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ambulanze-ci-risiamo-niente-stipendi-al-118
-MSGR - 05_LATINA - 40 - 16/11/16-N:
40
Latina
Mercoledì 16 Novembre 2016
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Ricco ma senza
redditi: sequestrato
il tesoro di La Rosa
Astral chiude
il sovrappasso
di Penitro: è
a rischio crollo
FORMIA
datarie dell’appalto regionale del
servizio di soccorso sanitario in
emergenza». Per questo motivo i dipendenti del gruppo d’imprese che
fanno capo alla Croce Amica attendono lo stipendio da ottobre. «La Regione non paga le fatture emesse dalle società perché l’Ares118 non controlla nei tempi utili la regolarità del
servizio reso». Non bastasse, c’è il
problema della contrattazione di secondo livello mai avviata, nell’indifferenza della Regione e dell’Ares. Da
qui lo stato di agitazione, la richiesta
di un incontro in Regione, oltre che
del pagamento dello stipendio.
Ri.Re.
Problemi improvvisi di stabilità
hanno indotto l’Astral a chiudere al
traffico, per misura precauzionale,
il sovrappasso di Penitro, al chilometro 29+300 della superstrada
Formia-Cassino.
Il provvedimento si è reso necessario per consentire verifiche statiche
sulla struttura. La polizia municipale ha effettuato ieri un sopralluogo
per definire soluzioni alternative di
viabilità ed un nuovo percorso per
gli autobus del trasporto pubblico
che garantisca il servizio ai residenti del quartiere e, in particolare, il
trasporto degli alunni verso le due
classi di scuola media e l’istituto per
Geometri “Bruno Tallini”. L’Ufficio
Viabilità del Comune ha scritto
all’Astral chiedendo l’installazione
urgente di un impianto semaforico
all’altezza dell’incrocio tra la SR
630 e via delle Industrie per consentire il passaggio dei bus lungo questa arteria. Contestualmente, è stato
chiesto all’Agenzia regionale di realizzare presso lo stesso incrocio la
segnaletica orizzontale e una di restringimento della carreggiata. Nel
frattempo, i bus dell’Atp proseguiranno lungo la SR 630 fino al cavalcavia di Spigno dove potranno girare e ritornare verso Penitro per riprendere il consueto tragitto. «Monitoreremo con la massima attenzione i lavori dell’Astral - afferma il
sindaco Sandro Bartolomeo - affinché vengano conclusi il prima possibile. Siamo consapevoli del disagio
per la cittadinanza, ma la sicurezza
viene prima di tutto. Non abbiamo
ancora informazioni dettagliate in
merito alle condizioni statiche del
sovrappasso per le quali bisognerà
attendere l’esito delle verifiche».
Sandro Gionti
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Beni per quattro milioni di euro tolti dalla sezione penale
del Tribunale di Latina dopo le indagini della Finanza
FONDI
Non presentava da anni la dichiarazione dei redditi ma era
formalmente proprietario di
un’intera collina nella periferia
di Fondi: sono partite così le indagini della Guardia di Finanza
che, nell’arco di pochi mesi, hanno portato al sequestro di un patrimonio da quasi quattro milioni di euro. Il tesoro finito sotto
chiave è quello di Salvatore La
Rosa, già sottoposto a misura di
prevenzione speciale dal 2001 al
2004 e condannato per reati finalizzati al traffico di sostanze stupefacenti.
Ma non solo, il nome compare
anche nell’inchiesta “Damasco”
in quanto esponente di un noto
clan di Rosarno. A distanza di
anni dalle vicende giudiziarie
che lo hanno coinvolto, le attività di famiglia si erano diversifica-
SALVATORE LA ROSA
È CONSIDERATO
ORGANICO ALLA
‘NDRANGHETA
DI ROSARNO:
IL RETROSCENA
te ma, stando agli accertamenti
delle Fiamme Gialle di Fondi, si
sarebbe trattato soltanto di una
grossolana copertura. Tale è stata considerata dai finanzieri
coordinati dal capitano Gianfranco Mozzillo anche un’impresa agricola destinata alla trasformazione delle olive insistente
sulla proprietà sequestrata.
I guadagni derivanti dall’attività,
formalmente intestata a Rosaria
Garruzzo (moglie di La Rosa)
non solo non erano sufficienti a
spiegare una simile ricchezza
ma, anzi, a seguito delle indagini
si sono rivelati fittizi.
Sulla collina che dominava la
Piana di Fondi, del resto, negli
anni erano stati costruiti un fabbricato e quattro ville da sogno,
di cui due totalmente abusive.
Un patrimonio sterminato i cui
terreni, com’è facile notare da
ogni punto della città, si estendono su una superficie di 60 ettari
pari, per usare il termine di paragone suggerito dagli inquirenti,
a 90 campi di calcio.
L’indagine, proprio come prevede il decreto legislativo 159 del
2011, noto come Legge Antimafia, ha consentito alle Fiamme
Gialle di estendere gli accertamenti anche ai prossimi congiunti di Salvatore La Rosa, dunque anche alla moglie e ai figli.
La totale mancanza di dichiarazioni dei redditi e l’assenza di riscontri rispetto a determinati
stabili che invece comparivano
nelle fotogrammetrie satellitari
hanno poi permesso di appurare
come, in effetti, la famiglia avesse costruito un vero e proprio impero grazie a capitali di provenienza illecita.
Il valore del patrimonio sequestrato, secondo quando accertato, ammonta per l’esattezza a 3
milioni e 800 mila euro. «Una
volta accertate le gravi incongruenze – spiegano le Fiamme
Gialle - sono stati confrontati i
numerosi dati acquisiti, mettendo in risalto l’aspetto della sperequazione tra i redditi dichiarati e
l’incremento patrimoniale accertato, per poi procedere ad una
nuova e definitiva analisi contabile che ha consentito di evidenziare un eccezionale arricchimento dei soggetti individuati
realizzato nel corso dell’ultimo
ventennio».
La complessa attività di indagine
condotta, valorizzata dalla richiesta avanzata dalla Procura
di Latina, ha quindi portato la sezione penale del tribunale di Latina ad emettere un provvedimento di sequestro esteso sull’intero patrimonio.
Barbara Savodini
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FONDI L’area e le costruzioni sequestrate a Salvatore La Rosa
Ambulanze, ci risiamo:
niente stipendi al 118
LA VERTENZA
Abituati ogni giorno a passare da
un’emergenza sanitaria all’altra,
adesso devono affrontare anche
quella dello stipendio che non arriva. E’ il personale della Heart Life
Croce Amica Srl che gestisce il soccorso sanitario nelle postazione del
Lazio non coperte dall’Ares 118. Cgil,
Cisl e Uil hanno firmato una nota
congiunta per denunciare la grave
situazione. «Non bastasse la carenza
di personale e mezzi dedicati
all’emergenza, ora si aggiungono anche i ritardi nel certificare le prestazioni rese dalle società private affi-
Fiamme dolose in centro
`Via Mazzini, incendio cedere se fossero esplose le gas ormai roventi, trasportan-
in una vecchia casa
disabitata e decrepita
PRIVERNO
La lastra ritrovata al Circeo
Dal cantiere
spunta
un reperto
del XII secolo
Scene di panico l’altra notte a
Priverno per una vecchia abitazione disabitata che sarebbe stata data alle fiamme da
mani ignote. E poteva essere
una strage per due bombole
depositate nel vecchio appartamento e che potevano mettere in serio pericolo l’incolumità degli inquilini delle case
vicine
SAN FELICE CIRCEO
LA SEQUENZA
Mentre erano in corso i lavori di
rifacimento della pavimentazione del centro storico, in piazza
Dante, è stato rimosso il vecchio
selciato e sono stati riportati alla
luce vecchi cunicoli delle fognature realizzati in malta e mattoni. Durante questo intervento è
emersa anche una lastra di marmo pregiato di forma quadrata.
Gli operai del Comune hanno
provveduto alla rimozione. Si
vuole verificare se l’oggetto abbia interesse storico. «La lastra
costituiva l’elemento di chiusura di un recente pozzetto fognario, cui era cementata, - spiega il
delegato ai Beni archeologici del
Comune, Franco Domenichelli La ripulitura del marmo ha permesso di scoprire, al centro, una
nicchia rettangolare contenente
incisa una evidente croce templare». Del ritrovamento è stato
interessato l’appassionato di storia locale Carlo Gallone il quale
ha ipotizzato che il reperto possa risalire al XII secolo.
E.Pie.
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Era quasi mezzanotte dell’altra sera in via Mazzini, al civico 92, quando una donna (extracomunitaria del Marocco)
residente in un appartamentino restaurato, adiacente appunto la vecchia abitazione
che era in preda alle fiamme,
è stata svegliata di soprassalto
dallo scoppiettìo di alcune
bottiglie di vetro e delle travi
dell’antico ma disabitato immobile, che stavano bruciando in modo veloce data la vetustà dei legni, dando così l’allarme ai vicini di casa.
due bombole lasciate sul posto. La donna romena, visibilmente sconvolta, si è letteralmente lanciata fuori.
I VIGILI DEL FUOCO
Sono stati quindi allertati i vigili del fuoco del distaccamento di Terracina (nonché i carabinieri e vigili urbani locali) i
quali sono giunti sul luogo
dell’incendio in pochi minuti,
cercando di spegnere le fiamme e nel contempo mettere in
sicurezza le due bombole di
UNA DONNA
CON LE SUE
DUE BAMBINE SCAPPA
IN STRADA MENTRE
ACCORRONO I VIGILI
DEL FUOCO
dole fuori e lontane dalle fiamme.
Dato anche il pericolo incombente di crollo delle travi di legno del solaio, ormai carbonizzate dal rogo, nonché delle
tramezzature poco spesse e
della cantina-legnaia da dove
sono partite le fiamme, l’opera di spegnimento è durata
molte ore. Ora una parte della
lunghissima e antica strada
della via Mazzini, che circonda la parte alta del centro storico cittadino, è stata delimitata dai nastri biancorossi di pericolo apposti dai vigili del
fuoco e vigili urbani. Intanto,
sia da parte dei vigili del fuoco
che dei carabinieri si sta indagando su questo “anomalo” incendio che avrebbe potuto
causare anche - se non se ne
fossero subito accorti gli abitanti del luogo - una tragedia.
Sandro Paglia
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APRILIA
Poteva avere conseguenze peggiori quanto avvenuto, nel corso della
notte, nel parcheggio interno della
scuola “Grazia Deledda” di Aprilia: un grosso pino è precipitato abbattendosi al suolo sdradicandosi.
Non ci sono danni a cose o a persone, per fortuna. Il pino giace a terra e verrà presto rimosso dagli
operai della Multiservizi.
Resta ancora da capire il perché
sia improvvisamente caduto: il
maltempo dei giorni scorsi potrebbe aver influito, ma è probabile
che la scarsa manutenzione aveva
già reso pericolose le condizioni in
cui versava il pino.
Il fatto è stato portato in Giunta
DELEDDA Il pino caduto
questo pomeriggio dall’assessore
Francesca Barbaliscia: «Stiamo valutando i prossimi passi da fare»,
ha detto la delegata.
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LATINA
IL TERRORE
Ad uscire subito di casa, anche una donna, madre di due
bambine, abitante accanto al
“passetto” viario interno di
via Mazzini, che essendo affittuaria della cantina del vecchio immobile, adibita peraltro a legnaia, e proprio prossima alla sua abitazione, è stata
presa dal panico anche per
quello che sarebbe potuto suc-
Pino si schianta
nel cortile della scuola
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PAURA La signora accanto all’ingresso della vecchia casa
-TRX IL:15/11/16 21:58-NOTE: