una grande occasione

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UNA GRANDE OCCASIONE
Nelle grandi aziende è abitudine consolidata programmare il
futuro attraverso piani consolidati. Questo avviene in tutti i
campi, e se si vogliono centrare gli obiettivi prefissati bisogna
investire le migliori energie attraverso cicli di alcuni anni.
Rapportando questa situazione alla politica locale, possiamo
a ragione ipotizzare che ci troviamo dinanzi un ciclo triennale
di vitale importanza. Un triennio nel quale (per fortuna…)
non dovremo confrontarci con le logiche perverse del voto
politico. Le prossime elezioni (sia quelle nazionali, sia quelle
comunali) si svolgeranno nella primavera del 2013. Questo
considerevole arco di tempo darà modo all’opposizione (Pd
in primis, ma anche le altre forze politiche) di programmare
una reale alternativa alla destra affarista che ci guida
ormai da dodici anni, ininterrottamente. Sarà il caso che il
centrosinistra faccia un bagno d’umiltà e si interroghi sugli
insuccessi maturati in questi ultimi anni. Anche perché è
grave non aver saputo contrapporre una nuova classe politica
a quella attuale, ma soprattutto è disdicevole non aver saputo
cogliere i reali bisogni della gente comune. I problemi
enormi sono sotto gli occhi di tutti: un piano regolatore che
continua a devastare ogni angolo di Anzio, la prospettiva di
un nuovo porto che inghiottirà l’ultimo lembo della nostra
storia (e l’elenco potrebbe continuare a lungo). Il nostro
giornale ha sempre denunciato con fermezza (e con stile)
questi problemi, anche attraverso il lavoro dal basso ma di
grande impatto che l’A ssociazione 00042 sta portando avanti.
Alcuni giovani stanno aderendo con entusiasmo alle nostre
iniziative (tra cui il grande rilancio del progetto-centro
polifunzionale). Ma questo non basta per sovvertire le regole
del gioco, anche perché la nostra associazione aspira ad altri
obiettivi (peraltro molto nobili). Al contrario, per i signori
della politica, è ora di tornare in piazza e gridare il proprio
sdegno per l’incuria in cui vive la nostra città. C’è una grande
occasione all’orizzonte, c’è tempo e modo di invertire la rotta.
Attendiamo fiduciosi.
Marcello Bartoli
IN PIAZZA PER IL CENTRO POLIFUNZIONALE
Il 9 maggio raccolta firme per la realizzazione
di una struttura dedicata ai giovani
Anzio deve essere orgogliosa delle nuove generazioni, ragazzi
espressivi, pieni di idee e buona volontà, che si organizzano
in moltissimi settori e cercano incessantemente luoghi per
manifestarsi e costruirsi. Niente crisi, niente pessimismo
distruttivo, niente lassismo, ma tanta buona volontà e voglia di
crescere in grande forma.
L’Associazione 00042 il 9 maggio sarà in piazza a raccogliere
firme per portare in Consiglio Comunale il progetto per un
Centro polifunzionale dedicato ai giovani e alle arti, dove i
ragazzi possano coltivare i loro interessi in uno spazio accogliente,
ecocompatibile e che attinga energia da pannelli solari.
Stiamo lavorando perché il centro sia gestito da un comitato
composto da rappresentanti delle diverse associazioni presenti sul
territorio di Anzio e Nettuno, così che le più diverse esperienze
possano essere messe a disposizione del nostro futuro.
La struttura sarà organizzata in modo da poter contemplare vari
e diversi generi di attività: laboratorio di pittura, laboratorio di
arte-terapia, di musicoterapia, di informatica, corsi di italiano
per stranieri, lezioni di strumento musicale, corsi di grafica,
ripetizioni per gli studenti, corsi per orientamento al lavoro,
laboratorio teatrale, laboratorio di botanica, gruppo scout,
consulenza psicologica, orientamento scolastico e molto altro.
Per realizzare questo spazio, e questo sogno, il 9 maggio saremo in
piazza Pia ad Anzio a raccogliere anche la tua firma!
Andrea Mingiacchi
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Space - Città
VILLA SARSINA DIVENTA CASA COMUNALE
Cronaca di un disagio subito dagli scolari
Venerdì 19 marzo 2010 l’inaugurazione della nuova sede municipale
Villa Sarsina. Autorità civili, militari ed ecclesiastiche, personaggi più
o meno in vista della ‘crème de la crème’ di Anzio e Nettuno, banda
musicale e gente comune. Accesso in auto a Via Ambrosini riservato
a pochi (ma non tanto pochi); gran confusione e un via vai di gente
nel breve tratto da percorrere tra il cancello delle scuole e quello di
Villa Sarsina.
Anzio Space - Mensile di Informazione
lavori stradali che possono disturbare la normale attività quotidiana
vengono eseguiti di notte o durante i giorni festivi.
Per concludere: visto che i bambini sono stati tanto penalizzati dai
lavori di ristrutturazione perché non coinvolgerli nell’inaugurazione?
Durante i festeggiamenti i bambini presenti nelle aule prospicienti
Villa Sarsina hanno seguito gli avvenimenti dalle finestre, mentre
quelli che occupano le aule laterali sono solo stati disturbati dalla
inevitabile confusione.
Immaginate l’effetto che avrebbe avuto se a qualcuno fosse venuto in
mente di invitare i bambini a cantare l’Inno d’Italia (che conoscono
benissimo) sventolando bandierine tricolori?
Un’ultima domanda: perché il bellissimo pavimento romano,
rinvenuto durante la ristrutturazione, è stato coperto da vasi di
fiori sottraendolo così all’ammirazione del pubblico?
Una voce fuori dal coro
CORSO ITALIA,
ECCO LA NUOVA PISCINA!!
Stabile ancora pieno d’acqua, e il Comune
se ne lava le mani
A proposito: qualcuno sa delle scuole presenti più o meno da mezzo
secolo in Via Ambrosini? A giudicare dai fatti che sto per elencare,
credo che pochi si ricordino che di fronte a Villa Sarsina ci sono una
scuola dell’infanzia, una scuola primaria ed una scuola secondaria di
primo grado.
I fatti sono questi: da alcuni anni i bambini sono stati privati
del minimo spazio che avevano per giocare all’aperto durante la
ricreazione del dopo pranzo. In cambio hanno dovuto subire i lavori
di ristrutturazione della Villa: rumori e odori di tutti i generi che li
hanno costretti a trascorrere anche i pomeriggi più caldi con le
finestre chiuse.
Qualche volta è anche capitato che venissero tranciati i cavi
elettrici o che venissero rotti i tubi dell’acqua. E come non
ricordare il pomeriggio in cui è stato smantellato il campo di pallavolo
posizionato, non si sa come mai, tra l’edificio della scuola primaria
e Villa Sarsina? Il rumore prodotto dalla rottura del pavimento e
le vibrazioni dell’edificio scolastico non erano divertenti e mal si
conciliavano con l’attività didattica.
Finalmente sembrava che tutto fosse finito ed invece qualche giorno
fa si è pensato (forse anche perché si era a ridosso delle elezioni)
di asfaltare Via Ambrosini. Si è impedito l’accesso ai veicoli, ma le
scuole sono rimaste aperte ed ancora una volta hanno subito tutti i
conseguenti inconvenienti: impossibilità di arrivare in auto, ritardo
nel servizio mensa, rumori, odori ecc…
Fatalità ha voluto che nel primo pomeriggio nella scuola primaria
andasse a fuoco un cavo elettrico, sicché si sono riversati in strada
circa seicento bambini che hanno trovato il punto di raccolta,
previsto dalla normativa vigente in tema di sicurezza, invaso da
macchinari e fusti di bitume.
La conversione di una villa pontificia a casa comunale può
rappresentare un fiore all’occhiello per qualcuno, l’aver dato la
possibilità ai cittadini di visitarla nel pomeriggio può essere lodevole,
ma il passaggio indiscriminato di tanta gente in un tratto
che per la scuola è territorio scolastico può rappresentare un
pericolo per la sicurezza dei minori. Non è un caso che al termine
delle lezioni i genitori attendono i propri figli davanti al cancello della
scuola.
Era indispensabile asfaltare e inaugurare in giorni in cui vi è l’attività
didattica? In altri Paesi, che consideriamo meno civili del nostro,
Ad Anzio in Corso Italia 6/7, c’è un edificio abbandonato da quattro
anni con all’interno un degrado allarmante: indumenti usati, pannolini
per bambini, vettovaglie varie, vetri sparsi, ferri sporgenti lasciati con
tutta probabilità dal cantiere che iniziò i lavori, erba incolta ad alto
fusto e soprattutto acqua putrida che le piogge dell’inverno che volge
al termine hanno ben alimentato.
In questo contesto ci si domanda: “Chi sono i proprietari? Che cosa
fa o ha fatto l’amministrazione comunale? Come mai il Sindaco non
si è adoperato al meglio per risolvere questa incresciosa situazione?”
In passato molti cittadini hanno fatto varie denunce alle autorità
competenti: i vigili urbani, vigili del fuoco, ASL di competenza, e
hanno chiesto e ottenuto controlli in loco tramite le forze di polizia
locale che hanno accertato il reale disagio.
In estate la presenza di zanzare è massiccia e molti cittadini, soprattutto
bambini, sono dovuti ricorrere alle cure del vicino Pronto Soccorso
che ha consigliato di denunciare ancora la vicenda.
Un biologo del quartiere che abita in prossimità dello stabile
abbandonato, spiega che la presenza di tali insetti, ma anche di topi
e altre specie di coleotteri che invadono il quartiere, è da imputarsi
quasi esclusivamente all’acqua stagnante nell’edificio, che arriva anche
a tre metri di altezza.
Il 2 aprile la Redazione di Anzio Space ha contattato il Comune di
Anzio, l’assessore Mercuri, la segreteria dell’assessorato sanità e
ambiente, lavori pubblici, l’ufficio tecnico, la polizia municipale, ma
le risposte sono state alquanto deludenti: “Sono in vacanza, non è di
mia pertinenza e mi occupo dell’acquisizione case ATER, quando
ritorno vedrò”; “non ci risultano segnalazioni della POLIZIA locale
nè di altri, altrimenti saremmo intervenuti, VERIFICHEREMO”;
“Non c’è nessuno, non ci posso fare nulla, sono sola”; “Non è di nostra
pertinenza, si rivolga ai lavori pubblici”; “Siamo a conoscenza del
problema, ma non sappiamo come aiutarla, in quanto abbiamo già
segnalato. Ma dove si trova questo posto?”
Naturalmente lo stesso giorno la redazione di Anzio Space ha chiamato
la segreteria del Sindaco, che ci ha risposto prima che il Sindaco era
fuori sede, poi che era in vacanza, poi che era meglio richiamare. Questa
amministrazione comunale alle elezioni regionali del LAZIO ha preso
il 60% dei consensi, tutti a favore della sig.ra Renata POLVERINI, e
allora non ci resta che augurare ai cittadini di Corso Italia un Buon
Bagno nella nuova piscina comunale al numero 6/7.
Publio Razza
Anzio Space - Mensile di Informazione
Space - Città
Credito Cooperativo:
“21mila euro l’indebitamento per famiglia”
“LA CASA? NON PER TUTTI”
IL D.G. MASULLO: “IN CITTÀ OFFERTA IMMOBILI
SUPERIORE A RICHIESTA”
“Nel 2009 le famiglie hanno contratto i consumi del 1,5% soprattutto nel
settore alimentare, ridotto gli investimenti e aumentato il loro livello di
indebitamento. Il carrello della spesa ne ha risentito: il 40% delle famiglie
ha risparmiato sulla spesa alimentare (dati CIA: Confederazione Italiana
Agricoltori) privilegiando hard discount e supermercati. I debiti sono
saliti a circa 21 mila euro a famiglia”. Rocco Masullo, Direttore generale
della BCC di Nettuno, è certamente un osservatore privilegiato che può
descrivere la ripercussione della crisi economica sul litorale romano e, in
particolare, sulle città di Anzio e Nettuno, ed è testimone fedele di come
la recessione finanziaria ha modificato le scelte del piccolo consumatore
spingendolo, spiega Masullo, “a modificare anche
le abitudini di consumo alimentare, riducendo il
consumo voluttuario e aumentando l’indice di
indebitamento medio per famiglia”.
Dott. Masullo, l’ultimo piano regolatore del
Comune di Anzio ha riversato sul mercato
immobiliare migliaia di abitazioni per un
totale di 60.000 metri cubi. Villini a schiera
su due piani (circa 100 mt2 di superficie utile)
il cui prezzo oscilla fra i 250 ed i 300 mila
euro. Una famiglia media ha la possibilità di
acquistare queste abitazioni?
“Chi acquista un immobile quale prima
abitazione si rivolge alle banche per finanziare circa l’80% del valore.
Per acquistare un immobile di 300 mila euro, bisogna avere una
disponibilità liquida di almeno 60 mila euro e ricorrere ad un
finanziamento bancario di circa 240 mila euro. Un mutuo di questo
importo (durata di 30 anni; tasso fisso del 5%) comporta una spesa
mensile di 1.288 euro, per poter sostenere la quale i richiedenti
devono possedere un reddito disponibile di circa 3.600 euro mensili
pari a 43 mila euro annui. I dati Istat 2009 evidenziano che i redditi
degli italiani si attestano in media a 18 mila euro annui e che solo il 13%
dei contribuenti ha dichiarato redditi oltre i 35 mila euro. E’ evidente
che non è statisticamente facile individuare soggetti che abbiano tali
disponibilità. Diverso è il caso di chi vende per acquistare. E’ tuttavia
probabile che in questo caso si incontrino difficoltà a vendere al prezzo e
nei tempi desiderati. In particolar modo in un territorio dove il numero
degli immobili in vendita è di gran lunga superiore alle richieste”.
Ritiene che oggi la rata di mutuo mensile sia troppo pesante
rispetto al reddito medio? Accade più spesso, rispetto al passato,
che si smetta di pagare la rata mensile del mutuo e sono molti
gli immobili che per questa ragione finiscono per essere venduti
all’asta?
“Grandi aziende operanti sul territorio hanno chiuso e/o spostato gli
impianti in altri Paesi, altre stanno facendo ricorso agli ammortizzatori
sociali. Questa riduzione di ricchezza prodotta, si trasforma in una
riduzione del reddito pro-capite e conseguentemente in una difficoltà
nel pagamento della rata mensile del mutuo: ovvio che l’estrema
conseguenza sia la vendita all’asta dell’immobile, fenomeno abbastanza
diffuso negli ultimi tempi. Inoltre ritengo ci sia stato un aumento
del rapporto fra il costo della casa e il reddito familiare: bisogna cioè
lavorare un numero di anni maggiore, rispetto a prima, per poter pagare
un immobile di proprietà. In teoria, a parità di condizioni, questo non
dovrebbe accadere: se la popolazione è troppo povera per permettersi un
tipo di abitazione, dovrebbero essere immessi sul mercato immobili di
minore valore”.
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Quali sono le misure di contenimento che oggi vengono adottate
per arginare la crisi?
“Le autorità nazionali hanno preso una serie di provvedimenti cosiddetti
anticrisi volti ad agevolare le piccole e medie imprese e i cittadini in
momentanea difficoltà con il pagamento del mutuo sulla casa. Inoltre
negli ultimi anni le banche hanno aumentato la durata media dei mutui,
permettendo ai propri clienti di presentare merito creditizio per importi
di mutuo maggiore e, conseguentemente, per immobili di valore
maggiore”.
Ha avuto modo di assistere, negli ultimi anni, alla nascita di
fenomeni anomali o atipici concernenti le abitudini finanziarie?
“Sta toccando un argomento di particolare importanza legato
ai giovani. Parlo dell’indebitamento medio a causa del significativo
aumento delle esigenze. Spesso un ventenne che guadagna 1.500 €/mese,
pur vivendo con i propri genitori non arriva a fine mese. Questo a causa
dell’indebitamento da finanziarie per i cosiddetti beni di consumo ormai
irrinunciabili (cellulari, pc, moto, ecc), associato ad uno stile di vita
estremamente dinamico (discoteca, ristoranti,
bar, gratta e vinci). I genitori corrono in aiuto del
figlio spesso contraendo un prestito garantito da
ipoteca sull’immobile di proprietà consolidando
così i debiti del figlio che solo inizialmente paga
le rate del debito contratto dai genitori. La storia
finisce inevitabilmente con famiglie che vedono
dilapidare i frutti dei sacrifici di un’intera vita”.
Un consiglio ad un giovane neolaureato che
si affaccia oggi al mondo lavorativo…
“Grinta, coraggio e iniziativa sono elementi
indispensabili per il lavoro e per la famiglia.
Entrare nel mercato del lavoro, accettando
inizialmente anche lavori non in linea con le proprie aspettative.
Relativamente all’acquisto della casa, il consiglio è di non fare mai il passo
più lungo della gamba: un mutuo è un legame duraturo da contrarre
nella piena consapevolezza delle future responsabilità”.
Emanuela Moroni
…PROPRIO UNA BELLA VACANZA
Disavventura in un albergo di Anzio
Mentre è di poche settimane fa il Convegno Internazionale sul turismo
accessibile, tenutosi ad Anzio, che promuoveva lo sviluppo di siti
turistici e di servizi accessibili a portatori di handicap, i nostri albergatori
continuano a fare figure meschine e a ricondurre le nostre strutture
ricettive a livelli da ‘terzo mondo’.
L’ultimo inquietante episodio risale al giorno di Pasqua, quando una
coppia di turisti fiorentini, il signor Luciano Gianni e sua moglie, hanno
avuto la bella idea di passare un paio di giorni in un albergo della nostra
cittadina. All’arrivo nella struttura, visto il tempo poco clemente (pioveva
e faceva freddo), i due incauti turisti hanno richiesto all’albergatore
se era possibile avere il riscaldamento acceso. Richiesta possibile ma
alla condizione di pagare un soprapprezzo, perché – avrebbe spiegato
l’albergatore - si era fuori del periodo previsto per l’accensione dei
termosifoni (in realtà tale periodo scade solo il 15 aprile).
Ma la cosa che ha fatto scatenare l’ira dell’ospite è avvenuta l’indomani
mattina, al momento della colazione. Il padre del gestore (il figlio era
assente perché in vacanza pure lui), ha portato alla coppia un panetto
di burro scaduto e ammuffito. Alle rimostranze del signor Gianni,
l’albergatore ha risposto, sgarbatamente, che c’era solo quel burro…
Il turista, a questo punto, dopo aver chiamato e fatto presente la cosa ai
carabinieri, ha lasciato di corsa l’albergo e la nostra città. Certo non ci farà
una bella pubblicità.
Maurizio D’Eramo
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Space - Città
L’ODISSEA DEI PENDOLARI
Ennesimo reportage sulla Roma-Nettuno
Ogni giorno i cittadini dalla nostra città si muovono per raggiungere
i posti di lavoro e le Università della Capitale con la tratta ferroviaria
Roma-Nettuno.
Migliaia di persone tra gli abitanti di Anzio, Nettuno, Lavinio, Aprilia
e Pomezia affollano i vagoni negli orari cosiddetti di punta. Prendere
il treno tra le 6 e le 8 del mattino per andare a lavorare o rientrare a
casa dalla Stazione Termini tra le 17 e le 19 può trasformarsi presto in
un vero e proprio incubo.
Anzio Space - Mensile di Informazione
E’ un vero peccato che questa linea sia ridotta in queste condizioni
e continui a collezionare anno dopo anno imbarazzanti trofei. Se il
doppio binario dalla stazione di Padiglione fino a Nettuno resterà un
sogno, ci auguriamo che almeno i treni vengano curati e controllati
maggiormente, che ci sia un aumento delle corse (soprattutto a
Roma) negli orari di punta e che la nostra gente possa viaggiare con
un pizzico di tranquillità e comfort in più.
Gianfranco Aghedu
APPUNTAMENTO ALL’ENOTECA ‘DEL GATTO’
L’eccellenza del settore enologico locale
È un vero piacere recarsi presso la “ex Fiaschetteria” dell’amico Franco
Del Gatto in Anzio dove, appena entrato con la mia sig.ra Enza, rilevo
con soddisfazione quanto l’ambiente sia caldo, accogliente, famigliare
e discretamente sobrio, nonostante il volume e la qualità dei vini
lasci nel locale ampio spazio a ‘fantasie etiliche’. L’occhio cade
subito su una bottiglia di Don Perignon del 2000 che per gli intenditori
è senz’altro un articolo da apprezzare. Ma esistono molti vini italiani
ed esteri che si notano su tutta la scaffalatura del negozio che, nato nel
1936, fu trasformato nel 1973 in enoteca di prim’ordine. Rifornisce
oggi tutti i migliori ristoratori della cucina anziate, molto famosa
anche al nord d’Italia. Ci sediamo su un tavolinetto di legno scuro
noce, dove Cesare (figlio di Franco) dopo alcuni minuti ci raggiunge.
Da qui si può ammirare tutta l’eleganza del locale rivestito di legni
e odori e delle persone che vi lavorano: quattro in tutto (Cesare,
Sono molti i problemi che affliggono questa linea ferroviaria
(detentrice per il secondo anno consecutivo del premio Caronte come
peggior treno del Lazio): in primis i ritardi e le pessime condizioni
igieniche delle carrozze. Ogni mattina il pendolare rischia un ritardo
di circa 20 minuti che poi può aumentare fino a mezz’ora durante il
tragitto, con l’ansia quotidiana di doversi giustificare al lavoro per
questo disservizio. I vagoni della maggior parte dei treni (eccezion
fatta per i “Vivalto”) sono sporchi, i sedili imbrattati di scritte e
sporcizie varie, il condizionatore non è mai regolato nel modo corretto
e capita addirittura di viaggiare in pieno inverno con l’aria fredda. C’è
anche uno scarso controllo da parte degli addetti delle FS: accade
di trovare persone (non sempre adolescenti) accendersi la sigaretta
nell’andito vicino alle porte del vagone, oppure è consuetudine il
via vai di rom con bambini al seguito che trascorrono le loro vite
chiedendo l’elemosina a tutte le ore, saltando da un treno all’altro,
come fosse il loro lavoro. Non meno grave lo scarso monitoraggio
da parte dei controllori, che passano pochissime volte a verificare i
biglietti, incoraggiando alla lunga a viaggiare senza fare il ticket.
Al momento del ritorno a casa, c’è invece il grave problema della
mancanza di convogli in rapporto alla gente che viaggia. Prendere il
treno delle 17,07 da Roma ad esempio è una vera odissea: una marea
infinita di persone si ammassa alle porte delle carrozze e tra spintoni
e alle volte qualche insulto si riesce a malapena ad entrare. I vagoni
diventano subito stracolmi e spesso si è costretti a fare tutto il viaggio
in piedi, compressi contro gli altri pendolari.
Per risolvere questo problema, a detta di molti, basterebbe mettere due
treni in più (17:30 e 18:30) per migliorare decisamente la situazione
e permettere un ritorno a casa più rilassato alle migliaia di persone
stanche e provate da un’intera giornata di duro lavoro.
Non bisognerebbe disdegnare a mio avviso neanche una corsa
notturna tra mezzanotte e l’una per i ragazzi che vogliono trascorrere
una serata in tranquillità nella Capitale e tornare verso Anzio senza
problemi. Ad oggi dopo le 22 non ci sono più treni diretti per Nettuno.
Franco, Daria e Simonetta, la famiglia) che da anni riforniscono di
vini pregiati non soltanto i clienti di Anzio, ma anche quanti da
molto lontano vengono qui per acquistare bottiglie rare e spesso
introvabili. Nel 1998 il locale, primo in assoluto, è stato attrezzato
oltre che per la vendita dei vini, anche per la mescita e la degustazione
insieme a stuzzichini favolosi, che mettono veramente l’acquolina
in bocca. Tra i vini presenti i Toscani e i Piemontesi, Biondi, Santi,
Ornellaia, Gaja, Conterno e i vini del Lazio, ampiamente rappresentati
da Paola di Mauro, Casale del Giglio e Falesco. Dall’estero abbiamo
Chateau Margux, Mouton Rothschil e Romanè e Conti.
Cesare, visibilmente emozionato, ci spiega che tutti i famigliari
sono sommelier professionisti e votati alla causa e, molto più in
profondità, si percepisce quanto l’impegno di una famiglia anziate
può davvero determinare un successo nel settore enologico che
nell’area del litorale romano non fa eguali. Parliamo poco con Cesare,
ma capiamo dalla sua espressione che è estremamente soddisfatto del
suo lavoro e quindi lo lasciamo andare strappandogli una promessa:
quella di organizzare al più presto un convegno sul vino di Anzio e
Nettuno, dove egli possa essere presente con la sua arte di sommelier.
Publio Razza
Anzio Space - Mensile di Informazione
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Il fenomeno della tossicodipendenza nel litorale romano
“LE NUOVE DIPENDENZE: ALCOL E GIOCO D’AZZARDO”
Di Mauro (SERT): “Il 30% dei pazienti esce dal tunnel”
La nuova struttura del S.E.R.T. di Anzio, unica nel Lazio ad essere costruita
di sana pianta per il recupero dei tossicodipendenti, si trova a ridosso
dell’ospedale cittadino da sei anni. Precedentemente il servizio veniva
esercitato in alcuni locali della struttura dell’Asl la Divina Provvidenza,
a Nettuno.
Proprio nel nuovo SERT abbiamo incontrato il dottor Gaetano Di
Mauro, responsabile dell’Unità Operativa, settore psicologia. Si occupa
del problema droga nel territorio da oltre 20 anni.
Dottor Di Mauro, quali sono i territori di competenza del SERT
di Anzio?.
“Questo è l’unico SERT nel Lazio che comprende due distretti, l’H6 di
Anzio Nettuno e l’H4 di Ardea Pomezia, è un SERT interdistrettuale
per cui richiede anche un certo impegno”.
Lavorate in sinergia con altri istituti o operatori del settore?
“Certamente è una fortuna avere l’ospedale proprio qui accanto, ma
operiamo e collaboriamo con le comunità terapeutiche della zona,
prefetture, cooperative sociali, servizi sanitari,consultori.
Non potremmo essere funzionali ed efficienti senza l’aiuto diretto o
indiretto delle altre strutture”.
Quali tipi di tossicodipendenze trattate oltre all’eroina e la
cocaina?
“Noi qui lavoriamo essenzialmente sulle dipendenze patologiche
oltre che sulle tossicodipendenze, per cui trattiamo casi come il
gioco d’azzardo, l’alcolismo, l’eccesso di cannabis e le dipendenze da
psicofarmaci, insomma tutte patologie che hanno in comune anche
lo stile di vita del tossicodipendente.
Questo punto è importante per la prima richiesta d’aiuto,ma poi sta
a noi analizzare caso per caso dove e come può essere curato l’utente
che accorre”.
Si spieghi meglio…
“Spesso quando teniamo il paziente in cura qui al SERT, usiamo
farmaci integrati alla psicoterapia. Ci possono essere casi in cui
le condizioni cliniche gravi portino a dare la priorità alla cura
farmacologica. Per il gioco d’azzardo interveniamo sull’aspetto
compulsivo, sulla spinta a giocare, somministrando un farmaco della
categoria anticraving. Per l’eroina c’è il metadone. Per la cocaina la
dipendenza è più psicologica che fisica e comunque quella fisica si
potrebbe creare poi, dal momento che viene usata con lo stesso taglio
di medicinali”.
Ha delle statistiche sul fenomeno delle tossicodipendenze nei
distretti di vostra competenza?
“Bisogna analizzare il fenomeno in due periodi distinti, il primo va
dagli ultimi anni ottanta al 2000 e il secondo dal 2000 ad oggi. Il
numero degli utenti nel SERT è sempre intorno ai 150. Nel primo
periodo usufruivano del SERT quasi esclusivamente gli eroinomani,
oggi il fenomeno delle richieste si è completamente trasformato,
avendo casi soprattutto di dipendenza da cocaina, almeno quanto
quelli di dipendenza da eroina, ma anche tanti casi di alcolismo e
gioco d’azzardo. Il panorama delle dipendenze diventa più complesso
ma sempre con un denominatore comune, che è lo stile di vita
sregolato. Tra quelli che risolvono o si ritirano, quelli che maturano
l’idea di farsi aiutare e i deceduti, c’è un continuo ricambio”.
Quanti ne vengono fuori guariti?
“La media di coloro che ne escono è il 30% di quanti si rivolgono
a noi. In 20 anni abbiamo preso in carico 3000 pazienti tra cui
1000 segnalati dalle Prefetture. Rispetto agli anni ‘90 oggi vi sono
meno overdosi nonostante in questo ultimo mese siano morti tre
eroinomani. Bisogna considerare un dato importante. Il fenomeno
della tossicodipendenza del nostro territorio di competenza è
molto più vasto delle cifre che abbiamo noi nel SERT. In realtà
il problema è grave e racchiude una ampia forbice di età senza
tralasciare nessun ceto sociale o grado di cultura”.
Gli extracomunitari hanno diritto al servizio e in quanti ne
usufruiscono?
“Sì, gli extracomunitari vengono a richiedere il nostro intervento
anche in base all’ormai affermata integrazione sul territorio di molti
di loro, con cui si riesce anche a fare terapie psicologiche. In base
alle etnie esiste differente dipendenza, ad esempio gli indiani sono
più alcolisti, mentre i nordafricani più tossicodipendenti. In tutto
comprendono il 5% degli utenti nel SERT”.
Quali sono le carenze del SERT di oggi e di cosa c’è bisogno per
un funzionamento migliore?
“Il SERT necessita di ulteriore personale, attualmente siamo in
nove tra cui due stanno a part-time. Ci sono alcune considerazioni
importanti da fare: il fatto che, come dicevo prima, siamo l’unico
SERT che comprende un vasto territorio e due distretti H4 e H6,
ma anche il fatto che in questi distretti, dopo il Comune di Roma,
c’è la più alta densità di dipendenze patologiche e stili di vita
autolesionisti, per cui il nostro diventa un territorio impegnativo
e complesso, perché noi operatori interagiamo continuamente con
le carceri, gli ospedali, le comunità. C’è soddisfazione per il nuovo
centro inaugurato da 6 anni anche se servirebbe una stanza più
grande per le terapie di gruppo”.
Alessandro Tinarelli
GIORNALE MENSILE
DI ANZIO E NETTUNO
Anzio Space - Mensile di Informazione
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Lavinio - Space
COMUNE DI LAVINIO, COMMERCIANTI “MAGARI CI FOSSE IL MUNICIPIO!”
FAVOREVOLI
Parla Lucia Menniti, della tabaccheria presso la stazione
Prosegue la nostra indagine sulla possibile
autonomia amministrativa
Questo mese Anzio-Space
ha deciso di dare voce ai
negozianti di Lavinio che
quotidianamente
vivono
il quartiere, per conoscere
il loro punto di vista sulla
possibilità di dare autonomia
amministrativa a Lavinio,
lavorando per l’istituzione
di un nuovo Comune. E, complessivamente, quest’idea comincia
a riscuotere una certa approvazione tra gli abitanti che vivono un
degrado crescente nella consapevolezza di non usufruire degli stessi
servizi riservati ad Anzio centro. “Sarei favorevole - dice Fulvia Savoia
dell’omonima Oreficeria - Siamo qui da 19 anni e siamo lentamente
caduti in uno stato di degrado tale da domandarci quale sia il nostro
Comune. Qui – continua - si vive in uno stato di abbandono tale
che peggio non potrebbe andare”. Demoralizzata anche Anna Maria
Giustiniani della Pizzeria Catuzza: “Non sono interessata a rendermi
autonoma da Anzio e il vero motivo risiede nel fatto che non mi sento
né cittadina di Anzio né di Lavinio. Mi sento solo disillusa da ogni
forma di intervento politico poiché, in questi ultimi anni, abbiamo
provato a far presente al Comune di Anzio le nostre necessità senza aver
mai visto un intervento concreto”. Il proprietario di Edicolè Fabrizio
Pistelli, riguardo all’idea di istituire il Comune di Lavinio, afferma di
non essere favorevole “ad una frammentazione amministrativa che
potrebbe trasformarsi solo in un aumento delle spese a carico dei
cittadini: basterebbe – spiega - che funzionasse quello di Anzio, di
Comune”. Smette di lavorare per rispondere in modo chiaro e preciso
Maurizio Rossi del Vecchio Mulino: l’istituzione del Comune di
Lavinio “potrebbe essere utile per risolvere in maniera più immediata
i problemi locali, e poi ci sarebbe maggiore vicinanza tra i cittadini
e le istituzioni, ora il Comune sembra sordo alle nostre richieste e
necessità”. Qualche metro più avanti, tra un modellino di aereo in
scala e una macchina telecomandata, Francesco Picarella, proprietario
del negozio di modellismo Willy Model, crede che l’autonomia
amministrativa di Lavinio sarebbe positiva “perché, ad oggi, abbiamo
diverse problematiche che a livello comunale non sembrano interessare
nessuno. Qui, a volte – argomenta - ci sentiamo abbandonati dalla
nostra amministrazione. Ci vorrebbe davvero un Comune che venga
incontro ai cittadini”. L’istituzione di una Circoscrizione sarebbe invece
la soluzione più auspicabile per Silvio Picano della Pizzeria Silvio e
Maria: “Avremmo bisogno di un qualche tipo di segnale da parte della
locale amministrazione, magari con una presenza fissa e costante della
polizia municipale. Per non parlare delle strade che versano davvero
in condizioni pietose”. Il Comune di Lavinio “sarebbe una soluzione
alle tante problematiche, davvero auspicabile” dice Francesca De Carlo
della Sanitaria Saniland. “Forse cosi – aggiunge - ci sarebbe maggiore
rispondenza tra i problemi locali e l’amministrazione comunale che
non sembra affatto interessata a risolvere i problemi di Lavinio. Tutte le
risorse vengono destinate al centro di Anzio. Di fatto Lavinio e Anzio
sembrano già appartenere a due amministrazioni diverse. Al centro
tutto sembra curato e ordinato, qui no. Ma se un turista dovesse capitare
a Lavinio che tipo di opinione si potrebbe fare della nostra zona, dove
le strade sono senza manutenzione e la polizia locale non sembra
esserci? Qui – conclude - ci sarebbe bisogno di un interveto radicale
per migliorare la situazione”.
Andrea Stefanelli
Chi più del tabaccaio, che aprì la sua attività nel 1980, e si trova proprio
a ridosso della stazione ferroviaria di Lavinio, può parlarci meglio dei
problemi di questa zona e segnalarli? Aperti dalle 5 della mattina alle 20,
la famiglia Menniti è testimone del viavai quotidiano. “Di movimento
ne vediamo tanto - dice Lucia, che da anni aiuta il padre nel suo lavoro
-, perché lavoriamo attaccati alla stazione”. E, per quanto riguarda la
sicurezza del passaggio a livello, della strada (con lunghi lavori per la
nuova rotonda), e per ciò che concerne la vigilanza di routine, Lucia
è molto perplessa, e vorrebbe che ci fossero più attenzione e garanzie.
Spera infatti che apra presto il posto di Polizia Municipale sulla
Nettunense, perché così, spiega, “qualche spiraglio di controllo ci sarà.
Anche se adesso è tutto fermo. Sono mesi che hanno messo l’insegna,
e ancora non c’è nessuno che vigila”. Ovviamente per muoversi bisogna
prendere la macchina, il pullman del Cotral non si sa mai quando
arriverà. E se è puntuale, gli orari affissi all’esterno della tabaccheria
cambiano spesso e non sempre la società invia i nuovi. Stessa cosa
vale per i treni: i ritardi sono cronici e l’unica speranza la si ripone
sul servizio Gioia Bus, che cerca di alleviare i disagi dei pendolari con
navette che arrivano e partono in coincidenza con i treni.
Alla domanda se non sarebbe il caso di costituire il Comune di Lavinio
per gestire un po’ meglio le situazioni degli abitanti e il territorio, la
risposta di Lucia è: “Magari! Ricordo che tempo fa, vicino dove ora si
trova il Todis, c’erano degli uffici comunali, ma poi… Purtroppo qui
siamo veramente periferici…” .
Silvia Arena
A.C.L.I. , APERTA NUOVA SEDE
Tra le attività corsi artistici e servizi per stranieri.
Nata all’ombra
del
campanile
della parrocchia
di S.Francesco
a Lavinio mare,
il circolo ACLI
di Lavinio ha
aperto, il 10
aprile, la sua
nuova sede in via
Giovanni Basile
2/C (davanti al Centro Ecumenico), con una festa che ha richiamato
una grande partecipazione popolare. Una presenza massiccia di
pubblico, sicuramente di buon auspicio per l’immensa attività sociale
che il Circolo intende realizzare.
Oltre all’attività teatrale di cui si occupa la ‘COMPAGNIA DEL
TAU’, (tra i cui attori è nato il primitivo nucleo del circolo), ci sarà il
Cineforum realizzato dal gruppo giovanile dell’AGORA’, e poi tutta
una serie di corsi, aperti sia ad un pubblico adulto che di ragazzi, quali
quelli di musica (chitarra classica e flauto dolce), yoga, informatica,
dizione, arti figurative, hip hop, lingua italiana per stranieri, oltre
che inglese, spagnolo, arabo e giapponese, e per finire un doppio
laboratorio teatrale (per grandi e bambini).
Oltre a queste attività ricreative, il circolo Acli fornirà assistenza
legale ai soci stranieri per le pratiche che riguardano il permesso
di soggiorno, la cittadinanza, i ricongiungimenti familiari, i visti di
viaggio. Dal 12 di questo mese, infine sarà aperto uno sportello CAF.
Maurizio D’Eramo
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Lavinio - Space
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A LAVINIO SI GIRA MA NON SI ENTRA
Dopo anni due nuove rotonde
sulla Nettunense, ma...
Il miglioramento delle condizioni di traffico
sulla Nettunense è uno dei temi di maggior
importanza per una città come Anzio; il
traffico quotidiano aumenta costantemente
toccando punte di collasso soprattutto nel
periodo estivo e le rotatorie in corso di lenta
costruzione a Padiglione e a Lavinio certamente
contribuiranno a migliorare la situazione.
Ma la storia di queste rotonde ha dell’incredibile.
Tutto ha inizio circa 10 anni fa, quando il
Comune di Anzio nell’ambito del progetto
di riqualificazione urbanistica, ambientale
e culturale predisposto dalla Regione Lazio
(P.R.U.S.T.), dà inizio alla progettazione
dell’adeguamento del tratto di Nettunense nel
nostro territorio. Per quel progetto vennero spesi
oltre 800.000 euro ma si rivelò completamente
inattuabile (obiettivi non raggiunti ed opere
non finanziate) ed in particolare le rotatorie
risultarono poco funzionali, fuori norma e
pericolose. Per farla breve sono stati buttati
800.000 euro dei cittadini.
I lavori che vediamo oggi in esecuzione a
Padiglione e a Lavinio sono dell’ASTRAL (società
della regione che fa le strade); c’è da dire che li
porta avanti in gran comodità ma sono il frutto
di una progettazione nuova, voluta dalla giunta
regionale di Marrazzo e che ha almeno risolto
i gravi problemi di sicurezza del precedente
progetto.
Ma la storia purtroppo non finisce qui: ... a
Lavinio la rotatoria è attesa da decenni e tutti,
soprattutto ora che la città esplode anche ad est
della Nettunense, sperano di vedere migliorare le
condizioni di accesso e uscita da quel quartiere.
Queste speranze saranno deluse perché verrà
eliminato il semaforo, ma le possibilità di svolta
rimarranno le stesse e quindi non ci sarà la
possibilità di entrare a Lavinio da Anzio e di
uscire da Lavinio anche in direzione Latina e
Roma.
Al Consigliere del Pd Ivano Bernardone questa
lacuna non è sfuggita e ha proposto un progetto
alternativo che avrebbe consentito di ristabilire
quei collegamenti, ma il Sindaco Luciano
Bruschini si è rifiutato persino di discuterne. Sarà
che il teatro della politica non ammette che si dia
ragione ad un avversario o forse si vuole davvero
che Lavinio diventi un ghetto dimenticato, fatto è
che dopo dieci anni a Lavinio arriverà la sospirata
rotatoria ma tutto resterà penosamente com’è.
I cittadini che se ne sono già accorti stanno
raccogliendo le firme per l’ennesima petizione,
sui giornali chi governa sbandiera meriti che
non ha, ma i nostri soldi (tanti) restano spesi
malamente senza risolvere come si deve i nostri
veri problemi.
Andrea Mingiacchi
1 – la rotatoria
sbagliata nel progetto
iniziale del Comune di
Anzio. Entrando diritti
nella rotatoria si va
incontro a pericolosi
incidenti
2 – la rotatoria
dell’ASTRAL in
costruzione. Le
traiettorie sono
corrette, la rotatoria è
sicura ma non risolve
i problemi di accesso a
Lavinio
3 – la soluzione
alternativa di
Bernardone.
Avrebbe risolto
tutti i problemi di
collegamento a Lavinio
ma non è piaciuta
all’amministrazione
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Lavinio - Space
Anzio Space - Mensile di Informazione
PRG E BIOEDILIZIA, L’OCCASIONE PERSA
Niente incentivi per
delle abitazioni con alta dispersione bio-ediliza. Con l’adozione di alcuni interventi
l’ecosostenibilità delle
termica, il che si traduce in case fredde mirati, quali l’adozione di pannelli solari per la
d’inverno e calde d’estate. Essere i proprietari produzione di acqua calda, il fotovoltaico per
costruzioni
Qual è il grado di civiltà di un Paese? Può essere
misurato? Se sì, come, da cosa? Sicuramente uno
dei fattori che può essere preso in considerazione
è l’attenzione che la pubblica amministrazione,
dal Comune fino ad arrivare al Governo, riserva
ai propri cittadini. Asili, scuole, assistenza ai
diversamente abili, integrazione dei migranti,
piste ciclabili, sanità, questi potrebbero
essere alcuni dei parametri da tenere in
considerazione. Cosa altro? La capacità
delle nostre amministrazioni di fare in
modo tale che l’aria che tutti noi respiriamo
sia la meno inquinata possibile. La cronaca
nazionale di pochi giorni fa, tuttavia, ha
dato risalto al livello di inquinamento
di molte città italiane, costrette al fermo
delle autovetture private a causa di un
elevato livello di Co2. Alte concentrazioni
di Co2 sono determinate dai gas di scarico
degli automezzi e sorprendentemente dalle
abitazioni private. Ma come è possibile che
una casa contribuisca al riscaldamento
dell’atmosfera e all’inquinamento delle nostre
città? Se le abitazioni vengono costruite
massimizzando il risparmio sui materiali
costruttivi avremo come primo risultato
di un’abitazione del genere costringe a scaldare
oltre il necessario durante l’inverno, per
compensare la dispersione termica e, durante
l’estate, a ricorrere a condizionatori molto
potenti per raffreddare case che si trasformano
in vere e proprie saune. Tutto ciò si traduce in
un incremento della domanda di energia da
parte delle famiglie che vedono aumentare
le spese.
Con l’apertura del piano regolatore ci si
sarebbe aspettati che il Comune di Anzio
avesse mostrato maggiore sensibilità verso
la condizione economica delle famiglie,
incentivando i costruttori a edificare seguendo
regole ecosostenibili secondo i dettami della
la produzione di energia elettrica, e l’adozione
di materiali per costruzioni ad alto rendimento
termico si sarebbe potuto davvero fare molto.
Pensiamo solo a quanta energia elettrica
gratuita le famiglie avrebbero potuto avere
grazie al caratteristico clima mite e soleggiato
di Anzio. È fuori dubbio che l’acquisto di
una “bio-casa” risulti maggiore rispetto a
quello di una casa “normale”. La soluzione
sarebbe potuta essere quella di istituire
un fondo comunale da destinare alle
famiglie per l’acquisto della casa. Non
da ultimo, una politica di intervento di
questo tipo avrebbe avuto la capacità
di scontentare e scoraggiare un’edilizia
d’assalto che ha insistito sul nostro territorio
brutalizzandolo. La strada che invece è
stata percorsa dalle nostre amministrazioni
ha visto prevalere il “rimpinguamento” delle
casse comunali a scapito della tutela del
territorio. Ciò che lascia interdetti è che
l’apertura di un piano regolatore a forte
valenza ecologica avrebbe potuto conferire
ad Anzio l’epiteto di “Comune Verde”.
Sfortunatamente anche stavolta siamo costretti
a dire: “Un’altra occasione persa”.
Andrea Stefanelli
“DIFENDIAMO LE NOSTRE SPIAGGE”
Da bohemien ad attivisti per l’ambiente, le iniziative di SURFRIDERFOUNDATIONLAZIO
Circa 30 anni fa, nel 1984, un piccolo gruppo
di surfisti californiani, tra cui alcuni avvocati,
vedendo la loro spiaggia preferita per surfare
in serio pericolo a causa di una ditta edile che
voleva trasformarla in un centro commerciale,
intentarono una causa contro la stessa ditta
vincendola e da questo episodio nacque la
SURFRIDER FOUNDATION.
Oggi quel piccolo gruppo conta più di 50000
soci solo negli Stati Uniti ed è rappresentato in
tutto il mondo con sezioni presenti in Europa,
AustraliaedAsia.SURFRIDERFOUNDATION
è un’associazione ambientalista il cui scopo
principale è la salvaguardia del mare, delle
coste e delle spiagge con particolare attenzione
all’educazione delle generazioni future sul
rispetto dell’ambiente marino.
In
Italia,
da
circa
3
anni,
SURFRIDERFOUNDATION LAZIO opera
sul territorio laziale dopo aver ottenuto il
riconoscimento ufficiale direttamente dalla sede
centrale europea. Si avvale della collaborazione
di società sportive, in particolare nella zona
di ANZIO e NETTUNO; non a caso la sede
operativa si trova proprio nel nostro territorio.
Con l’aiuto della ANZIO SURF anche quest’anno
in occasione dell’INITIATIVES OCEANES,
una delle più importanti manifestazioni di
volontariato di bonifica delle spiagge giunta
alla sua decima edizione, circa 50 volontari
hanno risposto presente all’appuntamento
presso l’OASI di TOR CALDARA e hanno
letteralmente ripulito la spiaggia di fronte
la torre.
Quintali di rifiuti di ogni tipo, polistirolo,
plastica, vetri, bombole del gas, pezzi di
autovetture, sono stati depositati dal mare
durante l’inverno, ma non sono certo materiali
marini… Questo è il punto di partenza
dell’associazione: insegnare ai giovani di oggi
che l’ambiente è sacro per il loro futuro
e ogni oggetto che viene abbandonato in
maniera incauta diventerà rifiuto.
Scopo delle iniziative è quello di sollecitare le
coscienze dei cittadini, ma anche e soprattutto
di spronare gli enti locali a fare di più! Fare
di più per una risorsa che deve essere valorizzata
non soltanto per far spazio ai lettini nel periodo
estivo, ma durante tutto l’arco dell’anno. Il mare
è ricchezza. Spesso Comuni, come Anzio, che
vivono la loro quotidianità accanto al mare, non
si rendono conto delle immense possibilità che
gli si offrono, non soltanto con opere faraoniche
(porti o dighe), ma semplicemente partendo
dalla salvaguardia dell’ambiente e delle
coste.
Pochi come un surfista conoscono la vita delle
coste e delle maree, il continuo mescolarsi di
acqua e terra. E proprio da questa coscienza
nasce la volontà di impegnarsi nella salvaguardia
delle
coste
con
particolare attenzione
al
problema
dell’erosione
delle
spiagge,
con
la
progettazione
di
specifiche barriere
soffolte a basso
impatto
visivo
e
ambientale,
perché
composte
da materiale ecosostenibile che non solo
favoriscono il ripascimento naturale della
sabbia sulle spiagge, ma garantiscono anche e
soprattutto il ripopolamento della fauna e della
flora marina.
La SURFRIDER FOUNDATION LAZIO è
in procinto di organizzare un convegno, con
il sostegno del Comune e delle associazioni
che vivono il mare, che tratterà proprio di
questo problema con lo scopo di creare una
tavola rotonda su cui poter confrontare diverse
proposte a riguardo. Basta fare una passeggiata
sulle spiagge di Ponente per capire che la
questione è grave ed urgente.
GRUPPO FACEBOOK:
“SURFRIDER FOUNDATION LAZIO”
Contatti: [email protected]
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Lavinio - Space
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COMUNITA’ INDIANA, INTEGRAZIONE E PROGETTI COMUNI
luogo dove trascorrere la sua esistenza. è stato reso possibile anche dalle caratteristiche
Parla Sorav Dhir Chand: come
Ormai sono 33 anni che vive nel Bel Paese”.
tipiche della comunità indiana. Siamo di indole
“Accolti bene dalla città” Cosa vi ha portato qui a Lavinio?
calma e ci viene riconosciuto il merito di essere
Negli ultimi anni Lavinio è stata interessata da un
forte flusso migratorio proveniente dall’India.
Ad oggi si contano circa 3000 persone tra
cittadini indiani e italiani figli
di immigrati di questo grande
Paese. Una realtà umana notevole,
importante, di cui tenere conto. Gli
indiani, così come le donne e gli
uomini che provengono da altre
parti del mondo, sono i nostri nuovi
concittadini con i quali ci si ritrova
sempre più spesso a condividere la
quotidianità. Iniziamo a conoscerli
più da vicino.
Sorav Dhir Chand è il giovane
Presidente della Comunità Indiana
di Anzio e Lavinio, un ragazzo
cortese e in gamba, a soli 21 già
referente di una cosi nutrita realtà
sociale.
Sorav, da quanto tempo è qui in
Italia?
“Ci sono nato 21 anni fa. Mio padre era
dipendente dell’ambasciata ed è stato trasferito
a Roma dove ha lavorato per molti anni. Non
è più tornato a vivere in India, ha eletto l’Italia
“Già altri nostri connazionali avevano scelto
Lavinio come luogo dove risiedere e si erano
trovati bene”.
Quali sono gli aspetti positivi e negativi del
vivere a Lavinio?
“Qui non abbiamo mai avuto alcun problema
a integrarci. Ciò è stato determinato da una
buona predisposizione degli abitanti locali, ma
grandi lavoratori. Tra gli aspetti poco positivi
c’è il fatto che spesso lo straniero ha difficoltà
ad accedere a servizi presenti sul territorio che
risultano invece di facile accesso per
gli abitanti locali”.
Su cosa sono basati i rapporti
all’interno della vostra comunità?
“Sono principalmente di carattere
famigliare. I rapporti di parentela
sono per noi davvero molto
importanti”.
Come definirebbe i rapporti con i
cittadini di Lavinio?
“Sono sempre improntati al rispetto
reciproco e non ci sono mai stati
problemi di discriminazione”.
Cosa significa integrazione?
“Coerenza, lealtà e sincerità nel
rispetto reciproco delle differenze”.
Se potesse cambiare qualcosa qui a
Lavinio cosa cambierebbe?
“Mi piacerebbe creare un luogo di incontro
multietnico dove poter scambiare le nostre
reciproche conoscenze”.
Andrea Stefanelli
LAVINIO, IL PERICOLO CORRE SU STRADA
non sempre riescono a svicolare nel ristretto purtroppo, con il cattivo tempo. Quando
Segnaletica insufficiente
spazio lasciato loro dalle macchine. Infatti la piove buona parte della carreggiata si allaga,
e rischi per i pedoni
presenza di numerosi negozi e la mancanza in particolare al livello del distributore di
Il giorno 6 aprile intorno alle ore 12,15 si è
verificato un altro incidente stradale che ha
visto coinvolti un motociclo e un’autovettura
su via di Valle Schioia all’altezza della stazione
ferroviaria.
Non è la prima volta che a Lavinio accadono
questi incidenti e c’è da dire che la sicurezza
stradale non è fra le migliori.
Nonostante la strada teatro dell’incidente sia
stata asfaltata di recente e resa più agibile,
la maggior parte delle vie convergenti sono
rimaste in condizioni pietose e la segnaletica,
orizzontale e verticale, è poco visibile in
tutte le strade di Lavinio. Buona parte degli
attraversamenti pedonali, consumati da
migliaia di passaggi quotidiani non è più
visibile, come per esempio quelli nel centro
di Anzio, creando forti disagi ai pedoni.
Via di Valle Schioia, che è l’arteria
principale di Lavinio a doppio senso di
circolazione, è quotidianamente sottoposta
a traffico congestionato che si intensifica
soprattutto durante la stagione estiva. Sul
marciapiede, insieme al pedone standard
dotato di agilità, transitano anche mamme
con carrozzine e bambini in bicicletta che
di posteggi sufficienti spingono gli abitanti
a sostare sui marciapiedi, oppure a fermarsi
sul lato della strada riducendo la carreggiata
e creando ulteriori disagi alla circolazione
stradale.
Ma non sono soltanto i bambini l’estate a
pedalare su Via di Valle Schioia; ci sono
anche i ciclisti residenti che la percorrono
durante tutto l’anno, in un senso e nell’altro,
dalla mattina alla sera tardi, con il bello e,
benzina; per i pedoni l’ombrello non è davvero
più sufficiente a ripararsi. Tale affluenza
in una via così disagiata, giustificherebbe
la creazione non solo di altri parcheggi,
ma anche di una pista ciclabile dove poter
transitare in tutta sicurezza senza essere
sfiorati dalle automobili e dai motorini.
Laura Frisina e Silvia Arena
Anzio Space - Mensile di Informazione
RUBRICHE
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DETTI PORTODANZESI
“Arieccoce!!” La rubrica continua,soprattutto
per non far dimenticare i nostri detti ed il
modo di parlare della nostra gente.
Chi non ha mai detto: “Te sei ripulito!”
invece di : Ora stai peggio di prima?
Mio nonno diceva :”Me dole er deto” quando
per errore gli pestavano un dito.
A Natale, giocando a tombola quando esce il
numero 35 tutti esclamano: “Trentacinque... er cane de Bitulia!!”
Bitulia (Petunia è il nome originale), aveva un cane chiamato
Trentacinque, da cui ebbe origine il soprannome per tutti i
componenti della famiglia per diverse generazioni.
Quante volte ci siamo sentiti dire da persone sagge: “Quello che fai
te ritrovi” Se semini il male, male raccogli e se semini il bene, il bene
dovresti raccogliere.
Una persona che non capisce, che ha stancato chi l’ascolta dice:
“E daje... sente ch’è doce!!”
Non risparmiamo niente di quello che si guadagna con il lavoro e al
contrario dei cugini nettunesi noi diciamo: “Quello che guadagno
me magno”.
Ricordate questo? “Ridi, ridi che mamma ha fatto i gnocchi... cor
sugo dei bacarozzi”. Sì, adesso ridi ma non sai quello che ti aspetta.
In una vecchia banchina per barche da diporto un ormeggiatore
rivolgendosi ad un amico disse: “Salvatò, io l’ho lavata e sistimata la
barca alla signora ma ogni vorta che je telefono me risponne “See...
Lallero!” ma che vordì?”.
“Vincè - rispose l’amico - Vordì che nun te paga!!!”.
Lallero: “Se vedemio”.
Dal gruppo facebook:”Detti popolari portodanzesi”.
amministrato da Tinarelli Alessandro e Salustri Pina
Sport e ambiente
ECCO LA SPELEO-ARCHEOLOGIA
Miei cari lettori oggi nella nostra rubrica parliamo di un’attività mix di
sport, ambiente e cultura. Fin dalla nascita di questa disciplina siamo stati
protagonisti, prima individualmente come singoli speleologi e con altre
associazioni, poi con la nostra associazione, di campagne esplorative nella
città di Roma e nei Comuni di Tivoli, Nemi, Nettuno, Anzio, Viterbo,
Blera, Formello, Ischia di Castro ecc…
Il termine speleologia deriva dalla parola greca Speleion = Caverna e Logo
= Scienza, “scienza che studia le grotte”, quindi la speleologia urbana è la
scienza che studia le cavità artificiali. Nei corsi di avvicinamento a questa
attività vengono curati gli aspetti sportivi che permettono la progressione
in grotta attraverso l’uso delle corde e delle attrezzature da discesa e salita,
gli aspetti ambientali che aiutano al riconoscimento della morfologia dei
luoghi dove si trovano queste cavità e gli aspetti storico-archeologici che
ci permettono di studiare le cavità artificiali dove faremo la nostra attività
esplorativa. Esempio: (Cave, Miniere, Catacombe, Acquedotti, Necropoli
ecc.. luoghi già concepiti sottoterra) e (Domus, Insule. Templi, Basiliche,
Fori ecc.. che lo diventeranno). Naturalmente tutto questo si svolge
sempre con l’ausilio degli studi di archeologi o associazioni archeologiche.
È proprio per sviluppare un loro lavoro superficiale che nasce l’esigenza
dell’utilizzo di un’associazione che fa speleologia urbana, per ampliare
il lavoro con verifiche sotterranee, riprese video o fotografiche che
consentano di arricchire le pubblicazioni scientifiche che verranno fatte
sulla campagna esplorativa. In seguito nei nostri articoli parleremo nello
specifico di alcune di queste campagne esplorative.
Manrico Martini
Lettera alla redazione
Gentile Direttore,
mi è capitato di leggere il vostro giornale, che apprezzo sia per il taglio
e lo stile giornalistico, sia per la sensibilità a salvare il territorio anziate
dagli abusi di ogni genere. Da anni vengo a trascorrere le vacanze ad
Anzio nel tratto di costa Tor Caldara-Cincinnato. In questi giorni di
festa discorrendo con il gestore di uno stabilimento ho saputo che ad
ottobre cominceranno i lavori per contrastare l’erosione della spiaggia.
Fin qui tutto bene. Chiedo notizie al gestore sugli interventi e mi
spiega che saranno costruite delle dighe di cemento per tutto il tratto.
Queste orribili dighe saranno a vista e non sotto i livello del mare come
andrebbe fatto. Saranno create finte insenature dove fare il bagno.
Insomma, come è stato fatto ad Anzio. Mi sono sentita stringere la
gola. Ora, io capisco che queste dighe siano necessarie ma è possibile
che debbano essere visibili creando questi orrori che deturpano il
paesaggio? Ho cercato su internet per sapere di più su questo progetto
ma non ho trovato nulla. Vi chiedo di parlarne per cercare di bloccare
questo orrore al quale sembra non possiamo sottrarci.
Le sarei grata, in ogni caso, se potesse indicarmi dove mi posso rivolgere
per saperne di più su questo progetto. In fondo sono atti e soldi pubblici!
Grazie per il vostro lavoro.
Luisa Marozza
SMS - Space
Anzio-Space apre uno spazio ai lettori
Scriveteci un sms
al: 3463859599
“Vorrei sapere per quale ragione,
dopo aver riempito Anzio di
rotonde, nessuno si preoccupi di
curarne il verde, a meno che l’erba
non sia cresciuta di almeno 50 cm,
e non si siano riempite di rifiuti”.
Grazie
“Tutte le scuole di Anzio sono assistite
da ausiliari del traffico che ne tutelano l’accesso; come mai la scuola
elementare Villa Claudia (via Tirreno) rimane incustodita, con
l’accesso quasi sempre ostruito da auto parcheggiate incivilmente
di fronte all’Angolo Bar? ”. xxx
“Sono una giovane madre che lavora, con un bambino di 3 anni:
come mai in tutta Anzio non esiste un solo asilo nido comunale?
L’unico esistente, a Nettuno, è praticamente inaccessibile a
meno di non essere in lista d’attesa da anni o di non avere un
reddito da fame, e tutti gli altri sono a pagamento, con rette da
capogiro. Possibile che le madri modello debbano essere per forza
disoccupate?”. xxx
“Vorrei segnalare l’urgenza di rifare al più presto la strada a Lido
dei Pini per evitare incidenti gravi ai motociclisti e ciclisti”. Mario
“Invece di discutere sempre sul nuovo porto il Comune non
potrebbe adoperarsi per pulire l’attuale bacino sempre più
maleodorante?”. Silvana
“I rallentatori di ingresso ad Anzio sono insopportabili e pericolosi,
anche a breve velocità la macchina sussulta e si rischia l’incidente.
Propongo di sostituirli”. Maurizio
Anzio Space - Mensile di Informazione
Space - Porto
11
NUOVO PORTO, LA PICCOLA PESCA NON CI STA
Quattro chiacchiere sulla
banchina
Una conversazione può servire a far
trascorrere più velocemente un sabato
pomeriggio, ma la stessa conversazione,
intrapresa con professionisti che portano i
segni del loro lavoro sul viso, sulle
mani e sulle spalle tanto grandi
da sostenere, oltre decenni di
esperienza, il peso della fatica e
del destino di intere famiglie, può
rivelarsi molto di più.
In un sabato pomeriggio qualunque
ho incontrato sulla banchina del
porto di Anzio i Sigg. Cosimo
Di Mille e Alfredo Arseni,
rispettivamente
presidente
e
vicepresidente della Cooperativa
Piccola Pesca dei SS. Pio e Antonio. Ma
cosa ci fanno Cosimo e Antonio, di sabato
pomeriggio, sulla banchina del porto? Non
li troviamo a scrutare l’orizzonte, a discutere
di politica o di calcio, o a sorseggiare caffè:
Cosimo e Antonio, assieme ad altre decine
di professionisti, li troviamo immersi nel
loro lavoro. Preparano le barche, puliscono
reti, mettono ordine fra gli strumenti; loro
non hanno bisogno di guardare il meteo
per sapere che tempo farà, che mare ci sarà
e da dove soffierà il vento, loro annusano,
ascoltano, percepiscono sintomi di qualcosa
che ormai è parte di loro. Per gente così la
quotidianità non è una battuta di pesca, ma
il vivere in mare come fosse una seconda
casa. Per persone così un porto non è
una semplice attrazione per turisti o
un simpatico approdo per diportisti con
calzoncini bianchi e mani curate. Per
Cosimo e Antonio il porto è un ufficio, un
laboratorio, un’officina, uno studio ed è
per questo che parleremo di loro, e di tutti
gli altri membri della Cooperativa non
più come pescatori, ma come veri e propri
professionisti del settore piccola pesca.
Assieme a loro una cerchia sempre più fitta
di professionisti si avvicina per parlare
del “Progetto Capo D’Anzio”. Io, futuro
ingegnere, ancora le “prove in vasca” non
posso farle; per me non è facile, come
per i miei blasonati colleghi, ridurre in
scala chilometri di costa all’interno di
bagnarole con ventilatori che simulano
venti e sassolini che simulano scogli. Per
chi ancora deve imparare, per chi ancora
non è pagato, “ampliamento” significa solo
chilometri cubi di cemento riversati in mare
per pura megalomania, per imprenditoria
cannibale, per assurda speculazione basata su
presupposti tanto instabili e fatiscenti quanto
la stessa sabbia che dovrebbe sorreggere il
nuovo porto. Ma cosa ne pensano i
professionisti del porto di Anzio,
del tanto decantato progetto
di ampliamento? Cosimo e
Antonio mi parlano di tradizione,
di identità culturale, di generazioni
di professionisti che si sarebbero
incatenati alla banchina piuttosto
che abbandonarla per far posto a
qualche turista. Ma mi parlano anche
di “stazza”, di fondali inadeguati
anche per una normale barca a vela,
di inutili e costosi dragaggi fatti per smaltire
l’accumulo di sabbie all’imbocco del porto,
di angolazioni d’ingresso errate e di servizi
carenti. E scopro che non si può iniziare
a costruire una casa partendo dal tetto,
che il numero dei clienti di un negozio non
dipende dalla capienza del suo parcheggio
e che è inutile ampliare ciò che neanche è
stato ottimizzato. I professionisti del porto
d’Anzio non studiano i modellini realizzati
in vasca, loro conoscono i modelli reali e le
relative problematiche. Questi professionisti,
a questa speculazione, dicono no.
Maurizio Fracassi
PERCHÉ IL PROGETTO DELLA CAPO D’ANZIO È GIÀ VECCHIO
Anzio necessita di una base per il diporto
all’altezza delle aspettative turistiche,
una ripulita della riviera Zanardelli dagli
orrendi cantieri e una deliziosa passeggiata
sul lungomare di levante, ma non può
sconvolgere l’assetto e le tradizioni
marinare realizzando un’opera
mastodontica e inopportuna per vari
motivi logistici e tecnici.
La crisi mondiale ci porta a riflettere
sulla possibilità e la convenienza di
opere faraoniche come il progetto
del nuovo porto di Anzio, anche
perché il settore della nautica e
diporto sta precipitando nell’abisso,
nella peggiore delle crisi, e gran parte
delle barche dai 6 ai 24 metri sono in
vendita, anzi in svendita.
Bisogna tener presente che
comprarsi uno yacht non comporta nessun
utile, anzi è la maniera per spendere più soldi
possibile e oggi solo i miliardari possono
permetterselo. Per questo creare 1200 posti
barca è inopportuno, sono sufficienti la metà
anche perché il milionario con lo yacht arriva
ad Anzio, mette in moto e parte per Ponza,la
Sardegna o le Eolie, e non si ferma certamente
in città a fare il bagno e prendere il sole.
Ci sarebbe voluto un piano che legasse terra
e mare, ad esempio con l’apertura del casinò.
Il problema tecnico per la realizzazione del
nuovo porto è da ritenersi il più grave. Da
sempre il canale di ingresso del porto di
Anzio soffre di una secca, dell’insabbiamento
dovuto alle correnti che dispongono enormi
masse di sabbia che occludono il passaggio, a
volte anche di medie barche.
Ora, aver pensato e messo per iscritto un
progetto dove il nuovo ingresso è attiguo
al vecchio e addirittura aperto nello stesso
punto cardinale, nella stessa direzione, è da
incoscienti. Inoltre il nuovo bacino copre
in parte l’ingresso vecchio che, trovandosi
a ridosso, s’insabbierà maggiormente e
peggio di prima e il nuovo canale,
trovandosi nella stessa posizione,
sarà soggetto alle stesse identiche
correnti di insabbiamento. Come
pensiamo di poter costruire un
bacino in cui debbano entrare navi e
traghetti per la Sardegna se il canale
avrà un problema tecnico così grave?
Per questo motivo associazioni e
gruppi di persone si cominciano a
chiedere se il progetto del porto non
vada rivisto, ridimensionandolo,
rendendolo davvero utile alla
città. Sarebbe opportuna un’immediata
ristrutturazione del porto attuale senza il
secondo bacino, trasferendo i cantieri navali
dietro, nel grande parcheggio.
Anzio è città di velisti. Loro sì che si fermano
nei nostri ristoranti.
Alessandro Tinarelli
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Space - Politica
Anzio Space - Mensile di Informazione
TIA, SERVONO INCENTIVI PER Qui Radio Nerone
FAMIGLIE MONOREDDITO
DISOCCUPATI?
L’intervento di Massimo Creo del Pd di Anzio
In occasione della prossima approvazione del bilancio preventivo
2010 credo sia opportuno, da parte dell’attuale amministrazione,
rivedere alcune scelte errate fatte in passato e dimostrare la giusta
sensibilità nei confronti di quei nuclei familiari che più di altri stanno
soffrendo gli effetti della grave crisi economica.
Può essere questa l’occasione per fare un minimo di “welfare locale”
e, nello specifico, per quanto concerne la Tariffa Igiene Ambientale,
credo sia possibile prevedere un’agevolazione per le famiglie
monoreddito, nel quale il soggetto unico produttore di reddito si trovi
in stato di mobilità.
Credo sia inoltre doveroso, dopo la confusa esperienza fatta lo
scorso anno, aumentare le fasce di reddito ISEE per le agevolazioni/
esenzioni relative ai servizi a domanda individuale (mense e trasporti
scolastici).
Faccio inoltre presente che “giace” da ben oltre un anno, un o.d.g. da
me proposto e votato all’unanimità nel c.c. del 1 dicembre 2008, che
aveva come obiettivo la possibilità di facilitare l’accesso alla pratica
sportiva per i ragazzi fino ai 14 anni, prevedendo l’applicazione di
“rette mensili agevolate” - da parte delle società sportive che utilizzano
impianti comunali - per le famiglie rientranti in predeterminate fasce
di reddito ISEE.
Quando sento parlare di disaffezione verso la politica, perché incapace
di saper cogliere i reali problemi delle famiglie, mi viene sempre
in mente che può bastare molto poco per invertire la tendenza,
basterebbe ripartire da una politica attenta e puntuale ad affermare i
“diritti dei più bisognosi” anziché assistere quotidianamente la classe
politica locale proporsi come “produttore” di singoli favori.
IN PISCINA SI TROVA LAVORO
Quante famiglie in ansia
per il futuro dei propri
figlioli, e quanti sforzi per
indirizzare queste giovani
creature verso attività in
cui un giorno possano
realizzarsi
diventando
finalmente autonomi da
mamma e papà. Una buona
notizia arriva da Anzio
dove dopo minuziose
ricerche condotte dal vostro
affezionatissimo, si scopre che lo sport non soltanto è salutare
ma facilita l’accesso al mondo del pubblico impiego, il più
ambito in questi anni di crisi economica. Tantissimi dipendenti
del Comune infatti hanno esercitato attività sportive a livello
agonistico e, nell’ultimo decennio, la pallanuoto conquista
la palma dello sport più praticato tra i dipendenti comunali,
con la possibilità concreta del grande tuffo: dalle piscine al
Municipio, proprio come il Senatore Candido De Angelis,
noto esponente della pallanuoto anziate. Pertanto, carissimi
genitori, da domani tuffatevi in piscina coi vostri ragazzi, ve lo
raccomanda l’imperatore Nerone.
IL PRIMO FATIDICO SÌ A VILLA SARSINA
Il consigliere Colantuono celebra le nozze
Assistere ad un matrimonio fa sempre un certo effetto, se poi
aggiungi un bellissimo scenario come quello di Villa Sarsina, il
gioco è fatto.
Giovedì 8 aprile 2010 il consigliere comunale Beniamino
Colantuono, emozionatissimo, ha celebrato all’interno della
vecchia cappella l’unione di due suoi cari amici.
Scherzando, Colantuono ha sottolineato di essere il primo ad
officiare una cerimonia all’interno della nuova sede comunale.
Auguri e figli maschi!
Maurizio D’Eramo
Vogliamo contribuire a rendere Anzio una città che sia:
• vivibile e interessante per i giovani
• viva culturalmente
• all’avanguardia nell’ecologia e la preservazione del territorio
• arricchita dalla diversità etnica che la contraddistingue
Non siamo convinti di avere la risposta a tutte le domande o di
essere i migliori, siamo semplicemente un gruppo di persone
giovani (chi di corpo, chi di spirito) che vogliono darsi da fare per
migliorare il territorio in cui vivono.
Al momento abbiamo tre iniziative:
• Anzio Space, che puoi scaricare su www.anziospace.com
• Shingle22J, Biennale d’Arte Contemporanea di Anzio e di
Nettuno, info su www.shingle22j.com
• Il Centro Polivalente per i Giovani e la Cultura, che vorremmo
costruire.
UNISCITI A NOI!
Tieniti aggiornato sulle nostre iniziative:
www.anziospace.com
www.myspace.com/anziospace
www.shingle22j.com
www.myspace.com/shingle22j
http://centropolifunzionaledeigiovani.blogspot.com/
iscriviti al gruppo di FACEBOOK “00042”
Contatti ANZIOSPACE: 3286868362 - 3474012468
Contatti NETTUNOSPACE: 3477089615
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Space - Politica
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I risultati di Anzio quartiere per quartiere
E L E Z I O N I , S C O N F I T TA P E S A N T E
ottiene il 61,52% con 13.364 consensi contro
il 38,23 e 8304 voti della Bonino, a Nettuno il
59,73% (11.871 voti) contro il 40% (7949 voti).
Anche il Pd va meglio a Nettuno: 24,52 (4874
Candidato sbagliato, lista Pd debolissima,
voti) contro il 21,62 (4696 voti) di Anzio, ma a
partito diviso e classe dirigente da reinventare.
Nettuno c’è da dire che il partito può contare
Un bilancio crudo delle elezioni regionali nel
su un’amministrazione amica e sull’egregio
Lazio, che hanno visto la netta affermazione del
lavoro svolto sinora dagli amministratori
centrodestra di Renata Polverini nonostante
di centrosinistra. E’evidente il peso dell’Udc,
l’assenza delle liste del Pdl a Roma e provincia.
che ad Anzio ha registrato un incremento
Bonino. La candidatura di Emma Bonino,
attestandosi intorno al 7,9%, e che potrebbe
come previsto e denunciato da un combattivo
essere l’ago della bilancia alle prossime comunali
gruppo di cattolici democratici del Pd, non ha
(anche se l’orientamento del partito di Casini
reso, non ha colmato il divario soprattutto nelle
attualmente sembra escludere apparentamenti
province, ed è stata la ragione principale della
con il centrosinistra). Sulle candidature dei
debacle elettorale e politica del centrosinistra.
consiglieri spicca il risultato personale di
I candidati, e quanti si sono impegnati in
Marcello Armocida per la destra, che nella
questa dura e appassionante campagna, si sono
sua Nettuno raccoglie 1280 voti. Gli altri 2
sentiti rivolgere spesso dagli elettori la fatidica
candidati forti sono Piero Ambrosi e Mario
domanda: “Perché
Mei. Il primo,
il Pd non ha
politico di grande
espresso una sua Nemmeno il tempo di riflettere sulla rovinosa sconfitta subita in tutta la regione dal centrosinistra, e il Partito levatura e di
c a n d i d a t u r a ? ”. Democratico ha ripreso, inesorabile, il suo sport preferito: lo scontro interno, nonostante sia rimasto poco o provata esperienza,
Il
sostegno nulla su cui litigare. I giorni scorsi, infatti, l’ennesima velenosa velina è stata consegnata nelle mani di una non ha superato
immotivato
ed cronista di Latina Oggi che, senza verificare i fatti (ah la stampa di provincia!), ha pubblicato il tutto. E l’esame
Roma
incondizionato cioè che il Presidente del Consiglio comunale di Nettuno, il Pd Nicola Burrini, sarebbe pronto a passare in ma è comunque
forza all’Udc di Casini, insieme all’assessore provinciale Aurelio Lo Fazio, vittima, secondo la velina, di un
del Pd alla Bonino rimpasto in seno alla Giunta Zingaretti. Naturalmente il giorno successivo sono arrivate le piccate smentite il secondo dei
ha palesato la sua dei dirigenti coinvolti. Non è un caso però, che la velina vada a colpire quella parte del partito che, ad Anzio non eletti e il
incapacità
non e Nettuno, lavora da anni con trasparenza per articolare un’opposizione sui contenuti all’amministrazione candidato
più
soltanto di aprire Bruschini, a partire dalla denuncia del disastroso progetto del nuovo porto e proseguendo con la forte critica votato ad Anzio e
un
confronto al Piano regolatore comunale. Stiamo parlando di quanti, nel Pd, hanno sostenuto la candidatura di Piero Nettuno, dove ha
responsabile sulle Ambrosi al Consiglio regionale del Lazio, risultato il più votato tra le fila del centrosinistra. Ebbene non sfiorato quota 1500
prospettive
del vorremmo che queste notizie incontrollate su presunti cambi di casacca provenissero proprio dal Partito voti, di cui 776
maggior
partito Democratico, con l’obiettivo di alimentare la confusione interna e radicalizzare la divisione tra chi conduce ad Anzio. Altro
d’o p p o s i z i o n e , un’opposizione reale alla destra e chi soltanto di facciata, disperdendo il lavoro certosino condotto in questi risultato di spicco
anni da Lo Fazio, Burrini, Bernardone e tanti altri amici. Poco male. I diretti interessati fanno spallucce, e
ma
anche
di confermano la loro intenzione di continuare a guidare l’opposizione alla Giunta di destra che imperversa ad nel centrosinistra
i n d i v i d u a r e Anzio, anche se il povero PD appare una maionese impazzita, con una classe dirigente distante dai cittadini e è stato colto da
un
candidato attratta da piccole beghe personali, senza alcuna intenzione di impegnarsi per mettere in campo un concreto Mario Mei, che
d e m o c r a t i c o e credibile progetto di governo per la città.
nel computo totale
in
una
delle
sm delle due cittadine
principali regioni
ha superato la
coinvolte dal voto di marzo. Un partito nato si scaglia un sasso contro l’avversario, e questo barriera dei mille voti, con 717 voti ad Anzio. La
sulle Primarie che, nel momento in cui sasso arriva debole perché rallentato tra le mura maglia nera va all’astrofisica Margherita Hack,
sono più urgenti, rinuncia ad utilizzarle come amiche. In questo senso l’unica possibilità che arruolata nelle file di Rifondazione comunista
strumento di selezione della propria classe si apre davanti al Pd e al centrosinistra, per non e che, nonostante la fama internazionale, ha
dirigente. Mentre la destra mostra capacità di essere condannati per sempre all’irrilevanza raccolto appena 125 voti.
rinnovamento, lanciando nomi sconosciuti politica, è quella di rinnovare totalmente Il Pd collegio per collegio. Il Partito
alla guida delle Regioni, si pensi a Chiodi in la propria classe dirigente. Una proposta Democratico, ad Anzio, va meglio a Lavinio
Abruzzo o Cappellacci in Sardegna, con la avanzata gli scorsi giorni dall’ex Premier stazione (657 voti), Falasche (591 voti),
scelta di accodarsi ad Emma Bonino il Partito Romano Prodi, che ha immaginato un Pd in cui Villa Claudia (557 voti) e Europa (460 voti).
democratico sancisce la sua difficoltà di la classe dirigente nazionale sia ridimensionata a Ad Anzio centro prende 413 voti. Male a
rinnovare i propri rappresentanti nelle vantaggio delle dirigenze regionali e locali. Un Pocacqua (133 voti), Santa Teresa (145 voti) e
istituzioni. La candidatura della Bonino, partito federale che nasce e cresce dal basso, Lido dei Pini (187 voti). Ai risultati positivi
solitaria, non è poi nata su alcun aspetto insomma, e che faccia maturare nuovi dirigenti di Lavino Stazione, Falasche, Europa, e Anzio
programmatico, ma si è schiacciata su questioni politici che riescano laddove gli attuali hanno centro, corrispondono le buone affermazioni
nazionali e controverse, senza neppure miseramente fallito.
del candidato più votato, Piero Ambrosi,
prendere in considerazione i temi che stanno a Anzio e Nettuno. Nettuno meglio di Anzio, che ottiene rispettivamente 119, 117, 113, e
cuore alla Regione Lazio o i risultati raggiunti cioè migliore il risultato della Bonino nonostante 111 voti.
dall’amministrazione di centrosinistra in 5 la pesante sconfitta. Ad Anzio la Polverini
Marcello Bartoli/ Sebastiano Maddanu
Pd e Bonino meglio a
Nettuno, ma serve profondo
rinnovamento
anni di governo. La scelta della Bonino ha poi
determinato la rottura col mondo cattolico,
che si è manifestata soprattutto nelle province,
perché, in fin dei conti, le realtà che si rivolgono
all’universo cattolico sono comunque in grado
di spostare, e lo hanno dimostrato, almeno il 3
per cento dei consensi.
Le liste. Le liste del Partito democratico erano
deboli e tali si sono rivelate. Per capirlo basta
guardare, anche a Roma provincia, quanti
candidati hanno raccolto meno di 300 voti. Le
liste non erano competitive, ed avevano l’unico
scopo di garantire l’elezione dei consiglieri e
assessori regionali uscenti, senza reali possibilità
di vittoria finale.
Partito diviso. La proposta politica del
Partito democratico è stata indebolita dalle
innumerevoli divisioni interne, che sono state il
miglior alleato del centrodestra. E’ come quando
Il Partito Democratico perde il pelo, non il vizio
14
Anzio Space - Mensile di Informazione
Space - Donna
Care Lettrici,
il mio non vuol essere
il solito sfogo di una
femminista incallita,
anche perché io non mi
posso definire tale e poi
del femminismo, inteso
come quel movimento
che doveva promuovere
l’emancipazione
e
l’elevazione giuridica e
politica della donna, o
sono talmente miope
o sinceramente, in
trentadue anni che gironzolo su questa terra, ancora non ne ho vista
neanche l’ombra.
L’ultima riprova l’ho avuta subito dopo le elezioni regionali, quando è
riuscito fuori tutto il celodurismo dei maschietti “leghisti” che si sono
scagliati contro la famigerata pillola abortiva RU486, incoraggiati
anche da chi sapete voi.
Ora, si può essere favorevoli o no all’aborto, ma c’è una legge, la 194, che
lo regola e che deve essere applicata altrimenti il rischio è di tornare al
medioevo e alle pratiche clandestine.
Il punto è un altro: invece di rimboccarsi le maniche e lavorare affinché
questo paese, ormai allo stremo delle forze, riesca a ritirar nuovamente
su la testa e combattere la crisi economica, la criminalità, l’evasione
fiscale, gli abusi sui minori e sulle donne, i vincitori e i loro amici
riescono solo a vedere come unico male della società, l’aborto?
Quest’altro colpo basso a noi donne non serviva proprio, forse pensano
che scegliere la via di non portare avanti una gravidanza sia una
soluzione facile da prendere ma non c’è aborto, voluto o non, che non
lasci una ferita aperta in una donna.
Lasciamo alle nostre coscienze decidere se questa famigerata
pillola sia il male dei mali per chi desidera veramente proteggere
la vita nascente e tutte le vite indifese.
Roberta Treglia
E VI DICHIARO MARITO E MOGLIE
Come capire quando è ora di sposarsi
Premessa: Einstein si starà rigirando
sicuramente nella tomba!
L’Australia, gran bel paese sicuramente,
ma a mio modestissimo parere gli
australiani hanno le giornate contornate
da pochissimi impegni.
Ed ecco che per ingannare il tempo, presso
l’Università del New South Wales, hanno
messo a punto una formula che aiuterà
tutti noi a capire quando sarà l’ora del
fatidico sì.
Care fanciulle, prestate attenzione, e anche voi maschietti.
Rullo di tamburi… a voi la formuletta: sottrarre dall’età limite
entro il quale pensate di fare il grande passo l’età in cui avete
iniziato a pensare alle nozze e moltiplicate per 0,368 (numero
che racchiude innumerevoli fattori).
Aggiungete al risultato l’età in cui si pensava di sposarsi e come
per magia avrete il numero.
Io l’ho messa in pratica e mi sposerò alla tenera età di: 60,76 anni
Però niente male… avrò tutto il tempo per organizzarmi.
Roberta Treglia
Per ogni suggerimento, idea, iniziativa per
noi donne scrivetemi a:
[email protected]
LA RICETTA DEL MESE
Facile e gustosissima
POLPETTE DI MERLUZZO CON SALSA
VERDE
Ingredienti:
500g di filetti di merluzzo
250 g di yogurt magro naturale
100 g di pecorino grattugiato
60 g di pangrattato
Un mazzetto di basilico
Mezzo cucchiaino di pasta d’acciughe
Olio d’oliva
Olio per friggere
Sale
1.
Passate nel mixer il pesce a tocchetti con metà yogurt, un
pizzico di sale e un po’ di prezzemolo fino ad ottenere una purea non
troppo fine.
Incorporate al composto il pecorino e il pangrattato.
2.
Preparate la salsa: in una terrina mettete una manciata di
foglie di basilico e 2 cucchiai di yogurt, riducete il tutto in crema
mescolando poi unite lo yogurt rimasto e 2 cucchiai di olio.
3.
Formate con l’impasto delle palline non troppo grandi e
friggetele in poco olio caldo 3 o 4 minuti per lato. Servitele con la
salsa.
Credetemi sarà un successone.
Buon appetito!!!!
Roberta Treglia
Anzio Space - Mensile di Informazione
Space - Donna
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N AT U R A L M E N T E … L E T T U R E A L F E M M I N I L E
L’idea di aprire una rubrica sulle letture al femminile è nata grazie all’aiuto di una carissima
amica e, come primo libro, mi ha consigliato di suggerirvi questo: La sindrome di Gertrude
di Lella Costa. Quasi un’autobiografia.
Un libro che si legge tutto d’un fiato. Che fa sorridere, ridere, ma anche commuovere, pensare.
Qui parla di se stessa, Lella Costa, ma forse parla anche di tutti noi. Per questo è “quasi
un’autobiografia”,
L’ autrice racconta gli incontri essenziali, i momenti particolari. La famiglia, il lavoro, gli amici,
l’impegno civile. Ma anche cose più leggere, come la sua passione per le scarpe e per la moda.
Tra impegno e frivolezza, con un tocco colto e ironico, divertente. Sempre appassionato.
La passione di una donna per tutto quello che fa. La passione che la conduce a dire sì, a
sperimentare.
Roberta Treglia / Daniela Migliaccio
UN ORTO SUL BAL C O N E
Più che la moda è soprattutto la volontà di mangiar bene, sano e a poco prezzo che spinge molte
persone a organizzare un orto nei piccoli spazi domestici. E forse non tutti sanno che è possibile
far crescere piante rigogliose anche nei pochi metri quadrati di un balcone.
Trasformare un balcone fiorito in uno spazio capace di produrre verdure senza penalizzare
l’estetica è possibile, riservando il fronte del balcone alle piante da fiore e la zona interna agli
ortaggi in vaso. Per ottimizzare lo spazio ristretto, è sufficiente scegliere contenitori di forma
rettangolare o quadrata da mettere in file o in serie, facendo crescere le piante aromatiche alla
base di pomodori, peperoni e melanzane.
Meglio mettere da soli il rosmarino e la salvia che sono perenni e che con un po’ di cure
diverranno rigogliosi cespugli aromatici.
È sempre consigliabile, per chi è alle prime armi, partire da un solo vaso o un paio, magari
pomodori e melanzane, i primi se possibile addossati al muro perché hanno bisogno di supporti.
Il periodo ottimale per cominciare con piantine già cresciute (che potete acquistare in qualsiasi
vivaio) è tra fine marzo e fine aprile. Troverete molte informazioni utili per il vostro piccolo
orticello nel libro di Grazia Cacciola: L’orto sul balcone. Coltivare naturale in spazi ristretti.
Editore FAG Milano, Collana Natural Lifestyle, 2009, al prezzo di € 18,50. Ricordiamo
infine che i diritti d’autore di questo libro sono interamente devoluti ad AgireOra, per la
campagna informativa permanente “Conoscere e salvaguardare i diritti degli animali”.
Silvia Arena
ELEZIONI, TRA ELETTI
PD NIENTE DONNE
Care amiche, una piccola parentesi di politica
per sottolineare che, terminate le elezioni
regionali nel Lazio, il principale partito del
centrosinistra, il Partito Democratico, non
ha eletto neppure una donna in Consiglio
regionale. Tra i 15 eletti, infatti, non ci siamo.
Che vergogna un partito senza donne….
Unisciti al nostro
gruppo “00042” su:
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Amministrazione: dove, come e quando
ECCO GLI SPORTELLI DEL
COMUNE DI ANZIO
Alla luce dell’inaugurazione di Villa Sarsina aumentano le sedi
del Comune di Anzio e vi è una suddivisione diversa degli uffici
comunali. Oltre alla nuova sede, rimangono la sede del municipio in
Piazza Cesare Battisti e Villa Adele.
La Villa ristrutturata è sede degli Uffici di Rappresentanza del
Comune quali la segreteria del Sindaco,il Direttore Generale,
Segretariato Generale, la Sala della Giunta, l’Ufficio delle Risorse
Umane, l’Ufficio Comunicazione, l’Ufficio Legale, l’Ufficio
Delibere e la Ragioneria dove è necessario un appuntamento per
accedere a tali sportelli.
In Piazza Cesare Battisti rimangono questi uffici:
-Protocollo dal lunedì a venerdì dalle 09:00 alle 12:00 e anche
martedì e giovedì dalle 15.00 alle 17.30
-Stato Civile dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 12.30 e anche
martedì e giovedì dalle 15.30 alle 17.30
-Anagrafe dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 12.30 e anche martedì
e giovedì dalle 15.30 alle 17.30
-Personale
-Elettorale
-Ufficio Patrimonio e Casa dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle
13.00 e anche martedì e giovedì dalle 15.00 alle 18.00
A Villa Adele nei padiglioni esterni alla Villa ed edifici pertinenti vi
sono
-Sedi della Polizia Municipale
-Ufficio Contravvenzioni dal lunedì al sabato dalle 09.00 alle 12.00
-Biblioteca Comunale dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 12.00 e
dalle 15.00 alle 18.00
-Servizi Sociali, Ufficio Contributo martedì dalle 15.00 e mercoledì
dalle 09.00
-Ufficio Sanità martedì e giovedì dalle 09.00 alle 13.00 dalle 15.00
alle 17.30
-Assessorato Sport, Turismo e Cultura dal lunedì al venerdì dalle
09.00 alle 12.00 e anche martedì e giovedì dalle 15.30 alle 17.30
-Pubblica Istruzione martedì dalle 15.30 alle 17.00 e venerdì dalle
10.30 alle 12.00
-Refezione Scolastica Mensa e Scuola Bus martedì dalle 09.00 alle
12.00 e giovedì dalle 15.30 alle 17.00
-Ufficio Tecnico Comunale, Ufficio Condono, Sportello Unico
per l’Edilizia martedì e giovedì dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 15.00
alle 17.30
-Ufficio Demanio lunedì e giovedì dalle 09.00 a 12.00
-Ufficio Commerciale martedì e giovedì dalle 08.30 alle 13.00 e dalle
15.00 alle 17.30
Piazza Garibaldi
-Ufficio Tributi martedì e giovedì dalle 08.30 alle 12.30 e dalle 15.15
alle 17.30 .
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17
Questo mese il
nostro
In… dignato
speciale
Pietro Frisina
è inciampato su uno
stop un po’
ztop,
in via Alessandro
Verri, incrocio con
via Nettunense, a
Lavinio. L’auspicio è
che agli automobilisti
non vengano i…
capogiri....
R I PA R T E A L L A G R A N D E A N Z I O
FUTURA CON UN EVENTO DI
R I L E VA N T E I M P O R TA N Z A
Nuova importante iniziativa dell’Associazione Culturale Anzio
- Futura onlus, dopo il rilevante successo ottenuto nel mese di
Novembre 2009 con il convegno sull’immigrazione che si è tenuto
presso il Centro Ecumenico Internazionale di Lavinio.
Questa volta, teatro dell’evento sarà il salone del Circolo della Lega
Navale Italiana di Anzio, dove il 29 Aprile alle ore 17.30 l’Architetto
Faiella esporrà, accompagnato dal suo relatore, la tesi sulla
valorizzazione, recupero e riqualificazione della villa Imperiale di
Anzio. “Si tratta di un pregevole lavoro che abbiamo voluto premiare
sia per la sua particolarità sia per il suo fascino”, sottolinea l’Avv. Mario
Marcellini – Presidente di ANZIO FUTURA ONLUS- “ riteniamo sia
una iniziativa molto sentita, se si considera che nei decenni scorsi non
sono state molte le iniziative tese a valorizzare il percorso archeologico
della villa neroniana”, ribadisce il Presidente – e comunque è un
evento in linea con il nostro oggetto sociale, che rimane sempre il
sollecitare, lo sviluppare, il nutrire la cultura e l’evoluzione culturale
della nostra città.
Il programma dell’evento prevede la partecipazione di autorevoli
studiosi come il prof. Luigi Franciosini, dell’Università Roma Tre,
relatore della Tesi e dell’arch. Paolo Prignani, dirigente di Anzio
Futura, Previsto anche l’intervento della Vicepresidente ed Assessore
alla cultura della Provincia di Roma on. Cecilia D’Elia nonché del
Sindaco del comune di Anzio Luciano Bruschini.
L’incontro sarà aperto dal Presidente di Anzio Futura avv. Mario
Marcellini.
L’architetto Faiella verrà premiato con la consegna di una borsa di
studio di 1.000 euro.
Si invita tutta la cittadinanza a partecipare, per ricordare, in una bella
cornice, la nostra stupenda storia.
Durante l’evento e anche nei giorni successivi, saranno esposti plastici
e tavole che mostrano la realizzazione del progetto.
Un particolare ringraziamento al Circolo della Lega Navale per la
collaborazione e l’ospitalità.
18
iL GIoVanOtto
Anzio Space - Mensile di Informazione
CHE SI FA OGGI?
I ragazzi di Anzio tra noia e rassegnazione
Pagina di ANZIO-SPACE
gestita dai giovani de “Il Giovanotto”.
“ C H E G I O V E N T Ù B R U C I ATA … ”
E’ un’affermazione molto “carina”, esclamata da anziani d’altri tempi
per sottolineare, appunto, quanto i tempi siano cambiati, quasi
capovolti. Ma quali erano i pensieri della gioventù di ieri? Sapete, cari
lettori, me lo chiedo da quando ho sentito chiacchierare due giovani
ragazze; i loro unici argomenti erano il sesso ed il loro aspetto fisico:
pensate che volevano rifarsi il seno, ma la somma delle loro età non
era pari neanche a 35 anni!! Io non mi permetto di giudicarle... non
solo perché non è mio compito, ma anche perché non sono le uniche
a pensare cose simili. Così mi sono chiesta se quella “all’antica” fossi
io, se ormai questa società vuole questo e mi dovessi abituare ai
cambiamenti; ma qui riemerge il tema della gioventù bruciata... Ma
grazie a chi (o a cosa) è stato possibile questo distacco di pensiero?
Perché c’è qualcuno che pensa di sottoporsi ad interventi chirurgici,
per futili scopi, rischiando gravi conseguenze? Chi ci ha fatto capire
che ciò E’ COSA BUONA!?! A volte non mi sento interamente parte
di questa società, perché sono una dei tanti che guarda al futuro, che
pensa ad un lavoro (se ci sarà...). Non arriverò mai a pensare che
l’aspetto fisico dovrà essere il mio biglietto da visita. Ma dove sono
finiti i vecchi valori, quelli tramandati da generazioni in generazioni?
Facciamoli conoscere ai nostri figli, il futuro sarà nelle loro mani!!
Melania Maranesi
Le giornate di un giovane studente passano per la maggior parte del
tempo tra lo studio e i vari impegni legati alla scuola che occupa molto
spazio durante la settimana, ma soprattutto richiede concentrazione e
costanza. Purtroppo il tempo libero che rimane non viene sfruttato per
coltivare qualche interesse, anzi è quasi sprecato davanti al computer e
alla televisione. Noi giovani di Anzio non siamo di certo esclusi dalle
persone che si ritrovano annoiate perché non hanno un luogo di incontro
dove potersi confrontare e condividere idee. Infatti una tipica giornata si
svolge in modo monotono: scuola, compiti in una successione infinita da
far girare la testa. Però c’è sempre il fine settimana, il momento in cui ci
si può rilassare e passare un pomeriggio in compagnia. Ma la domanda
che ci poniamo sempre le mie amiche ed io è: dove incontrarci per fare
qualcosa d’interessante? Sfortunatamente l’unico svago che Anzio ha da
offrirci durante l’inverno è una piazza vuota e desolata, dove i negozi
chiudono i battenti al calar del sole. D’estate la situazione cambia, ma solo
di poco. Infatti almeno di pomeriggio c’è più vita e gioventù rispetto al
resto della settimana. Nonostante la nostra cara cittadina si diventata più
un dormitorio che altro, Nettuno sembra proporre più alternative
con le stradine del borgo piene di pub e negozi. Invece non è così
e alla fine ci ritroviamo sempre insoddisfatte dal pomeriggio passato
perché è uguale a tutti gli altri sabati precedenti. Va a finire che anche il
fine settimana trascorre nella stessa maniera con la solita passeggiata per
il lungomare ed il porto, le visite ai negozi di sempre, che di certo non
danno molto spazio allo svago e alla fantasia. Noi ragazzi ci ritroviamo
intrappolati, per dirla con parole semplici, in un mondo che ha tutto
e niente perché abbiamo le migliore tecnologie ma non un luogo
dove stare insieme. Naturalmente qualche volta facciamo qualcosa di
diverso, per esempio andiamo al cinema per poi mangiare un boccone,
ma non è niente che ti motiva per il resto della settimana. Non
bisogna dimenticare però che c’è anche la domenica. E cosa c’è di meglio
che passare l’unica giornata di sole di nuovo sui libri?
Purtroppo è in questo modo che si conclude una settimana per niente
soddisfacente di un giovane di Anzio. Mi rammarica dire che ciò che ho
scritto non è certamente un eufemismo, infatti io stessa vivo la noia di
tutti giorni. La mia non vuole essere una critica alla cittadina, ma solo uno
spunto di riflessione sulla società di oggi che non sa o non vuole offrirci
un opportunità per emergere. Quindi è da cogliere al volo l’idea
del centro polifunzionale per noi giovani, che potrebbe essere il
trampolino di lancio per le nostre potenzialità ed integrazione nel
mondo degli adulti.
Flavia Fontana
VITTIME DEL GIOCO D’AZZARDO
La dipendenza dal gioco d’azzardo ha origini nel passato, si pensi
soltanto alle vecchie bische clandestine. Ma oggi le nuove vittime
di questa patologia sono i giovani sempre più assoggettati dal
gioco, evolutosi ormai soprattutto sul web con siti Internet che
incentivano al rischio, nella speranza di vincite probabili. In realtà le
probabilità di vincita sono sempre le stesse mentre i soldi che vengono
utilizzati, attraverso i propri account, sono reali e non corrispondono
quasi mai al rientro delle vincite. Il giovane così matura una vera e
propria ossessione per il gioco, aumentando sempre più la posta
in gioco fino ad arrivare, in casi estremi, all’indebitamento. Il gioco
d’azzardo diventa una vera e propria droga favorita, in questi tempi,
dall’uso indiscriminato del computer che si trasforma da mezzo
informatico a “slot machine”. Noi ragazzi de Il Giovanotto consigliamo
di stare attenti e di non cadere in questa droga subliminale, usando
il computer come mezzo informatico e non come strumento per
eventuali scommesse online.
Federico Arancio e Paolo Frisina
Anzio Space - Mensile di Informazione
Nettuno - Space
“VORREI CHE LA MIA REGIONE FOSSE…”
E’ stato il tema della serata in occasione dell’ultima giornata elettorale per le
regionali, nella quale il Presidente del consiglio comunale Nicola Burrini e
il consigliere Matteo Selva hanno incontrato i giovani di Anzio e Nettuno.
Visti i risultati delle elezioni regionali, l’incontro del 25 marzo scorso
presso il Kinsale Irish Pub di Nettuno, verrebbe da archiviarlo come una
sconfitta, ma non è così. Se lo è stato dal punto di vista elettorale, non lo
si può dire altrettanto per le idee proposte, che anzi serviranno come base
per lavorare in futuro. La serata era rivolta ai giovani, infatti l’età media dei
partecipanti non superava i 30 anni e coincideva con la ricorrenza della
XXV Giornata Mondiale della Gioventù; la data non è stata scelta a caso.
E proprio ai giovani presenti in sala veniva richiesta una partecipazione
attiva: lasciare un segnale diretto, compilando un questionario anonimo su
temi regionali da portare direttamente ai nostri politici in Regione. ”Vorrei
che la mia regione fosse... è stato un modo per suggerire idee e progetti
come se i giovani fossero loro stessi amministratori, così da conoscere un
punto di vista che non sempre è facile individuare, capire e farlo proprio”,
ci ha spiegato il consigliere Selva. Per rimanere in ambito giovanile, ospite
prestigiosa dell’iniziativa, accompagnata dall’assessore provinciale Aurelio
Lo Fazio, l’europarlamentare Debora Serracchiani, classe 1970. Per chi non
la ricorda, era il 21 marzo 2009 quando all’Assemblea dei Circoli PD tenne
un applauditissimo intervento
di 13 minuti attaccando, senza
timori reverenziali, molte
decisioni prese dalla dirigenza
del Partito e guadagnando in
pochi giorni un’improvvisa
notorietà con articoli sull’Unità
e sul quotidiano spagnolo El
Paìs, fino all’intervista con Daria
Bignardi nel suo programma
su RaiDue. A fare gli onori di casa per la serata, il presidente del consiglio
comunale Burrini che ha sottolineato l’importanza di far parlare i giovani
del territorio e la necessità di far giungere le loro istanze alle istituzioni:
«oggi abbiamo voluto invertire i flussi comunicativi – ha spiegato il
Presidente – non saremo noi a dirvi cosa farà Piero Ambrosi in Regione
(candidato PD alle regionali n.d.r), ma sarete voi a darci la vostra idea di
regione, permettendo al nostro candidato di fare proprie le vostre battaglie
politiche e di garantire la rappresentanza di Anzio e Nettuno».
Non importa se questa volta non è andata come si sperava, un segnale di
cambiamento è stato lanciato: avvicinare i giovani al Partito e farli parte
attiva del processo decisionale, contribuire alla formazione di idee che sarà
compito dei nostri politici portare a compimento. La sua idea di Partito
l’ha spiegata chiaramente il consigliere Selva: «un partito post-ideologico,
che ha permesso la sintesi di sensibilità diverse, come me e Nicola. Questo
naturalmente non vuol dire che la fine delle ideologie significhi anche la
fine delle idee – ha proseguito Selva -, anzi, il senso di questa sera è proprio
un tentativo di raccogliere queste idee». A fine serata, l’intervento di
Debora Serracchiani, scalda ancora di più gli animi e, senza mezzi termini,
attacca il Governo: «Come può essere credibile un governo che di fronte
alla crisi, continua a negare anche l’evidenza? Come può essere credibile
un governo che dice che riuscirà a combattere il cancro, ma intanto taglia
i fondi alla ricerca? Come può essere credibile un governo che dice di
puntare sui giovani e poi stravolge la scuola e taglia i fondi all’università?».
Rivolgendosi, poi, direttamente ai numerosi giovani presenti in sala, la
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Serracchiani li incita ad interessarsi di politica perché fa parte della vita di
tutti i giorni: «io purtroppo l’ho imparato tardi. Spesso si associa la politica
ad una cosa sporca e noiosa, c’è bisogno di cambiare questa visione errata.
Oggi - ha concluso l’europarlamentare – serve un ricambio generazionale e
voi dovrete esserne i protagonisti».
Simone Selva
M O N U M E N T O A L L A PA C E
UNIVERSALE DI AMERIGO TOT
Una scultura quasi irriconoscibile e per
troppo tempo trascurata
Percorrendo Via Gramsci, la
strada che da Nettuno porta verso
Anzio, sulla sinistra scendiamo
verso mare attraversando la
ripida e curva Via Egidi, zona
cosiddetta Marinaretti. Oltre alle
bellissime ville che corrono verso
Nettuno, ci troveremo davanti,
in prossimità delle spiagge, uno
strano monumento. Di cosa si
tratta? Di un residuo bellico? Di un bunker? Di un “elmo”? In realtà abbiamo
di fronte ai nostri occhi l’ormai quasi irriconoscibile e trascurato
Monumento alla Pace Universale del noto scultore e pittore Amerigo
Tot, artista ungherese e autore del Martello D’oro col quale, nel 1975, Paolo VI
aprì la Porta Santa. Tot si trasferì a Roma quando i nazisti andarono al potere,
combattendo nella resistenza italiana, dove visse fino al 1984.
Il Monumento alla Pace Universale di Nettuno fu costruito su un bunker
tedesco edificato nel 1940 per la difesa costiera: al suo interno, infatti, si
trovavano dei fori che permettevano di vedere il mare e inserire mitraglie per la
difesa del territorio. Rimasto così fino al 1976, è stato poi ricoperto da un elmo
di ferro e donato dai Lion’s (organizzazione internazionale che opera per la pace
e la solidarietà umana) di Anzio - Nettuno uniti in un solo club, che con questo
monumento hanno voluto indicare l’esigenza della pace, contro la mostruosità
e l’inutilità della guerra. L’opera è lasciata da anni nel più completo degrado
e richiederebbe un urgentissimo intervento di recupero. Infatti, oltre
all’inquinamento atmosferico causato dalle auto e dalle industrie, al fenomeno
delle piogge acide, conseguenza delle stesse, il Monumento di Tot, essendo
situato in prossimità del mare, ha avuto un’ulteriore accelerazione del processo
di corrosione causato dalla salsedine marina che, attaccando aggressivamente la
struttura ferrosa, ha provocato ruggine e uno sfaldamento continuo del metallo.
Nonostante la fortuna di aver avuto un’artista così importante al
servizio della nostra città e poter godere giornalmente della sua arte, la
disinformazione e l’incuranza fa riflettere su quanto sarebbe necessario
tutelare le nostre bellezze culturali e naturali, eredità del passato e
tesoro per il futuro. Chi ama veramente questa città, davanti a tanta bellezza
in sfacelo, si chiede se non sia opportuno, con un sapiente lavoro di restauro
e conservazione, rilanciare la qualità, la memoria storica e culturale di un
Monumento che è patrimonio dell’intera città di Anzio e Nettuno.
Il nostro pensiero è che ogni amministrazione comunale dovrebbe avere
il dovere di riconoscere, apprezzare e rispettare il valore insito in ogni
opera d’arte, nell’interesse del proprio territorio e della sua storia, dando
il buon esempio alle generazioni che verranno.
Elisabetta Civitan
Anzio Space - Mensile di Informazione
Nettuno - Space
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AGOSTINO CHESSA,
poeta per passione
Una
vita
intensa
e
piena di ricordi, sempre
accompagnata dallo studio
e dall’amore per la poesia
Agostino Chessa, quando parla della sua vita
è inarrestabile. Ha tanti ricordi nella memoria.
A partire dalle tante esperienze lavorative,
prima in Marina, poi insegnate all’Einaudi di
Roma e infine un bel posto in banca. Di animo
sensibile, con garbo, ma anche con una discreta
ed inaspettata grinta, alterna aneddoti di vita
giovanile a letture di sue poesie. La poesia infatti,
e si capisce subito, è stata il filo conduttore della
sua vita, perché Agostino Chessa non ha mai
smesso di scrivere e di soddisfare la sua voglia
di conoscenza, sia quando era imbarcato su una
nave militare, sia quando lavorava in banca. Nel
nostro incontro gli ho detto che volevo scrivere
due righe di biografia e lui, senza pensarci un
attimo, carta e penna alla mano, ha (ri)scritto,
in modo poetico, la sua storia. “Era di luglio,
quando egli nacque. A metà del “Ventennio”,
in un’oasi di un lembo di terra, finita la raccolta
del grano, toccava alla battaglia: si producevano
frumento e figli. Si cantava a squarciagola.
Tanto fervore, in campagna. Era il tempo delle
lepri e delle pernici; della pace e del dovere. Poi
venne la guerra, la malaria imperversava e le
cavallette. Tra i pampini delle viti, si suonava
ancora la fisarmonica. Si ballava di giovedì e
di domenica. Al lume di candela si leggeva
il “Il Popolo d’Italia”. Egli leggeva i libri degli
zii: logore antologie educative, grammatiche,
geografia; la morfologia, un tormento. Finita la
guerra s’iscrisse all’istituto “Volontà” di Roma.
Per corrispondenza studiava il latino. Infastidito
dalle zanzare, si distraeva portando al pascolo le
capre e coltivando l’orto, col sogno di scappare.
Qui né scuole, né strade. In una sera infernale
d’autunno lesse un trafiletto del giornale.
Partecipò al concorso C.E.M.M. (Corpo
Equipaggi Marina Militare n.d.r.). Si presentò
alla commissione d’esame. Cinquemila ragazzi,
duecento posti. Promosso e assunto come
“nocchiere”. In rappresentanza della Marina, fu
portato a Redipuglia. Dove in una gradinata,
ivi le tombe, lesse il nome dello zio, morto nei
primi mesi della Grande Guerra. Conobbe
Einaudi, De Gasperi, Andreotti. A Monfalcone
per il varo di una nave. A piazza San Marco
per accogliere, da Parigi, il nuovo Patriarca di
Venezia; il futuro Giovanni XIII.” Dall’alto dei
suoi 78 anni, Agostino Chessa, di ricordi ne ha
tanti. Non sterilizzati dal tempo che è passato,
ma avidamente custoditi nel suo animo ed i
più belli, come a cristallizzare l’emozione del
momento vissuto, diventano poesia.
Simone Selva
Biografia: nato in provincia di Sassari nel 1932, nettunese d’adozione. Da
adolescente scopre una cassa di vecchi libri scolastici degli zii e, più per
curiosità, si immerge nella lettura di essi. Rivela così una forte volontà di
studiare, andando alla ricerca di se stesso e dei valori della vita. Inizia fin da
subito a scrivere piccoli saggi umanistici, racconti e poesie. A vent’anni si
arruola volontario in Marina dove rimarrà dieci anni. Si iscrive all’Istituto
Universitario Orientale di Napoli e, per motivi di lavoro, consegue il diploma
al Magistero di Meccanografia Europeo che gli permetterà di ottenere un
corso d’insegnamento presso l’Istituto Professionale Statale “Luigi Einaudi”
di Roma. Per circa due anni segue un corso di Teologia all’Istituto Superiore
“Caymari” di Roma. Ha pubblicato diverse poesie con la casa editrice Aletti.
Negli anni settanta, si trasferisce a Nettuno con la moglie.
Nettuno - via Cavour, 38 (angolo via Friuli)
Tel. 06 9808249 - 06 98796146
e-mail: [email protected]
La mia nuova sera
Di sotto le querce della piazza
il passo mio veloce s’arresta,
al pigolio di mille uccelli.
Sui rami, tra oscure foglie confusi,
il loro notturno riposo vanno
faticosamente componendo
Di sopra, un’immensa volta celeste,
trapunta di stelle, che ci comprende.
Oh stelle, stelle, come vi rivedo
belle, con gioia, con rimpianto...
Dove mi smarrii, e quando? e perchè?
Forse di là, di là dell’orizzonte,
ove confusa è la vita, quando
imparai la civile convivenza,
per irrefrenabile ricerca.
A voi, a voi vengo e m’appiglio
per verace consiglio, per ripassare
la sponda subitamente.....
Immagine nr.1
Già s'ammanta di rugiada
la vallata
Più non cigolano i carri;
tace il gregge.
I lumini brulicano della città,
che s'addormenta sul mare.
Nel sentiero scosceso e duro
i ferri scintillano
del superbo cavallo,
delle briglie fattosi tiranno.
Nell'infinito cavo del cielo
galleggia, beffarda, la luna.
Una pubblicazione
Anzio-Space - Mensile di cultura e politica
Registrazione presso il Tribunale Civile di Velletri, n. 7 del 12-03-2009
Direttore responsabile: Sebastiano Maddanu ([email protected])
Presidente associazione “00042”: Andrea Mingiacchi
Capo redattore: Marcello Bartoli ([email protected])
Garante del lettore: Avv. Mario Marcellini ([email protected])
Editore: Associazione Culturale 00042 Via della pineta 10a 00042 Anzio (Roma)
Segretaria di redazione: Roberta Treglia
Direttore IT: Enrico Mingiacchi
Progetto e grafica: Domenico Condello
Composing: Bruno Pepe
Foto a cura di Piero Frisina
Redazione:
Stefano Chiappini, Simone Selva, Diego Tortis, Emanuela Moroni, Roberta Treglia,
Gianfranco Aghedu, Maurizio D’Eramo, Silvia Arena, Federico Arancio.
Stampa: Tipografia Capriotti, via Pordenone 19 Pomezia (Roma)
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