La verità su Khojaly - Comunità Armena di Roma
Transcript
La verità su Khojaly - Comunità Armena di Roma
LA VERITA’ SU KHOJALY L’Azerbaigian sta riproponendo in questi giorni (e con particolare intensità dal momento che ne ricorre il ventennale) la sua campagna di accuse contro gli armeni per il massacro di Khojaly. Si tratta di un modo per cercare di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale e della diplomazia dai massacri compiuti dagli azeri; ma anche un tentativo di “macchiare” il diritto all’autodeterminazione del Nagorno Karabakh con accuse gravissime. La forza di questa campagna mediatica azera si fonda sulla sostanziale poca conoscenza degli avvenimenti. Ciò accade per le seguenti ragioni: - poca o scarsa informazione sulla guerra del Nagorno Karabakh dati obiettivi sui fatti pressoché assenti fonti primarie per lo più di sola parte turca o azera Poiché il diritto all’autodeterminazione del Nagorno Karabakh –Artsakh non può essere in alcun modo messo in discussione neppure con accuse mai dimostrate, proponiamo all’attenzione delle istituzioni, dei media, degli studiosi alcune riflessioni sui tragici avvenimenti di allora. A conforto delle esposizioni allegate riassumiamo i passaggi significativi 29.08.91 2.09.91 26.11.91 10.12.91 06.01.92 31.01.91 Gen-feb 92 Metà feb 92 25-26 feb 92 10.04.92 23.06.92 L’Azerbaigian si stacca dall’Unione Sovietica e crea una nuova repubblica L’oblast del Nagorno Karabakh proclama la repubblica (legge Urss del 3.04.90) La Corte Costituzionale sovietica boccia la decisione azera di annullare l’autonomia al NK La repubblica del NK tiene referendum confermativo per l’indipendenza Proclama ufficialmente la repubblica del Nagorno Karabakh dopo consultazioni politiche Blindati e forze armate azere penetrano nel NK: ha inizio la guerra Da Khojaly continui lanci di missili (anche Grad) contro Stepanakert e Askeran L’esercito del NK preannuncia l’operazione su Khojaly e invita la popolazione a lasciare la città Conquista di khojaly e liberazione dell’aeroporto Incursione azera nel villaggio armeno di Maragha: cento civili uccisi altrettanti rapiti Il com. azero dell’operazione “Maragha” viene insignito con il titolo di “Eroe nazionale” gli armeni preannunciano l’operazione militare su Khojaly per far cessare i lanci di missili Grad (proibiti dalle convenzioni internazionali su obiettivi civili) e conquistare il villaggio di Khojaly e annesso aeroporto. Viene lanciato un ultimatum alla popolazione civile per abbandonare la città Gli armeni predispongono un corridoio umanitario per far affluire in territorio azero i profughi Gli abitanti di Khojaly che accettano di lasciare la città vengono bollati come “traditori” dagli azeri L’operazione ha inizio nella notte del 25 febbraio alle ore 23,30 e terminerà circa quattro ore più tardi Ad inizio delle operazioni militari una parte della popolazione scappa dalla città attraverso il corridoio umanitario Un numero imprecisato di civili vengono colpiti QUANDO GIA’ SI TROVANO IN TERRITORIO CONTROLLATO DAGLI AZERI Foto e video vengono fatti da operatori turchi ed azeri in territorio azero Non esistono immagini che diano idea di quante siano state effettivamente le vittime: le riprese più esaurienti non inquadrano più di qualche decina di corpi Le riprese sono eseguite in momenti diversi: gli stessi cadaveri il giorno dopo sono presentati spostati e mutilati rispetto alle prime inquadrature; la circostanza è avvalorata da alcuni giornalisti stranieri che per errore sono stati inseriti due volte nei “tour guidati” degli azeri Diversi siti azeri presentano foto del massacro di Khojaly che sono clamorosi falsi: si tratta di immagini scattate nel Kosovo , in Turchia ed in altre località che non hanno nulla a che fare con i fatti in questione Non si comprende perché gli armeni dopo aver preannunciato (per motivazione umanitaria) la missione militare, lanciato un ultimatum alla popolazione ed aperto un corridoio umanitario (confermato da fonti azere) sino dovuti andare in territorio nemico ad ammazzare un certo numero di civili I fatti sono documentati come avvenuti a pochi chilometri dalla città azera di Agdam dove vi erano alcune migliaia di soldati accampati: perché gli armeni dovevano spingersi fin laggiù per uccidere qualche civile? Il presidente azero Mutalibov denunciò immediatamente che il massacro di civili era stato causato dai rivali politici del Fronte Popolare per costringerlo alle dimissioni Il Fronte Popolare ribattè che il massacro era stato voluto da Mutalibov e dal partito di governo per far intervenire nel conflitto appena iniziato aiuti militari del CIS (ex Urss) Solo in un secondo momento il massacro fu esclusivamente attribuito agli armeni Giornalisti azeri che hanno indagato sui fatti di Khojaly sono stati uccisi, minacciati o incarcerati Le autorità azere usano l’espressione “genocidio di Khojaly” che, prescindere da qualsiasi valutazione sul numero delle vittime, appare del tutto inappropriata anche perché rivolta agli armeni (che subirono veramente un genocidio) Per maggiori info e approfondimenti www.karabakh.it Iniziativa Italiana per il Nagorno Karabakh - Consiglio per la comunità armena di Roma