qui - Aiuto alla Chiesa che Soffre

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Cristiani 69%
Cattolici 38,7% - Ortodossi 1,3% - Protestanti 29%
Non affiliati 23,7%
Musulmani 2,1%
Induisti 1,4%
Ebrei 1%
Religioni tradizionali 1,2%
Altre religioni 1,6%
AREA
POPOLAZIONE RIFUGIATI (interni*) RIFUGIATI (esterni**) SFOLLATI
9.984.700 km2 35.158.300
163.756
95
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CANADA
CANADA
APPARTENENZA RELIGIOSA
*Rifugiati stranieri che vivono in questo Paese **Cittadini di questo Paese rifugiati all’estero
Nel Québec, il Governo provinciale ha proposto una Carta dei valori che ha suscitato un acceso dibattito, perché, secondo l’opinione di molti, essa rappresenta
una grave violazione dei diritti religiosi.
La Carta – nota come Legge 60 – dispone che è «vietato ai pubblici dipendenti indossare simboli religiosi visibili, come hijab, turbante, kippah e crocifissi più grandi della media»1. Il disegno di legge – presentato il 7 novembre 2013 all’Assemblea Nazionale del Québec2 – non è stato ancora adottato.
Secondo la locale Commissione dei Diritti umani «è improbabile che molte disposizioni della proposta Carta dei valori del Québec reggano le sfide legali; servono
solo a creare più confusione che chiarezza»3. Il Presidente di questo organismo,
Jacques Fremont, ha dichiarato che «il disegno di legge segna un forte declino
dei diritti e delle libertà individuali e crea il clima ideale per una maggiore conflittualità e per l’aumento delle vertenze davanti ai tribunali»4. A seguito delle elezioni provinciali del 2014, l’intero progetto è stato sospeso.
Con una decisione emessa nel febbraio del 2012, la Corte suprema nazionale ha
confermato l’obbligatorietà del Programma di Etica e Cultura religiosa introdotto
dal Québec nel 20085, respingendo il ricorso presentato da genitori cattolici in una
scuola pubblica a Drummondville; in esso rivendicavano il diritto di esonerare i loro figli dal Programma, poiché i suoi insegnamenti erano contrari alle loro convinzioni. Da segnalare che tale Programma ha sostituito sia quelli di etica cattolica e
protestante che quelli di etica laica. In esso, si insegna tra l’altro che l’omoses-
www.ctvnews.ca/canada/quebec-s-human-rights-commission-says-values-charter-won-tpass-legal-challenges-1.1644363
2 www.cbc.ca/news/canada/montreal/quebec-s-secular-charter-bill-60-1.2418245
3 ibid.
4 ibid.
5 www.cbc.ca/news/canada/quebec-students-must-take-ethics-religion-course-1.1239053
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sualità è normale e che nessuna religione è superiore alle altre6. Il Programma,
che ha una vocazione universale, si applica sia negli ambiti pubblici che in quelli
privati, nonché ai programmi di istruzione parentale (homeschooling)7.
Rimane irrisolta la questione della sua applicabilità nelle scuole private religiose.
Nel dicembre 2012, la scuola media Loyola – istituzione privata cattolica gestita
dai gesuiti a Montreal – ha chiesto al Ministro della Pubblica istruzione il permesso di insegnare un programma analogo a quello prescritto, ma con una prospettiva cattolica. La richiesta è stata respinta, la scuola ha presentato ricorso, ma –
vinta la causa presso la Corte Superiore del Québec – ha perso l’Appello. Il caso
è ora in attesa del pronunciamento della Corte Suprema8.
Nella Provincia dell’Ontario, sono tornate di attualità le richieste di aggiornamento del Programma di educazione sessuale, accantonate dopo che le polemiche
del 2010, avevano spinto il Governo provinciale a fare marcia indietro. Secondo
LifeSiteNews (LSN), dal dicembre 2013, «una coalizione di gruppi capeggiata
dall’Associazione per l’Educazione fisica e la salute dell’Ontario, sta cercando di
indurre il pubblico – tramite annunci sui giornali, un sito web e pubblici incontri –
ad accettare il Programma accantonato nel 2010».
LifeSiteNews riporta che il Programma del 2010 era controverso perché prevedeva l’insegnamento di concetti sessuali espliciti a bambini molto piccoli. Ad esempio, avrebbe insegnato:
- ai bambini di 6 anni, le parti sessuali del corpo, tra cui pene, testicoli, vagina,
vulva, ecc.;
- ai bambini di 8 anni, la contestata teoria dell’identità di genere, cioè l’idea che
l’essere ragazzo o ragazza non è necessariamente legato all’anatomia fisica;
- ai bambini di 8 anni, che le strutture familiari omosessuali sono normali, naturali e sane, senza tener conto delle convinzioni religiose dei genitori;
- ai bambini di 12 anni, che la masturbazione è un’attività «piacevole», che è «normale», non nociva e un modo per conoscere il proprio corpo, mentre gli alunni
della settima elementare avrebbero ricevuto nozioni sui «rapporti anali»9.
Secondo la piattaforma dell’Ophea e dei suoi sostenitori, l’attuale Programma è
ampiamente superato. Per la Coalizione Campagna per la vita (CLC), invece,
l’87% dell’attuale Programma d’educazione fisica e di salute, risale al 2010. L’unica parte che non è stata rivista quell’anno riguarda l’educazione sessuale che il
http://chalcedon.edu/research/articles/united-kingdom-canada-forcing-christian-schools-to-teach-anti-christian-values/
7 www.mondaq.com/canada/x/237932/Education/Qubec+Court+Of+Appeal+Finds+That+Pr
ivate+Catholic+High+School+Cannot+Teach+Ethics+And+Religious+Culture+Course+Fro
m+A+Catholic+Perspective
8 ibid.
9 www.lifesitenews.com/news/ontario-sex-ed-activists-renew-push-for-graphic-curriculum/
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Primo ministro dell’Ontario, McGuinty, aveva dovuto togliere10. Secondo il presidente dell’Associazione Genitori primi educatori, Teresa Pierre, «si sente dire che
stanno cercando di convincere il Governo ad accettare una revisione del Programma per settembre 2014. Se non reagiamo, i bambini riceveranno informazioni a scuola che nessuno permetterebbe a casa sua». La CLC ha esortato i genitori a partecipare alla riunione del 10 dicembre, per garantire che «la voce dei veri genitori sia ascoltata»11.
Il caso di William Whatcott è passato in giudicato nel 2013. Contro di lui, numerose denunce erano state presentate presso la Commissione dei Diritti umani in
quanto egli aveva distribuito, nel 2001 e nel 2002, volantini contenenti messaggi
come «Escludete l’omosessualità dalle scuole pubbliche di Saskatoon!» e «Sodomiti nelle nostra scuole pubbliche». L’uomo aveva anche trattato le persone
LGBTQ come «sporche, sozze e degenerate»12. Benché sia il Tribunale per i Diritti umani che la Corte di Prima istanza del Saskatchewan abbiano condannato i
volantini di Whatcott per incitamento all’odio, la Corte d’Appello ha concluso che
essi non violavano il Codice dei Diritti umani.
Nella decisione finale emessa nel febbraio 2013, la Corte Suprema ha tuttavia
decretato che criticare lo stile di vita omosessuale può legittimamente considerarsi un crimine generato dall’odio. Secondo una fonte, «il tribunale ha respinto l’idea che l’insegnamento tradizionale della Chiesa cattolica di “amare il peccatore,
ma non il peccato” possa essere una possibile difesa contro l’accusa di odio, stabilendo che quando si tratta di sesso omosessuale, criticare il “comportamento” è
da ritenersi equivalente a un attacco contro le persone omosessuali. La sentenza
del tribunale, a tutti gli effetti, vieta la pubblica espressione dell’insegnamento biblico contro gli atti omosessuali»13. La Corte ha stabilito che due dei volantini hanno i requisiti per essere equiparati all’incitamento all’odio, precisando che la loro
distribuzione doveva cessare.
Nell’ottobre 2013, la 50enne Faye Arellano, è stata aggredita mentre protestava
pacificamente a un evento pro-vita a Toronto. Secondo LifeSiteNews, Arellano
«una domenica pomeriggio, partecipava a un avvenimento pro-vita di silenzio e
preghiere organizzato dal gruppo Catena di vita, quando, improvvisamente, un
uomo l’ha assalita violentemente, fino ad arrivare a tirare fuori un coltello14». La
polizia, tempestivamente giunta sul posto, ha arrestato l’aggressore che si è arreso subito senza causare ulteriori incidenti.
ibid.
ibid.
12 http://leaf.ca/cases/saskatchewan-human-rights-commission-v-whatcott/
13 www.campaignlifecoalition.com/.../Persecution_of_Christians-SSM_revJun28-2013.pdf
14 http://www.lifesitenews.com/news/pro-life-activists-knifed-severely-beaten-during-attackby-knife-wielding-m
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Secondo l’Organizzazione per i diritti umani B’nai Brith Canada, uno studio specifico
indica solo un lieve aumento del numero di incidenti antisemiti in Canada. A fronte di una crescita mondiale del 30% nel 2012, il Canada ha conosciuto solo un
aumento del 3,7%, cifra inaspettatamente bassa se rapportata a quella di Paesi
come la Francia (58%)15.
Il Rapporto evidenzia, però, differenze tra le varie parti del Paese che non devono essere trascurate. Ad esempio, nel Québec regionale gli incidenti antisemiti
sono quadruplicati, mentre nelle tre Province più occidentali messe insieme, l’aumento è stato solo del 25%. In un articolo pubblicato dal B’nai Brith si legge che
«lo studio mostra un decremento complessivo del numero di atti di vandalismo e
di violenza, ma un incremento del 10,6% dei casi di vessazioni. Gli ebrei sono
stati presi di mira nelle loro case e sul posto di lavoro, mentre si recavano in sinagoga o di ritorno dalla scuola. Si osserva un’evoluzione anche nel linguaggio antisemita: da “ebrei di m*rd*” (Fxxk the Jews) a “morte agli ebrei” (Kill the Jews),
nonché un’impennata del 77% nelle dichiarazioni negazioniste sull’Olocausto e
delle minacce sempre più sgradevoli, esplicite e dirette»16.
C’è stato anche un balzo in avanti del numero di atti vandalici dovuti all’odio, soprattutto nell’agosto 2013, con l’apparizione di svastiche su abitazioni e automobili17. Il caso più noto è quello accaduto il 10 agosto presso il Richmond Hill Golf
Club, dove due svastiche sono state incise sull’erba18. Il giorno prima, una partita
di golf era stata organizzata per commemorare l’80° anniversario dei disordini di
Christie Pits che erano stati provocati proprio dall’ostentazione di una svastica
durante una partita di baseball nel 1933. Però, per il sergente Clint Whitney, la
coincidenza tra i due eventi sarebbe stata casuale19.
Nel settembre 2013, una 17enne musulmana che indossava un velo, è stata verbalmente e fisicamente molestata mentre tornava da una moschea a St. Catharines, Ontario. A quanto pare, le tre assalitrici le hanno dapprima gridato «Non è
contro la tua religione essere fuori?» poi l’hanno stretta contro un muro e aggredita fisicamente. Una donna a spasso con il suo cane, è intervenuta e un testimone che era in un vicino studio optometrista, ha telefonato alla polizia20. La vittima
è stata portata in ospedale per una radiografia come misura precauzionale. Due
ragazze di 16 anni sono state accusate di aggressione, mentre nessun addebito
è stato contestato alla terza21.
http://bnaibrith.ca/attacks-on-jews-in-canada-defies-global-trends-but-perpetrators-extremist- propaganda-cyberbullying-still-a-concern/
16 Ibid.
17 http://bnaibrith.ca/surge-in-hate-based-vandalism/
18 http://www.torontosun.com/2013/08/12/swastika-vandalism-at-richmond-hill-golf-club
19 Ibid.
20 Ibid.
21 Ibid.
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