scheda dell`itinerario
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scheda dell`itinerario
LA CONTRORIFORMA TRA NOVI E BOSCO MARENGO La visita a Novi Ligure e ai suoi monumenti più significativi è un percorso dei palazzi dipinti, una galleria d’arte all’aperto che rispecchia il gusto genovese per la decorazione e i fasti di un’epoca che è stata “il secolo d’oro” della Repubblica di Genova di cui Novi era capitale in Oltregiogo. “..Ci sono poi le residenze dei Doria, Balbi, Spinola, Negroni, Centurioni, Durazzo che sono magnifiche: la maggior parte di queste case esternamente è dipinta in verde o in rosso secondo l'usanza del paese…” (Joseph-Jérôme Lefrançais de Lalande, "Voyage d'un Français en Italie, fait dans les années 1765 et 1766" -1765). Centro di villeggiatura delle ricche famiglie genovesi nel XVII e XVIII secolo, il centro storico della città si caratterizza per la presenza di numerosi palazzi nobiliari, molti dei quali dalla facciata dipinta. Di rilievo è pure Palazzo Negroni, ricco di decorazioni dello stesso secolo e dotato di due meridiane, una delle quali basata sul calendario rivoluzionario francese. Conserva sul lato del cortile notevoli tracce della decorazione originaria seicentesca. La più importante piazza del centro storico è detta Delle Piane, dal nome della storica famiglia nobiliare genovese, sulla quale si affacciano, oltre all'omonimo Palazzo Delle Piane, la chiesa Collegiata e Palazzo Negroni. Si visitano anche le chiese più importanti del centro storico: l’oratorio di S. Maria Maddalena, con l’imponente Calvario composto da 21 statue lignee e da due cavalli a grandezza naturale, opera di intagliatore fiammingo cinquecentesco nonché un Compianto sul Cristo costituito da 8 figure in terracotta, entrambi risalenti alla seconda metà del Cinquecento. Si prosegue con la Chiesa Collegiata con le tele di scuola genovese; l’oratorio della S. S. Trinità, in cui sarà visitabile il cantiere di restauro della straordinaria statua processionale del “Padreterno” risalente al primo Settecento e realizzata con la tecnica della cartapesta. Si raggiunge poi Bosco Marengo, dove il Papa Pio V, nativo di questo piccolo borgo, fece costruire tra il 1566 e il 1572 il complesso conventuale di Santa Croce. Appena salito al soglio pontificio nel1566, Pio V promosse infatti la costruzione nella sua terra natia di un convento domenicano dedicato alla Santa Croce e Ognissanti con la bolla Praeclarum quidem opus del 1º agosto 1566. Sorto a metà strada tra i nuclei urbani di Bosco e di Frugarolo, secondo le intenzioni del pontefice l'edificio doveva costituire il centro di una nuova città, inglobante i due borghi. La chiesa era inoltre destinata a fungere da sepolcro per il Papa. Progettata da Ignazio Danti, i lavori proseguirono sotto la direzione di Martino Longhi il vecchio. Il complesso si compone della chiesa, posta a levante, e degli edifici conventuali. La chiesa, a croce latina, di gusto tardorinascimentale, possiede dieci cappelle che fiancheggiano la navata. Nonostante le distruzioni e le spoliazioni subite nel corso dei secoli, il complesso ancora conserva pregevoli opere: il Giudizio Universale di Giorgio Vasari, originariamente pala di un altare, smembrato nel 1710; l’ Adorazione dei Magi sempre del Vasari; uno stupendo coro ligneo con stalli intagliati da Angelo Marini, raffiguranti parecchi santi; il mausoleo di Pio V, deturpato dalla separazione dell'urna funeraria. Il convento, soppresso da Napoleone, fu nel 1815 destinato ad accogliere un Campo di Veterani Francesi e successivamente adibito a vari usi: magazzino, ospedale oftalmico militare e infine trasformato in Casa per la Rieducazione dei Minorenni (riformatorio). Attualmente è sede del World Political Forumfondato nel 2002 da Michail Gorbačëv. Al Vasari è dedicato l’attiguo Museo all’interno del convento, di cui si visitano, inoltre, i chiostri, alcune sale e la bellissima biblioteca. A cura di Sistema Urbano Curtis Nova www.comune.novi.gov.it - [email protected]