16 Imparare, un diritto per tutti!
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16 Imparare, un diritto per tutti!
CRONACA P A G I N A 16 Como IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 9 OTTOBRE 2010 L’INIZIATIVA DI DOWNVERSO L’ASSOCIAZIONE Imparare, un diritto per tutti! “ U na scuola di qualità è un diritto, anche per gli alunni con la sindrome di Down”. E’ questo lo slogan che domenica 10 ottobre, sarà al centro della Giornata Nazionale delle persone con la Sindrome di Down (S.D) che a Como, vedrà i volontari dell’associazione DownVerso allestire banchetti informativi nelle piazze per distribuire i “messaggi” di cioccolato, con l’obiettivo di promuovere l’integrazione scolastica e sostenere i progetti dell’associazione. A lanciare il tema è stato a livello nazionale il Coordinamento delle associazioni che si occupano di persone con la S. D., preoccupate per le possibili conseguenze dei tagli attuati con il nuovo anno scolastico sugli insegnanti di sostegno. Una situazio- DOVE TROVARCI Domenica 10 ottobre potrete incontrare i volontari dell’associazione e acquistare i “messaggi” di cioccolato durante tutta la giornata, dalle 8 alle 19. I banchetti saranno allestiti a Como, in piazza S. Fedele, a Rovellasca, nel parco comunale dalle 8 alle 19, a Cantù in via Matteotti. Un banco sarà presente anche a Maslianico nel piazzale della chiesa di S. Teresa in concomitanza con le celebrazioni. ne che potrebbe avere delle ricadute anche nel comasco. Quello scolastico è uno dei settori in cui da anni è attiva l’associazione comasca, nata nel 1999 per volere di un gruppo di genitori che hanno sentito l’esigenza di creare sul territorio un punto di riferimento per le famiglie di persone affette con la sindrome di Down. Dal 2001 con il lancio del progetto “Evviva”, l’associazione collabora, tramite una psico-pedagogista, con alcune scuole della provincia per aiutare i docenti a favorire una “vera integrazione” e “valorizzare le abilità” di bambini e ragazzi. “Effettivamente – ci spiega Francesca Zappa, responsabile del progetto – rispetto all’anno scorso, riscontro una maggior fatica nell’avviare il percorso con le scuole perché c’è ancora un po’ di incertezza su quelle che saranno le forze a disposizione dei singoli istitui. In alcuni casi vi è stata una riduzione del monte ore per gli insegnanti di sostengno, in altri, invece, non sono ancora state effettuate le nomine degli insegnanti di sostegno o sono avvenute da poco, così non abbiamo potuto iniziare la collaborazione già nel mese di settembre per impostare il lavoro prima che l’anno scolastico avesse inizio. Solo nelle prossime settimane potremmo avere un quadro più chiaro della situazione”. Difficoltà a cui in molti casi si riesce a far fronte grazie all’impegno del personale docente e dei direttori scolastici. “In generale – continua Francesca Zappa – posso dire che le scuole in cui mi ho avuto l’ooportunità di lavorare sono state sempre molto attente ai bisogni dei bambini cercando di sfruttare al meglio le risorse a disposizione. Ho visto in alcuni istituti un grande impegno per favorire una corretta integrazione e credo che qualche passo in avanti sia stato fatto”. Attualmente sono dodici tra bambini e ragazzi ad essere seguiti all’interno del progetto Evviva. Non solo per loro, ma per molti altri studen- Sono diversi gli ambiti in cui l’associazione DownVerso è attiva. Uno dei progetti di punta è sicuramente la collaborazione con l’Ospedale S. Anna dove è attivo, con il contributo dell’associazione, un ambulatorio specialistico per la sindrome di Down (S. D). Durante gli orari di visita dell’ambulatorio alcune mamme dell’associazione sono sempre presenti per attività di ascolto e condivisione. Dalla collaborazione con l’Azienda Ospedaliera è stato organizzato, per il quinto anno consecutivo, un ciclo di incontri sulla S. D. rivolto a genitori e operatori sanitari. Da circa un anno è attiva una collaborazione anche con l’ospedale Valduce. Altro ambito centrale per DownVer-so è il progetto “tempo libero” che grazie al lavoro di diversi volontari permette di organizzare momenti di socializzazione e svago. Per informazioni: 3335828802; [email protected] ti, i volontari di DownVerso saranno nelle piazze. Perché imparare, oggi più che mia, deve essere un diritto di tutti. MICHELE LUPPI L’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO Aism: una mela per la vita Due giorni per combattere la sclerosi multipla. Sabato 9 e domenica 10 ottobre tornerà “Una mela per la vita”. 4 milioni di mele saranno distribuite da AISM per sostenere la ricerca sulla sclerosi multipla e il programma sanitario e sociale AISM “Giovani oltre la SM”. In Italia, sono 60 mila le persone con sclerosi multipla: oltre 29.000 sono giovani «”Una mela per la vita” vuole essere anche un momento per dimostrare ai nostri giovani con SM che non sono soli e che tante persone, sono con loro. - dichiara Bruna Muscionico, presidente della Sezione AISM di Como. I fondi raccolti con “Una mela per la vita” ci hanno permesso di finanziare le attività di segreteria sociale, le consulenze, il servizio di riabilitazione, l’assistenza ospedaliera e domiciliare, i servizi di trasporto, il supporto psicologico e il Centro diurno.Quest’anno ci stiamo impegnando nell’implementare i servizi di assistenza alle persone con Sclerosi Multipla e ai loro famigliari, ad aumentare le attività di sensibilizzazione sulla patologia a fare formazione e supervisione dei volontari, incrementare i contributi alla FISM, il tutto con una particolare attenzione per i giovani. Nella nostra città, le persone con sclerosi multipla sono circa 400. In un anno i volontari dedicano 3500 ore alle persone con sclerosi multipla per realizzare i servizi sociosanitari e le numerose attività di socializzazione. Cogliamo l’occasione di “Una mela per la Vita” per invitare i cittadini a dedicare un po’ del loro tempo libero al volontariato: veniteci a trovare presso la nostra Sede in via Pasquale Paoli. Le attività da portare avanti sono molte. Abbiamo bisogno anche di tutti voi”. I Donatori del Tempo hanno promosso un incontro pubblico lunedì 11 ottobre alle ore 18.00 allo Yacht Club di Como, in viale Puecher, 8, sul tema: “L’Amministratore di sostegno: una protezione giuridica per il malato di Alzheimer” Interverrà: il dott. Francesco Sbarbaro, Ufficio per la Promozione delle tutele e dell’Amministratore di Sostegno - A.S.L. della Provincia di Como. Introdurrà l’avv. Giovanni Raite’, presidente Centro Donatori del Tempo. LO SCORSO 3 OTTOBRE TUTTI IN CAMPO CONTRO LA SLA Promuovere la tutela, l’assistenza e le cure dei malati di sclerosi laterale amiotrofica garantendone la dignità personale per una migliore qualità di vita, informare i pazienti e i loro familiari sulla malattia, sulle possibilità di cura e d’assistenza e organizzare la formazione di gruppi di supporto ai malati, sono gli obiettivi dell’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) che anche a Como è attiva con una propria Sezione formata da un gruppo di volontari che domenica 3 ottobre, in occasione della “Giornata Nazionale della SLA” sono stati presenti in Piazza Boldoni a Como e a Gravedona per raccogliere fondi da devolvere alla ricerca scientifica per sconfiggere una malattia neurologica a causa della quale muoiono in Italia circa tre persone ogni giorno. La sclerosi laterale amiotrofica, chiamata SLA, o anche morbo di Lou Gehrig (dal nome del giocatore statunitense di baseball che fu la prima vittima accertata di questa patologia), malattia di Charcot (dal nome del neurologo francese che per primo la identificò e la descrisse nel 1869) o malattia dei motoneuroni, è una malattia degenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria. La morte di queste cellule avviene gradualmente nel corso di mesi o anche di anni e in tale arco di tempo i motoneuroni rimasti, almeno in parte, sostituiscono nelle proprie funzioni quelli distrutti. La malattia inizia quando la perdita progressiva dei motoneuroni supera la capacità di compenso dei motoneuroni superstiti, fino ad arrivate ad una progressiva paralisi, ma con un risparmio delle funzioni cognitive, sensoriali, sessuali e sfinteriali (vescicali ed intestinali). In Italia si contano circa sei ammalati ogni 100.000 abitanti e diversi pazienti abitano proprio in provincia di Como. Generalmente questa malattia colpisce persone adulte, d’entrambi i sessi, in un’età compresa tra i 40 e i 70 anni. I sintomi iniziali sono talmente impercettibili che spesso sono ignorati, variano da persona a persona ma, comune a tutti, è la progressiva perdita di forza che può interessare tutti i movimenti volontari. Nella maggior parte dei casi l’indebolimento riguarda prima i muscoli delle mani e dei piedi, delle braccia o delle gambe, per poi estendersi successivamente agli altri muscoli del corpo, e porta generalmente a far cadere oggetti, ad inciampare frequentemente o a compromettere semplici attività del vivere quotidiano come vestirsi, lavarsi, girare la chiave nella serratura. Altre manifestazioni possono essere la difficoltà nel parlare, nel masticare, nel deglutire. All’inizio può anche essere colpito un lato del corpo più dell’altro e oltre alla debolezza si possono avvertire rigidità (spasticità) e contrazioni muscolari involontarie (fascicolazioni) anche dolorose (crampi muscolari). Quando sono coinvolti i muscoli respiratori possono comparire affanno anche dopo sforzi lievi e difficoltà nel tossire. Negli ultimi anni le ricerche sulla malattia, contratta anche da sportivi famosi, si sono moltiplicate e la speranza di trovare presto un rimedio si fa sempre più concreta, ma purtroppo ancora oggi la SLA è una malattia a prognosi infausta e la morte avviene per arresto respiratorio, quando la muscolatura della gabbia toracica non è più in grado di effettuare l’espansione. Solo una minima percentuale dei pazienti sopravvive all’insufficienza respiratoria acuta e in questi casi il malato non può più comunicare verbalmente, ha una totale paralisi del corpo, deve essere sottoposto a tracheotomia e ventilazione meccanica 24 ore il giorno e non essendo in grado di alimentarsi autonomamente i medici spesso raccomandano il posizionamento di una gastrostomia percutanea (PEG) la quale riduce il rischio di soffocamento e di polmonite che può derivare dall’inalazione di liquidi nei polmoni. Domenica 3 ottobre i volontari delle varie Sezioni provinciali e regionali dell’AISLA allestiranno stand in circa 40 piazze italiane per distribuire materiale informativo sulla malattia e dare vita all’iniziativa “Quello buono…sostiene la ricerca”. Con un contributo minimo di 10 euro sarà possibile aggiudicarsi una delle 6.000 bottiglie di pregiato vino Barbera d’Asti DOCG create per l’occasione in edizione limitata. Tutti i fondi ricavati dalla giornata saranno destinati al finanziamento del progetto di ricerca e studio preclinico finalizzato all’identificazione di trattamenti farmacologici combinati in grado di rallentare la progressione della malattia nei pazienti che ne sono affetti. PAOLO BORGHI