Letteraturaecinema.com

Transcript

Letteraturaecinema.com
Sito W eb
letteraturaecinem a.blogspot.it
Recensione: L'IMPERATRICE DEL DESERTO. LA LEGGENDA DELLA REGINA DI SABA E DI
RE SALOMONE di Anne Lise Marstrand-JØrgensen
Titolo: L'imperatrice del deserto. La leggenda della regina di Saba e di re Salomone
Autore: Anne Lise Marstrand-JØrgensen
Editore: Sonzogno
Pagine: 496
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo copertina: 19,50 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
Anne Lise Marstrand- Jørgensen, grazie al suo nuovo romanzo storico, ripercorre le vite di due delle figure più
ammalianti e affascinanti della storia orientale, conosciute ai più come la potente regina di Saba, Makeda, e il re
giusto d'Israele, Salomone. Grazie alla corposità, alla minuziosità e all'accuratezza dell'autrice, affrontiamo un
viaggio lungo decenni che inizia con l'infanzia dei sovrani, attraversa la loro
maturità e si conclude con la morte.
Makeda nasce e cresce nella grande Yeha, una città del regno sabeo, guidata dalla madre Isme, una donna
che con le sue sole forze cresce la figlia senza la protezione del padre. E proprio la forza materna, forma il
carattere di Makeda che diventa una giovane donna orgogliosa e indipendente, determinata e combattiva,
forte e fiera, scontrandosi spesso e volentieri con i limiti, le imposizioni e le usanze femminili della propria
cultura. Makeda vuole essere una dominatrice, una libera viaggiatrice, essere padrona della sua vita e del suo
destino, e di conseguenza mal sopporta il matrimonio e l'aiuto maschile. Quando Isme muore, non le resta più
niente al villaggio e l'unica possibilità che ha per sopravvivere è quella di sposarsi. Tuttavia, fedele ai suoi
valori, decide di inseguire il desiderio di sempre: incontrare suo padre, Mosi, partito per Ma'rib, nello Yemen,
per acquisire una posizione di privilegio.
Così, a sedici anni, intraprende un viaggio verso l'ignoto e verso un padre che non sa della sua esistenza;
viaggia con carovanieri e mercanti, si spaccia per un ragazzo, e affronta la durezza degli stenti e di luoghi
aridi e desertici. Ma come recita un detto: “ciò che non uccide, fortifica”, proprio durante questo viaggio
Makeda affronta e domina le paure, rafforza lo spirito e rinvigorisce nel corpo, e quando finalmente giunge
davanti a suo padre, si rende conto che l'uomo ha ormai un'altra vita e altre figlie che ama, avute da una
nuova moglie. Ciò nonostante resta con lui, e continua a forgiare il suo indomito carattere fino a quando,
grazie alla sua acutezza mentale, suo padre diventa il nuovo re di Saba, dando vita ad un prospero regno. A
questo punto, esperta negli affari, convince Mosi a nominarla consigliera di alto livello e ad inviarla come
emissario a Gerusalemme dal re d'Israele, Salomone, figlio del re Davide e di Betsabea, una madre
apprensiva e soffocante. Il futuro re è privilegiato e viziato fin da bambino, cresce sotto la stretta
sorveglianza materna che non lo perde mai di vista a causa delle invidie e delle gelosie delle altre mogli e
concubine del padre, le quali cercano di accalappiarsi il favore del sovrano per vedere i loro figli designati
come futuri eredi al trono. Dopo guerre e carestie che dilaniano il regno, Salomone viene scelto come nuovo
re d'Israele, fondando il suo potere sulla giustizia e sulla fede in Dio.
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Data Pubblicazione
04/01/2017
Personalmente, avendo avuto a che fare con la storia di questi due sovrani, sono rimasta
profondamente colpita dalla meticolosità dimostrata dall'autrice nel riportare fedelmente eventi
storici e datazioni, nonché nel delineare perfettamente due personalità potenti e regali: da
Makeda, raccontata attraverso tutte le sfumature possibili come bambina diversa e indipendente,
adolescente risoluta e armigera, donna valorosa, influente ed autorevole; a Salomone, principe
erudito, raffinato, ma costantemente tormentato dal dubbio di non essere all'altezza del padre. Lo
stile di scrittura, raffinato ed elegante, caratterizza i capitoli che si alternano tra la vita della regina
di Saba e quella del re d'Israele, due figure mitiche e formidabili, narrate nella Bibbia, nel Corano
e nell'antico libro etiope Kebra Nagast.
In conclusione, anche se il linguaggio poco diretto e molto
descrittivo può rallentarne la lettura in alcuni passaggi,
L'imperatrice del deserto. La leggenda della regina di
Saba e di re Salomone si rivela un romanzo storico ricco di dettagli, nel quale il lettore si ritrova a combattere,
resistere, persistere e sospirare insieme ai personaggi. Un romanzo da leggere non solo per conoscere uno
spaccato della storia di due popoli a noi vicini, ma anche per le suggestive ambientazioni esotiche e meravigliose
che donano al libro la magia de Le mille e una notte.
L'AUTRICE
Anne Lise Marstrand-JØrgensen, nata in Danimarca nel 1971, è autrice di cinque romanzi e quattro raccolte di
poesie. Con Sonzogno ha pubblicato la biografia romanzata di Ildegarda di Bingen in due volumi, La guaritrice
(2009) e La sognatrice (2010), che in Danimarca hanno vinto il prestigioso premio letterario scandinavo
Weekendavisen e sono stati nominati "libro dell'anno" per due anni consecutivi. Il suo ultimo romanzo è La doppia
vita dei coniugi Horn.
PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI
Anne Lise Marstrand-JØrgensen
http://letteraturaecinema.blogspot.com/2017/01/recensione-limperatrice-del-deserto-la.html
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Il racconto di entrambe le vite si intreccia quando Makeda giunge dal sovrano, ammaliandolo e
catturando il suo cuore grazie alla magnificente bellezza, alla sua spiccata intelligenza e al suo
carisma. Mentre nei capitoli di crescita, la scrittrice ci narra della loro formazione, delle rispettive
culture, delle diverse religioni e dei loro spiriti affini, ma completamente opposti; nei capitoli
destinati all'incontro, ci descrive la magia, l'incanto e la passione di un amore agognato,
tormentato, sentito, profondamente vissuto e minato da un lato dal timore di Makeda di perdere
la sua indipendenza e di tradire le sue origini, dall'altro dall'ossessione di Salomone di accrescere
la sua autorità. Nelle sezioni finali, invece, la scrittrice ci racconta che dopo aver affrontato
pericoli e intrighi di corte complottati dalle donne del sovrano, Makeda ritorna in patria,
portando in grembo il figlio del re d'Israele, destinato a fondare, col nome di Menelik, la dinastia
dei sovrani etiopi, uno dei regni più grandi del mondo.