La sostenibilità del sistema della salute italiana

Transcript

La sostenibilità del sistema della salute italiana
La sanità nel welfare che cambia
Marcella Panucci direttore generale Confindustria
Francesco Rivolta direttore generale Confcommercio
Roma 10 dicembre 2015
La sostenibilità del sistema
• Spesa pubblica per la salute in Italia (2480 $ pro capite)
• Questo valore è inferiore alla media Ocse (2835 $ pro capite), nonché
al dato della Germania (3690 $ pro capite) e della Francia (3316 $ pro
capite)
• In Italia si prevede un’ulteriore riduzione di tale spesa con gli obiettivi
programmatici di finanza pubblica
• Oggi: spesa sanitaria pubblica è il 6,9% del PIL
• Obiettivo al 2019: 6,5% del PIL (DEF 2015).
Fattori di stress
•
•
•
•
Innovazione in ambito sanitario, farmaceutico e tecnologico
Riduzione spesa pubblica / tagli ai fornitori
Domanda sociale crescente
Demografia
Per queste ragioni, il grado di sostenibilità finanziaria complessiva del
sistema sanitario va riducendosi.
3
La spesa privata
• La spesa sanitaria privata è pari a circa 32 miliardi di euro (530 euro
pro capite, uno dei valori più alti fra i Paesi occidentali) di cui oltre
l’80% “out of pocket”.
• Esiste una componente aggiuntiva di sommerso (15 miliardi stimati).
• 9 miliardi di euro sono sostenuti oggi dalle famiglie per l’assistenza alla
non autosufficienza, e tale spesa è destinata a raddoppiarsi fino ad
incidere per l’1,7% del PIL nel 2060.
4
Universalismo reale
• L’art. 32 della Costituzione riconosce la tutela della salute quale diritto
fondamentale dell’individuo e della collettività e garantisce cure
gratuite agli indigenti.
• Non è più rinviabile una nuova definizione del principio di
universalismo.
• Tale principio va delineato in modo reale ed esigibile da tutti.
5
Ridisegno complessivo
Copertura universalistica della domanda di salute attraverso:
 modalità più efficienti e distribuite di compartecipazione alla spesa;
 integrazione tra sanità pubblica (I pilastro) e complementare (II
pilastro)
6
Asset per la crescita
Il welfare sanitario e la connessa filiera imprenditoriale di produzione e
commercializzazione di beni e servizi, sono un settore economico dal
potenziale di crescita enorme:
• vale l’11,5% del PIL ;
• oltre 2,5 milioni tra addetti diretti ed indiretti. Occupazione
prevalentemente qualificata;
• Settori economici a maggiore intensità di ricerca e sviluppo;
• Aziende medium e high tech;
• Contatto diretto con centri di ricerca ed università.
7
I fondi
• I Fondi Sanitari intermediano fra i 4 e i 5 miliardi di spesa ed assistono
circa 7 milioni di italiani.
• I Fondi sanitari offrono coperture e operano nel proprio ambito
secondo i medesimi principi fondanti del SSN (equità ed
universalismo).
• Ne costituiscono quindi lo strumento idealmente più prossimo per il
completamento del sistema.
8
Due pilastri
• Il potenziamento del secondo pilastro sanitario, per tenere il “passo”
della crescita della domanda di salute e per rendere più efficiente la
spesa privata.
• Secondo pilastro sinergico al Primo.
• Benefici in termini di efficienza di costi e qualità delle prestazioni.
9
La proposta
• Una sinergia strutturale tra SSN e Fondi Sanitari Integrativi
• Lo sviluppo tra primo e secondo pilastro con un convenzionamento
diretto dei Fondi anche con le strutture del SSN che rispettano
standard prefissati (stimolando così l’efficientamento del sistema
pubblico con l’afflusso di risorse nuove);
• Avvio di un meccanismo virtuoso di ricerca della qualità anche da parte
di strutture oggi poco efficienti per poter accedere ai
convenzionamenti, migliorando così tutto il sistema;
• Sviluppo di un sistema di Fondi Sanitari, anche aperti, a carattere
tendenzialmente universalistico che non operano in regime di
selezione del rischio
• Sviluppo di maggiore e stabile intermediazione della spesa sanitaria,
che permetterebbe di liberare risorse oggi diversamente allocate e di
stimolare nuovi investimenti e consumi.
10
La proposta
• La riforma del sistema deve essere accompagnata da politiche di
incentivazione fiscale più incisive, sia a favore dei cittadini iscritti sia delle
imprese che contribuiscono, che favoriscano lo sviluppo e la diffusione dei
fondi sanitari complementari (anche aperti e non solo contrattuali).
• Superamento dell’attuale distinzione fiscalmente operante tra fondi doc e
fondi non doc, che in un sistema con secondo pilastro non trova più
giustificazione.
• Estensione dell’esclusione dal reddito imponibile dei contributi versati ai
Fondi da parte di tutti i cittadini - senza distinzione riguardo alla tipologia
di reddito - anche attraverso un progressivo adeguamento degli attuali
limiti di deducibilità con l’obiettivo di uniformarli a quelli previsti per la
previdenza complementare.
• Per le aziende che versano quote per la sanità complementare a beneficio
del proprio personale vanno previsti sgravi IRAP proporzionalmente a
quanto versato ed esonero contributivo totale sulla contribuzione ai
11
fondi.
La proposta
• Questi interventi potrebbero essere resi finanziariamente sostenibili
anche grazie ad una eventuale e progressiva razionalizzazione dei
benefici fiscali oggi esistenti sulle spese sanitarie in sede dichiarazione
dei redditi e alla maggiore tracciabilità della spesa sanitaria privata che
l’intermediazione dei Fondi garantirebbe.
•
Questi Fondi sarebbero infatti in grado di garantire la messa a
disposizione di dati certi sulle prestazioni, cosi da favorire anche
l’emersione di quella parte di spesa out of pocket oggi non tracciata,
con benefici che vanno ben al di là degli immediati vantaggi per la
finanza pubblica.
12
La proposta
• La concessione dei vantaggi fiscali resterebbe inoltre connessa
all’iscrizione all’Anagrafe dei Fondi Sanitari presso il Ministero della
Salute con funzioni di monitoraggio e coordinamento.
• Vanno in quest’ottica apportati miglioramenti all’attuale assetto
dell’istituto e garantire una completa disponibilità dei dati raccolti,
facendo sì che l’anagrafe possa rappresentare un osservatorio
privilegiato e il soggetto ideale per la produzioni di best practices utili
alla crescita dell’intero settore.
• Costruire un asset strategico per poter disegnare percorsi presenti e
futuri, partendo da dati di benchmark certi e verificati.
13
I vantaggi per l’intero sistema
Attraverso lo sviluppo del secondo pilastro, la spesa out of pocket
diventerebbe spesa strutturalmente intermediata, favorendo così:
• un recupero di gettito sulla spesa sanitaria non tracciata;
• un efficientamento del sistema sanitario nazionale;
• un’educazione del cittadino alla spesa sanitaria;
• un ingresso di risorse “private“ verso il sistema sanitario;
• un’anagrafe dei fondi ed un flusso di informazioni importante sulla
spesa e sulle esigenze sanitarie;
• vantaggi economici complessivi a saldo positivo.
14