Qui e altrove - Festival di narrazione
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Qui e altrove - Festival di narrazione
Cultura e spettacoli venerdì 23 agosto 2013 18 Il Festival di Narrazione di Arzo ritorna fra una settimana, intervista alle curatrici Qui e altrove Il piacere di raccontare e lasciarsi raccontare una storia, fra le vie e le piazze di Arzo. Un’occasione per incrociare luoghi, percorsi, persone. IL PROGRAMMA Piccolo atlante per il viaggio della parola di Massimo Daviddi Narrare è compiere un viaggio attraverso la parola, i suoni e le immagini che si riflettono in noi. «Diversi sono i viaggiatori come lo sono i viaggi e le ragioni per le quali navighiamo per i mari e andiamo per le distese: viaggi lineari, circolari, incrociati, con lo scopo di raggiungere un determinato punto o di spingerci ancora più in là, senza una meta precisa, col desiderio di scoprire l’ignoto o di conoscere meglio se stessi». Seguendo il tema letterario che Predrag Matvejevic descrive in ‘Mediterraneo’, ad Arzo potremo viaggiare intorno al tempo insieme ad Antonella Questa, ‘Vecchia sarai tu!’, che non è solo tema dell’invecchiare, ma confronto tra generazioni su una possibile, nuova, marginalità. Il senso della migrazione sarà narrato da Salvatore Motta, con ‘Nonni Avi’, un mondo dove la comunicazione globalizzata porta al desiderio di riscoprire le proprie radici, senza retorica. Viaggio civile è quello di Pino Petruzzelli, che esprime una ricerca autoriale da tempo attenta agli ultimi, siano zingari o altre derive dell’umanità: qui, con ‘Io sono il mio lavoro’, indaga la bellezza della maestria come valore e cura per se stessi. Sotto la dicitura “Festival di narrazione di Arzo, numero XIV”, troviamo due parole rivelatrici: racconti di “qui e altrove”. Due parole che sono in qualche modo essenza del progetto, per dire che il tempo che viviamo è fatto di luoghi, incontri, percorsi. Storie che ridisegnano l’orizzonte di uomini e donne e intervengono per ragioni che non sempre possono essere comprese fino in fondo, ma è anche il racconto quotidiano della nostra vita – qui e ora – che torna a quella fedeltà delle stagioni di cui ci aveva parlato Claudio Origoni, in una bella pubblicazione di qualche anno fa. Da giovedì 29 agosto fino al primo settembre, Arzo con le sue corti, i prati, le stradine e le piazze, ospiterà questo evento che per la sua valenza artistica oltrepassa i termini di confine, regione, nazione. Una mappa ricca di proposte nei luoghi di passaggio che hanno il pregio di tenere vicini pubblico e artisti, accomunati dal clima conviviale del festival. È il frutto di ricerche e scelte attente agli autori, alla loro profondità d’animo A Natalia Lepori, che ne è responsabile artistica, chiediamo quali sono i tratti distintivi: «Da sempre, gli artisti si complimentano per l’accoglienza che è un aspetto che curiamo non tanto nell’offrire alloggi esclusivi o aperitivi mondani, del resto non potremmo permetterceli, ma nelle relazioni umane che si instaurano di volta in volta. Questa è forse la ragione che sta portando il festival a trasformarsi da ‘semplice’ luogo e occasione per presentare spettacoli, a realtà dove costruire nuovi progetti». Un elemento corale? «Direi di sì; un aspetto del lavoro che è molto stimolante per gli organizzatori benché richieda uno sforzo ulteriore, una visione d’insieme che si lega a fattori umani, relazionali. Del resto, venendo al luogo, il festival esiste e continuerà ad esistere solo grazie all’impegno e alla fedeltà degli abitanti della regione, che investono tempo, energie, offrono spazi, collaborano». Come pensare al domani? «La sfida, cre- Raccontami tutto ‘I viaggi di Gulliver’, un anno fa do sarà quella di non perdere questo contatto vitale e trovare il giusto equilibrio tra la necessaria professionalità che l’impegno richiede, penso soprattutto agli aspetti organizzativi, e la capacità di coinvolgere il territorio». Annamaria Lupi, attiva nel comitato organizzativo e nella commissione artistica, ci dice come a suo avviso si è evoluto il festival, in questi anni: «Dal mio punto di vista è cresciuto l’evento nel suo insieme, che è andato molto intensificandosi; penso ai contenuti, al modo di lavorare, quindi all’organizzazione stessa che è e deve essere proporzionale alla complessità del progetto». I passaggi più importanti? «Naturalmente la preparazione del programma e dei progetti speciali e quindi le scelte che si fanno: poi, tutti i dettagli che seguono, dalla comunicazione agli aspetti tecnici e logistici. L’attenzione costante alla relazione che si cerca sempre di migliorare con gli artisti e con tutti i collaboratori del gruppo operativo; pensiamo a un centinaio di persone che lavorano come volontari, sostenuti da una forte motivazione. In qualche misura, potrei dire che l’intensità del lavoro coincide con la cura dei dettagli e della realizzazione complessiva». Il festival, mette dunque in evidenza l’importanza del lavoro di gruppo: «Si lavora insieme e questo non è sempre facile o scontato; il rapporto che nasce con chi ha un’esperienza di diversi anni di organizzazione e le nuove persone, determina una spinta decisiva per quanto riguarda tutti gli aspetti della manifestazione. Posso dire che per fortuna nostra, esistono persone e realtà sensibili impegnate con proposte artistiche prima di tutto frutto di ricerche e scelte attente agli autori, alla loro profondità d’animo: alla testimonianza civile che interpretano con la loro arte». Consultando il programma del festival, troverete questa architettura d’insieme, proprio come fosse un sentiero da scoprire e dove, a memoria delle esplorazioni che si facevano da ragazzi, la curiosità è un modo per conoscere meglio quanto ci sta vicino o, da lontano, ci guarda. Una serie di proposte si apre nell’articolato spazio delle fiabe e del racconto: pensiamo a Claudio Milani, ‘Bu’! e ‘I racconti di Gloria’; a Riccardo Mini, ‘Mi racconti Shakespeare?’; alla brava Ombretta Zaglio che torna al festival con ‘Rana rana!’. Poi, artisti di casa nostra: Antonello Cecchinato e Prisca Mornaghini, nella rivisitazione de ‘Il lago dei cigni’; Alessandra Ardia e Aubert Crovato, voce e pianoforte, in ‘Feni e il profumo della luce’; i Confabula, gruppo molto popolare, con ‘I tre capelli d’oro del diavolo’. Si inizia giovedì 29 con Lucilla Giagnoni, in cava, ore 21.30. Titolo, ‘Apocalisse’. E come suggerisce Bruno Tognolini con le sue ‘Rime vitamine’ (vedi sabato 31), anche noi ne facciamo una: ‘Altro non c’è da dire, se non venire’. Per info: www.festivaldinarrazione.ch. Lied, giovani e tradizione alle Settimane musicali di Ascona Il fil rouge va cercato nel Lied orchestrale. La 68esima edizione delle Settimane Musicali di Ascona aprirà giovedì 29 agosto, per proseguire con 17 appuntamenti fino al 18 ottobre. Fra le novità della nuova direzione artistica, affidata al pianista Francesco Piemontesi, i due concerti della ‘Serie Giovani’. Giovedì alle 20.30 nella Chiesa di San Francesco a Locarno si aprirà con la City of Birmingham Symphony Orchestra e il soprano Kristine Opolais diretti da Andris Nelsons. A proposito del Lied, saranno tre le orchestre sinfoniche a cimentarvisi con ca- polavori di Wagner, Mahler, Strauss e altri autori. La City of Birmingham Symphony Orchestra, in apertura, interpreterà i ‘Wesendonck-Lieder’ di Wagner. Il 24 settembre il festival ospiterà invece la Junge Deutsche Philharmonie con il soprano Christiane Oelze, che proporrà fra le altre cose il Concerto per orchestra di Bela Bartok. Terzo e ultimo appuntamento del miniciclo, il 4 ottobre, la Mahler Chamber Orchestra e il baritono Matthias Goerne diretti da Daniele Gatti, con i ‘Rückert Lieder’ di Mahler. Come tutti gli anni, ci sarà anche l’Orche- stra della Svizzera italiana. Il 6 settembre con Christian Zacharias nel doppio ruolo di pianista e direttore; il 13 settembre con Juraj Valcuha alla direzione e la violinista Vilde Frang; e l’11 ottobre con Ion Marin e il Triplo concerto di Beethoven. Tornerà pure il récital di pianoforte, affidato quest’anno ad Andras Schiff (pagine di Beethoven, il 16 settembre), nonché il concerto del Coro della Radiotelevisione svizzera, con i Barocchisti diretti da Diego Fasolis (il 15 ottobre). Ci saranno poi la Luzerner Sinfonieorchester e la Zürcher Kammerorchester che con il complesso corale inglese Hilliard Ensemble presenterà canti religiosi e popolari messicani (7 ottobre). Si segnalano poi la Danish National Symphony Orchestra diretta da Rafael Frühbeck de Burgos e Renaud Capuçon al violino (10 settembre), l’Emerson String Quartet (2 settembre) e l’Europa Galante diretta da Fabio Biondi (1° ottobre). La ‘Serie Giovani’ presenterà il 22 settembre Jonathan Biss (in un récital di pianoforte) e il 29 settembre il quartetto d’archi Apollon Musagète Quartet. Il 28 settembre è invece in programma la confe- renza ‘L’Abbecedario di un pianista’, con Alfred Brendel. Il 18 ottobre si chiuderà con un concerto per pianoforte e voce in un programma di Lieder, con Francesco Piemontesi e il soprano Juliane Banse. I concerti si tengono nelle chiese del Collegio Papio di Ascona e di San Francesco a Locarno, cui si aggiungono il palazzo della Sopracenerina (il 22 settembre) e il Teatro San Materno (per la conferenza di Brendel). Prevendita: settimane-musicali.ch o ticketcorner.ch, [email protected] oppure allo 091 759 76 65. RED Asta, ottomila euro per la giacca di Lennon Caroline Chevin e arpe, suoni diversi a Lugano ‘Storie da calendario’, il Paravento in scena LE BREVI Una fan di John Lennon si è aggiudicata oggi per circa 8’000 euro una giacca appartenuta all’ex Beatle, messa all’asta in Inghilterra. L’ha voluta a tutti i costi per regalarla al marito per il suo compleanno. Si è trattato comunque di un affare, visto che era stimata a circa 14’000 euro. Un modello d’epoca, blu e con il colletto alla coreana, pare indossato da John Lennon a fine anni 60. Poi la giacca era rimasta a una collaboratrice dei Beatles, che la regalò a un amico, che l’ha conservata per anni a casa sua a Leicester. Fra gli appuntamenti gratuiti proposti oggi da Agenda Lugano Estate, si segnala alle 21.30 in Piazza Manzoni il concerto di Caroline Chevin: dopo essersi fatta conoscere con il singolo ‘Back in the days’, la musicista lucernese presenta il suo nuovo album pop-rock, ‘Hey World’. Tutt’altro genere, alle 21.30 al Parco Ciani, che con Vincenzo Zitello e il suo concerto d’arpa celtica e arpa bardica va alle radici della tradizione gaelica. Alla stessa ora in Rivetta Tell il cabaret comico e nonsense di Carletto Bianchessi. La Compagnia teatro Paravento andrà in scena domani, sabato, alle 21 all’Antico Convento delle Agostiniane a Monte Carasso con ‘Storie da calendario – Ovvero salvate i libri dal macero’, liberamente tratto da ‘Storie da calendario’ di Bertolt Brecht. A partire dai suoi racconti allegorici, derivati dagli ‘esempi’ e dalle ‘moralità’ della letteratura medievale, lo spettacolo presenta quattro racconti attraverso le stagioni dell’anno: da Socrate a Giordano Bruno, da Francis Bacon a una madre durante la guerra... Entrata libera. ‘Rush’ apre a Zurigo Nei suoi panni, più o meno La nona edizione dello Zurich Film Festival si aprirà giovedì 26 settembre con la proiezione di ‘Rush’ di Ron Howard. Il film, in cui Pierfrancesco Favino interpreta Clay Regazzoni, racconta la rivalità fra Niki Lauda e James Hunt. Sussigan allo Short Fest Il giovane regista locarnese Amos Sussigan è stato selezionato con il suo secondo corto, ‘Swan Cake’, dal L.A. Short Fest che aprirà il 9 settembre a Los Angeles.