Taxi Milano: sciopero anti Uber il 20 marzo | 1 Copyright Taxistory.it

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Taxi Milano: sciopero anti Uber il 20 marzo | 1
sicurauto.it Polveriera Milano. I
tassisti milanesi scioperano per
protestare contro Uber: vogliono
più controlli sulle berline nere.
Stando a quanto annunciato
dall’Unione artigiani, infatti, la
categoria unitaria ha confermato
l’astensione delle auto bianche
per giovedì 20 marzo, dalle 8 alle
20. Uno sciopero motivato,
secondo i tassisti, dalla
concorrenza sleale causata da Uber. Questo starebbe causando proteste in tutte le parti d’Europa in cui il servizio è
presente. La stessa ragione era alla base dello sciopero previsto per il 20 febbraio 2014, ma poi rientrato per non creare
eccessivi disagi ai cittadini, già alle prese con il caos della settimana della moda. Ma qual è il bersaglio dello sciopero dei
taxi?
Non il Comune di Milano, come spiega Raffaele Grassi di Satam (nonché consigliere comunale) a repubblica.it: “L’azione
svolta dall’amministrazione comunale è positiva, ma nonostante i buoni propositi gli interventi effettuati per contrastare
l’abusivismo sono stati insufficienti per numero di mezzi e di uomini. Su questo fronte dev’essere sollecitato un intervento
del Governo“. Insomma, anche Renzi viene chiamato in causa: vedremo se e come darà una risposta.
DI CHE SI TRATTA – Uber è l’app tramite cui si richiede l’autista privato che in poco tempo ti raggiunge ovunque tu sia.
Si tratta di un servizio di noleggio con conducente (e non di un car sharing, che è un normale noleggio auto). Nato a San
Francisco, Uber fornisce un autista personale a chiunque e in qualsiasi momento, solo con il tocco sullo schermo di uno
smartphone. Fa da tramite tra il cliente e l’auto. Contro Uber, il 29 gennaio scorso, decine di tassisti hanno
indetto una protesta a Milano, accettando le chiamate, ma non presentandosi a destinazione. Adesso, per il 20
marzo, gli orari dello sciopero dei taxi a Milano vanno dalle 8 alle 22: i tassisti metteranno anche in piedi un presidio in
piazza San Babila e forse ci sarà anche un corteo fino alla prefettura per chiedere un incontro. Ma ci saranno anche presidi
a Linate e in stazione Centrale, per evitare che lo sciopero dei taxi si trasformi in un’occasione per far fare begli incassi ai
loro nemici. Nel mirino dei tassisti non c’è solo Uber, ma anche l’abusivismo più tradizionale che colpisce i tassisti da
tempo immemore. Qualcosa però si è fatto: 8 auto sequestrate, 35 documenti ritirati, 42 macchine hanno subito il fermo
della circolazione. I controlli sono centinaia.
DISAGI A NON FINIRE – Certo che a pagare tutto sono i cittadini milanesi. Dopo il recente sciopero dei treni che ha
paralizzato la città, il 19 ci sarà lo sciopero dei mezzi pubblici e poi, appunto, il 20 marzo quello dei taxi. Ma perché i
tassisti sono così arrabbiati con Uber? SicurAUTO.it ha sentito Giovanni Maggiolo, rappresentante tassisti Cgil: “È
concorrenza sleale, Uber fornisce un servizio uguale a quello dei taxi ma senza avere le opportune licenze; ragion per cui
anche varie amministrazioni comunali in cui il servizio è presente (Stati Uniti ed Europa) stanno cercando di fermarlo o di
regolarizzarlo. Le vetture non partono dalle rimesse ma dalle strada, in questo modo andando contro la legge 21/1992
che distingue i taxi dai noleggiatori. Il loro cosiddetto tassametro, gestito dalla sola azienda, non è piombato come i
tassametri veri e propri, le bilance dei salumieri e tutti gli strumenti di misura utilizzati nel commercio. Inoltre, i driver non
devono superare i controlli richiesti ai tassisti“. Per Uber, invece, questa non è una compagnia di taxi mascherata per
aggirare le regole, ma un’applicazione che favorisce il venirsi incontro di domanda e offerta: la società sottolinea come il
servizio funzioni come un sito di aste online, limitandosi a mettere in contatto un compratore e un venditore.
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LA NOSTRA PROVA – Al di là delle polemiche fra tassisti milanesi e Uber, noi abbiamo usato Uber in occasione del
Salone di Ginevra, e il servizio è parso ottimo, rapido ed efficiente. Abbiamo solo avuto un problema quando ci è
venuto a prendere l’autista alla fine del primo giorno di Salone. Per colpa del traffico, è arrivato con 45 minuti di ritardo
(come tutti i taxi nella zona, era tutto bloccato). Abbiamo quindi suggerito nel loro form di commenti di migliorare
l’algoritmo che calcola le attese: avendo il monitoraggio delle auto, possono facilmente calcolare i ritardi dovuti
all’andamento del traffico (per non parlare dei dati sul traffico in tempo reale che possono anche acquistare…). Forse, tutti
i taxi potrebbero dotarsi di sistemi GPS e APP, per fronteggiare ad armi pari la concorrenza.
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