Biolghini Davide (a cura di), Comunità in rete e Net Learning

Transcript

Biolghini Davide (a cura di), Comunità in rete e Net Learning
Biolghini Davide (a cura di), Comunità in rete e Net
Learning. Innovazione dei sistemi organizzativi e processi di
apprendimento nelle comunità virtuali, Etas, Milano 2001
pp. 337
Recensione di Cristiana Cardinali – 29 giugno 2007 –
Abstract
Il testo affronta il rapporto tra comunità d'apprendimento on line (professionali, d'interesse, di pratica
ecc.) e lo sviluppo di relazioni di rete più stabili ed efficaci all'interno di tali Comunità approfondendo
come tale rapporto possa facilitare la definizione di progetti condivisi, finalizzati all'innovazione dei
sistemi in cui le comunità di pratica e/o di apprendimento sono inserite.
The text faces the relationship between community of learning on linens (professional, interest, practical
etc.) and the development of stabler and effective relations of net to the inside of such Communities
deepening as such relationship can facilitate the definition of plans you flavored yourself, finalizes you to
the innovation of the systems in which the community of practical and/or learning they are inserted.
Recensione
Questo libro è stato progettato in rapporto con una serie di seminari di
approfondimento e di confronto sul tema dei processi di apprendimento in rete,
promossi nel corso del 2000-2001 dal Forum Cooperazione e Tecnologia di Milano.
I seminari sono stati dedicati in particolare ai contesti di: Scuola (marzo 2000,
presso l'Università Statale di Milano), PMI e Pubblica Amministrazione (ottobre
2000, presso Edu-Net/SMAU a Milano), Formazione Professionale (giugno 2001,
presso il Centro di Formazione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro a
Torino).
Il libro risulta diviso in quattro partì principali: modelli teorici di riferimento, casi
significativi nei diversi contesti del Net Learning (con una prima esperienza di
riferimento, il progetto SCREEN per 500 PMI10), contributi di servizio per i lettori,
punti di vista nei confronti di aspetti teorici e delle esperienze/contesti presentati.
Il libro propone percorsi di lettura differenziati in modo da poter soddisfare le
esigenze di diverse tipologie di lettori: un primo percorso è relativo ai contenuti (le
sezioni e i capitoli del libro); un secondo è relativo alle diverse tipologie di ruoli
interessati allo sviluppo dei sistemi educativi e formativi in generale e delle
comunità di apprendimento on line in particolare (decisori, gestori, progettisti,
docenti/tutor, semplici utenti o esperti).
Inoltre, a ciascun autore delle sezioni "Contributi teorici" ed "Esperienze e contesti",
è stato chiesto di indicare, rispetto ai contenuti proposti, le parole chiave, gli aspetti
critici, i fattori di successo, le questioni rimaste aperte, i link; in tal modo è possibile intrecciare, in parallelo alle riflessioni teoriche e al racconto di ogni esperienza,
alcuni riferimenti utili all'approfondimento e al collegamento dei diversi argomenti
proposti.
Per facilitare il confronto tra gli autori e in particolare la stesura dei punti di vista e
dei capitoli finali, è stato utilizzato uno spazio interattivo nell'ambiente di rete del
Forum Cooperazione e Tecnologia (basato sulla piattaforma CONFAD di Teos); in
questo spazio "virtuale" sono stati resi disponibili i materiali via via forniti dai singoli
1
autori, nelle diverse versioni fino a quella revisionata dal curatore ed è stato
possibile discuterne tramite un apposito forum.
Il testo affronta il rapporto tra comunita d'apprendimento on line (professionali,
d'interesse, di pratica ecc.) e lo sviluppo di relazioni di rete più stabili ed efficaci
all'interno di tali Comunità approfondendo come tale rapporto possa facilitare la
definizione di progetti condivisi, finalizzati all'innovazione dei sistemi in cui le
comunità di pratica e/o di apprendimento sono inserite.
Net Learning, rapprendimento collaborativo attraverso la rete, ha il duplice
significato di apprendere attraverso la rete e di apprendere in rete. Nel primo caso
ci si riferisce alla rete Internet, alla rete costruita e resa disponibile dalla tecnologia
mentre nel secondo caso si tratta della rete tra le persone, intesa come struttura i
relazione e collaborazione. Questo riferimento viene ulteriormente sviluppato e si
può suddividere in due enunciati, tra loro correlati: gruppi informali di persone che
operano in specifici contesti, possono costituire determinate condizioni, il motore
dei processi di innovazione dei sistemi, in genere debolmente connessi, di cui sono
parte: in particolare tali gruppi possono produrre e fornire le conoscenze utili al
cambiamento del sistema cui essi appartengono; le comunità d'apprendimento
possono essere di natura diversa: formali, scolastiche e non, o non formali,
professionali, di settore, reti di attori per lo sviluppo locale, associazioni ecc; in ogni
caso, lo svolgimento in rete di attività di comune interesse richiede conoscenze
esplicite e tacite condivise, relazioni sociali di tipo collaborativo, creazione e
negoziazione interattiva dei significati e dell'identità di riferimento.
In altre parole, l'innovazione dei sistemi in cui operano comunità di pratica sarebbe
basala su tre elementi strettamente intrecciati: da un lato la valorizzazione dei
processi collaborativi e interattivi di generazione, discussione, selezione e
validazione delle conoscenze "pratiche" che si sviluppano all'interno delle comunità
stesse, anche tramite i "community leader" da esse espressi e riconosciuti;
dall'altro il presidio consapevole della diffusione dei risultati dei processi di
apprendimento anche verso l'esterno, da parte di figure di "knowlodge
administrator", legate al sistema in cui le comunità sono inserite; per ultimo l'uso di
opportuni strumenti di rete, a supporto delle relazioni formali e informali all'interno
delle comunità e dei cicli di selezione e diffusione della conoscenze da esse
prodotte.
I diversi contributi a questo libro si propongono di verificare se il modello
presentato possa fornire spunti e strumenti utili ad affrontare una serie di questioni
aperte, quali quelle relative a: la trasformazione delle comunità di pratica reali
anche in comunità virtuali, comunità cioè che "trovano in Internet l'ambiente per
accedere a specifiche informazioni, per incontrarsi, per interagire e condividere
esperienze e conoscenza"! e per costruire risultati di comune interesse; la verifica
delle condizioni in cui le relazioni di comunità di pratica possano favorire la
costituzione di comunità di apprendimento on line e quindi l'organizzazione di
ambienti didattici che traggano vantaggio da relazioni collaborative, già esistenti nel
"gruppo classe"; l'individuazione e il presidio permanente, anche attraverso la rete
e anche al di là delle fasi di apprendimento "formale", degli indicatori di motivazione
e di coinvolgimento delle persone nelle comunità on line e degli indicatori di
stabilità e di sviluppo nel tempo di tali comunità; il legame tra il cambiamento
individuale e il cambiamento collettivo determinato dalle esperienze conoscitive "in
rete e tramite la rete", con la trasformazione innovativa del sistema in cui gli
individui e la comunità sono inseriti.
Da una prima analisi dei casi e delle riflessioni presentati in questo libro, emergono
alcune risposte stimolanti, anche se ancora non facilmente integrabili, all'insieme di
tali questioni.
Mazzocchi, propone il caso di una comunità professionale costruita ex nova,
direttamente on line, e che solo "dopo" un proficuo periodo di consolidamento tra
2
mite le relazioni on line, passa anche a relazioni "vis a vis", per cercare di limitare il
carattere "carsico" dell'identità e della partecipazione dei propri componenti.
Manca e Sarti, analizzando le posizioni di Etienne Wenger, uno dei primi teorici delle
comunità virtuali come ambienti particolarmente favorevoli ai processi di
apprendimento cercano di entrare nel merito delle misure che possono essere
adottate per garantire le valenze formative di tali comunità.
Per De Pietro, la ricerca di una continua legittimazione all'interno della propria
comunità di riferimento spinge i partecipanti a condividere, anche in rete, i saperi
generai: nel proprio vissuto quotidiano.
Blecic e Cecchini, infine, propongono le comunità ludiche on line come riferimento
pei promuovere attività didattiche e di interesse comune, basate su
"partecipazione, gratuità piacere".
Una riflessione esplicita è comune a tutti gli interventi: la cosa più importante che
per ora si può affermare è che l'apprendimento collaborativo attraverso la rete,
integrato con i processi educativi e formativi "tradizionali", permette di entrare concretamente sul terreno della formazione permanente interattiva e quindi dei
processi continui di apprendimento collaborativo. Il concetto di lifelong leaming, cui
oggi viene aggiunto quello di e-learning, è diventato in questi anni una delle parole
chiave più ricorrenti: esso viene proposto da tempo dall'Unione Europea come linea
di sviluppo dei sistemi educativi e formativi, senza che tale indicazione abbia ancora
trovato applicazioni ed esperienze significative di riferimento.
Questa considerazione ne richiama alcune altre non parimenti elaborate: l'esistenza
o la costituzione di comunità di pratica, nel senso ampio di gruppi che adottano
pratiche collaborative nella soluzione dei problemi, non è determinata
automaticamente da ambiti comuni di riferimento di tipo professionale, associativo
o di interesse "locale"; questo vale sia per i gruppi coinvolti in processi di
apprendimento "formale", sia per ogni altro insieme di persone che svolge attività
di gruppo per gli scopi più diversi, in "presenza" o tramite Internet. Non basta
lavorare assieme per essere e apprendere insieme.
Per individuare, rendere attive o consolidare comunità di pratica, reali o virtuali,
come motore dell'innovazione del sistema in cui sono inserite, è necessario
analizzarne e rendere esplicite le modalità di confronto, di condivisione degli
obiettivi, di acquisizione di un linguaggio comune. Ciò richiede interventi di esperti e
di figure di supporto, con la funzione di presidiare e di favorire il processo di
collaborazione, cioè il modo in cui si articola l'insieme delle attività che generano
conoscenze e risultati condivisi.
In questo modo, come suggerisce Simone, si può affrontare anche la dimensione
della "gestione della conoscenza... con lo scopo di identificare strumenti... che
sappiano aumentare l'efficacia di pratiche osservate empiricamente nella
collaborazione, senza distruggerne i meccanismi".
In sostanza si tratta di verificare come, attraverso opportuni sistemi di "gestione
delle conoscenze" che integrano le attività non strutturate delle comunità di pratica
e ne codificano i risultati, sia possibile collegare le fasi di formazione e istruzione
"formali" con i processi di apprendimento informale e tacito: quei processi cioè,
che, seppure in forme diverse, caratterizzano il contesto (organizzativo, storico,
sociale) in cui gli utenti sono inseriti, condividendo informazioni e conoscenze,
problemi e ricerca di soluzioni, realizzazione di obiettivi.
Tutto ciò richiede un intreccio articolato di attività di supporto, sia reali, condotte
cioè in presenza e all'interno della comunità di pratica, sia virtuali, gestite cioè
tramite un insieme integrato di spazi di in/formazione, comunicazione e
partecipazione on line; la progettazione di tale intreccio costituisce il valore
aggiunto proposto da chi si occupa dei "sistemi che apprendono", in rete e tramite
la rete, come fattore strategico di innovazione e cambiamento delle organizzazioni e
delle società.
3
Indice
Prologo: Chi prende le distanze dalla Formazione a Distanza?
Introduzione: Processi di apprendimento e sviluppo delle comunità in rete
Parte Prima. Contributi Teorici; 1. Il rapporto tra comunità virtuale e
apprendimento; 2. Classificare per condividere e cooperare; 3. Comunità virtuali,
giochi impliciti, apprendimento e partecipazione; Parte Seconda. Esperienze e
contesti: Le Imprese; 4. Il progetto Screen: 500 PMI lombarde in rete; 5. Comunità
e imprese: L’esperienza di quattro comunità di professionisti delle aziende del
Nordest; Parte Terza. Esperienze e Contesti: La Pubblica Amministrazione; 6.
Politiche pubbliche innovative, reti e sistemi debolmente connessi; Parte Quarta.
Esperienze e Contesti: La Scuola; 7. “100 idee per cambiare la scuola”:
un’esperienza di progettazione partecipata dell’innovazione nella scuola posata sulle
nuove tecnologie; Parte Quinta. Esperienze e Contesti: La Formazione Manageriale:
9. “Donne CGIL Futuro”: un percorso di formazione e di ricerca delle dirigenti della
CGIL Toscana; Parte Sesta. Esperienze e Contesti: La Formazione Professionale;
10c “Gestione Tecnologie FaD”: un corso per riqualificare operatori della
Formazione Professionale; Parte Settima. Esperienze e Contesti: Simulazione e
Gioco; 11. “Pinocchio impara ad imparare”: un gioco educativo pensato e costruito
in rete; Parte Ottava. Contributi di Servizio; 12. Indirizzi web; 13. “Vasi
Comunicanti”: una piattaforma per supportare comunità on line; 14. L’iniziativa
europea eLearning per la società della conoscenza e il Quadro di Sostegno
Comunitario; Parte Nona. Punti di Vista; 15. La necessità di pensare le tecnoscienze
e quindi le TIC; 16. Considerazione dull’e-Learning nell’Università; 17. Cultura ed
educazione popolare: creatività e resistenze; Postfazione; Epilogo.
Autore
Biolghini Davide si è Laureato in Fisica, orientamento cibernetica, ha svolto attività
di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano sull’organizzazione di sistemi
formativi innovativi, con particolare riferimento alle tecnologie di supporto alla
comunicazione non strutturata; ha sviluppato poi tali attività all’interno di Studio
TEOS, di cui è Partner e direttore del Centro Servizi FaD, mantenendo al centro dei
suoi interessi l’uso delle nuove tecnologie per migliorare i processi collaborativi e di
apprendimento ed i flussi comunicativi nelle organizzazioni.
Bibliografia essenziale dell’autore
Biolghini Davide, Il popolo dell’economia solidale. Alla ricerca di un’altra economia,
EMI, 2007
Biolghini Davide, Cengarle Marisa, NetLearning: imparare insieme attraverso la
rete, ETAS/RCS, Milano 2001
Links
http://www.forum.teos.it/chisiamo.htm
http://www.teos.it/WebSite/Individuo.aspx?Id=3
4