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Minuti Scientifica 185 X la Stampa:Layout 1 6-11-2008 14:10 Pagina 21 Il paziente con limitazioni della capacità visiva ERIC A. ROSENBERG, Cornell University LAURA C. SPERAZZA, Jewish Guild for the Blind, New York La cecità o una ridotta capacità visiva interessano più di 3 milioni di americani di età superiore o pari a 40 anni; secondo alcune stime tale numero raggiungerà i 5,5 milioni entro l’anno 2020. Per ottimizzare le condizioni generali di salute e la capacità di vita indipendente dei pazienti con ridotta capacità visiva il medico deve non solo trattare la limitazione specifica e le patologie mediche associate, ma deve anche essere ben conscio delle limitazioni funzionali e degli aspetti psico-sociali associati al deficit visivo. Negli Stati Uniti le 4 eziologie maggiormente prevalenti responsabili di limitazioni della capacità visiva in pazienti di età superiore o pari a 40 anni sono la degenerazione maculare associata all’età, la cataratta, il glaucoma e la retinopatia diabetica. La degenerazione maculare essudativa viene trattata con la laser terapia; la progressione della degenerazione maculare non-essudativa verso gli stadi più avanzati può essere rallentata dalla somministrazione di dosaggi elevati di anti-ossidanti e di zinco. L’utilità degli esami di screening per il glaucoma è incerta; il trattamento di questa patologia si basa sulla somministrazione topica di farmaci. I sintomi della cataratta comprendono diminuzione dell’acuità visiva, della percezione dei colori e della capacità di contrasto, sensazione di abbagliamento. Alcune modificazioni di abitudini di vita ed alcuni interventi a livello ambientale possono ottenere dei miglioramenti funzionali; in presenza di un aggravamento dei sintomi si ricorre in genere all’intervento chirurgico. La retinopatia diabetica risponde positivamente ad uno stretto controllo della glicemia; i casi gravi, caratterizzati da edema maculare, vengono trattati con fotocoagulazione laser. Alcuni sussidi volti a favorire la visione possono essere utili nell’ingrandire gli oggetti; altri interventi comprendono l’utilizzazione di filtri speciali ed il miglioramento delle condizioni di illuminazione degli ambienti. (Am Fam Physician. 2008; 77(10): 1431-1438. Copyright© 2008 American Academy of Family Physicians.) L a cecità è una delle condizioni patologiche più temute dagli americani; in una classifica riguardante tali patologie la cecità si trova infatti al quarto posto, dopo la sindrome da immunodeficienza acquisita, i carcinomi e la malattia di Alzheimer.1 Secondo il National Eye Institute la cecità o una ridotta capacità visiva interessano 3,3 milioni di americani di età superiore o pari a 40 anni; secondo alcune previsioni tale numero raggiungerà i 5,5 milioni entro il 2020.2 Con l’invecchiamento progressivo della popolazione aumenta anche il numero di soggetti affetti da gravi patologie oculari. Gli ottuagenari rappresentano attualmente l’8% della popolazione degli Stati Uniti, ma costituiscono il 69% dei casi di cecità.2 La degenerazione maculare associata all’età è responsabile del 54% di tutti i casi di cecità, ed è la principale causa di cecità nella popolazione americana di razza bianca.2 La cataratta è la patologia oculare più prevalente tra gli anziani, e rappresenta la principale causa di cecità nella popolazione mondiale.3 Quasi tutti i soggetti di età superiore o pari a 90 anni sono affetti da cataratta, ed il 50% si è sottoposto ad un intervento chirurgico per la 21 - novembre 2008 - Minuti Minuti Scientifica 185 X la Stampa:Layout 1 6-11-2008 14:10 Pagina 23 Sistema SORT (Strength of Recommendation Taxonomy, Tassonomia della forza delle evidenze): Indicazioni per la pratica clinica Indicazione clinica Livello di Referenza Commenti evidenza bibliografica I pazienti vanno sottoposti di routine ad esami di screening per la ricerca di limitazioni della capacità visiva C 8 Si è in attesa di un aggiornamento delle indicazioni di USPSTF In alcune forme intermittenti ed avanzate di degenerazione maculare associata all’età un trattamento con dosaggi elevati di zinco e di antiossidanti riduce la progressione della patologia B 13 Nei fumatori ed in soggetti esposti all’amianto la somministrazione di betacarotene determina un aumento dei tassi di carcinomi e di mortalità Per prevenire la perdita di capacità visiva i pazienti vanno sottoposti di routine ad esami di screening per la ricerca di glaucoma C 14, 21 Secondo USPSTF le evidenze in favore o contrarie allo screening per il glaucoma nei soggetti adulti sono insufficienti Nei pazienti diabetici il controllo ottimale della glicemia previene la progressione della retinopatia A 18, 19 - I pazienti diabetici vanno sottoposti di routine ad esami oculari allo scopo di identificare la presenza e di prevenire la progressione della retinopatia C 20, 21 - USPSTF = U.S. Preventive Services Task Force A = Evidenza coerente, di buona qualità ed orientata sul paziente; B = evidenza orientata sul paziente, scarsamente coerente o di qualità limitata; C = opinione generale, evidenza orientata sulla malattia, pratica clinica usuale, opinione di esperti, serie di casi clinici. Per informazioni sul sistema SORT di valutazione delle evidenze, si veda al sito http://www.aafp.org/afpsort.xml correzione della cataratta.4 Quest’ultimo rappresenta l’intervento chirurgico più frequentemente rimborsato, negli Stati Uniti, dal sistema di assistenza sanitaria pubblica per anziani Medicare (più di 1,5 milioni di interventi all’anno).3,4 La retinopatia diabetica rappresenta la principale causa di cecità tra i soggetti di età compresa tra 20 e 74 anni.5 Tra i soggetti di età superiore a 70 anni la riduzione della capacità visiva rappresenta la terza principale causa di limitazione funzionale, dopo l’artrosi e le cardiopatie.6 I pazienti con ridotta capacità visiva presentano un aumento del rischio di cadute, di compiere errori nell’assunzione dei farmaci, di depressione e di isolamento sociale.7 Con l’adozione di interventi riabilitativi adeguati molti pazienti con ridotta capacità visiva possono recuperare l’indipendenza funzionale, mantenere il proprio lavoro, ridurre la necessità di ricorrere ai servizi sociali ed a ricoveri in istituti. La Tabella 1 riporta un elenco delle associazioni che, negli Stati Uniti, forniscono assistenza ai pazienti con ridotta capacità visiva. Valutazione del deficit visivo da parte del medico di base Il riconoscimento precoce di alcune patologie del- l’occhio, mediante uno screening regolare, può essere di aiuto nell’identificazione dei fattori causali sottostanti, e può consentire di rallentare la progressione di tali patologie. A volte, quando parla con il proprio medico di base il paziente non riferisce spontaneamente la presenza di disturbi visivi, per motivi diversi. L’attenzione del paziente, può essere focalizzata su altri sintomi o su altre condizioni patologiche, oppure il paziente può non essere consapevole della possibile associazione tra i problemi visivi ed altre patologie. Il paziente può inoltre ritenere che il medico di base non sia il medico più adatto per affrontare i disturbi della capacità visiva. In realtà il medico di base può essere di aiuto nell’affrontare queste situazioni, ponendo ad esempio al paziente alcune domande semplici ma precise, riguardanti la capacità di riconoscimento di volti noti, difficoltà nel leggere o nell’esecuzione di attività della vita di tutti i giorni. Il medico deve raccogliere informazioni anamnestiche riguardanti specificamente la visione, come ad esempio l’insorgenza dei sintomi, precedenti cure oftalmiche o optometriche, interventi chirurgici, assunzione di farmaci. In circa la metà dei casi la limitazione della capacità visiva è correggibile, e in circa un quarto dei casi la limitazione è prevenibile.4 La U.S. Preven23 - novembre 2008 - Minuti Minuti Scientifica 185 X la Stampa:Layout 1 6-11-2008 14:10 Pagina 25 Tabella 1. Elenco di risorse disponibili (negli Stati Uniti [NdT]) per pazienti con limitazioni delle capacità visive American Academy of Ophtalmology P.O. Box 7424 San Francisco CA 94120-7424 USA Telefono +1-415-561-8500 Sito web: http://www.aao.org Jewish Guild for the Blind 15 W 65th St. New York, NY 10023 USA Tel. +1-800-284-4422 Sito web: http://www.jgb.org National Federation of the Blind 1800 Johnson St. Baltimore, MD 21230 USA Tel. +1-410-659-9314 Sito web: http://www.nfb.org American Council of the Blind 1155 15th St. NW, Suite 1004 Washington, DC 20005 USA Tel. +1-800-424-8666 Sito web: http://www.acb.org National Association for the Visually Handicapped 22 W 21st St., 6th Floor New York, NY 10010 USA Tel. +1-212-889-3141 Sito web: http://www.navh.org Prevent Blindness America 211 W. Wacker Dr., Suite 1700 Chicago. IL 60606 USA Tel. +1-800-331-2020 Sito web: http://www.preventblindness.org American Foundation for the Blind 11 Penn Plaza, Suite 300 New York, NY 10001 USA Tel. +1-800-232-5463 Sito web: http://www.afb.org National Eye Institute, National Institutes of Health 31 Center Dr. Bethesda, MD 20892-2510 USA Tel. +1-301-496-5248 Sito web: http://www.nei.nih.gov Visions / Services for the Blind and Visually Impaired 500 Greenwich St., 3rd Floor New York, NY 10013-1354 USA Tel. +1-888-245-8333 Sito web: http://www.visionsvcb.org American Optometric Association 243 N. Lindbergh Blvd. St. Louis, MO 63141 USA Tel. +1-800-365-2219 Sito web: http://www.aonet.org tive Services Task Force (USPSTF) sta attualmente aggiornando le indicazioni riguardanti lo screening delle alterazioni della capacità visiva; le indicazioni precedenti risalgono al 1996. La American Academy of Opthalmology (AAO) consiglia di sottoporre ogni 2-4 anni ad una valutazione medica completa della capacità visiva tutti i soggetti di età compresa tra 55 e 64 anni; nei soggetti di età superiore 65 anni tale valutazione andrebbe invece condotta ogni 1-2 anni.8 Quando si sospetta una limitazione della capacità visiva il paziente andrebbe sottoposto ad una valutazione di screening utilizzando una tabella standard di Snellen. Una limitazione pari a 20/50 o più grave deve indurre il medico ad indirizzare il paziente ad uno specialista (Tabella 2). Nel paziente vanno ricercate anche altre limitazioni di tipo sensoriale, riguardanti ad esempio l’udito o la parola. La perdita di capacità visiva che accompagna il processo di invecchiamento si può associare a disturbi della postura, con conseguente aumento del rischio di cadute.9 Il paziente va valutato per la presenza di limitazioni funzionali della mobilità e nelle attività della vita di tutti i giorni; se necessario il paziente va indirizzato ad un fisioterapista o ad un terapista occupazionale. I pazienti con limitazioni della capacità visiva possono trarre beneficio anche da una valutazione di tipo psicologico, volta a valutare, oltre alla capacità di adattamento, l’eventuale presenza di ansia o depressione. Cause comuni di ridotta capacità visiva Una bassa capacità visiva non costituisce di per sé una diagnosi, ma è piuttosto il risultato di una patologia dell’occhio responsabile della ridotta funzione visiva. Le normali modificazioni della capacità visiva che si associano all’invecchiamento comprendono la presbiopia (cioè l’incapacità di mettere a fuoco oggetti vicini), una diminuzione della capacità di contrasto attribuibile ad alterazioni della retina, una diminuzione della capacità di adattamento alla luce e al buio, un ritardato recupero in seguito ad un abbagliamento.7 Queste modificazioni tendono ad aggravare altre cause di ridotta capacità visiva.10 Negli Stati Uniti le eziologie maggiormente prevalenti di perdita di capacità visiva in soggetti di età pari o superiore a 40 anni sono la degenerazione maculare associata all’età, il glaucoma, la cataratta e la retinopatia diabetica.11 25 - novembre 2008 - Minuti Minuti Scientifica 185 X la Stampa:Layout 1 6-11-2008 14:10 Pagina 27 Tabella 2. Classificazione della perdita di capacità visiva Classificazione Acutezza visiva Livello di disabilità Perdita lieve di capacità visiva Tra 20/30 e 20/70, oppure un Non sono necessari sussidi speciali; possono essere campo visivo inferiore a 30 gradi necessari occhiali da lettura Perdita di capacità visiva di Tra 20/80 e 20/160 gravità intermedia Per alcune attività sono necessari sussidi speciali Perdita grave di capacità visi- Tra 20/200 e 20/400, o un campo È in grado di leggere solo con sussidi speciali, ad una va (paziente legalmente cieco) visivo inferiore a 20 gradi velocità e con una capacità di resistenza ridotte Perdita molto grave di capa- Tra 20/500 e 20/1000 cità visiva Limitazione della capacità di lettura e di movimento; per alcune attività si affida ad altri sensi Cecità quasi totale Percezione dei movimenti delle Si affida ad altri sensi; l’ingrandimento degli oggetti mani, percezione della luce non ottiene benefici Cecità totale Nessuna percezione della luce Degenerazione maculare associata all’età La degenerazione maculare associata all’età viene suddivisa in due forme. La forma non-essudativa, o “secca” è caratterizzata dai drusen (depositi ialini) e da aree di depigmentazione a livello dell’epitelio pigmentato della retina, che si alternano a bande di iperpigmentazione. La degenerazione maculare associata all’età di tipo essudativo, o “umida”, è invece caratterizzata da neovascolarizzazione.11 In una fase iniziale i pazienti possono essere asintomatici, ma in seguito possono sviluppare una perdita di visione centrale (ridotta acutezza visiva, con difficoltà nella discriminazione di dettagli) associata a metamorfopsia (distorsione di oggetti), scotomi centrali, aumento della sensibilità all’abbagliamento, diminuzione della capacità di contrasto, diminuzione della capacità di visione dei colori.7,10 La visione periferica rimane intatta, e il paziente non progredisce verso la cecità. L’eziologia della degenerazione maculare associata all’età non è chiara; i fattori che contribuiscono allo sviluppo della patologia comprendono età avanzata, fumo, ipertensione, iperlipidemia, insufficienza vascolare a livello di retina e coroide, una storia di esposizione alla luce ultravioletta, una storia familiare (che aumenta il rischio di 3-4 volte).2,12 I pazienti con patologia in fase precoce e che continuano a fumare presentano un rischio più elevato di perdita di capacità visiva rispetto ai pazienti che smettono di fumare. 4 I pazienti con degenerazione maculare associata all’età non-essudativa vanno tenuti sotto controllo da uno specialista; quando si sviluppa la neovascolarizzazione è efficace la terapia laser della retina. Nessuna capacità visiva; si affida completamente ad altri sensi Lo studio Age-Related Eye Disease Study ha dimostrato che pazienti con degenerazione maculare associata all’età di gravità intermedia, o con patologia grave a livello di un occhio ma non a livello dell’altro occhio presentano, in seguito ad un trattamento con dosaggi elevati (5-15 volte i dosaggi normalmente consigliati) di vitamina C, vitamina E, beta carotene, zinco, un rischio del 25% più basso di sviluppare una degenerazione grave, ed un rischio del 19% più basso di perdita di capacità visiva da degenerazione avanzata; la somministrazione di zinco e di antiossidanti da soli ha ottenuto invece benefici minori.13 Pazienti indenni da degenerazione maculare associata all’età o affetti da degenerazione precoce non hanno invece tratto benefici dalla supplementazione.13 Altre strategie comprendono il controllo dei fattori di rischio di tipo vascolare, l’esercizio fisico volto a migliorare le funzioni circolatorie, l’utilizzazione di occhiali da sole per la protezione nei confronti della luce ultravioletta.4,7 Risultati promettenti nel trattamento di sottogruppi di pazienti sono stati descritti per la terapia fotodinamica e per le iniezioni intravitreali di farmaci anti-fattore endoteliale di crescita vascolare e di corticosteroidi. Glaucoma Il glaucoma causa un aumento della pressione oculare che può danneggiare lo strato delle cellule gangliari della retina e causare una perdita di capacità visiva. Una storia familiare aumenta di 4 volte il rischio di sviluppare un glaucoma.4 Un soggetto su 10 sviluppa un glaucoma ad angolo aperto; la metà di questi pazienti non sa di 27 - novembre 2008 - Minuti Minuti Scientifica 185 X la Stampa:Layout 1 6-11-2008 14:10 essere affetto dalla patologia.4 La patologia si manifesta in maniera insidiosa, con perdita di visione periferica; in una fase successiva si può verificare una perdita di acutezza visiva centrale. Altri sintomi comprendono difficoltà visive in condizioni di luce ambientale scarsa, diminuzione della capacità di contrasto, abbagliamento, diminuzione della capacità di adattamento alla luce e al buio.11 La perdita di capacità visiva attribuibile al glaucoma può essere prevenuta, per cui una diagnosi precoce ed un trattamento tempestivo sono importanti. I soggetti di età superiore a 40 anni sono esposti ad un rischio più elevato di sviluppare un glaucoma; la AAO consiglia, in questa popolazione, una valutazione oculare iniziale e valutazioni successive di follow-up ogni 2-4 anni.8 Le indicazioni di AAO consigliano valutazioni ogni 3 anni nei soggetti di età compresa tra 55 e 64 anni, ed ogni 1-2 anni dopo i 65 anni, anche in assenza di sintomi. I soggetti di razza nera presentano un rischio significativamente più elevato di glaucoma e di cecità derivante dal glaucoma; per questa popolazione la AAO consiglia una valutazione iniziale a 20 anni di età, e valutazioni di follow-up ogni 2-4 anni fino ai 40 anni di età, ogni 13 anni tra i 40 ed i 54 anni, ogni 1-2 anni tra i 55 ed i 64 anni, anche in assenza di sintomi visivi o oculari.8 Secondo USPSTF, d’altro canto, in considerazione dell’eterogeneità dell’evoluzione naturale del glaucoma, e quindi dell’impossibilità di prevedere quali pazienti presentano una patologia ad andamento progressivo, le evidenze in favore o contrarie agli esami di screening per il glaucoma in soggetti adulti sarebbero insufficienti.14 Il glaucoma può essere trattato con farmaci oculari topici (prostaglandine, beta-bloccanti, farmaci adrenergici, inibitori dell’anidrasi carbonica, e, meno frequentemente, farmaci miotici), con farmaci per via orale, con la terapia laser, con la terapia chirurgica.7,15 Cataratta La cataratta è caratterizzata dalla presenza di opacizzazioni del cristallino. In circa l’85% dei casi la cataratta è considerata associata all’età.16 Gli altri fattori di rischio comprendono il sesso femminile, l’assunzione di corticosteroidi, patologie sistemiche (ad esempio il diabete). I due principali fattori di rischio modificabili sono il fumo di sigaretta e l’esposizione alla luce ul28 - novembre 2008 - Minuti Pagina 28 travioletta B.4,17 I sintomi più comuni comprendono diminuzione dell’acutezza visiva, diminuita percezione del colore, diminuita percezione dei contrasti, sensazione di abbagliamento. I pazienti con glaucoma possono presentare un temporaneo miglioramento della capacità visiva di oggetti vicini, attribuibile all’accentuazione della miopia derivante dall’opacizzazione del cristallino. In casi del genere il paziente si accorge di non aver più bisogno di occhiali per la visione di oggetti vicini. In una fase iniziale la cataratta viene trattata modificando la prescrizione di occhiali o di lenti a contatto, con l’eliminazione del fumo e con la protezione nei confronti dei raggi ultravioletti. Una buona illuminazione e l’utilizzazione di lampade regolabili possono essere di aiuto nel ridurre la sensazione di abbagliamento durante la lettura. In presenza di disabilità funzionale derivante dalla cataratta, o di sintomi non trattabili è consigliabile la rimozione chirurgica della cataratta. L’intervento chirurgico è indicato anche nei casi in cui la cataratta ostacola il trattamento di altre patologie oculari (es. una degenerazione maculare associata all’età o una retinopatia diabetica), oppure nei casi in cui l’alterazione del cristallino determina infiammazione o sviluppo di un glaucoma.3 Retinopatia diabetica Il rischio di retinopatia aumenta con la durata del diabete; la diagnosi precoce ed il trattamento tempestivo del diabete sono in grado di prevenire fino al 98% dei casi di grave perdita di capacità visiva da retinopatia diabetica.4,16 Lo studio Diabetes Control and Complications Trial ha evidenziato una diminuzione del 76% dei casi di retinopatia in pazienti con diabete di tipo 1 e controllo ottimale della glicemia, rispetto a quanto descritto in pazienti sottoposti ad una terapia convenzionale.18 Lo studio U.K. Prospective Diabetes Study ha evidenziato, in pazienti con diabete di tipo 2 sottoposti ad un controllo intensivo della glicemia, una diminuzione del 25% del rischio di complicanze microvascolari (come retinopatia di gravità tale da richiedere la fotocoagulazione, emorragie nel vitreo, insufficienza renale).19 Da un punto di vista clinico esistono due tipi di retinopatia diabetica: una forma non-proliferativa (caratterizzata da dilatazione delle vene retiniche, emorragie intraretiniche, microaneurismi, macchie “a fiocco di cotone”, essudati “duri”, edema maculare), ed una forma proliferativa (caratteriz- Minuti Scientifica 185 X la Stampa:Layout 1 6-11-2008 14:10 Pagina 29 Tabella 3. Sussidi comunemente utilizzati per migliorare una ridotta capacità visiva Sussidio Utilizzazione Benefici Difetti Lenti di ingran- Leggere, fare shopping, Consentono di tenere dimento da te- guardare fotografie gli oggetti più lontani nere in mano dagli occhi; possono essere illuminate Occhiali con lenti prismatiche ad alta potenza Costo economico (dollari USA) Il paziente durante la lettura deve 30 o più utilizzare entrambe le mani; riducono la velocità di lettura; l’oggetto deve essere tenuto esattamente alla distanza del punto focale della lente Lettura; manovre di Non richiedono l’uso L’oggetto va tenuto vicino agli occhi 80 o più precisione come il ri- delle mani; ampio camempimento di siringhe po visivo di insulina Lenti di ingran- Lettura e scrittura dimento con appoggio Distanza focale fissa; Campo visivo ridotto; difficoltà di 50 o più possono essere utilizza- trasporto; possono costringere il pate da pazienti con tre- ziente a posture insolite more alle mani; possono essere illuminate Telemicroscopio Visione di oggetti a distanze elevate e intermedie; guardare la televisione; dipingere; guidare (in alcuni stati) Può essere tenuto in mano o montato su occhiali; può essere adattato per lavorare su oggetti vicini zata da neovascolarizzazione, fibrosi vascolare, emorragie pre-retiniche e del vitreo). I pazienti con retinopatia diabetica presentano una diminuzione dell’acutezza visiva, della percezione dei contrasti, della percezione dei colori, dell’adattamento al buio ed alla luce. Altri sintomi comprendono sensazione di abbagliamento, distorsione 7,11 degli oggetti e scotomi. La American Diabetes Association consiglia di sottoporre i bambini diabetici, nei casi in cui il diabete è presente da 3-5 anni, ad una valutazione oculistica iniziale dopo i 10 anni di età, seguita poi da valutazioni di follow-up con frequenza annuale.20 Il 5-10% dei pazienti con diabete di tipo 2 e un esame retinico iniziale normale sviluppa una retinopatia diabetica entro un anno; la AAO consiglia pertanto, in pazienti con risultati normali o con retinopatia diabetica non-proliferativa minima, l’esecuzione di esami di controllo con frequenza annuale.21 Nei pazienti con retinopatia non-proliferativa lieve o di gravità intermedia, senza edema maculare, la progressione della patologia è frequente; in questi pazienti sono pertanto consigliabili valutazioni ripetute ogni 6-12 mesi. In presenza di un edema maculare clinicamente significativo va presa in considerazione una terapia chirurgica mediante fotocoagulazione laser, che ha l’obiettivo di stabilizzare l’acutezza visiva. Illuminazione e campo visivo ridot- 90 o più to; se viene tenuto in mano richiede l’uso di entrambe le mani ed un allenamento aggiuntivo Pazienti con retinopatia diabetica non-proliferativa grave hanno una probabilità del 50-75% di sviluppare entro un anno una retinopatia proliferativa; in questi pazienti vengono pertanto consigliate valutazioni di controllo da eseguire ogni 24 mesi.21 In molti di questi pazienti, così come nei pazienti con retinopatia proliferativa, è indicata la fotocoagulazione. Sussidi per migliorare la capacità visiva In aggiunta agli interventi preventivi e terapeutici specifici, in alcuni pazienti possono essere utili dei sussidi di altro genere volti a migliorare la capacità visiva (Tabella 3). Tali sussidi sono specifici per raggiungere determinati obiettivi; nella loro scelta il medico deve prendere in considerazione fattori come le necessità e le motivazioni del paziente, le sue possibilità di utilizzare il sussidio, la presenza di eventuali limitazioni fisiche. Negli Stati Uniti questi sussidi non vengono rimborsati dalla maggior parte delle compagnie di assicurazione sanitaria; essi possono essere tuttavia gratuiti se il paziente soddisfa i criteri delle commissioni statali per l’assistenza ai ciechi. Uno dei sistemi più frequentemente prescritti sono 29 - novembre 2008 - Minuti Minuti Scientifica 185 X la Stampa:Layout 1 6-11-2008 14:10 gli occhiali con lenti prismatiche ad alta potenza. Questo tipo di occhiale consente al paziente di leggere utilizzando un sistema di correzione visiva che non lo mette in imbarazzo nei confronti degli altri. Un altro tipo di sussidio sono le lenti di ingrandimento che il paziente tiene in mano, che consentono di allontanare dagli occhi il materiale di lettura. Entrambi i sussidi possono anche essere dotati di sistemi di illuminazione propri, e questo può essere molto utile nei pazienti con ridotta capacità di contrasto. Pazienti con limitazioni di tipo fisico, come ad esempio tremori a livello delle mani, che impediscono loro di tenere in mano la lente di ingrandimento o il materiale di lettura, possono preferire lenti di ingrandimento con possibilità di appoggio sul tavolo. I telemicroscopi sono telescopi montati su occhiali e focalizzati per la lettura o per l’osservazione di oggetti posti a distanza di un braccio. Questi sistemi sono ideali per attività come dipingere, leggere spartiti musicali, guardare lo schermo di un computer. I telescopi, da tenere in mano o montati su occhiali, sono utili per consentire una buona visione di oggetti a distanza, come ad esempio schermi televisivi o segnali stradali. In alcuni stati degli Stati Uniti l’utilizzazione di questi sistemi è consentita durante la guida di autoveicoli. Ingranditori video e televisioni a circuito chiuso utilizzano telecamere per migliorare la definizione degli oggetti ed ingrandirne l’immagine su uno schermo. Questi sistemi possono ingrandire gli oggetti fino a 60 volte. Per facilitare l’uso del computer e l’accesso a Internet possono essere utili software con testi ingranditi, oppure sintetizzatori vocali che leggono i testi che compaiono sullo schermo. Anche sussidi non-ottici possono essere utili a scopo riabilitativo. Filtri speciali possono essere utili per ridurre la sensazione di abbagliamento e migliorare la capacità di contrasto. Entrambi questi fattori possono assumere un’importanza critica nel limitare le capacità di lettura. Lampade di lettura molto luminose, sussidi speciali per la compilazione di assegni, penne speciali possono essere utili per rendere i pazienti indipendenti in diverse attività della vita di tutti i giorni. Possono essere utili anche materiali di lettura (es. libri, elenchi telefonici, orologi) che utilizzano grossi caratteri o strumenti “vocali” (es. orologi, sistemi di controllo della glicemia). Quando si utilizzano sussidi per migliorare la capacità visiva come quelli descritti qui sopra occorre ricordare che per utilizzare tali mezzi in ma- Pagina 31 niera efficace il paziente necessita di un considerevole “allenamento”. Leggere utilizzando un sussidio non è la stessa cosa di leggere senza necessità di aiuto, come il paziente era abituato a fare prima della perdita di capacità visiva. Quando il paziente ha una motivazione sufficientemente forte per imparare ad utilizzare questi sussidi essi sono in grado di offrire notevoli benefici, sia dal punto di vista della percezione, da parte del paziente, delle proprie capacità, sia per quanto riguarda il mantenimento dell’indipendenza funzionale.22 Gli Autori Il Dr. E.A. Rosenberg è Assistant Professor of Internal Medicine and Pediatrics presso il Weill Medical College, Cornell University, di New York, New York (Stati Uniti). La Dr.ssa L.C. Sperazza è Assistant Clinical Professor of Optometry presso il SUNY State College of Optometry, di New York. Gli autori non riferiscono interessi finanziari con gli argomenti trattati nell’articolo. Note bibliografiche 1. Burack-Weiss A. Psychological aspects of aging and vision loss. In: Faye E, Stuen CS, eds. The Aging Eye and Low Vision: A Study Guide for Physicians. New York, NY: Lighthouse; 1992:29-34. 2. National Eye Institute. 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