In Spagna, carcere per i temerari al volante

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In Spagna, carcere per i temerari al volante
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In Spagna, carcere per i temerari al volante
Pene più severe per ridurre l’incidentalità stradale
I
n Spagna circolare a più di 200
km/h su una autostrada o superare i 110 km in una zona urbana sarà considerato un reato. Lo stesso
che guidare senza patente o mettersi al
volante sotto l’effetto dell’alcol. Queste
sono le novità più importanti di una riforma che indurisce le pene, ma con l’idea che alcune di queste possano essere convertite in lavori socialmente utili
e benefici per la comunità.
Dopo l’entrata in vigore della patente a
punti e lo sviluppo di ulteriori iniziative
complementari come l’installazione di
radar o l’incremento di agenti di polizia
per il controllo del traffico, è arrivato in
Spagna il momento della giustizia; un
giro di vite da parte del governo spagnolo, per condannare in maniera più
efficace e concreta l’eccesso di velocità
nerico di 90 km/h; a più di 200 km/h
sulle autostrade. Le stesse identiche
pene inflitte per superare il limite di velocità saranno applicate a quegli automobilisti che guidano sotto l’effetto di
droghe, stupefacenti, sostanze psicotrope o bevande alcoliche. Ma, in caso
di dubbi, la norma specifica che le suddette sanzioni saranno applicate nel caso
di guida con un tasso alcolico superore
ai 1,2gr/litro. Nessun paese in Europa
ha un limite penale superiore e mentre
in alcuni come Regno Unito e Portogallo
e di 1,2gr/l, in altri è molto inferiore
come in Francia (0,8 gr/l) ed in Italia
(0,5 gr/l).
Altre novità della riforma, come menzionato precedentemente, riguardano il reato di guida senza patente, sia per chi ha
subito il ritiro di quest’ultima o la perdita
questa riforma siano i soli automobilisti.
Quello che chiedono sono maggiori autovelox e più polizia stradale, non solo
però per effettuare le multe, ma per imporre il rispetto del codice della strada.
Questo non per riempire le carceri di automobilisti , ma per far rispettare le regole e aumentare la sicurezza sulle infrastrutture viarie. Il Governo di Madrid
spera che una norma più esigente e concreta provochi un cambio nel comportamento alla guida degli spagnoli, ottenendo in questo modo una sostanziale
riduzione degli incidenti stradali, (la velocità e l’alcol costituiscono il 40% della
causa di incidenti mortali sulle strade)
che è sostanzialmente l’obiettivo principale della riforma.
Con l’introduzione della nuova legge, non
sono mancate neanche le polemiche. Molti
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Andrea Bianchi
o l’assunzione di sostanze alcoliche da
parte degli automobilisti, con conseguente aumento dei rischi per gli altri
utenti della strada.
Il parlamento iberico ha approvato il passato 22 novembre, con l’appoggio di quasi tutti i gruppi parlamentari, la riforma
del Codice penale i materia di sicurezza
stradale. Le principali novità, si riferiscono al rafforzamento delle pene per i reati di velocità ed alcol e l’introduzione dell’illecito di guida senza patente.
Cosi, superare di 60 km/h sulle strade
urbane e di 80 km/h su quelle extra urbane verrà considerato un delitto, castigato con una pena carceraria da 3 a
6 mesi,o anche in una multa salatissima; e, inoltre, lavori socialmente utili
per un periodo compreso tra 1 30 e i 90
giorni e ritiro della patente da 1 a 4 anni.
Per semplificare, si considererà reato circolare a 110 km/h in città dove il limite è generalmente di 50 km/h, a più di
170 km/h sulle strade con un limite ge-
di tutti i punti disponibili, sia per chi non
ha mai ottenuto il permesso di guida.
Nonostante la riforma sia entrata in vigore durante la metà del mese di dicembre,
è stata introdotta una modifica da parte
del Senato che concede una moratoria,
per cui il reato di guida senza patente si
applica dal 1 maggio 2008.
Questo perché si calcola che in Spagna gli
automobilisti senza patente siano più di
30.000.
Le associazioni che rappresentano le vittime degli incidenti stradali, che da anni
denunciano le impunità di molti automobilisti che infrangono le norme, sono
stati i principali promotori di questa riforma. Per le vittime degli incidenti un
altro provvedimento necessario è quello di destinare una parte economica importante dovuta agli introiti delle multe,
alla revisione dei punti neri e della segnaletica delle infrastrutture viarie. In
questo modo si eviterebbe l’impressione generale che gli unici penalizzati da
considerano la nuova riforma troppo severa, denunciando un comportamento
troppo “morbido” da parte di giudici, pubblici ministeri e avvocati nell’applicare le
precedenti norme e che dopo una prima
fase in cui si registrerà una diminuzione
degli incidenti stradali, cosi come accaduto con la patente a punti (lo stesso fenomeno è avvenuto in Italia), le cose torneranno come prima. Inoltre non è stata
ancora creata una rete di istituzioni dove
realizzare i lavori socialmente utili previsti al posto della prigione e questo comporterà due soluzioni distinte: o l’impunità dei reati o la soluzione più semplice, il
carcere. L’esecutivo spagnolo si è difeso
dichiarando che la norma fa parte del pacchetto di provvedimenti adottato dalla
nuova politica di sicurezza stradale, che
ha ottenuto “500 morti in meno in un
anno”. Non bisogna però dimenticare che
oltre alle leggi, importanti strategie sono
la formazione e l’educazione degli automobilisti.
ASSOCIAZIONE AISICO
4/2008 LE STRADE