la solidarieta` va oltre la crisi

Transcript

la solidarieta` va oltre la crisi
CHIESA
P A G I N A
13
CHIESAMONDO
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 19 GIUGNO 2010
UFFICIO MISSINARIO IL BILANCIO 2009
LA SOLIDARIETA’
VA OLTRE LA CRISI
ANNO 2009
ENTRATE
Nonostante la crisi - complice anche il lascito
testamentario di mons. Alessandro Maggiolini sono cresciute del 40% nel 2009 le offerte per
la missione diocesana. Non bisogna però
dimenticare che “le missioni non chiedono solo
un aiuto, ma una condivisione con l’annunzio e
la carità verso i poveri”
T
ra i compiti dell’Ufficio
Missionario c’è anche
quello di coordinare la
raccolta e la distribuzione delle offerte con
finalità missionaria promosse
nell’ambito della diocesi, assicurarne l’effettiva destinazione
e darne puntuale resoconto alla
comunità e alla direzione nazionale di Missio. Ecco il doveroso
rendiconto delle offerte gestite
dall’Ufficio Missionario per
l’anno 2009.
Si registra, rispetto al 2008,
un incremento delle offerte per
le missioni diocesane (40% in
più rispetto al
2008) dovuto alla presenza in
Italia per periodi di vacanza dei
Fidei Donum , i quali ricevono
direttamente offerte per finanziare i progetti in Camerun e a
un lascito testamentario di
mons. Alessandro Maggiolini;
sono aumentate del 5% anche
le offerte raccolte in occasione
della Giornata Missionaria
Mondiale che vengono girate a
Missio Italia (Pom) per le necessità della chiesa universale;
si registra una flessione per
quanto riguarda le adozioni dei
seminaristi gestite dall’opera
San Pietro Apostolo.
Si evidenzia una minor distribuzione a favore dei progetti
presentati dai missionari originari della diocesi (- 35% rispetto al 2008): non avendo più un
residuo disponibile degli anni
precedenti i progetti sono stati
finanziati in base alla disponibilità annuale.
I progetti presentati dai missionari originari della diocesi
(esclusi quelli della missione
diocesana) e finanziati nella
campagna quaresimale 2009
sono stati 15 per un ammontare di Euro 108.000,00.
L’accantonamento
di
60.236,83 Euro serve in parte
come copertura rischi dei 7
missionari Fidei Donum che
attualmente svolgono il loro
ministero nella diocesi di
Maroua-Mokolo in Camerun, in
parte (circa 40.000 Euro) resta
disponibile al Centro Missionario per le spese che annualmente vengono anticipate per coperture assicurative e materiali
riguardanti i progetti in corso.
Il residuo viene sempre distribuito negli anni successivi a
favore di progetti di evangelizzazione e promozione umana.
Al di là delle cifre possiamo
riscoprire ancora una volta nelle parole di Giovanni Paolo II
nell’enciclica Redemptoris
Missio sull’attività missionaria
della chiesa, il significato profondo di un gesto: quello di condividere le ricchezze economiche con chi è più povero.
“Sono molte le necessità materiali ed economiche delle missioni: non solo per fondare la
chiesa con strutture minime
(cappelle, scuole per catechisti
e seminaristi, case di abitazione), ma anche per sostenere le
opere di carità, di educazione e
di promozione umana, campo
vastissimo di azione specialmente nei paesi poveri. La chiesa missionaria dà quello che
riceve, distribuisce ai poveri
quello che i suoi figli più dotati
di beni materiali le mettono generosamente a disposizione...
Circa gli aiuti materiali è importante riguardare allo spirito col quale si dona. Per questo
occorre rivedere il proprio stile
di vita: le missioni non chiedono solo un aiuto, ma una
condivisione con l’annunzio e la
carità verso i poveri. Tutto quello che abbiamo ricevuto da Dio
la vita come i beni materiali non è nostro ma ci è dato in uso.
La generosità nel dare va sempre illuminata e ispirata dalla
fede: allora, davvero c’è più gioia nel dare che nel ricevere”
(Redemptoris Missio 81)
La gioia della condivisione a
sua volta ci porta oltre. Oltre i
numeri e gli euro c’è la missione fatta di annuncio, di preghiera, di relazioni, di arricchimento reciproco, di passione
per la giustizia, di dono della
vita perché l’esperienza dell’Amore del Padre sia per tutti,
di uno stile di vita più sobrio e
più povero. Nessun credente è
escluso da questa chiamata,
nessuno di noi è fuori da questa logica di solidarietà e di restituzione secondo le sue possibilità.
Un grazie a tutti per la generosità. Pur in tempo di crisi
continuiamo a fare nostri gli
appelli del Papa che invita alla
solidarietà reciproca e a non
distogliere mente e cuore dai
popoli che vivono situazioni di
violenza, di guerra e di povertà.
GABRIELLA RONCORONI
Incontro parenti
dei missionari
Domenica 20 giugno nella parrocchia di Domaso: incontro con le famiglie e i parenti dei missionari.
Programma: Ore 10.00 ritrovo in Parrocchia. S. Messa.
Pranzo comunitario. Pomeriggio: testimonianze e riflessione.
Ore 16.00 preghiera e conclusione
N.B.
L’esercizio intercorre dal 02/01/09 al 31/12/09. Valori espressi in EURO.
OPERA DON GUANELLA
UN NUOVO CENTRO A KINSHASA
’
E
stato inaugurato a
Kinshasa il “Centre
Sainte Famille Point d’eau”, nuovo
centro diurno dei
guanelliani per bambini e ragazzi di strada. “Mancano poche settimane al 30 giugno –
spiega fr. Mauro Cecchinato,
direttore delle attività in città
- giorno nel quale la Repubblica Democratica del Congo celebrerà il suo 50° anniversario
d’indipendenza.
Tutta
Kinshasa si sta preparando all’avvenimento”. Di qui l’inaugurazione del nuovo “Point d’eau”,
che accoglie quotidianamente
già 120 bambini spinti “a scegliere la strada come dimora
abituale” dall’accusa da parte
delle loro famiglie di essere dei
“sorciers” (piccoli stregoni), dalla guerra, dalla povertà, “un
fenomeno che - aggiunge fr.
Mauro, per molti anni al centro guanelliano di Como - rappresenta la situazione estrema
Fratel Mauro Cecchinato
in una foto d’archivio
che vive l’infanzia congolese,
specialmente nella capitale. Accogliere e ascoltare sono le prime azioni che offriamo ai nostri
piccoli ‘enfants de la rue’”.
Per l’occasione è stato presentato il “Progetto educativo locale” delle realtà guanelliane
in terra congolese. Fissato per
il 19 giugno l’ingresso ufficiale
dei bambini e dei ragazzi nel
nuovo Point d’eau, “che li accoglierà facendoli sentire protetti e sicuri” conclude il religioso”.
Durante la notte, infatti, il centro diurno si trasformerà in dormitorio per circa 80 di loro.