LA CERTIFICAZIONE DELLA QUALITA` NELLE BANCHE E NELLE SOCIETA
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LA CERTIFICAZIONE DELLA QUALITA` NELLE BANCHE E NELLE SOCIETA
LA CERTIFICAZIONE DELLA QUALITA’ NELLE BANCHE E NELLE SOCIETA’ FINANZIARIE I sistemi di qualità certificati secondo le regole ISO 9000 1 si sono affermati solo di recente nel nostro Paese, segnatamente in alcuni comparti dell’industria e dei servizi, mentre costituiscono una assoluta novità per il mondo 2 finanziario in genere e per le banche in particolare . 1 Come è noto la certificazione dei sistemi di qualità aziendale UNI EN ISO 9000 è una attività con la quale un ente certificatore accreditato verifica la rispondenza della gestione delle attività di un’azienda a regole procedurali stabilite a livello internazionale. La certificazione viene rilasciata solamente alle imprese che dimostrano di avere un sistema aziendale orientato alla qualità, e che garantisce la capacità di realizzare prodotti secondo le richieste e le aspettative dei clienti. Sotto il profilo tecnico, la scelta della Norma ISO 9000 compendia un codice comportamentale di indiscussa autorevolezza in quanto emanato da organismi ufficiali internazionali, europei e nazionali di normazione, continuamente aggiornato e, quindi, valido durevolmente, che guida le imprese ed in particolare le aziende erogatrici di servizi a trattare nel modo più efficace gli aspetti relativi alla qualità delle loro attività. 2 Nel panorama nazionale, ad oggi, le realtà bancarie che hanno raggiunto la certificazione ISO 9000, sia pure in ambiti operativi circoscritti, sono le seguenti: Banca Nazionale del Lavoro, Artigiancassa S.p.A. e Multiservizi Spa nell’ambito del relativo Gruppo, Sanpaolo Imi, Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare di Spoleto, ING Bank (Gruppo ING), Ducato Gestioni del Gruppo Monte Paschi, Credito Valtellinese, Credito Cooperativo di Udine e Bressa e Credito Cooperativo della Val di Fiemme. Tuttavia la corsa alla certificazione sulla base degli standard internazionali si è in questi ultimi anni sviluppata in termini esponenziali: dalle 70 aziende italiane certificate nel 1990 si è passati alle circa 50 mila attuali e si stima che questo livello potrebbe anche triplicarsi entro il prossimo quadriennio, soprattutto per effetto dell’avvento delle nuove regole della Vision 2000 3 . 3 Vision 2000 rappresenta la filosofia innovativa nella specifica area che segna il fondamentale passaggio dall’assicurazione della qualità (che è l’obiettivo delle ISO 9000) alla sua gestione dinamica, focalizzando l’attenzione sui processi aziendali (non più sul singolo prodotto o la particolare procedura) in un contesto di pieno e totale coinvolgimento delle risorse reali e personali verso il raggiungimento della customer satisfaction. 2 Un osservatore esterno potrebbe superficialmente scambiare tale evoluzione per una moda, ma certamente non si tratta di questo. Più verosimilmente, invece, le politiche della qualità, possibilmente certificata, stanno diventando sempre più una opportunità per distinguersi dai competitori in un contesto di accentuata e crescente concorrenza globale. Nella più comune accezione, infatti, il bollino costituisce un elemento di preferenza e un fattore di priorità per le scelte dei fruitori di un prodotto o di un servizio, fornendo all’impresa che se ne avvale l’opportunità di conquista di quote aggiuntive di mercato. 3 La previsione più attendibile è dunque che, di qui a breve, l’utilizzo dei sistemi di qualità sarà un indispensabile prerequisito per chi vorrà competere ai più alti livelli, sia nelle aree di nicchia sia a tutto campo nei mercati internazionali. 4 I vantaggi della qualità Sul piano tecnico, per qualità deve intendersi in sintesi il complesso di caratteristiche commerciali, di progettazione, di produzione, di manutenzione che consentono ad un prodotto/servizio di risultare in linea con le attese del cliente. L’avvio di una strategia della qualità poggia pertanto essenzialmente su un approccio focalizzato al soddisfacimento delle esigenze della clientela attuale e di quella potenziale, nonché dell’utenza in generale. La conoscenza dei relativi bisogni svolgerà sempre di più nel futuro un ruolo di orientamento alle scelte di investimento per lo sviluppo della qualità dei servizi erogati. 5 Volendo perciò riassumere, i principali obiettivi conseguibili dall’introduzione di un sistema della qualità sono i seguenti: un crescente appagamento delle aspettative del cliente e la sua piena fidelizzazione, una forte immagine e un ampliato posizionamento sul mercato, una spiccata propensione ai programmi di investimento tecnologico e al finanziamento della ricerca, il raggiungimento di un addizionale grado competitività nei mercati. 6 A loro volta, gli effetti indotti sono l’avviamento ed il consolidamento di un processo virtuoso che determina un sensibile aumento della produttività con la partecipazione convinta di tutti gli addetti ai lavori, non tanto in funzione degli incentivi e quindi del profitto, ma principalmente per lo sviluppo pervasivo della nuova cultura veicolata in azienda. Per l’impresa i riflessi sono positivi anche sotto il profilo etico e si diffondono dalla proprietà ai singoli anelli della catena organizzativa, investendo soprattutto i dipendenti e gli addetti alle reti di vendita che, tra l’altro, si sentono gratificati in quanto partecipi di un programma condiviso e di tono elevato che li coinvolge pienamente. 7 Inoltre i risvolti vantaggiosi si estendono anche ai fornitori aziendali, di fatto costretti ad elevare lo standing delle proprie prestazioni. In definitiva, con l’assunzione delle politiche della qualità, si tende prioritariamente a dimostrare alla clientela abituale e all’utenza occasionale che l’impresa certificata è un alleato affidabile, sistematicamente in grado di rendere un servizio all’altezza di quello offerto dalla migliore concorrenza, con l’ambizioso traguardo di pervenire a livelli di eccellenza superiore. 8 Per realizzare la riconversione nell’ottica del sistema qualità, occorre peraltro dotare l’azienda di un’organizzazione moderna ed efficiente, che elevi la comune percezione del pubblico sui prodotti e servizi commercializzati. In tale quadro di riferimento, il ripensamento dell’organizzazione finalizzato a imperniare l’intera struttura produttiva sulle strategie della qualità, costituisce il motore della creazione del valore, oltre che per la clientela, anche per gli azionisti e i dipendenti. 9 In merito, la metodologia di misurazione da utilizzare consiste essenzialmente nella autovalutazione, intesa come strumento mediante il quale i problemi aziendali sono delineati con chiarezza, per essere quindi avviati a corretta soluzione, così permettendo di pianificare in termini coerenti le progressiva fasi di miglioramento. 10 Per completezza di esposizione non può peraltro sottacersi che l’avvio di progetti per la qualità aziendale comporta necessariamente il sostenimento di costi, sia per l’inevitabile riconversione sia per le stesse spese della certificazione esterna, che, fra l’altro, tendono a lievitare quanto più è ampia e diversificata l’area operativa sottoposta alle verifiche ispettive. Allo scopo di intraprendere e/o proseguire i percorsi di qualità all’interno delle aziende, occorre perciò dimostrare che i vantaggi conseguibili in termini di ritorno commerciale (incremento delle vendite e benefici di immagine) sono significativamente superiori all’entità degli esborsi effettuati. 11 In tale ottica si presta egregiamente il cosiddetto return on quality, ossia l’indicatore che misura i flussi di ricavi direttamente riferibili agli oneri sopportati, nell’arco di un periodo di riferimento prestabilito in funzione delle caratteristiche tecniche del prodotto/servizio certificato. Il ritorno sui costi della qualità va comunque quantificato finanziariamente secondo metodologie oggettive, alla luce del grado di miglioramento di efficienza operativa che di regola consegue ogniqualvolta si avvia un piano di investimenti per la qualità. 12 L’esperienza acquisita nel settore dall’ampio osservatorio degli enti certificatori e dalle loro associazioni internazionali indica che proprio le imprese che hanno adottato sistemi di qualità esclusivamente formali, subendoli più che gestendoli in maniera proattiva (perché ad esempio la certificazione è stata imposta da primari grandi clienti o dalla Pubblica Amministrazione), li considerano come spese scarsamente produttive, da tagliare prontamente nei periodi di congiuntura sfavorevole. 13 Si tratta purtroppo in tal caso di scelte miopi, in quanto solo il continuo ridisegno strategico e l’affinamento dei processi, che di regola derivano dall’inserimento delle politiche della qualità in azienda, possono condurre in concreto alla realizzazione di concreti benefici gestionali. 14 Certificazione di qualità e riorientamento della cultura aziendale Come in precedenza accennato, le aree produttive dell’industria e dei servizi sono state già largamente interessate dall’introduzione dei sistemi di qualità, che hanno innescato un profondo riorientamento della cultura aziendale, producendo diversificati e significativi benefici. 15 In merito si osserva che la politica della qualità si è rivelata premiante non solo per le grandi imprese ma anche per quelle medio-piccole. E’ infatti chiaramente emerso che, a prescindere dalle dimensioni aziendali, l’utilizzo della strategia della qualità comporta in ogni caso una fattiva revisione dei processi aziendali e comunque la definizione di obiettivi più concreti e ambiziosi. In particolare la sfera decisionale d’impresa viene a caratterizzarsi in termini di maggiore puntualità mentre il controllo della gestione diventa più mirato ed efficace. 16 Del resto, seguire una politica della qualità significa anche fissare dei target ambiziosi di continuo miglioramento che consentono di diminuire l’inefficienza dei costi derivanti da logiche operative non correttamente coordinate con la strumentazione tipica dei sistemi di qualità. Inoltre, nella maggioranza dei casi, il raggiungimento della certificazione non ha solo rappresentato il conseguimento del riconoscimento formale, ma anche l’effettiva realizzazione degli scopi fondativi dell’impresa, con un ulteriore incentivo all’affinamento delle tecniche commerciali e di marketing. 17 In effetti, ogni strategia della qualità pone il cliente al centro dei processi aziendali, considerandolo il fulcro dell’attività d’impresa che è volta a soddisfarne le esigenze attuali e a garantirne quelle potenziali mediante l’impianto di un efficiente sistema organizzativo. Nel suo contesto si definiscono con maggiore chiarezza i compiti e le funzioni dei singoli dipendenti, ottenendo un maggiore coinvolgimento e un'assunzione più consapevole delle responsabilità e dei ruoli. 18 Il correlato valore aggiunto si manifesta con l’aumento del coinvolgimento del personale a tutti i livelli, che facilita l’instaurarsi di un grado di professionalità più elevato, anche grazie alla mirata formazione sviluppata nella generalità dei settori nei quali si dipana l’attività aziendale. Per effetto delle nuove logiche operative e grazie alle professionalità tecniche di base e alla formazione, i collaboratori acquisiscono maggiore consapevolezza e responsabilità, e si sentono più coinvolti e sicuri. Con gradualità crescente essi diventano più disponibili verso gli altri e più esigenti con se stessi, mostrando empatia e maggiore soddisfazione nel lavoro svolto. 19 Sotto quest’ultimo profilo, le competenze possono essere ulteriormente valorizzate attraverso un sistema di incentivi chiaro e condiviso, nonché dall’avvio di un costruttivo dialogo con la direzione che coinvolge ciascun addetto nei risultati aziendali. Tale atteggiamento consente in definitiva di poter contare adeguatamente su tutta la forza lavoro utilizzabile. Ma il cambiamento più importante è sicuramente quello a valenza culturale, sia per il top management sia per i quadri intermedi e il personale di base. 20 Introducendo infatti i tipici strumenti del quality management, l’impresa è in grado di governare la propria azione operativa in termini coerenti con gli obiettivi, conseguendo una maggiore redditività che a sua volta consente di realizzare importanti investimenti tecnologici e di aumentare il grado relativo di intensità capitalistica dei processi produttivi. Di norma, infine, si rendono più proficui e intensi i rapporti con i fornitori, in quanto si potenzia lo spirito di collaborazione con i medesimi e spesso si perviene alla creazione di proficue relazioni di partenariato, che accrescono il grado di competitività sul mercato e favoriscono la riduzione dei costi ingenerati dalla “non 21 L’evoluzione nel settore finanziario Le varie iniziative finora intraprese sui temi della qualità nel settore finanziario dimostrano che la certificazione di alcuni settori di attività e/o servizi bancari è un approccio in molti casi volontaristico, in altri richiesto dagli enti territoriali della pubblica amministrazione (stato, regioni e comuni) o da altre pubbliche istituzioni, oppure, come nel caso dei sistemi di pagamento per l’estero, dalle controparti internazionali con le quali la banca avvia un rapporto di corrispondenza. 22 Secondo l’ABI, purtroppo la certificazione della qualità è stata spesso una opzione residuale, anche per la pretesa valenza di modesta efficacia che sarebbe dispiegata verso il cliente il quale, secondo un diffuso convincimento baderebbe essenzialmente ai “fatti” e non al certificato. Tuttavia si osserva che, mentre certamente dalla certificazione scaturiscono stabilmente nel tempo positivi risultati per l’azienda e il cliente, non è invece scontato che gli stessi vantaggi siano conseguibili in assenza dell’avvio di processi certificativi e, comunque, dell’istituzione di un apparato di controllo qualità. 23 Fra l’altro, soprattutto oggi che si manifestano forti contrapposizioni tra le banche e le associazioni dei consumatori, la stesura di una carta dei servizi dei servizi bancari e finanziari per l’utenza in genere potrebbe rappresentare un utile strumento di riavvicinamento di posizioni che altrimenti tenderanno a divergere ulteriormente, con il rischio di diventare inconciliabili. 24 In particolare la scelta della certificazione della qualità appare oggi conveniente per le banche e gli enti finanziari che stanno realizzando una profonda riconversione operativa, dopo anni di oligopolio protetto e di immobilizzo progettuale. Sia pure in parte in corso di risoluzione, i problemi del comparto sono noti: scarsa propensione alla innovazione di processo, strutture desuete, eccesso di personale non specialistico, appiattimento delle tipologie dei prodotti e dei servizi commercializzati, forti tensioni concorrenziali sul mercato interno e scarsa penetrazione all’estero. 25 Per poter guadagnare in termini di competitività, si deve necessariamente puntare al miglioramento della qualità dei prodotti e del loro contenuto consulenziale, curando al meglio i fattori che hanno riflessi nella relazione con il cliente e fluidificando la prestazione dei servizi. La qualità, e segnatamente la qualità certificata, rappresenta in proposito una soluzione credibile in quanto utilizza la soddisfazione dei bisogni della clientela quale percorso obbligato per conseguire redditività e guadagnare quote di mercato, creando così effettivamente valore per gli stake holders dell’impresa. 26 In via generale, infatti, le determinanti che inducono a dotarsi di un sistema qualità sono principalmente le insufficienti condizioni di redditività e i livelli di servizio non sempre all’altezza delle aspettative, fattori questi che tuttora caratterizzano molte gestioni bancarie e finanziarie. Vi è poi l’esigenza di disporre di un adeguato cruscotto di controllo e monitoraggio dei processi aziendali che assume una rilevanza strategica in presenza di situazioni organizzative caratterizzate da mutamenti strutturali e in costante evoluzione. 27 Se inoltre si assume che il livello del Roe è strettamente legato all’ampliamento dei volumi intermediati, al miglioramento del grado di efficienza interna nonché alla capacità della banca o dell’ente finanziario di mantenere una costruttiva relazione con la propria clientela, se ne deduce che la risposta vincente può certamente essere l’assunzione della qualità, intesa nella sua più ampia accezione, a fondamento delle sottostanti logiche produttive. In merito le indagini di mercato confermano come da tempo la clientela abbia imparato a scegliere il proprio consulente di finanza o il fornitore dei servizi finanziari e di credito (la banca, la società di gestione del risparmio, il promotore finanziario) non solo sulla base di fattori di comodità logistica 28 (vicinanza all’abitazione o al luogo di lavoro) ma soprattutto in funzione di elementi qualificanti di ordine razionale ed economico. In tal senso la qualità fornisce risposte significative in quanto si pone come obiettivo la ricerca di un equilibrio in grado di ottimizzare l’insieme dei rapporti con il cliente, con la distribuzione e con l’organizzazione: e, a ben vedere, si tratta di punti qualificanti soprattutto per le gestioni bancarie e finanziari. 29 Il processo qualità in banca: stato dell’arte e prospettive a breve Anche se si riscontra una crescita esponenziale per il numero di agenzie che hanno ottenuto la certificazione nel corso del 2001, rispetto ai dati di fine 2000, oggi solo alcune banche di piccole dimensioni possono vantare significative quote di processo e di prodotto certificate secondo le norme ISO 9000, e l’insieme delle banche certificate non supera ancora il 2% del totale delle certificazioni rilasciate. 30 Il settore finanziario è dunque ancora sostanzialmente estraneo alle problematiche connesse all’implementazione di sistemi di qualità conformi alle norme internazionalmente riconosciute della serie UNI EN ISO 9000 e alla loro continua evoluzione verso le regole della vision 2000. Gli istituti medi e quelli maggiori hanno finora limitato la certificazione a predeterminati servizi e procedure, con la finalità di acquisire specifici attestati nei confronti di controparti pubbliche (servizi di tesoreria) oppure per distinguersi con note di merito in particolari comparti operativi (call center, sistemi di pagamento da e verso l’estero, servizi di cambio, procedure antiriciclaggio). 31 Sostanzialmente quindi si è finora preferito l’approccio tematico, ossia mirando ad un singolo prodotto o ad una prefissata e ben delimitata area di servizi, piuttosto che affrontare il problema qualità nel più generale contesto Presumibilmente, considerata la complessità delle gestioni creditizie e finanziarie, ancora per qualche tempo prevarranno scelte con impatto circoscritto e limitato, per cui il processo di qualità continuerà per il momento ad interessare solo una piccola parte dei sistemi e dei prodotti. 32 Tuttavia, quando tra breve tale consapevolezza si estenderà all’intero management e troverà convinti fautori nei vertici aziendali, probabilmente si passerà ad un approccio più sistematico, sia pure nell’ambito di una corretta ottica costi/benefici. Infatti, il crescente livello di competizione presente nel comparto, la globalizzazione dei mercati, la necessità di rendere più efficienti le strutture e i processi aziendali, l’appiattimento delle differenze tra i prodotti/servizi offerti dai diversi operatori fanno emergere. anche per le aziende di credito e le società finanziarie. la qualità certificata come un’arma competitiva importante per i prossimi anni. 33 Sempre più spesso la qualità del servizio viene scelta anche nelle aree del credito e della finanza come elemento di differenziazione rispetto ai concorrenti e come strategia per costruirsi una solida posizione di mercato. Sulla base delle considerazioni finora esposte, la definizione degli standard di qualità dei servizi, prodotti e processi aziendali per ottenere la certificazione di qualità secondo le norme internazionali, sta diventando un’esigenza irrinunciabile, non solo in previsione di obblighi che in prosieguo di tempo potrebbero venire imposti dalla legislazione in virtù dell’ingresso in Europa, ma soprattutto in 34 quanto in un mercato sempre più difficile e tormentato l’orientamento alla qualità risulterà vincente nei confronti della concorrenza. Per poter traguardare i predetti obiettivi di qualità, alcune banche e società di servizi finanziari si sono dotate di strumenti gestionali idonei a supportarle nell’adozione di un approccio di orientamento al cliente e nell’implementazione di un sistema di garanzia della qualità della prestazione, e, laddove necessario, per competere in un mercato sempre più ampio, hanno puntato sui meccanismi formali della certificazione dei sistemi di qualità. 35 Sotto tale profilo, anche nel contesto bancario e finanziario tra coloro che via via stanno prendendo confidenza con il meccanismo delle norme internazionali della qualità si va sempre più affermando la convinzione che la loro fattiva applicazione conduce ad un ripensamento in chiave strategica dell’intero processo produttivo ed organizzativo. L’impegno da affrontare è notevolissimo, particolarmente nei casi in cui il servizio è certificato sull’intera rete di sportelli. Inoltre, nel sottoporre il progetto all’ente certificatore occorre previamente procedere ad una profonda e minuziosa rivisitazione dei processi interni, e, quindi, all’addestramento del personale, coinvolgendo anche i vertici aziendali e il top management, che per primi devono essere convinti della 36 bontà della scelta effettuata e del percorso di miglioramento intrapreso. D’altronde, già oggi per le banche è chiaro che dovranno sempre più dedicarsi al monitoraggio della customer satisfaction, per conseguire maggiore sintonia con il cliente che resta al centro delle attenzioni, al di là di quello che oggi consentono i metodi tradizionali di cura e gestione del rapporto. Un ulteriore importante scenario di competizione che si è già delineato e nel quale la certificazione di qualità potrà fare la 37 differenza è poi certamente il settore dei servizi bancari e finanziari via internet, a partire dal trading on line. Come prima ricordato, è infine importante ribadire che la qualità certificata può rivelarsi un utile strumento per ricucire i rapporti con le associazioni dei consumatori, diventate oltremodo critiche verso le banche, sull’onda delle recenti vicende dell’anatocismo e dei mutui usurari. 38 La qualità potrebbe essere posta al centro di una carta dei servizi, da elaborarsi a cura di una commissione mista, composta di banchieri e di rappresentanti delle associazioni, con la finalità di ricostruire una relazione che le singole imprese bancarie hanno sempre più difficoltà a recuperare. L’esperienza di BNL Fondata nel 1913, la Banca Nazionale del Lavoro è stata trasformata in Società per Azioni nel 1992 e interamente privatizzata nel 1998. Quotata alla Borsa di Milano, BNL fa parte del Mib30 e si colloca tra i maggiori gruppi bancari italiani e tra le prime cento banche al mondo. 39 BNL è da tempo impegnata a individuare un proprio percorso nella realizzazione di un progetto qualità orientato al soddisfacimento delle esigenze della propria clientela che investa tutte le componenti aziendali sia a livello di Rete sia di Direzione Centrale. La politica della qualità è infatti ritenuta una componente strategica del business della Banca che, in un’ottica di customer satisfaction, pone il cliente al centro dei propri processi aziendali e gli garantisce servizi erogati secondo rigorosi standard professionali. 40 Fra l’altro, l’interesse che i vertici della BNL annettono al Sistema Qualità in ambito aziendale trova largamente riscontro negli sforzi profusi per l’ottimizzazione dei processi e servizi nell’ottica di un continuo miglioramento del gradimento da parte della clientela. Più in particolare, il percorso qualità di BNL è iniziato con la certificazione ISO 9002 di 57 agenzie per il servizio di cambio valuta la cui eccellenza, in termini di rapporto qualità/prezzo, è stata riconosciuta anche da una ricerca presso i consumatori. 41 E’ stato inoltre certificato il Servizio Anticipi Missioni per i dipendenti del Centro Ricerche della Comunità Europea di Ispra erogato dallo sportello BNL presso questo stesso Centro. Anche l’agenzia BNL di Malpensa ha ricevuto l’attestazione di qualità per i servizi di Erogazione Prestiti Personali destinati al consumo e di Mutui Fondiari sino a 250 milioni. In questo sportello, che funge da agenzia “laboratorio”, vengono inoltre messe a punto le procedure di qualità per tutti i servizi di BNL, da estendere progressivamente all’intera rete della Banca. 42 A livello di Direzione Generale, è stato certificato il Servizio Euro Cross Border Payments. L’ottenimento di quest’attestato d’eccellenza conferma l’elevata qualità dei rapporti con le banche estere corrispondenti che ha portato a una riduzione dei tempi di esecuzione dei bonifici con vantaggi per l’attività di Rete e soprattutto per la clientela. Anche il call center Telebanca BNL ha ottenuto la certificazione di qualità per gli elevati standard con i quali il servizio svolge le transazioni sui titoli quotati in Borsa offrendo alla clientela una risposta efficiente ed efficace anche alle esigenze delle negoziazioni “after 43 Il servizio di Telebanca BNL è riconosciuto come uno dei migliori in termini di rapporto qualità/prezzo dalle organizzazioni dei consumatori. Nel corso del 2001 sono state poi conseguite due attestazioni di certificazione di importanti processi della Direzione Attivi Creditizi per i servizi relativi alla definizione e monitoraggio degli indirizzi creditizi e all’approvazione delle proposte di fido con lo scopo di garantire l’affidabilità delle procedure di erogazione del credito. 44 L’attenzione della Banca si è quindi rivolta alla gestione dei Fondi Pubblici facendo certificare il Servizio di Tesoreria e/o Cassa presso tutte le dipendenze (Ottobre 2001); procedendo su questa linea sopra tracciata, sono in corso le attività per l’ottenimento della certificazione relativa alla gestione dei Fondi Pubblici finalizzati allo sviluppo del mondo dello spettacolo. Nello scorso mese di marzo, la Società di certificazione DNV ha rilasciato – per la prima volta nel comparto della Banche medio-grandi – il certificato per l’intera attività di un punto vendita BNL (l’Agenzia di Malpensa), in base alle nuove norme ISO (9001;2000). 45 Per il futuro sono previste ulteriori certificazioni che coinvolgeranno più di 210 sportelli. Questo sforzo organizzativo ha finora coinvolto oltre 1.500 risorse che sono state sensibilizzate e formate sui principi e sulle modalità operative dei Sistema Qualità. Sono infine da segnalare gli importanti attestati di certificazione ricevuti da due società del Gruppo BNL: BNL Multiservizi, per i servizi di analisi, progettazione, sviluppo e manutenzione di applicazioni e prodotti software per sistemi informativi e per la progettazione ed erogazione di servizi di “Certification Authority”, e Artigiancassa, per la gestione degli interventi di sostegno pubblico alle imprese e i relativi servizi. 46