Guida all`acquisto PIANOFORTI DIGITALI

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Guida all’acquisto
PIANOFORTI DIGITALI
Guida all’acquisto
PIANOFORTI DIGITALI
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Introduzione:
Non c’è a oggi un sostituto a livello suono e
meccanico a pianoforti acustici di alto livello.
Il pianoforte digitale “emula” le caratteristiche
di un pianoforte acustico. Un pianoforte digitale suona in maniera sorprendentemente realistica, indistinguibile per la maggior parte degli
ascoltatori da un pianoforte acustico.
I vantaggi:
• Suoni reali grazie alla tecnologia di campionamento; spesso migliori di quelli di pianoforti acustici di primo prezzo.
• ampia scelta di suoni (pianoforte, organo,
clavicembalo etc.. etc..)
• possibilità di utilizzo in cuffia, per cui in fasce orarie precluse a strumenti tradizionali.
• nessuna necessità di manutenzione annuale (accordature)
• possibilità di trasporre in tonalità il suono
• possibilità di scegliere il temperamento dello strumento.
• minimo ingombro e peso (rende l’oggetto
trasportabile in autonomia)
• costo ridotto
• interazione con sistemi informatici che rende possibile registrarsi e riascoltarsi a piacere oppure ascoltare esecuzioni di altri
pianisti e interagire con il loro lavoro
• Spesso dotati sui modelli più costosi di funzionalità quali unità ritmiche integrate con
arranger, display touch screen per una
maggiore facilità d’uso, hard disk per una
maggior capacità di archiviazione , editor
dei suoni, sequencer, etc.. etc..
Gli svantaggi:
• i livelli di dinamica sonora possibili dipendono dalla tecnologia del campionamento
utilizzato.
• la sensibilità del tocco della tastiera è simile a quella di un pianoforte tradizionale,
la maggiore o minore fedeltà è strettamente correlata alla raffinatezza della stessa e
dunque al prezzo dello strumento.
• esteticamente sono genericamente meno
curati in quanto inciderebbe troppo sul
prezzo finale mantenere le finiture “classiche” di un pianoforte tradizionale, anche se
questa resta disponibile come opzione su
molti modelli.
• i pianoforti digitali di primo prezzo solitamente dispongono del solo pedale di “Sustain”
• durata nel tempo minore di un pianoforte
tradizionale, in quanto prodotti elettronici
hanno una obsolescenza relativamente rapida.
Suono:
Nell’era attuale dominata dalla tecnologia era
inevitabile che anche strumenti acustici tradizionali non ne risultassero coinvolti.
L’utilizzo di microfoni di altissima qualità abbinati a raffinati preamplificatori e a nuove tecnologie di registrazione ha consentito di catturare
il suono di strumenti di pregio rendendoli fruibili su pianoforti digitali di relativo basso prezzo.
La difficoltà di realizzare un buon campionamento è legata a ricreare la risposta effettiva
di un tasto di pianoforte, sia che si sfiori dolcemente o che si prema con forza.
Un buon grancoda da concerto produce una
gamma estesa di sfumature dinamiche, dal
pianissimo al fortissimo. È importante notare
che ad ogni livello non cambia solo la potenza,
ma anche il timbro: più ci si avvicina al pianissimo, più semplice si fa la struttura armonica
delle note generate.
Normalmente un campionamento è effettuato
nota per nota con livelli differenziati di volume,
di solito tre o più, che possono diventare anche
decine sui campionamenti più raffinati. Il suono
non viene quindi solamente riprodotto nota per
nota: ognuno degli 88 tasti è stato analizzato a
diversi livelli dinamici, dal pianissimo al fortissimo, salvaguardando così la ricchezza armonica dell’originale grancoda da concerto.
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• una delle problematiche più frequenti su
di un pianoforte digitale molto economico
è quella di un decadimento della qualità
udibile del suono nella gamma alta e bassa
della tastiera, indice di un campionamento
e/o di una amplificazione economica.
• un’altro punto fondamentale di valutazione
è la risposta al tocco della tastiera. Un pianoforte tradizionale sviluppa infinite sfumature sonore in base alla pressione con cui
si premono i tasti, ogni pianoforte digitale
è in grado di ricreare questa caratteristica
in maniera più o meno accurata di solito in
base alla fascia di prezzo in cui si posiziona sul mercato. Questa caratteristica non è
fondamentale per un principiante ma è discriminante per un professionista o un musicista evoluto.
• la scelta dei suoni utilizzabili spesso eccede il solo suono di pianoforte, è frequente
avere a disposizione una scelta più ampia
di suoni reali, in quanto campionati, fra cui
tipologie differenziate di pianoforti (verticali,
code etc..) oppure archi, clavicembali, organi, etc.. etc.. Su alcuni modelli è possibile la sovrapposizione di voci (dual). Alcuni
modelli integrano anche una sezione di ritmi automatici con arrangiamenti.
• la possibilità di aggiungere effetti aggiunge
un parametro non applicabile agli strumenti tradizionali. Effetti quali riverbero, echo,
chorus, flanger, delay etc.. danno una nuova dimensione al suono.
1. eco (delay), anche nelle versioni stereo
delay, ping delay e triple delay, descritte
nei manuali di istruzione
2. tremolo: consigliato per le voci di vibrafono o pianoforte elettrico
3. chorus: eccellente per i registri di pianoforte elettrico, cui in certi modelli è destinata la variante Classic chorus
4. rotary speaker: simulazione del Leslie
cabinet, proprio dei registri di organo
elettromeccanico; la velocità di rotazione è spesso controllata dal pedale sinistro
5. ottimizzazione acustica della posizione
questa funzione, quando disponibile,
rende possibile selezionare un’equalizzazione differente a seconda il pianoforte sia addossato ad una parete o lontano
da essa.
Tocco:
Il tocco di un pianoforte acustico è il risultato
dei meccanismi che traducono la pressione di
un tasto in suono percuotendo la corda relativa,
ed è anche usato per descrivere la sensazione
fisica che si ha sotto le dita suonando. I tasti
devono rispondere con precisione al tocco, se
si vuole avere il controllo dell’espressione.
Per i principianti, il peso del tasto è importante
da valutare. Se è troppo leggero, si può cambiare strumento con uno di migliore qualità, ma
se è troppo pesante, può creare difficoltà e
nel peggiore dei casi potrebbe anche risultare
dannoso ai muscoli delle dita.
I Pianoforti acustici e anche alcuni pianoforti
elettrici (Fender Rhodes, Wurlitzer), sono dispositivi meccanici. Vi è una relazione diretta
tra l’intensità della vostra esecuzione e i suoni
che ne derivano.
Nel mondo digitale, quasi tutto è artificiale, e la
capacità di risposta dello strumento ha in definitiva solo a che fare con quanto è raffinata
l’elettronica e la qualità della tastiera stessa.
Per ottenere questo risultato si utilizzano due
sensori che leggono la velocità con cui viene
premuto il tasto e di conseguenza abbinano il
suono relativo.
Alcuni modelli rilevano il movimento del tasto
con tre sensori anziché due. Il terzo sensore
accresce l’accuratezza delle note ribattute,
perché permette di sovrapporre il suono della
nota che sta terminando con quello di quella
successiva.
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mente impiegati negli strumenti elettronici
e quelle in legno, funzionalmente superiori
(anch’esse naturalmente sono pesate), il cui
modello è sì il pianoforte acustico, ma a coda.
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Finitura:
Normalmente un pianoforte digitale ha finiture
economiche in plastica e finto legno sia per risparmiare sul peso che sui costi.
Il mercato offre in ogni caso tutte le finiture di
pregio tipiche di un pianoforte tradizionale,
Nelle meccaniche più raffinate viene inoltre nero lucido, bianco lucido, essenze di legno di
riprodotta la differenza di peso che il pianista pregio lucide o opache etc.. etc.. addirittura si
avverte nei bassi rispetto agli acuti.
spingono a ricreare le forme tradizionali di un
La gamma alta è tarata su 50g
pianoforte verticale o a coda per non limitare
La centrale su 55g
la scelta.
La medio bassa su 60g e
La bassa su 63g.
Amplificazione:
Una delle problematiche più critiche è la rappresentazione audio del risultato della nostra
esecuzione. Un pianoforte tradizionale non ha
amplificazione, semplicemente traduce progressivamente in volume l’energia applicata
alla tastiera. La sorgente sonora è localizzata
alla stessa altezza del tasto suonato.
Il pianoforte digitale può offrire pari caratteristiche se di alta qualità oppure caratteristiche
limitate se di minore pregio. Per questo è importante considerare il volume massimo di cui
si necessità prima di scegliere lo strumento, un
Possiamo dividere le meccaniche in due gran- conto è suonare in casa, un altro in un ambiendi famiglie: quelle “pesate”, ispirate quindi al te aperto di ampie dimensioni.
tradizionale obiettivo dei costruttori di pianofor- • Valutare lo strumento ascoltando al volume
ti digitali: ottenere un buon rendimento a costi
più alto possibile se si verificano distorsioni
ragionevoli e ricorrendo a materiali tradizionalsu tutta la gamma di frequenza prodotta da molto in alto, a molto in basso, con tutte
le sfumature intermedie. L’obiettivo è quello
di ottenere il volume che ci necessita senza
distorsioni di nessun tipo e allo stesso tempo un suono pieno e ricco anche a basso
volume.
• Idealmente, un impianto audio di fascia alta
correttamente dimensionato su un pianoMusic Rama Italia srl Unipersonale - Viale L. Ariosto 492/D - 50019 Sesto Fior.no (FI)
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forte digitale dovrebbe avere in dotazione
un paio di altoparlanti full-range da 12”, un
subwoofer e alcuni tweeter.
Didattica:
•
Alcuni modelli di fascia medio-alta dotati di
display LCD forniscono anche un supporto didattico.
•
• Di solito consiste in pagine di didattica tipica del primo anno (modelli diversi sono
corredati da Czerny, Burgmüller, Beyer o
Bach). Si possono eseguire questi esercizi pre-registrati, modificarne la velocità,
ascoltarne solo la parte per una delle due
mani e anche comparare la propria esecuzione con quella di serie nello strumento,
preparata da professionisti.
Glossario tecnico:
•
Pianoforti digitali sono dispositivi elettronici , e
ci sono alcuni aspetti tecnici da considerare
quando si sceglie il vostro strumento :
• POLIFONIA - Questo termine descrive il
numero di note che possono suonare contemporaneamente. Come i computer, i pianoforti digitali sono limitati dalle capacità
dei chip al loro interno che li gestiscono; più
note si vuole suonare più dati il processore
deve gestire. Il vostro piano sarà probabil- •
mente descritto come avente 32, 64 o addirittura 128 note di polifonia. Si può obbiettare che le dita sono solo dieci, ma dovete
sapere che in ambiente digitale un qualsiasi
parametro anche il sustain conta come una
nota ulteriore. Se il pianoforte usa campioni
stereo (due note alla volta) automaticamen- •
te si dimezza la polifonia disponibile.
• MIDI - acronimo di Musical Instrument Digital Interface, si tratta di un protocollo che
ti permette di collegare due o più strumenti
musicali elettronici insieme e controllarli da
una singola tastiera o da un computer dotato di software dedicato. Questo rende pos-
sibile a seconda del software implementato
registrare e riascoltare la propria esecuzione ed addirittura trasporla e stamparla
come partitura.
USB - porta digitale che sostituisce la connettività MIDI integrandola con un protocollo più aggiornato.
SEQUENCER - termine tecnico che indica
una funzione che permette di creare e riprodurre delle sequenze di segnali di controllo,
per comandare uno strumento elettronico.
Non è da confondere con un dispositivo di
registrazione audio. A differenza del registratore, dove sono le forme d’onda di un
suono a essere memorizzate, nel sequencer non è memorizzato alcun segnale audio, solo quello di controllo che concorre a
generare il suono.
TRASPOSIZIONE - è una funzione mediante la quale possiamo spostare sulla tastiera
la tonalità di riferimento. Un DO non corrisponde più al DO ma potrebbe essere un
SI di conseguenza un brano eseguito in
una certa tonalità è ascoltato in una tonalità differente, alcuni toni o semitoni sopra o
sotto. Spesso è fatto per esigenze pratiche
per eseguire su di uno strumento quello che
è stato scritto per un altro strumento.
CONTROLLI - essendo uno strumento digitale è indispensabile avere il modo di gestire i singoli parametri di controllo. Questo
può avvenire utilizzando manopole pulsanti
e spesso la stessa tastiera dello strumento.
Strumenti più costosi sono spesso dotati di
un display LCD.
PEDALI - I pedali riprendono le funzioni di
quelli del pianoforte a coda (sul verticale invece quello centrale comanda solitamente
la sordina, superflua su un digitale). Gli strumenti sono predisposti per avere il pedale
Destro, qualche modello il pedale Sinistro
e altri anche il pedale Centrale. Nel caso
sia fornito il solo pedale Destro verificare la
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possibilità di implementare anche il pedale
a prezzo tuttavia di notevoli alterazioni
Sinistro se interessa questa possibilità. L’enon solo di timbro ma anche di tocco.
lenco è in ordine di disponibilità nei digitali,
I pianoforti digitali non necessitano eviche possono infatti averne uno, due o tre
dentemente della sordina (esistono già
1. Pedale destro - Detto anche “di risonanla regolazione del volume esterno e le
za” o “del forte”, ha il compito di permetcuffie): il pedale di centro, quando esitere alle corde di vibrare liberamente,
ste, ha quindi la funzione di tonale.
senza essere arrestate dagli smorzatori. • SUPPORTO - molti strumenti di primo prezNon si tratta semplicemente un interrutzo ne sono privi o lo prevedono come optore on/off: premendolo tutto, gli smorzazional, un supporto esterno di metallo a X o
tori si alzeranno completamente; è anmeglio a doppia X per aumentare la stabiliche possibile abbassarlo leggermente,
tà, risolvono egregiamente il problema.
con effetto parziale. I pianisti ricorrono • SEDILE - alcuni strumenti di fascia alta lo
abbondantemente a questa tecnica per
forniscono nel prezzo, normalmente si rigraduare al livello desiderato la risonanchiede la regolabilità e dunque uno sgabelza delle corde.
lo da pianoforte oppure da batteria assolve
2. Pedale sinistro - Questo pedale, detto
lo scopo.
anche “del piano”, nei pianoforti a coda • CABLAGGIO - Se si vuole amplificare il
sposta verso sinistra la tastiera, riducenpianoforte, verificare che abbia prese di
do così il numero delle corde messe in
uscita predisposte, al limite si può utilizzare
vibrazione dalla percussione del martelanche la presa cuffia sempre presente. La
lo nelle sezioni media e acuta ove queconoscenza della tipologia di connessione
ste sono tre o due (l’effetto è appunto
di partenza e di arrivo è indispensabile per
denominato una corda): ne scaturiscono
trovare il giusto cavo.
un’attenuazione di intensità — viene in- • TEMPERAMENTO - In musica s’intende
fatti usato per eseguire i pianissimo — e
l’alterazione di alcuni intervalli di quinta e
anche una modificazione nel timbro. Il
di quarta nell’accordatura di uno strumento
pedale sinistro dei verticali ne è un surmusicale. Diversi schemi di alterazione di
rogato: l’effetto è simulato accorciando
questo tipo sono stati introdotti nella musila corsa dei martelli, ma in questo modo,
ca europea dal tardo Medioevo, al fine di
anche prescindendo dalle indesiderabili
ottenere una scala musicale più adatta alle
alterazioni del tocco, si perde la tipicità
esigenze della composizione. Per estensiotimbrica del pianoforte a coda.
ne, sono detti temperamenti le scale musi3. Pedale centrale - Si tratta del pedale “tocali risultanti da queste alterazioni. La quenale” (o “del sostenuto”) nei pianoforti a
stione del temperamento è sempre stata al
coda. Ne dispongono quasi tutti i coda
centro dell’interesse dei teorici musicali e
di recente costruzione, ma pochissimi
spesso è stata motivo di accesi dibattiti. Gli
verticali, ci si chiederà, cos’è il pedastrumenti musicali elettronici hanno aperto
le centrale che è visibile in quasi tutti i
nuove prospettive di uso di scale alternapianoforti verticali prodotti negli ultimi
tive inclusa la possibilità, a lungo ricercadecenni? Si tratta della sordina: tramite
ta nel passato, di usare una molteplicità
l’interposizione di un panno tra corde
d’intervalli (scale microtonali) senza dover
e martelli limita il disturbo per i vicini,
ricorrere ad artifici. Le tastiere elettroniche
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di produzione più recente includono spesso la possibilità di scegliere fra diverse accordature, di carattere storico o di origine
extraeuropea.
1. equabile integrale: la scala viene divisa
in dodici semitoni proporzionali: questo
rende equivalenti, se non per la frequenza, le diverse tonalità, rendendo agevole
la modulazione
2. equabile adattato: si tratta di un adeguamento del precedente, rigidamente
matematico, alla fisiologia dell’udito (la
capacità ricettiva varia a seconda della
frequenza del suono). È questa l’accordatura predefinita per i suoni di pianoforte
3. Mersenne puro (maggiore e minore): elimina la dissonanza tra le terze e le quinte. Il prezzo da pagare è rappresentato
da quelle indotte dal cambio di tonalità.
L’armonia timbrica è però straordinaria:
per questo motivo il Mersenne è molto
apprezzato per la musica corale
4. pitagorico: basato su semplici rapporti
matematici per eliminare la dissonanza
delle quinte, è di difficile utilizzazione
negli accordi, ma produce linee melodiche molto caratteristiche
5. mesotonico: impiega un tono medio tra il
minore ed il maggiore integrali per eliminare la dissonanza delle terze. Inventato
per eliminare certi difetti del Mersenne
(la mancanza di consonanza in alcune
quinte), produce accordi più belli che
l’equabile
6. Werkmeister III, Kirnberger III: questi temperamenti sono situati tra quello
medio e quello pitagorico. Utilizzati in
brani con poche alterazioni, producono
i bellissimi accordi del tono medio; con
l’aumento del cromatismo, si avvicinano
invece alle melodie caratteristiche del
pitagorico. Vengono impiegati principal-
mente per i brani barocchi, per fedeltà
alle esecuzioni dell’epoca.
Produttori:
Questi i principali produttori sul mercato elencati in ordine alfabetico:
•
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•
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•
http://www.casio-europe.com/it/emi
CASIO
FARFISA http://www.farfisa.it
KAWAI
http://www.kawai.it
KETRON http://www.ketron.it
KORG
http://www.korg.com
MEDELI http://www.medeli.com.hk
ORLA
http://www.orla.it
ROLAND http://www.roland.it
VISCOUNThttp://www.viscount.it
YAMAHA http://www.yamaha.it
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