ambulanze-ci-risiamo-niente-stipendi-al-118
Transcript
ambulanze-ci-risiamo-niente-stipendi-al-118
-MSGR - 05_LATINA - 40 - 16/11/16-N: 40 Latina Mercoledì 16 Novembre 2016 www.ilmessaggero.it (C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 79.47.233.73 Ricco ma senza redditi: sequestrato il tesoro di La Rosa Astral chiude il sovrappasso di Penitro: è a rischio crollo FORMIA datarie dell’appalto regionale del servizio di soccorso sanitario in emergenza». Per questo motivo i dipendenti del gruppo d’imprese che fanno capo alla Croce Amica attendono lo stipendio da ottobre. «La Regione non paga le fatture emesse dalle società perché l’Ares118 non controlla nei tempi utili la regolarità del servizio reso». Non bastasse, c’è il problema della contrattazione di secondo livello mai avviata, nell’indifferenza della Regione e dell’Ares. Da qui lo stato di agitazione, la richiesta di un incontro in Regione, oltre che del pagamento dello stipendio. Ri.Re. Problemi improvvisi di stabilità hanno indotto l’Astral a chiudere al traffico, per misura precauzionale, il sovrappasso di Penitro, al chilometro 29+300 della superstrada Formia-Cassino. Il provvedimento si è reso necessario per consentire verifiche statiche sulla struttura. La polizia municipale ha effettuato ieri un sopralluogo per definire soluzioni alternative di viabilità ed un nuovo percorso per gli autobus del trasporto pubblico che garantisca il servizio ai residenti del quartiere e, in particolare, il trasporto degli alunni verso le due classi di scuola media e l’istituto per Geometri “Bruno Tallini”. L’Ufficio Viabilità del Comune ha scritto all’Astral chiedendo l’installazione urgente di un impianto semaforico all’altezza dell’incrocio tra la SR 630 e via delle Industrie per consentire il passaggio dei bus lungo questa arteria. Contestualmente, è stato chiesto all’Agenzia regionale di realizzare presso lo stesso incrocio la segnaletica orizzontale e una di restringimento della carreggiata. Nel frattempo, i bus dell’Atp proseguiranno lungo la SR 630 fino al cavalcavia di Spigno dove potranno girare e ritornare verso Penitro per riprendere il consueto tragitto. «Monitoreremo con la massima attenzione i lavori dell’Astral - afferma il sindaco Sandro Bartolomeo - affinché vengano conclusi il prima possibile. Siamo consapevoli del disagio per la cittadinanza, ma la sicurezza viene prima di tutto. Non abbiamo ancora informazioni dettagliate in merito alle condizioni statiche del sovrappasso per le quali bisognerà attendere l’esito delle verifiche». Sandro Gionti © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Beni per quattro milioni di euro tolti dalla sezione penale del Tribunale di Latina dopo le indagini della Finanza FONDI Non presentava da anni la dichiarazione dei redditi ma era formalmente proprietario di un’intera collina nella periferia di Fondi: sono partite così le indagini della Guardia di Finanza che, nell’arco di pochi mesi, hanno portato al sequestro di un patrimonio da quasi quattro milioni di euro. Il tesoro finito sotto chiave è quello di Salvatore La Rosa, già sottoposto a misura di prevenzione speciale dal 2001 al 2004 e condannato per reati finalizzati al traffico di sostanze stupefacenti. Ma non solo, il nome compare anche nell’inchiesta “Damasco” in quanto esponente di un noto clan di Rosarno. A distanza di anni dalle vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto, le attività di famiglia si erano diversifica- SALVATORE LA ROSA È CONSIDERATO ORGANICO ALLA ‘NDRANGHETA DI ROSARNO: IL RETROSCENA te ma, stando agli accertamenti delle Fiamme Gialle di Fondi, si sarebbe trattato soltanto di una grossolana copertura. Tale è stata considerata dai finanzieri coordinati dal capitano Gianfranco Mozzillo anche un’impresa agricola destinata alla trasformazione delle olive insistente sulla proprietà sequestrata. I guadagni derivanti dall’attività, formalmente intestata a Rosaria Garruzzo (moglie di La Rosa) non solo non erano sufficienti a spiegare una simile ricchezza ma, anzi, a seguito delle indagini si sono rivelati fittizi. Sulla collina che dominava la Piana di Fondi, del resto, negli anni erano stati costruiti un fabbricato e quattro ville da sogno, di cui due totalmente abusive. Un patrimonio sterminato i cui terreni, com’è facile notare da ogni punto della città, si estendono su una superficie di 60 ettari pari, per usare il termine di paragone suggerito dagli inquirenti, a 90 campi di calcio. L’indagine, proprio come prevede il decreto legislativo 159 del 2011, noto come Legge Antimafia, ha consentito alle Fiamme Gialle di estendere gli accertamenti anche ai prossimi congiunti di Salvatore La Rosa, dunque anche alla moglie e ai figli. La totale mancanza di dichiarazioni dei redditi e l’assenza di riscontri rispetto a determinati stabili che invece comparivano nelle fotogrammetrie satellitari hanno poi permesso di appurare come, in effetti, la famiglia avesse costruito un vero e proprio impero grazie a capitali di provenienza illecita. Il valore del patrimonio sequestrato, secondo quando accertato, ammonta per l’esattezza a 3 milioni e 800 mila euro. «Una volta accertate le gravi incongruenze – spiegano le Fiamme Gialle - sono stati confrontati i numerosi dati acquisiti, mettendo in risalto l’aspetto della sperequazione tra i redditi dichiarati e l’incremento patrimoniale accertato, per poi procedere ad una nuova e definitiva analisi contabile che ha consentito di evidenziare un eccezionale arricchimento dei soggetti individuati realizzato nel corso dell’ultimo ventennio». La complessa attività di indagine condotta, valorizzata dalla richiesta avanzata dalla Procura di Latina, ha quindi portato la sezione penale del tribunale di Latina ad emettere un provvedimento di sequestro esteso sull’intero patrimonio. Barbara Savodini © RIPRODUZIONE RISERVATA FONDI L’area e le costruzioni sequestrate a Salvatore La Rosa Ambulanze, ci risiamo: niente stipendi al 118 LA VERTENZA Abituati ogni giorno a passare da un’emergenza sanitaria all’altra, adesso devono affrontare anche quella dello stipendio che non arriva. E’ il personale della Heart Life Croce Amica Srl che gestisce il soccorso sanitario nelle postazione del Lazio non coperte dall’Ares 118. Cgil, Cisl e Uil hanno firmato una nota congiunta per denunciare la grave situazione. «Non bastasse la carenza di personale e mezzi dedicati all’emergenza, ora si aggiungono anche i ritardi nel certificare le prestazioni rese dalle società private affi- Fiamme dolose in centro `Via Mazzini, incendio cedere se fossero esplose le gas ormai roventi, trasportan- in una vecchia casa disabitata e decrepita PRIVERNO La lastra ritrovata al Circeo Dal cantiere spunta un reperto del XII secolo Scene di panico l’altra notte a Priverno per una vecchia abitazione disabitata che sarebbe stata data alle fiamme da mani ignote. E poteva essere una strage per due bombole depositate nel vecchio appartamento e che potevano mettere in serio pericolo l’incolumità degli inquilini delle case vicine SAN FELICE CIRCEO LA SEQUENZA Mentre erano in corso i lavori di rifacimento della pavimentazione del centro storico, in piazza Dante, è stato rimosso il vecchio selciato e sono stati riportati alla luce vecchi cunicoli delle fognature realizzati in malta e mattoni. Durante questo intervento è emersa anche una lastra di marmo pregiato di forma quadrata. Gli operai del Comune hanno provveduto alla rimozione. Si vuole verificare se l’oggetto abbia interesse storico. «La lastra costituiva l’elemento di chiusura di un recente pozzetto fognario, cui era cementata, - spiega il delegato ai Beni archeologici del Comune, Franco Domenichelli La ripulitura del marmo ha permesso di scoprire, al centro, una nicchia rettangolare contenente incisa una evidente croce templare». Del ritrovamento è stato interessato l’appassionato di storia locale Carlo Gallone il quale ha ipotizzato che il reperto possa risalire al XII secolo. E.Pie. © RIPRODUZIONE RISERVATA Era quasi mezzanotte dell’altra sera in via Mazzini, al civico 92, quando una donna (extracomunitaria del Marocco) residente in un appartamentino restaurato, adiacente appunto la vecchia abitazione che era in preda alle fiamme, è stata svegliata di soprassalto dallo scoppiettìo di alcune bottiglie di vetro e delle travi dell’antico ma disabitato immobile, che stavano bruciando in modo veloce data la vetustà dei legni, dando così l’allarme ai vicini di casa. due bombole lasciate sul posto. La donna romena, visibilmente sconvolta, si è letteralmente lanciata fuori. I VIGILI DEL FUOCO Sono stati quindi allertati i vigili del fuoco del distaccamento di Terracina (nonché i carabinieri e vigili urbani locali) i quali sono giunti sul luogo dell’incendio in pochi minuti, cercando di spegnere le fiamme e nel contempo mettere in sicurezza le due bombole di UNA DONNA CON LE SUE DUE BAMBINE SCAPPA IN STRADA MENTRE ACCORRONO I VIGILI DEL FUOCO dole fuori e lontane dalle fiamme. Dato anche il pericolo incombente di crollo delle travi di legno del solaio, ormai carbonizzate dal rogo, nonché delle tramezzature poco spesse e della cantina-legnaia da dove sono partite le fiamme, l’opera di spegnimento è durata molte ore. Ora una parte della lunghissima e antica strada della via Mazzini, che circonda la parte alta del centro storico cittadino, è stata delimitata dai nastri biancorossi di pericolo apposti dai vigili del fuoco e vigili urbani. Intanto, sia da parte dei vigili del fuoco che dei carabinieri si sta indagando su questo “anomalo” incendio che avrebbe potuto causare anche - se non se ne fossero subito accorti gli abitanti del luogo - una tragedia. Sandro Paglia © RIPRODUZIONE RISERVATA APRILIA Poteva avere conseguenze peggiori quanto avvenuto, nel corso della notte, nel parcheggio interno della scuola “Grazia Deledda” di Aprilia: un grosso pino è precipitato abbattendosi al suolo sdradicandosi. Non ci sono danni a cose o a persone, per fortuna. Il pino giace a terra e verrà presto rimosso dagli operai della Multiservizi. Resta ancora da capire il perché sia improvvisamente caduto: il maltempo dei giorni scorsi potrebbe aver influito, ma è probabile che la scarsa manutenzione aveva già reso pericolose le condizioni in cui versava il pino. Il fatto è stato portato in Giunta DELEDDA Il pino caduto questo pomeriggio dall’assessore Francesca Barbaliscia: «Stiamo valutando i prossimi passi da fare», ha detto la delegata. © RIPRODUZIONE RISERVATA Per la pubblicità nelle pagine de edizione LATINA IL TERRORE Ad uscire subito di casa, anche una donna, madre di due bambine, abitante accanto al “passetto” viario interno di via Mazzini, che essendo affittuaria della cantina del vecchio immobile, adibita peraltro a legnaia, e proprio prossima alla sua abitazione, è stata presa dal panico anche per quello che sarebbe potuto suc- Pino si schianta nel cortile della scuola Contattare Via E. di Savoia, 5 - 04100 LATINA Tel. 0773 668518 Fax 0773.668549 mail: [email protected] PAURA La signora accanto all’ingresso della vecchia casa -TRX IL:15/11/16 21:58-NOTE: