Le opposizione normative in America e Canada

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Le opposizione normative in America e Canada
Uber? No grazie! La documentazione per conoscere, prevenire e combattere | 1
da unicataxifirenze.com Chi e’ UBER – Uber è una
azienda nata e avente sede principale a San Francisco in
California che gestisce una applicazione mobile che
collega eventuali utenti/passeggeri con i conducenti di
veicoli da noleggio. La società organizza servizi nella baia di San Francisco, New York, LosAngeles, Seattle, Chicago,
Boston, Washington, Toronto, Parigi, Berlino, Philadelphia, Dallas, SanDiego, Amsterdam, Atlanta, Denver, Indianapolis,
Londra, Melbourne, Minneapolis-Saint Paul, Monaco di Baviera, Phoenix, Stoccolma, Sydney, Baltimora, Detroit, Milano,
Sacramento, Roma, Taipei e Singapore. (Scarica il doc.)
La storia di UBER
Uber è stata fondata come UberCab da Garrett Camp e Travis Kalanick nel 2009. Il primo prototipo è stato sviluppato da
Garrett e Travis con l’aiuto di Oscar Salazar & Conrad Whelan, entrambi amici di Garrett fin dai tempi della scuola
. All’inizio del 2010 Travis ha poi incontrato Ryan Graves, che divenne primo dipendente a tempo pieno di Uber per
lanciare il servizio a San Francisco nel giugno del 2010.
Il nome di dominio “uber.com” era stata di proprietà di un social networking e blogging aziendale che aveva chiuso i suoi
servizi nel settembre 2008. Nel 2010, il nome di dominio è stato trasferito al servizio taxi Uber tramite un acquisto da
Universal Music Group.
App mobile di Uber le’ stato lanciato nel 2010 a San Francisco , su telefoni iPhone e Android–
La società ha progressivamente ampliato il proprio servizio per coprire più città. Travis Kalanick ha detto nel dicembre
2011 che, in risposta alla crescente domanda, Uber è anche in programma di espandersi il 25 altre città al di fuori degli
Stati Uniti nei mesi a seguire
La società ha ricevuto un finanziamento di rischio alla fine del 2010 da un gruppo di grandi investitori in Silicon Valley , in
California, tra cui Chris Sacca . [ ] All’inizio del 2011, Uber ha avutoo più di $ 11.5M i di finanziamento guidato
da Benchmark Capital . Alla fine del 2011, Uber haulteriormente ricevuto $ 32 milioni di finanziamenti da diversi
investitori, tra cui Goldman Sachs , Menlo Ventures e Bezos Expeditions [ portando l’importo complessivo di finanziamento
a $ 49,5 milioni.
Nel mese di aprile 2012, Uber ha testato le prenotazioni per i taxi tradizionali, a tassi più bassi, a Chicago.
Nel luglio 2012, l’azienda è entrata nel mercato di Londra con uno staff iniziale di circa 90 guidatori di Mercedes, BMW e
Jaguar. [] Il 13 luglio in onore del National Ice Cream Mese , Uber ha lanciato Uber Ice Cream , fornendo camion per
consegna gelatii . A partire dal 3 luglio 2013, Uber ha iniziato ad offrire giostre UberCHOPPER sperimentali da New York
City a The Hamptons per $ 3000, .
Uber sta attualmente raccogliendo aktri finanziamento. Ciò pone la società in una valutazione di circa $ 3,5 miliardi.
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Uber è stato accusato in diverse giurisdizioni di operazione taxi illegali .
Nel maggio 2011, Uber ha ricevuto un intimazione di cessazione di attivita’ da San Francisco Metro Transit Authority,
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sostenendo la stessa che UBER operava senza licenza di taxi, servizio, e nello stesso tempo ha ricevuto intimazioni legali
a cessare da parte della California Public Utilities Commission , poiche’ operava servizi limousine senza licenza.
Entrambi hanno denunciato violazioni penali e chiesto che la società cessasse le operazioni. In risposta la società, tra le
altre cose, ha cambiato il suo nome da UberCab a Uber.
Nel gennaio 2012, la vettura di un driver Uber è stata sequestrata da parte della commissione taxi di Washington
DC. L’assessore ha detto che la società ha svolto servizio di taxi senza licenza in città.
Il 1 ° agosto 2012, la Divisione Massachusetts of Standards ha pubblicato una lettera di diffida a Uber, con la motivazione
che l’applicazione smartphone basato su GPS non era un dispositivo di misura certificata. Il 5 ottobre 2012, Uber è stato
citato in giudizio dalle compagnie di taxi e livrea a Chicago . Secondo il comunicato, Uber è accusato di aver violato le leggi
diChicago e Illinois volte a tutelare la sicurezza pubblica, protezione dei consumatori e la lealtà delle pratiche.
Il New York City Taxi and Limousine Commission ha scoraggiato i driver dal partecipare a Uber, con conseguente
sospensione del nuovo servizio taxi di Uber York nell’ottobre 2012. Quando l’uragano Sandy ha colpito New York nello
stesso mese, Uber ha attirato critiche per il raddoppio dei prezzi come parte del suo sistema di “pricing surge”.
Il 5 dicembre 2012, i funzionari del Comune di Toronto denunciano Uber con “25 reati di licenza comunali, tra cui il
funzionamento di un taxi, intermediazione senza licenza e servizio di limousine senza licenza”. In ultimo il 24 giugno la
citta’ di Los Angeles avvisa UBER di sospendere le operazioni illegali di trasporto in quella citta1 ( segue copia tradotta del
documento)
Città di Los Angeles California
Mail certificata
24 giugno 2013
A: Travis Kalanick Uber Technologies 182 Howard Street, Suite 8 San Francisco, California
Avviso di sospensione delle operazioni illegali di trasporto nella città di Los Angeles
Egr. Signor Kalanick
La Sua compagnia, Uber Technologies, sta operando un servizio commerciale di trasporto non autorizzato nella città di Los
Angeles in violazione della sezione 71.00 e seguenti del codice municipale di Los Angeles.
Nell’interesse della pubblica sicurezza, alla sua compagnia e a tutti i conducenti e veicoli collegati al Vostro sistema mobile
(app) viene immediatamente intimato di cessare e desistere dalla raccolta di passeggeri nella città di Los Angeles a meno
che e finchè tali veicoli non siano autorizzati dalla California Public Utilities Commission (CPUC) come trasportatori a
noleggio autorizzati (TCP). Tutta l’attività Uber eseguita da detentori di permesso TCP deve essere condotta in pieno
accordo con il California Public Utilities Code, Division 1, Part 1, Chapter 8 “Charter party carriers of passengers” e CPUC
General Order 157 – D. Qualunque veicolo operante sotto l’egida di Uber o Uberx che non sia registrato come commerciale
con il California Department of Motor Vehicles e non sia legalmente operante a mezzo di licenze TCP deve cessare e
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fermare immediatamente tutte le attività nella città di Los Angeles.
La mancata osservanza di questa nota comporta una trasgressione soggetta a conseguente procedimento penale secondo il
Los Angeles Municipal Code, sezione 71.02. Suggeriamo di informare tutti i conducenti Uber che operano in Los Angeles
del fatto che sono soggetti ad arresto e confisca del loro veicolo fino a 30 giorni.
Sig. Travis Kalanick Se ha domande riguardo questa questione, La prego di contattarmi a ….. per la città di Los Angeles al
213 972-8431
In fede Thomas M. Drischler, responsabile taxi Dipartimento dei trasporti di Los Angeles
Il sistema dei prezzi e pagamenti in America e Canada
Il metodo di corrisettivo di Uber è simile al taxi con tassametro , anche se tutte le assunzioni di servizio e il pagamento
sonogestito esclusivamente attraverso Uber e non con il driver personalmente. Se l’auto Uber viaggia a una velocità
superiore a 11 mph, il prezzo è calcolato su base distanza. In caso contrario, il prezzo è calcolato su una base di tempo.
I prezzi sono circa il 50% al 75% superiori a quelli praticati dai taxi convenzionali. [] Alla fine di una corsa, la tariffa
completa (che include una punta) è addebitato automaticamente sulla carta di credito del cliente. [ 3 ] Uber ha detto che i
suoi prezzi elevati sono il premio che i clienti pagano per un servizio taxi che non è solo affidabile ma anche puntuale e
confortevole.
Durante i periodi di vacanza come Halloween o San Silvestro, Uber aumenta i propri prezzi a livelli altissimi per
raggiungere un equilibrio economico , attirando più conducenti. Uber ha utilizzato anche l’impennata dei prezzi durante il
tempo estremamente avversi, come ad esempio un 8 lug 2013 durante tempesta di pioggia che ha inondato molte strade
nella Greater Toronto Area. I clienti ricevono notifica quando si effettua una prenotazione che i prezzi sono aumentati.
Nel corso del 2011 2011, i prezzi erano alte come sette volte le tariffe normali, provocando indignazione in risposta. , Il
cofondatore di Uber Travis Kalanick ha risposto che ” questa percezione di alto prezzo e’ dovuta al fatto che si tratta di un
servizio completamente nuovo, che con il tempo la gente lo accettera’. . Ci sono 70 anni di condizionamento intorno al
prezzo fisso di taxi “.
Inoltre, Uber è conosciuto per promuovere i propri servizi con i codici promozionali per gli utenti ma solo la prima volta.
CINA e dintorni : Shanghai, battuta d’arresto per Uber
Applicazioni come Hailo e Uber che operano su dispositivi mobili per assistere i passeggeri a prenotare un taxi a
Shanghai, si trovano ad essere sotto inchiesta in una delle più grandi città della Cina. Secondo i media cinesi, questi tipi
di applicazioni di terze parti hanno condotto a controversie e sono potenzialmente pericolose per come tassisti
trascorrano troppo tempo a guardare i loro smartphone, piuttosto che guardare la strada. Per aiutare sia i passeggeri che
l’industria taxi, saranno presto rilasciati nuovi regolamenti per la prenotazione dei taxi. Questi regolamenti non
necessariamente vieteranno le applicazioni di taxi, ma costringeranno gli sviluppatori di app e i passeggeri a dirottare la
domanda verso compagnie di radiotaxi. Questo può vanificare le speranze di business di aziende come Hailo e Uber
di entrare nel mercato cinese.
In altre città cinesi, la Commissione municipale dei Trasporti e Shenzhen autorità cittadine di Pechino hanno entrambi
espresso preoccupazione negli ultimi mesi circa l’impatto negativo di queste applicazioni hanno sia sulla sicurezza, sia sul
giro d’affari delle attuali compagnie di taxi.
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Attualizzazione della storia da quando sono in Italia
• 7 marzo 2013
Uber apre a Milano. Presenta e illustra il servizio alla terrazza Martini di Piazza Diaz. I tassisti dichiarano che non sono
contro i miglioramenti tecnologici ma c’è il rischio che gli autisti che lavorano per Uber diventino dei para-taxisti
• 11 marzo 2013
Elena Lavezzi, community manager per l’ app di Uber, viene intervistata a Radio Montecarlo. Nell’intervista le viene
chiesto cosa ne pensano i tassisti: “ per il momento non abbiamo avuto problemi con i tassisti, noi non andiamo a rubare
una parte del loro mercato, anzi andiamo a creare un nuovo mercato e spesso poi i tassisti decidono di collaborare con noi
in moltissime città nel mondo”.
• 14 marzo 2013
Sul magazine Panorama esce l’articolo “Arriva Uber, l’anti taxi- Oggi sono a Milano, in futuro a Firenze e Roma. La sfida
della Uber, la società che vuole liberalizzare taxi e tassisti.”
• 19 marzo 2013
Sul magazine Panorama esce l’articolo “Uber, limousine con autista. L’ammazza taxi” – Sono arrivate anche in Italia le
vetture con autista da noleggiare a un costo accessibile. Riuscirà la Uber a battere la lobby dei tassisti che finora ha
bloccato tutti i tentativi di liberalizzazione del settore? A Milano parte il servizio e cominciano le polemiche.
• 20 marzo 2013
Dopo l’arrivo a Milano conducenti Ncc e tassisti sono sul piede di guerra. Lo slogan: «Uber go home» «Ci aspettavamo che
ci sarebbero stati dei problemi», dice Benedetta Arese Lucini, General Manager di Uber Italia «ma questo harrassment ci è
un po’ nuovo rispetto alle reazioni avute nelle altre città. Stiamo ricevendo insulti di ogni tipo, anche personali. È la
reazione di chi è abituato ad avere il monopolio del servizio». Certo, c’era da aspettarselo, visti i blocchi delle città di un
anno fa non appena il governo Monti aveva accennato alle liberalizzazioni. «Non capiscono che il nostro è un servizio
aggiuntivo», risponde Benedetta, «non entriamo in concorrenza con i tassisti perché il nostro vuole essere un servizio di
lusso, né con gli ncc, visto che i nostri prezzi sono più bassi. Noi abbiamo creato un nuovo parco clienti, ci rivolgiamo a chi
deve andare in aeroporto e soprattutto al mondo della moda milanese. Anzi, abbiamo creato più business». A San
Francisco, racconta, «gli autisti hanno comprato altre macchine, in teoria portiamo nuovo lavoro agli ncc».
• 21 marzo 2013
Un provocante articolo su Panorama dal titolo “Uber, limousine con autista. L’ammazza taxi” fa infuriare le due categorie
taxi ncc. La community manager Elena Lavezzi, che è ospitata nel blog di panorama, si dimostra silenziosamente
compiacente. Nell’ articolo in bella mostra: “Basta leggere i commenti sui loro blog, come quello di Moro Quattordici che
scrive: «Tic tac, tic tac, il tempo sta terminando e la pazienza sta finendo, togliamo le mani dal volante e stringiamo il santo
manganello di pura quercia…»; o quello di F.D’A., che commenta così l’arrivo di Uber: «Benvenuti all’inferno (Roma)». E la
sera del 7 marzo, quando l’arrivo di Uber a Milano è stato celebrato alla Terrazza Martini, gli ospiti hanno trovato molti
taxi a intasare piazza Diaz, mentre aspettavano le loro limousine nere. Nessun gesto di violenza, neanche un urlo, una
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protesta silenziosa della quale i sindacalisti dicono di non sapere nulla.
• 23 marzo 2013
In una intervista rilasciata sulla testata web startupbusiness.it Benedetta Arese Lucini, General manager di Uber Italia,
dice…”In nessun altra città del mondo è mai avvenuto quello che sta capitando qui a Milano – dice Benedetta – Uber è un
innovatore del mercato della mobilità e del trasporto urbano, muove il mercato, ne ridefinisce le regole per cui è
abbastanza normale che chi già lavora nel settore possa avere un impatto difficile, è fisiologico. Ma Uber lavora ovunque
all’interno delle regole, anche in Italia la regolamentazione è stata studiata a fondo…” Ma come può un servizio ridefinire
le regole e nel contempo lavorare all’ interno delle regole vigenti? E’ semplice: “ask for forgiveness, not for permission.”
(chiedere il perdono, non il permesso) secondo il mantra di Travis Kalanick, co-fondatore di Uber.
• 25 marzo 2013
Tassisti e ncc stanno raccogliendo prove documentate sull’attività dei partners Uber, constatando l’assoluta illegalità delle
loro prestazioni. Scaricando l’app di Uber e registrandosi è possibile monitorare tutte le attività delle vetture circolanti,
cogliendole in flagrante. La stessa app verrà successivamente scaricata e installata su tablet dalla Polizia Locale Reparto
Radiomobile, per le medesime finalità.
• 28 marzo 2013
Si affacciano sulla scena altri servizi come gotaxi e yourpersonalìjames ed Ezdriver, tuttavia l’elemento più pericoloso ed
incontrastato continua d essere Uber.
• 8 aprile 2013
Uber sbarca a Roma. La società americana che vuol reclutare i noleggiatori, continua sempre più ad usare le parole “taxi”
(questa volta tra virgolette) e tassametro al punto che tra gli Annunci Google sopra il titolo di testa la parola taxi non può
mancare: si ripete ben quattro volte su quattro link visualizzati. Ne è testimone l’ennesimo articolo apparso su
JustShopping.it, che questa volta annuncia l’ingresso di Uber nella Capitale.
• 20 aprile 2013
In una giornata piovosissima in un Hotel di a Somma Lombardo (VA) un gruppo di persone appartenenti a due categorie
storicamente rivali e spesso nemiche, si riuniscono per la prima volta per la difesa del proprio ruolo professionale con un
obiettivo comune: dissuadere Uber da una politica di espansione attualmente in contrasto con le vigenti leggi italiane. A
sorpresa hanno ricevuto la visita del “top management” di UBER ITALIA (Benedetta Arese Lucini, Elena Lavezzi, Tomaso
Rodriguez). Si sono presentati li hanno fatti accomodare in sala, tassisti e ncc hanno esposto le problematiche, perchè non
c’erano segreti, operando nella legalità. A questo punto si chiese loro (Uber) la disponibilità ad un confronto diretto,
e……hanno rifiutato, erano lì solo a recepire (e a riferire). In quel frangente, dovendo parlare di strategie “contro” Uber,
occorreva decidere se farli restare, e tutti hanno detto NO!.
• 21 aprile 2013
l’invito a lasciare l’ assemblea non deve essere stato gradito: non più di 24 ore dopo, in occasione di una breve intervista
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telefonica alla general manager Benedetta Lucini condotta su radio 105, quattro gatti si sono riuniti davanti all’emittente di
via Turati per una pacifica protesta. La presenza di alcune macchine di tassisti ha offerto il pretesto per muovere accuse
infondate di intimidazioni e violenze verbali verso l’Uber Management, il direttore dell’ emittente, il tutto accompagnato da
“disturbo alla circolazione stradale”. Si è aperta una fase nuova nel fronte Uber/taxi/ncc, queste sono le prime avvisaglie
che vedono da un lato un gruppo sempre più numeroso di operatori che chiedono il rispetto della legalità e dall’ altro un
gruppo nato in California che per diretta ammissione del suo guru, se ne infischia delle regole.
• 29 aprile 2013
FAI Federazione Autonoleggi Italiani presenta un esposto al Comune di Milano
• 2 maggio 2013
Il consigliere comunale Fabrizio De Pasquale deposita un mozione in consiglio comunale:
…La società di diritto olandese UBER B.V. con sede legale ad Amsterdam ha recentemente creato e divulgato una
applicazione (“app”) per smartphone che si propone di intermediare il servizio di trasporto mediante N.C.C. tramite un
servizio di geolocalizzazione… (omissis) INVITA il Sindaco e L’assessore alla Mobilità ad attivare attraverso gli uffici
competenti e il Corpo della Polizia Municipale, i poteri di controllo e vigilanza volti all’inibizione dell’ irregolare attività
sopra descritta e a segnalare agli organismi preposti, eventuali profili di evasione ed elusione fiscale derivanti dal
versamento dei corrispettivi alla società olandese…
• 3 maggio 2013
Le grandi testate dei quotidiani nazionali iniziano ad accorgersi del problema iniziando ad discuterlo. Ecco cosa riporta tra
l’altro Repubblica: «Violano la normativa, sono fuorilegge—denuncia Luca Salvatore, Unione artigiani—quando ricevono
una prenotazione dovrebbero partire dalla rimessa dell’azienda di noleggio e invece, per arrivare prima, sostano per
strada. Come noi tassisti: ma noi siamo servizio pubblico, loro dei privati». In più, è la stessa intermediazione tra il cliente
e l’autista a generare più di un dubbio.
• 7 maggio 2013
TAM – SATAM presentano un esposto al Comune con cui hanno chiesto a palazzo Marino di fermare e sanzionare il
“servizio Uber”
• 13 maggio 2013
Nei ricorrenti articoli in rete nonostante le ripetute accuse di violazione delle leggi, continuano ad espriemrsi così:
“Arriviamo solo dove pensiamo che le leggi siano sufficientemente chiare -continua Uber- per sostenere il nostro sistema.
Le conosciamo, ne siamo al corrente.”
• 13 maggio 2013
FAI scrive all’assessore Maran sollecitando l’emissione di una ordinanza di sospensione del servizio Uber
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• 17 maggio 2013
Il comune di Milano nella persona dell’assessore Maran emette un comunicato stampa: “La volontà dell’Amministrazione e
della Polizia locale è di utilizzare tutti gli strumenti giuridici a disposizione per contrastare qualunque fenomeno di
abusivismo commerciale e concorrenza sleale. In merito al servizio Uber si è già intervenuti sia sanzionando direttamente
alcuni operatori sia effettuando una serie di accertamenti per verificare il rispetto delle prescrizioni vigenti.
Da un’attenta valutazione è emerso che il sistema Uber contrasta in alcuni suoi aspetti sia con la legge 21/1992 (“Legge
quadro per il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea”) sia con la legge regionale 11/2009 (“Testo
unico delle leggi regionali in materia di trasporti”), in particolare per quel che riguarda l’obbligo di stazionamento dei
veicoli utilizzati all’interno delle autorimesse (e dunque il divieto di stazionamento su suolo pubblico) e la determinazione
del costo della corsa che non viene concordata preventivamente con l’utente.”
• 4 giugno 2013
Dopo la brutta figura fatta al Planetario il 31 maggio 2013, lo staff di Uber gioca la carta della compassione: non avendo
avuto sufficiente pubblico, capacità e modi di emergere con argomentazioni sostenibili, l’ Uber Milano Team chiede aiuto
con una email circolare agli internauti, in particolare ai loro affezionati supporters di “fermare le ingiustizie che
porteranno alla chiusura di Uber a Milano”. Nella loro lunghissima email non hanno risparmiato palate di sterco sui tassisti
ignorando, per ovvi motivi, la presenza nella lotta comune, anche degli autisti di noleggio con conducente. Il grido di aiuto
prevede varie modalità, fino alla petizione pubblica.
• 7 giugno 2013
Il comune di Milano nella persone degli assessori Granelli e Maran emette un secondo comunicato stampa in cui dichiara
“In base alle nostre verifiche riteniamo che l’applicazione Uber non garantisca queste condizioni basilari del servizio di
NCC, che ne rappresentano la distinzione dai taxi (anche perché altrimenti sarebbero taxi) ed è il motivo per cui i titolari di
autorizzazione NCC fermati sono stati sanzionati. Nulla vieta all’applicazione Uber di mettersi rapidamente in regola,
nell’interesse delle imprese e dei conducenti NCC che coinvolge. Sarebbe un’azione più saggia rispetto a mobilitare i
propri utenti per chiedere al Comune di non far rispettare le leggi nazionali.” Nonostante questo uber insiste: “Prima di
trarre conclusioni il Comune dovrebbe fare una corretta analisi del nostro servizio, capendo la differenza tra ciò che è app
e ciò che non lo è – risponde la general manager italiana Benedetta Arese Lucini – Quando incontreremo gli assessori,
gliela spiegheremo. Uber non è illegale. Pensavamo che la disponibilità a incontrarci fosse un’apertura, invece questa è
l’ennesima dimostrazione di quanto sia difficile innovare in Italia”.
• 7 giugno 2013
L’eurodeputato Carlo Fidanza (FdI) come già preannunciato in una sua visita presso il wired next fest del 31 maggio,
deposita un’interrogazione al Parlamento Europeo su Uber. si interroga la Commissione per sapere: se è a conoscenza
della situazione sopra descritta e se intende adottare misure per bloccare il proliferare di tali servizi, in palese contrasto
con i principi di una concorrenza leale e trasparente, prima di trovarsi di fronte al fatto compiuto.
• 12 giugno 2013
In serata meeting tram Anitrav e Uber presso la sede di Uber. Dettagli sconosciuti.
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• 13 giugno 2013
Il settimanale Panorama esce con un articolo dal titolo “Chi disturba il conducente (di taxi) muore” scritto da Elena
Lavezzi, infarcito di varie nefandezze, con la compiacenza del *******, fruitore di numerosi servizi uber gratuiti, come
risulta da ricevute scaricate su Facebook.
Anche il settimanale L’Espresso esce con un articolo sulla falsariga di Panorama. Non è scritto dalla Lavezzi
• 14 giugno 2013
Il Comune di Milano, con una nota trasmessa dalla Segreteria dell’Assessorato alla Mobilità ai firmatari dell”Esposto
presentato da TAM e SATaM sulla questione UBER, ha confermato la posizione ufficiale dell’Amministrazione. La formula è
contenuta in una lettera del Sindaco che tratta vari argomenti, in merito alla tematica “UBER” il Sindaco così si esprime
formalmente:“da quanto accertato si ritiene che il sistema di acquisizione delle corse da parte dei conducenti NCC
mediante applicativo “UBER”, contrasti con le disposizione della Legge 15 gennaio 1992, n.21 “Legge quadro per il
trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea “.
• 24 giugno 2013
Esce un Articolo del corriere dalla sera:”… A Palazzo Marino si sta lavora a un’ordinanza sindacale che integri le leggi sui
trasporti e fissi i paletti del servizio a chiamata dagli smartphone. Due i punti cardine. Primo: le auto della flotta Uber
dovranno comportarsi da vetture Ncc quali sono (noleggio con conducente) partendo sempre dai garage convenzionati.
Secondo: i costi dovranno essere fissi, stabiliti in partenza, senza forbici di prezzo che sottintendano un calcolo della corsa
con il tassametro, prerogativa dei taxi. L’ORDINANZA SINDACALE – Il provvedimento ha un duplice valore. Fare chiarezza
sulle regole ed escludere comportamenti scorretti, da una parte; riconoscere le potenzialità sociali e commerciale
dell’innovazione tecnologica, dall’altra. Sul primo punto non si transige….” Il Comune convocherà lo staff Uber il 1 luglio
per comunicare l’ordinanza
• 25 giugno 2013
Milano, 25 giu. (Adnkronos) – “Assurdita’”. Cosi’ Benedetta Arese Lucini, general manager di Uber per l’Italia, bolla le
polemiche e le prese di posizioni del Comune di Milano a favore dei tassisti e contro il servizio di noleggio auto con autista
tramite ‘app’ che, dagli Stati Uniti, sta cercando di sfondare anche in Italia. “Milano – sostiene all’Adnkronos – si presenta
come innovativa, la citta’ della mobilita’ sostenibile, mi invitano ai tavoli di Expo e poi scrivono contro di noi definendoci
‘illegali’”.La battaglia della Lucini, italiana ma vissuta negli Usa per nove anni, sta diventando “una questione ideale, di
principio”. Se, spiega, “dovessero cacciare anche qualcosa come Uber dall’Italia, chi verrebbe piu’ a investire da noi?”
• 11 luglio 2013
Uber sponsorizza, assieme ad altri brand e con il patrocinio di Provincia di Milano, l’evento gastronomico-musicale al
Museo della Scienza e della Tecnologia. Trasporto gratuito per il museo e ritorno, a tutti coloro che scaricano l’app Uber
sul proprio smartphone. Un autista affiliato è stato fermato dal nucleo radiomobile; gli agenti hanno riscontrato che
l’autista non possedeva il certificato di iscrizione al ruolo conducenti di Regione Lombardia ed è subito scattata la confisca
del libretto di circolazione.
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• 22 luglio 2013
La Lucini, ospite a “Nove in punto” su Radio24 muove accuse pesanti contro i tassisti, sfiorando la diffamazione.
• 30 luglio 2013
E’ stata firmata oggi e pubblicata sul sito del Comune la determina dirigenziale che, oltre a ricordare le prescrizioni
nazionali e regionali vigenti, fissa le modalità e i limiti operativi per il servizio.
BOZZA DI ESPOSTO ,,,, situazione Milano ( ma esattamente ripetibile a Firenze)
………..2. IL FATTO.
Dal mese di marzo del 2013 è operativo a Milano un servizio denominato dalla stampa “progetto Uber” in forza del quale
l’autonoleggio da rimessa con conducente, disciplinato dalla Legge Quadro n. 21 /1992 e dai regolamenti comunali,
viene esercitato con modalità e procedure del tutto nuove, inusuali e, ad avviso degli esponenti, illecite.
Il “servizio Uber”, riservato ai possessori di dispositivi smartphone con sistemi operativi iOs e Android, prevede che venga
scaricata dal sito web (Apple Store o Google Play o Android Market) un’applicazione dedicata, denominata “Uber Taxi”.
Essa consente all’utente di prenotare un servizio di autonoleggio con conducente, nel tempo più breve possibile, grazie
all’interessamento dei veicoli più vicini alla posizione del richiedente.
2.1 Le modalità operative del servizio, in astratto:
1) il soggetto interessato, tramite il proprio smartphone, scarica l’ “app” dal sito web;
2) questi apre l’applicazione e si registra inserendo, negli spazi dedicati l’indirizzo mail, il numero di cellulare e la
password, creando in tal modo un account (profilo);
3) l’utente collega all’account una carta di credito, fornendone il numero alla Uber;
4) l’applicazione è pronta per essere utilizzata: ogni qual volta si entra nell’ “app” viene visualizzata una mappa, sulla quale
compaiono le vetture più vicine al luogo ove staziona l’utente.
Si precisa che i veicoli visualizzati sono sempre in movimento;
5) si procede, dunque, alla prenotazione, previa individuazione da parte del sistema del veicolo più prossimo all’istante e
previa informativa sui tempi di arrivo e sui costi del servizio;
6) confermata la richiesta dell’auto con un tocco di dita, si segue in diretta il processo di avvicinamento del veicolo alla
posizione del richiedente;
7) compare sul video la targa del veicolo prescelto dal sistema, il nome dell’autista ed il numero di telefono;
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8) dopo pochi minuti arriva la vettura per prelevare il cliente.
9) condotto a destinazione il trasportato, viene emessa da Uber la fattura per il servizio reso.
2.2 Le modalità operative del servizio, in concreto (il caso milanese)
Le associazioni ……………………………… temite il sig ……………………….. hanno sperimentato il “servizio Uber”, iscrivendosi
allo stesso tramite la procedura sopra delineata.
In data 29 aprile 2013 alle ore 16.50 il signor …………………………… ha chiesto l’invio di una vettura in Milano, ,,,,,,,,,,,,,,,,,,
con destinazione Milano, Via ……………………..
E’ stata selezionata dal sistema Uber la vettura più vicina alla posizione del richiedente, condotta dall’autista
…………………
E’ stato preventivato un costo di 15 euro, con un tempo di arrivo di 7 minuti circa.
Il signor ……………………….., dopo avere accettato il preventivo e le condizioni del servizio, ha contattato telefonicamente
l’autista indicato dal sistema.
Quest’ultimo ha dichiarato di avere ricevuto l’informativa da Uber, di trovarsi in Via Senato e che, per tale ragione,
avrebbe impiegato all’incirca 7 minuti per raggiungere la destinazione.
Prelevato l’utente, il trasportato era condotto a destinazione in 9 minuti e 21 secondi.
Al termine del servizio è giunta alla mail del richiedente la fattura n. XQYI-03-000567 del 29.04.2013.
La fattura, su carta intestata Uber, riporta la data di richiesta del servizio, il luogo di prelevamento utente, il luogo di
arrivo, gli estremi della carta di credito, il prezzo della corsa di 12 euro, il nome dell’autista. Riporta, in fine, la
dichiarazione secondo cui la fattura di Uber è stata emessa per conto di …………………………………..P.I. IT
07388780962.
Il servizio reso da Uber il 29 aprile 2013 a favore del signor ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, è stato oggetto di videoripresa (doc. 1) ed è stato
formalizzato con la fattura che si produce come doc. 2).
°°°*°°°
Dall’esame attento delle prove documentali (video e fattura) emergono con evidenza alcune circostanze di fatto
estremamente significative ai fini della violazione della normativa regolante la materia, come risulterà dal
prosieguo del presente atto:
1) il contatto tra utente e il conducente del veicolo a noleggio è determinato in automatico dal sistema Uber: il video
dimostra che sulla schermata del tablet, impiegato per fruire del servizio, compare l’assegnazione del veicolo (targa) e il
nome del conducente, senza che la procedura di richiesta consenta all’utente di esprimere indicazioni/preferenze;
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2) il parametro di individuazione e selezione del veicolo è la prossimità spazio/temporale tra il trasportante ed il
trasportando stabilita al momento della richiesta del servizio: sulla schermata del tablet viene indicato il tempo di
arrivo del conducente individuato;
3) l’irrilevanza della rimessa rispetto alla selezione del conducente da assegnare al richiedente: dal video emerge che
………..(il conducente), nel corso della conversazione telefonica, dichiara di trovarsi al momento della richiesta in Milano,
Via Senato; mentre dalla fattura risulta che la rimessa dell’auto, con la quale è stato effettuato il trasporto, si trova in
Trezzano sul Naviglio .
4) il documento fiscale per il servizio reso è emesso da Uber: la fattura è stampata su carta intestata Uber. Nella
causale è espressamente indicato che la fattura è emessa “per conto di”, e quindi, nell’interesse di …………………. di
……………………….;
5) il corrispettivo del servizio è incassato dalla società Uber: l’indicazione nella fattura del numero della carta di
credito, comunicato al momento della registrazione nell’App. Uber, dimostra che l’incasso della somma avviene da parte
del soggetto che emette la fattura.
3. DIRITTO
Tutte le sopra descritte fasi del “servizio Uber”, dall’angolo prospettico dell’utenza, configurano il “servizio Uber” come un
servizio radio-taxi.
Come il servizio radio – taxi, esso è volto alla facilitazione del contatto tra utente e veicolo deputato al trasporto; se ne
differenzia per la categoria delle auto interessate (Mercedes classe E, BMW serie 5 e 7, Audi A6 e A8) e per la necessità di
una previa iscrizione da parte dell’utente.
E tuttavia, nonostante le flebili differenze evidenziate, il “servizio Uber” non è svolto da taxisti bensì da conducenti
di auto a noleggio, in sinergia e previo accordo commerciale con la società fornitrice del supporto informatico,
ossia UBER ITALY S.r.l. con sede in Milano, Via Merano
n. 18 (doc. 3).
La questione non è di poco conto.
Ai sensi della Legge Quadro n. 21 del 1992 per il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea i tassisti
godono di alcuni diritti connessi all’esercizio della prestazione trasporto, controbilanciati da serie preclusioni alla libertà di
operare.
La stessa normativa impone ai conducenti di auto a noleggio preclusioni più stringenti, controbilanciate da diritti di cui i
tassisti non beneficiano.
I taxisti:
–si rivolgono ad una utenza indifferenziata (cfr. art. 2, comma 1, L. 21/92);
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–sono obbligati a prelevare l’utente all’interno dell’area comunale (cfr. art. 2, comma 1, ultimo inciso, L. 21/92) con le
seguenti alternative modalità: richiesta diretta all’autopubblica in stazionamento di attesa presso gli appositi posteggi taxi;
richiesta diretta all’autopubblica in transito, qualora nelle immediate vicinanze non esista un posteggio con autopubbliche
o utenti in attesa; richiesta telefonica attraverso apparecchi installati presso i posteggi taxi o centrale radio-taxi ovvero
mediante l’utilizzo di nuove tecnologie (cfr. art. 26 Regolamento per il servizio pubblico delle autovetture da piazza del
Comune di Milano);
–possono circolare liberamente e sostare secondo quanto stabilito dai regolamenti comunali, vale a dire negli appositi
posteggi (cfr. art. 2, comma 1, e art. 11, comma 1, L. 21/92);
-all’interno dell’area comunale, sono obbligati a rendere la prestazione del servizio (cfr. art. 2, comma 2, L. 21/92);
–devono applicare tariffe predeterminate da organi pubblici competenti (cfr. art. 2, comma 1, L. 21/92) e sono muniti a tal
fine di tassametro omologato (cfr. art. 13, comma 1, L. 21/92);
I conducenti di auto a noleggio invece:
–si rivolgono ad una utenza specifica (cfr. art. 3 comma 1 L. 21/92); –devono fare sostare i propri mezzi esclusivamente
all’interno delle rimesse (cfr. art. 3, comma 2 e art. 11, comma 3, L. 21/92);
–presso la rimessa devono ricevere la richiesta del servizio (cfr. art. 3, comma 1, L. 21/92) e la prenotazione di trasporto
(cfr. art. 11 comma 4, L. 21/92); l’inizio ed il termine di ogni singolo servizio con conducente devono avvenire alla rimessa
con ritorno alla stessa (cfr. art. 11 comma 4,
L. 21/92);
–non possono stazionare su suolo pubblico nei comuni ove è esercito il servizi taxi (cfr. art. 11 comma 3, L. 21/92);
–la prestazione del servizio non è obbligatoria (cfr. art. 13, comma 3, ultimo inciso, L. 21/92);
-il prezzo del servizio è quello che risulta direttamente convenuto tra l’esercente del servizio e l’utente (cfr. art. 13, comma
3, L. 21/92 e art. 17 Regolamento per il servizio di autonoleggio da rimessa con conducente del Comune di Milano).
3.1. LE VIOLAZIONI.
Il “servizio Uber” è reso attraverso un programma informatico per smartphone che veicola ai conducenti di auto a
noleggio, con i quali Uber ha perfezionato accordi commerciali sinergici, le richieste di trasporto indirizzate dall’utente alla
società.
In sostanza, chi necessita del servizio di trasporto formula, con le modalità su descritte sia in astratto che in concreto, una
richiesta a Uber.
Quest’ultima la reindirizza, secondo il criterio della prossimità spazio-temporale tra il veicolo e l’istante, ai conducenti di
auto a noleggio con i quali intercorre un accordo commerciale.
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L’accordo si presume sia il seguente: a fronte del procacciamento di clienti da parte di Uber, che veicola la richiesta di
trasporto ricevuta dal cliente tramite il sistema informatico, il gestore dell’auto a noleggio, sul cui veicolo è installato un
“sistema Uber” di localizzazione sul territorio e di ricezione della chiamata per il servizio, si “accontenta” di un
corrispettivo predefinito con la società partner.
Ciò, secondo parametri ignoti agli esponenti ed a prescindere dalla richiesta economica che la Uber svolge al richiedente.
Grazie agli estremi della carta di credito dell’utente, acquisiti al momento della registrazione, Uber incassa il corrispettivo
del servizio reso; trattiene il proprio guadagno e corrisponde al gestore del veicolo di noleggio con conducente, autore del
trasporto svolto, la somma prestabilita in sede negoziale.
Il “meccanismo Uber”, quale sintesi del sistema informatico elaborato dalla società, dell’accordo commerciale con i gestori
delle auto a noleggio con conducente, delle modalità formali ed operative attraverso le quali opera, dei criteri di selezione
dei veicoli, di determinazione ed erogazione dei corrispettivi, di regolarizzazione fiscale dei servizi di trasporto; in
definitiva il sistema “Uber” nel suo complesso viola, a parere degli esponenti, non solo singole disposizioni della L. 21/92
ma mina profondamente le fondamenta della normativa in materia e ne viola la ratio.
Il “sistema Uber” tradisce:
I. l’art. 3, comma 1°, 11, comma 4°, e 13, comma 3°, della L. 21/92.
L’accesso al “servizio Uber” non è preceduto da alcuna selezione. Chiunque, preiscrivendosi tramite le procedure previste
nell’ “app.”, riceverà il servizio. Nessuna specificità dell’utenza, dunque; nessuna selezione che possa rinvenire da un
contatto diretto tra il gestore del servizio di autonoleggio e il richiedente.
Quest’ultimo, ovviamente, non avanza presso alcuna rimessa la richiesta della prestazione o la prenotazione del
servizio. La richiesta è svolta attraverso il meccanismo informatico previsto nell’ “app” e viene inoltrata alla Uber.
Quest’ultima, s’è detto, attraverso il criterio da essa predeterminato della vicinanza spazio-temporale del veicolo
all’istante, individua l’automobile a disposizione. Anche in tal senso, pertanto, è escluso il contatto diretto tra
l’autonoleggiatore e il trasportando; il quale, da un lato, non può esprimere alcuna preferenza nella scelta del
veicolo e, dall’altro, ignora del tutto l’ubicazione della rimessa. Di quest’ultima avrà contezza esclusivamente
allorquando riceverà la fattura Uber, dalla quale ne emergerà l’indicazione.
Il richiedente e l’autonoleggiatore, ovviamente ed infine, non concordano direttamente il corrispettivo del trasporto. Il
prezzo dell’attività è indicata dal sistema informatico; chi vuole fruire del servizio non può che accettare l’offerta di Uber,
soggetto privo di auto proprie e probabilmente anche di licenza per l’esercizio dell’attività di noleggio con conducente. Il
prezzo proposto da Uber, ovviamente, non è trattabile, considerato che la somma di danaro deve contenere il corrispettivo
per il gestore dell’auto a noleggio ed il margine economico della società gestrice del servizio;
II. l’art. 3, comma 2°, e 11, comma 3°, della L. 21/92.
Dall’esame del video prodotto quale doc. 1 emerge indiscutibilmente che i veicoli contattati da Uber non stazionano
per nulla nella rimessa di competenza, nel momento in cui vengono contattati dalla società e proposti al cliente
potenziale. Tant’è che il conducente Luca (cfr. doc. 1) nel corso della conversazione telefonica dichiara candidamente di
trovarsi, nel momento in cui riceve la chiamata Uber, in Milano, Via Senato; emergerà successivamente dalla fattura
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emessa da Uber (cfr. doc. 2) che la rimessa del veicolo si trova addirittura in Trezzano sul Naviglio.
La circostanza descritta, violativa del secondo comma dell’art. 3 e del terzo comma dell’art. 11 della L. 21/92, non può
costituire un caso isolato, considerato che il “sistema Uber”, così come concepito, necessita indiscutibilmente di
veicoli in movimento o stazionanti fuori dalle rimesse. E ciò affinché possa essere fornito all’utente un servizio di cui
la rapidità e l’efficienza sono caratteristiche peculiari. Diversamente non potrebbe essere garantito il prelevamento del
richiedente in un tempo di alcuni minuti.
E’ lo stesso sistema Uber, cioè, così per come è concepito e strutturato, ad incentivare la violazione della normativa
di specie;
III. l’art. 13, comma 3°, ultimo inciso.
Il sistema Uber, infine, rende nei fatti obbligatoria la resa del servizio, per ragioni di carattere tecnico ed anche
commerciale.
Allorquando il richiedente accetta il prezzo del servizio proposto, quest’ultimo viene erogato di certo. Né esiste la
possibilità del conducente del veicolo a noleggio di rifiutare il servizio, perché il diniego fratturerebbe evidentemente
l’accordo negoziale e commerciale intercorrente fra il gestore del servizio di noleggio con conducente ed Uber;
Sia consentita agli esponenti, dopo l’esame delle violazioni specifiche, un’ultima considerazione di carattere sistemico.
Risulta evidente agli scriventi che, attraverso un meccanismo tecnologico ad elevata efficienza, Uber ed i noleggiatori di
veicoli con conducente, coinvolti sinergicamente con la società, stiano nei fatti violando non solo norme specifiche di legge
e regolamenti; ma stiano minando, alla base, il sistema normativamente previsto e regolato dalla Legge Quadro.
Quest’ultima, come detto, ha disciplinato il settore del trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea
grazie ad una elaborata disciplina in seno alla quale pesi e contrappesi, diritti e obblighi, prerogative e limitazioni, posti
rispettivamente a favore ed a carico della categoria dei taxisti e di quella degli autonoleggiatori con conducente,
determinano un equilibrio complessivo del sistema idoneo a garantire all’una ed all’altra categoria ambiti di operatività,
spazi lavorativi e margini di redditività quantomeno rispettosi delle differenze, delle peculiarità dei servizi resi e dei
soggetti che ne sono autori ed interpreti.
Attraverso un sofisticato sistema applicativo Uber entra a gamba tesa nel mondo dell’autotrasporto, scardinando delicati
equilibri raggiunti mediante una normativa la cui gestazione è stata frutto di almeno due decenni di sofferte
contrapposizioni tra istanze di diverse categorie.
In modo surrettizio Uber, priva di titoli e licenze, di auto proprie ed un’esperienza sofferta nel mondo dell’autotrasporto,
nei fatti attribuisce ai noleggiatori, che entrano nel suo progetto, diritti e facilitazioni spettanti alla categoria dei taxisti;
senza tuttavia che i primi soffrano delle limitazioni e delle costrizioni da cui i conducenti veicoli taxi sono gravati.
La possibilità per i taxisti, di fruire di un servizio radiotaxi e della possibilità di circolare liberamente e sostare secondo le
prescrizioni dei regolamenti comunali, trova serio contrappeso nell’impossibilità di rifiutare il servizio di trasporto, nella
necessità di rivolgersi ad un’utenza indifferenziata e nell’obbligo di applicare tariffe predeterminate dagli organi pubblici
competenti.
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Assegnare nei fatti agli autonoleggiatori, grazie all’escamotage Uber, i diritti di cui godono i taxisti (ossia, in
sostanza, un servizio radiotaxi e la possibilità di sostare e circolare liberamente sul
territorio) senza che i primi siano gravati dai contrappesi che i secondi invece soffrono, significa alterare
l’equilibrio complessivo del sistema, favorire deliberatamente gli autonoleggiatori aderenti al progetto Uber e
violare gravemente la ratio della Legge Quadro, il suo scopo ultimo.
Significa, infine, privare di dignità il ventennale percorso svolto dagli organi istituzionali e dalle associazioni di categoria
sfociato nel 1992 nella Legge a garanzia del sistema, oggi minato nelle fondamenta.
4. CONCLUSIONI.
Per tutto quanto esposto e per le ragioni su descritte, si insta formalmente affinché il Comune di Milano adotti tutti i
provvedimenti necessari volti a sanzionare, mediante ogni e qualsivoglia strumento giuridico dato, i soggetti coinvolti nel
progetto Uber.
Si insta, altresì, affinché il Comune di Milano inibisca categoricamente agli stessi soggetti lo svolgimento dell’attività di
autotrasporto mediante il “servizio Uber”.
Voglia, infine, il Comune di Milano comminare le sanzioni del caso, ivi comprese quelle previste dalla L.R. 6/2012 (art. 24).
Milano, 07 maggio 2013 Distinti Saluti
La determina dirigenziale del Comune di Milano (per leggerlo scarica il doc.)
Non e’ che si sia inventato chissa’ cosa ma riproporre la normativa e le limitazioni di operativita’ del servizio
NCC dopo l’introduzione della applicazione UBER consente di ricondurre la “novita’” e nei corretti termini.
Certo occorre’ l’attivita’ di controllo e di interdizione delle autorita’ preposte a cio’-
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