Il pianoforte - Loescher Editore WebTV
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Dal suono alla musica IL PIANOFORTE Generalità cordofono – strumento a corde percosse – famiglia degli strumenti a tastiera DVD CLIP 15 2 Cenni storici Diversi costruttori di strumenti all’inizio del Settecento cercarono il modo di rendere il suono del clavicembalo più vario e dinamicamente interessante. A questo scopo fu ripreso, per esempio, il meccanismo di produzione del suono del clavicordo, nel quale dei dispositivi metallici percuotono le corde anziché pizzicarle con i salterelli. Il pianoforte fu inventato all’inizio del XVIII secolo da Bartolomeo Cristofori, che perfezionò il meccanismo percussivo dei martelletti per rendere possibile la variazione dinamica del suono prodotto con la variazione della pressione sui tasti. Il successo del nuovo strumento, che si chiamò prima fortepiano e poi pianoforte, fu immediato: rispetto al clavicembalo esso permetteva di emettere suoni di intensità differenziata. Nel periodo romantico fu considerato il principe degli strumenti grazie alla sua notevole estensione e alle sue ricche possibilità espressive. Tecnica e timbro Esistono pianoforti verticali o a muro, meno ingombranti ma anche meno ricchi nel timbro rispetto a quelli a coda. Premendo i tasti, tramite un sistema di leve, si lanciano i martelletti contro le corde innalzando contemporaneamente gli smorzatori, blocchetti in legno e feltro che fermano la vibrazione delle corde quando il tasto viene rilasciato. La meccanica permette al pianista di differenziare la dinamica del suono, variando la pressione sul tasto. I pedali del pianoforte sono tre: quello di risonanza mantiene sollevati gli smorzatori, lasciando vibrare tutte le corde, anche quando le dita rilasciano i tasti; il pedale tonale lascia cassa vibrare solo le corde scelte dal pianista; il pedale di armonica una corda permette al martelletto di colpire una sola corda anziché tre, spostando leggermente la tastiera verso destra (solo nel pianoforte a coda) e ottenendo così suoni di minore intensità e timbro ovattato. coperchio tastiera pedale di una corda pedale tonale pedale di risonanza Il timbro del pianoforte risente del suo carattere percussivo, ma può essere estremamente dolce e cristallino: tutto dipende dal tocco del pianista, cioè dalla sua abilità nel dosare la quantità di suono. Nel XX secolo si è cercato di ampliare le possibilità timbriche dello strumento con cluster, ottenuti premendo molti tasti contemporaneamente, con le mani e gli avambracci, sperimentando il pianoforte preparato, che consiste nell’inserire vari oggetti sulle corde per ottenere sonorità molto particolari, e utilizzando corde pizzicate con le dita dentro la cassa armonica. MESSAGGI MUSICALI I colori della musica CD A3 Brano 10 Mp3 97 F. Chopin, Preludio n. 1 op. 28 Durata: 41” Difficoltà: ~ Questa pagina romantica vi dà un esempio delle possibilità espressive del pianoforte. Vorticosi arpeggi sostengono una fugace melodia nel registro acuto. � Quali aggettivi meglio esprimono la sonorità del pianoforte? liquido pesante fluido graffiante ansimante carezzevole scintillante avvolgente 100 2781_Musica_VA_I_U08_DEF_076-116-02.indd 100 Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione 26-01-2011 12:14:00