EURO 2009 - Federazione Ginnastica d`Italia

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EURO 2009 - Federazione Ginnastica d`Italia
Vanessa Ferrari (foto di M. Bertolini)
IL CAMPIONATO
PERFETTO
tempo di consuntivi per la 3a
edizione dei Campionati di Ginnastica Artistica Individuale, maschili e femminili, che ha visto 237 ginnasti, provenienti da 38 Paesi, sfidarsi
per i 12 titoli continentali messi in palio. Il primo grande evento di ‘Milano
Capitale Europa dello Sport’ si è chiuso
con un bilancio più che positivo. Durante la 6 giorni al Mediolanum Forum di
Assago sono passati oltre 25.000 spettatori. A commentare le gesta di Fabian
Hambuechen e Ksenia Semenova, il re
e la regina dell’All-around 2009, sono
accorsi ben 250 giornalisti da tutta Europa, distinti tra carta stampata, agenzie, fotografi, radio e tv, per le quali sono state allestite ben 13 postazioni di
commento live. Per le finali, inoltre, la
RAI ha messo in campo 23 telecamere
ed uno staff di 30 tecnici in modo da
garantire la copertura televisiva intergale (e in diretta) su Rai Sport + e la finestra su Rai Tre - che ha registrato l’audience media più alta di tutto il pomeriggio sportivo, dopo la F1, con
È
625.000 telespettatori ed il 6,62% di
share, per un totale di 1.895.000 contatti. Molti anche i volontari, oltre 200,
che hanno contribuito in maniera importante alla realizzazione di questo
grande evento, tanto che Giorgio Napolitano ha conferito al Comitato Organizzatore una targa in bronzo, prodotta dalla Zecca di Stato, come segno di
apprezzamento per l’impegno profuso.
“Così come dietro ogni vittoria c’è sempre
una grande squadra – ha commentato
il Presidente del COL, Graziella Pasquinelli Candiani - dietro il successo di un
Campionato ben organizzato non può
mancare la qualità e l’impegno di un
gruppo di persone preziose: nel nostro caso l’anima del gruppo sono stati i volontari impegnati sul campo. Sono felice e orgogliosa che il Presidente della Repubblica abbia voluto render loro omaggio con
questo riconoscimento ufficiale”. Anche
le istituzioni locali non hanno mai fatto
mancare il proprio supporto dal giorno
della candidatura alla consegna del testimone a Birmingham 2010. In prima linea si è schierata la Regione Lombardia che “ama lo sport e la Ginnasti-
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i contribuiti della Provincia di Milano, i
main sponsor Freddy e Nesquik e i partner Dove, A2A, Dole, Daddario.it, Ubisoft, Acqua Paradiso, Asus, Illy, Giulia
Passione, Fiori & Piante d’Italia. Determinante, infine, anche il lavoro di promozione dei media partner: La Gazzetta dello Sport, Radio Italia, Il Giorno e
Ragazza Moderna. Ad impreziosire con
la loro presenza l’evento si sono accomodate nella tribuna centrale personalità illustri: il Presidente del Coni Giovanni Petrucci, il Segretario Generale Raffaele Pagnozzi e la dott.sa Rossana Ciuffetti, Responsabile della Preparazione
Olimpica hanno assistito allo splendido
argento di Vanessa Ferrari al corpo libero con il Presidente Riccardo Agabio, il
Consiglio Direttivo Federale al gran
completo, il Presidente della Federazione Mondiale Bruno Grandi e di quella Europea Dimitrios Dimitropoulos.
Jury Chechi ha commentato per la RAI
(insieme al telecronista Enrico Cattaneo
e al nostro Carmine Luppino) le imprese degli all-arounder, l’olimpionico
Antonio Rossi ha presenziato alle qualificazioni maschili del venerdì e la conduttrice Daria Bignardi alle finali di specialità della domenica. Durante il primo
giorno di manifestazione, invece, l’organizzazione ha accolto il Comitato di
Valutazione FIBA impegnato nella selezione del Paese che ospiterà i prossimi
Campionati Mondiali di pallacanestro
del 2014: tra i presenti anche Dino Meca Artistica per i valori che questa riesce
a trasmettere in particolare ai nostri giovani – ha dichiarato al termine della
rassegna l’ Assessore regionale allo sport
Pier Gianni Prosperini – la Lombardia è
terra di eccellenze, anche nello sport”.
Non da meno è stato il sostegno del Comune. “Milano all’altezza dell’importante riconoscimento di ‘Capitale europea
dello Sport 2009’ – ha tenuto a sottolineare Alan Rizzi, Assessore allo Sport della Città. Fondamentali sono stati anche
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neghin, Presidente FIP, e Boris Stankovic, Segretario Generale della FIBA. Per
gestire la macchina organizzativa, il
Comitato presieduto dalla Candiani si è
affidato allo Studio Ghiretti, impegnato per mesi nella consulenza operativa
per tutta una serie di aspetti logistici, legati al ticketing, all’accomodation e alla comunicazione, oltre alla ricerca di
sponsor, partner e fornitori ufficiali.
Deus ex machina dell’apparato tecnico
Gianfranco Marzolla, Presidente del
C.T. Maschile UEG, il quale, con la collaborazione del DTN Fulvio Vailati, ha
garantito il regolare funzionamento del
campo gara e non solo. Lo speaker Fabio Gaggioli - egregiamente affiancato
da Cristine Cavagnet e Roberto Gemme
- ha scadenzato con la sua inconfondibile voce ogni momento importante
della competizione. Il Vice Direttore di
Rai Sport Jacopo Volpi ha condotto la
Cerimonia di Apertura, incentrata sul
mini musical “Pinocchio”, il cui protago-
Nella pagina accanto in alto Igor Cassina sotto il
suo fan club e in basso Fabian Hambuechen in
azione al suolo.
Sopra, a sinistra il podio del corpo libero maschile
(M. Fahrig, F. Hambuechen, A. Shatilov e I. Kosmidis), a destra, Vanessa Ferrari con Lia Parolari.
Sotto l’oro alle parallele asimmetriche e al corpo libero Elizabeth Tweddle (foto di M. Bertolini)
nista, proprio in quei giorni, ha compiuto 70 anni. Per la regia di Giancarlo Sforza e la coreografia di Monica Vallino del
gruppo Utopia, è andato in scena, grazie alla collaborazione di Valentina Rovetta, uno spezzone di un’inedita formazione delle “farfalle” della Ginnastica Ritmica, composta da Marta Pagnini, Erika Buratti, Serena Finotti, Laura
Vernizzi, Fabrizia D’Ottavio e Sara Menassi. Presenti prestigiosi ospiti internazionali, come Kylee Kate Sargant,
che incantò durante l’apertura delle
Olimpiadi di Sydney, e il tenore Andrea del Principe. Per tutto questo e
molto altro, che ci resta difficile raccontare a chi non l’ha vissuto dal vivo,
l’UEG e le Delegazioni presenti (quella italiana era guidata dal Vice Presidente Vicario SGI Matildio Taccotti) si
sono complimentate con la Federazione Ginnastica d’Italia, capace, in pochissimo tempo di mettere in piedi un
Campionato perfetto.
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SPIRITO VINCENTE
Di David Ciaralli
«Il mondo ha sempre riso delle proprie
tragedie ed è questo l’unico modo in
cui è riuscito a sopportarle. Di conseguenza tutto ciò che il mondo ha trattato in maniera seria appartiene al lato comico delle cose.»
Oscar Wilde
“L
e condizioni di Vanessa inducono all’ottimismo per
gli ormai imminenti Campionati Europei di Milano”. Iniziava
così il comunicato stampa dell’agenzia che cura gli interessi commerciali
– evidentemente non gli infortuni della Ferrari. “Per Enrico Casella oggi
(la nota è del 20 marzo 2009, ndr.)
ci sono già alcuni «punti fermi»: l’esercizio alle parallele e quello alla trave”.
Mediolanum Forum, 2 aprile, ore
15.50, 1ª rotazione qualifiche fem-
minili, la campionessa d’Europa
manca il tkatchev e cade; 2° attrezzo, ore 16.11, l’azzurra sbaglia il salto indietro e viene giù anche dalla
trave. Che iella. Ma torniamo al comunicato: “Per quanto riguarda il
volteggio, Vanessa esegue in buca salti con il doppio avvitamento, con uno
standard di eccellenza a livello mondiale. Rimane l’incognita del corpo libero, la specialità che più sollecita il
tendine e la cui esecuzione in gara sa-
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rà decisa last minute”. Sabato 4 aprile, ore 14.04, finale All-around, la
Ferrari non appoggia bene sulla tavola del volteggio e finisce carponi;
domenica 5, intorno alle 17.00, ultima chiamata di un Europeo strampalato, arriva l’argento al corpo libero, proprio nell’unico “punto NON
fermo” dell’entourage bresciano.
“Alle parallele non sono andata male
– commentata Vany dopo il 9° posto
nel Concorso Generale - Solo che ero
stanca, sapete, di solito a metà esercizio cadevo, così riuscivo a riposarmi
un po’, stavolta niente”. Qualcuno
strabuzza gli occhi, altri non credono alle proprie orecchie. Chi si
aspettava lacrime e disperazione si
ritrova davanti il nuovo modello
F2009, la Ferrari spiritosa. “Sono felice perché ho ritrovato la voglia di fare
ginnastica”. Un sorriso le illumina il
volto e quello Yurchenko con doppio avvitamento svirgolato in fondo
al rettilineo dei 25 metri, proprio
sotto la tribuna autorità del Mediolanum Forum, sembra quasi una
gag di un film muto per quanto appare vecchia e superata. Colpa del
tendine? “Macché, ero imbottita di
pastiglie contro il dolore” (e un bendaggio gli evitava l’iperflessione dell’arto inferiore destro, ndr.). Non
cerca scuse, lei! E continua a chiacchierare, con insolita loquela. A
Stoccarda, nel 2007, la microfrattura al piede sinistro non le impedì,
d’altra parte, di eseguire i due avvitamenti, sia nella gara a squadre sia
nell’all-around individuale. Il problema, piuttosto, è nella preparazione.
Che la campionessa continentale
non fosse al 100% si sapeva, tanto è
vero che la Federazione aveva aspettato fino all’ultimo prima di convocarla. Quello che nessuno poteva
aspettarsi – fuorché il suo agente,
che se ne prende il merito - è proprio questo nuovo approccio: scan-
Nella pagina accanto, in alto, Vanessa Ferrari danza
sulle note di Puccini al corpo libero. In basso l’argento europeo con il fisioterapista della Nazionale
Salvatore Scintu.
Sopra Emily Armi alle parallele asimmetriche e nel riquadro mentre viene consolata dalla sua allenatrice
Claudia Ferré (foto di M. Bertolini)
zonato ma non superficiale, professionale, maturo. Le persone davvero
equilibrate, d’altra parte, presentano
un particolare tipo di umorismo:
non quello maligno che nasce dall’offesa di altri o di ciò che si ritiene
inferiore, ma quello che vede il lato
comico di se stessi e delle situazioni
nelle quali ci si viene a trovare. La
piccola Emily Armi, viceversa, all’esordio assoluto in una rassegna europea, si è sciolta in lacrime - dopo
lo sfavillante ingresso tra le migliori
24 - al cospetto di uno staggio improvvisamente più grande di lei. In
un cambio, proprio in avvio, l’azzurrina manca la presa. Magnesia sulle
mani, un respiro profondo. La ginnasta di Montevarchi riprova lo stesso movimento. Niente da fare, è ancora a terra. Nonostante gli applausi
di incoraggiamento di tutto il palazzetto, Emily rinuncia a completare il
suo programma, beccandosi un “2”,
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Paola Galante al corpo libero. In basso le quattro azzurre di Milano, da sinistra: P. Galante, E. Armi, L. Parolari e V. Ferrari (foto di M. Bertolini).
più scolastico che ginnico. Visto che
la tecnica per far fuori una veterana
come la Parolari non le era mancata
(l’esecuzione al corpo libero sulle
note di Ratatouille e al volteggio sono state da applausi), il gap su cui la
Ferrè dovrà lavorare è soltanto psicologico. Lo stesso discorso vale per
la Galante. Campionessa italiana alle
parallele 2008, Paola - per carità,
un’altra splendida debuttante - fallisce per la seconda volta la consacrazione internazionale. Dopo la resa
nella gara baby di Clermont Ferrand
arriva la delusione nel Concorso I
meneghino (galeotto fu il tkatchev).
E’ giovane, va bene, ma alla sua età
la Ferrari, nelle lande danesi, provocava Chellsie Memmel, la regina
mondiale di allora (Melbourne
2005), dandole della codarda. Questione di carattere, un ingrediente
che nella ginnastica ha spesso fatto
la differenza. Il caratteraccio di Vanessa, poi, fece addirittura scalpore.
Al punto che non si osava correggerla, educarla, per paura che fosse
proprio lì la sua pietra filosofale. An-
tidiva, anticonformista, antipatica,
se non altro con i giornalisti. Era il
suo elemento alchemico per tramutare in oro i metalli vili. Almeno fino
all’ultimo “Nessun Dorma”. Da Aarhus ad Assago, un ciclo si è chiuso.
Le polemiche che le aleggiano intor-
no non sembrano sfiorarla e le pressioni del passato sono rimaste a Pechino. “Una signora che ho incontrato in albergo – racconta gaia agli
amici della carta stampata - mi ha
detto di non preoccuparmi perché, come dice Bertolo, dopo il male viene
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sempre il bene”. E difatti ecco la medaglia europea numero 47 della storia dell’Artistica italiana, l’11° argento. Il secondo posto al corpo libero,
come a Volos nel 2006, ci
restituisce il cannibale di tre anni fa,
una fuoriclasse in grado di mettere
la freccia anche con il nuovo Codice
dei Punteggi e di guardare nello
specchietto retrovisore nientemeno
che l’oro olimpico Sandra Izbasa,
appesantita e in panne fuori pedana. Davanti c’è una Tweddle in
grande spolvero (impressionante anche alle parallele), dietro, in fondo,
Lia Parolari, al contrario, stranamente, adombrata, quasi rassegnata ad
un ruolo da comprimaria. Con quello di Vany sono 9, in totale, i podi
continentali al suolo della Ginnastica
azzurra. All’infuori della 18enne di
Orzinuovi, che nel 2008 ad Amsterdam bissò il titolo assoluto con un
oro nella medesima specialità, solamente Maria Teresa Gargano era riuscita a conquistare una medaglia,
per l’esattezza il bronzo, in questo
attrezzo, nel 2004. Sulla grande pedana centrale l’unico che attualmente può dire di aver fatto meglio della
Ferrari è un uomo, si chiama Franco
Menichelli (3 ori e 1 argento) e già
l’accostamento ci dà le dimensioni
del mito di Brescia. “Dedico l’argento
al Gruppo Sportivo dell’Esercito Italiano” – dichiara la stella lombarda in
procinto di mettere le stellette (l’arruolamento dovrebbe avvenire dal
15 al 20 luglio). La Gazzetta dello
Sport, media partner dell’evento, è
completamente ai suoi piedi e senza perdere troppo tempo a lodare
una dirigenza che dopo 28 anni è
riuscita a riportare nel nostro Paese
la Kermesse ginnica più importante
d’Europa, nell’analisi finale, si lancia
in un appello da libro cuore: “E
adesso non resti sola”. Indirettamente aveva già risposto il Presi-
Lia Parolari (foto di M. Bertolini)
dente del Coni dopo la debacle nel
Concorso Generale: “Agabio non è
un suicida – disse Gianni Petrucci in
mixed zone – ha tutto l’interesse a
preservare un talento come Vanessa”.
La Federazione segue la Ferrari da
tenera età, tra visite mediche, collegiali, l’iscrizione al Team Italia e tutto ciò che ne consegue, le gare nazionali e le trasferte all’estero, fino
al trionfo in Danimarca, quando,
d’incanto, si sono accesi i riflettori
dei grandi organi d’informazione.
Lo ha fatto e continuerà a farlo, con
lei come con tutti gli altri atleti, indistintamente, perché fa parte dei
suoi scopi statutari, della sua ragione di essere, da quel lontano 1869.
Esattamente 140 anni dopo la FGI
festeggia un doppio successo, agonistico ed organizzativo, nonostante la crisi economica, il tipico periodo di flessione post-olimpico, gli infortuni e i ricambi generazionali.
Per questa capacità tipicamente italiana di tirar comunque fuori il coniglio dal cilindro è la Ginnastica
azzurra, nel suo complesso, che
NON DEVE ESSERE LASCIATA SOLA!
Dagli sponsor, dalle istituzioni locali
e, soprattutto, dai Media, Gazzetta
dello Sport compresa.
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EURO 2009
SPECIALISTI AD UN PASSO DALLA GLORIA
di Ramon Orini
A
lla fine ci avevamo quasi creduto. L’Europeo meneghino lascia non poco amaro in bocca
al team maschile azzurro, conscio di
non aver raccolto i frutti sperati. Dopo
le qualificazioni era lecito volare alto: l’Italia centra sei ottimi bersagli, piazzando 5 ginnasti in altrettante finali. Ancora una volta i nostri senatori dimostrano di essere all’altezza, di occupare un posto di rilievo nel gotha della
ginnastica continentale. Domenica 5
aprile Pozzo è il primo ad affrontare il
campo gara. Sicuramente fiaccato dal
tour de force del giorno precedente,
chiude con un onorevole 7° posto. Al
cavallo con maniglie Alberto Busnari
cerca il riscatto dopo un lungo periodo
di astinenza. Il ginnasta melzese si presenta alla giuria internazionale con un
biglietto da visita speciale: una forbice
alla verticale con un giro, movimento
originale che attende i Mondiali di
Londra per essere battezzato con il
suo nome. “In accordo con Sergey Oudalov ho pensato di sostituire la parte in
maniglia di valore E con una più semplice di valore D, così da contenere le sbavature che mi avevano creato qualche
problema durante le qualificazioni”. Strategia vincente: l’esercizio è pulito e
L’allievo sergente dell’Aeronautica Militare
Matteo Morandi impegnato nella croce agli
anelli. Sotto il commilitone Alberto Busnari
al “suo” cavallo con maniglie.
Nella pagina accanto, in alto, Igor Cassina
alla sbarra e, in basso, Matteo Angioletti,
subito dopo l’uscita dal castello.
(foto di M. Bertolini)
quello che, per scaramanzia, lui non
chiama ancora il “Busnari” è eseguito
alla perfezione. A guastare la festa però un’indecisione sull’uscita: la poca
fluidità fa pagare pegno all’aviere azzurro e i 3 decimi secchi incidono come
macigni sulla nota d’esecuzione. Con
15.175 è 5°, alle spalle dell’ungherese
Krisztian Berki e della doppietta britannica Louis Smith e Daniel Keatings.
“Mi fa rabbia perché ero li, potevo giocarmi la medaglia di bronzo con il russo Perevoznikov. Ma il bicchiere è mezzo pieno. Questo piazzamento mi dà lo stimo-
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lo per continuare”. La finale degli anelli è la più combattuta, con sette ginnasti in cinque decimi di punto. Più che
un europeo sembra proprio un mondiale: mancano solo i cinesi, che ai
Giochi di Pechino avevano fatto cappotto. Escluso Coppolino, 7° in qualifica (15.125), per la regola che ammette non più di due atleti della stessa nazionalità. “Mi devo ancora adattare a
questo nuovo Codice dei Punteggi. L’unica nota positiva è che ho capito che devo rivoluzionare il mio programma, inserire magari un elemento di valore F, una
E, soprattutto di forza visto che penalizzano di più quelli di slancio, e uscire con
il doppio carpio in avanti, per guadagnare 3 decimi nella nota di partenza. Ammetto che dopo Pechino ho faticato a ritrovare gli stimoli giusti. Pensavo: io lavoro ma per cosa? Adesso voglio Londra,
ad ottobre”. Le maggiori aspettative
son riposte nel futuro sergente di Vimercate, Matteo Morandi, entrato tra
i migliori otto con il punteggio più alto (15.625). Il decimo in meno della
domenica (15.525) gli tarpa le ali. Si
deve accontentare del legno, come
Andrea a Pechino, dietro all’olandese
Juri Van Gelder, all’ucraino Vorobiov e
a un contestatissimo Jordan Jovtchev,
alla ricerca di un risultato prestigioso
per concludere in gloria la sua carriera.
“Sono arrivato alla gran volta conclusiva molto stanco, nonostante ciò ho stoppato bene l’uscita. Peccato per la gran
volta di petto, lì ho perso un decimo d’esecuzione - commenta il Dog, come lo
chiamano gli amici, che il venerdì aveva profetizzato il 6° posto di Pozzo nel
All-around - Immaginavo che Van Gelder avrebbe fatto il mostro. Quello che
non mando giù è l’8.850 della Giuria E
sull’esercizio del bulgaro. Non ha tenuto le posizioni per i due secondi richiesti,
i gradi di allineamento del corpo non
erano sufficienti. La Giuria ha rinnegato
tutte le raccomandazioni che c’erano
state fatta alla vigilia. Speravo, almeno
in Italia, che la musica potesse cambiare. Invece questi anelli per noi stanno cominciando a diventare quadrati. Io continuo a crederci, mi alleno tutti i giorni
perché amo questo sport, ma nel frattempo purtroppo invecchio. Ad una certa
età subentra anche un po’ di disincanto.
Quando sei giovane credi alla favole che
se ti impegni verrai ripagato. Il risveglio
è sempre più duro”. Matteo Angioletti si
piazza al 7° posto (15.275) nella sfida
al castello, dopo aver buttato all’aria la
chance del volteggio per un errore sulla rondata flic doppio carpiato. “Devo
ammettere che Morandi ha subito un’ingiustizia. L’ucraino mi è piaciuto all’inizio,
poi ha cominciato a tremare e in uscita
ha fatto un passetto. Potevano togliergli
da 1 a 3 decimi, ne ha perso uno soltanto e partendo da 6.80 non gli ha creato
molti problemi. A Jovtchev, al di là dell’esecuzione, avrebbero dovuto abbassare
la nota D per la ripetizione dello Yamawaki”. Ogni speranza è riposta su Cassina, carico e determinato dopo il
15.800 del venerdì e una leadership
conquistata senza rischiare, con un solo avvitamento nel doppio teso d’uscita. Con il temibilissimo Hambuechen
fuori dai giochi (14.125), puntare all’oro sembra un gioco da ragazzi. In tribuna stampa Vanessa Ferrari, fresca dell’argento al corpo libero, e la compagna Lia
Parolari fanno sentire il loro ‘gamba
Igor’. Superato il suo celebre salto, che
strappa un’ovazione, sul più semplice
Kovac raccolto avvitato l’olimpionico
perde la presa e finisce a terra. Ci riprova, anche perché, visti i punteggi degli
altri, sarebbe finito comunque a medaglia, ma ripete lo stesso errore. L’oro va
al greco Vlasios Maras (15.375), argento al francese Yann Cucherat
(15.250) e bronzo all'ucraino Nikolay
Kuksenkov (14.925). “Mio padre aveva
costruito il podio – rivela ai giornalisti un
Cassina inconsolabile - ci tenevo a collaudarlo io. Ora ho soltanto voglia di stare a
casa con i miei genitori e il mio cane, a
pensare nel vuoto”. Pare una resa, ma è
soltanto rabbia. Incredulità. L’esercizio
perfetto, prima o poi, arriverà nel posto
giusto, al momento giusto. E che importa se il podio sarà di Ikea!
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EURO 2009
MISTER
SEI ATTREZZI
di Ilaria Leccardi
Il 1° aviere Enrico Pozzo al lavoro sulle maniglie del
cavallo. Nell’altra pagina il ginnasta di Biella durante
l’ esercizio alle parallele pari e in salto al volteggio,
tre delle 6 specialità dell’artistica maschile.
(foto di M. Bertolini)
T
redici esercizi in tre giorni di
gara. Diciannove in cinque
giorni se si conta il preliminare
delle prove podio. Roba da gladiatori,
combattenti instancabili, pronti a sfidarsi nell’arena fatta di tensione e magnesio. Tattica, talvolta, ma soprattutto concentrazione. Un mix che Enrico
Pozzo ha dimostrato di possedere. Lui,
unico azzurro disposto a sfidare la fatica dell’intero giro di attrezzi al Forum
di Assago, a Milano ha conquistato il
suo miglior risultato di sempre, affermandosi tra i primi sei ginnasti del
Continente. Un risultato che per l’Italia non arrivava dal 1996, quando Jury
Chechi fu 5° agli Europei di Copenhagen. Un 6° posto d’oro per il ginnasta
originario di Cavaglià (Biella) che da
tempo divide la sua esistenza tra Vercelli e Novara. Due seconde patrie in
cui ha costruito anno dopo anno, in
mezzo ad innumerevoli difficoltà, un
meccanismo di perfetto equilibrio tra
l’eccellenza in alcuni apparati e la soli-
dità in altri. Pozzo non si stanca mai.
O meglio, si stanca ma ama farlo: “La
dura vita del generalista…”. Una scelta.
Una condizione che unisce i combattenti in pedana, accomunati dalla fatica e dalla soddisfazione. A dimostrarlo
anche gli abbracci che al termine dell’All-around Enrico scambia con i rivali
e compagni di fatica, primo fra tutti
l’irraggiungibile tedesco Fabian Hambuechen, oro con 89.175, davanti al
britannico Daniel Keatings (88.275) e
al russo Yury Ryazanov (88.200). Ma il
6° posto dell’aviere azzurro (86.400)
ha qualcosa di ancor più magico, soprattutto dopo un Concorso I altalenante che ha rischiato di metterlo subito fuori gioco. Era un po’ come se se
lo sentisse ancora prima di cominciare: “Se avessi dovuto dire da quale attrezzo non sarei voluto partire, avrei risposto la sbarra. E ovviamente mi è capitata lei”. Un 24° posto da brivido
(83.075), una qualificazione acciuffata
all’ultimo, dopo una caduta proprio
alla sbarra nel salto Gaylord (13.225),
sommata a due inspiegabili interruzioni al cavallo con maniglie (11.950).
Quindi un esercizio agli anelli contenuto (13.425) e un errorino ancora alle parallele (13.825). Il tutto salvato da
un gran bel corpo libero (15.175), che
gli è valso la finale di specialità, e da
un ottimo Yurchenko con doppio avvitamento al volteggio (15.475). Pausa. Reset. Cancelliamo quello che è
successo venerdì 3 aprile e proviamo a
ripartire. Ci sono meno di 24 ore. Alle
15.30 del sabato scatta la finale ed
una volta in pedana «il Piero», come
lo chiamano i compagni, fa subito vedere di che pasta è fatto. Via alle
parallele (14.125, “anche se il primo
attrezzo è sempre un mistero. Ti guardi
attorno e vedi tutti che cadono”). Poi la
sbarra dove questa volta il Gaylord è
impugnato alla perfezione (14.900).
Quindi corpo libero (14.800), cavallo
con maniglie (13.575), anelli (13.400)
e, infine, il solito esplosivo volteggio
15
(15.600). “La cosa più difficile è stato
dimenticarmi di ciò che era accaduto il
giorno prima, quando non ero mai entrato in gara. In finale è stato tutto diverso, anche se i giudici sono stati un
po’ severi con me e fin troppo gentili con
i due ginnasti che mi hanno preceduto,
soprattutto con il romeno Koczi”. Lo ha
gridato ai quattro venti anche Andrea
Sacchi, il suo allenatore, che girava
con il foglio dei punteggi in tasca per
dimostrare, a chicchessia, quanto fossero ingiusti:“Tanto sapevo che il podio
sarebbe stato irraggiungibile. Chiudere
4° o 6° non fa molta differenza. Cercavamo una conferma, che per fortuna è
arrivata”. Quindi domenica, il giorno
delle finali di specialità. Il primo italiano a salire in pedana è proprio l’alfiere
di Biella al corpo libero. Un passo
troppo lungo con uscita di pedana
nella prima diagonale abbassa un pochino il suo punteggio (14.925) che,
comunque, difficilmente avrebbe potuto competere con i mostri della di-
LE FINALI DI ENRICO POZZO
All-around
Europei di Amsterdam 2007
Mondiali di Stoccarda 2007
Giochi di Pechino 2008
Europei di Milano 2009
Corpo libero
Europei di Volos 2006
World Cup Cottubus 2007
Europei di Amsterdam 2007
Europei di Losanna 2008
Europei di Milano 2009
Sbarra
Europei di Patrasso 2002
Europei di Ljubljana 2004
Mondiali di Stoccarda 2007
World Cup Stoccarda 2007
11°
15°
19°
6°
8°
3°
6°
7°
7°
8°
8°
5°
2°
sciplina (Hambuechen oro con
15.450, Matthias Fahrig argento con
15.400, quindi la coppia Shatilov e
Kosmidis, bronzo pari merito con
15.350). Pozzo chiude 7°. Un Europeo in casa da non dimenticare. Impresa notevole se si pensa a tutte le
difficoltà che il ginnasta dell’Aeronautica Militare è costretto ad affrontare
per allenarsi. “Fin da quando sono piccolo mi sono spostato in cerca di un impianto. Da Biella a Vercelli e quindi a
Novara, nella palestra sotto la tribuna
dello stadio di calcio”. Una palestra in
prestito, dove la Libertas, allenata da
Andrea Sacchi e Alberto Fornera, ha
confezionato 2 scudetti (2004 e
2007) e dove Enrico ha meditato e
costruito i suoi trionfi, tra cui 4 titoli
Assoluti (dal 2003 al 2005 e nel
2007). Eppure in quella specie di sottoscala la rincorsa del volteggio è più
corta del necessario e in corrispondenza con la pedana sporge dal muro
una pesante colonna di cemento contro cui i ginnasti rischiano di sbattere.
Così come al corpo libero: una diagonale termina proprio al centro di due
piloni di cemento. “D’inverno il riscaldamento funziona male e la temperatura fatica a salire sopra i 15 gradi – spiega Enrico – Prima avevamo un generatore d'aria calda prestato da mio zio
che lo usava per le serre. Andava a gasolio e io ogni giorno, prima dell'allenamento, riempivo un paio di taniche.
Quando piove poi è un disastro. La palestra si allaga e gli attrezzi si inumidiscono. Eppure andiamo avanti, perché
non possiamo fare altrimenti. Ogni
tanto penso che in futuro potrei concentrarmi su corpo libero e sbarra, i
miei attrezzi migliori, nel tentativo di
conquistare quello che mi manca, la
medaglia. Ho già raggiunto dei podi in
Coppa del Mondo (bronzo al corpo libero a Cottbus e argento alla sbarra
a Stoccarda, nel 2007, ndr), ma un
Europeo o un Mondiale hanno un sapore diverso”. Per non parlare dei
Cinque Cerchi. “I Giochi di Londra li
vedo lontani, forse perché quelli di Pechino sono ancora troppo vicini. Tutto
dipende da una serie di circostanze,
ma io continuo a crederci. Altrimenti
avrei già smesso”.
16
EURO 2009
RISULTATI ARTISTICA MASCHILE
MEDAGLIERE
Cl. Nazione
Il podio A.A. GAM
FINALE ALL-AROUND
1 HAMBUECHEN Fabian
2 KEATINGS Daniel
3 RYAZANOV Yury
4 BOY Philipp
5 KOCZI Flavius
6 POZZO Enrico
7 PURVIS Daniel
8 SHATILOV Alexander
9 BOESCHENSTEIN N.
10 SABOT Hamilton
11 STEPANYAN Vahang
12 CAMPOS Manuel
13 PIASECKY Samuel
14 AALTO Sami
15 MARKOUSIS Dimitrios
16 BYKAU Artsiom
17 CARANOBE Benoit
18 LYMPANOVNOS Christos
19 VAMMEN Helge
20 SAVITSKI Dzmitry
21 WAMMES Jeffrey
22 BERBECAR M.
23 SIMOES Gustavo
24 MUNOZ Sergio
GER
GBR
RUS
GER
ROU
ITA
GBR
ISR
SUI
FRA
ARM
POR
SVK
FIN
GRE
BLR
FRA
GRE
DEN
BLR
NED
ROU
POR
ESP
15.500
14.475
14.375
14.600
14.300
14.800
14.850
14.475
13.975
14.025
14.100
14.300
13.700
13.850
15.050
13.875
14.300
13.250
13.775
13.475
14.400
13.550
14.175
14.025
13.850
15.475
14.575
13.875
13.575
13.575
13.825
13.675
13.250
13.200
13.950
13.850
13.700
13.550
11.600
13.225
10.900
13.025
13.175
12.825
11.250
13.150
12.975
10.575
14.750
13.425
14.625
13.825
13.225
13.400
13.575
13.625
14.125
14.175
14.225
13.775
12.775
13.900
13.950
13.725
14.125
13.550
13.100
12.500
12.700
13.575
13.750
13.675
16.025
15.550
15.000
14.975
16.475
15.600
15.650
15.675
15.775
14.650
14.850
15.150
15.425
15.550
15.550
15.450
15.075
15.475
15.075
14.875
16.150
15.200
15.125
15.950
14.225
15.000
14.775
14.350
14.625
14.125
14.600
14.350
14.825
14.625
14.375
14.550
14.850
13.550
13.925
13.525
14.575
13.775
13.675
15.025
12.975
13.250
12.325
13.675
14.825
14.350
14.850
15.200
14.575
14.900
13.575
14.150
13.800
14.450
13.100
12.950
13.950
13.600
13.475
13.725
14.175
13.750
13.650
13.600
14.600
13.025
12.250
11.375
TOT.
89.175
88.275
88.200
86.825
86.775
86.400
86.075
85.950
85.750
85.125
84.600
84.575
84.400
84.000
83.550
83.525
83.150
82.825
82.450
82.300
82.075
81.750
80.600
79.275
ORO ARGENTO BRONZO
TOT.
1
GRAN BRETAGNA
2
2
1
5
2
GERMANIA
2
1
3
6
3
FRANCIA
2
1
4
RUSSIA
1
3
2
6
5
UCRAINA
1
1
2
4
6
SVIZZERA
1
1
2
7
GRECIA
1
1
2
8
UNGHERIA
1
1
9
OLANDA
1
1
10
ROMANIA
2
11
SLOVENIA
1
1
12
ITALIA
1
1
13
ISRAELE
1
1
13
BULGARIA
1
1
3
1
3
FINALI DI SPECIALITÀ
1 HAMBUECHEN Fabian
2 FAHRIG Matthias
3 KOSMIDIS Eleftherios
3 SHATILOV Alexander
5 GOLOTSUTSKOV Anton
6 YAKUBOVSKY Oleksandr
7 POZZO Enrico
8 PENEV Eddie
GER
GER
GRE
ISR
RUS
UKR
ITA
BUL
1 BOUHAIL Thomas
2 KOCZI Flavius
3 FAHRIG Matthias
4 LYSZCZARZ Marek
5 POPESCU Ilie Daniel
6 WAMMES Jeffrey
7 HAMBUECHEN Fabian
8 KASPIAROVICH Dimitri
16.275 - 16.375
16.300 - 16.325
16.400 - 16.050
15.975 - 15.900
16.225 - 15.600
15.825 - 15.875
15.800 - 15.525
14.825 - 0.000
FRA
ROU
GER
POL
ROU
NED
GER
BLR
TOT.
15.450
15.400
15.350
15.350
15.200
15.075
14.925
14.425
TOT.
16.325
16.312
16.225
15.937
15.912
15.850
15.662
7.412
1 BERKI Krisztian
2 SMITH Louis
3 KEATINGS Daniel
4 PEREVOZNIKOV Andrey
5 BUSNARI Alberto
6 TRUYENS DonnaDonny
7 POPESCU Ilie Daniel
8 BERTONCELJ Saso
HUN
GBR
GBR
RUS
ITA
BEL
ROU
SLO
TOT.
15.600
15.550
15.500
15.200
15.175
14.550
13.525
13.150
1 VAN GELDER Yuri
2 VOROBIOV Olexandr
3 IOVTCHEV Iordan
4 MORANDI Matteo
5 PINHEIRORODRIGUES
6 PLUZHNIKOV K.
7 ANGIOLETTI Matteo
8 TAMPAKOS Dimosthenis
NED
UKR
BUL
ITA
FRA
RUS
ITA
GRE
TOT.
15.750
15.600
15.550
15.525
15.425
15.325
15.275
14.975
1 CUCHERAT Yann
2 PETKOVSEK Mitja
3 HAMBUECHEN Fabian
4 KIERZKOWSKI Adam
5 PIASECKY Samuel
5 POPESCU Cosmin
7 KEATINGS Daniel
8 BOESCHENSTEIN N.
FRA
SLO
GER
POL
SVK
ROU
GBR
SUI
TOT.
15.825
15.800
15.375
15.100
15.075
15.075
15.000
14.175
1 MARAS Vlasios
2 CUCHERAT Yann
3 KUKSENKOV Nikolay
4 TSAREVICH Aliaksandr
5 ZONDERLAND Epke
6 KONECNY Martin
7 WAMMES Jeffrey
8 CASSINA Igor
GRE
FRA
UKR
BLR
NED
CZE
NED
ITA
TOT.
15.375
15.250
14.925
14.825
14.575
14.500
14.025
10.875
17
ALBO D’ORO FGI CAMPIONATI EUROPEI
DI ARTISTICA MASCHILE E FEMMINILE
ORO
Franco Menichelli
Giovanni Carminucci
Franco Menichelli
Giovanni Carminucci
Franco Menichelli
Franco Menichelli
Franco Menichelli
Franco Menichelli
Giovanni Carminucci
Jury Chechi
Jury Chechi
Jury Chechi
Jury Chechi
Andrea Coppolino
Francesca Benolli
Squadra femminile
Vanessa Ferrari
Carlotta Giovannini
Vanessa Ferrari
ARGENTO
Franco Menichelli
Franco Menichelli
Franco Menichelli
Franco Menichelli
Rocco Amboni
Alberto Busnari
Igor Cassina
Vanessa Ferrari
Andrea Coppolino
Carlotta Giovannini
Vanessa Ferrari
corpo libero
volteggio
corpo libero
parallele
conc. generale
corpo libero
anelli
sbarra
parallele
anelli
anelli
anelli
anelli
anelli
volteggio
Lussemburgo
Lussemburgo
Belgrado
Belgrado
Anversa
Anversa
Anversa
Anversa
Madrid
Losanna
Budapest
Praga
Copenaghen
Debrecen
Debrecen
Volos
corpo libero
Amsterdam
volteggio
Amsterdam
conc. generale Amsterdam
volteggio
parallele
corpo libero
parallele
anelli
cav. con maniglie
sbarra
corpo libero
anelli
volteggio
corpo libero
1961
1961
1963
1963
1965
1965
1965
1965
1971
1990
1992
1994
1996
2005
2005
2006
2007
2007
2007
Lussemburgo 1961
Anversa
1965
Tampere
1967
Tampere
1967
Roma
1981
Lubiana
2004
Debrecen
2005
Volos
2006
Amsterdam
2007
Clermont Ferrand 2008
Milano
2009
RISULTATI ARTISTICA
FEMMINILE
K. Semenova
FINALE ALL-AROUND
1 SEMENOVA Ksenia
2 AFANASEVA Ksenia
3 KAESLIN Ariella
4 IZURIETA Ana Maria
5 TAMIRJAN Anamaria
6 VAN WALLEGHEM Aagje
7 PETIT Marine
8 BRINKER Anja
9 FERRARI Vanessa
10 PIHANKULESZA Marta
11 DOWNIE Rebecca
12 DEMYANCHUK Yana
13 ZIMMERMANN Yasmin
14 CHELARU Diana
15 KROONEN Mayra
16 BUI Kim
17 WHELAN Hannah
18 HOLENKOVA Valentyna
19 DUFOURNET Youna
20 MAKSUTA Valeria
21 MASELA Wyomi
22 RUIZ WALKER Naomi
23 GOMBAS Laura
24 ARMI Emily
RUS
RUS
SUI
ESP
ROU
BEL
FRA
GER
ITA
POL
GBR
UKR
SUI
ROU
NED
GER
GBR
UKR
FRA
ISR
NED
ESP
HUN
ITA
14.225
14.525
15.300
14.850
14.650
14.200
14.150
13.650
12.700
13.600
14.325
13.625
14.100
14.675
13.975
14.150
13.550
13.600
13.700
14.025
14.050
14.250
13.400
13.625
14.925
14.925
13.975
13.175
13.975
14.125
13.650
15.000
13.875
14.200
15.000
13.700
12.925
13.525
13.500
14.400
13.925
14.400
13.700
11.800
12.525
10.650
10.050
2.000
14.800
13.575
14.300
14.300
14.600
13.675
13.800
13.250
14.075
13.650
11.700
14.500
13.500
11.900
13.325
11.575
13.750
13.325
13.875
13.725
12.450
13.050
11.175
12.925
14.225
14.575
13.700
14.000
12.700
13.900
14.000
13.525
14.525
13.700
14.050
13.175
14.000
14.400
13.675
14.250
13.100
12.825
11.750
13.275
13.650
13.650
13.075
13.825
TOT.
58.175
57.600
57.275
56.325
55.925
55.900
55.600
55.425
55.175
55.150
55.075
55.000
54.525
54.500
54.475
54.375
54.325
54.150
53.025
52.825
52.675
51.600
47.700
42.375
FINALI DI SPECIALITÀ
BRONZO
Giovanni Carminucci
Giovanni Carminucci
Franco Menichelli
Franco Menichelli
Franco Menichelli
Giovanni Carminucci
Rocco Amboni
Jury Chechi
Jury Chechi
Alberto Busnari
Igor Cassina
Squadra femminile
Maria Teresa Gargano
Matteo Morandi
Andrea Coppolino
Igor Cassina
Francesca Benolli
parallele
conc. gen.
parallele
conc. generale
sbarra
parallele
volteggio
conc. generale
corpo libero
cav. con maniglie
sbarra
corpo libero
anelli
anelli
sbarra
volteggio
Lussemburgo 1961
Lussemburgo 1961
Belgrado
1963
Tampere
1967
Tampere
1967
Tampere
1967
Roma
1981
Losanna
1990
Budapest
1992
Patrasso
2002
Patrasso
2002
Patrasso
2002
Amsterdam
2004
Lubiana
2004
Volos
2006
Amsterdam
2007
Clermont Ferrand 2008
1 KAESLIN Ariella
SUI
2 BERGER Yulia
RUS
3 KALASHNYK Anna
UKR
4 VAN WALLEGHEM Aagje BEL
5 BUI Kim
GER
6 DOWNIE Rebecca
GBR
7 MASELA Wyomi
NED
8 KOMRSKOVA Jana
CZE
15.125 - 14.125
14.425 - 14.225
14.675 - 13.875
14.400 - 14.000
14.100 - 14.200
14.425 - 13.625
14.100 - 13.800
4.325 - 13.425
1 DEMYANCHUK Yana
2 TAMIRJAN Anamaria
3 DRAGOI Gabriela
4 PETIT Marine
5 SEMENOVA Ksenia
6 MAKSUTA Valeria
7 MILLOUSI Vasiliki
8 ZIMMERMANN Yasmin
UKR
ROU
ROU
FRA
RUS
ISR
GRE
SUI
TOT.
14.625
14.325
14.275
14.200
14.150
14.025
13.950
13.875
TOT.
14.775
14.750
14.650
14.150
14.125
13.725
13.450
12.850
1 TWEDDLE Elizabeth
2 SEMENOVA Ksenia
3 BRINKER Anja
4 DUFOURNET Youna
4 AFANASEVA Ksenia
6 DOWNIE Rebecca
7 KOVAL Anastasia
8 HOLENKOVA Valentyna
GBR
RUS
GER
FRA
RUS
GBR
UKR
UKR
TOT.
15.575
15.500
14.800
14.650
14.650
14.525
14.350
12.700
1 TWEDDLE Elizabeth
2 FERRARI Vanessa
3 SEMENOVA Ksenia
4 TAMIRJAN Anamaria
4 IZURIETA Ana Maria
6 HOLENKOVA Valentyna
7 IZBASA Sandra Raluca
8 PAROLARI Lia
GBR
ITA
RUS
ROU
ESP
UKR
ROU
ITA
TOT.
15.150
14.675
14.625
14.075
14.075
13.925
13.900
13.525