLI – G. BLOOM V. BOSSI – M. MENEGATTI CORSO DI PRESTIGIAZIONE PARTE NONA San Martino di Castrozza Edizioni La Porta Magica Titolo: “Corso di prestigiazione parte nona” San Martino di Castrozza di Tony Binarelli - Gaétan Bloom - Vanni Bossi - Mirco Menegatti Illustrazioni: Laura Riccardi - Gaétan Bloom - Vanni Bossi - Mirco Menegatti Editing: Flavio Desideri e Silvia Niccoletti Edizioni La Porta Magica s.a.s. di Flavio Desideri e C. - Viale Etiopia 18 - 00199 Roma Tel/Fax 06 860 17 02 - E-mail: [email protected] - Web: www.laportamagica.it, Prima ristampa: maggio 2013 Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma senza il permesso scritto dell’Editore. Tony Binarelli PREFAZIONE L’Arte Magica italiana sta attraversando un’epoca che, per dirla con eufemismo, potrà essere raccontata come di “quiescenza”. Di questo sono testimoni impietosi da una parte il livello mediocre di quanti operano nel settore, dall’altra il conseguente scarso interesse da parte dei media nei confronti dello spettacolo magico. Ed è un triste quadro che caratterizza in particolar modo il nostro Paese, pur se con le dovute eccezioni: pochi professionisti ed alcuni amatori di tutto rispetto che riescono in maniera decorosa a far sopravvivere questa bellissima arte del trucco e della mistificazione intesa come elevante per lo spirito di chi guarda. A fronte di tale premessa, sono particolarmente felice di accogliere la richiesta da parte del caro amico Tony Binarelli di una presentazione del libro che state per leggere e, mi auguro, meditare col dovuto rispetto. Il Binarelli Mago è presente sulla scena italiana da oltre 30 anni, ed è internazionalmente conosciuto anche per quella sua vena creativa che sembra paradossalmente aumentare col passare degli anni e che viene fuori con prontezza ogniqualvolta decida di metter mano ad un effetto, in modo da renderlo quanto più inaspettato e magico. In questo contesto, e nella veste di autore creativo, è senz’ombra di dubbio quello che ha portato al più elevato livello di sofisticazione il “trattamento” dell’intero mazzo o di singole carte che alterino ad arte e moltiplichino a suo favore la resa del mazzo stesso, inteso però solo come strumentale all’esaltazione del momento magico e della personalità dell’esecutore, che ne esce totalmente credibile ed a proprio agio durante il percorso dei suoi esperimenti di Magia. Esperimenti che prevedono sempre il coinvolgimento di uno o più spettatori: quindi non giochi di prestigio, ma piuttosto momenti d’incontro conditi da accadimenti magici. Una rapida occhiata agli effetti descritti in questo libro evidenzia come, in ognuno degli argomenti trattati, viene usata dal Nostro una modalità di descrizione al limite dell’ossessivo, onde evitare qualsiasi “farfugliamento” od incertezza da parte di chi esegue. Il tutto con varietà di citazioni e racconto di antefatti a corredo di ogni spiegazione e, cosa del tutto rara nella letteratura magica, viene fornita dall’Autore la sua presentazione originale, quella che, come si suol dire, adopera lui stesso sul campo. Tony Binarelli, attraverso i suoi momenti di illusione, racconta sé stesso 3 senza nascondersi e, tornando a parlare del libro, senza nascondere nulla riguardo ai suoi metodi, con la tranquilla generosità di chi è consapevole di poter essere sempre – e benevolmente – un passo avanti agli altri per quell’innata sua creatività che, ci auguriamo, continuerà sempre a distinguerlo. Diego Spinelli gennaio 2005 4 INTRODUZIONE Questa nona edizione del Corso Professionale di San Martino di Castrozza nasce dopo due anni sabbatici di sospensione dalla seconda edizione di Varazze e ritorna nella località in cui è nata. In questi anni molte cose sono accadute nel mondo della prestigiazione, alcune negative, altre positive, tra cui quella che molti di coloro che hanno partecipato alle precedenti edizioni hanno migliorato le loro conoscenze, sono cresciuti artisticamente ed alcuni, con successo, sono passati al professionismo. Mi auguro, quindi, che questa nuova edizione porti nuova linfa e stimolo a tutti i partecipanti e che sia l’inizio per tutti di un personale viaggio verso il successo. Tra gli argomenti che tratterò, i più nuovi sono quelli illustrati, mi auguro ampiamente, in questa pubblicazione. La chiave: un accessorio unico che, inserito in un mazzo di carte, semplificherà le tecniche, consentendo ai più e meno esperti di dedicarsi maggiormente alla presentazione ed all’esecuzione. Any card at any number: è la mia soluzione ad un problema che la cartomagia si pone da anni, ed il successo che ha ottenuto al “Magic Castle” di Hollywood come effetto di chiusura della mia conferenza e quello che ottiene regolarmente sul pubblico mi confermano, fino a prova contraria, che ad oggi è la migliore versione possibile. Houdini: è l’utilizzo di un principio su cui ho lavorato molto in questi ultimi anni e le innumerevoli applicazioni e versioni dimostrano come non bisogna mai fermarsi alla prima stesura di un effetto, o al primordiale uso di un principio, ma che bisogna sviscerarlo per scoprire nuove strade e nuove applicazioni. Supermentalismo: anche questo è un “vecchio effetto” del mio repertorio, di cui ho elaborato numerose versioni. Il motivo del suo inserimento in questo lavoro non è solo relativo al metodo tecnico, che è il più semplice possibile ed elimina alcune difficoltà dei precedenti, ma soprattutto per quello che è l’importanza del rapporto verbale e fisico dello spettatore, che può essere condotto per mano alla collaborazione e, come nella commedia dell’arte, diventa egli stesso attore involontario ed inconsapevole dell’atto magico. Blind test: secondo il mio modo di leggere ed interpretare la cartomagia, o se volete la magia senza categorie, l’esecutore non deve mostrare la sua 5 abilità, ma solo essere il “presentatore” del fatto magico, una sorta di Virgilio che conduce Dante nei gironi dell’Inferno, senza esserne protagonista ma solo guida. Per cui sia l’effetto sia il metodo non debbono mostrare la tecnica e devono dare al pubblico l’illusoria percezione di avere libere scelte che determinano quanto avviene, che non può essere risolto con nessuna razionale soluzione, se non quella magica pura e semplice. Homing card: non sono particolarmente favorevole alla attuale tendenza dei prestigiatori di ricerca di una comicità sempre più spinta fino a scivolare nel cabaret, fino ad annullare la magia, in quanto “la risata” è contraria all’atmosfera che invece il fatto magico richiede. Vero è che la magia non deve essere necessariamente seriosa, può anche far sorridere o divertire, senza nulla cedere di se stessa. L’inserimento di elementi di comedy all’interno di un effetto servono quindi a rilasciare la tensione, a far sorridere, per riprendere poi le giuste atmosfere; questo effetto ne è un perfetto esempio; diverte il pubblico proprio perché la magia sembra ribellarsi al mago ed agire motu proprio per metterlo in difficoltà, e solo alla fine il pubblico si renderà conto d’essere stato, garbatamente, preso in giro dall’esecutore. Il fatto stesso che fosse uno dei cavalli di battaglia del grande Fred Kaps, dice più di qualunque altro commento. Certo è che chi deciderà d’eseguirlo dovrà dedicare molto tempo alla propria recitazione per poterlo presentare, senza questa l’effetto non ha ragion d’essere. Himber ring: secondo i canoni tradizionali questo effetto non dovrebbe rientrare in una pubblicazione che tratta di cartomagia ma, poiché illustra un certo modo di pensare e di costruire una routine, si riallaccia perfettamente a quelle precedentemente descritte. Mi auguro che gli argomenti trattati, per la completezza con cui ho cercato di proporli, siano utili non solo a coloro che li hanno vissuti nell’evolversi del Corso, ma anche a tutti coloro che li leggeranno e dedicheranno loro lo studio che richiedono. Buon lavoro. Tony Binarelli 6 Mirco Menegatti PREFAZIONE Nel 1926, in una sconosciuta cittadina vicino a Seattle, nasce Channing Pollock, l’uomo che doveva rivoluzionare la magia creando il numero delle bianche colombe che nascono come sogni evanescenti dalle sue mani. Questo artista è diventato il mito di una generazione di prestigiatori che, identificandosi con lui, ancora oggi produce colombe dal nulla. Pollock, infatti, è stato l’ideatore e l’inimitabile realizzatore ed esecutore del numero magico più imitato della storia della prestigiazione. Nessuno, però, è mai riuscito a ripetere la poesia, il fascino, la classe, l’eleganza e la magica irrealtà che permeano il numero e la personalità scenica di questo artista meraviglioso che è considerato uno dei più grandi illusionisti di tutti i tempi. A 21 anni Pollock affronta la professione e, dopo una serie di debutti in teatri e locali della provincia americana, arriva a New York, ed è subito il successo che, inalterato per vent’anni, lo porta sui palcoscenici dei più lussuosi ed esclusivi music hall internazionali. La prestanza fisica, la naturale eleganza, l’indimenticabile sorriso ne fanno l’idolo del pubblico dei grandi locali, che se lo contendono come il clou delle loro produzioni: da Parigi a New York, da Tokyo a Londra, il suo nome sui manifesti diventa sempre più grande. È ospite richiestissimo dei grandi varietà televisivi di mezzo mondo ma la consacrazione gli arriva con il film “Europa di notte” del regista italiano Blasetti. Una sorta di cavalcata tra le grandi attrazioni della vita notturna internazionale, tra le quali Pollock spicca, incarnando il sogno di milioni di persone e migliaia di maghi che iniziano immediatamente ad imitarne, a modo loro, gesti e movenze. Intorno agli anni Sessanta, Pollock arriva a Roma, incanta il pubblico dal palcoscenico della Casina delle Rose, è l’epoca della Dolce Vita, della via Veneto di Fellini ed Anita Ekberg, di Lex Barker, Liz Taylor e Richard Burton, i paparazzi lo fotografano a fianco delle donne più affascinanti, la televisione lo invita ai grandi varietà del sabato sera, ospite di Caterina Valente e dei grandi divi del momento. I settimanali gli dedicano le coper73 tine: alto 1,92, capelli biondi, occhi verdi e magnetici, fa battere il cuore di milioni di donne, incarna il mito dell’eroe e dell’avventura, come l’immagine del nuovo Errol Flynn. Il cinema non può non accorgersi di lui: “I Moschettieri del mare”, “Judex”, “Rocambole”, alcuni dei titoli dei film interpretati. Lui, però, non prende il cinema sul serio, è solo un modo per vivere, per correre un’altra notte, per stappare ancora una bottiglia, per lasciare in un’altra alcova i segni di una notte dell’effimero. Dopo vent’anni di questa vita, Channing Pollock è stanco, e capisce che la proiezione di sé verso l’esterno è finita. È ancora giovane, sull’onda del successo, quando si ritira, a fianco della sua stupenda e dolcissima moglie asiatica Corinne, si ferma in una villa ad ascoltare il mare sulla costa della California. Per altri vent’anni Pollock vive la sua vita privata, ascolta le note del suo violino suonare solo per se stesso, guarda le carte apparirgli fra le mani, legge libri, cammina nel parco cercando il motivo della vita dentro se stesso, e scopre la pace, la saggezza, consiglia altri maghi, dà lezioni e consigli senza parcelle! Solo per la magia, ha aiutato personaggi come Doug Henning che, come lui, dopo qualche tempo vanno alla ricerca di una dimensione magica diversa, di quella spiritualità che non vive tra lustrini e paillettes, sotto le luci dei riflettori o nelle foto patinate dei settimanali di cronaca rosa, bensì nell’anima di ogni essere umano. Tony Binarelli 74 INTRODUZIONE Troverete in questo capitolo la spiegazione di tecniche ed effetti magici con le colombe che ho avuto modo di sperimentare nel corso degli anni. Questo vuol dire che ogni cosa che ho descritto è stata “collaudata” e presentata al pubblico con successo! Lo studio e la pratica sono necessari per ottenere sul pubblico l’effetto desiderato. Non pensate che bastino un paio di prove per imparare ad eseguire una “presa” in modo corretto, al momento e nel modo giusti. Serviranno al contrario ore e ore di lavoro nella vostra stanza. All’inizio sarà necessario l’uso di uno specchio per verificare la correttezza dei vostri movimenti, guardandovi non solo di fronte, ma anche dai lati. Quando riuscirete a convincere voi stessi che il “trucco” non si vede, allora dovrete eliminare lo specchio ed eseguire gli stessi movimenti guardando di fronte a voi come se steste guardando il pubblico. Dovete abituarvi, già durante le prove, a “sentire” dentro di voi che state eseguendo i movimenti giusti, senza guardare quello che fate. Provate in questo modo ogni sequenza del vostro “numero”, poi aggiungete la musica che avete scelto, provate ancora e notate se i vostri movimenti ed il vostro “tempo” di esecuzione vanno d’accordo con questa musica. Se c’è accordo tra i movimenti e la musica ed il “tutto” vi piace, va bene! Se, al contrario, vi accorgete di non essere in armonia con la musica, allora dovrete prendere una decisione… Dovete stabilire se è meglio cambiare musica, trovandone una che si adatti meglio ai vostri movimenti, oppure, se la musica che avete scelto vi piace tanto da non volervi rinunciare, dovrete adattare il ritmo dei vostri movimenti alla musica stessa. Se vi preparerete con serietà, potete stare tranquilli che anche la sera del debutto con il “numero delle colombe” in pubblico, sarà un successo! La cosa importante, nonostante il comprensibile e normalissimo nervosismo che si prova prima di entrare in scena, è che siate consapevoli di esservi ben preparati per l’occasione. 75 Con il tempo, lavorando di fronte al pubblico, potrete accorgervi che alcuni movimenti devono essere cambiati, che il vostro ritmo di esecuzione deve cambiare, o che la musica dovrebbe essere un po’ più lenta o più veloce, oppure scoprirete che sarà necessario fare qualche pausa in più al momento giusto per “strappare” un applauso ancora più grande. A questo punto comincerà la vera e propria “esperienza”, che insieme alle vostre capacità ed alla vostra personalità, contribuirà a fare di voi quel che si dice un Artista! Intorno agli anni Cinquanta il numero con le colombe assume una forma ben definita e diventa un vero classico nel mondo della magia, grazie ad un uomo in giovane età dal nome Channing Pollock. Il suo numero aveva una durata di circa quattro minuti e mezzo, durante i quali faceva apparire colombe dai foulard con una naturalezza disarmante, alternandole alla produzione di carte da gioco. Da questo è nato il Mito! Uomo alto, elegantissimo, composto, bello e pieno di fascino, grande classe, raffinato, semplice nei gesti, diretto, essenziale, naturale, carismatico, modesto, vero ed abilissimo esecutore. Mettendo insieme tutte queste qualità, potrete certo immaginare come sia stato inevitabile per lui raggiungere la fama che ha ottenuto! Pollock è l’unico uomo che ho visto in questi ultimi vent’anni, capace di eseguire l’apparizione di una colomba da un foulard in modo perfetto… senza misdirection! Lui aveva un foulard rosso nella mano, lo faceva passare un paio di volte attraverso l’altra mano chiusa a pugno, per mostrare che era un semplice foulard, lo piegava a metà e dal suo centro appariva una bianca colomba. Nonostante questo, il suo successo non dipendeva solamente dalla sua tecnica ma, in gran parte, anche dal suo modo di fare, dal suo “essere presente”. Pur non fingendo e non recitando un ruolo, aveva una fortissima personalità scenica insita nel suo carattere. Questo dovrebbe farci riflettere sul bisogno di essere prima di tutto uomini, per poter diventare, in seguito, anche artisti! Non troverete, in questo capitolo, la spiegazione della tecnica di Pollock riguardo l’apparizione di una colomba dal foulard e questo non perché sia 76 ancora un segreto, visto che lui stesso ha provveduto a divulgarla nelle sue conferenze ai più importanti congressi magici del mondo. Non ne parlerò semplicemente perché non ho il diritto di farlo. Troverete, invece, tecniche e routine mie personali e di grandi artisti che, pur non avendo lasciato un segno così incisivo nell’arte delle colombe, come invece ha fatto Pollock, hanno comunque contribuito in modo determinante allo sviluppo di questo particolare numero. In più, e questa non è una cosa da poco, tutto ciò che troverete in questo capitolo, può essere eseguito con un minimo di esperienza, nelle condizioni di lavoro peggiori, cioè quando vi ritrovate a lavorare in un ristorante o in una piccola pista di night club, circondati dal pubblico ad un paio di metri da voi o con gli specchi di fianco o dietro a voi, oppure in una situazione che comprende tutti questi disagi messi insieme! Non mi resta che augurarvi buon lavoro! 77 INDICE Tony Binarelli Prefazione Introduzione La chiave (La mia carta chiave) Concetto base La mia chiave Tecniche - Ritrovamento della chiave Carte in mano Carte sul tavolo Riposizionamento della carta scelta Ritrovamento della carta scelta La forzatura The third eye (Any card at any number) Collocare la carta nella posizione prescelta Houdini Super X files deck Presentazione “La forza delle parole” Atto magico Supermentalismo millennium Blind test Blind test (una nuova versione) Jumbo homing card Himber ring Pag. “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ 3 5 7 8 9 11 11 12 13 14 14 16 20 22 23 26 27 28 31 33 35 38 Pag. “ “ “ “ “ “ 43 45 48 49 51 53 55 Gaétan Bloom La carta sul muro umano La corda serpente Top chrono Maxfia Springdiction Blind complicity Il tubo più lungo del mondo 139 Vanni Bossi Controllo con miscuglio al tavolo Una sottigliezza per il miscuglio Faro Pag. 59 “ 69 Mirco Menegatti Prefazione Introduzione Nascondere le colombe La servente Bloccare l’ansa Presa La Presa classica (J. Brown – N. Foster) Applicazioni pratiche (Mirco Menegatti) Bastone e colomba Candela e colomba Foulard e colomba Giornale e colomba (Chen Kai - Mirco Menegatti) Presa dai pantaloni Ancora foulard e colomba Altra versione Carte e colomba Presa dalle maniche Guanti e colomba (Chen Kai) La servente invisibile Tecnica della “mano che si apre” (Mirco Menegatti) La colomba disegnata Rosa e colomba La colomba sulla mano Tecnica della “leva” Cappello e colomba Corda e colomba Tecnica del mignolo e pollice Colomba dalle carte Lo sdoppiamento La doppia presa Doppia presa in due tempi (Mirco Menegatti) Colomba in foulard (Channing Pollock) Foulard e colomba in bastone (Mirco Menegatti) 140 Pag. 73 “ 75 “ 78 “ 79 “ 83 “ 85 “ 85 “ 87 “ 88 “ 94 “ 97 “ 99 “ 102 “ 103 “ 105 “ 108 “ 110 “ 110 “ 112 “ 114 “ 115 “ 116 “ 118 “ 119 “ 119 “ 121 “ 122 “ 123 “ 125 “ 127 “ 131 “ 133 “ 136 ALTRI TITOLI DE LA PORTA MAGICA L’Abito da Scena, Mirco Menegatti E' impossibile trovare dei prestigiatori specializzati nella magia con le colombe, specialmente se sono di altissimo valore, tanto generosi da svelare i segreti del proprio abito da scena. Segreti che consentono di nascondere numerose colombe, di posizionarle nei luoghi giusti per la produzione e, al termine del numero, rimanere con l'abito che veste alla perfezione così come quando si è entrati in scena. Questo è ciò che invece accade quando si parla di Mirco Menegatti che in questo libro ha letteralmente regalato tutti i suoi sforzi per giungere alla perfezione del suo abito da scena. Mirco vi guida alla realizzazione delle tasche, del frac, del gilet, della camicia e dei pantaloni. Vi propone delle soluzioni elencandone i pro ed i contro, vi aiuta a decidere qual è meglio per il vostro numero e persino la stoffa, i bottoni, i lacci che meglio si possono adattare alle vostre necessità. Se proprio non volete metterci nulla di vostro, imparerete comunque a costruire un abito completo per nascondere ben dieci colombe e, cosa ben più importante, ad entrare in scena senza sembrare Ollio e ad uscirne senza sembrare Stanlio. Confidenze di un mentalista, Alfonso Bartolacci (3 voll.) I libri che hanno fatto conoscere Alfonso Bartolacci, ora tra i più importanti esponenti italiani del mentalismo. Dentro la quinta dimensione, Tony Binarelli Tony Binarelli non ha bisogno di presentazione. Il primo in Italia a presentare il mentalismo al grande pubblico televisivo. I GRANDI CLASSICI DE LA PORTA MAGICA Libri di cui non si può fare a meno 13 Gradini al mentalismo, Tony Corinda Riconosciuto universalmente come la “bibbia” del mentalismo, è il libro su cui si sono formati tutti i seri cultori di questa arte. In due volumi tradotti e pubblicati in italiano con l’usuale perizia de La Porta Magica. Il Bobo - Nuova e Moderna Magia con le Monete, J. B. Bobo Sia che si voglia iniziare lo studio di questa particolare branca della magia, sia che si voglia aggiungere dei “nuovi” effetti al proprio repertorio, il Bobo è un’opera che non può mancare. Cardician, Edward Marlo Il primo libro importante di uno dei più grandi ed innovatori cartomaghi del XX secolo. Il libro fondamentale per la cartomagia moderna da cui molti hanno tratto e traggono ancora oggi ispirazione. Genialità, arditezza delle soluzioni e ferma volontà di non lasciare nulla di inesplorato, queste le cifre dello “stile Marliano”. Questi ed altri titoli disponibili su www.laportamagica.it Stampato da AtenaNet s.r.l.