vacanze in gravidanza
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vacanze in gravidanza
dott. claudio paganotti M are o montagna? La gravidanza non è un motivo per rinunciare alle vacanze. Ovviamente prima di partire è necessario il benestare del ginecologo. In ogni caso è bene preferire destinazioni non troppo lontane, in luoghi dove sia disponibile una struttura ospedaliera in caso di necessità. Se si sceglie il mare è bene evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde, cioè tra le 11 e le 16; usare una crema ad alta protezione solare, soprattutto sul viso, per evitare la formazione di macchie (cloasma gravidico); portare sempre un cappellino. Non esistono controindicazioni all’abbronzatura sul pancione. Anche qui creme ad alta protezione solare, la linea alba (la linea verticale che attraversa l’ombelico) diventa facilmente linea nigra, cioè scura per l’aumentata attività dei melanociti stimolati degli ormoni della gravidanza. È possibile indossare il bikini e passeggiare con l’acqua ad altezza polpacci, per stimolare la circolazione ematica. Non si devono mettere asciugamani sulle gambe per proteggerle dal sole perché si creerebbe una sauna, deleteria per i capillari. Se invece si sceglie la montagna, evitare le destinazioni con un’altitudine superiore ai 1500 metri. A causa della labilità dell’apparato cardiovascolare in gravidanza possono manifestarsi sintomi da mal di montagna (nausea, cefalea, vertigini, perdite di sangue dal naso) in particolare se la salita, in auto o in funivia, avviene rapidamente. È bene usare una crema ad alta protezione per il viso: anche se il clima è meno caldo rispetto al mare i raggi ultravioletti sono sempre presenti e meno filtrati. Sì alle passeggiate in montagna, ricordandosi che l’equilibrio, a causa del nuovo baricentro del corpo, è piuttosto precario quindi è più facile inciampare e cadere. Ovviamente bisogna evitare trekking e sci. Se si prediligono come meta i paesi esotici, prima di partire, è bene informarsi se il luogo scelto richiede qualche forma di copertura assicurativa. Per l’Unione Europea non esistono problemi, la gravida può rivolgersi a qualsiasi ospedale pubblico gratuitamente. La possibilità di recarsi in un paese esotico dipende dai rischi che si potrebbero incontrare sia per motivi igienici (ad es. la diarrea del viaggiatore, fastidiosa e causa della disidratazione) sia per motivi infettivi (per esempio la malaria che richiede un’adeguata profilassi). dott. Claudio Paganotti specialista in Ostetricia e Ginecologia Istituto Clinico Città di Brescia paganotti.it