Uno sguardo libero sulla Grande Guerra

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Uno sguardo libero sulla Grande Guerra
Uno sguardo libero sulla
Grande Guerra
Bibliografia
sulla prima guerra mondiale
in occasione della presentazione
del fondo fotografico Mario Borsari
a cura della Biblioteca comunale Francesco Selmi
via San Francesco 165 Vignola – Tel. 059/771093
e-mail [email protected]
www.auris.it
Corrado Alvaro, Vent'anni, Giunti 1995
DEWEY 853.91 Alvaro C
«Ti ricordi come immaginavamo la guerra? Tutto ci pareva logico
nella nostra vita. Adesso, a distanza, tutto ci appare senza nesso.
Siamo come dopo un naufragio, buttati su una spiaggia, e accanto a
noi il mare ha deposto a caso gli elementi più disparati che ci
accompagnavano nel viaggio. Cose erano cominciate che non sono
finite, promesse non sono state mantenute, la vita si è pentita di
quello che ci ha dato e si è ritirata, il passato rimane in piedi come
un tentativo di edificio rimasto a mezzo. Tutti abbiamo aspettato il
domani di queste cose, e come andava a finire e come si sarebbe
svolto. Niente. Tutto un sogno. E ora, questo è il nostro paese».
Celine, Guignol's band I-II, Einaudi-Gallimard 1996
DEWEY 843.91 Celine
"Casse-pipe" e "Guignol's band" erano stati progettati nel 1934
come due parti di un trittico autobiografico centrato sulle peripezie di
Ferdinand: dall'infanzia ("Morte a credito"), alla guerra ("Cassepipe"), al soggiorno a Londra ("Guignol's band").
Con il loro ritmo indiavolato, le scene farsesche ed esilaranti
popolate di personaggi clowneschi, Guignol's band racconta le
avventure di Ferdinand durante la prima guerra mondiale, nella
Londra dei bassifondi e della “mala” francese. Si alternano racconti
di dispute e aggressioni ma anche momenti di canto e danza,
descritti con un originale stile musicale, che sembra ispirarsi ai
motivetti popolari che Celine aveva ascoltato per le strade e nei pub
di Londra nel periodo 1915-16.
Blaise Cendrars, La mano mozza, Guanda 2000
DEWEY 843.91 Cendras B
Un romanzo intenso sulla grande guerra. Cendrars vi partecipò
combattendo al fronte, e raccontò l'orrore, lo sgomento, le
privazioni, le miserie ma anche gli slanci di coraggio, la vitalità, la
compassione umana e persino l'umorismo dei soldati mandati a
morire nel grande olocausto del primo conflitto. E' una
rappresentazione cruda, realistica ma anche partecipe, nella quale si
alternano scene terribili di combattimenti e rari momenti di felicità
delle licenze.
Giovanni Comisso, Opere, Mondadori 2002
DEWEY 853.91 Comisso G
Nato nel 1895 e scomparso nel 1969, Giovanni Comisso è una figura
eccentrica nel panorama della letteratura italiana del Novecento e,
nonostante gli apprezzamenti di autori come Montale, Debenedetti e
Solmi, dopo la sua morte le sue opere furono diffuse poco e male.
L'antologia dei Meridiani si propone di far conoscere l'intera parabola
artistica dello scrittore. Il romanzo “Giorni di guerra” , in particolare,
racconta l’esperienza di Comisso al fronte, vissuta come un evento
di rottura con la noia della vita di paese e come apprendistato di
umanità, nella scoperta della natura e del rapporto con l’altro,
l’amico o la donna.
Andrea Cortellessa (a cura di), Le notti chiare erano tutte un'alba,
Mondadori 1998
DEWEY 851.91 Cortelless A
Da D'Annunzio a Comisso, da Rebora a Ungaretti, da Saba a Gadda
fino ai meno noti Buzzi, Barni, Vann'Antò, Moscardelli, il libro
rappresenta la più completa e ragionata antologia delle poesie
italiane sulla grande guerra. Non solo un'analisi letteraria, ma una
nuova interpretazione del fenomeno guerra visto sotto differenti e
interessanti prospettive.
Alfred Döblin, Novembre 1918. Una rivoluzione tedesca : borghesi e
soldati, Einaudi 1982
DEWEY 833.91 Doblin A
Alsazia, terra di frontiera. Le vite di Berker, protagonista del
romanzo, del sottotenente Maus e dell'infermiera Hilde si incrociano
nell'opera di Döblin “Borghesi e soldati” con i destini dell'intera
collettività. Dal formarsi dei Consigli dei soldati, ai moti
insurrezionali conclusisi con il fallimento della rivoluzione. Nel clima
di incertezza e attesa che contraddistinse in Germania i giorni
successivi all'armistizio e alla dissoluzione del vecchio ordine, i
quattro romanzi di “Novembre 1918” rispecchiano il travaglio di
Döblin alla ricerca di un nuovo umanesimo.
Pierre Drieu La Rochelle, La commedia di Charleroi, Fazi 2007
DEWEY 843.91 Drieu La R P
«Mi ricordo, due anni dopo, davanti a me, un diavolaccio di ufficiale
tedesco diritto in mezzo alla tormenta, a Verdun, Fritz von X... che
stava in piedi, e chiamava, e mi chiamava. E io non gli rispondevo,
gli sparavo addosso da lontano. In quella guerra ci si chiamava, ma
non ci si rispondeva. Questo ho sentito alla fine della mia lunga
corsa. Ormai non facevo altro che gesticolare e sbraitare. Ma non
avanzavo più. Incespicavo, cadevo. Questo sentivo. Sentivo l'Uomo
morire in me».
Beppe Fenoglio, Un Fenoglio alla prima guerra mondiale, Einaudi
1973
NARRATIVA Romanzi Fenoglio B
All'interno di questa raccolta organica di racconti, alcuni dei quali
inediti, realizzata a dieci anni dalla scomparsa dello scrittore, i
“Penultimi” sono tra i più significativi brani sulla grande guerra scritti
da Fenoglio. Sullo sfondo di un piccolo paese langarolo svuotato dai
richiami alle armi, il tempo scandito dagli annunci di morte portati
alle famiglie dei caduti, le vicende di un ragazzo rimasto solo coi
nonni si intrecciano non solo con quelle del paese ma travalicano
fino a fondersi con le sorti dell'intera umanità.
Carlo Emilio Gadda, Taccuino di Caporetto. Diario di guerra e di
prigionia (ottobre 1917-aprile 1918), Garzanti 1991
DEWEY 940.41 Gadda C
Documento di inestimabile valore storico e letterario, che completa
la più ampia opera “Il Giornale di guerra e prigionia” di Gadda, il
Taccuino contiene la testimonianza diretta dello scrittore su una
delle pagine più drammatiche della storia del nostro paese: tenente
degli alpini, fu travolto con la sua compagnia di mitraglieri
nelladisfatta di Caporetto, nell'ottobre del 1917.
Luigi Gasparotto, Diario di un fante, Nordpress 2002
DEWEY 940.41 Gasparotto L
Il diario di Guerra di Luigi Gasparotto, scritto giorno per giorno sul
campo di battaglia, può essere considerato sia una narrazione “in
diretta” di episodi e battaglie che hanno avuto luogo dapprima sul
fronte trentino, poi sul Carso fino a Caporetto e Sernaglia, ma anche
un saggio storico. Gasparotto, quale personaggio politico di spicco
della prima metà del'900, pur coinvolto in prima persona negli eventi
che descrive, riesce a mantenere uno sguardo critico e lucido sui
fatti, cerca di valutare ogni situazione, pesandone le dinamiche e le
possibili evoluzioni. Il suo diario aiuta non solo a conoscere meglio
l'uomo politico ma anche il contesto italiano ed internazionale degli
anni della prima guerra mondiale.
Ernest Hemingway, Addio alle armi, Mondadori 1965
DEWEY 813.5 Hemingway E
I temi della guerra, dell'amore e della morte trovano in Addio alle
armi uno spazio e un'articolazione particolari. La diserzione del
giovane ufficiale americano conducente di autoambulanza durante la
ritirata di Caporetto nasce dal desiderio del protagonista di
ricongiungersi alla donna amata, non è quindi un gesto inspiegabile
di un folle. Tuttavia, nemmeno l'amore trionfa nella cornice di morte
della grande guerra, ma rimane un'aspirazione da inseguire
disperatamente, contro forze misteriose contro le quali sembra
inutile lottare.
Jaroslav Hašek, Il buon soldato Sc'vèik, Feltrinelli 1988
Parte prima e seconda: Nelle retrovie, Al fronte
Parte terza e quarta: Botte da orbi, Ancora botte da orbi
DEWEY 891.863 Hasek J
Il buon soldato Sc'vèik è un allevatore e mercante di cani che viene
costretto ad abbandonare le sue pacifiche occupazioni per andare a
combattere in difesa dell'impero austro-ungarico nella prima guerra
mondiale. In lui i lettori di tutto il mondo hanno riconosciuto un eroe
sovranazionale, il campione di un irriducibile pacifismo e
antimilitarismo e un simbolo dell'inalienabilità dei diritti dell'individuo
contro ogni usurpazione dittatoriale.
Hermann Hesse, Demian, Mondadori 1995
DEWEY 833.91 Hesse H
Scritto nel 1917 e pubblicato nel 1919 Demian è la storia di un
giovane combattuto fra due mondi, quello del bene e quello del
male, vicini e confusi tra loro. Protagonista è il giovane Emil Sinclair
caduto sotto l'influsso di un cattivo compagno di scuola, Kromer, che
lo spinge a ingannare i genitori e rubare. Sarà un altro compagno,
Max Demian, che sembra vivere fuori dal tempo e uscire da un
passato senza età, ad attrarre Sinclair e a liberarlo dal nefasto
influsso di Kromer, guidandolo verso una nuova concezione della
vita.
Hermann Hesse, Se la guerra continua, Guanda 1994
DEWEY 833.91 Hesse H
Scritti durante la prima guerra mondiale sotto lo pseudonimo di Emil
Sinclair, i racconti, le riflessioni e le poesie presenti in questo volume
sono nati talvolta per dare voce ad un preciso intento antibellico
dell'autore, in altri casi si tratta invece di storie apparentemente
slegate dalle situazioni e dagli eventi di guerra ma in realtà nate per
dare sfogo all'angoscia causata dalla catastrofe in atto. Sono opere
quanto mai attuali anche nella nostra contemporaneità.
Piero Jahier, Con me e con gli alpini, Mursia 2005
DEWEY 858.91 Jahier P
Il libro di Jahier è un diario di guerra scritto al fronte tra il 1916 e il
1917, in quanto lo scrittore era tenente istruttore di un reparto di
alpini durante il primo conflitto mondiale. E' un racconto di incontri e
complicità fra reclute, di fratellanza tra quegli alpini in cui Jahier
ritrova i valori in cui si rispecchia: la vita degli umili, la ricerca di
purezza e verità, l'amore per la montagna.
Ernst Jünger, Boschetto 125, Guanda 1999
DEWEY 833.91 Junger E
Nel 1918 Ernst Junger, ventitreenne, è tenente nella compagnia
incaricata di difendere il "Boschetto 125" dall'assalto delle truppe
inglesi. Con sé, infilato nel tascapane, ha sempre un quaderno su cui
annota "in diretta" le esperienze vissute. E da quegli appunti
nascerà, sette anni più tardi, questo testo, un racconto e insieme
una straordinaria testimonianza sulla guerra.
Ernst Jünger, Ludi africani, Guanda 1995
DEWEY 833.91 Junger E
Affascinato dall'Africa e dai suoi paesaggi, Jünger nel 1913 decise di
abbandonare la scuola, comprare una pistola ed attraversare in
treno il confine con la Francia per arruolarsi nella Legione straniera.
L'intervento del padre pose fine all' esperienza africana ma non alla
vita militare dello scrittore, pronto l'anno successivo ad arruolarsi
nell'esercito tedesco e a combattere sul fronte occidentale. Convinto
di poter vivere «arbitrariamente», in realtà Jünger dovrà convincersi
che il mondo chiuso dell'esercito è insieme regolato e senza una
vera legge, un mondo segnato dall'impossibilità di darsi un destino
personale, di vivere avventure individuali. Dovrà concludere quindi
che nessuno può vivere arbitrariamente.
Ernst Jünger, Nelle tempeste d'acciaio, Guanda 1990
DEWEY 833.91 Junger E
Ernst Jünger partecipò alla prima guerra mondiale con i gradi di
sottotenente della Wehrmacht. Il suo comportamento in prima linea
lo rese leggendario: ferito quattordici volte, ricevette numerosi
riconoscimenti al valore. Portava sempre in tasca un taccuino su cui
fissava con precisione gli avvenimenti. Da quelle note, in seguito
all'insistenza del padre, si persuase a trarre un libro che avrebbe
dovuto intitolarsi "Il rosso e il grigio", in omaggio all'amato Stendhal
e ai colori mesti e uggiosi della guerra in trincea. Jünger preferì alla
fine l'immagine tratta da un poema medioevale islandese. Questo
libro è considerato la più agghiacciante testimonianza sulla grande
guerra di Jünger.
Ernst Jünger, Il tenente Sturm, Guanda 2000
DEWEY 833.91 Junger E
Combattente e scrittore, laureato in zoologia e ufficiale al fronte,
giovane eroico e contemplatore solitario: nei tratti del giovane
tenente Sturm, protagonista di questo racconto di guerra, si
riconosce il giovane Jünger. Persa la guerra, incerto se ritornare agli
studi universitari, Ernst Jünger decise di riprendere in mano il
materiale dei diari e di rielaborarlo, dando vita all'autobiografico
personaggio di Sturm negli anni difficili successivi alla fine del
conflitto mondiale.
Rudyard Kipling, La guerra nelle montagne, Passigli 1988
DEWEY 940.41 Kipling R
Pubblicate nel pieno della guerra, nel 1917, queste 'impressioni' di
Rudyard Kipling dal fronte italiano restano uno straordinario
documento in presa diretta della vita al fronte di quei giorni. Pur
conservando il carattere del reportage giornalistico ad uso dei
giornali alleati, la loro importanza si deve anche e soprattutto
all'autorevolezza del cronista, che descrive con dovizia di dettagli un
tipo di guerra tutta particolare quale la guerra di trincea in
montagna; ma che non rinuncia a indagare più a fondo, per scoprire
il carattere di quei soldati italiani che, provenendo da un popolo
ancora contadino abituato a piegare la montagna alle proprie
esigenze agricole, sono capaci più di altri di sfruttarla mirabilmente
anche a fini bellici.
Emilio Lussu, Un anno sull'Altipiano, Einaudi 2000
NARRATIVA Lussu E
Un anno sull'Altipiano - una delle maggiori opere che la letteratura
italiana possieda sulla grande guerra - racconta gli eventi e i
combattimenti che ebbero luogo sull'Altipiano di Asiago tra giugno
1916 e luglio 1917: un anno di continui assalti a trincee
inespugnabili, di battaglie assurde volute da comandanti imbevuti di
retorica patriottica e vanità, di episodi spesso tragici e talvolta
grotteschi, attraverso i quali la guerra si rivela in tutta la sua dura
realtà e i suoi orrori.
Curzio Malaparte, Opere scelte, Mondadori 1997
DEWEY 853.91 Malaparte C
Il volume raccoglie opere storico-saggistiche quali "La rivolta dei
santi maledetti" e "Tecnica di un colpo di Stato", alcuni racconti
come esempio della narrativa memorialistica, i due romanzi "Kaput"
e "La pelle" e il lungo monologo "Maledetti toscani".
In particolare il libro “La rivolta dei santi maledetti” racconta, in
modo del tutto anticonvenzionale e con intento decisamente
provocatorio la storia della partecipazione degli italiani alla grande
guerra.
Filippo Tommaso Marinetti, Taccuini: 1915-1921, Il Mulino 1987
DEWEY 858.91 Marinetti F
Attraverso i «Taccuini», inediti e inattesi, scritti durante la prima
guerra mondiale, si delinea e approfondisce la figura di F. T.
Marinetti, considerato unanimemente il fondatore e animatore del
futurismo. Il diario offre testimonianze decisive, raccontate dallo
stesso Marinetti, del periodo relativo al primo conflitto mondiale, ai
tumulti appassionati dell'immediato dopoguerra, ai progetti d'azione
rivoluzionaria, all'incontro con il fascismo e all'ascesa di Mussolini,
nonché precisa la storia dei rapporti intercorsi tra futurismo e
fascismo.
Robert Musil, La guerra parallela, Nicolodi 2003
DEWEY 838.91 Musil R
Robert Musil fu un ufficiale dell'Impero austro-ungarico durante la
grande guerra, partecipò con funzioni di comando ai combattimenti
sul fronte sudtirolese e diresse per un anno il giornale militare
Soldaten-Zeitung. Proprio su quelle pagine Musil scrisse articoli che,
pur coi limiti imposti dal carattere militare della pubblicazione,
costituivano una critica esplicita alle svariate manchevolezze, errori,
difetti dell'Austria-Ungheria, esposte senza mai abbandonare l'ironia
e la metafora.
Erich Maria Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale,
Mondadori 1989
DEWEY 833.91 Remarque E
Ancora adolescenti Paul Börner e i suoi compagni vengono strappati
ai banchi di scuola per essere inviati al fronte nelle Fiandre, dove
affronteranno una realtà di morte e distruzione. La vita diventerà
allora soltanto sopravvivenza, un aggrapparsi agli istinti di
conservazione e un bisogno di cameratismo per trovare sostegno e
combattere la paura. Un romanzo-diario che è anche un messaggio
di pace, contro le spaventose conseguenze della guerra.
Mario Rigoni Stern, Storie dall'Altipiano, Mondadori 2003
DEWEY 853.91 Rigoni Ste M
Il volume presenta in due sezioni l'intera opera di Mario Rigoni
Stern. La prima sezione contiene i “romanzi” e la seconda contiene i
“racconti”.
Mario Rigoni Stern, I racconti di guerra, Einaudi 2006
NARRATIVA Romanzi Rigoni Ste M
Dalle storie della grande guerra, scaturite dall'album di famiglia e dai
bollettini ufficiali, a quelle della seconda guerra mondiale che
ripercorrono la campagna di Francia, la tragica spedizione albanese,
il drammatico fronte russo, la prigionia, il ritorno sull'Altipiano:
pagina dopo pagina, attingendo alla sua memoria personale e a
quella collettiva, "il sergente" Rigoni Stern costruisce un quadro
scarno e spietato di un tempo che non è il nostro ma che ci viene
lasciato in eredità e che non dobbiamo dimenticare.
Giani Stuparich, Ritorneranno, Garzanti 1991
DEWEY 853.91 Stuparich G
Il romanzo narra le vicende di una famiglia triestina tra il 1915 e il
1918. I tre figli, Marco, Sandro e Alberto Vidali, hanno passato il
confine prima della dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria e si
sono arruolati volontari nell'esercito italiano; il padre, Domenico,
benché di sentimenti italiani, è soldato austriaco e combatte al
fronte russo. Nella casa vuota e triste, restano la madre Carolina e la
figlia Angela, in attesa dei loro cari lontani. Marco e Alberto
moriranno nel conflitto. Sandro invece tornerà cieco, colpito mentre
cercava di soccorrere il fratello morente in un'azione di guerra.
Anche Domenico farà ritorno a casa e nel commosso ricordo dei due
caduti, la famiglia troverà la forza morale di reagire e ricostruire una
nuova vita.
Giuseppe Ungaretti, L'allegria, Mondadori 1992
DEWEY 851.91 Ungaretti G
«Di queste case / non c'è rimasto / che qualche / brandello di muro
Di tanti / che mi corrispondevano / non è rimasto / neppure tanto
Ma nel cuore / nessuna croce manca.
Innalzata / di sentinella / a che?
E' il mio cuore / il paese più straziato».
S. Martino del Carso, 27 agosto 1916
Giuseppe Ungaretti, Il porto sepolto (1922): un libro inedito, BVS
2005
DEWEY 851.91 Ungaretti G
La raccolta di poesie Un porto sepolto del 1922 è il risultato della
prima stagione lirica ungarettiana, composta sia dalle poesie nate
dalla vita di trincea, sia dalle suggestioni della memoria e dalle
esperienze milanesi e parigine di poeta militante.
Stephane Audoin-Rouzeau, Annette Becker, 1914-1918. La prima
guerra mondiale, Electa-Gallimard 1999
DEWEY 940.3 Audoin-Rou S
Questo semplice e chiaro volume spiega i passaggi che
dall'assassinio dell'Arciduca Francesco Ferdinando hanno portato ad
una guerra che ha coinvolto il mondo interno per 4 anni.
Jean-Jacques Becker, 1914. L'anno che ha cambiato il mondo,
Lindau 2007
DEWEY 940.3 Becker J
Il 28 giugno 1914 a Sarajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina,
alcuni colpi di pistola sparati dallo studente nazionalista serbo
Gavrilo Princip uccisero l'arciduca d'Austria Francesco Ferdinando e
sua moglie, innescando una serie di decisioni politiche e
avvenimenti che condussero allo scoppio di una guerra su scala
mondiale. Lo spaventoso bilancio di questo conflitto è tristemente
noto: milioni di morti, un disastro economico e culturale e l'avvento
dei regimi totalitari che hanno insanguinato il '900. Come è potuto
accadere? Quali erano gli obiettivi dei protagonisti della scena
politica di quel periodo? E quali furono le reazioni dei popoli
all'annuncio di un conflitto imminente?
Luciano Canfora, 1914, Sellerio 2006
DEWEY 940.3 Canfora L
"1914" è il primo di una serie di volumi nati dalla collaborazione con
Radio Rai. Sono le conversazioni, o meglio, le conferenze, che ogni
sera alle 8 su Radio2 si ascoltano dalla viva voce di uno studioso
che racconta un personaggio o un evento capitale della storia.
Valerio Castronovo, L'Italia in guerra dall'intervento a Caporetto,
vol. I, Istituto Luce 1995 (videocassetta)
DEWEY 945.09 Istituto Luce 2.1
Quando l'Italia entra in guerra contro l'Austria nel 1915, il conflitto
nel resto dell'Europa si svolge ormai prevalentemente nel fango
delle trincee. Ciò nonostante, in Italia permane la convinzione di
poter ancora concludere rapidamente le ostilità, ne è certo anche il
re Vittorio Emanuele III che parte per il fronte rimanendovi fino alla
fine degli scontri. In realtà l'Italia, a causa dell'inefficacia dei piani
strategici di Cadorna e dalla minor dotazione di armi, artiglieria e
munizioni, sta per essere travolta dall'offensiva dei tedeschi e degli
austriaci, che porterà alle drammatiche giornate di Caporetto.
Valerio Castronovo, L'Italia in guerra dal Piave a Vittorio Veneto,
vol. II, Istituto Luce 1995 (videocassetta)
DEWEY 945.09 Istituto Luce 2.2
Dopo la disastrosa sconfitta dell'esercito italiano a Caporetto,
Vittorio Emanuele III nomina Vittorio Emanuele Orlando a capo del
governo, mentre Cadorna viene sostituito nel comando delle forze
armate da Diaz; la sua strategia bellica permette alle truppe italiane
di riarmarsi e di fronteggiare la nuova offensiva scatenata dagli
austriaci sul Piave, che si conclude con circa 100.000 morti da
entrambe le parti. La ritirata dell'Austria segna però la fine delle
ostilità e quindi la fine della grande guerra.
Valerio Castronovo, Il mito della grande guerra, vol. III, Istituto
Luce 1995 (videocassetta)
DEWEY 945.09 Istituto Luce 2.3
Quasi 600.000 morti e 1.000.000 feriti è il prezzo altissimo che
l'Italia ha pagato alla fine delle ostilità della prima guerra mondiale.
Essa ha rappresentato la prima guerra di massa, radicalmente
diversa dai conflitti del passato, nella quale i soldati venivano
considerati non come individui ma come anonimi soggetti buttati al
fronte spesso senza preparazione e senza adeguata dotazione, con
il solo comando di obbedire e lottare ovunque e comunque.
In quel clima è nata la canzone “La leggenda del Piave”, come
emblema dell'unione fra popolo e nazione, fra esercito e istituzioni.
Lorenzo Del Boca, Grande guerra, piccoli generali. Una cronaca
feroce della prima guerra mondiale, UTET 2007
DEWEY 940.3 Del Boca L
Alla vigilia dello scoppio della prima guerra mondiale, i più immorali
pensavano soltanto di ricavare dei guadagni per potersi
adeguatamente arricchire. Gli idealisti, invece, credevano di offrire
all'Italia l'opportunità di conquistare peso e prestigio internazionale.
Del Boca cerca di mettere in luce gli aspetti più crudi che
caratterizzarono la grande guerra, le pessime strategie militari, la
mancanza di lucidità dei generali al comando, l'instaurarsi tra le file
dei soldati italiani di un regime di oppressione degno di una
dittatura, che non esitò a sacrificare migliaia di uomini in nome di
folli ideologie.
Matteo Ermacora, Cantieri di guerra. Il lavoro dei civili nelle retrovie
del fronte italiano (1915-1918), Il Mulino 2005
DEWEY 945.901 3 Ermacora M
Questo volume, basato su una ricerca originale, affronta per la
prima volta un aspetto dimenticato ma assai rilevante della Grande
guerra, ossia l'enorme mobilitazione di lavoratori civili (circa 650
mila) messa in moto dalla necessità di apprestare le opere logistiche
al fronte e dietro di esso: linee difensive, strade, ponti,
baraccamenti, magazzini. Il conflitto fu anche un immenso cantiere,
che ha lasciato tracce tuttora largamente visibili nelle zone teatro di
guerra.
Sigmund Freud, Considerazioni attuali sulla guerra e la morte,
Editori riuniti, 1994
DEWEY 172.42 Freud S
Le "Considerazioni", insieme con il piccolo gioiello di "Caducità",
ripresentano alcuni concetti psicoanalitici fondamentali sulla
distruttività e la morte. Il testo di Freud è, come sempre, attuale:
guerre se ne combattono in continuazione anche oggi e, per quanto
riguarda la morte, non abbiamo smesso di comportarci come se la
morte non dovesse riguardarci, come se ciascuno di noi fosse
"inconsciamente convinto della propria immortalità".
Niall Ferguson, La verità taciuta, Corbaccio 2002
DEWEY 940.3 Ferguson N
Il volume è un'opera storica che distrugge i miti della prima guerra
mondiale aprendo la strada a nuove interpretazioni dell'evento più
cruciale della storia del Novecento. L'autore, sulla base di un'analisi
accurata delle condizioni economiche del tempo, dell'opinione
pubblica, del comportamento delle classi dirigenti dei paesi in
guerra, sostiene che il fatale conflitto fra Gran Bretagna e Germania
si poteva evitare. Il libro non è una cronologia di guerra, ma un
insieme di risposte imprevedibili ad alcune domande decisive.
Robert Graves, Addio a tutto questo, Piemme 2005
DEWEY 940.41 Graves R
Opera autobiografica, racconta la vita dello scrittore dal momento in
cui, a diciannove anni, decide di arruolarsi per il fronte durante la
prima guerra mondiale. Un'intera generazione di giovani parte con
lui. Plasmati da un'educazione repressiva, impreparati agli orrori
della guerra che conoscono solo da lontano, non ipotizzano
nemmeno che si possa dire no. Quando torneranno - chi di loro
tornerà - avranno perso qualcosa di prezioso quanto la vita: la
fiducia in un mondo che li aveva nutriti e poi mandati a morire.
Michael Jurgs, La piccola pace nella grande guerra, Il Saggiatore
2005
DEWEY 940.41 Jurgs M
Jurgs racconta di come, a sei mesi dall'inizio delle ostilità della
prima guerra mondiale, sul confine che dalla Manica va fino alle Alpi
svizzere, si sia vissuta una tregua di 3 giorni per festeggiare il
Natale, organizzata dai soldati dei due schieramenti contravvenendo
agli ordini delle autorità militari. Un piccolo gesto, un lampo di
umanità tra gli orrori che hanno fatto del primo conflitto mondiale la
grande guerra.
John Maynard Keynes, Le conseguenze economiche della pace,
Adelphi 2007
DEWEY 330.94 Keynes J
Scritto in poco più di due mesi da colui che fu il rappresentante
inglese del Tesoro alla Conferenza di Versailles, questo libro non
appena venne pubblicato suscitò uno scandalo. Keynes non
condivideva l'idea di Clemenceau, Lloyd George e Wilson per cui i
vincitori della grande guerra erano stati costretti a combattere una
guerra “per porre fine ad ogni guerra”, e si era opposto invano alla
miopia di chi si limitava a ridurre i problemi del dopoguerra a un
mero fatto di "frontiere e sovranità". Era certo infatti che le
durissime riparazioni imposte alla Germania avrebbero portato il
continente, nel giro di due o tre decenni a un secondo conflitto e,
come scriveva alla madre già in una lettera del 1917, alla
"scomparsa dell'ordine sociale come lo abbiamo fin qui conosciuto".
Le considerazioni economiche di Keynes sono ancor oggi quanto mai
attuali e spiegano il perché dell'estrema popolarità del suo libro.
Karl Kraus, Gli ultimi giorni dell'umanità. Tragedia in cinque atti con
preludio ed epilogo, Adelphi 1980
DEWEY 832.91 Kraus K
Gli ultimi giorni dell'umanità è un testo di teatro di difficile
definizione, poiché raccoglie in sé tutti i generi e gli stili letterali,
dagli aforismi ai pamphlets ai saggi, così come l'argomento di cui
parla – e cioè la prima guerra mondiale – racchiude in sé tutte le
più sottili e inedite varietà dell'orrore. Come scrisse al riguardo Elias
Canetti, «La guerra mondiale è entrata completamente negli Ultimi
giorni dell'umanità senza consolazioni e senza riguardi, senza
abbellimenti, edulcoramenti, e soprattutto, questo è il punto più
importante, senza assuefazione».
Thomas Edward Lawrence, Rivolta nel deserto, Il Saggiatore 2004
DEWEY 940.41 Lawrence L
La rivolta degli arabi contro il potere ottomano tra il 1916 e il 1918
è uno degli episodi più emozionanti della prima guerra mondiale. Fu
proprio T. E. Lawrence che riuscì a unificare varie etnie e tribù
sparse in un territorio immenso, facendone un solo esercito agli
ordini di re Feisal I, contribuendo così alla vittoria sui turchi degli
inglesi comandati dal generale Allenby. La narrazione fonde fatti di
cronaca ed elementi d'ispirazione poetico-letteraria rendendo questo
libro un viaggio nel passato storico e culturale di paesi che sono
oggi al centro della politica internazionale.
Fortunato Minniti, Il Piave, Il Mulino 2000
DEWEY 940.41 Minniti F
Il Piave è ancora oggi la sola memoria condivisa di un evento bellico
che continua a suscitare pareri discordi. Molte ragioni lo hanno reso
uno dei luoghi forti dell'identità italiana e ne hanno originato la sua
grande forza evocativa. Sul Piave si addensano significati non solo
geografici e militari, ma anche politici e culturali, cui ha dato voce la
famosa canzone, autentico monumento dell'immaginario collettivo.
Folco Quilici, 2. L'età giolittiana e la grande guerra: 1903-1918,
Istituto Luce 2003
DEWEY 945.09 Quilici F 2 DVD
Prima opera completa in 10 dvd dedicata alla Storia d'Italia
dall'Unità al 2000. Il secondo volume della collana è interamente
dedicato al periodo della prima guerra mondiale.
Mario Rigoni Stern, 1915-1918. La guerra sugli Altipiani:
testimonianze di soldati al fronte, Neri Pozza 2000
DEWEY 940.41 Rigoni Ste M
L'obiettivo di questo libro è di dare memoria alle giovani generazioni
di quanto accadde tra Pasubio e Valle del Brenta, i luoghi dove la
grande guerra si è manifestata in tutta la sua asprezza dal maggio
1915 al novembre del 1918, attraverso le testimonianze di uomini
di tante diverse nazionalità che si batterono aspramente a rischio
della loro vita.
Stuart Robson, La prima guerra mondiale, Il Mulino 2002
DEWEY 940.3 Robson S
Il volume, che sintetizza i molteplici studi condotti sulla prima
guerra mondiale, si apre con una riflessione sulla concezione della
guerra, per poi esporre l'andamento degli eventi bellici sui diversi
fronti, il comportamento dei militari, dei politici e dei cittadini, lo
sviluppo delle tecnologie e delle tattiche, l'esperienza individuale
della trincea e del combattimento, gli effetti di lungo periodo del
conflitto sulla società, sull'economia e sulla politica europea.